
Medvedev: “Sinner non sbaglia e colpisce fortissimo, ci aspettano anni difficili'”


D:Daniil, una partita difficile contro un avversario ostico. Puoi raccontarci la partita? Cosa è mancato oggi?
DANIIL MEDVEDEV: Sì, Jannik gioca bene. In questo momento è pieno di fiducia. Ho osservato il suo allenamento prima della partita. Sbaglia a malapena un colpo e colpisce forte. Spesso molti giocatori che non sbagliano molto, almeno non colpiscono forte. Lui invece può colpire forte, molto forte, probabilmente è tra i primi tre, quattro, cinque più potenti nel circuito, e non sbaglia.
È difficile giocare contro di lui. Ti mette sotto pressione. Devi saperla gestire. Per certi versi non l’ho gestita abbastanza bene. Ho sbagliato alcuni colpi in momenti importanti. Lui ha vinto la partita. È sostanzialmente semplice così.
D: Sei sempre molto onesto. Hai concluso la stagione con due finali, zero titoli: una persa a Indian Wells e una in Australia. Su una scala da 1 a 10, quanto sei soddisfatto della tua stagione?
DANIIL MEDVEDEV: Direi che ci sono diverse dimensioni: se parliamo degli obiettivi che mi ero posto e dove sono arrivato, beh, zero su dieci.
Quanti punti si ottengono per aver vinto le semifinali? Lo sapete ragazzi? Qualcuno?
D: 400.
DANIIL MEDVEDEV: 400. Probabilmente finirò numero 4 al mondo a meno che Taylor non faccia un grande upset, il che è fantastico. Perché devo dirlo? È fantastico.
In uno sport così esigente con così tanti giocatori, voglio essere numero 1 al mondo, ma non ho giocato abbastanza bene quest’anno, di gran lunga, per essere numero 1 al mondo. Jannik sta giocando molto meglio. Lo ha dimostrato molte volte.
Ma sono numero 4 nel grande mondo del tennis. Ne sono super orgoglioso perché, come ho detto, soprattutto alla fine dell’anno, ho faticato durante tutto l’anno. Ogni allenamento, ogni partita è stata una lotta per me. Molte partite.
Prima sentivo di avere un vantaggio sull’avversario e vincevo facilmente. Ora ho dovuto vincere in tre set, tie-break, break alla fine del set, eccetera.
Gli darei un sei e mezzo su dieci, il che significa che c’è molto lavoro da fare per migliorare, ma ci sono anche molti bei ricordi.
Sì, non vedo l’ora che inizi la prossima stagione.
D: Questo è il primo anno senza titoli dal 2018. La finale agli Australian Open, forse hai faticato per quel tipo di partite. Hai intenzione di cambiare qualcosa nel tuo team, magari nella preparazione?
DANIIL MEDVEDEV: Nel team no. Ma nella preparazione, sicuramente cercheremo di costruire qualcosa di un po’ nuovo. Vedo ora che non è abbastanza, specialmente contro giocatori come Jannik e Carlos. Non sono sicuro che riuscirò a migliorare, ma ci proverò. Cercherò di migliorare in alcune parti.
Ancora una volta, se parliamo puramente di tattica, sento di aver giocato bene. È solo l’esecuzione. Devi non sbagliare, andare, andare, osare. Non sono riuscito a farlo. È su questo che lavoreremo molto nella pre-stagione, per costruire una versione un po’ migliore di me stesso, il che non è facile quando hai 28 anni.
Riguardo ai titoli… non sono così preoccupato. Come dico, ogni torneo è difficile da vincere, ma avrei potuto giocare tornei diversi. Ho praticamente giocato tre 500 quest’anno e tutto il resto erano Masters e Grand Slam. Ovviamente, voglio vincere Masters e Grand Slam più degli altri tornei. Ma forse andrò a un altro torneo e lo vincerò. Non si sa mai.
In generale, ho avuto alcune ottime prestazioni e alcuni tornei molto negativi. Per me va bene così.
D: Non sei stanco di affrontare Jannik, o ogni volta che lo affronti è come una nuova sfida?
DANIIL MEDVEDEV: Direi entrambe le cose (sorridendo). Ho perso al primo turno a Bercy, quindi in un certo senso non conta. La prima volta che non ero nel suo quarto o semifinale, si è ritirato. Non una volta contro di me (sorridendo).
Guarda, quest’anno perde a malapena. Se vuoi vincere un titolo, lo affronterai in qualche momento. Non è facile batterlo. Molti ci provano. Molti falliscono. C’è principalmente un giocatore che ci riesce un po’ più volte degli altri, ed è Carlos. Sì, voglio dire, è un avversario molto, molto forte.
