Berrettini torna alla vittoria a Shanghai: “Apprezzo ogni momento in campo” (sintesi video della partita)
Matteo Berrettini ha ottenuto la sua prima vittoria al Masters 1000 di Shanghai, un risultato significativo che rafforza la sua fiducia nel proprio livello di gioco. Dopo un 2023 segnato da numerosi infortuni, il tennista italiano sembra pronto a riaffermarsi nel circuito professionistico dopo lo stop a Tokyo che aveva fatto preoccupare tutti i suoi tifosi.
In conferenza stampa, Berrettini ha condiviso le sue riflessioni sulla stagione passata: “L’anno scorso è stato molto difficile, uno dei peggiori anni della mia carriera e anche della mia vita. Quando non puoi fare il tuo lavoro e ciò che ti piace fare, è sempre una lotta. Per questo sto apprezzando ogni momento che ho la possibilità di passare in campo, di competere e di dare il meglio di me.”
Il giocatore romano ha sottolineato l’importanza di vedere il suo percorso come un processo: “So che è un processo. Ho fatto un grande lavoro quest’anno per recuperare la mia posizione nel ranking e mi sento bene, quindi spero di avere anche un ottimo finale di stagione.”
Nonostante le difficoltà affrontate, Berrettini afferma di non aver mai dubitato del proprio livello di gioco. Ora, il suo sguardo è rivolto al futuro, con un obiettivo chiaro per l’inizio del prossimo anno: “Sarebbe bello essere tra i 32 migliori alla fine dell’anno ed essere testa di serie in Australia. Questo è uno degli obiettivi che ci siamo posti.”
Tuttavia, Berrettini mantiene una prospettiva equilibrata, sottolineando che la salute e la capacità di giocare regolarmente sono le sue priorità principali: “Allo stesso tempo, per me la cosa più importante è essere in salute e poter giocare, questo è ciò che conta di più.”
Marco Rossi
TAG: Italiani, Matteo Berrettini
Da qui alle Finals ci sono un massimo di 3.000 punti disponibili, Alcaraz ha 2.820 punti di ritardo da Sinner ma non parteciperà al 250 dopo Shanghai causa Six Kings Slam e al momento non risulta iscritto a Vienna o Basilea quindi non potrà superare l’altoatesino prima di Torino. A Jannik invece mancano 681 punti per garantirsi il numero 1 di fine anno, arrivando in finale a Shanghai ne guadagnerebbe 650 ma ha Carlos nella sua metà di tabellone quindi potrebbe capitare una semifinale decisiva
contro Fils sembrava mezzo morto e dopo una settimana è gia’ in forma?ma dai,diciamo che ha avuto paura al primo dolorino.
A questo punto credo un risentimento,forse qualche fitta…ed ha preferito mollare la presa.
Col senno di poi, ha fatto bene come ha fatto
Scusate ma Sinner non è già matematicamente testa di serie numero 1 alle finals?
@ poneumberto (#4223407)
Non lo ha capito nessuno !!! Bohhhh
Ma i problema che lo ha costretto al ritiro a Pechino è scomparso? Cos’era?
si, ma sempre race e ranking si equivalgono.
@ Ex deluso (#4223356)
devi essere N.1 al Mondo….la Race è solo per il Master….
comunque spesso coincidono le due cose
Quest’anno però dovrebbe esserci una piccola differenza, perché hanno aumentato un po’ il “montepunti” dei piazzamenti (tranne quello finale rimasto invariato)
Ha detto una sacrosanta verità, le cose si apprezzano veramente quando le hai perse. Bisognerebbe riuscire ad apprezzarle in pieno anche prima, parlo per me.
Ma sapere cosa aveva avuto a Tokio da farlo ritirare?
@ Ex deluso (#4223356@ Ex deluso (#4223356)
dopo l’ultimo torneo e prima delle finals la classifica della race e quella ufficiale coincidono perfettamente… insomma, anche se Alcaraz dovesse fare un finale di stagione strepitoso e vincere tutti i tornei, comunque bastano pochi punti a Sinner per essere testa di serie numero 1 a Torino… ovviamente l’augurio è che fra Shanghai e Parigi Jannik un altro mille lo porti in cascina
@ Ex deluso (#4223356)
A fine anno ranking e race si equivalgono
@ Ex deluso (#4223356)
A fine anno ranking e race si equivalgono
@ Ex deluso (#4223356)
Si combinano i due ranking. L’atp race e l’atp ranking tendono ad allinearsi verso la fine dell’anno, perché dopo l’ultimo torneo prima delle finals anche l’atp ranking considera quasi esclusivamente i punteggi dei tornei tenuti solo nell’anno solare. Fa eccezione esclusivamente il torneo nitto atp finals che non attribuisce punti per la race (quest’ultimo punteggio serve proprio a stabilire chi parteciperà alle finals), ma attribuisce punti per il ranking. Se ai punti della race sommi i punti ottenuti nelle finals ottieni il punteggio di fine anno
La maturità insegna molte cose tra cui la gestione del proprio corpo,degli infortuni ma può esserci dell’altro.L’atleta che “pretende” molto da sé stesso finisce per andare oltre la soglia,sia in partita che negli allenamenti.
Lo so vede oggi con Alcaraz che non vorrebbe fare passare una palla mentre a volte proprio non ne vale la pena (e difatti si è infortunato per questo a volte);un tempo capitava a Becker che si tuffava a rete su erba,terra,cemento e asfalto…poi ha valutato quando ne valesse la pena.
Matteo probabilmente ha quindi un pizzico di serenità in più,meno tensione nervosa e quindi muscolare e questo è un bene per un fisico che qualche scherzo lo fa.
Non so se è già stato detto, ma come si vince il trofeo di fine anno numero uno atp? Vale il ranking o il punteggio nella race? Su gds c’è un articolo ma non è molto chiaro
Ce la puoi fare!