Le Iene replicano il “caso Sinner”: positività al doping per contaminazione esterna
Il programma televisivo “Le Iene” ha condotto un esperimento che potrebbe gettare nuova luce sul caso di Jannik Sinner. L’inviato del programma si è sottoposto a un test che simula la situazione del tennista italiano, utilizzando una pomata contenente la sostanza proibita al centro delle indagini su Sinner.
Dal servizio delle Iene: “Alessandro De Giuseppe si è sottoposto a un esperimento che consisteva nel ripetere esattamente tutte le cose che avevo portato alla positività di Sinner. E il risultato è che facendosi massaggiare da una persona che ha utilizzato la stessa sostanza cicatrizzante la nostra iena è risultata positiva con una concentrazione superiore di quella trovata al tennista.”
L’esperimento ha prodotto risultati sorprendenti: il giornalista è risultato positivo al test antidoping per contaminazione esterna, esattamente come sostenuto da Sinner nel suo caso. Questo risultato sembra confermare la plausibilità della difesa del tennista, che ha sempre sostenuto di essere stato vittima di una contaminazione accidentale.
Nel servizio, le Iene hanno dettagliatamente documentato il processo, dall’applicazione della pomata al test antidoping, seguendo protocolli simili a quelli utilizzati nelle competizioni ufficiali. L’esito positivo del test ha dimostrato come sia effettivamente possibile risultare positivi a una sostanza proibita senza averla intenzionalmente assunta.
Questo esperimento solleva importanti questioni sul sistema antidoping nello sport d’élite. In particolare, mette in luce la necessità di considerare con maggiore attenzione i casi di contaminazione accidentale e di rivedere potenzialmente i protocolli di test e le soglie di positività.
Il caso Sinner, già al centro di un acceso dibattito nel mondo del tennis, potrebbe ora essere visto sotto una nuova luce. L’esperimento delle Iene fornisce un supporto tangibile alla versione del tennista italiano, suggerendo che casi simili potrebbero essere più comuni di quanto si pensi.
Francesco Paolo Villarico
Ma veramente citi l’articolo 1228 del c.c. Italiano? Va beh, io ci rinuncio, passo e chiudo
Se le cose sono andate come vi hanno detto Ferrara è indifendibile. Non tanto perché ha comprato il trofodermin ma perché l’ha dato a Naldi per curarsi le mani.
Non si tratta di una leggerezza ma di un errore gravissimo.
Certo, errare è umano. Ma poi ci sono le conseguenze.
Ha procurato a Sinner danni patrimoniali elevati e morali incalcolabili.
Ripeto:
Art. 1228 c.c.
E ho detto tutto
@ Murakami (#4226627)
Art. 1228 c.c.
E ho detto tutto
Io ho argomentato, tu fai considerazioni apodittiche. Se la responsabilità per fatto altrui fosse automatica sempre e senza possibilità di prova liberatoria, come sembrerebbe dalle tue asserzioni, gli arbitri di Sport Resolutions avrebbero confannato e non assolto Sinner. O forse suggerisci anche a loro di ripassarsi i testi di diritto?
@ Mic (#4226676)
(Segue)
Quando contesta all’ITIA di non aver seguito precisamente il protocollo, forse solo allora si capirà.
Comunque, se ancora non si fosse capito, è l’operato della ITIA che WADA mette in discussione, non quello di Jannik, che ormai pare assodato e riconosciuto senza alcuna discussione
@ Murakami (#4226627)
E ad ogni buon conto forse converrebbe attendere il contenuto del ricorso di WADA per capire cosa intendono contestare all
@ Murakami (#4226627)
Una ripassata sui testi di diritto a volte non farebbe alcun male.
Forse, anche leggendo la sentenza senza tener conto di ciò che prevede la norma, a volte si prendono degli abbagli.
Sarei comunque molto contento se lei avesse ragione, ma c’è poco spazio per l’interpretazione.
Ma non resta che attendere, purtroppo, e sicuramente il tempo non gioverà di certo a Jannik, che una piccola goccia scava anche la roccia…
Questo principio è temperato, non dato
Non disconosco un bel niente. Mi sono letto la sentenza e le norme di riferimento, cosa che dovrebbe fare ognuno prima di commentare la vicenda in questione. Esiste certamente la responsabilità per le azioni dei membri del proprio staff, ma questo principio è dato dalla possibilità offerta all’atleta di dimostrare la propria totale assenza di colpa e di aver agito con la massima diligenza possibile per evitare la contaminazione. Un limite a questa possibilità si incontra quando vi è stata somministrazione del prodotto dopante da parte di un membro dello staff. In questo caso la prova liberatoria non è ammessa. Tuttavia, nella fattispecie concreta posta alla nostra attenzione, il membro dello staff (Naldi) non ha somministrato alcunché a Sinner ma ha usato il prodotto su sé stesso. La contaminazione è poi avvenuta accidentalmente durante il massaggio, come tutti sappiamo e come anche Wada ha dato per buono. Sinner quindi è stato ammesso a fornire la prova che lo libera dalla responsabilità per fatto altrui. Sinner ha fornito questa prova, dimostrando di aver sempre adottato il criterio della massima prudenza nell’’istruire i propri collaboratori e nel cercare di evitare possibili contaminazioni. Il Tribunale Indipendente, sulla base dei fatti dimostrati, delle consulenze scientifiche raccolte e in applicazione delle norme vigenti ha assolto Sinner, riconoscendo la sua totale mancanza di colpa. Ora Wada ha fatto ricorso perché non poteva esimersi per ragioni politiche, ma sa bene che il ricorso ha zero possibilità di essere accolto. Al TAS non sono scemi. Grazie per i complimenti al mio cane, in effetti è un”ragazzo” molto sveglio.
