Il dilemma di Carlitos: tra ambizione e necessità di riposo
Carlos Alcaraz, il giovane fenomeno del tennis spagnolo, si trova di fronte a una decisione cruciale mentre la stagione entra nella sua fase finale. Dopo un’estate intensa che lo ha visto trionfare in due Grand Slam consecutivi e conquistare l’argento olimpico, il murciano deve ora bilanciare con attenzione i suoi impegni per arrivare alle ATP Finals nelle migliori condizioni possibili.
Secondo quanto riportato da MARCA, Alcaraz non scenderà in campo domenica prossima alla Fonteta di Valencia per l’incontro di Coppa Davis contro l’Australia. La Spagna, già qualificata per le Finals di Malaga dopo le vittorie su Repubblica Ceca e Francia, può permettersi di far riposare la sua stella. Questa pausa sarà fondamentale per Alcaraz, che non si è allenato oggi con il resto della squadra, in vista della Laver Cup in programma dal 20 al 22 settembre.
Il numero uno spagnolo non ha concluso l’estate nel migliore dei modi, con eliminazioni precoci a Cincinnati e agli US Open. Questi risultati deludenti hanno sollevato dubbi sulle sue condizioni fisiche e mentali in vista della stagione indoor su cemento.
La fatica accumulata ha evidentemente influito sulle prestazioni di Alcaraz, che ha ammesso che i giorni trascorsi con i compagni di squadra in Coppa Davis gli sono serviti per “resettare”. Tuttavia, il fitto calendario del murciano, che include anche esibizioni come quella prevista a dicembre al Madison Square Garden, solleva interrogativi sulla gestione dei suoi impegni.
Patrick Mouratoglou, rinomato allenatore, ha espresso preoccupazione per l’aspetto mentale di Alcaraz. Commentando la sorprendente sconfitta agli US Open, Mouratoglou ha dichiarato: “Non pensavo che avrebbe perso in tre set così, ma per me è una sorpresa. Giocare due Grand Slam consecutivi, le Olimpiadi, più altri tornei… Era mentalmente esausto. Non mi sorprende che dica di aver avuto così tanti pensieri ed emozioni che non poteva controllare. Questa è esattamente la conseguenza di qualcuno che è emotivamente esausto.”
L’allenatore ha sottolineato l’importanza di gestire il calendario di Alcaraz tenendo conto non solo del riposo fisico, ma soprattutto di quello mentale. “È un giocatore molto emotivo. L’abbiamo già visto soffrire di crampi molte volte a soli 20 anni. Se guardiamo Roger, Rafa e Novak, li abbiamo mai visti soffrire di crampi in una partita o in tutta la loro carriera? Sapendo questo, in futuro dovranno pensare a un calendario che gli permetta di avere sufficiente riposo mentale, non solo fisico. Credo che sia molto importante per il suo futuro”, ha aggiunto Mouratoglou.
La decisione di Alcaraz di prendersi una pausa dalla Coppa Davis sembra essere un primo passo verso una gestione più oculata del suo calendario. Resta da vedere se il giovane campione e il suo team apporteranno ulteriori modifiche ai suoi impegni futuri per preservare la sua freschezza mentale e fisica, elementi cruciali per mantenere il suo straordinario livello di gioco nel lungo termine.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Carlos Alcaraz
pompa carlito pompa duro incalza come un toro e travolgi tutto e tutti con la tua canotta, fatelo giocare che deve pompare, se no gli italioti come esultano? Però esultano solo da maggio ad agosto, piccolo problemino… son due stagioni di fila che va così… ahi ahi il vero nr 1 altro che computer
L’ho lasciato ambiguo apposta ahaha
Parere mio: a 21 anni non ci si può sfinire a 3/4 di stagione, anche perché AlcarazGarfia seleziona i tornei a cui partecipare, non ne abusa.
La sua è una crisi umorale perché dopo Uuimbledon si credeva ormai definitivamente e nettamente superiore a Giocovic e la sconfitta olimpica gli ha data una scoppola di brusco risveglio da cui deve ancora riprendersi.
Ma confido che si riprenda, sarebbe molto strano se non ce la facesse, ed in breve tempo, pure.
