ATP Finals: in Italia fino al 2030? Forse non più a Torino
Domenica 17 novembre gli appassionati italiani sognano di festeggiare la vittoria di Jannik Sinner alle ATP Finals, ma il tennis italiano potrebbe addirittura brindare a un doppio successo, tecnico ed organizzativo. Infatti nella giornata conclusiva delle Finals il Presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi terrà la classica conferenza stampa di fine torneo e potrebbe annunciare l’accordo per mantenere il massimo evento ATP in Italia per altri 5 cinque anni, fino al 2030. In Italia sì, forse non più a Torino. Da giorni si rincorrono indiscrezioni, non tutte concordanti, sulla prossima fumata bianca, e lo stesso Gaudenzi, interpellato dalla stampa nazionale appena sbarcato a Torino, si è trincerato dietro un mezzo sorriso tagliando corto, “lo saprete domenica”. Andiamo per ordine.
Le ATP Finals sono al quarto anno nella città sabauda, per il contratto in vigore il 2025 sarà l’ultima edizione a Torino. L’evento è organizzato in modo convincente, per la soddisfazione di giocatori, ATP, sponsor. Molti dei tennisti in gara nella kermesse di fine anno vivono a Monte Carlo, a un tiro di schioppo da Torino; l’impianto è di alto livello, la città ha accolto tutti con il suo solito rigore ma anche un calore importante. Tutti contenti insomma. Per questo Torino vorrebbe fortemente mantenere l’evento per altri anni, possibilmente cinque. Anche il Presidente FITP Angelo Binaghi si è speso con parole importanti in più occasioni, sottolineando l’impegno concreto a far restare il torneo di singolare che chiude l’annata a Torino, o in Italia, per altri cinque anni, forte del n.1 del mondo e di un movimento sempre più profondo e vincente ad ogni livello. Ricapitolando: parlando di rinnovo dell’accordo nei mesi scorsi, l’Italia è sempre rimasta in pole position.
Le indiscrezioni parlano di almeno altre 3-4 offerte convincenti, probabilmente da Stati Uniti, Asia e sicuramente Arabia Saudita. Da Riyadh ormai si ha il tennis come obiettivo primario. L’aver portato le WTA Finals e le NextGenATP nel grande paese non ha placato l’appetito dei regnanti e dei ricchissimi fondi d’investimento (PIF), entrati nel mondo del tennis con un’importante sponsorizzazione relativa alla classifica e visibile anche a Torino. Tuttavia l’Italia ha messo sul piatto del rinnovo la qualità delle edizioni già svolte e il gradimento generale, e anche l’avere il miglior tennista del mondo – ancora assai giovane – è un asso della manica che può sbaragliare la concorrenza. Quindi le indiscrezioni parlano di accordo già raggiunto per altri 5 anni in Italia, ma forse non tutti a Torino.
L’ATP ha voglia di crescere: vorrebbe un impianto ancor più grande e moderno rispetto all’Inalpi Arena, e per questo si guarda a Milano dove è in costruzione un nuovo palazzo dello sport in zona Rogoredo che ospiterà eventi delle prossime Olimpiadi invernali 2026. Una struttura all’avanguardia, dai progetti assai moderna e futuristica, con una capienza massima di 16mila spettatori, quindi superiore a quanto garantito dal palazzo dello sport torinese. Milano è una città molto in vista anche a livello internazionale, motore più dinamico dell’Italia a livello economico e delle tendenze, quindi candidatura fortissima per mantenere le ATP Finals in Italia. Quando il torneo di sposterebbe a Milano? Forse nel 2026, o più facile dal 2027. Infatti l’ATP attende di capire come sarà questo nuovo palasport milanese, già in costruzione – manca solo un anno e mezzo all’appuntamento olimpico – ma già nell’occhio del ciclone per problemi di vario tipo: lievitazione dei costi, qualche pasticcio ai cantieri, addirittura un allestimento interno che ha provocato le ire del CONI. Per tutto questo l’ATP resta cauta, tenendosi “stretta” Torino ed eventualmente pronta a sbarcare a Milano se l’impianto sarà soddisfacente.
Torino resterebbe a bocca asciutta dopo aver vissuto annate splendide con i migliori del mondo? Nì. Si ipotizza che tennis di grande livello possa restare in città con la creazione di un torneo nuovo, un ATP 500, da svolgersi o in autunno prima delle Finals sempre all’Inalpi Arena, super collaudata, o in primavera su terra battuta, ma in quel caso lo spazio sarebbe da trovare (una ipotesi la settimana di Barcellona, altro evento di categoria 500, subito dopo Monte Carlo).