E poi parlano di doppiopesismo….certo che c’è doppiopesismo, come in tutte le cose umane.
Credere che la legge sia un processo matematico mi fa scappare da ridere.
É più simile ad una partita di tennis di 4a…palla rubate, punteggi chiamati dubbi, uscite dal campo per bere non giustificate….comunque alla fine uno dei due vince….
Purtroppo la contaminazione involontaria vale solo ad escludere il dolo, ma non la colpa o negligenza che devono essere valutate autonomamente dai giudici. Il vero problema di questo caso è se Jannik debba rispondere della negligenza del suo staff, in particolare dei già citati Naldi e Ferrara. Il TAS nel caso Sharapova (citato anche dai giudici di primo grado) ha affermato il principio secondo cui l’atleta non risponde della negligenza del suo staff quando ha scelto persone competenti e preparate.
Indubbiamente Ferrara e Naldi sono grandi professionisti più che preparati ed affidabili, pertanto Sinner sembra esente da colpa. Peccato però che il TAS affermi anche che scegliere persone preparate e competenti non basti, ma l’atleta deve anche dimostrare di averle istruite e di avere vigilato attentamente sullo svolgimento dei loro compiti. Questo principio si attaglia perfettamente al caso Sharapova, che ha preso un farmaco contenente meldonio anche dopo che lo stesso era stato inserito dalla WADA nella lista delle sostanze proibite. Si tratta di una assunzione volontaria, anche se la Sharapova si è giustificata dicendo che non sapeva che la sostanza fosse diventata proibita e che il farmaco si chiamava mildronato e lei pensava che fosse la marca del prodotto, quando in realtà il mildronato è un sinonimo del meldonio.
È chiaro che qui c’è una negligenza enorme, perché l’atleta quando prende un farmaco deve stare molto attento. Jannik non ha preso nulla, né gli è stato somministrato nulla, e non poteva certo immaginare che Ferrara o Naldi stessero usando il Trofodermin, e probabilmente i due non erano nemmeno a conoscenza del fatto che il clostebol si possa trasmettere per semplice contatto fisico (cosa che non succede per tutte le sostanze).
Insomma, il caso Sinner è molto diverso dai casi in cui l’atleta, per ignoranza o altro, ha comunque assunto direttamente un farmaco o un integratore contenente una sostanza vietata, e pertanto risulta corretta l’applicazione dell’articolo 10.5 del TADP, con esclusione di qualsiasi colpa o negligenza da parte di Jannik.
Sarà anche ovvio, ma dalla mole dei commenti vedo che molti invece gli danno un certo peso a sta prova un po’ naif
Io sostengo che col senno di poi è facile mettere la croce su Ferrara. Per quel che sappiamo, Ferrara ha comprato lo spray per sé (poteva non farlo, certo, ma non poteva immaginare cosa sarebbe accaduto), poi Naldi si è accidentalmente ferito a un dito e a quel punto ha consigliato a Naldi di usare lo spray per accelerare la cicatrizzazione, non pensando minimamente che l’applicazione dello spray sul dito potesse provocare la contaminazione dei tessuti di Sinner. La leggerezza di Ferrara per me è stata quella di comprare un prodotto che era comunque vietato dalle leggi antidoping, il resto è stato una sfortunata e imprevedibile concatenazione di eventi. Tuttavia, Sinner non poteva controllare che Ferrara avesse comprato lo spray incriminato e men che meno poteva sapere che Naldi avesse applicato lo spray sul dito e che la sostanza vietata potesse contaminarlo. Ecco perché i giudici dell’Itia hanno ritenuto Sinner privo di colpa e di negligenza, sentenza più che ragionevole. E speriamo ora che anche il Tas arriverà alla stessa conclusione, l’unica corretta. Non si può punire un atleta per contaminazione involontaria, lo si punisce per doping e qui non c’è stato doping.
@ Murakami (#4226305)
E comunque, complimenti al suo cane‼️
@ Murakami (#4226305)
@ Murakami (#4226305)
Evidentemente disconosce la responsabilità “oggettiva”, ovvero nella fattispecie quando si è responsabili anche per le azioni compiute da altri soggetti quando questi siano soggetti al tuo controllo e pertanto sottoposti alla tua responsabilità, che è poi quello che viene in soldoni contestato a Jannik dalla WADA.
E’ più chiaro adesso?
@ Pro vax (#4226249)
Ça va sans dire
Vedo che tutti si affannano su cose trite e ritrite…l’unico fatto interessante e nuovo è il caso Pogba ma vedo che interessa nessuno..peccato.
Mi pare ovvio. Chi mai potrebbe seriamente pensare che questa prova abbia una qualche rilevanza in sede giudiziaria? Staremmo freschi se dovessimo affidarci alle Iene per le consulenze scientifiche da utilizzare nei processi
Jannik non rimarrà fregato. Lo sarebbe se vi fosse stata una somministrazione dellla sostanza dopante. In questo caso però, fortunatamente, non vi è stata alcuna somministrazione bensì una contaminazione incrociata del tutto accidentale. Ed è per tale ragione che Jannik, il quale ha dimostrato la totale assenza di colpa e negligenza, essendosi sempre attenuto al principio dell’utmost caution (ormai lo sa anche il mio cane), sarà assolto in via definitiva dal Tas.
@ Murakami (#4226104)
Giorgione (alias MM Mr. Panda Massimo Bianco eccetera) omette di dire che l’epo essendo un ormone si può anzi è meglio assumerlo in microdosi e così si può confondere nel proprio corpo mentre il Clostebol essendo uno steroide anabolizzante comunque lo si assume è rintracciabile e prova lo è la quantità trovata da Jannik.
Le iene si specializzano a smascherare le truffe lavorando per un azienda il cui fondatore che anche se adesso non c’è più in vita ha accumulato cause per reati finanziari e fiscali in maniera notevole
@ Max (#4225967)
Ma insomma!
