Gaudenzi: “Calendario? I giocatori intanto potrebbero giocare meno esibizioni”
Il Presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi puntualizza un aspetto importante sull’annoso dibattito del calendario troppo lungo: le tante, anzi crescenti esibizioni disputate da molti tennisti. L’ha fatto nel corso dell’intervista a L’Equipe, della quale abbiamo già riportato il suo pensiero in merito alle palle da gioco, che dal prossimo anno saranno gestite in modo centralizzato per molti eventi consecutivi, e via via sempre di più. Con la speranza di coinvolgere in questo progetto di razionalizzazione anche gli Slam, che sono indipendenti dalla decisioni dell’ATP. Relativamente al fatto che la stagione si troppo lunga, questo il pensiero di Gaudenzi.
“Il tennis non è come nel calcio o nel basket, dove gli atleti vengono assunti da un club e giocano di conseguenza. I nostri giocatori sono lavoratori indipendenti che possono decidere il proprio programma”.
“Sì, è vero che la classifica li obbliga a giocare, ma dipende soprattutto dai tornei più importanti, gli Slam, i Masters 1000 e le ATP Finals. Abbiamo deciso di rafforzare i Masters 1000, ma in questo nuovo formato se raggiungi la finale giochi solo una partita in più rispetto a quello precedente”.
“Inoltre, alcuni giocatori scelgono di fare molte esibizioni fuori dal tour. Questo non si vede in altri sport. La domanda è: vuoi investire nel circuito o fuori dal circuito? Accorciare la stagione? Sì, ma allora bisogna ridurre il numero dei tornei ATP 250. Pertanto i giocatori possono anche decidere di giocare meno esibizioni e decidere di dedicare più tempo al riposo”.
Un punto di vista che sottolinea aspetti importanti, e che lo stesso Jannik Sinner in una dichiarazione di quest’anno condivide (“Possiamo anche decidere di non giocare”). Sembra difficile che si possa fare un passo indietro sulla quantità di tornei top, e alla fine i tornei 250 sono importantissimi per quell’insieme di ottimi giocatori che non stazionano nei piani alti del ranking, per dar loro la opportunità di giocare, guadagnare punti e salire in classifica. Non sono invece necessarie le molte esibizioni che tanti tennisti disputano, come in questi giorni l’UTS a Londra, quelle negli Stati Uniti (con Alcaraz presente tra gli altri) e quella di Las Vegas appena prima di Indian Wells, la stessa Laver Cup o il ricchissimo Six Kings per citarne solo alcune. Un’esibizione può essere un momento di svago e usata come allenamento, ma è singolare che spesso a criticare la lunghezza dell’annata siano proprio gli stessi tennisti di vertice che affollano il proprio calendario staccando assegni pesanti con varie comparsate molto ben retribuite…
Marco Mazzoni
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Sull’85%…Federer una volta disse che vinceva facendo il 55% dei punti ….occhio con le percentuali, che nel tennis basta poco per spostare molto.
Tanto non sente perché ha le cuffie collegate al team!! 🙂
Hai poco da spiegare,quanto volte ancora devo scrivere che il CEO è un suo caro amico e lo ha messo lui,hai sentito mai parlare di Massimon Calvelli?
Chi ama davvero il tennis ama i 5 set! Pochissime volte mi sono annoiato in una partita Slam…ovviamente ho sempre evitato di vedere partite tra Isner, Karlovic, Andersson e simili…
Se una partita è noiosa lo è anche sui 3 set…se ne sceglie un’altra e basta. Ma nei 5 set emerge tutto del giocatore, dalla resistenza, alla tattica, alla forza mentale…I 5 set sono l’epica del tennis.
Last but not least: quattro slam, e otto 1000 mandatory. 12 settimane per gli slam, 16 per i mandatory, e siamo a 28 settimane monopolizzate dai tornei di vertice, su una “season” si 48 settimane.
Miliardi a palate, e poi si lamentano per aver giocato 50 partite.
Per la cronaca (e per la storia): alcune giocatrici (Pennetta, Errani) in alcune stagioni fra singolare e doppio hanno superato le 150 partite in una stagione.
Lasciamo perdere.
