Us Open 2024: il trionfo di Sinner, e non solo. Cosa resta del quarto Slam stagionale
Due settimane intense, iniziate con incertezze e il brivido di un primo set terribile giocato da Jannik Sinner a US Open. Il nostro incredibile, fortissimo, immenso n.1 è un ragazzo normale, straordinariamente normale. Ha sentito tutto il peso dell’approccio nerissimo a questo torneo, c’ha messo del tempo e fatica a ritrovarsi, punto dopo punto, palla dopo palla. Non ha mai giocato al 100% un match intero, alcuni strappi bellissimi, ma il suo successo a NYC è arrivato di testa, di pancia, di fisico e di lucidità più che con quel tennis superiore mostrato in altri tornei di questo 2024 indimenticabile. Non è possibile stravincere ogni settimana. Il Campione, quello vero come Jannik, è colui che trova il modo di vincere anche quando il servizio ha le polveri bagnate, quando il diritto è meno sicuro e scappa via, quando la condizione fisica non è al massimo e avverti difficoltà finendo sotto i colpi dei rivali. Tutti gli avversari sfidano Sinner con la voglia matta di battere il più forte, regalarsi una vittoria prestigiosa. Jannik è lassù in cima, oggi con addirittura 4105 punti di vantaggio sul n.2 Zverev, ma la difesa della sua posizione di leader comporta fatica e richiede freddezza. Proprio con freddezza ha superato ogni avversario e mille avversità. Sinner ha spazzato via ogni dubbio, incertezza o zona d’ombra. Jannik ha alzato il suo secondo trofeo Slam in carriera con pieno merito, vincendo un grande torneo e ricevendo un ideale enorme abbraccio da tutto il mondo del tennis. Se l’è meritato sul campo, alzando il livello nei momenti chiave, superando difficoltà iniziali, trovando la forma e buona sensazioni strada facendo. Da Campione.
Chi conosce davvero Sinner era sicuro della sua reazione, che in campo avrebbe parlato la sua racchetta con quelle traiettorie formidabili che generano vincenti e pressione mortale. Il dubbio era più sulla condizione fisica, quell’anca che ancora fa venire il mal di testa, e sulla gestione di uno stress immenso, che altri avversari – a partire da Alcaraz – non hanno saputo gestire. Conoscere Sinner aiuta a capire la sua forza interiore, come questo ragazzo negli anni sia cresciuto con passo fermo, forte di solidi principi e animato da una voglia assoluta di vincere, di migliorarsi e di trovare il modo di diventare una persona migliore. Una Straordinaria Normalità, che l’ha issato a tennista migliore del mondo. Questo torneo conferma il ruolo di leader di Jannik, chiaro e limpido. È da 12 mesi il migliore, il più forte, il più continuo, quello più difficile da battere. Andiamo a vedere cosa ci lascia quest’edizione memorabile di US Open, uno Slam per il nostro campione e tante altre conclusioni.
Sinner è il più forte
Jannik Sinner torna a casa da New York non solo con una coppa Slam meravigliosa da aggiungere alla sua bacheca, ma soprattutto con nuove solide certezze. Ha portato a casa un torneo durissimo, molto più intenso e difficile degli AO24. A Melbourne Jannik volava, era imprendibile, il suo tennis fu qualcosa di superiore, forse irraggiungibile pure per se stesso. Era sicuro e leggero, la palla andava a velocità folli a flirtare con le righe, il servizio era una macchina infernale, batterlo era impossibile. A New York no, i colpi spesso sono andati a corrente alternata, il servizio l’ha assistito solo a tratti (molto male ieri in finale in più fasi, in particolare un terribile terzo set), fisicamente non sprizzava energia da tutti i pori. C’è stato da vincere “sporco”, di tigna anche, resistendo a momenti non facili e mettendoci fisico, testa, gambe e cuore. Mettendoci soprattutto tonnellate di lucidità per tirare quella manciata di colpi nei momenti decisivi e così far sentire all’avversario tutto il peso della sua superiorità. Pensiamo ora, a freddo, a come Jannik in finale si è preso il secondo set, contro un rivale ingiocabile al servizio. Pensiamo a come ha ribaltato in 10 minuti, quelli conclusivi, in terzo set nel quale Fritz ha fatto tutto benissimo tirando “comodini” a destra e a manca. Nei due break Sinner è stato di chirurgico per precisione, non ha sbagliato una palla, una scelta. Sinner a NY ha giocato il suo miglior tennis quando contava. Questa è la forza del campione vero. La vittoria a US Open certifica ancor più il suo status, e gli conferma quanto bene sta lavorando in ogni settore della sua prestazione. Fisicamente è migliorato, diventando durissimo (le condizioni della semifinale contro Draper sono state al limite del k.o. tecnico, ma ha retto alla grande), mentalmente ha reagito a ogni difficoltà, eccome se ne ha affrontate, fin dal primo turno; tecnicamente è riuscito a coprire momenti di debolezza in qualche colpo cambiando modo di colpire e giocare. Una vittoria enorme, che continueremo ad analizzare negli anni. Adesso è troppo presto.
