Ha vinto US Open nel 2020 ATP, Copertina

Thiem: “Ho già dei piani per il futuro dopo il tennis. Vincere uno Slam non ti rende felice per sempre”

20/10/2024 14:10 15 commenti
Dominic Thiem
Dominic Thiem

Dominic Thiem sta per appendere la racchetta al chiodo. Il viennese ha annunciato da tempo che l’ATP 500 di Vienna sarà il suo ultimo torneo, evento da lui scelto per salutare il mondo del tennis e il pubblico nella sua città natale al termine di una splendida carriera, interrotta troppo presto per il problema al polso mai davvero superato, occorso pochi mesi dopo aver vinto il suo unico Slam a US Open nel 2020, quindi nel momento migliore della sua vita sportiva. Non sapremo mai come sarebbe andata se non si fosse infortunato, e se poco prima del “crack” all’articolazione non avesse vissuto una sorta di crollo emotivo, arrivato questo appena dopo la vittoria a New York, alloro che ha rincorso per tutta la sua vita e che, oggi, guarda con un disincanto sorprendente. “Domi” è stato un tennista muscolare, mai domo e capace di regalare agli appassionati splendide battaglie contro i migliori, a volte riuscendo a batterli. Prima del suo torneo di addio, Thiem ha rilasciato una lunga intervista a Tennis Major, nel quale ha spaziato su molti temi, del passato, del suo presente ma anche del suo futuro. Dominic infatti ha già piuttosto chiaro quel che sarà il suo domani, da ex giocatore: concentrarsi sull’insegnamento ai giovani presso la sua Academy, ma anche un investimento imprenditoriale nel quale crede molto.

“Sto cercando di vivere queste mie ultime giornate da Pro come ho sempre fatto, come un ‘normale giorno in ufficio’, ma questo periodo ammetto che è stato davvero emozionante” racconta Thiem. “Dieci giorni fa c’erano i premi dell’atleta austriaco dell’anno. Ho ricevuto un premio speciale, è stato fantastico. Il premio prende il nome da Niki Lauda, ​​il pilota di Formula Uno austriaco. E negli ultimi giorni sono stato impegnato in mille eventi. Quindi sono stati momenti emozionanti, e mi hanno fatto vedere con chiarezza che si sta avvicinando la fine della mia carriera. Ma oggi è stato normale, con un buon allenamento al mattino”.

“Sono una persona che programma il futuro, e già da tempo ho chiaro cosa farò dopo il ritiro. Da quando ho preso la decisione di ritirarmi dopo il torneo di Vienna, abbiamo già avviato due progetti principali. Uno è Thiem Energy, elettricità pulita dal sole, un progetto che credo sia per il bene comune nel quale ho investito e credo molto. Tutti possono unirsi in Austria, forse un (giorno) a livello internazionale. Ed è un sacco di lavoro da fare, in realtà. Sono sicuro che questo sia il nostro futuro e mi impegnerò in prima persona per far importanti passi in avanti in questa direzione. In secondo luogo, c’è anche la nostra accademia di tennis. Penso che potrò prendermi qualche settimana di pausa per smaltire un po’ di tristezza e la distanza dal tennis. Ma poi voglio davvero aiutare i giovani giocatori a crescere e a fare il passo da junior a giocatore professionista. Voglio restituire qualcosa al tennis, perché il tennis mi ha dato così tanto. In una giornata fredda, piovosa e nebbiosa mi prenderò anche del tempo per sedermi da solo e riflettere sulla mia carriera perché sono successe così tante cose, ho vissuto così tante belle esperienze. Tutto sta andando molto velocemente. Anche, ad esempio, quando mi sono infortunato, l’obiettivo era di riprendermi e tornare il più velocemente possibile. Quindi non c’è mai stato tempo per riflettere davvero o elaborare tutte le emozioni. Quindi di sicuro voglio fare anche questo. A me piace riflettere”.

