Comunicato ufficiale di Jannik Sinner (28 Settembre 2024). Deluso. Non farò ulteriori commenti fino al termine della vicenda
Comunicato ufficiale di Jannik Sinner (28 Settembre 2024). Deluso. Non farò ulteriori commenti fino al termine della vicenda.
“Sono deluso nell’apprendere che la WADA ha deciso di impugnare il risultato della mia udienza ITIA dopo che i giudici indipendenti mi avevano scagionato e dichiarato innocente.
Negli ultimi mesi e durante tutto questo processo ci sono state tre udienze separate in ogni caso che hanno confermato la mia innocenza.
Diversi mesi di interviste e indagini sono culminati in tre giudici senior che hanno esaminato ogni dettaglio attraverso un’udienza formale.
Hanno emesso un giudizio approfondito che spiega perché hanno stabilito che non sono colpevole, con chiare prove fornite e la mia piena collaborazione.
Sulla base di un processo così solido, sia l’ITIA che l’autorità antidoping italiana hanno accettato il verdetto e rinunciato al diritto di appello.
Capisco che queste cose debbano essere investigate a fondo per mantenere l’integrità dello sport che tutti amiamo. Tuttavia, è difficile capire cosa si possa ottenere chiedendo a un diverso gruppo di tre giudici di esaminare nuovamente gli stessi fatti e la stessa documentazione.
Ciò detto, non ho nulla da nascondere e, come ho fatto per tutta l’estate, collaborerò pienamente con il processo di appello e fornirò tutto ciò che potrà essere necessario per dimostrare ancora una volta la mia innocenza.
Poiché il caso è ora pendente dinanzi al TAS, non farò ulteriori commenti.”
Francesco Paolo Villarico
TAG: Caso Sinner, Jannik Sinner
@ Daieeeeee…. (#4218767)
… se avesse partecipato alla Laver Cup ….
Tra l’altro è vero che il CAS non è vincolato alla ricostruzione dei fatti accertarti dal giudice di primo grado, ma occorre pur sempre che l’appellante fornisca una versione diversa e più probabile della contaminazione e soprattutto che provi che i fatti si sono svolti in modo diverso.
Vedremo se la WADA ha impugnato la sentenza ad es. affermando che Naldi e Ferrara hanno reso deposizioni compiacenti e, in definitiva, false, per coprire una realtà ben diversa.
Non credo che la WADA seguirà questa linea perché sarebbe perdente, in quanto i periti hanno stabilito che scientificamente la spiegazione data da Jannik è la più probabile, e le testimonianze di Naldi e Ferrara sono corroborate da numerosi riscontri.
Altrimenti, una volta dati per scontati i fatti come accertati nella sentenza di primo grado, si parlerà solo della eventuale colpa o negligenza di Sinner, e qui faccio davvero fatica a vedere uno spiraglio per la riforma della sentenza.
In tutti gli altri casi, l’accusa che ricorreva in appello ha sempre contestato la spiegazione dell’atleta ritenendola poco credibile o non provata (es. caso Battaglino, Errani e molti altri).
Ci sono molti a cui Sinner da fastidio e questo ricorso ne é la prova…
Speriamo almeno sia un giudizio veloce e definitivo!
Dopo Pantani ci fotteranno anche Sinner, e andremo avanti a tifare stranieri e le loro prestazioni monster!
Non gli daranno niente perchè verrà assolto, a loro basta creare un tarlo nella testa di Sinner, sperando che non giochi più alla massima concentrazione e comunque logorarlo, vedere Sinner numero uno da fastidio a molti e ha qualche italiano invidioso del suo successo
Chissa perchè, provate a pensarci
Dal Corriere: “Che percentuale di successi ha la Wada quando ricorre contro una decisione?
Alta. Degli ultimi dieci ricorsi di Wada, il Tas ne ha accolti sette integralmente e due in modo parziale rigettandone soltanto uno, nel 2020”.
Sara’ vero? Questo e’ pauroso!
@ Junior (#4218503)
Simposio, prova con un altro nick, magari questa pappardella sul potere di Federer qualcuno la ascolta.
Va bene, ma resta il fatto che:
1) in precedenti casi simili il CAS di Losanna ha concluso per l’innocenza;
2) è la prima volta che in ambito tennistico la WADA impugna una “sentenza” dell’ ITIA.
Errare humanum est… Però io non riesco ancora a spiegarmi, come sia stato possibile che Ferrara e Naldi abbiano potuto commettere “una leggerezza” del genere…Qui si parla di una intera carriera dal valore sportivo ed economico incalcolabile e questo lo sapevano soprattutto loro…E uno dei due ha parlato di professionalità al 100%… Più ci penso e più non me ne capacito…
… Ma Jannik non ha bisogno di un “arbitrato più amichevole”, occorre soltanto che l’organo di Losanna valuti serenamente i dati documentali e circostanziali per rigettare questo stupido ricorso della WADA.
… Nel frattempo correggi: si chiama Jannik.
https://as.com/opinion/la-ama-vigila-a-sinner-y-a-todos-n/. Ormai gli spagnoli sono più sciovinisti dei francesi. Mi dà molta tristezza perché quando vivevo da ragazzoa Murcia avevano una buona relazione con il mondo italiano. Ora da tempo non perdono occasione per attaccarci nello sport, nel vino, nell’olio, sulla corruzione, sul prosciutto crudo e ribadiscono che il don Quixote è il più bel libro della storia. Anche professori universitari. Da italiano preferisco da tempo il sciovinismo francese che nasconde una mentalità però aperta. Non mi stupisce l’attacco a Sinner
Non sei divertente, anzi sei un po’ patetico.