Mi sono dannato a leggere tutte le congetture che i vari interlocutori hanno sciorinato…
Tutto e di più eccetto una piccola verità:
Ferrara, prima di essere il preparatore tecnico di Jannik, è laureato in FARMACIA ‼️
Quindi, quando ha fornito il flaconcino di Trofodermin a Naldi, privo della confezione esterna in cui è riportato il simbolo inconfondibile DOPING, non poteva non sapere che quel farmaco era vietato , ma altrettanto professionalmente non poteva non sapere che l’uso da parte di un membro del clan Sinner, vedi caso proprio di colui che certamente sarebbe entrato in contatto con Jannik, avrebbe di fatto provocato la trasmissione per contatto con l’inevitabile assorbimento del Clostebol…
Altro che professionalità ‼️
Jannik non poteva sapere, fa il tennista, non il tecnico di laboratorio e nonostante questo probabilmente quello che lo fregherà è la dannata responsabilità oggettiva per colpa di un cialtrone che non sa fare il proprio mestiere ‼️
Ma ci rendiamo conto del danno che ha fatto?
Economico; d’immagine, esistenziale…
Fossi in Jannik gli farei una causa penale per negligenza professionale e mi costituirei parte civile per il risarcimento dei danni patiti e patiendi
Le Iene sono capaci di affermare una cosa e anche l’esatto contrario, non darei troppo peso ad una prova del genere, primo, perché come ogni test scientifico deve poter essere ripetuto dando sempre gli stessi risultati, secondo perché cmq non sarebbe mai accettata come prova da nessun tribunale sportivo e non.
Anche il poligrafico, citato nei commenti più volte, non ha una certezza scientifica, infatti in Europa non ha nessun valore.
Concordo in pieno
Nel caso Sharapova e anche nel caso Halep si trattava di prodotto entrato direttamente a contaminare l’atleta , nel caso Sinner invece si tratta di cross- contamination . Il prodotto veniva assunto dal fisioterapista e andava a contaminare Sinner in modo indiretto. Se si vuole sostenere il principio della colpa ( responsabilità oggettiva del team ) bisogna dimostrare come Sinner avrebbe saputo o avrebbe potuto sapere che Naldi usava una sostanza proibita.
Nel caso Gasquet trovato positivo alla cocaina in seguito all’ avere baciato ( French kiss ) una donna conosciuta occasionalmente in un ristorante, l’atleta e’ stato assolto con la motivazione che non sapeva e non avrebbe potuto sapere che lei si faceva di coca.
questo qua continua a scrivere assurdità, mascherandosi dietro finta conoscienza scientifica. In questo caso gli chiederei due cose: a cosa servono microdosi inefficaci di un anabolizzante blando e perchè 2 sole positività? Vista la sua elevata competenza, gli chiederei che laurea ha; perchè io sono medico e mi sembra che le sue siano delle totali cavolate (però magari mi sbaglio io…).
Intendevo, ovviamente, del microdosing di Clostebol
Sì però, Giorgione, per non apparire sgradevolmente allusivo (così ti hanno percepito molti commentatori di questo sito), avresti potuto sottolineare fin dall’inizio che, mentre esistono studi che sembrano avvalorare l’efficacia dopante del microdosing di EPO, non ne esiste alcuno in relazione all’efficacia dopante del Clostebol. Non mi pare che questo sia mai emerso da alcuno dei tuoi commenti.
Sono d’accordo con Ambesi, la wada nel caso di Sinner si appella solo per possibile responsabilità oggettiva (da cui la richiesta di 2 anni e non 4), evidentemente per Bortolotti era diverso o più semplicemente è un caso che non considerava nessuno e se ne sono fregati.
Commento di Pippo Anzighi perfetto, si vede che ha letto bene la sentenza e ha studiato la normativa. Il TAS non potrà che confermare il verdetto di assoluzione. Lo sa bene anche la Wada, che però, vista la rilevanza planetaria del caso, ha dovuto per forza presentare ricorso.
Ma almeno UFFICIALMENTE E PER L’ETICA SPORTIVA,QUANTI CONTROLLI SUBISCE UN TENNISTA IN UN TORNEO???????!!!
Jannik Devono restituirti i 400 punti e soldi! Denuncia!!
Mi sono rifatto al discorso di Ambesi. Io non mi intendo di queste cose.
Lui diceva che Bortolotti e Sinner non erano paragonabili perché solo Sinner aveva avuto una sentenza.
Se la Wada poteva appellarsi comunque, allora i casi sono invece paragonabili (e Ambesi è stato leggermente impreciso), e da tale paragone si evince che per la Wada il discrimine è che per Bortolotti non è intervenuto il team, nel caso di Sinner sì, e l’atleta ha responsabilità oggettiva sulle azioni del proprio team.
Sempre stando ad Ambesì però dove è chiamato in causa la responsabilità oggettiva nei confronti di ciò che fa il team si parla di somministrazione, e non contaminazione. E quindi secondo Ambesi Sinner non dovrebbe essere sanzionato.
Tutto il caso è stato ampiamente sviluppato e controllato e il risultato è chiaro e lampante per chiunque (wada,itia,nado atleti,tifosi, giornalisti, baristi, commercianti ecc…).Sinner non si è dopato!!!nessuna colpa…la wada vuole che Jannik paghi la responsabilità oggettiva per un errore del suo staff…quindi vuole punire la negligenza. Che purtroppo, sarà giudicata soggettivamente da ognuno dei tre arbitri scelti dal tas.Microdosing,epo,testosterone, clostebol…è tutto superato…RESPONSABILITÀ OGGETTIVA…questo è il succo del discorso
Ah beh se lo dicono le iene che dall’alto della loro competenza sostengono che rosa e oliando sono innocenti… o vogliamo parlare di quando sponsorizzavano il metodo staminal?