Quello vero, cioè stabilito dal computer! 😀
Secondo me tiferebbe il n.1
I risultati vanno presi per quello che dice il campo, sennò si cercano scuse per giustificare chi ha perso. In altre occasioni allora potranno valere o potevano valere per Alcaraz. Facciamo pure il tifo per Sinner che é italiano ma questo anno per ora é 2 a 0 per Alcaraz, nella migliore annata per Sinner. Ci sono altre occasioni importanti in cui potrebbero affrontarsi da qui alla fine 2024, vediamo come va. Alcaraz ha solo la possibilitá di vincere gli scontri diretti, n.1 sará quasi certamente Sinner, a meno di scherzi della WADA, improbabili.
Alcaraz ha giocato 48 partite ed ha vinto 3 titoli. Sinner ne ha giocate 60 ed ha vinto 6 titoli. Se Alcaraz non è continuo non è dovuto ad eccesso di impegni.
E per chi tiferesti?
Considerate l’età? O sarebbe meglio gli anni di tennis che avevano nelle braccia e nelle gambe l’anno scorso? O ancora la maturità fisica già raggiunta due anni fa e l’anno scorso?
Ne riparliamo fra un paio d’anni.
Giuro che mi sto tenendo la pancia dalle risate.
Ha ragione il capitano, il tennis di Alcaraz è molto dispendioso.
Altra cosa… Alcaraz non ha la forza mentale di Sinner.
Se sei un tennista dominante a livello mentale lo sei tutto l’anno e su tutte le superfici e riesci ad assorbire i cali di forma fisica e le giornate in cui non sei centrato tecnicamente.
Il segreto della continuità di Jannik rispetto a Carlos è la testa.
Chi?Patrick Mouratoglou? Hai ragione. Ha detto una dura e cruda verità
quando giocano lo slam in Australia è estate…
il recente è Alcaraz che perde al primo turno…
Fino a quando il sorteggio li metterà dalla stessa parte del tabellone, il tuo desiderio sarà impossibile che si avveri. E comunque, sia Sinner 1 che Alcaraz 2 finali slam al 5° set le hanno gia disputate.
@ NICK (#4207332)
al RG sinner ci arrivava con una scarsa preparazione, infatti non ne aveva per reggere cinque set a quei ritmi. A IW ha influito anche quell’infortunio al gomito nel terzo set. Detto ciò si sono affrontati due volte in condizioni decisamente favorevoli ad alcaraz, diciamo bene le cose come stanno
@ piper (#4207248</@ Giampi (#4207274)
Oddio, negli ultimi 3 anni Jannik su terra ha giocato poco o niente… persino Berrettini ha perso meno incontri su terra… ma perché dovete per forza negare l’evidenza?
Vinse anche due volte il Master’s (così si chiamavano le ATP Finals) nel ’79 e ’80. Si giocava a Gennaio al Madison Square Garden.
@ Max66 (#4207221)
In poche righe sei riuscito a dire 3 cagat impressionanti….e non una sola…..la prima borg crollava dopo wimbledon….si da l caso che abbia fatto 4 finali usopen…lui aveva problemi a giocare con le luci di notte….seconda cagat ,sinner crolla in estate…semifinale al rg persa solo al quinto dopo essere stato fermo x l anca….terza cagat…solo federer e mcenroe reggeva tutto l anno..mcenroe non ha mai vinto sul rosso è ti sei dimenticato quello che invece giocava e vinceva tutto l anno ,cioè djokovic….cioè ti sei dimenticato fi djoko ,non di uno qualsiasi….a ti sei messo d impegno o ti vengono così in modo naturale?
E nel frattempo non è che non ci siamo divertiti in questi primi 9
@ giumart (#4207346)
Intanto Alcaraz ha vinto 4 slam ed è più giovane di Sinner…..così debole mentalmente non lo è, e se dovesse migliorare su quell’aspetto non c’è gara.
@ Koko (#4207399)
Quindi secondo te il problema è che non può giocare in canotta come in estate?
