Fernando Vicente e la sfida mentale di Rublev: “I russi sono troppo Infelici”
In un’approfondita intervista al portale Championat, Fernando Vicente, storico allenatore di Andrey Rublev, ha offerto uno spaccato interessante sulla mentalità dei tennisti russi e sulle sfide che il suo pupillo deve affrontare per raggiungere il massimo livello.
Vicente, che allena Rublev da nove anni, ha evidenziato i progressi mentali mostrati dal russo nelle recenti ATP Finals, nonostante i risultati non siano stati positivi. “Rispetto all’anno scorso, quando dopo un set perso era un disastro mentale, quest’anno ha mostrato un atteggiamento migliore. Sono orgoglioso del suo comportamento in campo, anche se mi rattrista che tanto impegno non abbia portato risultati”, ha spiegato l’allenatore spagnolo.
Parlando della mentalità russa, Vicente ha condiviso un’osservazione interessante: “I russi sono persone molto sincere e naturali, non fingono. È molto facile lavorare con loro, ma l’unica cosa che non mi piace, e ne parlo spesso con Marat Safin, è che tendono a essere troppo infelici”. Un aspetto che ha spinto Vicente a chiedere proprio a Safin di aiutare Rublev a comprendere meglio queste dinamiche culturali.
Per quanto riguarda il 2024, l’allenatore ha valutato con un “4 su 10” il comportamento in campo di Rublev, ricordando anche l’incidente di Dubai che ha portato alla sua squalifica. Nonostante ciò, Vicente rimane ottimista sul futuro: “Non sono d’accordo con chi dice che non vincerà mai uno Slam. Andrey è uno dei migliori giocatori del circuito. Il suo corpo è pronto per vincere un major, non soffre più di crampi ed è preparato per match di cinque ore. Dobbiamo solo migliorare il gioco e l’aspetto mentale”.
Vicente ha anche analizzato il divario con i top player: “La distanza tra Andrey, Carlos [Alcaraz] e Jannik [Sinner] è ora molto grande, non mentirò. Alcaraz ha un fisico che gli permette di volare in campo e difendere in modo incredibile. Entrambi servono magnificamente. Il divario è ampio, ma è proprio questo che dobbiamo cambiare”.
Per il 2025, gli obiettivi sono chiari: migliorare il secondo servizio, la precisione sotto rete e la difesa. Una sfida complessa ma stimolante per il numero 8 del mondo, che cerca di trasformare il suo talento indiscusso in risultati ancora più prestigiosi.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Andrey Rublev, Fernando Vicente
A me sinceramente il gioco di praticamente tutti i russi mi pare monotono, senza tentativi di modifiche e poco spettacolare.
Una sorta di “ti spiezzo in due” in forma tennistica.
Così ragionano Rublev, Khachanov, Safiullin,Kotov e Karatsev.
Medvedev è l’unico con materia grigia tennistica ma non ha il talento per le variazioni che invece ha inserito Sinner.
E senza dubbio stare sempre lontano da casa e non giocare mai col pubblico favore non aiuta certamente.
@ ENZO LA BARBERA (#4270624)mi sembra che nel 21 Medvedev e & c.abbiano vinto una coppa Davis per la loro nazione e già vivevano fuori dalla Russia.
@ ENZO LA BARBERA (#4270624)mi sembra che nel 21 Medvedev e & c.abbiano vinto una coppa Davis per la loro nazione e già vivevano fuori dalla Russia.
@ ENZO LA BARBERA (#4270624)mi sembra che nel 21 Medvedev e & c.abbiano vinto una coppa Davis per la loro nazione e già vivevano fuori dalla Russia.
Basterebbe inserire una smorzata ogni tanto, un po’ di back, qualche discesa a rete, tutte cose che qualsiasi lavoratore come Andrey sa come implementare, almeno ad un livello tale da non far danni, ma portando qualcosa di utile a muovere il gioco.
Non si può giocare come un flipper, Rublev deve necessariamente cambiare qualcosa.
I russi sono infelici perchè gli manca il sole. E’ provato scientificamente che le giornate uggiose deprimono, mentre le belle mattinate soleggiate, sollevano lo spirito. Non credo minimamente che Rublev e & sono infelici per il cattivo giudizio dei connazionali. L’evidente declino fisico, legato ad una carriera logorante, è percepito come decadenza, e intervine la frustrazione. Si consolino con i tanti milioni che hanno sul CC. Ch’io sappia Mevdevev non vive in Russia enzo
la tristezza degli atleti russi: guardatevi l’ultima intervista alla grandissima Maria Lasiskene ( salto in alto) un’atleta distrutta e punita per colpe non sue…ma anche le difficoltà che tennisti come Rublev, Medvedev e gli altri hanno dovuto sopportare anche in patria, essendo lì giudicati come traditori …prima bannati e poi privilegiati rispetto alle altre categorie sportive che non hanno più potuto confrontarsi in occidente…non facile
la tristezza degli atleti russi: guardatevi l’ultima intervista alla grandissima Maria Lasiskene ( salto in alto) un’atleta distrutta e punita per colpe non sue…ma anche le difficoltà che tennisti come Rublev, Medvedev e gli altri hanno dovuto sopportare anche in patria, essendo lì giudicati come traditori …prima bannati e poi privilegiati rispetto alle altre categorie sportive che non hanno più potuto confrontarsi in occidente…non facile
Il tema è il nichilismo Russo che è peculiare! Pensano anche loro che l’ uomo venga dal nulla e torni nel nulla da eredi dei Bizantini!
