La madre di Tsitsipas: “Il tennis ha salvato Stefanos dai traumi del bullismo ai tempi della scuola”
Tennis saved my life. Più di un tennista ha affermato che la pratica agonistica e poi professionistica del tennis in qualche modo è stata decisiva per superare problemi personali importanti. Il nostro è uno sport assai stressante, ti prende a tutto tondo e non ti lascia molto spazio per altro, quindi per assurdo può assorbire così tanta energia mentale da diventare un’àncora a cui aggrapparsi per dimenticare e cancellare altre problematiche vissute. Non tutti ci riescono, alcuni sono ancor più “affossati” dallo stress della disciplina, ma per altri invece il tennis ha rappresentato una via di fuga e quindi salvezza. Questo ha confermato anche Julia Salnikova, mamma di Stefanos Tsitsipas, in relazione ai problemi vissuti dal figlio in giovanissima età. In un’intervista rilasciata al programma tv Proino sul canale greco Ant1, Julia ha rivelato che Stefanos ai tempi della scuola era preso di mira da alcuni compagni violenti, che l’hanno sottoposto a ripetuti atti di bullismo. Proprio il tennis e il grande impegno messo in campo ha aiutato Stefanos a mettersi alle spalle quel trauma.
“Stefanos era un ragazzino molto tranquillo e timido” rivela mamma Julia. “I suoi compagni di classe, che non posso affatto definire amici, lo trattavano molto male. Giocava a calcio, ma alla fine decise di giocare a tennis perché a causa di questo sport finiva per saltare molte lezioni. C’erano due o tre ragazzi nella sua classe che lo picchiavano spesso. Non è stato facile per lui, ma ha superato quella fase perché aveva il tennis in testa. La sua mente gli diceva che doveva superare tutto e pensare al tennis, questo lo ha aiutato molto”.
Immancabile la domanda sul rapporto col padre, coach per moltissimi anni fino allo scorso agosto, quando Stefanos ha deciso di troncare il rapporto lavorativo con Apostolos. “È un professionista e, sebbene ami molto suo padre, capisce che ha bisogno di trovare un altro allenatore. Da quando ha perso agli US Open del 2020, Apostolos e io abbiamo parlato di Stefanos e sul tema di trovare un allenatore. Ma sono passati quattro anni e Stefanos stava ottenendo buoni risultati,’ continua la madre. “Tuttavia, penso che Stefanos e Apostolos non abbiano avuto un buon rapporto proprio da allora, avevano continui conflitti. Ed è per questo che Stefanos ha preso la decisione di cambiare allenatore. Non la vediamo come una tragedia. Siamo una famiglia molto unita. Apostolos, come allenatore, era molto coinvolto nel lavoro di Stefanos e non capiva che gli stava mettendo troppo pressione”.
Ultima nota per il rapporto con Paula Badosa. I due, dopo una crisi di qualche mese, sono tornati assieme e mamma Julia è felice del loro rapporto: “Stefanos è felice di essere di nuovo con Paula e questa è la cosa più importante. Se lui è felice, lo sarò anch’io. C’è stato un periodo difficile quando si sono separati, ero al fianco di Paula, abbiamo parlato ed è così che sono tornati insieme” conclude la madre di Stefanos.
Marco Mazzoni
TAG: Julia Salnikova, Marco Mazzoni, Stefanos Tsitsipas
Oh poverino…
blockquote>Scritto da Giampi
Bene, visti e amati..nel frattempo oltre al libro di cui sopra ti consiglio i più recenti libri di Raffaele Ventura e costanzo Preve poi capisci che il discorso è molto più serio e riguarda il politicamente corretto e la conseguente cultura della cancellazione…per il resto il tuo occuparti di me cercandomi con il lanternino e avendomi eletto a tuo “nemico” preferito, mi lusinga mica mi sento bullizzato o stalkerizzato…il bello è che non ricambio perchè ogni tanto ti metto un like quando dici cose che condivido..evidentemente non sono stato tanto “danneggiato..”
Sul non danneggiato non ci giurerei.
Certe superficialità nei commenti per me meritano di essere riprese.
Se credi che la tua generazione, che poi credo sia la mia, sia stata di giovani ed impermeabili dimentichi cosa sono stati gli anni 70 in tema di disagio giovanile (tutti noi credo conosciamo ragazzi che ci hanno lasciato le penne)nonché che i 50enni di oggi sono i genitori di una generazione con delle fragilità che non possono essere tacciate come un capriccio.
