Krajicek parla da Torino: “Sinner non ha debolezze, era più facile battere Sampras”
Impossibile dimenticare il super servizio e gioco offensivo di Richard Krajicek, “olandese volante” dei ruggenti 90s, uno dei magnifici quattro della benedetta classe ’71 insieme a Sampras, Bruguera e Ivanisevic. Krajicek è entrato nella storia del gioco nel 1996, quando riuscì nell’impresa di battere Pete Sampras a Wimbledon interrompendo il regno dell’americano ai Championships con un tennis imprendibile. Concluse quella cavalcata memorabile vincendo il torneo, unico Slam in carriera. Leggendari erano i suoi servizi, velocissimi o slice, seguiti a rete con mano molto educata, il tutto in un’epoca di tennis rapidissimo comandato dal servizio. Fin troppo, tanto da spingere l’ATP a correre ai ripari e rallentare tutto nel nuovo secolo, forse fin troppo… Krajicek, dal 2004 direttore del torneo di Rotterdam, è presente alle Finals di Torino ed ha rilasciato un’intervista ad Alessandro Mastroluca per SuperTennis. Richard si è soffermato su quanto sia cambiato il tennis oggi, con giocatori di vertice molto più completi rispetto alla sua era, quando c’era ancora una specializzazione di gioco assai più marcata e una netta divisione tra attaccanti e difensori, spinta anche da condizioni di gioco sostanzialmente differenti tra terra battuta, erba, tappeti indoor e cemento outdoor. A suo dire battere oggi Sinner è assai più complicato rispetto al superare il più forte della sua era, Sampras, proprio per la completezza di gioco raggiunta oggi dai migliori.
“Sampras era un giocatore incredibile ma sapevo che se riuscivo ad attaccarlo sul rovescio avrei avuto una possibilità di batterlo. Ora tutti sanno fare tutto e si muovono benissimo. Li guardo e penso: se giocassi adesso, come potrei batterli? Oggi Sinner non ha debolezze“.
Queste per l’olandese le sostanziali differenze tra le due epoche: “Si gestiscono tutti in modo diverso. I giocatori hanno carriere più lunghe, hanno team migliori, e in generale sono molto più completi. Quando giocavo io, anche i migliori avevano dei punti deboli: il rovescio per Sampras, il servizio magari per Agassi. Andavo in campo e avevo la sensazione di poter battere chiunque, anche Sampras che ho sconfitto sei volte. Diciamo che sono felice di aver giocato negli anni Novanta. L’altra grande differenza è l’interazione con i tifosi. Si investe tanto su questo, a Torino il Village per coinvolgere i tifosi è notevole”.
Krajicek ha disputato l’allora “Masters Cup” due volte. “Sono stato una volta numero 4 del mondo del mondo, ma per gran parte della mia carriera ho avuto una classifica che andava dalla posizione numero 8 alla 12. E per chi ha quel ranking riuscire a qualificarsi tra gli otto migliori del mondo è speciale. Non so come sia per Sinner o per Djokovic che l’ha giocato praticamente ogni anno. Forse per loro partecipare qui è come partecipare a un qualunque altro torneo. Chiaramente per noi era già speciale esserci qualificati, loro vanno in campo per vincere il titolo”.
“Mi piace chi viene a rete, come Tsitsipas. Mi piace guardare i top 10, adoro Sinner e Alcaraz soprattutto quando giocano uno contro l’altro. Jannik per come sta vicinissimo alla riga, come sta basso, come si muove e mette pressione; Alcaraz perché in ogni partita ha momenti in cui ti chiedi come sia riuscito a fare certe cose”.
Richard è molto ottimista per il futuro del tennis maschile: “Molti si chiedevano cosa sarebbe successo dopo l’era dei Federer, dei Nadal, dei Djokovic, e sono arrivati Sinner e Alcaraz. C’è Zverev che è numero 2 e sta giocando benissimo, penso che quando vincerà il primo Slam poi ne aggiungerà altri come è successo a Lendl che ha aspettato tanto per vincere il primo major. Sono sicuro che nuove stelle arriveranno, il tennis maschile è in buone mani. Grazie a questi campioni il tennis è molto popolare, in ogni torneo si vedono sempre più tifosi”.
Marco Mazzoni
TAG: Alessandro Mastroluca, Marco Mazzoni, Richard Krajicek
È un refrain che sento da tempo quello che “tizio ora non farebbe un game” ma ricordo che, ricordando Branduardi “e venne Laver che batté Borg che batté Connors che batté Lendl che
batté McEnroe che batté Becker che batté Sampras che batté Agassi che batté Federer ….che nel circus il sottoscritto guardò “.