Gli daranno un anno di sospensione. Purtroppo e ingiustamente. È già scritto. Lo motiveranno dicendo che non ha preso tutte le precauzioni possibili per evitarlo.
Jannik non ha assunto doping, è un fatto incontrovertibile, tutto il resto sono chiacchiere e politica.
Sto Giorgione è sempre stato uno sciacallo e la redazione di livetennis a quelli come lui lascia scrivere di tutto, mentre quando si sollevano legittimi dubbi su vicende alquanto strane che coinvolgevano e coinvolgono spagnoli usano censurare i messaggi!
Purtroppo e’ cosi’
Quello che nessuno di questo gruppo capisce e’ che se Sinner viene condannato automaticamente gli tolgono tutti i titoli perche’ la squalifica non puo’ essere che retroattiva . Vi immaginate che succedera’ ?
La WADA un’associazione …. che tenta di rovinare la vita di chi lavora duramente a prescindere se abbia colpe o no !!!!!!
@ Roberto Eusebi (#4218652)
A livello legale bisognerebbe punire, bando e pecunia, anche il team, altrimenti mi dopo e si dà la colpa al team e organizzo una ricostruzione più o meno credibile; il regolamento quindi introduce la responsabilità a prescindere per il giocatore.
Il problema di Sinner è che chi gli ha somministrato la sostanza è nel suo team, non la mamma con i tortellini, le lenzuola del fratello, la carne del ristorante, cioè qualcuno o qualcosa di esterno, per questo wada scrive che non sono state applicate le presenti leggi.
A livello di immagine penso che Sinner dovrebbe denunciare i due geni, il non aver ancora proceduto per me é abbastanza inspiegabile, anche perché darebbe maggiore peso, anche a livello legale, alla sua estraneità.
I due geni nelle deposizioni si sono accusati a vicenda, per alleggerire la propria posizione, indebolendo la posizione di Sinner sulla responsabilità oggettiva.
A livello di immagine, i due avrebbero dovuto fare o dovrebbero fare una bella conferenza stampa di autodenuncia che scagioni il giocatore. Allo stato attuale sono spariti, lasciando solo Sinner.
Secondo me Ferrara è il principale responsabile del pasticcio perché ha comprato una sostanza proibita che non gli serviva e che poteva essere sostituita con altro, e perché la presta al fisio sapendo che tratterà il giocatore; Naldi segue a ruota: si mette sostanze senza sapere cosa sono (non sente e non vede), procede a trattare il giocatore senza protezioni (anche rispetto ad altre malattie) per sé e per Sinner. Quest’ultimo vedendo un dito fasciato e tagliato non pretende che si metta i guanti.
Non so finisce mai di conoscere le persone
Purtroppo il sistema antidoping e i suoi organi di vigilanza fanno acqua da tutte le parti. Colpirne uno per educarne 100 non porterà a nulla, anzi, confermerà che la legge non è uguale per tutti. Detto questo, giustamente Sinner non rilascerà più dichiarazioni a riguardo, spazio ora ai “giustizialisti” che hanno l’equità in pugno.
Il caso Bortolotti (come il caso Yastremska) è particolare. Innanzi tutto la sentenza pubblicata su internet ha molte parti oscurate, sopratutto per quanto riguarda la spiegazione data dal giocatore alla positività, che quindi evidentemente riguardava aspetti della sua vita intima. Credo che l’ipotesi più probabile è che abbia avuto rapporti sessuali con una persona che prendeva un farmaco contenente clostebol ed è stato contaminato accidentalmente. Capirete che su questi aspetti si tenda a chiudere un occhio più volentieri e a giustificare l’atleta, che ha diritto alla sua vita intima e non è pensabile che debba continuamente chiedere al proprio partner di sottoporsi a controlli antidoping.
@ Pippo Anzighi (#4218694)
Amen.mi hai fatto tornare ai tempi dell’ università alle lezioni di diritto privato. Una bella sensazione
No, non è così. Se però i somari sono membri dello staff medico, in questo caso l’atleta ne risponde e viene squalificato.
La ratio di tale norma è chiara: l’allenatore o medico dell’atleta scarso potrebbe essere tentato di migliorarne le prestazioni sportive ricorrendo a pratiche dopanti (con tutto vantaggio, anche se indiretto, per l’allenatore o per il medico), senza avvisare l’atleta. In questo caso non sarebbe giusto che l’atleta vada esente da squalifica solo perché non sapeva nulla. Dietro però ci deve essere una attività dolosa del suo staff, cioè un disegno ben preciso dell’allenatore o del medico di migliorare le prestazioni dell’atleta con il doping. Purtroppo questo concetto è esteso anche solo alla somministraziome di farmaci contenenti sostanze vietate, anche se il medico non intendeva dopare l’atleta, ma tant’è….
Sicuramente questo principio non si applica in caso di contaminazione involontaria. In questo caso deve essere individuata una specifica colpa o negligenza dell’atleta.