Queste le indiscrezioni. È sempre bene essere cauti quando si parla di calendario ed eventi poiché le faccende politico sportive sono delicate, spesso i cambiamenti di rotta possono essere repentini, come i rilanci o rotture all’ultimo secondo nel corso di trattative assai complesse e con più attori attorno al tavolo. Un esempio concreto viene dalla scorsa primavera, quando alcuni media lanciarono come “ufficiale” la creazione del Masters 1000 in Arabia Saudita prima degli Australian Open, prontamente smentita e non accaduta.
Non resta che attendere domenica, nella tarda mattinata, quando l’ATP comunicherà le sue decisioni. La speranza che si possa mettere un bello spumante in fresco, pronto a brindare. Anzi, due bottiglie…
Da Torino, Marco Mazzoni
TAG: Andrea Gaudenzi, ATP, Marco Mazzoni, Nitto ATP Finals, Torino
Certo che conosco l’esistenza di quel torneo, che mi pare poi fu vinto, negli anni ’90, da Caratti e poi anche da… Federer! Poi però fu “chiuso” nei primi anni 2000….
Fino agli anni ’80 il tennis interessava di più in Italia (c’erano tornei, seppur soprattutto del tipo di quelli che oggi sarebbero i 250, in varie città), ma poi (a parte la concorrenza di altre città estere più interessate ad ospitare i tornei) pian piano ha perso di interesse (in primis per colpa del solito calcio che devasta tutti gli altri sport, ma anche per l’assenza di campioni italiani e per il fatto che in tv era solo su canali criptati) fino a “scomparire” el tutto, come tornei maschili 250/500, negli anni 90/primi 2000 (Milano forse è stato proprio l’ultimo a scomparire, ma questo non lo ricordo bene…).
Se però lo avessero ritenuto remunerativo, penso proprio che che un palazzetto a Milano (o dintorni) lo si sarebbe trovato (anche perchè si parla di tenerlo “occupato” dal tennis al massimo per una settimana, mica per mesi…). E’ cmq questo che guardano per programmi “a lungo termine” (se invece ti “costringe” a farlo la tua federazione o il tuo sindaco, può anche inziare, ma durerà ben poco e sparirà in fetta). Pure se ci fossero 450 palazzetti adatti, se non è ritenuto remunerativo (salvo appunto federazioni che lo facianno “in perdita” solo per prestigio o sponsor che non sanno come buttare via i soldi) non ne comprano i diritti e stop…
@ tacchino freddo (#4255117)
a Lille lo stadio ha la copertura e si riduce ad hoc a palasport (copertura e curva che si sposta), basterebbe un nuovo san siro con anche la gestione dell’erba alla santiago bernabeu, milan l’è un gran milan, perché non lo fate???
Ma non è così, guarda che a Milano negli anni ’80 c’era un torneo con tutti i migliori, basta vedere l’albo d’oro, si giocava al Palasport e richiamava tanto pubblico, l’interesse c’era. Poi si è spostato ad Assago e alla fine stop. Il problema purtroppo credo sia soprattutto di impianti, speriamo che con la costruzione del nuovo palazzetto la situazione cambi
Ci credo poco che rimarranno in Italia. L’osso ha troppa polpa e intorno ci sono cani feroci più prepotenti di Noi.
Perchè il tennis, fino a 10/20 di anni fa, in Italia interessava ben poco il grande pubblico (guarda che, a parte Roma, mica solo Milano ma nessuna città italina aveva tornei di livello ATP, manco un 250), c’erano troppi “calciofili”, poi è vero che i big3 hanno ri-creato interesse pure qua, ma soltanto loro, e, anche ad un “500”, difficilmente li avresti ottenuti (salvo magari spendere un ingaggio che poi non ti faceva gudagnare nulla).
Adesso invece, con il “traino” di Sinner sullo sport tennis, anche se lui non partecipasse mai al torneo, un 500 per me potrebbe, se ben gestito dagli organizzatori, magari anche con eventi collaterali, influncer, ecc., avere un buon seguito di pubblico. E Milano mi sembra l’unica città in Italia che (per sponsor, logistica = è facile da raggiungere per tutti i players, ha un grosso hinterland di potenziali appassionati, ecc.) potrebbe riuscire a farlo durare molti anni (perchè invece a tenerlo “aperto” per 3/4 anni o tempi simili, qualsiasi altra città italiana “medio-grossa” potrebbe farlo, poi però, per me , non riuscirebbe a tener acceso abbastanza l’interesse e quindi a non attirare abbastanza pubblico ed abbastanza sponsor e cederebbe in fretta la data all’estero).