Chi non vuole stancarsi potrebbe giocare solo scemenze come gli UTS, ma così si esce di classifica, e poi nessuno ti chiama più neanche per le scemenze.
Chi sia un panda e chi un leopardo non lo stabilisce “il faentiino”, ma i risultati, i punti le classifiche.
E infine: quante volte devo spiegare ancora che i poteri del Presidente dell’ATP sono poco più che simbolici, e che il potere vero è in mano in primo luolo al CEO, e in secondo luogo ai padroni economici del tennies, a cominciare da Emirati Arabi & C.?
Negli anni 70 e 80 i materiali (palle, racchette, terreni) non costringevano ad un gioco violento e distruttivo, e non mi capitava di vedere neanche la metà degli atleti di ofggi pieni di fasciature, bende anti-infiammatorie, e quant’altro.
Perchè c…. i 1000 mandatory sono stati raddoppiati di numero? E perchè si continua con la scemenza degli slam che vanno al meglio dei 5 set, quando è ampiamente dimostrato che nell’85% dei casi vince chi avrebbe vinto anche in sue o tre set giocando al meglio dei tre? Cosa ci guadagna lo spettacolo, quando a volte le partite sui 5 se possono essere anche delle noie di oltre 5 ore?
I giocatori non possono sposare la teoria del chiagne ‘e fotte”, lamentarsi delle troppe manifestazioni inutili ma poi parteciparvi. Facciano delle scelte, e se ne sentano corresponsabili.
Oppure pensano di poter incassare PER SCELTA questi premi di tornei non so se più cretini o inutili, e trovare il tempo e il coraggio di lamentarsene?
Trovo invece assurda anche la teooria di sacrificare i 250 per far spazio alle minchiate. Gli “international” non sono inutili passerelle e bancomat, ma sono il terreno che genera i top-players.
Non possiamo avere la botte piena e la moglie ubriaca
L importante e che Gaudenzi continui nel suo programma di aumentare gli introiti dei tennisti a scapito di quelli degli organizzatori Slam.
L Usta ad esempio si finanzia tutte le attivita solo con gli USopen….
Certo certo soprattutto per chi ogni settimana (o quasi),deve affrontare il bonus di 2 partite supplementari,con la certezza di non essere (mai) ripescato come LL…
Work in progress!!!
Sinner ha quasi 12000 punti saltando Roma, Bercy, col ritiro a Madrid e senza i punti di indian wells. Praticamente gli mancano 4 master 1000… Djokovic è n. 7 e ha giocato col contagocce. Se arrivi in fondo ai tornei, puoi anche non giocare e tenerti lo 0 se sei stanco. Se vieni eliminato presto hai molti giorni di riposo.
Vero!
Ha ragione! Come i calciatori, che si lamentano che giocano troppo, ma i soldi li vogliono e tanti!!!
Aggiungendo le Finals e Coppa Davis (ma riguarda solo 8 la prima e pochi la seconda) sono 29 settimane, non poche, se uno arriva in fondo, o quasi, a tutti. Sinner è stato l’unico ad esserci riuscito, ha giocato 79 partite ufficiali quest’anno, una ogni 4 giorni, considerando solo il periodo attivo. Quindi un impegno notevole, ma che il nostro a ha saputo gestire alla perfezione. Se gli altri sapranno fare altrettanto, non potrà che far bene alla spettacolarità di questo sport.
@ Vivailtennis (#4272933)
Secondo me a parte le partite che giochi dipende in quanti tornei le giochi…sinner ha giocato tanto ma in pochi tornei.questo vuol dire spostamenti più tranquilli e meno traumatici o pesanti.un top player dopo Miami può arrivare a giocare a Madrid con quasi un mese di stop.dopo Parigi ha 3 settimane prima di Wimbledon (perché chi arriva in fondo se perde in quarti quasi un mese)
In estate dopo Wimbledon 3 settimane prima del canada.dopo US open 3 settimane prima di shangai
@ Massimo.bianco29@yahoo.it (#4272934)
Ma chi? Lo scrittore di libri che non si pubblicano?
Ok, ma è proprio necessario questo teatrino? Se un giocatore non vuole andare a un torneo che non ci vada, se non fosse per l’obbligo non servirebbe fare la commedia
I 3000 siepi sono troppo impegnativi….