Per me Alcaraz è modesto in certe fasi della stagione non tanto per stanchezza mentale ma per relativa scarsa attitudine ai freddi indoors. Ha brillato solo nel next gen con giovani ma scarsi poco esplosi. Lui è un giocatore in canottiera prettamente bagninico ed estivo. Coi climi freschi ed indoor paga dazio perchè, costretto a coprirsi con maniche, li l’improvvisare e fare giocate difficili paga molto meno. La palla corta è un suicidio. Il servizio e la risposta sono essenziali e se leggermente fuori fase sono per lui fondamentali non a livello di altri come continuità.
Certo, però la capacità di essere imbattibile che per anni ebbe nei due tornei “centrali” no l’ha avuta a FM, se non è mai riuscito a vincerla (forse nell’anno 1978 in cui alla vigilia ci fu ci fu l’incidente a Peterson, avrebbe vinto, se non fosse stato colpito dalla morte prematura dell’amico).
Se non gli fanno niente per il clostebol ci divertiamo anche in questi ultimi 3 mesi dell’anno.
Meno esibizioni e più ambizioni:parole indovinate.
Carlos grazie al suo talento ha raggiunto grandi risultati subito con molta facilità senza attraversare momenti difficili.
Jannik ha fatto un percorso graduale, carico di lavoro, sudore e difficoltà sia di risultati che personali: critiche sulla nazionalità, mancata partecipazione alle Olimpiadi, alti e bassi col gioco, problemi fisici (vesciche, polline e problemi muscolari), abbandono di Piatti, assestamento con Vagnozzi e C., blocco psicologico coi Top10 e più ci mettiamo quest’ultima faccenda sul Clostebol. Tutti questi episodi l’hanno fatto crescere e maturare su una base di carettere forte e solido di partenza.
Ora con tante cose ancora da perfezionare ci ritroviamo un ragazzo che mentalmente è una roccia e molto più avanti di Alcaraz, che dovrà lavorare tanto sull’aspetto mentale.
Sarà bello vederli crescere assieme e alimentare la loro competizione.
Nel 2025 ci divertiremo.
Molto dipende dal fatto se si tratti di logoramento fisico o mentale. Moratoglou per non sbagliare cita entrambi ma c’è una differenza. Se il problema è fisico, fa bene a evitare il cumulo di impegni e a ripartire con la preparazione, ma se la questione è mentale (la cosa è plausibile, la sconfitta inaspettata alle Olimpiadi può avergli lasciato delle scorie) fa bene a giocare le esibizioni e a cercare di ritrovarsi senza rischiare nulla di importante.
Ma infatti, incredibile come alcuni abbiano gli occhi bendati. La verità è che se Alcaraz avesse la metà della solidità mentale, della visione tattica, della continuità e della capacità di “rimanere sul pezzo” di Jannik sarebbe pressochè imbattibile.
Borg fece 4 finali agli US Open. Se ti sembra uno che spariva…
Se i nuovi big del tennis pensano che questo sport è solo correre appresso ai dollari, hanno capito male. Una buona gestione allunga la carriera ma soprattutto la qualità del giocatore, meno infortuni, più vittorie importanti. Come dice Sinner, devi ascoltare il tuo corpo !!!!!
Quando Alcaraz é al massimo non mi pare vada in difficoltá proprio con nessuno, poi non é detto vinca sempre coi più forti, il più delle volte si
Quest’anno su 2 scontri diretti ed in tornei importanti 2 vittorie per Alcaraz…Sinner al terzo set a Indian Wells ed al quinto al RG, sotto a bestia e fisicamente esaurito. Questo il recente, vediamo il seguito.
Alcaraz ha una mobilità straordinaria, riesce a riprendere palle impossibili. Fa incredibili “spaccate” e, malgrado il problema al gomito, tira molto forte. Tutto questo però è logorante ed ha un prezzo da pagare! Un mio desiderii. Vedere Sinner e Alcaraz, disputare il quinto set in una finale Slam enzo
Entrambi, però, steccarono a Parigi. C’erano di mezzo un certo Lendl e un certo Nadal.
Il vero problema di Alcaraz e’ che pensa che tutto gli sia dovuto e che debba sempre vincere lui. L’umilta’ non sa’ nemmeno dove sta’ di casa.
