Vajda rivela: “Con Djokovic un viaggio incredibile, dall’ambizione alla storia”
Marian Vajda, ex allenatore di Novak Djokovic, ha condiviso in un’intervista a Sport Alo alcuni momenti emozionanti del suo rapporto con il campione serbo, rivelando dettagli toccanti sulla loro reazione dopo la conquista dell’oro olimpico a Parigi.
Il legame che va oltre lo sport
“È stato davvero incredibile collaborare con Novak per 15 anni, essere al suo fianco in questo viaggio”, ha raccontato Vajda. “Ora mi occupo di altri progetti nel mio paese, ma continuiamo a scambiarci messaggi e a parlare regolarmente. Dopo i Giochi Olimpici ci siamo sentiti ed eravamo entrambi in lacrime. Piangevamo tutti perché l’oro olimpico rappresentava il coronamento del suo lavoro, di tutti i suoi successi. È stato davvero straordinario.”
Dal sogno alla realtà
Vajda ha poi ricordato gli inizi del loro rapporto: “Va ben oltre i numeri. Vedo la mia collaborazione con Novak come un processo. Quando l’ho conosciuto, era giovanissimo e non aveva nient’altro che fiducia in se stesso. Mi disse: ‘Marian, diventerò il numero uno’.”
Lo stupore di un maestro
“All’inizio del nostro lavoro insieme, pensavo non potesse migliorare ulteriormente. È il giocatore che più di tutti meritava questo successo, è stato semplicemente incredibile”, ha continuato Vajda. “Come allenatore, ho visto la sua progressione, come migliorava negli allenamenti, ma per lui l’obiettivo era chiaro: essere il numero uno del tennis e vincere tutti quei tornei, i titoli Slam.”
“È stato un viaggio incredibile”, ha concluso l’ex coach. “Quando ora mi guardo indietro e vedo tutti questi numeri, è davvero un risultato straordinario. Non avrei mai immaginato che avrebbe vinto così tanti titoli e tornei, diventando il più grande nella storia del tennis.”
Francesco Paolo Villarico
TAG: Marian Vajda, Novak Djokovic
5 commenti
…E AVESSE GODUTO DEL TIFO A FAVORE, TIPO NADAL E FEDERER, INVECE DI AVERLO SEMPRE CONTRO……PROBABILMENTE OGGI AVREBBE 4-5 SLAM IN PIU’…….
Unico irripetibile immenso Nole..
Beh, ha ragione…era difficile immaginare agli inizi un numero così vertiginoso dei massimi titoli, io mi chiedo anche adesso che li ha portati a casa come abbia fatto a sollevare tutti questi trofei nell’arco di 15 anni, uno dopo l’altro, una media di 5 per anno, con costanza e regolarità, non temendo alcuna superficie né avversari, nemmeno i miti già consolidati di questo sport…e penso alla generazione che gli è succeduta, gli Zverev, i Medvedev, i Rublev, i Fritz, tutti bravi, ma nessuno è riuscito a interrompere il suo cammino, nessuno è riuscito a mettere insieme un numero apprezzabile di Slam e 1000, a darsi un minimo di continuità al vertice, cosa che lui ha fatto per 8 anni…ha ragione Vajda, un viaggio incredibile, non solo da pronosticare ma anche da realizzare a posteriori, da capirne e apprezzarne la sostanza e il valore
Il più grande della storia del tennis, il GOAT: senza dubbi, senza se e senza ma.
E io godo