Roddick critica il timing di Djokovic: “L’annuncio di Murray ha oscurato l’addio di Nadal”
Andy Roddick ha criticato duramente la scelta di Novak Djokovic riguardo i tempi dell’annuncio di Andy Murray come suo nuovo allenatore, sostenendo che questa mossa abbia rubato la scena all’addio al tennis di Rafael Nadal.
Nel suo podcast, l’ex numero uno del mondo americano ha espresso il suo disappunto con la sua caratteristica ironia tagliente: “È divertente avere tutta questa attenzione? È divertente lo scandalo? È divertente sapere che puoi creare una tempesta nel mondo del tennis e cancellare qualsiasi altra storia? Rafa si ritira questo weekend? Dobbiamo dominare i titoli dei giornali a fine settimana.”
Roddick ha poi assunto un tono più serio: “Capisco che i meme siano divertenti, ma questo non è affatto uno scherzo. Non credo sia un progetto di vanità, ma non c’era assolutamente alcun motivo per fare questo annuncio, nessuno!”
La critica di Roddick solleva una questione interessante sul rispetto dei momenti significativi nel tennis e sulla gestione della comunicazione da parte dei grandi campioni. Secondo l’americano, l’annuncio della partnership Djokovic-Murray avrebbe potuto attendere per non offuscare un momento storico come il ritiro di una leggenda del calibro di Nadal.
Marco Rossi
TAG: Andy Roddick, Novak Djokovic, Rafael Nadal
OH Nadal volendo, poteva sempre chiamare a rete Nole e dirgli che certe cose sono scorrette e non si fanno….
Questo user mi piace… 🙂 🙂
La TV la vendiamo insieme…
E’ stato Nadal ad oscurare l’addio di Nadal facendo negli ultimi mesi delle scelte al limite dell’idiozia.
Quindi un povero pirla IN ATTIVITA’ deve tacere sui propri piani di rilancio fino a Gennaio 2025 per non oscurare un addio peraltro annunciato mesi fa – e che onestamente poteva essere concepito un po’ meglio rispetto al portarsi giù la nazionale assieme a lui.
Poi per carità, meglio così eh, che un Sinner-Alcaraz per quanto meriti di essere visto non è mai una partita scontata, abbiamo vinto una seconda Davis e l’avversario più pericoloso quest’anno era Musetti…
Severa con la Redazione, ma non hai tutti i torti
Meglio di così non poteva andare. Non amo Nadal, non mi è mai piaciuto come persona, lontano anni luce da Nole e anche da Roger…sono contento di questo sua fine carriera poco felice e glorioso. Adesso che non si deve più dopare, speriamo faccia una vita più normale, ma a me proprio di lui non me ne può fregar di meno!
Qui di oscurato c’è solo il cervello di Andy, purtroppo.
E poi ha anche causato la fame nel mondo. Continuando a ripeterle, le balle non diventano realtà!
Rafa si è auto oscurato con la scellerata idea di voler giocare a tutti i costi un singolare Davis per il quale non era preparato. Così facendo, fra l’altro, ha condannato la squadra alla sconfitta, ha fatto arrabbiare Bautista, ha fatto sembrare Carlito un intruso che passava di lì per caso e ha guastato l’atmosfera di un addio già triste di per sé. In tutto questo Nole non c’entra una beata fava.
Hai detto niente. Che giocatore pistol pete
Hai detto niente. Che giocatore pistol pete
Roddick ogni tanto ha questi cali di zuccheri che non si capisce come gli vengano.
Mah,io questi ex campioni non li comprendo.Non è che Nole abbia fatto un annuncio a reti unificate in concomitanza con la cerimonia d’addio di Rafa, ha fatto un comunicato che non ha distratto nessuno per un semplice motivo: l’addio di Nadal si è diluito nel tempo,non credo che i suoi tifosi fossero affacciati per vedere l’ultimo ballo.
E poi,con tutto il rispetto,un professionista guarda alla sua carriera in essere,ha il suo seguito di tifosi ed è corretto aggiornarli.
E l’appassionato non si distrae seguendo due notizie contemporaneamente… almeno spero.
Dire cretinate è già una brutta cosa, dar loro ampio risalto è pure peggio.
Roddick questa volta ha detto una strunz@tona
È durato di più il ritiro di Federer o quello di Nadal? Se li sommiamo, son 4 anni che ne parliamo.
Non penso che Djokovic l’abbia fatto intenzionalmente…
È sempre controverso il tema di qual sia il momento migliore per ritirarsi, per una leggenda dello sport (come lo è Djokovic, del quale non sono mai stato “tifoso”).