Interessante, fosse stato fatto bene(ormai delle iene mi fido come di wanna marchi)sarebbe indicativo di certe esagerazioni diagnostiche
Sistema antidoping è fallace , inseguono più il cavillo legale che reprimere il vero doping.
Poi scopriranno sostanze dopanti a babbo morte , quelle che fanno la differenza non sono codificate.
@ YouCannotBeSerious! (#4225958)
Le sue domande (che in realtà contengono insinuazioni attraverso la citazione di alcuni articoli di stampa) sono già state ampiamente valutate dalle decisioni che hanno scagionato Jannik.
1. Il metabolita del Colestebol ha un’emivita di circa 13 giorni e le sue tracce pertanto possono rimanere nelle urine per questo lasso di tempo. C’è uno studio del 2022 svolto da un laboratorio accreditato presso WADA che ha approfondito proprio questo tema e che dimostra la positività per un periodo non trascurabile anche in caso di contaminazione indiretta ed accidentale (vale a dire per contatto transdermico con un soggetto che ha usato il prodotto).
2. e 3. Sulla confezione è presente il bollino rosso, ma lo spray ne è sprovvisto e Naldi ha riferito che il prodotto gli era stato consegnato senza imballaggio. Sul punto, peraltro, credo sia necessario anche un’ulteriore considerazione: ammettendo per ipotesi che Naldi fosse consapevole della natura del preparato che stava assumendo, ciò non significa che dovesse sapere che il farmaco in questione potesse trasferirsi a Jannik attraverso i massaggi. La contaminazione occasionale di questo tipo è stata verificata soltanto nel 2020 da WADA, ma, incredibilmente, non sono state emanate linee guida per impedire questi casi di contaminazione. Non si può pretendere che un fisioterapista conosca tutti i risultati delle ricerche scientifiche, nè che possa immaginare che una sostanza gassosa e facilmente assorbibile possa trasmettersi per via transdermica anche dopo il suo totale assorbimento.
4. Senza leggere le carte ogni parere, anche il più qualificato, lascia il tempo che trova.
ok capito, non conoscevo il pregresso perchè ho seguito poco la vicenda qui e di più su X e ho capito male.
Cmq in generale anche fare microdiìosing con uno spray non è facile e credo molto rischioso visto che non è possibile dosare bene la quantità (uno spruzzo non è mai uguale all’altro e non contiene la stesa identica % di farmaco), sarebe molto di più facile con la crema o cerotti.
Mi scusi ma non capisco il senso del suo commento.
Può per favore argomentare meglio e dirmi dove avrei detto delle sciocchezze. Se può inoltre spiegare il significato del’acronimo TST
Per me è tutto giusto il tuo assunto avendo approfondito anche io il caso Sinner sin qui conoscibile, tuttavia sarei decisamente più tranquillo se avessi sulla mia scrivania l’atto di impugnazione della Wada !
Il mio augurio è che non ci sia neppure una sanzione di ineleggibilità di soli 60 giorni, perché anche quella rindonderebbe negativamente per l’immagine di Jannik Sinner !
Il problema è chi gli ha fatto il massaggio. Fosse stato un massaggiatore cinese o il dott. Fuentes, la WADA…non avrebbe fatto ricorso
Perfetto lo studio su eritropoietina e microdosi,ma chiaramente non è possibile avere con la stessa contaminazioni accidentali come invece con clostebol.
É bene chiarire che se Naldi avesse somministrato il Trofodermin a Jannik, per qualunque motivo, anche non sapendo che conteneva Clostebol, e perfino all’insaputa dell’atleta, l’art. 10.5 non sarebbe applicabile, e il tribunale dovrebbe solo giudicare se si tratta di colpa o negligenza non significativa, e il tipo di sanzione applicabile (che però attenzione, potrebbe essere solo una reprimenda e non una squalifica).
Ma siccome Naldi ha somministrato il farmaco a sé stesso e non a Jannik, l’art. 10.5 è applicabile, e Jannik non ha nessuna colpa e negligenza, non potendo sapere né prevedere che Naldi stava curando una ferita al dito con lo spray Trofodermin, esistendo mille possibili cure per una ferita al dito.
analfabetismo è introdurre nel discorso di sinner un farmaco totalmente diverso per cercare di mettere dubbi, cosa che sta cercando di fare da un paio di mesi a questa parte.
anzi, non è analfabetismo ma malafede.
poi, puoi fare copia incolla di tutti gli articoli che vuoi, ma parlare di microdosi senza avere la minima idea di che dosi si parla, a quale farmaco ci si riferisce, serve solo per instillare il dubbio che sinner si sia dopato intenzionalmente.
@ Max (#4225848)
Allora avrebbero quantomeno dovuto fare la stessa procedura di Jannik, almeno per un minimo di coerenza…
Sottolineo: patetici ‼️
Forse sarebbe il caso che lei studi un po’ di biochimica prima di parlare
Il TST non si compra dal salumiere ad ettogrammi.
Gli ordini di grandezza del dosaggio sono quelli
Questo non è vero. La ITIA come è noto può decidere direttamente oppure deferire la decisione ad un tribunale indipendente. Nel caso di Bortolotti ha deciso direttamente scagionando l’atleta ma questa decisione, anche se non è una vera e propria sentenza, è comunque impugnabile da WADA al TAS.
Basta leggerla e in fondo c’è scritto che è appellabile.
Forse sarebbe meglio spiegare le quantità: 1 milligrammo è un millesimo di grammo, 1 microgrammo è un milionesimo di grammo, 1 nanogrammo è un miliardesimo di grammo, 1 picogrammo è 1000 miliardesimi di grammo.
