Tiley: “I giocatori devono guadagnare di più. Un ecosistema sano funziona quando si ha il giusto numero di giocatori che si guadagnano da vivere”
“Il tennis non deve cadere nell’autocompiacimento. Tutto va molto veloce. I giocatori devono guadagnare più soldi. Un ecosistema sano funziona quando c’è il giusto numero di giocatori che guadagnano abbastanza da permettersi un allenatore ed essere sereni per il futuro”. Queste due frasi importanti estratte dalla lunga e interessante intervista rilasciata da Craig Tiley, CEO di Tennis Australia e direttore degli Australian Open, al magazine Clay. Tiley, uno dei personaggi più influenti nel mondo della racchetta e capofila del progetto “Premier Tour” guidato dagli Slam, che attualmente sembra essersi un po’ arenato, ha spaziato su molti temi, dalla situazione del “suo” torneo al tennis internazionale Mette anche in guardia dall’ascesa del mondo arabo nel tennis, cercando di proteggere a spada tratta l’inizio stagione da tempo focalizzato in Australia e che potrebbe esser messo in pericolo dall’ipotesi di un Masters 1000 in Arabia Saudita. Riportiamo alcuni dei passaggi più interessanti dell’intervista.
“Novità per l’Australian Open 2025? Abbiamo il mandato che almeno il 50% delle strutture per i tifosi cambi ogni anno, ma ci sono cose che non possono essere cambiate. Non puoi cambiare edifici permanenti. Quindi portiamo costantemente avanti l’esperienza e stiamo attualmente lavorando con il team su alcune esperienze per i fan molto innovative e anche su una combinazione di esperienze dei giocatori con loro. Ne abbiamo una lista di circa 50, ma prendiamo una decisione finale, scegliamo le cinque migliori e le realizziamo. E questo è il ritmo normale o il programma normale che seguiamo ogni anno. L’anno scorso abbiamo testato il movimento del pubblico durante le partite e un nuovo concetto di bar sugli spalti, il pubblico l’ha adorato. Cerchiamo di avvicinare tifosi e giocatori. Abbiamo creato molta più ombra per i nostri tifosi su tutti i campi, perché il nostro obiettivo finale è avere tutti i posti all’ombra. E così, ogni anno faremo alcune cose che daranno ai fan un’esperienza molto diversa, e non sarà diverso per il 2025”.
“Penso che il tennis sia un buon prodotto. Posso parlare bene degli Australian Open e dell’estate nell’emisfero sud fino agli Australian Open. Gennaio è uno dei periodi dell’anno più seguiti per il tennis, perché gli Australian Open si svolgono nel fuso orario di India, Cina, Giappone e Sud-Est asiatico. E il pubblico è enorme. E la gente ha sete di tennis. È estate. È l’inizio. Tutti i giocatori tornano a giocare dopo la pausa. Quindi, sul calendario, gennaio è uno dei mesi più ricchi, uno dei mesi più visti. Ed è un ottimo modo per iniziare la stagione con stadi pieni e tanta emozione. Spesso senti i giocatori dire che ci sono troppi tornei. So che tutti stanno cercando di trovare una soluzione. E probabilmente porterà a chiedersi come funzionano insieme gli Slam e il Tour. Tutto quello che posso dire in questo momento è che ci sono conversazioni in corso”.
Anche per Tiley sono pochi i giocatori che riescono a “stare bene” facendo i professionisti. “Questo è un problema per il nostro sport, è una sfida per il tennis. I giocatori devono guadagnare più soldi. Un ecosistema sano funziona quando c’è il giusto numero di giocatori che guadagnano abbastanza da potersi permettere un allenatore, possono permettersi di viaggiare e possono mettere da parte abbastanza soldi per fare investimenti per il futuro. È un gioco legato alle prestazioni, quindi devi anche crescere di categoria per avere più opportunità. Questo deve continuare ad esistere, ma ho sempre saputo, dal mio periodo come allenatore universitario a quello come allenatore professionista, fino alla gestione aziendale, di aver sempre sostenuto un maggior compenso per i giocatori. Fortunatamente, agli Australian Open ho avuto una posizione di leadership e ho potuto prendere decisioni; una delle prime cose che abbiamo fatto quando sono arrivato è stata aumentare drasticamente i compensi dei giocatori”. In effetti negli Slam tutti i giocatori nei tabelloni principali ottengono un prize money ragguardevole, anche perdendo al primo turno, Così non si può certo dire per chi naviga nelle qualificazioni degli ATP o Challenger.