Ma infatti la cosa senza senso e deleteria è che chi paga in prima persona è l’atleta, in questo caso solo Jannik. E assurdo! Allora se si vuole vuole colpire qualcuno basta sostituire o modificare un farmaco all’insaputa dell’atleta e il gioco è fatto. In questo caso, dimostrato sia la buona fede che la non intenzionalità ma soprattutto l’inutilità della “somministrazione”, il caso andava chiuso con Jannik scagionato completamente e giustamente. Ma io credo che per la Wada sia quasi un atto dovuto…come dire…e io che ci sto a fare??? Per questo sono ottimista. Non credo nemmeno ad un calo di immagine, perchè davvero quasi tutto il pianeta ha imparato a conoscere Jannik e la persona che è. Solo le persone invidiose continuano e continueranno a puntargli il dito avvelenato contro, ma non contano proprio niente, perchè da tutto questo ne uscirà assolutamente più deciso e determinato. Coraggio Jannik!!! Vola su tutto!!!!!!
Perchè il caso non è più “sportivo”. Sinner, come ho già scritto, è diventato l’agnello sacrificale sull’altare di una lotta al doping che nel tennis non esiste (con tutto il rispetto, Bortolotti, per quanto del movimento tennistico giusto, non faceva al caso loro). Ecco perchè probabilmente verrà squalificato. Troppo ghiotta la prospettiva di colpire il numero 1 del mondo di un movimento tennistico in ascesa. Qui in tanti continuano a sciorinare le loro mirabili competenze giuridiche, non tenendo però sufficientemente conto che il caso è diventato politico e mediatico, e su questa base dev’essere analizzato. Ci sono margini perchè Sinner venga squalificato in base alla dinamica del fatto? Sì, in quanto stabiliranno che è compito del tennista professionista prestare la massima attenzione e bla bla, che è secondo loro una soluzione di compromesso, ossia per non delegittimare troppo le indagini precedenti, per accontentare buona parte dell’opinione pubblica non italiana, per mostrare che sono in gamba, che si occupano del problema e che non fanno figli e figliastri, infine per non gettare, apparentemente, troppo fango sull’atleta che verrà accusato non di essersi dopato di sua spontanea volontà ma di essere stato negligente, magari affibbiandogli una squalifica “simbolica”, tre-sei mesi. Complottismo? Continuino tanti a vivere nel mondo ideale, dove tutto funziona secondo i migliori principi democratici e dove magari l’informazione informa pure.
Cosa può fare Sinner per scongiurare quest’eventualità? Certo affidarsi ai suoi avvocati, ma a questo punto, più importante ancora, saranno le mosse che farà la FITP, il CONI (Gaudenzi non l’ho mai tenuto in considerazione perchè è oggi il corrispettivo dirigenziale del “grigio” tennista che è stato), e lo stesso Sinner, che infatti ha già giustamente dichiarato che non ne parlerà più, perchè dovrà d’ora in avanti parlare sul campo, con i risultati: volete squalificarmi? Allora dovrete avere il coraggio di squalificare il numero 1 del mondo , che ha vinto gli US Open pulito, e magari vincerà anche il Master e, perchè no?, la DAVIS a novembre sempre da atleta modello. Vincere, vincere e dimostrarsi modello di fair play come sempre sta facendo. Questo è un braccio di ferro dove la giustizia con la G maiuscola gioca un ruolo sempre più secondario.
Infatti. La responsabilità oggettiva non si applica in ambito penale, ma il processo per doping non è un processo penale e non è soggetto agli stessi principi.
La responsabilità oggettiva (o responsabilità senza colpa) si applica a particolari settori del diritto civile (es. responsabilità per l’esercizio di attività pericolose), ma non certo per stabilire la squalifica di un atleta trovato positivo. Per fortuna esiste ancora il principio della responsabilità legato alla colpa o negligenza (se non ovviamente al dolo). L’errore più frequente che ho letto è equiparare l’inversione dell’onere della prova alla responsabilità oggettiva. Questo perché spesso nella responsabilità oggettiva esiste un principio simile, ma in realtà il soggetto per andare esente da responsabilità oggettiva deve provare il caso fortuito o la forza maggiore, non l’assenza di colpa o negligenza (infatti risponde anche in assenza di colpa). Indubbiamente nel processo per doping è l’atleta che deve provare come la sostanza è entrata nel suo corpo e l’assenza di colpa o negligenza, ma questo non trasforma il regime di responsabilità da responsabilità per colpa a responsabilità oggettiva. Sono due cose del tutto diverse.
La responsabilità oggettiva esiste anche nel diritto sportivo, ma solo in casi ben specifici e non riguarda il regime delle squalifiche.
La sanzione accessoria della revoca dei titoli, premi e punti per il giocatore che ha gareggiato in una competizione pur essendo positivo ad una sostanza vietata è comminata in base al principio della responsabilità oggettiva, ma come si è detto questo riguarda un capo della sentenza del tutto diverso e autonomo che la WADA aveva il preciso onere di impugnare con uno specifico motivo di appello, e sembra che non lo abbia fatto.
Ma dobbiamo stare tutti tranquilli.
A Luboz dettero un anno nonostante fosse stato lui per negligenza diretta ad assumere una sostanza proibita.
La responsabilità di Jannik qualora si volessero impuntare deve essere commisurata al fatto.
Essere responsabili per un omicidio o per uno schiaffo è cosa ben diversa.
Quantità infinitesimale utilizzata e trovata solo a IW, le accortezze prese da Jannik in materia di antidoping , il fatto di essere risalito alla fonte in tempi celeri, ed il fatto che comunque non aumenti le prestazioni sono fatti non un’opinione.
