Ambesi sul caso Sinner: “L’impressione è che la partita sia diventata prettamente politica”
Il mondo del tennis è stato scosso dalla clamorosa decisione della WADA (Agenzia mondiale antidoping) di presentare appello presso il CAS di Losanna contro la sentenza che lo scorso agosto aveva totalmente prosciolto Jannik Sinner dopo esser risultato positivo a due controlli antidoping per tracce di Clostebol. Il processo, effettuato da un tribunale indipendente e con l’ausilio dei maggior esperti di materia, ha confermato l’assunzione involontaria per via indiretta della sostanza e con una concentrazione infinitesimale, da risultare quindi assolutamente ininfluente ad un miglioramento delle prestazioni. Come perito del processo, tra gli altri, il proff. Cowan, uno dei maggiori esperti mondiali in materia e direttore della sezione antidoping ai giochi Olimpici estivi di Londra 2012. La sentenza non ha convinto la WADA, che ha richiesto una documentazione aggiuntiva rispetto a quella che di pressi viene rilasciata, e dopo essersi presa tutto il tempo per valutare la faccenda ha deciso di muoversi presentando il ricorso. Sinner da Pechino si è detto sorpreso e deluso. Ci vorranno mesi prima che il procedimento venga affrontato al CAS, non meno di tre o più facilmente entro sei, lasciando così il n.1 del tennis in una sorta di limbo nerissimo, un peso sulle spalle terribile con il quale dovrà convivere ed affrontare i prossimi importanti tornei.
È interessante riportare il parere del bravo collega Massimiliano Ambesi, specializzato nelle discipline invernali e giochi Olimpici, ed assai ferrato in materia di procedure di giustizia sportiva oltre che attento osservatore anche del mondo della racchetta. La sua analisi è netta e il giudizio piuttosto severo: parla di situazione paradossale, con la possibilità di vedere la credibilità della WADA crollare se perderà l’appello, e come gli ultimi sviluppi della faccenda siano probabilmente legati più a motivazioni politiche che sportive.
“Con una scarna e contraddittoria nota stampa, l’Agenzia Mondiale Antidoping ha comunicato di avere presentato ricorso in appello presso la Corte Arbitrale dello Sport contro la sentenza di proscioglimento di Jannik Sinner relativa al caso di positività non intenzionale al “Clostebol”, che l’ha visto coinvolto nel mese di marzo”, scrive Ambesi.
“A detta della WADA, secondo non precisate norme vigenti, l’assoluzione per “assenza di colpa o negligenza” non sarebbe stata corretta, motivo per cui viene richiesto un periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni, senza però che venga rimosso alcun risultato acquisito da marzo alla futura data della pronuncia del CAS, eccezion fatta per quanto già stabilito dal tribunale di primo grado (cancellazione della semifinale di Indian Wells).
La WADA ha reso, inoltre, noto, che non rilascerà alcun ulteriore commento sulla vicenda per via del procedimento già in corso.
Fermo restando che Sinner, se lo vorrà, potrà continuare a giocare fino alla pronuncia del CAS, che difficilmente arriverà prima di tre mesi, la nota stampa rilasciata da WADA merita qualche riflessione.
Provando a interpretare il pensiero di WADA, la non intenzionalità della positività non viene messa in alcun modo in discussione, perché altrimenti la richiesta di squalifica sarebbe stata di quattro anni, ma non esisterebbero le condizioni per escludere la colpa o negligenza dell’atleta reo di non avere vigilato fino in fondo sull’operato dei collaboratori.
Al contempo, WADA non chiede la cancellazione dei risultati acquisiti dopo i due casi di positività, fatto che però, normativa alla mano, è previsto solamente quando l’atleta dimostra di non essere in alcun modo responsabile della violazione per propria colpa o negligenza (fermo restando il fatto già acclarato che il risultato delle competizioni a seguire non sia stato condizionato dalla violazione della normativa antidoping).
La situazione è chiaramente paradossale in quanto, in caso di accoglimento del ricorso da parte del CAS, dovrebbero essere tolti vittorie e premi acquisiti dalla data della prima positività proprio perché verrebbe riconosciuta una sorta di colpa o negligenza.
Al di là dei tecnicismi, resta da capire per quale motivo WADA abbia deciso di ricorrere in appello visto e considerato che in tempi recenti il CAS di fronte a casi analoghi si è tassativamente espresso per l’assoluzione degli atleti coinvolti, vedi in particolare la vicenda del calciatore Palomino.
In caso di appello respinto, che cosa ne sarebbe della credibilità dell’Agenzia Internazionale Antidoping, già minata nel passato recente e lontano da prese di posizioni non sempre comprensibili?
A margine, non va dimenticato come nel caso di Sinner la quantità di sostanza rinvenuta nelle urine risulti decisamente inferiore rispetto a quella dei più recenti precedenti di assoluzione per contaminazione da Clostebol. Si parla, infatti, di 86pg/ml. nel campione del 10 marzo e di 76pg/ml in quello del 18 marzo, quantità più che infinitesimali. Inoltre, non può passare inosservato l’esito negativo di tutti i numerosi controlli effettuati prima e dopo le due date incriminate.
L’impressione è che la partita sia diventata prettamente politica e Sinner, suo malgrado, si sia trovato nel mezzo.
Nel mentre, il sempre più indiscusso numero uno al mondo, ha avuto ragione in tre set del russo Roman Safiullin guadagnando l’accesso ai quarti di finale del torneo ATP 500 di Pechino”.
Un giudizio quello di Ambesi autorevole che condividiamo. Vedremo i prossimi sviluppi della vicenda, che purtroppo continuerà a pesare non poco sul morale e serenità di Sinner. Il Presidente della FTIP Angelo Binaghi, in una nota, si è schierato totalmente dalla parte di Jannik: “Abbiamo grande fiducia nell’organo (il TAS) che dovrà porre la parola fine sul caso. Poiché Sinner ha dalla sua non soltanto l’evidenza dei fatti ma anche l’assoluzione da parte di ben tre organi indipendenti, sono sicuro che l’unico effetto dell’appello della Wada sarà positivo, perché sancirà l’innocenza del ragazzo e metterà fine una volta per tutte a questa vicenda restituendoci un campione nel pieno della sua serenità“
Marco Mazzoni
TAG: Caso Sinner, Jannik Sinner, Massimiliano Ambesi
Purtroppo sì, e mi tocca leggere gente come te
https://www.ubitennis.com/blog/2024/02/16/halep-cita-in-giudizio-lazienda-canadese-per-lintegratore-legato-alla-sospensione-da-doping/
Svegliati
Non si basa una sentenza su convinzioni ma su prove portate seguendo le regole
@ zawix (#4218525)
Cosa vuoi che ti smentisca uno che assume atteggiamenti che andrebbero quasi fronteggiati con dei T.S.O. ?
Che brutta persona che è Kyrgios 😕
Uso orale massiccio per aumentare la massa muscolare??… Ah, adesso ho capito come ha fatto Jannik ad avere quel fisicone da Incredibile Hulk!!!
Però una cosa mi viene in mente, Darren Cahill ha portato 3 giocatori al nr. 1, Agassi, che ha avuto problemi, la Halep e sappiamo le ultime vicende…e poi Sinner. Mah…che sia lui il volpone?
E’ solo una riflessione…vediamo i prossimi sviluppi. Forse jannik non e’ ancora molto scafato per questo ambiente.