Come ho detto, un po’ dopo l’Arabia Saudita dove mi ha sorpreso molto, non sapevo che avesse un livello ancora più alto. È forse uno dei migliori giocatori che ho affrontato. Ho affrontato i Big Four quando erano un po’ più vecchi, e forse la velocità non era la stessa.
Quindi sì, cercherò di lavorare nella pre-stagione. Forse a un certo punto perderà fiducia, inizierà a sbagliare qualche palla. Altrimenti, tutti – non solo io – ci aspettano anni molto, molto difficili davanti a noi perché è molto giovane.
D: Alla stazione dei treni ci sono molti poster. Gli italiani sono entusiasti di Sinner. Ti dispiace per lui? Ti senti fortunato per lui? Cosa ne pensi di questa atmosfera che lo vede come il grande nome qui?
DANIIL MEDVEDEV: No, penso sia fantastico. Ma mi chiederei come sarebbe se vivesse in Italia, cosa che non fa. È un po’ più facile così (sorridendo).
Sì, voglio dire, se lo merita. Come tutto: i contratti, la pubblicità, qualsiasi cosa. È un bel numero 1 al mondo, vince molti tornei. Molto giovane, il che è sempre attraente. Ha 23 anni. Ha forse 13, 14 anni davanti a sé in cui può giocare, giocare, vincere, vincere. Quindi è normale.
Penso che si senta bene con questo. Quindi perché dovrei dispiacermi per lui?
Francesco Paolo Villarico
TAG: ATP Finals, ATP Finals 2024, ATP Finals Torino, ATP Finals Torino 2024, Daniil Medvedev
Giusto: se non esageriamo adesso, quando?
Confermo! Ieri partita “normale” se non fosse per i tanti slice.
Esagerando ne ha fatti più ieri in un singolo incontro che in tutto l’anno.
… E qui lo dico: tra tutti i commentatori nei Podcast ce ne è uno che mi sta pesantemente sui gioielli. E’ un sostenitore della teoria del n.1 morale/reale/+forte. La sua spalla (tecnico aggiunto) a volte fa fatica a limitare il dissenso rifugiandosi in un “io penso che” invece che esprimere un più chiaro “secondo me non capisci un ca…volo”.
Io invece non riesco a limitarmi e chiudo il podcast.
Nel 25 avremo in più lo slice
… nel 26 anche le volee appoggiate/controllate/piazzate?
Suca
Guardiamo e godiamoci il presente, per il futuro vedremo, pensarci adesso lo trovo inutile
voi dite che è antipatico, questo non so
è onesto, intelligente
a voi invece piace il maranzino bambino con la cannotta boh non vi capisco
Povero Sinner. Dal prossimo anno Fonseca sarà n.1 al mondo (già dopo la vittoria di questo challenger che sta giocando dovrebbero dargli la posizione n.2, così almeno dice il regolamento che ha proposto all’ATP l’utente “neroazzurro”) e vincerà tutte le partite senza mai perdere alcun set. Grande slam per 12 anni di fila! Nessuna vittoria però contro Sinner, perchè sarà squalificato per 10 anni grazie al sapiente lavoro che sta facendo dietro le quinte Landaluce nella notte (parlo del forumista, perchè il giocatore si accontenterà di restare n.2 al mondo dietro Fonseca)…
Quoto
Gli manca ancora qualcosa. Tante volte si apre il campo in modo incredibile ma non segue a rete e deve tirare ancora un paio di pallate per chiudere. Sono sicuro che il prossimo step lo vedremo nelle verticalizzazioni. Mi sorprende che ieri Ljubicic non abbia messo l’accento sugli slice. Non gliene ho mai visti così tanti usati non per “provare” ma come arma tattica per tutto il match. Anche come efficacia stanno migliorando, più bassi e incisivi. Sottolineo il passante in allungo, slice, che gli ha dato il primo break. E comunque sempre detto: il miglior Sinner lo vedremo dai 25 anni in su, quando sarà completo tecnicamente e fisicamente. È ancora in fase di sviluppo in tutti i settori.
Il verdetto implacabile del russo !!!
Speriamo sia lungimirante per molti anni !!!
@ Don Budge fathers (#4255768)
Bacheca @ Don Budge fathers (#4255768)
Queste son frasi da bacheca.