Le quantità rilevate su Jannik sono davvero infinitesimali rilevabili solo con apparecchiature sensibilissime e sofisticate. L’importante è affermare che a questi valori è certa la contaminazione ambientale e l’effetto dopante è nullo.
Più di così… Poi il resto è solo politica e una gara a chi c’è l’ha più lungo!
vediamo chi è adesso l’analfabeta totale…
“Microdosi di EPO aumentano le prestazioni del 4%. È quanto emerge da una ricerca condotta da Università di Copenaghen e Università di Aarhus. Finanziati dal’Agenzia Mondiale Antidoping e dal Team Denmark, gli studiosi di questi atenei danesi, rispettivamente del dipartimentio di nutrizione, esercizio e sport e di Sanità Pubblica, sezione Scienza dello Sport, hanno effettuato questa ricerca somministrando Eritropoietina ricombinante umana per tre volte a settimana per quattro settimane in 48 persone (equamente suddivisi tra uomini e donne). Il livello di pratica era tra il ricreativo e persone allenate, alle quali sono state misurate le prestazioni in una prova contro il tempo, il massimo consumo di ossigeno (VO2max) e l’emoglobina totale, sia prima che dopo ogni somministrazione (per via endovenosa). Il risultato di questi studi, che hanno ovviamente incluso anche un campione di soggetti a cui è stato somministrato un placebo senza che avvenisse alcuna variazione nei parametri, è che “microdosi endovenose di eritropoietina ricombinante umana forniscono una stimolazione eritropoietica sufficiente per aumentare l’emoglobina totale e migliorare le prestazioni aerobico-dominanti sia negli uomini che nelle donne”.
ancora… io parlai di microdosing quando uscì lo scandalo sinner, e poi non ne ho più parlato, SOLAMENTE per affermare che basse dosi di doping trovate nel sangue o nelle urine non significano affatto che l’atleta di turno non si sia voluto dopare, perché esiste una pratica come il microdosing dove volutamente il doping introdotto nell’organismo lo è a bassissime quantità. quello che poi scrivi tu è solo parzialmente corretto. il microdosing è tale appunto perché sfugge ai controlli antidoping. quindi, quando un atleta viene trovato positivo al clostebol, e in italia sono stati tanti finora, è ovvio che non si parla più di microdosing, ma di positività! si parla di microdosing perché si sa che la pratica esiste, ma non si riesce a individuarla attraverso i normali esami delle urine perchP le quantità sono troppo basse.
Hanno pure ripetuto il test la settimana successiva per verificare come si abbassi la concentrazione nel tempo?
Aggiungo: a meno che non abbiano dosato il test con lo stesso sistema utilizzato dall’antidoping i numeri non possono essere comparati perché i sistemi non sono standardizzati (ne i reagenti ne i calibratori)
proprio l’altro ieri ho acquistato il trofodermin (clostebol) per una bolla post scottatura. 10 euro in farmacia senza ricetta.
sono gli stessi farmacisti a consigliarla come top di gamma per trattare piccole ferite, ustioni, piaghe della pelle.
la bolla va meglio ma personalmente , una ciofeca mi sentivo fisicamente prima e una ciofeca mi sento oggi. se dovessero testarmi sarei 1 dopato :/ .
Oppure una congrega di intrallazzati?
Il caso Bortolotti è diverso per due motivi: il primo di natura processuale. Il caso Bortolotti non è neanche arrivato al tribunale indipendente, ma esiste una decisione di ITIA che scagiona completamente l’atleta. È anche vero che WADA avrebbe potuto impugnare questa decisione, ma non lo ha fatto, probabilmente perché non coinvolge lo staff del giocatore, ma la sua sfera intima e personale (la decisione sul punto è oscurata).
Nel caso di Jannik, è vero che ITIA ha accettato la versione del giocatore, ma ha deferito comunque la decisione al tribunale indipendente, chiedendo allo stesso di valutare se ci fosse dolo o negligenza da parte di Jannik, cosa esclusa dal tribunale indipendente.
solo un analfabeta totale potrebbe credere che il microdosing sia di una qualche utilità, ma se esiste l’effetto placebo ed esiste chi crede all’omeopatia immagino che esista anche chi crede che non siamo andati sulla luna, microdosing=omeopatia.
basta avere una minima conoscenza di fisiologia umana per capire che il microdosing non serve ad una cippa.
@ Fabio (#4225838)
La Wada non emette alcuna sentenza, è il TAS che giudica, la Wada ha solo fatto appello con una richiesta di sospensione.
peccato (per te) che non è la wada che dovrà emettere la sentenza.
Non ho letto il messaggi prima ma solo l’ultimo e mi sembrava ovvio che si parlasse di Sinner.
NESSUN caso di microdosing accertato vede l’uso del clostebol, ti sfido a trovarne uno (eppure la molecola esiste da 40 anni). Il clostebol resta nell’organismo per molti giorni e quindi facilente rilevabile, non è adatto al microdosing.
Quindi si, per me citare il microdosing parlando di clostebol è sbagliato e scorretto.