Piacerebbe anche a me. Purtroppo non è così. Le vittorie valgono di per sé, nella memoria collettiva. Lo abbiamo visto quando Djokovich ha avuto gli stop e qualcuno ha vinto tornei che non sarebbe riuscito a vincere: quasi nessuno va a dire che non c’era Djokovich. E ancor prima lo abbiamo visto sulla vicenda storica, pluriennale, dei big three e di Djokovich stesso. I big three hanno compiuto una vera impresa quando erano tutti e tre attivi, eppure gli ultimi slam di Nole sono quelli che lo hanno consacrato, semplicemente perché erano il 21esimo, il 22esimo, ecc, non per altre ragioni.
Questo è il motivo per cui i giocatori più ambiziosi che vedono i loro diretti rivali affossati per eventi non sportivi (infortuni, squalifiche ecc), sono segretamente più contenti.
Aspettiamo la sentenza prima di parlare. Sono convinto che il TAS sia un giudice imparziale, equo e competente. Qualcuno ha tirato fuori il caso della sciatrice norvegese Therese Johaug, ma non c’entra nulla con il caso Sonmer.
In quel caso il medico diede alla sciatrice il Trofodermin in crema per curare una ferita al labbro e purtroppo in questo caso il regolamento è chiarissimo e l’atleta è responsabile dei farmaci che il medico gli dà.
Non è stata una contaminazione accidentale.
La verità comunque è che bisognerebbe leggere l’appello della WADA per capire il motivo o i motivi di impugnazione e farsi un parere più preciso.
Nel caso di Jannik non si capisce dove o in cosa sia consistita la colpa o la negligenza del giocatore, visto che non ha mai assunto il Trofodermin (nel qual caso la squalifica sarebbe stata inevitabile) e non ha alcuna colpa per quello che è successo.
Tieni duro Jannik…tieni duro…tieni duro…
Che dire .. se non che giustizia e Giustizia sono cose molto differenti. In punta di diritto si può dibattere a lungo se è opportuno o meno condannare chi non ha colpa, dolo o vantaggio alcuno. L’appello poi è quasi sempre completamente dedicato a situazioni formali e di interpretazione su aspetti laterali che possono ribaltare il fatto conclamato di fondo. La sostanza in questi procedimenti non esiste.
Per me l’idea stessa che qualcuno, una persona, non Sinner, una persona, possa essere condannata senza alcuna colpa, senza alcuna volontà di ingannare e senza nessun vantaggio oggettivo relativo all’accaduto .. è una dimostrazione palese della ingiustizia della giustizia. Il nulla cosmico che si fa avvocato e giudice. Intanto, come è ovvio, vengono assolti per cavilli persone colpevoli e che hanno imbrogliato e ingannato per ottenere un ingiusto vantaggio. Il mafioso, il delinquente, l’imbroglione sono iper tutelati. All’innocente invece non basta nemmeno dimostrare la propria non colpevolezza.
Ci sono persone che, evidentemente, hanno bisogno di scrivere un numero minimo di parole al giorno. Con o senza senso.
E una forzatura processuale….per far vedere che la Wada c e….
Ma il risultato non cambierà e Jannik sarà più forte di prima
Ho letto l’articolo di Bisti. Il principio di responsabilità oggettiva significa semplicemente che qualcuno alla fine deve pagare l’errore e questo assurdo concetto emerge chiaro dal suo pezzo. Io continuerò a ripetere fino alla sfinimento che l’essenza di tale principio non è equa e giusta per niente perché immaginate cosa accadrebbe se fosse applicato in ambito penale.
Farlo fuori non lo faranno fuori, perché è difficile pensare che si possa arrivare ad un anno di squalifica..temo che qualche mese, ahimè, glielo infliggeranno..
Più che altro se dovesse essere condannato, per Jannik sarebbe un grosso danno di immagine, che purtroppo già si sta alimentando..
Io continuo a sostenere che il principio di responsabilità oggettiva è assurdo perché far pagare ad un soggetto colpe di altri soggetti è ingiusto. La responsabilità è personale e nessuno dovrebbe essere chiamato a pagare per errori altrui. L’applicazione di questo principio va riformata in qualche modo perché lascia sempre la porta aperta a situazioni che rasentano il kafkiano, come nel caso specifico di Sinner.
La posizione della wada è sempre perseguire la responsabilità oggettiva, sei positivo quindi scatta la squalifica, anche se la positività non prefigura dolo come nel caso presente, ora sta al tribunale valutare l’entità della squalifica, o dare un’interpretazione della vicenda in base alle responsabilità oggettive e soggettive, pare un cavillo, per noi che tifiamo Sinner, invece può diventare sostanziale
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@ Pikario Furioso (#4218618)
Giusto deve pagare. Anche altri hanno pagato. E aktri ancora stanno pagando Giusto che anche lui deve
Caro Giorgione maglia nera guarda che Sinner ha gia’ pagato in perdita d’immagine, soldi e punti atp per negligenze altrui. Ficcatelo nel cervelletto.
Prima bisogna informarsi, direttamente, leggendo regolamento e documenti. Poi accertarsi di averli davvero capiti. Poi, se proprio si vuole, scrivere un commento in modo da contribuire ad un dibattito serio.