Solo giovani o anche esperienze con qualche promessa da seguire sul tour? “In futuro non lo so, ma al momento non voglio o non ho intenzione di tornare come allenatore sul tour. Sono un po’ stanco di viaggiare, soprattutto quando c’è da andare davvero lontano. E oggi ci sono allenatori di tennis molto migliori di me, da quel punto di vista ho tanto da imparare. Ma di sicuro invece di aver vissuto esperienze importanti che possono essere molto utili per i giovani, in particolare nell’età compresa tra i 15 e i 20, quando succedono tante cose e devi fare quel passo. Non sono cresciuto così velocemente come, ad esempio, Carlos Alcaraz o molti altri giovani giocatori. Ci è voluto un po’. Ho dovuto soffrire molto anch’io. Ho in programma di fare di più in questo senso. Voglio aiutare i giocatori austriaci o anche di altri paesi, l’accademia è internazionale. Quindi, sì, non importa da dove provengono i giocatori. Io ci sarò per loro”.

Molto curiosa la risposta di Dominic alla domanda se l’aver vinto uno Slam ha cambiato la sua vita. “Onestamente, penso che all’epoca dover vincere uno Slam fosse…. come dire, la prendessi troppo sul serio per la mia carriera e per la mia vita. Pensavo addirittura che mi avrebbe reso felice per sempre e che avrebbe cambiato la mia vita per sempre. Ma, ovviamente, oggi posso dire non è affatto così. È un’illusione. Fondamentalmente, dopo aver vinto US Open non è cambiato nulla. E penso che tra 20 anni, spero che se saremo ancora qui, a nessuno interesserà davvero se io sono stato o meno un campione di Slam. Conta la persona che sei. Allora, non la pensavo così. Pensavo davvero: “OK, se non vincerò uno Slam nella mia carriera, la mia carriera non sarà stata eccezionale e avrò sempre dei rimpianti”. Non era una situazione facile. Certo, è molto bello avere il titolo, avere il trofeo a casa, qualcosa per cui sono entrato per così dire nella storia ma… alla fine è comunque solo un trofeo e non dovrebbe fare una grande differenza nella vita. Ecco come la vedo ora”.

Una risposta davvero non banale in un mondo sempre più competitivo e nel quale aver vinto uno Slam è considerato da tutti un passaggio obbligato, la differenza tra i veri campioni o meno. Thiem è forse diverso. Nonostante sia stato un grandissimo fighter, guarda anche oltre al puro fatto agonistico. E forse anche per questo è stato un tennista daverro amato e persona molto, molto stimata.

Marco Mazzoni


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Marco Tullio Cicerone 20-10-2024 20:37

Vorrei dire che mi mancherà ma in realtà quello vero purtroppo è dall’infortunio che manca. Ha vinto lo slam su una superficie sulla quale a inizio carriera faceva fatica mentre sulla terra è stato per anni il secondo dopo Nadal. Dopo la vittoria a New York ha avuto un calo emotivo, niente di irrecuperabile tanto che alle successive finals ATP fece bene ma la mazzata è stata l’infortunio. Non ha più recuperato potenza sul diritto e è cominciata un’altra carriera a inseguire quello che ormai non poteva più raggiungere.

Comunque un esempio al di là della sfortuna, giocatore corretto e uno dei rovesci a una mano più belli della storia.

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Sudtyrol (Guest) 20-10-2024 19:10

Scritto da Markux
Ha vinto uno Slam su una superficie non sua, la Terra rossa era il suo habitat naturale, e poi ha avuto un crollo emotivo seguito subito dopo da un infortunio al polso che per un Tennista è la Pietra Tombale. Ora si godi la pensione.

Fantocci, batti lei?

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Markux (Guest) 20-10-2024 18:48

Ha vinto uno Slam su una superficie non sua, la Terra rossa era il suo habitat naturale, e poi ha avuto un crollo emotivo seguito subito dopo da un infortunio al polso che per un Tennista è la Pietra Tombale. Ora si godi la pensione.

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Losvizzero 20-10-2024 18:32

E’ stato sfortunatissimo, sembra tanto una di quelle vittorie slam della wta che capitano per caso una volta e poi basta tra infortuni e pressioni vari.
Sembrava che il futuro dovesse essere suo, perlomeno su terra sembrava dovesse essere il predestinato dopo Nadal per il RG, e invece quando è stato sulla cresta dell’onda non è riuscito e dopo lo slam su cemento c’è stato come un calo totale fisico e mentale.