Non è del tutto vero, la wada comunque poteva appellarsi direttamente alla “sentanza” della itia del caso bortolotti.
l’analfabetismo funzionale strikes again. non ho mai detto che sinner ha fatto ricorso al microdosing, ho solo detto che il microdosing è una pratica utilizzata nello sport professionistico e che elude i controlli antidoping. non ho mai scritto che sinner è un dopato e che ha fatto ricorso a questo tipo di pratica. solo un analfabeta appunto scambia la mia affermazione sul microdosign con l’accusa nei confronti di sinner. errori di logica da terza elementare
@ Giorgione (#4225823)
E secondo te fare microdosi di Clobestol è una mossa sensata? Quali vantaggi ti darebbe? E perché dovresti farle per poi essere controllato almeno una volta al mese (il rate di controllo antidoping medio a cui sono sottoposti i giocatori di tennis) e rischiare un patatrac come quello in cui è finito Sinner? Un po’ di logica servirebbe.
non per difendere le iene ma già nel primo servizio avevano detto che nella seconda parte avrebbero mostrato l'”esperimento”. Comunque non ha nessuna valenza scientifica ovviamente
“Sono San Tommaso e non ci credo se non ci metto il naso!” è un detto italiano. Ora anche Iene possono dormire sonni tranquilli, ma sarà il TAS a decidere il futuro di Jannik. Dotti, medici e sapienti oppure una congrega di deficienti? 😎
Da quello che ha detto Ambesi, o perlomeno da quello che io ho capito del discorso di Ambesi, Bortolotti non è stato mandato a processo come Sinner.
Cioè una volta che Bortolotti e Sinner hanno presentato una spiegazione della contaminazione involontaria e senza colpa/negligenza, per Bortolotti hanno deciso di non fare il processo, per Sinner invece lo hanno rinviato a processo. Questo significa che non c’è stato alcun desiderio di favorire Sinner perché in quel caso non lo avrebbero mandato a processo.
Nel momento in cui Sinner è andato a processo la Wada ha potuto impugnare la sentenza di quel processo, ma ciò non poteva farlo per Bortolotti perché per Bortolotti non c’era alcuna sentenza da impugnare perché non c’è stato alcun processo.
Ma le Jene non hanno nulla di meglio da fare?
Pensare di ricreare una situazione simile a quella di Jannik mi pare del tutto improbabile.
Infatti una testa fine di loro avrebbe dovuto tagliarsi un dito, avrebbe dovuto curare la ferita con Trofodermin Spray (e non pomata) per poi massaggiare le ferite di un altro compare che avrebbe dovuto solo in seguito sottoporsi ad analisi delle urine per poi ripetere il test otto giorni dopo…
Con questa pagliacciata cosa vorrebbero dimostrare?
Secondo me, visto il montare di una più che legittima indignazione popolare seguita dalla prima trasmissione che infangava un meritatissimo emblema sportivo italico, hanno cercato di metterci goffamente una toppa, col solo risultato di aver fatto “peggio il tacon del sbrego”‼️
Ridicoli…anzi: patetici
Certo tre esperti di fama mondiale (professori universitari e direttori di laboratori accreditati wada) lo hanno escluso ma per “Giorgione” che immagino abbia un dottorato (minimo) in biologia o medicina è microdosing ahahahah
Dai su….
Comunque se vuoi c’è un articolo scentifico https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33119965/
dove si dice chiaramente che basta una stretta di mano per contaminare
Che poi se fosse microdosing si facevano beccare due volte in una settimana e casualmente proprio quando il fisioterapista andava in giro con il mignolo fasciato per prepararsi una scusa vero?!?
Ho paura che la Wada ha emesso già la sentenza: non intenzionale ma comunque con i nuovi protocolli anche la responsabilità oggettiva prevede la sospensione!
Il servizio è sicuramente taroccato perché alcuni “specialisti” che hanno “commentato” il caso su questo sito, hanno affermato con “estrema sicurezza” che non è possibile che un massaggio possa trasmettere la sostanza.
Ecco uno può leggere novella 2000 o una rivista scientifica che trattano lo stesso argomento..Gramellini che fa il tuttologo capisce e conosce poco di tutto..forse è meglio leggere o ascoltare Bisti, Ferrero, Ambesi…
non ho mai parlato di sostanza coprente, ho parlato invece di microdosing. ma se tu credi sia una corbelleria sei solo un poveretto, perché è una pratica accertata e studiata da un bel po’ di tempo, mica l’ho inventata io! e il mio non era nemmeno un commento ironico, a meno che ironico non sia stato lo stesso articolista quando afferma che le iene hanno “condotto un esperimento che potrebbe gettare nuova luce sul caso di Jannik Sinner. l’esperimento delle Iene fornisce un supporto tangibile alla versione del tennista italiano”. della serie, aboliamo la ricerca sul doping e facciamola fare alle iene
In realtà a posteriori si è scoperto che Armstrong era risultato positivo al testosterone già durante i Tour vinti. Non all’epo perché non riuscivano a trovarla. Quando poi hanno elaborato il test dell’epo e avevano chiesto di riesaminare le sue urine dei tour, aveva negato il consenso.
Il caso Pogba è ancora più interessante. Squalifica ridotta da quattro anni a 18 mesi ad un giocatore che assume un integratore proibito consigliato da un medico di Miami (negli usa è un prodotto da banco mentre in Italia serve la prescrizione..come al contrario da noi con il trofodermin)…sulla confezione c’è il simbolo del doping ma il giocatore “non ci fa caso”…quindi il Cas riconosce la “volontà..?” del giocatore di non voler assumere una sostanza dopante ma ne riconosce la negligenza (e vorrei vedere)…se questi sono i criteri possiamo dormire sonni tranquilli..
Quello che dici è vero, la Wada non sta perseguendo l’intenzionalità della contaminazione né ad opera dell’atleta né dei membri del suo team.
Ricordiamo però quanto è stato giustamente sottolineata da Massimo Gramellini (si badi, un giornalista non di sport): in un caso perfettamente uguale, quello di Bortolotti, la Wada si è astenuta dal presentare ricorso al Tas.
Anche Bortolotti era stato contaminato involontariamente e dopo qualche mese di sospensione è stato assolto dall’Itia. La Wada non ha presentato ricorso. La sospensione Bortolotti la ebbe per qualche mese, a differenza di Sinner, perché lui non ne richiese la revoca. Spiegò in seguito che non gli era parso necessario poiché in quei mesi tra novembre e febbraio non avrebbe avuto tornei da disputare.
