Wimbledon: il governo di Londra favorevole all’ampliamento dell’impianto
Il discusso processo di ampliamento delle strutture e campi dell’All England Club di Wimbledon potrebbe ricevere un importare via libera venerdì 27 settembre, sbloccando una situazione di stallo che dura da molti mesi per l’opposizione dei comitati della comunità locale. Secondo quanto riporta la BBC, i funzionari della Greater London Authority (GLA) hanno raccomandato al vicesindaco di concedere un permesso di pianificazione condizionale nell’udienza pubblica prevista per venerdì prossimo. Il consiglio di Merton ha approvato il progetto presentato del club che prevede la costruzione di 39 nuovi campi da tennis e uno stadio da 8.000 posti Wimbledon Park. I campi aggiuntivi consentirebbero la disputa dei match di qualificazione in loco, in linea con gli altri tre Grandi Slam, e l’All England Club ha anche promesso di creare un nuovo parco pubblico di 23 acri rispettando il progetto originale dell’architetto paesaggista Capability Brown. La proposta è stata inoltrata alla GLA dopo che il consiglio di Wandsworth ha respinto il progetto lo scorso novembre.
I funzionari di Londra, dopo aver esaminato le carte, affermano che la proposta è conforme alla maggior parte delle politiche di pianificazione pertinenti e che non ci sono “considerazioni sostanziali che giustifichino il rifiuto del consenso”. Nella comunicazione si sottolinea che ci sarà una perdita di spazio libero e un modesto impatto alle aree metropolitane protette, ma concludono che “il bilancio è chiaramente a favore” dell’approvazione del progetto.
Fin dalla sua presentazione, ormai un anno e mezzo fa, forte è stata l’opposizione locale da parte di comitati come il “Save Wimbledon Park”, che teme che l’area diventi un “enorme complesso tennistico industriale”. Più incontri si sono svolti negli scorsi mesi tra questi comitati e rappresentanti del club londinese, senza ottenere passi in avanti.
L’udienza di pianificazione si terrà al City Hall di Londra venerdì 27 settembre, la possibile decisione è attesa nella serata dello stesso giorno. A dirimere la questione e prendere una posizione sarà Jules Pipe, vicesindaco di Londra. Tuttavia la decisione del vicesindaco potrebbe non segnare la fine del processo. Angela Rayner, Segretario di Stato per l’edilizia abitativa, le comunità e il governo locale, potrebbe anche decidere di tenere una nuova udienza di pianificazione qualora ci siano ancora dubbi in merito. Il ministro avrà sette giorni, dal momento in cui la decisione le verrà comunicata, per valutare le sue opzioni. Fleur Anderson, parlamentare di Putney, ha dichiarato di essere “estremamente delusa” dalla presa di posizione della GLA. “Questi piani non sono adatti alla nostra comunità e sono dannosi per l’ambiente, con uno sviluppo su scala industriale e la perdita permanente di accesso al nostro parco”, ha affermato in una dichiarazione cofirmata da due politici locali.
L’All England Club invece afferma che il progetto “porterà a termine una delle più grandi trasformazioni sportive per Londra dal 2012”. “Il terreno che proponiamo di migliorare è stato utilizzato in via esclusiva come campo da golf per soci privati del club da oltre 100 anni e, come parte fondamentale di questo progetto, creeremo 27 acri di splendido nuovo parco, accessibile e godibile gratuitamente dal pubblico”, conclude il presidente dell’AELTC Deborah Jevans.
La battaglia legale tra l’All England Club e la comunità locale ha rallentato il programma del club, che sperava di poter inaugurare le nuove strutture per l’edizione 2028 dei Championships, in modo da poter svolgere gli incontri di qualificazione all’interno del torneo.
Marco Mazzoni
TAG: AELTC, Ampliamento Wimbledon, Marco Mazzoni, Wimbledon
e vai. tutti sul carro del tennis che sta andando a meraviglia. forse anche troppo !
Io lo terrei per il torneo femminile.
Più che fare le qualificazioni in loco, sarebbe utile lasciare il centrale e altri 2-3 campi untouched fino agli ottavi, ci sarebbero finalmente campi decenti anche nella fasi finali del torneo…di erba battuta non se ne può più.
Roehampton addio… 🙂
@ ospite (#4211543)
Binaghi nel monologo infinito del dopo vittoria US Open ha detto chiaramente che stupirà il mondo col “nuovo” / “rinnovato?” Centrale e che non ne parlerà più fino a cose fatte. Speriamo che c’è la faccia perché con la prospettiva di un numero uno del ranking per i prossimi 15 anni non è possibile continuare così. Guardate Madrid e imparate come si fanno le cose !
Concordo. E’ sempre tutto peggio, mai un miglioramento. Sempre più cemento e costruzioni inutili, e ho paura che vinceranno ancora. Il pavido Carlo non smuoverà nulla secondo me.
Concordo. E’ sempre tutto peggio, mai un miglioramento. Sempre più cemento e costruzioni inutili, e ho paura che vinceranno ancora. Il pavido Carlo non smuoverà nulla secondo me.
Una curiosità: quanti giorni all’anno vengono usati i campi di Wimbledon considerando il clima e il deterioramento dei campi stessi.
E lo stadio?
Lo stesso vale per Roma dove la copertura servirebbe 2 3 giorni
@ Alessandro (#4211497)
Mi pare che sia Indian Wells a essere chiamato “quinto Slam”, quindi Roma si dovrebbe mettere in fila…
Per farlo dovrebbero spostarsi in periferia e fare campi e stadi molto più grandi.
Al Foro Italico manca cmq (ammesso che i soldi ci siano) lo SPAZIO per farlo (anni fa Binaghi lo diceva sempre, ora non ne parla più…) e, in realtà, rispetto a questo, la burocrazia è un problema ben minore.
Paradossalmente, se al Foro facessero 2/3 tetti ai campi principali, alla fine sarebbe un “danno”, perchè vorebbe dire restare sempre là e prima o poi il problema degli spazi troppo ridotti emergerebbe ed il torneo penso che verrebbe alla fine “declassato” (parlo tra qualche decina di anni, quando Cina, India, Brasile, ma anche molti altri paesi emergenti, saranno ancora più potenti e là di SPAZIO e di disponibilità ne hanno quanti ne vogliono…).
E perchè mai dovrebbero? Per me allo stato attuale è molto più probabile perdano lo status di 1000 piuttosto che diventino quinto Slam… Priorità a Cina, paesi arabi, ecc., quella è la direzione, dove ci sono i soldi.
da noi non c’è neanche il tetto…per farlo ci vogliono 50 anni di burocrazia
Non ci resta che sperare in un intervento del Re – notoriamente sensibile a questioni ambientali – per mettere uno stop a questo scempio, non solo ambientale ma anche SOCIALE, camuffato di verde. Sperare nell’intervento di un Re: L’ UMANITÀ È SPACCIATA, NON C’È ALCUN DUBBIO.
…
Voglio vedere se gli internazionali di Italia diventeranno no mai il quinto slam.