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Sudtyrol (Guest) 20-10-2024 18:29

Scritto da guido
Uno dei due (solo due) della “generazione di mezzo” a vincere un torneo dello Slam. Per gli altri sarà sempre più dura, adesso che è arrivata la generazione nuova

On realtà Dominic è più affine alla generazione di Dimitrov. La generazione di mezzo è quella che si mise in luce alle Nextgen 2017 (Zverev, Tsitsipas, Rublev, Daniil, Hubi, Kachanov, Shapovalov). Nessuno di loro, però, vinse il titolo. Zverev e Tsitsi giocarono solo un’esibizione. La vittoria andò allo sfortunatissimo Chung Hyeong, devastato da successivi infortuni in serie.

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Salvo (Guest) 20-10-2024 16:56

Scritto da Koko
Bah Thiem ottimo rovescio ma all’epoca in cui già abbastanza maturo perdeva da Cecchinato avrebbe messo la firma per la carriera che poi è riuscito a ricavarsi! Non era certo il prototipo del predestinato Alcarazziano.

Thiem ha perso da Cecchinato solo una volta: a Ginevra nel 2022, quando era rientrato da un paio di mesi (era n.194) dopo lo stop di 9 mesi per l’infortunio.
Non posso considerare la sconfitta nella finale di un future italiano nel 2013 uno scontro diretto, dai….Thiem aveva 20 anni ed era n.268 al mondo….

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Koko (Guest) 20-10-2024 16:18

Bah Thiem ottimo rovescio ma all’epoca in cui già abbastanza maturo perdeva da Cecchinato avrebbe messo la firma per la carriera che poi è riuscito a ricavarsi! Non era certo il prototipo del predestinato Alcarazziano.

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Leo67 20-10-2024 16:17

Scritto da Giampi
Sarà la vicinanza geografica o culturale ma mi sembra di sentire Sinner..”conta la persona che sei”..”la vita è anche altro..”mi piace riflettere”..

Però la grande differenza è che Thien vinto lo Slam si è sentito arrivato.. non aveva più gli stessi stimoli . Sue dichiarazioni non mie supposizioni.

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Taxi Driver 20-10-2024 16:08

Me lo ricordo fuori il meraviglioso albergo di piazza della Repubblica, che lo ospitava durante il torneo a Roma, mentre stava su un monopattino elettrico in sharing e si divertiva a girare x la piazza….sembrava un turista qualsiasi, ma aveva vinto NY solo qualche mese prima

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BastaRosiconi (Guest) 20-10-2024 15:18

Scritto da chase
sempre sembrato intelligente

Intelligente e una gran bella persona!

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Luce nella notte 20-10-2024 15:07

Insomma… senza lo Slam vinto Thiem, Panatta, Ivanisevic, Muster, ecc. ne uscirebbero brutalmente ridimensionati.
Certo l’ Impressione é che il Thiem da un lato si sia sfinito logorato precocemente da super-lavoro e che appena subentrato il problema al polso né lui né i preparatori / medici che lo seguivano Lo abbiano saputo gestire al meglio.
Non che fosse facile, vedi Del Potro, ecc.

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chase (Guest) 20-10-2024 15:04

sempre sembrato intelligente

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guido (Guest) 20-10-2024 14:51

Uno dei due (solo due) della “generazione di mezzo” a vincere un torneo dello Slam. Per gli altri sarà sempre più dura, adesso che è arrivata la generazione nuova

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+1: Don Budge fathers
Giampi 20-10-2024 14:25

Sarà la vicinanza geografica o culturale ma mi sembra di sentire Sinner..”conta la persona che sei”..”la vita è anche altro..”mi piace riflettere”..

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+1: Don Budge fathers
BastaRosiconi (Guest) 20-10-2024 14:14

Uno sicuramente no…
Ma molti… Siiii 🙂 🙂

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