Secondo me Alcaraz è numero uno assoluto di tocco. L’ho visto giocare ieri dal vivo a Torino, ha fatto delle cose incredibili da quel punto di vista, compresa una volèe smorzata irreale giocata da 3/4 campo. De Minaur è bravo a rete, ma nelle palle corte Alcaraz gioca un altro campionato.
Tutti i tennisti dotati di un minimo di fisico, si sarebbero adattati al tennis attuale, Krajicek potrebbe essere un Draper
Anche io , tutti e 2 , e pochi altri|!
Appunto… e questo motivo non è il tocco 😉
mi sembra ok, Carlitos può andare anche sopra demon
Puoi giurarci.
Perchè mai ? Infatti , ad esempio , i 3 da te citati non sono mai andati alle Finals … un motivo ci sarà !
@ Dr Ivo (#4255379)
Si ma anche così non si capisce come de minaur possa avere più “tocco” di alcaraz…
Col “tocco” risulterebbe nella hit-parade gente come Cecchinato Cuevas o Gaston, quindi meglio lasciar perdere…
Lendl dovette aspettare un po’ prima di vincere il primo slam ma aveva comunque 24 anni, mentre Zverev ne ha già 27. Nulla è impossibile ovviamente, ma al massimo ne vincerà un paio (se gli si presenterà l’occasione), difficile che raggiunga i numeri di Lendl (cioè otto slam).
Domanda / sondaggio per chi ne ha voglia …
Fate una classifica , dal peggiore al migliore fra i partecipanti alle Finals , considerando come parametro puro SOLO ” chi ha piu’ mano / tocco ” .
Escludere quindi ogni altro valore come fisico , testa , potenza ect. ect. e soprattutto essere imparziali ( pure io sono tifoso di Sinner … ) .
Per me :
1- De Minaur
2- Alcaraz
3- Medvedev
4- Fritz
5- Sinner & Zverev
6- Ruud
7- Rublev
*** Messaggio lasciato intenzionalmente vuoto ***
😀 😀 😀
[ Tanto per cambiare , era venuto un duplicato … ]
Insomma giovane, ho iniziato a seguire il tennis a metà anni 80..
Agassi ha cambiato il modo di giocare più di lendl perchè ha sostanzialmente inventato l’anticipo senza contare che i materiali ai tempi di andrè erano più simili a quelli attuali mentre Ivan ha iniziato con le racchette di legno.
Comunque un Sinner con le racchette di legno non sarebbe diventato numero 1.. troppo avvantaggiato mc enroe per esempio.
Stesso discorso al contrario. Il gioco di John al giorno d’oggi non pagherebbe assolutamente, venendo infilzato di continuo dai passanti
Sicuramente hai dimostrato di avere molta fiducia in Jannik e nelle sue potenzialità, probabilmente anche più della maggior parte di noi…anche io credevo molto in quello scatto che gli avrebbe consentito di arrivare in cima alla classifica e di vincere anche degli Slam ma sinceramente lo vedevo ancora un po’ lontano perchè non mi sembrava ancora così in fiducia su alcuni colpi ed anche nelle variazioni di gioco….poi tutto è cambiato a Pechino 2023, aver vinto quei 3 incontri di seguito ( ci metto dentro anche il quarto con Dimitrov perchè lo ha vinto con una forza interiore pazzesca, visto che stava anche male fisicamente)lo ha forgiato tantissimo, come se gli avesse acceso definitivamente la luce, la successiva finale di Vienna è stata una grande conferma in tal senso e poi le ATP finals e la Davis lo hanno definitivamente consacrato.
Il prossimo step sarà vincere una finale Slam contro Carlos…secondo me quello a livello di ulteriore fiducia nei suoi mezzi gli darebbe tantissimo
Beh, se guardi bene, anch’io mi sono sbagliato. Jannik ha bruciato le tappe ed è andato ben oltre le mie previsioni.
O come si disse “il primo attaccante da fondo”.
Beh gli ha attaccato una bella medaglia sul petto. Sampras il tennista anello di congiunzione tra il tennis di un tempo ed il tennis che sarebbe venuto di lì a poco. Un grandissimo con uno stile ed una tecnica uniche. L’ho ammirato ed adorato.
@ Sudtyrol (#4255203)
Confermo…..