In poche parole se due somari mi mettono nel bere un pasticca di droga anche se viene accertato che erano loro è che io non ne sapevo nulla devo pagare io è sono un drogato o che fa uso di sostanze dopanti. Wada ma va a fan culo
Basterebbe fare un esperimento del tutto sicuro, si massaggia, con le dita sporche della pomata incriminata, la gamba, l’addome, ad un volontario. Si attende il giusto periodo e poi si controllano le urine per vedere se c’è stato assorbimento tale da creare positività. È cosí semplice enzo
Forse avrà preso il nome dal sedicente cuoco. Per questo motivo io obbligherei la gente a registrarsi con nome e cognome inviando ai responsabili del sito o del social al quale vogliono aderire copia della carta d’identità, sparirebbe un mare di cazzari. Ma ormai internet si regge sui cazzari.
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E fa bene a rimanere deluso, la stava facendo franca in barba a tutti quelli che sono stati squalificati come Halep Errani Agostini e tanti altri, ma siccome lui può permettersi una squadra intera di avvocati allora credeva di sfangarla.
Non funziona così: la legge è uguale per tutti
Faresti per cortesia i nomi e quando ci sia stato quacluno che gioca 5 set sotto 40 gradi ed il giorno dopo è pronto per altre maratone ? Anche perchè i tornei del Grande Slam si giocano un giorno si ed uno no, quindi non esiste nemmeno un caso come quello che hai citato tu.
Hai fatto un paragone che non c’entra niente. Non c’è bisogno di esporsi al ridicolo ogni volta che si scrive. Non capisci niente, non ce lo devi ricordare tutte le volte. Lo sappiamo già.
Ho letto l’articolo di Bisti, ma non mi convince affatto. Bisti afferma che in materia di antidoping esiste un principio di responsabilità oggettiva per cui l’atleta risponde degli errori del suo staff e quindi può essere squalificato.
Questo non è vero.
La sanzione della ineleggibilità (o squalifica) è sempre personale e si basa su uno dei criteri base della imputabilità soggettiva, che sono il dolo o la colpa (o negligenza).
La differenza con il diritto penale è che in quest’ultimo è l’accusa che deve dimostrare il dolo o la colpa dell’imputato, mentre nel processo antidoping è l’atleta trovato positivo che deve dimostrare l’assenza di dolo o di colpa/negligenza. Ma il principio indicato esclude pur sempre la responsabilità oggettiva, che è un criterio di attribuzione della responsabilità senza colpa, basata solo sul nesso di causalità. Tale criterio di attribuzione della responsabilità si applica ad altri settori dell’ordinamento, ma certamente non alla questione della squalifica nel processo sportivo. La difficoltà è che qui la colpa è presunta, ma questo è semplicemente un’inversione dell’onere della prova, non un criterio di attribuzione della responsabilità oggettiva. L’unica eccezione (ed è su quello che punta la WADA) è il famoso commento che dice che l’art. 10.5 non si applica quando la sostanza viene somministrata dall’allenatore o dallo staff medico, anche all’insaputa dell’atleta. Qui effettivamente l’atleta sembra rispondere anche senza colpa, ma si tratta di un caso particolare che non si è verificato nel caso di Jannik, dove vi è stata una contaminazione involontaria e non una somministrazione della sostanza proibita.
Tutti i precedenti del CAS escludono la responsabilità in caso di provata contaminazione involontaria.
L’unico precedente a mia conoscenza nel quale il giocatore è stato squalificato pur in un caso di contaminazione involontaria è il caso Errani, ma lì i giudici hanno evidenziato una ben precisa negligenza dell’atleta, che era a conoscenza del fatto che sua madre teneva le pillole contenenti sostanze dopanti in un armadietto in cucina e che già una volta si era verificato un incidente con una pillola che era caduta sul tavolo della cucina ed era finita nel cibo.
Era evidente. Purtroppo,tutti a fare il tifo. Ci mancherebbe legittimo
Era evidente. Purtroppo,tutti a fare il tifo. Ci mancherebbe legittimo
Francamente non capisco i commenti (e ne ho letti più d’uno) secondo cui in caso di squalifica Jannik dovrebbe ritirarsi. Ragazzi, è la vita, e Jannik è abituato a lottare. La eventuale squalifica sarebbe solo l’effetto di una interpretazione distorta e malevola di un regolamento antidoping, può succedere a tutti di essere accusati ingiustamente, ma ci si deve battere per far valere la propria innocenza e non si deve mai gettare la spugna. Forza Jannik! Io credo sia nella tua innocenza che nel fatto che la legge correttamente interpretata porterà il TAS a confermare la tua assoluzione. Chi parla di responsabilità oggettiva non ha compreso i reali termini della questione. La norma dice chiaramente che se il giocatore prova l’assenza di colpa o negligenza non può essere punito. La responsabilità oggettiva (che si applica ad altri casi) è invece nota come “responsabilità senza colpa”, cioè che si basa solo sulla applicazione del nesso di causalità. In materia antidoping la responsabilità oggettiva non esiste, almeno per quanto riguarda la squalifica.
Ho letto l’articolo di Bisti e direi che ci sono due modi di approcciare alla vicenda.