Dunque Gramellini si chiede: perché la Wada per Bertolotti non ha impugnato l’assoluzione, neanche per la negligenza, e per Sinner invece sì?
Perché Sinner non aveva scontato nessuna sospensione preventiva? Ma non sarebbe questo un criterio giusto per uno che poi è risultato innocente! O forse perché Sinner è il n. 1? Sarebbe una discriminazione alla rovescia…
Allora per motivi politici e d’immagine?
…
Avete ragione, ma il problema alla base è appunto il “beota medio”, non tanto la finta controinformazione tagliata e cucita su misura dei pregiudizi del sopracitato.
Se vogliamo trovare un aspetto positivo della vicenda, almeno stavolta le Iene non hanno fatto completamente gli… sciacalli! 🙂
Però non è proprio così nel senso che a fronte di chi vuol capire e si informa ci sono molti che superficialmente “letta l’accusa” stabiliscono già la colpevolezza.
Una trasmissione non scientifica,in prima serata,apre al grande pubblico (o glande pubico) e se l’indomani qualcuno anziché affermare al bar “hai visto quel mezzo crucco gracilino come bara” dicesse “miseria il Nostro n.1 al mondo non ha fatto nulla di nulla” male non farebbe.
Poi è vero che i malpensanti continueranno a gettare letame quasi che avere un connazionale così forte meriti per forza la gogna.
Popolo strano siamo.
Hai già fatto ridere con le tue teorie delle microdosi e della teoria del clostebol come sostanza coprente. Quelle teorie dove le hanno pubblicate? Non mi sembri il più indicato per fare ironie.
Cialtroni, da sempre.
Le provette di armstrong venivano sostituite, con la connivenza degli organizzatori del tour. Il caso più clamoroso è l’EPO degli anni 90. Quando fu scoperta, prodotta da un laboratorio americano, ormai si erano dopati centinaia di atleti. Solo che ad alcuni, per esempio nell’atletica, furono tolti tutti i titoli in modo postumo. In Italia i giocatori della Juve erano pieni zeppi ma non fu tolto alcun titolo perché quando testati, la proteina non era nella lista antidoping. Una barzelletta peggio dei nuotatori cinesi. Fu solo squalificato il medico sociale che ammise e patteggiò.
Sul punto 1) che dire? Pura verità. Quella trasmisssione non ha credibilità, mi fa abbastanza “pena” chi la segue sistematicamente e si beve tutto quel che dicono…
Sul punto 2) Sì, è molto-molto-molto DIFFICILE che JS sia condannato per negliegenza (sia che gli si imputi di non aver adottato precauzioni anti-contaminazione, sia che gli si imputi l’aver ingaggiato persone non sufficientemente preparate sul doping = entrambe queste accuse per me han davvero ben poche speranze di “passare”) e questo pure tenendo conto di teorie “politico-complottistiche” a cui io non credo, secondo cui la Wada deve “punire l’Italia perchè vince troppo” (sì, come no… è roba da “semplicistici” o da “certi” nostalgici… che, se Sinner fosse condannato anche solo a dire: “mi hanno assolto, ho perso molto tempo ma almeno devo dire che i tribunali sono stati corretti”, organizzerebbero la “marcia su Losanna”).
Bisogna però leggersi TUTTO il ricorso Wada (spero qualcuno lo pubblichi prima o poi, invece di parlare “a vuoto”): la loro “chance” è aver chiesto anche una condanna per “responsabilità oggettiva…” (= NON conta la negligeneza èd una norma DIVERSA da quella che qua tutti citano mille volte e che, riassumendo, dice: “l’atleta non sarà condannato se prova la non negligenza della positività”), dicevo “responsabilità oggettiva dell’atleta per fatto del membro del suo staff” (vedasi articolo del giornalista Bisti, che spero che di nuovo pubblichi qualcosa di “aggiornato”), ma che dovrebbe comportare una squalifica massimo di pochi mesi…
Se non ci fosse stato un suo ex compagno di squadra a vuotare il sacco, Armstrong l’avrebbe passata liscia. Come tantissimi sportivi professionisti, anche nel tennis, per il fatto che il doping, quello vero, è sempre dieci passi avanti all’antidoping.
forse non è chiara una cosa, nessuno di quelli che ha giudicato Sinner o lo sta giudicando ora pensa che Sinner si sia dopato, tutti hanno concluso che è stata una somministrazione accidentale, il problema che la WADA porta a galla è la negligenza, nessun’altra cosa. Solo la negligenza. Nessuno riaprendo il caso sta accusando Sinner di aver assunto volontariamente qualche sostanza.
Considerando la maniacalità con cui questo atleta si prepara io personalmente credo risulterà innocente, ma… è una cosa che può essere soggettiva e quindi non sono molto tranquillo.
Ultravioletto, come hai ragione …
immagino che i risultati dell'”esperimento” delle iene sia stato pubblicato su the lancet e sottoposto a peer review, visto che i giudici di losanna, da quel che mi pare di capire dalle parole dell’articolista, dovranno tenerne conto prima di decidere sul caso sinner
@ Armonica (#4225769)
Mi vengono in mente 3 metodi, il metodo Amstrong, che consiste nel farsi prescrivere qualcosa per una malattia vera o presunta che “copra” il doping e funziona per il doping a lungo termine( il caso simile piu discusso e non positivo e’ sicuramente Simon Biles. Il metodo adolescenziale, tipico degli sport in cui serve una muscolatura importante dove hai un atleta ottimo magari un po’ gracilino e non gareggia per un po e te lo ritrovi palestrato gia’ da giovane ( e se ne vedono in giro ed infine i pazzi scatenati che provano doping sconosciuti, con tutti i rischi del caso. ( Per questo all antidoping si stanno organizzando con degli archivi storici dei prelievi) per futuri test
Il sito della WADA riporta in dettaglio anche i metodi analitici usati, che migliorano continuamente e che sono oggi ben più avanzati anche solo rispetto a 10 anni fa
Armstrong e’ stato forse uno dei casi più eclatanti di copertura, venuto poi a galla solo a carriera conclusa.