“Penso che il pericolo più grande per il tennis oggi sia l’autocompiacimento. I leader pensano che ciò che abbiamo sia soddisfacente? Perché il mondo si muove molto velocemente. L’unica costante che è cambiata dopo il COVID è la velocità. Quindi abbiamo bisogno di uno sport agile, che sappia adattarsi e muoversi. Se riposiamo sugli allori e diventiamo compiacenti, perderemo. Questa è la prima cosa. La seconda cosa è che la direzione e la gestione dello sport sono molto disintegrate e decentralizzate. Funziona meglio quando tutto è collegato. Quindi i leader devono trovare un modo per stare di più insieme. Ha molto senso per i giocatori, per i tornei. Insieme non solo ci si protegge meglio a vicenda, ma ci tiene al riparo anche dai disturbi, e hai anche la possibilità di fare più cose. E la terza cosa è fare in modo di continuare a sostenere il percorso, facendo in modo che i bambini abbiano una racchetta in mano“.
“Siamo fortunati nel tennis, guarda i grandi campioni. Nel femminile è arrivata Coco, così come sono emersi Jannik e Carlos. Tutti pensano, oh, Roger Federer, Rafa, Serena, Venus, se ne sono andati! Quale sarà il prossimo? Ricordo gli anni in cui Andre Agassi, Pete Sampras e Steffi Graf se ne andarono, cosa faremo? Il tennis sarà un disastro. E anche prima, c’è stato un periodo in cui nessuno poteva dominare, Pat Cash ha vinto Wimbledon ma molti erano i campioni. Dobbiamo assicurarci di lavorare per il mio terzo punto, per continuare a investire lungo il percorso e convincere i ragazzi a prendere in mano una racchetta”.
“Premier Tour? È un tentativo di riunire le persone e tenere conversazioni, tutte le parti interessate, sono in corso proprio ora” taglia corto Tiley, che poi dice la sua in modo schietto sul possibile M1000 in Arabia: “Siamo stati molto chiari su questo punto. Per lo sport del tennis, iniziare la stagione in questo modo, in Nuova Zelanda, Hong Kong, Australia, è la cosa migliore per i giocatori in viaggio. È la cosa migliore per promuovere gli Australian Open. Quel mese di gennaio, come dicevo prima, è uno dei più visti dal pubblico. E penso che quando tutti lo guardano significa che è ciò che ha più senso. Quindi continuiamo a prendere decisioni sulle cose che hanno più senso”.
Un Masters 1000 in Sud America? “Oh, è difficile, devi chiederlo a qualcun altro, perché non sono io a prendere le decisioni al riguardo. Collaboriamo con la COSAT e la Federazione Brasiliana di Tennis nella promozione degli Australian Open in Sud America. Andre Sá, che è brasiliano, lavora per noi, è il direttore delle nostre relazioni con i giocatori. Lavoriamo a stretto contatto col Sud America. Lavoreremo di più lì perché crediamo che sia un’altra regione come l’Asia. Il Sud-Est asiatico e il Sud America sono regioni in grande crescita. Da lì sono arrivati grandi campioni. Penso che abbiano eventi e penso che sia importante avere eventi. Sul livello di questi eventi se ne potrà parlare, ma è importante che esistano”.
Marco Mazzoni
TAG: Craig Tiley, Marco Mazzoni
Parti con una premessa che non mi piace
Poniamo che non ci siano 16 tornei obbligatori ma per le classifiche si prendano i primi 16 o 18 punteggi (Challenger e ITF compresi)
Perchè no? Pensi che agli slam non ci andrebbe nessuno?
E nemmeno ai 1000?
Sul serio, perchè dovrebbero/devono essere OBBLIGATORI?
Metti che Sinner oggi come oggi non abbia voglia di andare in Cina, tanto è in testa con distacco
Devi per forza obbligarlo ad andare lì a dare 4 racchettate contro voglia e dire “No, mi ritiro, mi fa male l’unghia del mignolo della mano sx?”
O telefona all’ultimo momento “No, guardate, ho lo squaraus, mettete un lucky loser”
la stragrande maggioranza degli sport olimpici è praticata da dilettanti, anche ai più alti livelli.
scherma, sollevamento pesi, bob, ginnostica acrobatica, lacrosse, nuoto di fondo, pallamano, slittino, tiro con l’arco etcetc
il tennis è uno degli sport dove girano più soldi e con più atleti professionisti al mondo, e si colloca subito dopo quelli più noti come calcio e basket.
fa davvero impressione l’assoluto nonsense di queste dichiarazioni.
Poniamo che ci sia un calendario con 16 tornei obbligatori.
A questi tornei partecipano, fra MD e quali, 300 giocatori.
Di questi 300, 150 che fanno più punti nei tornei obbligatori, hanno diritto ad essere in tabellone nei tornei obbligatori successivi e guadagnano bene.
Gli altri giocano i tornei inferiori, per avere diritto a partecipare ai tornei obbligatori e guadagnare bene. Il loro obiettivo deve essere entrare nelle quali degli obbligatori, ma soprattutto andare avanti lì.