Anche fenomeni come Eddy Merckx nel ciclismo, Sergey Bubka nell’atletica leggera, Ingemar Stenmark nello sci, si sono rassegnati al ritiro dopo un paio d’anni in cui hanno incamerato sconfitte da avversari più giovani, le nuove leve che incalzavano.
I grandissimi dello sport, per arrivare a livelli di eccellenza assoluta, devono necessariamente avere un’ambizione smodata, che è quella che li porta a cercare di superare i limiti, anche quelli imposti dal tempo che scorre. E, sicuramente, non è solo una questione di ottimizzazione dei guadagni.
Quindi comprendo benissimo i ritiri protratti di Federer e Nadal, come la voglia di Djokovic di confrontarsi coi Sinner, gli Alcaraz, gli Zverev, credendo di poterli sconfiggere ancora una volta.
È però vero che, ogni giorno che passa, la possibilità che questo succeda diminuisce sempre più. Ed è, purtroppo, l’inesorabile girare di una ruota che non si ferma mai.
A mio parere questa volta il buon americano non ci ha azzeccato.
Per quanto spiaccia non trovo alcuna mancanza di rispetto nei confronti di Nadal.
Ma già che ci siamo e visto che stiamo attraversando un periodo di grandi cambiamenti, ho deciso di variare il profilo trasformandomi in “quandosmettesinnervendolatv”, cosa che non mi sarei mai immaginato potesse succedere per un tennista, per giunta italiano, sino a 5 anni fa.
Ma santo dio, questa mania dei ritiri fa veramente pena. Fiumi di parole e lacrime, ma perché? Con Federer sì è toccato il fondo, arrivando al comico. Trovo più sincero un ritiro tipo Sampras, che ha semplicemente smesso di giocare quando non ha più sentito il fuoco dentro.
Chapeau, Pete!
D’accordo con te su questa parte. Nessun sollievo però, ma un senso di rassegnazione che ha reso l’ultimo atto meno doloroso, e tanta tristezza, nostalgia e impotenza per il tempo che passa, e per tante emozioni e un bel pezzo di vita che si chiude e non tornerà. Ho passato quasi metà della vita, fra le altre cose, a seguire l’epopea di Nadal, spesso adattando gli altri impegni per seguire quella partita, quel torneo, di giorno, di notte, in differita… Ed è stato bello così!
Per quanto riguarda Djokovic, è un competitivo e non ce lo vedo a ritirarsi dopo una vittoria per paura di perdere. Si misurerà coi giovani avversari fino all’ultimo, ci scommetterei.
Ininfluente
Mah, questa volta non mi pare che Roddick abbia ragione. Djokovic non voleva offuscare nessuno, ha annunciato Murray quando hanno raggiunto l’accordo. Semmai avrei preferito sentire un suo parere su quale contributo potrebbe dare Murray a Djokovic.
Roddick ha perfettamente ragione!
I Fabs sono ancora lì a contendersi la scena fino all’ultimo.
Ma sono veramente gli sgoccioli.
Forza Jannik: “tu sei futuro”
E’ Nadal che ha oscurato Nadal, aveva giá disputato una partita seria di fine carriera dove é il gigante irrggiungibile e facendo anche dei punti con Zverev.
Poi purtroppo lo strascico successivo, bolso, preso a pallate con un fisico distrutto rispetto ai suoi standard, in varie comparsate fino alla pagliacciata senza senso della pseudo-davis dove rovina anche la prestazione della squadra.
L’addio Djokovic l,’ha dato con l’annuncio di Murray.
Sarò io che sbaglio, ma la notizia di Murray non mi ha scaldato più di tanto e non ha offuscato nulla. E l’addio di Nadal, per quanto triste, era più che annunciato. La leggenda di Nadal era finita da 2 anni.
Il vero ritiro di Nadal c’è stato nel 2022,come il vero ritiro di Federer nel 2019 ed entrambi a Wimbledon,nei successivi anni hanno avuto un declino fisico che li ha portati a stare più tempo fuori da infortunati che in campo dando così tempo di metabolizzare il loro addio quando sarebbe arrivato in maniera ufficiale.Più che dispiacere e malinconia si è quasi arrivati ad un senso di sollievo per loro.Diverso accadrebbe nel caso di Djokovic che a livelli ancora accettabili decidesse senza preavviso di annunciare il suo ritiro,magari in campo se vincesse un altro slam come gli Australian Open o Wimbledon,anche perché è il più vincente della storia del tennis e l’ultimo di quei fenomeni che hanno dominato il circuito per 20 anni
La carriera di Rafa è finita ai quarti di Wimbledon 2022 contro Fritz. Da quel giorno (in cui era ancora in corsa per il Grande Slam) non c’è proprio più nulla da salvare.