Ho approfondito il caso Sharapova, citato nella sentenza di assoluzione di Jannik.
Maria ha volontariamente assunto un farmaco, senza preoccuparsi di verificare che contenesse sostanze proibite. È vero che lo prendeva anche prima che il meldonium fosse inserito nelle lista della WADA delle sostanze proibite, ma il giocatore ha l’obbligo di controllare cosa prende e ogni anno deve aggiornare la lista.
Se non c’è negligenza qui! La negligenza è assai grave eppure il TAS ha inflitto solo una squalifica di 15 mesi.
Avrebbero potuto non crederle e darle 4 anni per assunzione volontaria. Questo dimostra che il TAS crede sempre alla versione dell’atleta, quando è supportata da dati scientifici incontrovertibili.
A parte questo, sembra che l’appello della WADA non riguardi né la ricostruzione dei fatti, né il periodo di revoca dei risultati, che pertanto non potrà essere più messi in discussione, in quanto passati in giudicato, contrariamente a quanto affermato da noti esperti. A Jannik verranno tolti solo i punti e i premi di Indian Wells.
Considerando il fatto che Jannik non ha assunto nulla, né gli è stato somministrato nulla, l’art. 10.5 è perfettamente applicabile al caso, per cui non c’è né colpa né negligenza da parte di Jannik, che non risponde della negligenza di Naldi e Ferrara.
La Sharapova fu squalificata perché il TAS, pur rilevando che l’atleta aveva scelto persone qualificate per controllare il suo programma antidoping, tuttavia non le aveva istruite e controllate e questa era una negligenza imputabile a lei e non al suo staff. Nel caso di Jannik, il giocatore ha dimostrato di avere sempre vigilato sull’operato dei suoi collaboratori (vedi episodio della bottiglietta d’acqua senza etichetta), ma non poteva essere a conoscenza che Naldi trattasse la ferita con Trofodermin spray (non pomata), in quanto ci sono mille modi per curare una ferita al dito. Inoltre glielo ha anche chiesto, ma Naldi ha risposto di no, quindi Jannik è stato attento. In questo caso ipotizzare una colpa e negligenza del giocatore va, oltre che contro il regolamento, contro la logica.
Bella domanda, che mi faccio sempre anch’io; Armstrong si è dopato sistematicamente per circa 10 anni (l’ha confessato lui stesso, tra le varie sostanze ha anche utilizzato l’ormone della crescita che si pensò avesse potuto contribuire all’insorgenza di un tumore maligno ad un testicolo), ma ai controlli antidoping era sempre tutto negativo, questo per circa 10 anni.
@ Ultraviolet (#4225755)
….diretta derivazione del motto “uno vale uno” che tanto piace a chi superficialmente pensa che la professionalità in qualunque campo sia perfettamente inutile.
Hai perfettamente ragione,
Mala tempora currunt, purtroppo.
Perché chi si dopa oggi, utilizza sostanze e metodi sconosciuti all’antidoping. In altri casi invece, seppur trovati positivi, si viene coperti per convenienza politica (caso nuotatori cinesi)
@ Armonica (#4225769)
Un modo potrebbe essere quello di controllarli più spesso. In questo modo la contaminazione accidentale sarebbe solo un caso sporadico. Più spesso vuol dire almeno una volta a settimana. Ma immagino che non sia banale. Si parla di qualche migliaio di atleti
Io mi domando questo: se per una contaminazione accidentale un atleta risulta positivo ad una quantità minima, praticamente ininfluente a livello prestazionale, come diavolo si fa a non beccare chi si dopa volontariamente, in dosi sufficienti ad alterare le prestazioni??? Non è una domanda di dietrologia o per sollevare sospetti, ma una pura curiosità per un qualcosa che non conosco.
Cioè lo hanno già appurato collegi di esperti oltre ogni dubbio, ma ci vuole la cassazione dei ridicoli “scoop” delle finta controinformazione delle iene per convincere il beota medio ?
Beh intanto era uno spray e non una pomata, quindi il test delle Iene non ha alcuna validità. Inoltre, tre dei maggiori esperti mondiali di doping hanno già avvalorato la tesi della contaminazione accidentale, non c’era certo bisogno delle Iene per stabilirlo.
Infine Jannik non ha colpa né negligenza perché è vero che deve controllare il suo staff e il suo entourage familiare e professionale, ma tale controllo non può spingersi fino a controllare nel dettaglio la vita privata di coloro che gli sono attorno. Jannik non ha assunto alcun farmaco o integratore, né gli è stata somministrata alcuna sostanza da parte di Naldi. Pertanto non ci sono i presupposti giuridici per una squalifica.
Se condannano il mio Campione mi incazzo come una Iena!
Vabbè … gentili ma non sposta, direi. Peraltro esistono già studi che confermano la tesi di Sinner.
Non credo che il servizio di Iene faccia cambiare le idee delle persone. La maggior parte delle persone con un po’ di buon senso aveva già creduto la versione di Sinner. E chi dubitava prima (persone irragionevole e anti Sinner) continuerà a farlo a prescindere.
Interessante. E conferma una cosa: che la WADA fa c…..
Il mondo va così. Se lo dicono i periti, medici esperti di medicina di laboratorio che fanno dell’antidoping il loro mestiere, non ci si può fidare, sicuramente c’è qualcosa sotto. Se lo dimostrano Le Iene è tutto a posto.
Mala tempora currunt