Scommetto che ti ha preso in giro anche Mauro/Antonio/Enzo/Marcello/frafra…
@ giumart (#4255201)
Io invece nel 2022 dubitai di Sinner non tanto per le qualità tennistiche (si capiva che aveva il colpi del campione) ma piuttosto per la capacità che si rendesse conto di poter diventare il N1 e accettare tutto quello che ne conseguiva: sono stato felice di essermi sbagliato!
Se poi fosse nato al tempo dei romani… 🙂 🙂
Non avrebbe nemmeno giocato a tennis…
Della serie: SE MIO NONNO…
Forse sei giovane (beato te!). Il primo vero picchiatore è stato Lendl (citofonare McEnroe per conferma).
E questo è il punto, spesso accade che ti diano la patente di tifoso inattendibile anche se esprimi un’opinione oggettiva e razionale. Ad esempio io circa 2 anni fa (in tempi non sospetti) dissi che Jannik avrebbe scalato la classifica fino ad arrivare in top10, poi oltre un anno fa dissi (e lo scrissi anche qui su LT) che entro nel 2024 Jannik avrebbe vinto almeno uno slam + un paio di 1000 + qualche 500 e che dal 2025 avrebbe dominato la scena. Aggiunsi che, per come è fatto e per la testa che ha, Jannik dava garanzie di miglioramenti ben superiori ad Alcaraz e che alla lunga avrebbe sopravanzato lo spagnolo, perché molto più solido, più costante e tenace e soprattutto più di sostanza. I miei amici mi derisero tacciandomi per un irrazionale tifoso sfegatato…
@ italo (#4255177)
Alcaraz
@ italtennis (#4255169)
Con kol ci ha giocato e lo ha pettinato
Ad esempio io sono un impulsivo e questo a volte mi crea problemi, e mi dà fastidio chi pretende che si parli sempre bene del proprio beniamino solo per fare vedere che si è tifosi, occorre sempre cercare di dare giudizi obiettivi o almeno provarci.
Mi fa piacere, anch’io ti apprezzo.
Krajicek ha ragione in parte.
Se Sinner fosse nato 30 anni prima i materiali e la preparazione fisica contavano meno, il talentoe il gioco a rete contava molto di più.
Il primo vero picchiatore è stato Agassi, seguito da Courier..
Detto ciò, l’altoatesino è l’esprerssione tennistica più vicina all’intelligenza artificiale che ci sia. Senza difatti, mentalmente inscalfibile, mi chiedo come deve essere un tennista nel prossimo futuro per batterlo?
@ italtennis (#4255169)
i sopracitati contro sinner avrebbero fatto fatica a fare si e no 10 punti in tutto il match….quasi impossibile che potevano vincere un game…ti prego hai citato dei brocchi nella loro epoca…figurati adesso ti prego
Io ad esempio leggo volentieri i tuoi commenti
“Mi piace chi viene a rete, come Tsitsipas”
Ha dimenticato di inserire “costantemente passato”.
Bah, poi detto da un esperto del gioco anni ’90.
Più di metà del circuito attacca per poi rimanere almeno 3 passi dalla rete ed essere costantemente trafitto da missili terra-aria. Non penso che Krajicek davvero non l’abbia notato.
Su sinner che dire…a inizio anno avrei sostenuto che la modalità per batterlo fosse la varietà nel gioco, e un piano tattico vario, aggressivo, molto votato all’utilizzo di slices, attacchi a rete. Questo 2024 dimostra che Jannik ha trovato ampiamente contromisure a questo tipo di gioco.
Al tempo stesso, bisogna ammettere che sono rimasti pochi avversari che propongono questo tipo di tennis, caratterizzati spesso da colpi debolucci (vd. Moutet), o altamente incostanti mentalmente (Bublik etc.), quasi a intendere le partite più per divertimento “circense” che come tattica seria per vincere tornei. Ergo, non a livello di Jannik.
Mi sarebbe piaciuto vederlo affrontare gente come Stepanek, Llodra, Florian Mayer, Kohlscreiber, etc., ma non lo sapremo mai.
… ma tu purtroppo sei in netta minoranza
Concordo
Ma perche? Scusa… commenta invece! La differenza di vedute e di opinioni sono il nucleo dei forum e simili. Almeno per me!
Evito di commentare perché sarei ritenuto il solito inattendibile fra i milioni e milioni di tifosi di Jannik.
Grazie a Mastroluca, a Livetennis e a Krajicek per questa intervista. E’ la dimostrazione che nel tennis di oggi esiste (eccome!) persino la possibilità di sentire pareri diversi e più sapidi di quelli, imperdibili per stupidità, dei Kyegios & C.