Bisogna accorciarli o togliere qualche siepe….
E le maratone….troppo sfiancanti.
Bisogna accorciare….
Ma sul lavoro….ehi!
Bisogna produrre di più!!!
è una polemica senza senso. i tornei obbligatori sono pochissimi, pagatissimi, e riguardano una trentina di giocatori.
tutti gli altri giocano perché si sono iscritti e presentati alla firma. senza che nessuno gli puntasse addosso una pistola
Quello che dice Gaudenzi è un’ovvietà, è così, ma un presidente deve fare di più di un una persona qualunque o osservare.
A parte l’applauso dell’istante non credo ci guadagni in simpatia sui super top quelli che gli fanno lo stipendio.
Quello che dovrebbe fare una figura super pagata è risolverli i problemi.
Fare sistema con le esibizioni e rendere il calendario il più omogeneo possibile , migliorare il sistema delle telecamere nei piccoli campi 250, aumentare l’accessibilità, etc… quello è il suo ruolo.
Sempre più la bandiera di chi vorrebbe che questo gioco ritorni ad essere MERITOCRATICO per tutti e non solo per i panda…
@ JOA20 (#4272925)
Quest’anno Zverev 90 partite giocate, il top player che ha giocato di più con 23 tornei, ha giocato 7 tornei in più di quanto obbligato. Chiediamoci perché ha giocato così tanti tornei quando non aveva obbligo di farlo. Ogni giocatore si deve gestire e lo fa in base ai risultati che ortiene. Giocatori top 40 giocano 50 partite l’anno (vedi Arnaldi) non mi sembra esagerato. Purtroppo per essere al vertice devi o vincere quasi sempre(Sinner) o giocare più tornei (Zverev). Nessuno ti obbliga a farlo, non c’è Gaudenzi con il fucile, ma tutti giocano, anche le esibizioni, per i lauti compensi che ricevono.
Tra i sportivi più pagati in cima alle classifiche si trovano spesso tennisti e tenniste per cui di cosa ci si lamenta?
Per prima cosa il faentino dovrebbe salvaguardare i giovani talenti come imMENSIK costretto a giocare ogni settimana e disputare fino all’ultimo torneo le quali e subire un trattamento a dir poco discutibile come a Vienna (quarti di finale il venerdi sera contro De Minaur per poi arrivare a Bercy il sabato mattina per disputare le solite quali nel silenzio generale senza che nessuno lo facesse presente.
Ma è un povero panda ceko,quindi tutti zitti…
sono obbligatori per modo di dire, ti segni poi dici che stai male e non vai, oppure giochi la prima a risparmio, il giocatore top per prima cosa deve imparare a gestirsi se vuole arrivare in fondo ai tornei che contano o che gli interessano
… sarà… ma è la via più diretta per inimicarsi i giocatori di grido, che poi son quelli che riempiono gli spalti, tanto nei tornei ufficiali che nelle esibizioni.
Sono polemiche sterili, ognuno fa quel che vuole, poi magari un top10 ha un momento di difficoltà e si lamenta che non ci sono tornei…se stiamo sempre dietro a ste lamentele….
Se non vogliono giocare dicono che hanno il raffreddore e stanno a casa, come fanno sempre.
Il problema odierno non é eil campo, é quello che ci fuori dal campo…interviste, stand promozionali con ragazzini, il doppio col presidente della federazione locale, gli spot pubblicitari….
Ma….fanno….una vagonata di soldi…é una vita dura, mica una passeggiata di piacere…chiunque guadagni quelle cifre si spacca la schiena per 15 ore al giorno, sia che diriga una grande azienda, sia che faccia l’investitore istituzionale, sia che studi per lanciare sul mercato un nuovo chip miliardario….
Negli anni 70 e 80 giocavano nettamente di più
Qualcuno dirà che esibizioni e tornei ufficiali non sono paragonabili. Comunque è vero che ci sono troppi tornei obbligatori, i Top30 devono fare 4 Slam + 8 Masters 1000 + 4 tornei 500 a scelta (di cui uno dopo gli US Open) che sono quasi 100 partite se uno va sempre in fondo. Almeno ridurrei il numero di Masters obbligatori.
A qualche “iberico” fischieranno le orecchie questa mattina
Analisi lucida… 🙂