Può variare il numero di tennisti che stanno nel giro degli obbligatori, i tornei possono essere tutti fissi, oppure essere una decina più una serie di livello inferiore, tipo i 500.
I giocatori che partecipano agli obbligatori possono partecipare ai tornei inferiori, ma lì guadagnano solo soldi e pochi punti.
Il problema del tennis attuale è che gli eventi ricchi, danno pochi punti a chi passa un turno.
Pochi se si fa il confronto con chi gioca i challenger.
Va bene uscìre dalla nassa se vinci i challenger, ma stai bene se ottieni risultati nei tornei di livello.
Questo punto è sacrosanto. Il numero 100 al mondo di sport di squadra come calcio o basket guadagna milioni all’anno. Ora, capisco le differenze con uno sport individuale, ma non è possibile che se sei fuori dal main draw di uno Slam non riesci a far quadrare i conti. Dei grandi giocatori l’unico che si è fatto carico del problema è Djokovic.
Questo punto è sacrosanto. Il numero 100 al mondo di sport di squadra come calcio o basket guadagna milioni all’anno. Ora, capisco le differenze con uno sport individuale, ma non è possibile che se sei fuori dal main draw di uno Slam non riesci a far quadrare i conti. Dei grandi giocatori l’unico che si è fatto carico del problema è Djokovic.
Mancano 3 parole e 2 numeri all’interno dell’affermazione : ” I giocatori devono guadagnare di piu’ ” .
Esattamente ” dal numero 101 al numero 500 “… così sarebbe stato perfetto .
Ovviamente la soluzione sarebbe riproporzionare drasticamente i premi dei tornei maggiori per i primissimi ed i primi 100 in generale : intanto i big guadagnano uguale ( se non di piu’ ) già con sponsor e partnership varie …
E se la differenza dei premi dati a semifinalisti e finalisti di slam e Master 1000 fosse redistribuita nei turni precedenti o magari su 250 e challenger? Del resto il premio in denaro per i giocatori che raggiungono questi risultati è secondario, visto che già sono ricoperti d’oro dagli sponsor. Per i giocatori più giù in classifica invece sarebbe una boccata d’ossigeno che permetterebbe loro di giocare più serenamente senza l’assillo del grande risultato a tutti i costi per mettersi magari solo in pari con le spese.
Anche io non vedo altre soluzioni. Federer ha un net worth di 130 milioni, mentre hai gente appena fuori dai primi 100 che fa fatica a far quadrare i conti. Assolutamente ridicolo.
Bisognerebbe fare una lega dei best 300 con un fondo che alimenta il loro poter essere pro entro certi limiti. Magari appena entri nei 300 e sei giovane ti danno una dote da investire per trasformarti in pro autentico: se diventi top la scalano sui tuoi premi vittoria riducendoli (a favore dei nuovi 300) di poco e se la bruci è un fondo perduto e poi fai il maestro di tennis!
Quanti saranno i tennisti professionisti che riescono a mantenersi giocando esclusivamente a tennis? tra uomini e donne 300-400 al mondo?
Per fare un esempio, nel calcio solamente in Italia (tra serie A-B-Lega PRO- forse anche serie D) saranno 2.000-3000 persone. Detto ciò qualcosa nella distribuzione dei compensi nel tennis che non va c’è di sicuro.
Sembra la storia della vita… 🙂
Però in tanti altri sport la percentuale di soldi prodotti dagli atleti e poi “girati” agli atleti è molto molto più alta.
Trovo assurdo che chi veramente è l’artefice della ricchezza, come categoria, non partecipi nella giusta misura a goderne gli incassi!!!
Ma si, diamo un altra piramide di milioni ai primi 10 al Mondo, esibizioni in Arabia, Lever Cupp, Las Vegas, Singapore….quanto sono belli gli ultra ricchi che inneggiano a ultra guadagni….
Basta sentire il delirio del biondo tedescone, che rinnega il calendario troppo fitto e intanto gli regalano Rolex da 30k e spiccioli di milioncini grazie a Pio Roger
Pane e cipolla per tanti e filetto di manzo per pochi.
Pure io devo guadagnare di più. Dirò al mio capufficio cosa ha detto Tiley. Nel mio ecosistema però ho idea che continuerò ad essere alla base della piramide alimentare.
Togliere ai ricchi per dare ai poveri, è l’unica soluzione, non ne vedo altre.
In sostanza: togliere a Djokovic e dare a Roca Batalla.
Il tennis è uno dei pochi sport professionistici che muovono tantissimi soldi, ma che poi finiscono in minima parte ai tennisti che sono i veri protagonisti.
D’altronde se nel board dell’ATP (Associazione Tennisti Professionisti) ci sono pariteticamente i rappresentanti degli organizzatori…
Come se nel board dei sindacati dei lavoratori sedessero anche i rappresentanti dei datori di lavoro… Assurdo!!