Lea Pericoli: addio alla voce gentile del tennis italiano. Le telecronache di Lea, un tocco di classe per il tennis in TV
Negli anni ’90, le telecronache di tennis su TeleMontecarlo assunsero un tono distintivo grazie alla voce inconfondibile di Lea Pericoli. Ex tennista di successo, Pericoli portò nel mondo del commento sportivo la sua profonda conoscenza del gioco unita a uno stile unico e raffinato.
Ciò che contraddistingueva le telecronache della Pericoli era la sua capacità di commentare con pacatezza e competenza, mantenendo sempre un tono di voce misurato e gentile. Questo approccio “sottovoce” creava un’atmosfera quasi intima, come se stesse conversando direttamente con lo spettatore piuttosto che semplicemente descrivendo l’azione in campo.
Lea sapeva dosare sapientemente analisi tecnica e aneddoti personali, arricchendo la narrazione della partita con dettagli interessanti sulla carriera e lo stile di gioco dei tennisti. La sua esperienza come giocatrice le permetteva di offrire approfondimenti importanti sulle strategie e le emozioni dei protagonisti in campo in quel preciso momento.
Questo stile di commento, elegante e mai invadente, si adattava perfettamente all’atmosfera dei grandi tornei di tennis, rispettando la tradizione e il fair play tipici di questo sport. Gli spettatori apprezzavano la possibilità di godersi le partite accompagnati da una voce esperta ma discreta, che sapeva quando parlare e quando lasciare che l’azione in campo parlasse da sé.
Le telecronache della Pericoli contribuirono a rendere il tennis più accessibile e coinvolgente per un vasto pubblico televisivo, avvicinando anche spettatori meno esperti a questo sport grazie alla sua capacità di spiegare concetti tecnici in modo chiaro e piacevole.
Francesco Paolo Villarico
@ tinapica (#4224109)
Belle anche le tue, di parole.
Segnalo, sul sito di informazione24 della RAI, un video di circa tre quarti d’ora, preso dalla serie “l’Avversario” condotta da Marco Tardelli, bella biografia-intervista riguardante Lea Pericoli.
Si può trovare come “Lea Pericoli tenace e ribelle […]” e ad un certo punto viene citato e mostrato il bellissimo articolo (“Lettera aperta al sig. Pericoli”) che Gianni Clerici scrisse quando il padre della Pericoli le tagliò i viveri (ai tempi, se non per pochi professionisti, il tennis non dava di che vivere) per lo scandalo suscitato dalle sue tenute di gioco minimali utilizzate sui londinesi sacri campi di verde erba, costringendola di fatto a smettere di giocare per più di un anno pur di potersi trovare un lavoro per mantenersi.
Basta mettere in pausa il video e si può leggere tutto il genio letterario dello Scriba, allora messo al servizio della passione e delle ambizioni di una ragazza che senza tennis non sapeva e, forse, non voleva vivere.
Fantastico…ti stimo con sana invidia. Io sono arrivato dopo, ai tempi di Panatta e Borg – La mia prima racchetta fu una Head Competition, in lega, erano le prime non in legno –
Era la più brava! Il tennis perde una grande donna
Eleganza e classe di quando il tennis era fatto di gesti bianchi. Lea Pericoli è stata una grande ambasciatrice del tennis, ha attraversato le epoche di questo sport con una grazia innata. Non sarà dimenticata.
@ Givaldo Barbosa (#4223943)
Come non condividere.
un ricordo che mi fa tenerezza…presentazione dell’incontro Barazzutti-Wilander, semifinale del Torneo di Montecarlo 1983. Corrado Barazzatti, sceso in classifica causa infortunio, aveva dovuto superare le qualificazioni, per approdare al tabellone principale e, nei quarti di finale, battere (per la prima volta dopo non so quanti confronti) Guillermo Vilas. La semifinale era, pertanto, un traguardo forse insperato, e, comunque, importante, da mettere ansia. Nel presentare l’incontro con il fortissimo Wilander, Lea Pericoli, con approccio tecnico ma anche umanissimo, aveva descritto la mattina di Barazzutti, prima dell’incontro, passata prima allenandosi e poi con la sua famiglia, che lo aveva raggiunto a Montecarlo. E ricordo bene la descrizione della serenità di Corrado, in quei momenti di attesa, anche grazie alla presenza ed al sorriso della figlia bambina, come aveva sottolineato Lea, con sensibilità femminile.
Mi ricordo le sue telecronache con quella voce sottile ed educata e quando il punteggio era sul 40-15 per un nostro tennista diceva ” forza che manca un piccolo quindici”, indimenticabile grazie di cuore ❤️
Quando conobbi il tennis erano i tempi di Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli. Ero poco più di un bambino. Iniziai a giocare con una Donnay, ovviamente in legno, di terza o quarta mano e delle Superga fatte lisciare dal calzolaio perché altrimenti avrebbero rovinato il campo.
Sugli spalti si stava in rigoroso silenzio e si battevano le mani solo alla fine del punto senza alcun altro tipo di incitamento.
Come è cambiato il tennis da allora!
Lea Pericoli, dopo aver cessato l’attività agonistica, come commentatrice ha attraversato i mutamenti del gioco e delle tifoserie con eleganza e semplicità, se ne è andata ma resterà sempre nei miei ricordi.
@ Leftwing13 (#4223953)
Ops, mi scuso. Non avevo ancora visto il bell’articolo di Mazzoni!
Ciao Lea, hai rappresentato l’Italia e te stessa con classe e raffinatezza.
Lea Pericoli è indubbiamente stata una telecronista di classe, ma non si dovrebbe ricordare anche il suo passato da tennista? È stata per una quindicina di anni la nostra miglior giocatrice, ha vinto 27 titoli italiani, diversi tornei internazionali e anche in campo si muoveva con l’eleganza e la classe che poi hanno contrappuntato le sue telecronache.
era tanto, tanto tempo fa…, era un altro tennis, era un’altra televisione, un linguaggio senz’altro più piacevole e meno urlato, aspettando i rari periodi in cui Rai o TMC trasmettevano tennis a oltranza, quasi temendo di vedere partite belle ed equilibrate perché potevano durare troppo ed essere taglaite sul più bello…
Ciao, Lea!!! La raffinatezza fatta persona…
Senza offesa, ma passare dalla Pericoli alla Pero è come dire da Proust a Prost.
Un addio che fa venire il magone. Che classe, che eleganza, che bellezza le sue telecronache. Indimenticabile per chi ha seguito il tennis in quegl’anni.
Tutto vero. La diretta tv di Lea era una meraviglia assoluta.