Sinner ufficializza preparatore atletico e fisioterapista: sono Panichi e Badio (ex di Djokovic)
Sono Marco Panichi e Ulises Badio i due nuovi membri tecnici, preparatore atletico e fisioterapista, di Jannik Sinner. L’ha ufficializzato il n.1 del mondo con una foto postata su Instagram in quel di Monte Carlo, dove Sinner oggi riprende la preparazione in vista dell’autunno. “Benvenuti nella squadra, Marco e Ulises” scrive Jannik.
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In pratica Sinner si affida all’ex “team Djokovic”. La notizia di Panichi era ormai di dominio pubblico, novità invece per quanto riguarda il ruolo, cruciale, del “fisio”, visti i grandi stress a cui i fisici dei tennisti sono sottoposti tra allenamenti e tornei, e anche una discreta fragilità di Jannik, almeno nei primi anni di vita sul tour quando il suo corpo era ancora in piena fase di maturazione e crescita organica.
Badio, nato in Argentina il 3 marzo 1973, ha passato molti anni insieme a Djokovic, fornendo un’assistenza H24 e a 360° al più vincente dell’era moderna. Chiniesilogo e Fisioterapista, Badio ha sempre lavorato con il serbo seguendo un approccio olistico: attenzione massima al corpo in modo che possa lavorare in stretta armonia e sintonia con la mente. Focus importante sull’alimentazione, idratazione, al rilassamento muscolare e mentale prima e dopo ogni seduta, con lavori molto simili allo yoga e terapie orientali, che per Badio sono un toccasana per far lavorare la “macchina-corpo” con la massima scioltezza e naturalezza, in modo da prevenire altri infortuni.
Per presentare meglio Badio, ripropongo una parte di un’interessante intervista (datata 2021) nel quale il fisioterapista racconta il suo lavoro con Djokovic, la loro giornata e l’attenzione quasi maniacale al dettaglio. In quella stagione, lo ricordiamo, Djokovic è arrivato a tre set dal completare un incredibile Grande Slam annuale.
“La responsabilità con un tennista come Djokovic è del 200%, perché quando tocchi un atleta del genere, di così alto livello, in qualsiasi momento puoi essere a un secondo dal fargli male” raccontava Badio. “Devi conoscere la sua anatomia e la tua professione, così come lui conosce il suo corpo. Era importante avere una vasta esperienza nel campo professionale e, inoltre, essere un po’ più a un livello alternativo e olistico. Ho studiato medicina cinese per molti anni. Questa mia esperienza in altri campi gli è stata di aiuto”.
“Seguiamo un approccio olistico. Uniamo tutto in qualcosa di molto globale, corpo e mente, con un senso spirituale, non tanto di religione, visto che ne abbiamo una diversa. Questo ci rende due persone molto spirituali che meditano e con uno spazio per imparare. Restiamo da soli per molto tempo e creiamo una connessione senza parole. In effetti, lavoro molto in silenzio con lui”.
Come lavorava con Novak? “Inizia il giorno prima di un torneo o di una partita. Devo sapere come dormirà, tutte le cose di cui ha bisogno, preparare i suoi drink con gli elettroliti, cosa dovrebbe prendere la sera prima, la sua dieta… devo avere tutto questo controllo e quando arriva il giorno della partita gli chiedo come sta. È un lavoro di 24 ore con lui. Non posso passare quattro ore a curarlo e poi non andare a vederlo prima di giocare. Devo seguirlo in ogni momento, anche quando è seduto, per vedere qual è la sua postura, o per sapere quanta acqua ha bevuto o quanto ha mangiato, o se ha parlato a lungo con una persona al telefono, perché ogni minimo dettaglio può alterarlo in una partita. Quella è la parte esterna. Quando lo curo fisicamente, arriva la parte in cui devo lavorare a livello manuale con la terapia in modo che sia in condizioni ottimali. È una macchina, una Ferrari, come la chiamo io, e va sempre regolata al millimetro”.
Dopo l’addio al duo Ferrara – Naldi, che avevano accompagnato la crescita sportiva di Jannik verso eccezionali traguardi, si è affidato a due professionisti di grande esperienza. Una scelta di altissimo profilo, per continuare a migliorare – mantra di Sinner – e continuare a vincere. La prima uscita è prevista all’ATP 500 di Pechino, dove l’azzurro è campione in carica. Arriverà un “autunno caldo”, con molti punti da difendere. Sinner si farà trovare pronto. Buon lavoro a tutto il team.
Marco Mazzoni
TAG: Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Marco Panichi, Ulises Badio
@ Joe (#4209670)
Argomenti con leggerezza? Mai letto una preclusione così drastica e senza senso nei confronti di un campione che rispettavo ma che non era nelle mie priorità fino a qualche anno fa’ e che la mia istintiva voglia di difenderlo dai continui attacchi degli haters l’ha reso il mio preferito: fai bene a non interagire, Novak mi da sempre dati concreti per sostenerlo ed opporre ad antipatie tendenziose (tanto pesanti) e non supportate dai fatti la semplice verità del suo valore e dei suoi record..ciao ciao (per la leggerezza)
Onestamente non se ne può più di leggere i tuoi sermoni sul messia, impossibile affrontare argomenti con leggerezza. Questa è l’ultima volta che interagisco con i tuoi commenti monotematici. Mi scuso per avere provocato l’ennesima reazione.