1) Bisti conferma in modo ineccepibile che l’appello è solo in diritto (se così vogliamo chiamarlo). Si evince chiaramente dallo scarno comunicato di WADA e dalla sanzione richiesta. La ricostruzione fattuale della vicenda non dovrebbe essere contestata. Ora, la circostanza che, a fronte di tale ricostruzione fattuale, nota a tutti, venga domandata una pena così severa, non può non suscitare un sentimento di indignazione non solo nei tifosi di Sinner ma in tutte le persone che vorrebbero una giustizia giusta e in quanto tale equa.
2) Poi c’è l’aspetto tecnico, riguardante i cavilli e le interpretazioni regolamentari. Il tema sembra essere, come hai detto, il contenuto della responsabilità dell’atleta in relazione ai comportamenti del proprio team. WADA sosterrebbe una responsabilità oggettiva assoluta e senza possibilità di dimostrare assenza di colpa da parte dell’atleta. Sarebbe a dire che se un membro dello staff ha commesso un errore (e Ferrara e Naldi li hanno sicuramente commessi) l’atleta deve pagare sempre e comunque. Il principio espresso nella sentenza di primo grado è invece che se l’atleta dimostra di essere incolpevole, anche nella selezione e informativa dei propri collaboratori, deve essere scriminato.
È chiaro quindi che un rischio più o meno alto che il CAS possa aderire all’interpretazione più giustizialista c’è.
Personalmente ritengo che una responsabilità oggettiva in assenza di danno (il danno in ambito di un procedimento antidoping è un’alterazione delle prestazioni sportive nella specie pacificamente assente) sia un’aberrazione giuridica.
In assenza di colpa e di danno non potrebbe e non dovrebbe mai esserci alcuna punizione.
Speriamo solo che, al di là di questi cavilli e bizantinismi, prevalga il buon senso e il senso di giustizia e che gli avvocati di Sinner siano in grado di indicare ai Giudici la strada per trovare questa giustizia giusta nei meandri di un regolamento giustizialista e farraginoso.
Spero che su questa vicenda si attivino i Presidenti di FITP, CONI e Ministro dello Sport perché “cca’ nisciuno è fess “.
Ma d’altra parte Giorgione fa rima con…
Ti ringrazio per la segnalazione di tale editoriale.
Tale editoriale però non mi trova d’accordo perché sostiene, se ho capito bene, che è corretto dare una punizione a Sinner perché altrimenti la sua totale assoluzione “farebbe vacillare il principio della responsabilità oggettiva e potrebbe far passare il messaggio che un atleta possa evitare qualsiasi sanzione facendo ricadere ogni colpa su terzi”.
E io sostengo che non sarebbe una cosa negativa far passare questo messaggio, ma sarebbe una cosa positiva. Sarebbe il messaggio che possono esserci errori non imputabili all’atleta. Cosa tra l’altro corrispondente al vero.
Inoltre sebbene l’editoriale sia molto utile, chiaro e ben scritto, mi sembra contraddirsi nel finale perché da un lato perora il principio di responsabilità oggettiva e dall’altro fa intendere che lui non darebbe alcuna punizione a Sinner (e appunto queste due cose si contraddicono tra loro). Infatti dice che sarebbe comprensibile diano 2 mesi a Sinner ma che una tale pena non va considerata necessariamente condivisibile, lasciando intendere che lui non la ritiene condivisibile (lasciando intendere cioè che lui a Sinner non darebbe neanche 2 mesi).
E no caro Bisti: se tu davvero sostieni che deve essere difeso il principio di responsabilità oggettivo, poi non puoi fare il populista in difesa di Sinner facendo intendere che tu a Sinner non daresti neanche due mesi.
…e scatenerebbe una “tempesta” che provocherebbe danni inimmaginabili!
Il fatto che non vanno ad intaccare i trofei vinti fino alla data del verdetto può in qualche modo tranquillizzare Jannik a giocare con più cattiveria agonistica per fare vedere di essere il più bravo, se poi il verdetto sarà negativo allora si prenderà il periodo per staccare e affinare il suo tennis per tornare ancora più forte
Questa è la cosa piu sobria e condivisibile che ho letto oggi: ”Di fronte a un appello, le alternative sono due. O l’appello è fondato, e allora non si capisce per quale motivo non avrebbe dovuto essere proposto. O l’appello è infondato. E allora non c’é problema, verrà riconfermata la tua innocenza e ti pagheranno le spese. ” Punto
Un altro che studia il cpp su Topolino.
Il fatto deve essere compatibile con il principio di colpevolezza, c’entra un fico secco Musk, gli elementi più significativi della fattispecie sono il nulla al quadrato, non c’è doping, si parla di negligenza del nulla.
Tra l’altro non si parla neanche più di merito, ma di diritto ed il diritto sarà quello svizzero.
Ergo, la responsabilità oggettiva che nel diritto svizzero è intesa diversamente deve essere commisurata al reato/illecito, se questo non è rilevante è chiaro che la responsabilità lo è ancor meno, altrimenti l’abitrato lo possono fare 3 scimmie.
Si detto questo, la questione colestebol va risolta in Italia, sto farmaco lo si vieti anche da noi, e tanti casi neppure nascerebbero.
Poi c’è un discorso che non riguarda sinner, ma il tennis professionistico in generale (anzi sinner da questo punto di vista per costituzione fisica é uno di quelli che desta meno sospetti): ma insomma a voi il dubbio che gente con bicipiti enormi, che rema per 5 set sotto 40 gradi, ed il giorno dopo è gia pronto per altre maratone, e magari anche in età avanzata, possa avere degli aiuti ulteriori rispetto ai normali integratori non viene ?