E c’è di più: almeno col serbo ne potevi, a rigore di muraglia, incolpare la saggezza agonistica acquisita in tanti anni, mattone dopo mattone. Nel caso di J ciò non lo puoi ovviamente fare, tale muraglia è venuta a costruirsi ‘troppo’ in fretta, anzi era già lì, ad un tempo al di qua e al di là di ciò che sinner potesse mai fare per darne testimonianza ‘storica’.
La tenuta mentale, atarassica quasi, completamente e sovranamente indifferente del J è assimilabile a ciò che era il serbo fino a poco tempo fa. Vinceva prima di scendere in campo tanta era la pressione che tale atarassia neutra, al di qua del gioco giocato sapeva ingenerare. Adesso è impossibile affrontare J senza sentire e vedere quel muro che ti avanza inesorabilmente davanti fino ad occludere ogni feritoia, ogni singolo centimetro disponibile di penetrazione e direi di interazione tra ‘avversari’. Non si gioca più contro sinner ma contro quel muro che saprai sempre di trovare una volta di-sceso nel girone infernale dell’ignavia dantesca: le palline tornano sempre indietro perché non sono neanche partite, il bersaglio cremisi si è talmente ingigantito da divenire impercettibile. Letteralmente non si sa né si deve sapere come e cosa affrontare. La differenza con il serbo è solo massivamente qualitativa nel senso che la vite di tale muraglia è stata ulteriormente e oltranzisticamente girata fino ad impossibilitarne la rescissione. Indietro non si può tornare, tutto è coibentato e reso invulnerabile ripeto, prima, del gioco giocato.
Così antipatico in campo e così simpatico fuori,grande MED!!!
Cmq ieri…tanti slice giocati tatticamente in modo perfetto con successive accelerazioni….se ci infila anche questo schema tattico insieme al martellamento pneumatico diventa un arma di distruzione di massa..più di quanto già non sia!
Invece esageriamo perché uno come Jannik non c’è mai stato, è questo il punto.
Non esagerate, con calma.
Ci saranno momenti buoni e momenti meno buoni, forse anche momenti cattivi: tutti, anche tra i top 10 della storia di questo sport, li hanno avuti.
Dobbiamo sapere che quest’anno è stato eccezionale, che lui è fortissimo, ma che non è detto che sarà sempre sempre così…io sono convinto che Cahill ci lavori moltissimo al prepararlo a quando ci saranno un pò di stop inattesi, magari anche un paio in fila. Dobbiamo farlo anche noi.
Dall’altro lato è stata molto bella l’intervista a Danil (al solito) e sono state molto belle tre quattro sue espressioni in campo, sia a partita in corso che dopo la fine, che parevano proprio dire “io più di così non posso umanamente fare, per il resto bravo tu”.
per perdere fiducia dovrebbe trovare qualcuno mentalmente come lui, che gioca meglio di lui. fantatennis.
Lo ribadisco ancora una volta, se sta bene il grande slam è li’ che lo aspetta
Beh… sta palesemente, smaccatamente cercando di gufarlo, ma comunque si, sta anche dicendo la verità.
secondo un altro sito web avrebbe detto “ho affrontato i big 4 quando erano meno vecchi”, il che avrebbe piu’ senso visto che Meddy e’ nel circuito da 8-10 anni
E a noi ci aspettato anni molto, molto belli.
Adesso sta esagerando a vantare Jannik,mi sa’ che gliela sta tirando un po’.
Povero Meddy. Sinner è il suo incubo peggiore.
Forza Daniil, almeno fino a gennaio non lo vedi più.
Le parole di Daniil in conferenza stampa sono sempre chiare e molto dirette,mai banali…
“Ho affrontato i big four quando erano un pò più vecchi, e la velocità forse non era la stessa”
“Forse a un certo punto Jannik perderà fiducia,inizierà ha sbagliare qualche palla.Altrimenti tutti,non solo io, ci aspettano anni molto molto difficili davanti a noi perchè è molto giovane”
Non aggiungo altro.
Al che mi sono toccato ripetutamente gli zebedei, ricordando la stessa frase detta da zverev di alky…
… “ci aspettano anni molto, molto difficili davanti a noi perché è molto giovane.” E questa è una dura, durissima verità.
Sempre onesto e genuino in tutto Medvedev, atteggiamenti e dichiarazioni.. dice quello che pensa e su Jannik è musica per le mie orecchie, parole importanti e molto eloquenti direi
Ci sono alcuni tennisti che sono così in confidence che vincono gli incontri e non se ne accorgono (federer e Sinner) e poi ci sono quei tennisti, come medvedev stasera, che invece gli incontri li perdono e non se ne accorgono.
Povero Daniil