Confermo
Il motivo è semplice Alcaraz è fantasioso e su superfici veloci, quando incontra giocatori che spingono va in difficolta perchè non riesce a usare una parte del suo gioco tipo palle corte, girarsi sul diritto
Penso che in questo momento tutti i tennisti compreso Alcaraz saranno nervosi nell’incontrare Sinner
Crolla da aprile a luglio? Guarda che non è lui ad aver perso al primo turno da VDZ…
Durante il suo “crollo” ha raggiunto le semifinali di Montecarlo (e sappiamo com’è uscito) e al Rolando (sconfitto al quinto), vinto Halle e quarti a Wimbledon (uscito al quinto)
Più che mentale, la questione è fisica.
Per vincere deve andare a mille ed ora deve rifiatare.
Però se punta su alcuni eventi mirati, qualche torneo lo può vincere.
Soprattutto deve imparare ad ottenere risultati fuori dal suo picco di stagione e vincere anche quando corre meno degli altri.
@ piper (#4207275)
Non è questione di superficie, lui si allena per giocare al top da marzo ad agosto… fine anno è sempre andato male
@ Bagel (#4207292)
Alcaraz ha fatto sempre male a fine stagione e così è e sarà anche quest’anno e per sempre.. questione di preparazione, persino Nadal finiva l’anno male (ha vinto tutto in carriera meno che le atp finals)
Alcaraz a mio parere é più adatto al duro indoor di Nadal e non farà la fine del connazionale. Ha pure battuto Sinner su questa superficie, anche se era un altro Sinner.
Sul fatto che sia stanco mentalmente ci sta, le Olimpiadi influiscono sull’annata.
Peró la settimana Davis secondo me gli ha fatto bene, perché é un impegno diverso e “stacca con la testa”. Pure le esibizioni varie dovrebbero aiutarlo.
Occhio a darlo per morto a fine stagione, questo é un torello ferito che vede il rosso dei capelli dell’altoatesino alle finals, perché batterlo in casa sua per lui vorrebbe dire riprendere una leadership quantomeno morale (quella vera se la sognerà per un bel pezzo) Dovessero incontrarsi a Torino sarebbe 50-50, di sicuro per il nostro non sarebbe una passeggiata
Perchè non capiscono di tennis…semplice
Il tennis moderno coi ritmi a cui si gioca fa sì che non si possa essere sempre al massimo, poi é anche uno sport individuale, tra l’altro dove l’approccio mentale, che logora, é determinante. Sinner ha dimostrato di essere in questo anno il più forte di testa, basta pensare ai risultati fatti sotto la spada di Damocle dell’indagine doping. Però Alcaraz ha 2 anni meno di Sinner, che pure é giovane. Potrá crescere ulteriormente e migliorare come ha fatto Sinner che due anni fa era più debole. Partendo da 4 slam vinti e tanti altri trofei, non penso Alcaraz abbia molti problemi. Poi invincibili non ce ne saranno mai né ci sono mai stati.
C H E. U O M O
Indoor può essere non sia un fenomeno ma Miami che ha vinto mi sembra sia abbastanza rapida, poi ha fatto finale a Cincinnati persa solo da un Djokovic monstre, mentre USO non so quanto rapida sia la superficie, IW no di certo.
Ecco, che Sinner crolla durante un periodo dell’anno è una bella battuta…è dal 2021 che non perde tre partite di seguito…ma perchè uno scrive queste stupidaggini quando ci sono i dati relativi alla carriera di ogni giocatore a disposizione..
No, ma se vinci in carriera solo un torneo indoor vuol dire che non sei un giocatore completo o no? E, vedremo nel futuro, ma anche Alcaraz non sembra un fenomeno indoor e in generale sulle superfici rapide…
E questa è una GRANITICA verità
@ Jannik über Alles (#4207247)
Aggiungo: un certo Piatti, che ha lanciato Sinner, ma che ha avuto le sue occasioni (poi non concretizzate per molte ragioni, anche logistiche) anche con il divino Djokovic o il talentuoso Dimitrov, tra gli altri, lo sentite abbaiare alla luna ogni 2 giorni?
Forse perché lavora sul campo invece di fare “pubbliche relazioni” come Mouratoglou.
