L’ossessione vincente di Nadal: il racconto di Pablo Cuevas
Un aneddoto raccontato da Pablo Cuevas getta nuova luce sulla straordinaria mentalità competitiva di Rafael Nadal, confermando la reputazione del maiorchino come uno degli atleti più determinati nel mondo del tennis.
L’ex tennista uruguaiano ha condiviso una storia emblematica che illustra perfettamente lo spirito competitivo di Nadal. “La prima volta che ci siamo allenati insieme è stato ad Amburgo e gli ho vinto un set”, racconta Cuevas. “Da quel momento, mi ha invitato ad allenarmi con lui circa 25 volte in sei mesi, con il solo scopo di vincermi dei set e dimostrare che quella vittoria era stata solo un caso fortuito.”
Cuevas ha evidenziato il contrasto tra l’approccio di Nadal e quello di Roger Federer agli allenamenti: “Con Federer era completamente diverso. Potevi vincergli anche dieci set di fila durante gli allenamenti e non gli importava, perché stava lavorando su altri aspetti del suo gioco. Rafa, invece, allenava sempre questo lato competitivo. Non importava come si sentisse quel giorno, l’obiettivo numero uno era vincere, anche se stava lavorando su qualcos’altro.”
Questa testimonianza offre uno spaccato illuminante sulla mentalità che ha permesso a Nadal di diventare uno dei più grandi campioni nella storia del tennis, rivelando come la sua fame di vittorie si manifestasse non solo nei match ufficiali, ma anche nelle sessioni di allenamento.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Curiosità, Pablo Cuevas, Rafael Nadal
Una volta giocai contro lo sfigato del circolo, quello che gioca solo per vincere e vantarsi di averti battuto.. ebbene stranamente quella volta vinsi io. Da allora per due mesi ogni settimana lo sfigato del circolo voleva giocare contro di me, per battermi e ristabilire le gerarchie. Lo sfigato del mio circolo non si chiama Nadal, ma il comportamento è lo stesso.
Non sarai tu lo sfigato rispetto a Rafa?
Sì, di quelli che le portano a casa a palombelle profonde e chiamano fuori le palle dentro di una spanna.
Una forma infantile di Rafa, che non accetta la sconfitta.
Mentalità di Nadal tipica dello sfigato del circolo
Dopo ricerca, con l’aiuto della fonetica riportata da ui(S)chipedia, azzardo: Stscesni?
Boh? Neanche so chi sia: pratico il calciagnosticismo dal 1987.
Ma per rispondere faccio una ricerca in Rete: se mi esce in fretta un risultato tra poco rispondo.
Nadal allenava quello che era il suo colpo migliore, l’atteggiamento agonistico, mentre Roger allenava i colpi.
Più che mentalità direi ossessione
Casomai fa capire quanto fosse cinico e pragmatico Federer, si faceva pure battere in allenamento facendoti credere chissà cosa per poi distruggerti alla prima occasione ufficiale, sempre senza far fatica e sudare 😆
@ Dr Ivo (#4251713)
Beh ci ha vinto 14 volte su 18 e tre di queste sconfitte nell’anno peggiore della sua carriera dove perdeva da cani e porci
in partita sì, in allenamento a quanto pare no
@ Armonica (#4251763)
Condivido
Se proprio si deve cercare un paragone, a me pare il contrario. Sinner è molto più determinato sul risultato, secondo me. Alcaraz si compiace di più di fare colpi spettacolari.
un pò di Tic li aveva; detto con rispetto e immensa ammirazione
Una curiosità! L’ex portiere polacco della Juve come lo scriveresti? Scesni? 😀
Potremmo essere nel campo dei disturbi patologici di tipo ossessivo compulsivo …
Non è che semplicemente Nadal aveva trovato qualcuno che lo metteva in difficoltà e quindi era ottimo per allenarsi? Questo avrebbe molto più senso. Altrimenti parliamo di una persona con problemi…
@ tinapica (#4251723)
Secondo me invece non si tratta di rabbia agonistica, quella ce l aveva uguale anche federer, ha sempre dato l anima in campo e spesso ha pianto nelle sconfitte nei tornei slam….vuol dire che avrebbe dato la vita per vincerle quelle partite….casomai parlerei di forza e tenuta mentale nei momenti decisivi dei match,semifinali e finali slam ….qua forse sta la differenza fra roger e gli altri 2 big non per la rabbia agonistica….quella è scontata, altrimenti non avrebbe vinto tutto quello che ha vinto, il talento da solo non basta
@ tinapica (#4251723)
Secondo me invece non si tratta di rabbia agonistica, quella ce l aveva uguale anche federer, ha sempre dato l anima in campo e spesso ha pianto nelle sconfitte nei tornei slam….vuol dire che avrebbe dato la vita per vincerle quelle partite….casomai parlerei di forza e tenuta mentale nei momenti decisivi dei match,semifinali e finali slam ….qua forse sta la differenza fra roger e gli altri 2 big non per la rabbia agonistica….quella è scontata, altrimenti non avrebbe vinto tutto quello che ha vinto, il talento da solo non basta
Che dire? Che tamarro (con tutta la benevolenza che si possa mettere in quest’aggettivo)!
Questa è la conferma della differenza tra la mentalità di Federer e quella degli altri due supremi: se Federer avesse avuta la metà della rabbia agonistica che ha contraddistinti Giocovic e NadalParera gli incontri a Roma 2006, Uuimbledon 2019, Flescing Medovs 2011 li avrebbe vinti lui. Invece, purtroppo, sotto quest’aspetto Federer è sempre stato inferiore agli altri due.
Per gli allenamenti Nadal avrebbe voluto invitare Fognini, ma era troppa la paura di riperderci 😆
Mentalità di Federer simile a quella di Jannik, Nadal lo vedo più simile ad Alcaraz.