Chissà quanti altri Colestebol ci sono che presi nella giusta maniera non sono rilevabili dal sistema antidoping, ma influiscono sulla prestazione..
Quel grande pittore italiano si rivolterebbe nella tomba sapendo di avere il tuo stesso nickname.
…indipendente o al limite come suggerisce Bisti ci sarà una ineleggibilità di un paio di mesi…
@ Marco M. (#4218531)
Addirittura.
Si, ma soprattutto perchè oltre che essere un hater è un cretino..però tanti scrivono idiozie in un senso o nell’altro senza cercare di capire o approfondire..si sapeva che un piccolo margine per presentare ricorso la wada lo aveva a disposizione e così è stato..anche se per fortuna Sinner si era cautelato inserendo nel contratto con i suoi dipendenti una clausola sul rispetto delle normative antidoping, il margine per una interpretazione difforme dell’articolo che riguarda la responsabilità oggettiva c’è anche se alla fine sarà difficile che il Tas modifichi in modo sostanziale il giudizio del tribunale indi
Proposta a Giorgione: visto che è poco ma sicuro, mettiamoci sopra un millino.
Attendo tue notizie.
Vorrei farmi week end divertente…
Quindi dovrebbe pagare per un errore di altri e sentirsi alla stregua di chi si è dopato veramente..ma va a ciapa I ratt ..
No, basta, cercando di seguire la logica del paragone fra Sinner e Musk ho perso definitivamente la fiducia nel genere umano.
Quindi secondo te non si va a valutare se il tennista Sinner abbia una colpa, verrà condannato perché bisogna che l’azienda Sinner paghi il danno d’immagine
Pensa a questo:
da qua a 10 anni senza Jannik perché si ritira per una decisione ingiusta.
Qualsiasi vincitore di qualsiasi torneo sarebbe delegittimato: eh, grazie senza Sinner
@ Alex77 (#4218493)
È chiaro che fa comodo a tutti i suoi colleghi che esca dal circuito x 1 anno … ma poi al ritorno non troveranno certo il ragazzetto educato e umile …. bensì ….. uno spietato “conte di Montecristo del tennis” … conoscete la storia … ?!!!!
La Wada dovrebbe preoccuparsi di individuare i casi di doping reale e non di cercare di punire a tutti i costi persone non dopate che sono vittime accidentali di contaminazione . Se come ho letto la quantità di Colestebol rilevata per Sinner può essere stata assunta, data l’esiguità, solo per contaminazione accidentale e “non doperebbe neanche una formica”, forse il sistema andrebbe completamente rivisto stabilendo soglie sotto le quali non abbia alcun senso parlare di doping. Così facendo si eliminerebbe gran parte di questi inutili e dannosi processi contro atleti onesti. E questo a garanzia di tutti gli atleti, non solo per Sinner.
Vorrei capire per quale motivo la Wada non ha fatto ricorso alTas quando Bortolotti è stato assolto esattamente come jannik
Credo che se la caverà con 3/4 mesi
@ marcauro (#4218501)
Se si dovesse fermare un anno …. non sarebbe una tragedia …. tornerebbe più forte di prima … noi tutti lo aspetteremmo ….
Not problem
Se fosse per 1 mese più che altro sarebbe un danno d’immagine perché vuol dire che lo riterranno colpevole ma poi bisognerebbe vedere da quando a quando verrebbe sospeso/squalificato perché se il periodo non dovesse coincidere con gli slam, anche se dovesse saltare 1 o 2 1000 in quel periodo vorrebbe dire che si allennerà/riposerà. Ma ripeto non ne trovo il senso ritirarsi dal tennis giocato.
Sarà fra i primi ad essere zittito. Qualche mese di pazienza e lo vedremo tornare da dove è venuto insieme a tanti altri.
Qualche dubbio non nascondo che inizialmente lo avevo, ma ora sono pienamente convinto della totale non colpevolezza, anche solo per negligenza lieve, di Sinner… l’agenzia mondiale antidoping è un organismo totalmente politicizzato e quel comunicato stampa, nel quale non ipotizzano una diversa ricostruzione dei fatti, ma solo negligenza per essere stato inconsapevolmente contaminato dalla condotta di terzi che non erano cialtroni, ma professionisti di consolidata fama ed esperienza, è un’aberrazione giuridica inaccettabile per chiunque faccia il mio lavoro
Riderà bene chi riderà ultimo
E ne zittiremo tanti, ma tanti che dovranno soltanto OSARE aprire bocca, poi!
Pazienteremo ancora. E sono certo che anche Jannik saprà reggere questo altro inutile macigno il cui peso noi possiamo solo immaginare.
I conti li faremo alla fine.
Vi metto quello che pensano i lettori del quotidiano sportivo Francese l’equipe,mi fa proprio pena:
“La positività al clostebol di Jannik Sinner richiede una sanzione esemplare per combattere gli imbrogli nello sport, con commenti che sottolineano l’importanza del coinvolgimento e del rigore degli organismi di controllo antidoping.”
E a te la cosa fa tanto piacere vero ?
Però che tu Giorgione metti in dubbio l’onestà di Jannik Sinner non ti rende nessuno onore.
Clicca qui per visualizzarlo.