@ Annie (#4209530)
Pienamente d’accordo.
@ Joe (#4209249)
Beh, da cosa deduci che sono due “esperti professionisti”? Ti hanno massaggiato? Ma per favore, il loro “biglietto da visita” è Novak, punto e basta!Hanno garantito l’efficienza e la tenuta fisica del più grande e atletico, elastico, resistente di questo periodo tennistico, questa è la loro credibilità, garanzia, notorietà, affidabilità, prova concreta che sono veramente “esperti professionisti”…mi sembra così lampante che le premesse siano queste, chiedetelo a Jannik perché ha scelto proprio loro e da cosa ha dedotto le loro capacità: ma tant’è Novak non si può nominare mentre, manco a farlo apposta, Jannik è sempre di più il suo “erede”, non solo nel suo tennis che richiede acrobazie difensive per essere onnipresente sul campo ma anche, e proprio per garantire quanto sopra, nello staff della preparazione (anche questo improvvisamente rivalutato dagli utenti del sito ma senza per carità nominare quello che hanno fatto con successo per tanti anni), rileggiti il titolo dell’articolo..e per fortuna tra”colleghi” si bada al sodo e c’è rispetto e riconoscimento dei valori espressi sul campo, senza le partitiche antipatie dei tifosi schierati che si ostinano a negare anche le più lampanti evidenze: e magari arrivassero per Jannik i 24 Slam etc.etc. e anche di più, altro che prendere le distanze da Novak
In sintesi: la forza di Jannik, a parte l’eccezionale testa, è che sa difendere, sa attaccare, sa indurre all’errore l’avversario. Il tutto condito con una qualità unica: il ritmo, insostenibile per quasi tutti i competitors. Quindi gli è sufficiente ridurre al minimo gli errori (e, ovviamente, stare bene in salute).
@ cataflic (#4209415)
A Sinner basta il 60% di prime perché sa rispondere e in vari modi. Se l’ altro è troppo potente alla battuta non si vergogna di andare dietro come contro Fritz e a quel punto fa Medvedev! Lo scambio parte ed anche equilibrato! Se brekki più o meno quando ti serve non è obbligatorio non sbagliare una virgola con la prima come per Berrettini. Dipende dalle caratteristiche del singolo top player se sia grave o meno mettere non tante prime di servizio.
L’errore (rilevato puntualmente dai giudici in sentenza) è che Naldi non ha somministrato nulla a Sinner, ma a sé stesso. La sostanza è entrata nel corpo di Jannik per contaminazione accidentale. Non esistono altre spiegazioni negli atti e nemmeno é stata posta in dubbio quella fornita dal giocatore, perché gli esperti la hanno giudicata credibile. Pertanto, in mancanza di dubbi o contestazioni o di ricostruzioni alternative, non c’è spazio per un eventuale appello.
Che Jannik sia il nuovo Joker versione 2.0 ormai lo pensano in molti…. Speriamo che abbia altrettanti successi in carriera del formidabile campione serbo!
@ MARMAS (#4209310)
Ma certo, non si tratta poi di “emulare”, ma di “imparare”, che è diverso: non un’imitazione ma lo studio di tecniche che ovviamente vanno sviluppate con i propri mezzi e utilizzando i propri colpi naturali e il proprio talento..e imparare dai migliori altro non è che voglia di eccellere, di stare tra i primi, ambizione che sicuramente accomuna Jannik a Novak, non solo quello giovane ma anche quello attuale, che si è dato obiettivi importanti (olimpiadi e Davis) anche in età “matura”
Il servizio è un punto centrale,semplicemente perchè è una assicurazione…giochi meno, metti con più probabilità la prima su un breakpoint, su un tuo vantaggio, etc
Jannik è un top player, le differenze si vedono nelle partite tirate coi top player, se gioca con Michelsen può anche bastare il 40%….
Poi ci può esser la volta che Jannik mette il 51% e Alacaraz o Medvedev il 53% e allora poco cambia, ma se invece Medvedev mette il 68%, Jannik va a casa….
simpaticissima jelena che commenta “io resisto!” 🙂
Ha trovato liberi sulla piazza i professionisti che hanno avuto i migliori risultati sul campo negli ultimi anni. Bravo Sinner nella scelta, anche se persone ingombranti (per essere stati cosi’ vicini a nole e per il solo fatto che ora se ne discute tanto per la scelta). Stupido nole che li ha lasciati liberi e in cerca di qualcuno. Sono talenti e sinner li ha recuperati prima che lo facesse qualcun altro. Reputo Sinner molto piu’ maturo di altri e il suo team davvero eccezionale!
Qualche perplessita’ c’è l’ho…
Non mi convince questa scelta.
Sono stati da poco licenziati da Novak, quindi boh…
Abbiamo vinto uno slam senza nessuno dei due….speriamo che non combinano danni….jannik e una macchina perfetta ma fragile basta un allenamento sbagliato….e.facciamo danno…incrociamo le.dita potremmo diventare anche più forti…attenzione…però la.vedo dura
Mi auguro, ma sicuramente è così, che capiscano le differenze tra Djokovic e Sinner. Sono due fenomeni ma essere umani differenti quindi il “metodo” dovrà necessariamente essere modificato sulle caratteristiche e sulle aspettative di Sinner. Auguro a Ferrara e Naldi tutto il meglio, meritano di proseguire la loro professione anche se hanno commesso una “pesante leggerezza”.