E di Piatti ne parlano tutti benissimo, a partire proprio da Nole ed altri campionissimi.
Girava anche la voce che la Federazione francese volesse affidare all’italiano (non a Patrick) i suoi giovani più promettenti, come Fils.
Si oltre a giocare a tennis grugnisce più di un cinghiale ingrufato!!!
Che in effetti si giocavano sulla sua superficie preferita, sì?
A me da l’impressione che Carlitos consumi più energie di Jannik durante gli incontri. Lo dimostra quando tira i dritti come bombe urlando come un forsennato. E un consiglio, meno esibizioni e più ambizioni. 😉
Ma quanti ne vuole fare? Ha gia un contratto faraonico dagli sponsor.
La definizione di “allenatore” per Mouratoglou è davvero azzardata, sia perché non ha mai giocato a livello agonistico (forse qualche torneo in parrocchia) sia perché non ha mai “cresciuto” un campione.
Lui è diventato famoso come “caddy” di Serena Williams, che era già formata ed affermata al momento della sua collaborazione.
Il buon Patrick spende tempo e soldi (oltre a mettere il “becco” su qualsiasi questione tennistica) per farsi pubblicità e provare a dare lustro alla sua scuola, da cui non è mai uscito nessuno di livello.
Essendo benestante di famiglia, ha cercato di comprare i talenti del circuito, ma pure i pochi circuiti sono presto fuggiti dalle sue grinfie. Tra i più noti ricordo Tsitsipas, Rune e Coco Gauff.
Per cortesia fate meno risalto alle sparate di questo pappagallo!
@ ospite1 (#4207200)
Ma le esibizioni non credo portino via tante fatiche sia fisiche che mentali, poi non durano molto: ha giocato a Las Vegas contro Nadal, se decide la Laver Cup e lo Six Kings Slam, non sono questi impegni a renderlo esausto, comunque se serve dovrebbe evitarli ma io non vedo quali altri impegni possa evitare, l’unica altra soluzione e fare come Djokovic: gli slam e poco altro.
Ormai sono 3 anni che Alcaraz ci crolla nel finale di stagione… non lo vedo proprio competitivo per le finals, sicuramente voi buzzurri del tennis non lo sapete, ma persino Nadal, uno che giocava da marzo a settembre, poi nada, non ha mai vinto le atp finals
Coppa Davis,Laver Cup,6 king slam…grazie che arriva sempre cotto in questa parte di stagione,quasi sicuramente nella off-season prenderà parte ad altre esibizioni,si deve gestire meglio altrimenti questo sarà tutto rotto a 28 anni
Figurati se rinuncia a tutti quei soldi…
Per me con Ferrero è al capolinea.
Troppe esibizioni st’anno:
Las Vegas col fantasma di Nadal
Arabia coi 5 multimilionari
Lever Cuppe con i pensionati
Carlitos è un po’ come Borg, si preparava per entrare in forma a primavera, vinceva il RG e Wimbledon, poi spariva… Sinner funziona al contrario, già a gennaio è in forma, poi crolla da aprile a luglio, e poi ritorna in forma… entrambi devono programmare il tour meglio ma raramente si è visto un tennista capace di giocare tutto l’anno al top, giusto il migliore McEnroe e il miglior Federer, ma furono un anno da miracolati
Carlito’s wait.
Carlitos lo usano come un torello spagnolo senza nessuna strategia per il futuro.
Vincere tutto e subito. Mentalità completamente differente da Jannik.
Partita già nel 2024, ma nel 2025 si dovrebbe vedere l’inversione di tendenza netta tra i due.
Forse proprio lo staff sarebbe da rivedere.
caro MAURO, Carletto non è GRANITICO come Jannik, se ne facciano una ragione….
Una pausa dalla coppa Davis ? È solo una partita. Deve rinunciare alla L’aver Cup e ad altre esibizioni di ottobre e fine anno.
Detto tante volte già, la gestione degli impegni di Carlitos da parte del suo staff sarebbe da rivedere.. si, certo, vince tantissimo, ma paga un prezzo alto e le continue esibizioni in giro per il mondo certo non aiutano