Caso Sinner Copertina, Generica

Le Iene replicano il “caso Sinner”: positività al doping per contaminazione esterna

07/10/2024 14:53 106 commenti

Il programma televisivo “Le Iene” ha condotto un esperimento che potrebbe gettare nuova luce sul caso di Jannik Sinner. L’inviato del programma si è sottoposto a un test che simula la situazione del tennista italiano, utilizzando una pomata contenente la sostanza proibita al centro delle indagini su Sinner.

Dal servizio delle Iene: “Alessandro De Giuseppe si è sottoposto a un esperimento che consisteva nel ripetere esattamente tutte le cose che avevo portato alla positività di Sinner. E il risultato è che facendosi massaggiare da una persona che ha utilizzato la stessa sostanza cicatrizzante la nostra iena è risultata positiva con una concentrazione superiore di quella trovata al tennista.”

L’esperimento ha prodotto risultati sorprendenti: il giornalista è risultato positivo al test antidoping per contaminazione esterna, esattamente come sostenuto da Sinner nel suo caso. Questo risultato sembra confermare la plausibilità della difesa del tennista, che ha sempre sostenuto di essere stato vittima di una contaminazione accidentale.

Il servizio de “Le Iene”

Nel servizio, le Iene hanno dettagliatamente documentato il processo, dall’applicazione della pomata al test antidoping, seguendo protocolli simili a quelli utilizzati nelle competizioni ufficiali. L’esito positivo del test ha dimostrato come sia effettivamente possibile risultare positivi a una sostanza proibita senza averla intenzionalmente assunta.

Questo esperimento solleva importanti questioni sul sistema antidoping nello sport d’élite. In particolare, mette in luce la necessità di considerare con maggiore attenzione i casi di contaminazione accidentale e di rivedere potenzialmente i protocolli di test e le soglie di positività.
Il caso Sinner, già al centro di un acceso dibattito nel mondo del tennis, potrebbe ora essere visto sotto una nuova luce. L’esperimento delle Iene fornisce un supporto tangibile alla versione del tennista italiano, suggerendo che casi simili potrebbero essere più comuni di quanto si pensi.



Francesco Paolo Villarico

106 commenti. Lasciane uno!

Filippo (Guest) 12-10-2024 11:45

Parliamo di professionisti o fabbri?? Ma dai ragazzi

106
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Filippo (Guest) 12-10-2024 11:45

Parliamo di professionisti o fabbri?? Ma dai ragazzi

105
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Mic (Guest) 09-10-2024 14:43

@ Mic (#4227893)

Errata corrige:
Nazionali
Articoli

104
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Mic (Guest) 09-10-2024 14:40

@ Mic (#4227740)

Spiegherò meglio:
Il diritto privato svizzero deriva dal diritto romano, come la maggior parte degli ordinamenti giuridici razionali europei , con alcune eccezioni …
In breve, i concetti fondamentali sono quindi i medesimi, pur variando i numeri dei singoli artisti dei vari codici di riferimento.
Per chiarezza, la “responsabilità per fatto altrui”,corrispondente all’art. 1228 c.c. Italiano, è prevista dall’art. 55, cpv. 1, CO del codice civile elvetico, potendo ancora variare da Cantone a Cantone…
Chi vuole, invece di sparare sentenze, se lo legga ‼️

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Mic (Guest) 09-10-2024 12:02

@ Murakami (#4227051)
Ma perché?
Il diritto elvetico è diverso da quello italiano?
Studia

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Murakami 08-10-2024 17:03

Scritto da SlamdogMillionare

Scritto da Giuseppe
Io sostengo che col senno di poi è facile mettere la croce su Ferrara. Per quel che sappiamo, Ferrara ha comprato lo spray per sé (poteva non farlo, certo, ma non poteva immaginare cosa sarebbe accaduto), poi Naldi si è accidentalmente ferito a un dito e a quel punto ha consigliato a Naldi di usare lo spray per accelerare la cicatrizzazione, non pensando minimamente che l’applicazione dello spray sul dito potesse provocare la contaminazione dei tessuti di Sinner. La leggerezza di Ferrara per me è stata quella di comprare un prodotto che era comunque vietato dalle leggi antidoping, il resto è stato una sfortunata e imprevedibile concatenazione di eventi. Tuttavia, Sinner non poteva controllare che Ferrara avesse comprato lo spray incriminato e men che meno poteva sapere che Naldi avesse applicato lo spray sul dito e che la sostanza vietata potesse contaminarlo. Ecco perché i giudici dell’Itia hanno ritenuto Sinner privo di colpa e di negligenza, sentenza più che ragionevole. E speriamo ora che anche il Tas arriverà alla stessa conclusione, l’unica corretta. Non si può punire un atleta per contaminazione involontaria, lo si punisce per doping e qui non c’è stato doping.

Se le cose sono andate come vi hanno detto Ferrara è indifendibile. Non tanto perché ha comprato il trofodermin ma perché l’ha dato a Naldi per curarsi le mani.
Non si tratta di una leggerezza ma di un errore gravissimo.
Certo, errare è umano. Ma poi ci sono le conseguenze.
Ha procurato a Sinner danni patrimoniali elevati e morali incalcolabili.

Come ci hanno detto? Perché a te non l’hanno detto? E comunque non conta nulla quello che hanno detto a noi. Conta quello che è stato dimostrato in sede di arbitrato e che, guarda caso, nemmeno Wada mette in discussione. Se qualcuno ha ancora dubbi se li può tranquillamente tenere per sé e rimuginarci la sera prima di appoggiare la testa sul cuscino.

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