Se leggi i libri che avvalorano le tue tesi trovi pure quelle sulla Terra piatta ma visto che ho una moglie dirigente Ulss mi racconta di quanto sia grave la situazione a livello giovanile, con problemi alimentari, di violenza anche verso sé stessi.
Tranquillo, non sei il mio nemico, mi stupisce che una persona intelligente faccia delle riflessioni che sembrano quelle di Enzo.
Bene, visti e amati..nel frattempo oltre al libro di cui sopra ti consiglio i più recenti libri di Raffaele Ventura e costanzo Preve poi capisci che il discorso è molto più serio e riguarda il politicamente corretto e la conseguente cultura della cancellazione…per il resto il tuo occuparti di me cercandomi con il lanternino e avendomi eletto a tuo “nemico” preferito, mi lusinga mica mi sento bullizzato o stalkerizzato…il bello è che non ricambio perchè ogni tanto ti metto un like quando dici cose che condivido..evidentemente non sono stato tanto “danneggiato..”
È ancora cocco di mamma e papà.
Non vorrei che eventuali “attenzioni” da parte dei compagni siano state causate proprio dal comportamento dei genitori.
In genere, ingiustamente certo, succede proprio questo.
Concordo pienamente con tutto ciò che hai scritto Pier, tuttavia non va sottovalutato un altro fenomeno, che per esperienza indiretta conosco benissimo (mia moglie se ne occupa professionalmente): l’uso indiscriminato e superficiale del termine bullismo, che non vuol dire affatto ‘essere picchiati a scuola’ (o meglio non semplicemente questo). Detto questo non mi permetto né di sminuire né di giudicare le parole della Salnikova, non conoscendo i particolari del caso di specie
@ Baleta Sgunfia (#4211257)
Che commento misero …che ne sai tu come era tsitsipas da piccolo? Hai scritto alto,bello,biondo,ricco…certo adesso…da piccolo? Se sua madre ha detto queste cose ,tu devi metterle in dubbio ?
Fare uno scontro generazionale è sempre sbagliato e serve solo ad aumentarne le distanze perchè quando si parla di psicologia sociale e di fenomeni antropologici bisogna usare il bisturi e non la clava.
I ragazzi di oggi sono fragili perchè hanno avuto una generazione di genitori che in media ha mancato in più di qualcosa. Si parla ovviamente di statistica e di contesto sociale che non aiuta e rema contro corrente. Comunque anche nelle tue considerazioni c’è una porzione di verità, ma la verità ha varie sfacettature, è come un puzzle completo e non un solo tassello. Purtroppo molta gente ha in mano un solo tassello del puzzle e crede di averlo completato (credenze limitanti).
Sarebbe forse la prima volta, ma siccome non c’ero per vedere ci credo.
E poi Enzo lui non è gracilino…
Consiglio il film “Il grande Freddo” , “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, ” Full Metal Jacket” e tanti libri di pedagogia e come si è passati dal bambino come “piccolo uomo” ad una realtà ben diversa.
Pardon Giampi ma la depressione ed i disturbi alimentari non sono piagnistei e scrive che chi appartiene alla tua generazione è diventato uomo è una frase di una banalità imbarazzante.
TU lo sei diventato, molti lo sono diventati ma sai altri che problemi hanno? Sai se in famiglia o sul lavoro sono come sembrano?
Ma come si fa a sminuire la sofferenza psicologica quasi fosse una moda?
Biglietto prego.
Forse bullizzato priprio perché alto bello biondo supersportivo e benestante ..
Alto, bello, biondo, supersportivo e benestante : il profilo tipo del ragazzino bullizzato, vero?
Sta donna è via di testa, e lo si può notare anche quando compare in tribuna.