Mai lette così tante …. in così poche righe
Per Pisquik
Appassionati alla loro letteratura , leggi Dostoevskij, Tolstoi, Cechov, e ti accorgerai come l'” infelicità” dei russi ha radici e temi ben più lontani
Per Pisquik
Appassionati alla loro letteratura, leggi Dostoevskij, Tolstoi, Cechov, e ti accorgerai come l'” infelicità” dei russi ha radici e temi ben più lontani
Infelici ?x cosa? Solo perché sono screditati,maltrattati e discriminati da tutto il mondo perché nel loro paese c’è un governatore pazzo ?alla.fine tutto il mondo ha cercato di distruggere la.dignita di atleti russi innocenti solo per scopi personali ed egoistici,facendo passare tutto ciò per un ” modo per colpire Putin”( che x loro non ha dormito la.notte solo per il fatto che i giocatori di tennis russi abbiano fatto le olimpiadi senza lo stupido disegno della bandiera russa)…Bo..non capisco proprio come facciano ad essere infelici i russi
@ Kenobi (#4270214)
…e prima ancora lo zar, in un mondo dove i contadini facevano il bagno nell’oro. O forse no. Boh, va’ a capire a volte la storia.
Inoltre i suoi limiti sono evidenti rispetto ai big, e se non c’è un terremoto al vertice ci sono già i vari Fils, Shelton che premono…
@ Mauro N (#4270244)
Molto vero, ma l’eccesso di sole e di belle stagioni rende anche frivoli e poco seri,i russi hanno una serietà e una lucidità mentale che tantissimi italiani si sognano.
Siamo nati liberi, non siamo nati per stare sotto dittatura.
Bellissimo, veritiero commento, kenobi.
Solo, se mi permetti, occorre aggiungere il ruolo da protagonista che la Russia ha avuto, ha e sta per avere a livello mondiale, come ci è stato rivelato a Fatima e Medjugorje, un ruolo CENTRALE.
Quando questi asini che governano la Russia (è solo una metafora, non intendo offendere gli asini) saranno stati sconfitti, fondamentalmente per intervento celeste, il popolo Russo, un popolo meraviglioso, avrà la grazia della conversione e della liberazione.
Del tempo che verrà, a livello mondiale, se ne può avere un bel ritratto sempre dai messaggi Mariani.
A proposito del popolo russo, vorrei testimoniare il racconto vissuto in prima persona da mio nonno, mandato dallo scellerato Duce a morire con tanti altri compatrioti in un’assurda campagna di conquista.
Le donne russe, le matrioske, per così dire, aiutarono i soldati italiani che morivano di fame e di freddo, davano loro il pane, avevano la vicinanza degli oppressi dai potenti.
Aspettiamo questi tempi nuovi nel buio fitto del presente.
È anche una questione culturale/ambientale/climatica. I popoli del nord tendono di più alla melanconia, alla depressione, al grigiore. Sottovalutiamo troppo l‘impatto del sole, del mare e del caldo sul nostro umore, sulla nostra materia. Siamo natura.
@ Il saggio (#4270187)
Sinner però è giovane, maturato anche tardi, quindi in fase di formazione.
Rublev non cambia gioco da anni.
Per parlare dei russi bisogna conoscere la cultura russa, che deriva dal mondo sovietico quando erano la repubblica dominante, quando quel mondo si spartiva il dominio sul mondo con gli USA, la “tragedia”per molti furono proprio gli anni della dissoluzione, la criminalità, la povertà l’emigrazione, etc….
Per questo Putin venne visto come portatore di ordine ed ancora resiste dopo più di 20 anni, regna.
Ma anche questo dominio ha lasciato strascichi importanti nella popolazione, alcolismo , vuoto interiore soprattutto nelle periferie e nel profondo est asiatico.
Un mondo freddo , una landa disabitata dove non ci sono opportunità se non nell’esercito.
Ma prima ancora ci fu il Comunismo che disintegrò la classe sociale, il merito, l’ambizione , molti sparirono nei gulag, compresi grandi letterati e scienziati mentre Stalin e prima Lenin narravano di una terra felice.
E prima ancora la rivoluzione di ottobre con la guerra “civile “, un massacro,una carneficina continua lunga anni di uomini e donne , dove venne estirpata a forza la cultura dell’Impero Russo.
Poi le grandi carestie in Ucraina (Holodomor) ed in Kazakhstan (Asharshylyk), le grandi purghe di Stalin , che porteranno altri milioni di morti.
La grande guerra patriottica dove Stalin mandò a morire milioni di persone senza dare un valore alla vita, ucraini ,bielorussi e “gente dell’est” furono macellati.
Più di ogni altro paese, più dei nazisti ne morirono.
Questo si portano dietro i russi, 100 anni di morte, disagio, povertà e dittature che poi vengono affogate dell’alcool e in atteggiamenti di forte disagio.
Come si forma la mente di un russo? Cosa ne rimane?
Sì, i russi sono infelici, ma è un’infelicità che non può essere superata con i soldi.
Rublev ha già 27 anni! Il fisico è logorato da anni di giocare ad alto livello. E’ pressocchè impossibile un suo ritorno ai vertici. Poi…..mai dire mai! enzo
Nel gioco puoi migliorare tutto, lo abbiamo visto anche con Sinner, che fino a due anni fa non usava back e smorzate mentre ora va addirittura a rete spesso, la testa e l atteggiamento sono piu difficili da modificare…