Però, appunto, bisogna che gli investitori siano “ingolositi”, altrimenti si continueranno a fare solo o concerti o partite di calcio…
Forse sarebbe meglio organizzare l’Atp 500 a Milano e mantenere le Atp Finals a Torino.
Milano ha così tanti agganci che qui sono ormai 20 anni che ci dobbiamo accontentare di un modesto challenger… fai tu
Per quello mi pare che si sia candidata Amsterdam…
Ma è comunque uno stadio da 24000 posti, costruito attorno ad un campo da tennis…non è paragonabile a San Siro, stadio calcistico da 80000 posti…improponibile per il tennis.
Un po’ off topic, ma prima di tutto io vedo Bercy soppiantato da un 1000 in medio oriente. Torneo organizzato un po’ alla sans façon e poi in Francia hanno già uno Slam, Lione e Metz. Più che le Finals, una volta finito il contratto con Torino auspicherei un bel indoor a Milano, che ha Forum, Allianz Cloud e il futuro Santa Giulia
Grande idea. Il 1000 su erba che mancava
@ tacchino freddo (#4255117)
hai mai visto una partita dall’Ashe a NY ?
altro che binocolo, ci vuole il telescopio
Considerando che la Francia ha uno slam un mille e svariati 250, sarebbe cosa buona e giusta avere almeno un 500 italico quando non avremo più le finals.
Ma infatti…
Spettatori con il binocolo?
@ Caratti omar (#4255087)
in realtà si dice non omologabile per hockey e basket, ma lo è per pallavolo e tennis. vallo a capire..
fare due tornei su terra sarebbe una pessima scelta..
bisognerebbe trovare il modo di fare un 500 indoor anche per consolidare l’uscita dalla “specializzazione terraiola” del movimento.
(E forse Jannik ci parteciperebbe)
Magari in concorrenza a Rotterdam e Dubai..
fare come Parigi insomma
aggiungo che ospiterà il torneo di hockey soltanto grazie a una deroga. L’azienda tedesca che lo sta costruendo a proprie spese è organizzatrice di concerti e il loro business sarà al 90% soltanto spettacoli
L’impianto costruito a Santa Giulia a Milano per le Olimpiadi una volta finito il torneo di hockey su ghiaccio non sarà omologabile per eventi sportivi con un numero di spettatori superiori a 3500, quindi è una notizia da verificare quanto è riportato nell’articolo. Lo scarterei
L’ideale sarebbe farle a San Siro però, non al nuovo Pala Santa Giulia
Giusto trasferirlo a Milano.
Ubi maior
Interessante scenario
interessante l’idea di spostare (se si resta in Italia) a Milano nel 2026 al pala Santa Giulia (in costruzione): vedremo anche se ATP guarda ai soldi normalmente e i petrodollari sono molto appetibili.
Boh, se Torino (posto che prima o poi, chiaramente, perderà le Finals) passa ad un “500”, penso che sarebbe cmq un torneo destinato ad avere vita breve (soprattutto se fatto in primavera sulla terra, in un periodo dove ce ne sono già svariati altri e desta poco interesse. A fine stagione, invece, almeno ci sarebbe l’interesse per la qualificazione al Master e qui potrebbe avere più senso. Ma cmq, per me durerà ben poco…).
Mi sembrerebbe però strano che le Finals restino in Italia SE davvero ci sono offerte importanti arabe (per l’ATP sarebbe molto più conveniente accettarle, altrimenti questi si creano un circuito privato, magari accordandosi con gli slam, e l’ATP lo prende in…).
Per cui per me, se queste offerte ci sono e non vengono, accettate, l’ATP è un “pollo”, mentre, se non ci sono o non sono così alte, se il tutto passa a Milano, è che, al solito, questa cerca di “scippare” gli eventi che vede che rendono palanche (NB: secondo me, ha buone possibilità di farcela, visto che un po’ tutto il governo la appoggia)…
Se invece fosse Milano ad ottenere un 500, essendo una città con molti più “agganci”, penso che questo torneo riuscirebbe a resistere per più anni rispetto un po’ a tutte le altre città italiane…
Sarebbe bello un altro torneo ATP in Italia oltre alle Finals e agli Internazionali di Roma.
Hanno rotto le uallere
Spero che vada all estero
Solo propaganda
Vai coi rossi pollicioni
E già immagino i commenti che paragonerebbero un torneo neonato ad uno che affonda le sue radici nell’immediato dopoguerra: “sono tutt’e due tornei da 500!”.
Ridicoli, commenti e pensieri ridicoli, già visti paragonando il Quiin’s ed Halle; la Storia del tennis, come di qualsiasi altra attività agonistica, non si inventa né si può comprare: ci vogliono decenni di albo d’oro!