Per lo zio la vittoria a Wimbledon 2008 è il capolavoro di Rafa Copertina, Generica

Toni Nadal torna al 2005: “I dottori ci dissero che la lesione al piede avrebbe terminato subito la carriera di Rafa”

11/10/2024 15:29 9 commenti
Toni e Rafael Nadal a Roland Garros
Toni e Rafael Nadal a Roland Garros

Uno degli aspetti più iconici nella carriera di Rafael Nadal è certamente il suo strapotere fisico, quell’energia incredibile che gli ha permesso di spingere la palla con vigore, effettuare difese estreme e lottare su ogni palla per ore ed ore, diventando quasi impossibile da superare sul piano della lotta e resistenza. Un tennis così estremo sul piano atletico che, come si dice in gergo, “gli ha presentato il conto” più volte, con tanti infortuni più o meno gravi. Il suo mentore e zio, Toni Nadal, afferma sempre che “Djokovic è il tennista che ha vinto di più, Federer quello che ha giocato meglio a tennis, mentre mio nipote se non avesse sofferto il grave problema al piede sarebbe stato il più forte di tutti”. Ipotesi che ha un fondamento, ma del resto giocare per oltre 20 anni un tennis così estremo per il proprio corpo ha costretto Rafa a dover affrontare molti infortuni e lesioni. Spingere al massimo per vincere, ma andare oltre la possibilità stessa del corpo, impossibile resistere senza problemi. Anzi, se guardiamo la faccenda girando la frittata, è irreale come sia riuscito a giocare a questo livello per 20 anni, la storia del tennis ci insegna che con una richiesta del genere al proprio corpo nessuno ha retto più di un lustro…. “Per varie stagioni Rafa non ha potuto giocare l’annata completa, ha perso molti Slam per infortuni”, continua Toni Nadal, “tuttavia se mia nonna avesse avuto le ruote, sarebbe stata una bicicletta!”, battuta a chiudere un discorso che, essendo ipotetico, non porta da nessuna parte.

Interessante invece il ricordo di Toni sulla grave situazione vissuta da Rafa nel 2005, quando esplose al massimo livello vincendo il suo primo Roland Garros ed imponendosi di prepotenza come grande rivale del dominatore del tour, Roger Federer. Mentre la carriera del giovane spagnolo era in rampa di lancio, arrivò un terribile responso dai medici sul problema al piede che già iniziava a tormentarlo: la carriera era a rischio, anzi, poteva chiudersi da un momento all’altro. Così Toni ne ha parlato a “El Partidazo de COPE”, programma radio molto seguito in Spagna.

“Rafael si è abituato a convivere con il dolore” racconta lo zio e primo allenatore del giovane talento. “Per molti anni ha avuto problemi e quasi sempre ne è uscito più forte. Aveva problemi che sembravano farlo sprofondare ma lui è riuscito a uscirne sempre. Questo gli è rimasto in testa e ultimamente pensava di poter tornare a competere ancora, ma vedendo giorno dopo giorno che le cose non si risolvevano, ha dovuto prendere la decisione di smettere di giocare. Ma se non avesse superato tutte quelle difficoltà non sarebbe diventato così forte”.

Nella lunga lista di infortuni che lo hanno privato di più di una dozzina di presenze negli Slam, ce n’è uno che ha cambiato tutto. “Nel 2005 è stata scoperta una lesione all’osso del piede” racconta Toni. “Il medico ci ha detto che la sua carriera era finita, i suoi pazienti affetti da tale problema riuscivano a praticare solo sport leggeri. Non ci siamo arresi. In quel periodo ha iniziato ad usare delle solette che hanno cambiato i suoi appoggi al terreno. Quelle solette hanno salvato la sua carriera, ma nel cambiare l’appoggio Rafael è stato costretto a cambiare il suo modo di correre, l’equilibrio e lo stress sul corpo. Sono sorti problemi al ginocchio e alla schiena. È vero che è sempre stato al limite, ma penso che sia qualcosa dovuto all’infortunio al piede del 2005″.