Ecco spiegata la causa delle corse in bagno
@ proio94 (#4211179)
Nessuno ha detto che debba essere tollerato, ma non si capisce dall’intervista che cosa abbia fatto la famiglia per contrastare questi episodi di percosse ripetute. Farlo giocare a tennis come terapia anti-soprusi? Per altro non doveva essere il figlio a parlarne, anzichè la premurosa mammina? A me pare che sia la signora a voler mantenere un certo peso nella vita tennistica del figlio proprio nel momento im cui lui sta cercando di emanciparsi. Come mai quando Tsitsi era top 5 non c’erano queste dichiarazioni? Perchè doveva affermare un’immagine forte mentre adesso bisogna proporre un motivo per una fase di calo? Non è insensibilità verso il problema quanto trovare inopportuna questa sovrapposizione genitoriale alla divulgazione della storia personale del figlio. Poi, visto che il bullismo è un atto di sopraffazione, non mi pare che sia stato tanto diverso quello tecnico del padre su Tsitsi, tant’è che più volte si sono visti scatti di ira verso Apostolos sul campo, finchè la misura è stata colma e Tsitsi ha deciso di dare un taglio netto al rapporto professionale col padre. Io vorrei tanto sapere se Stefanos confermasse questa indiscrezione e dicesse fino a che punto la vicenda lo avesse condizionato. Da certe furbate sul campo tanto inibito non m’è parso, nè soorattutto lo è parso ai colleghi.
Andava a scuola con Davidovich Fokina, che era il bullo, e questo spiega la natura dei suoi recenti pronostici
che tenerezza quelli che pensano di obliterare le cose brutte dal mondo
Bravo! Molto ben detto. E appartengo alla generazione passata
Per fortuna la vostra generazione è passata e stiamo passando a una nuova sensibilità dove non è più tollerato che il bambino effeminato venga preso in giro dal bulletto di turno, la bambina in sovrappeso venga presa in giro dalle altre compagne di classe, e ove il bambino con gli occhiali venga chiamato quattrocchi. Di norma, chi difende la “vecchia scuola” appartiene alla categoria del bullo, e sicuramente non ha un figlio che viene chiamato “chec**a” o “fr****” e viene picchiato perché ritenuto diverso dagli altri.
Ecco, cari signori, ce ne fossero più di mamme come la signora Tistispas: magari il cambiamento che stiamo attraversando adesso avrebbe potuto essere compiuto 50 anni fa.
Ma arriverà, statene certi ; )
@ Giampi (#4211140)
Hai pienamente ragione, l’ideologia del vittismo è una piaga sociale, ma è presente anche nelle vecchie generazioni.
Chi appartiene alla mia generazione è stato bullizzato, molestato, umiliato dai professori, passato ore in ginocchio a scuola, “nonnizzato” eppure siamo diventati uomini e non passiamo il tempo a dire c’ho avuto la malattia…la cultura del vittimismo porta anche ad una totale deresponsabilizzazione tanto è sempre colpa di qualcosa lì fuori…si rimane bambini vulnerabili anche a 50 anni…
@ Giampi (#4211080)
Concordo. Detesto tutta questa retorica persecuroria tanto frequente nella wta e ora anche in aumento nell’atp. La trovo una mancanza di pudore, una letteratura del vittimismo. Per altro queste rivelazioni saltano fuori, guarda caso, non appena ci sia un periodo di flessione nella carriera di questo o quella. Da ciò vhe abbiamo visto in questi anni sugli spalti, è semmai la famiglia chr appare mettere pressione su Stephanos, arcigna mammina compresa. Non era meglio evitare questa intervista ora che Tsitsi sta mettendo distanza fra sè e familiari? Così pare proprio che la signora non riesca a non essere presente all’orizzonte della vita professionale del figlio. Quanto alle percosse reiterate, era tanto difficile cambiare istituto già dopo il primo episodio? Boh, sarà tutto reale o piuttosto qualcosa di un po’ enfatizzato?
Ora… non per dire, ma se anche un ragazzo bello, alto e muscoloso come tsi tsi se la vede con episodi di bullismo, mi dite chi–o si salva?
Consiglio la lettura del libro “la cultura del piagnisteo”…
e chi non ha praticato tennis ? Come ha fatto ?
Fortunato Stefanos ad avere una madre molto equilibrata nei giudizi. Forse per il suo passato di ottima tennista russa. E’ stata fra le prime 50. Sono sempre contento quando sento di famiglie felici. Tsitsipras si sarà trovato nelle condizioni del magnate siciliano di fine 800, Vincenzo Florio. Alla amata Giulia ha detto spesso: non posso vivere conte te, ma non posso neanche vivere senza di te. Così Stefanos con la bella Paula Badosa. enzo