Quando ho letto “Sembra che ci sia stata una mancanza di comunicazione tra il signor Naldi e il signor Ferrara, a causa della quale il signor Naldi non ha compreso che lo spray conteneva una sostanza proibita” mi sono piegato dal ridere. Fossi io il giudice direi “bastava leggere la confezione”
Per quanto riguarda la responsabilità, facciamo un altro esempio. Tesla ha richiamato 2 mln di auto per un problema al cofano. Chi paga per il danno economico e d’immagine, musk o i progettisti? Questi vengono alla peggio licenziati, ma è Tesla che si fa carico del problema. Ergo, si va verso una squalifica, poco ma sicuro. L’unico aspetto da valutare è la durata della stessa.
@ marcauro (#4218501)
Ma che ragionamento è?! Meno grappa.
È una sfida di livello, per una crescita personale, come anche noi tutti ne abbiamo. Se arriva vuol dire che siamo in grado di affrontarla.
Leggevo il regolamento del CAS di Losanna, queste parti dovrebbero essere di dominio pubblico, cito alla lettera.
1. L’articolo R44-4 dice che le parti possono decidere di attivare la procedura speciale d’urgenza.
I procedimenti ordinari durano tipicamente da sei a dodici mesi, mentre i procedimenti più veloci solo 19 giorni.
Quindi può finire tutto entro l’anno.
2. Articolo R57 dice che il CAS ha il potere di rivedere i fatti e la legge alla base della sentenza di primo grado.
Il CAS non è vincolato dai fatti, constatazioni legali o prove dell’istanza precedente. I tribunali del CAS possono annullare in tutto o in parte una decisione e sostituirla con una nuova decisione.
3.
Articolo R28 dice che in pratica tutti i procedimenti arbitrali CAS sono regolati dalla legge svizzera sull’arbitrato ed è un bene perché la legge svizzera è considerata come “arbitrato più amichevole”.
Credo che le dichiarazioni di Federer durante gli Us open abbiano avuto un peso decisivo.
Una uscita molto dura sul modo in cui è stato gestito il caso aggiungendo che non capiva perché gli fosse stato permesso di continuare a giocare invece di essere sospeso 6 mesi.
Ora se lo dice kyrgios ci si passa sopra perché lo sanno tutti che è un clown e ha qualcosa di personale per la kalinskaya.
Ma se dichiarazioni così pesanti vengono da uno come Federer che oltretutto non si espone letterariamente mai su nulla, capirete io peso che possono avere se avuto le sue parole , proprio mentre Jannik aspettava il primo responso.
Davvero una vigliaccata quella dello svizzero . Mentre dobbiamo dare atto a Nadal di essere stato onesto e corretto.
Se io fossi in luì in caso di condanna anche a un solo mese di sospensione mi ritirerei come ha fatto la Ashley Barty…e lo direi prima sia alla Wada che al Tas… vediamo chi ha più da perdere
Continua sempre di più ad asfaltarli tutti, è tutta invidia, perché sei il più forte di tutti e non hanno spazio. Ma non sanno che l’invidia fa male a chi c’è l’ha.
Sei grandissimo Jannik. Continua a farci divertire e sognare.
Non funziona così,la WADA ha detto che non è interessata a sottrarre i risultati fatti dopo Indian Wells ma la WADA non decide la sentenza e quale sanzione applicare ma è il TAS,può rigettare il ricorso è finisce lì,può accoglierlo parzialmente ovvero non una squalifica di 1 o 2 anni ma di 6 mesi oppure nel caso peggiore possibile non solo viene accolto la richiesta di squalifica di 1 o 2 anni e in più indipendentemente dal fatto che lo voglia o meno la WADA,il TAS può annullargli ogni risultato,titolo,montepremi conquistati da Indian Wells fino alla sentenza
Yannik. Sei diventato esempio etico e morale, prima ancora che sportivo. Giusto non concedere altri commenti da parte tua. Noi siamo con te. Si chiarirà tutto. Nel frattempo non mollare
Yannick. Sei diventato esempio etico e morale, prima ancora che sportivo. Giusto non concedere altri commenti da parte tua. Noi siamo con te. Si chiarirà tutto. Nel frattempo non mollare
Forza Jan, stanno provando a “farti fuori” con una decisione altamente politicizzata e molti tuoi colleghi stanno pregando che tu venga condannato, ma supererai anche questa, ancora più senza pietà d’ora in avanti, forza e coraggio!!
Ti vogliamo bene Jannik.
Crediamo nella tua onesta’.
Punto.
Beh dai farà qualcosa altro. Tra i suoi monti tra mucche e caprette un anno o due passano in fretta..
Titoli, soldi o punti a parte quelli di Indian Wells hanno detto che non glieli tolgono e se dovesse essere squalificato per 1/2 anni perché dovrebbe appendere la racchetta al chiodo?
DI SICURO C’È LA SCONFITTA DELLO SPORT! VOMITO IN FACCIA AL RESPONSABILE DI QUESTA PAGLIACCIATA? CHI È??
Già perchè Itia e Nado dopo il giudizio del tribunale indipendente avrebbero potuto fare ricorso al Tas e invece lo fa la wada..comunque se volete capire il motivo del contendere leggete l’editoriale di Bisti su tennis magazine…
Ma che pena!! Per non usare altro termini…. se lo squalificato o gli tolgono qualche sacrosanto titolo, farebbe bene ad appendere la racchetta al chiodo e salutare baracca e burattini. Burocrati affamati di fama! Wada… ma vada a ……..