Ripercorrendo la lunga carriera del nipote, Toni afferma che il capolavoro resta la vittoria a Wimbledon 2008: “Sono sicuro che la partita più importante nella carriera di Rafael è la finale di Wimbledon del 2008. Era il numero uno contro il numero due, nel luogo più emblematico del tennis mondiale, perché il numero due stava per spodestare il numero uno. È una partita che ha tutto quello che doveva avere per restare nella storia. La partita fu un’altalena, Rafa vince i primi due set, Federer recupera, abbiamo il matchball, ma Rafa non lo sfrutta… E tutto finisce nel quinto set. Alla fine vince, batte il migliore di tutti dove nessuno riusciva a batterlo, quella resta la sua partita più bella”.

Marco Mazzoni


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9 commenti. Lasciane uno!

Viri 11-10-2024 17:21

Scritto da Bagel
A me sti discorsi lasciano ed hanno sempre lasciato perplesso. Come puó un essere umano vincere così tanto e al 90% di puro atletismo (stando basso, ma riconoscendo la tecnica nei colpi) con una diagnosi precoce così drammatica?
I medici non sono stati dei cretini, gli infortuni li ha avuti, qualcuno butta lì il doping ma se anche fosse, mica ti rimette a posto il piede. Ci vogliono raccontare che é solo grande forza di volontà, ma é un essere umano pure lui. Quindi? Boh

dai, siamo nella fase in cui si ricorda quanto epica fu la carriera e quanto forte la sua determinazione.
Romanzarla un pochino ci sta.
Che abbia avuto problemi al piede è certo, quanto realmente gravi nessuno lo dirà mai con certezza.

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Superbrat (Guest) 11-10-2024 17:13

Io dico che non avrei scommesso 1 euro che avrebbe fatto 20 da professionista, con quel tennis così usurante a livello fisico. Un campione che ha giocato sul dolore praticamente per tutta la carriera, una capacità di autocontrollo fantastica, di testa il più forte dei fab 3.

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Bagel (Guest) 11-10-2024 17:07

A me sti discorsi lasciano ed hanno sempre lasciato perplesso. Come puó un essere umano vincere così tanto e al 90% di puro atletismo (stando basso, ma riconoscendo la tecnica nei colpi) con una diagnosi precoce così drammatica?
I medici non sono stati dei cretini, gli infortuni li ha avuti, qualcuno butta lì il doping ma se anche fosse, mica ti rimette a posto il piede. Ci vogliono raccontare che é solo grande forza di volontà, ma é un essere umano pure lui. Quindi? Boh

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observ (Guest) 11-10-2024 16:36

Scritto da Brufen
Diciamo dunque addio all’unico vero goat del tennis moderno, l’iconico dottor Angel Ruiz Cotorro.
Ma sotto sotto, io spero che qualche altra magia il buon Doc possa ancora regalarcela. Anzi, forse ce ne sta già regalando…

quoto

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Koko (Guest) 11-10-2024 16:34

Quindi ci dicono che ha rifatto una catena cinetica alternativa per i plantari sacrificando altre strutture muscolari ed ossee!

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Spider 99 (Guest) 11-10-2024 16:14

Il suo capolavoro, il 6 luglio 2008. un rafa fantastico batte roger nel suo giardino. aveva già vinto 3 RG ma quel quarto slam diede
lo slancio ad una carriera pazzesca. ha vinto 22 slam ma ha la percentuale più alta tra
slam disputati e slam vinti. addio campione,
grazie per averci fatto vivere i 20 anni più belli della
storia del tennis.

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Brufen (Guest) 11-10-2024 15:48

Diciamo dunque addio all’unico vero goat del tennis moderno, l’iconico dottor Angel Ruiz Cotorro.

Ma sotto sotto, io spero che qualche altra magia il buon Doc possa ancora regalarcela. Anzi, forse ce ne sta già regalando… 😉

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Betafasan 11-10-2024 15:42

Se ha danneggiato la schiena rischia tra 10 anni di camminare con un bustino!

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+1: Gabrielenoninsultatelabarbera
Betafasan 11-10-2024 15:41

Cacchio ha avuto un grande coraggio e determinazione a proseguire con le solette! POVERO…

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