Fritz gran giocatore, in un tennis USA in buona salute
Alla prima finale Slam, era difficile chiedere a Fritz qualcosa in più. Poteva servire meglio all’avvio, ma poi abbiamo visto cosa è accaduto nel secondo set, quando ha servito come un treno e non è bastato. Ha fatto tutto piuttosto bene, ma l’altro ha trovato il modo di arginarlo e portarlo a giocare in territori scomodi. Non è stato fortunato forse Taylor, perché nel match più importante della sua vita ha trovato un rivale che come nessun altro è capace di mettergli pressione e a nudo i suoi difetti. Forse contro un altro avversario (Medvedev, Zverev, magari pure Alcaraz…) ce l’avrebbe fatta. Deve essere felice per come è migliorato, fisicamente e tecnicamente. Ha sofferto sulla diagonale di rovescio in finale, ma pensiamo a chi aveva di fronte, forse il miglior rovescio del tour per consistenza. Deve insistere su questa strada, magari la buona sorte in un’altra occasione gli porterà in dote un avversario meno solido. Tuttavia resta la sensazione che abbia avuto la chance di una vita. Il tennis a stelle e strisce non vince un trofeo, ma si conferma in buona salute e grande ripresa. Fritz oggi n.7 al mondo, in piena corsa per le Finals di Torino, ma appena fuori dalla top10 ci sono vari connazionali, diventati avversari pericolosi per ogni big. L’attesa di tornare ad alzare un Major continua, ma hanno ritrovato un livello medio molto alto, come non avevano da più di un lustro. Attendendo che Shelton si “sgrezzi” un po’, e magari anche Michelsen faccia esperienza.
Zverev, bocciato
Titoletto severo, ma tant’è. Inutile girarci intorno, il tedesco ha sprecato un’occasione clamorosa per tornare in finale a US Open e provare a prendersi quella coppa che nel 2020 aveva quasi sfiorato. Sasha è un grande tennista ed agonista, è n.2 adesso forte di una stagione complessivamente molto solida, ma… quest’edizione di US24 conferma anche la sua fragilità mentale. Lotta tanto, ma lotta “male”, non solo contro l’avversario ma contro se stesso. Contro Fritz per sua stessa ammissione ha giocato forse la peggior partita della vita col rovescio, il colpo che “posso tirare in sicurezza se mi buttano giù dal letto alle 3 del mattino”. Eh. Ammissione di colpa grave. Significa un approccio sbagliato, una pessima gestione dello stress della partita e del momento. Inutile tirare catenate come se non ci fosse un domani e servire come un treno solo nei match su misura, e non riuscire ad alzare il proprio livello al massimo contro i migliori avversari, e negli Slam in particolare. Manca qualcosa dentro di lui, c’è un’insicurezza di fondo che non gli permette di giocare al suo meglio nei major in tutte le partite. Non è la prima volta che ci spingiamo a dire “potrebbe essere la sua volta” e poi, puntualmente, cade collassando su se stesso. Questo è l’aspetto più grave: in più di un’occasione ha perso per sue colpe, mettendoci del suo in negativo, non per un avversario più forte. Fritz ieri ha perso la finale inchinandosi a un Sinner più forte. Zverev contro Fritz ha disputato una partita pessima.
Alcaraz e Djokovic, fatica e tensione
I due grandi assenti nelle fasi finali di US Open 2024 sono stati i finalisti di Parigi 2024. Un caso? Forse no. Ma è passato un mese dalla kermesse olimpica, il tempo per riprendersi e rimettersi in moto c’era. Il problema è come i due sono usciti da quel torneo. Djokovic svuotato, e per lui ci sta. 37 anni, con al collo l’unica medaglia che sognava, è umano che abbia avuto un crollo motivazionale e fisico. Si è presentato a NYC in pessima condizione, a occhio si sarà allenato per davvero una manciata di giorni e niente, è uscito di scena. Solo lui può sapere cosa gli è rimasto dentro. Se il serbatoio fosse piuttosto vuoto, non ci sarebbe niente di male nel farsi da parte e godersi la vita. Resterebbe comunque il più vincente dell’era moderna e riceverebbe forse quel tributo generale che per la sua spigolosità stenta a trovare. Chissà quando lo rivedremo in campo. Alcaraz invece è uscito da Parigi molto male mentalmente. Era sicuro di vincere, forse illuso da come aveva strapazzato Nole a Wimbledon. Invece ha perso, e quella delusione non celata dopo la sconfitta in finale l’ha buttato molto giù, e tutta la fatica di un’estate da leone è venuta a galla e se l’è portato via. Carlos è il tennista che forse, ripeto forse, quando gioca al suo 100% del potenziale è quello più forte. Forse. Solo altre ripetute sfide contro Sinner, a sua volta al 100%, potrà sciogliere questo nodo. Ma è già sicuro che Alcaraz resti un tennista da fiammate assurde e pure cali fragorosi. Tutto o niente. Brucia a tutta esprimendo una classe e velocità imprendibili, ma brucia tutto rapidamente e poi ha bisogno del tempo per tornare su. Fatica, tensione, energia. I due grandi rivali di Sinner a New York non sono riusciti a reagire con la forza del nostro campione.
Medvedev sempre più traballante
Affrontare Sinner è diventato un’incubo per tutti, e Medvedev se l’è ritrovato nei quarti, uscendo di nuovo battuto. Ma Daniil da tempo mostra troppe crepe nel suo tennis, tanto che Jannik è stato bravo ad approfittarne e batterlo, aprendosi così le porte verso una meritata vittoria finale. Meddy è spuntato rispetto ai suoi giorni migliori. Sul cemento in Nord America di solito era un muro, fortissimo, tostissimo, non trovavi il modo di batterlo nello scambio e poi nei suoi turni di servizio diventava imprendibile. Adesso col servizio fa meno la differenza, e soprattutto quella ragnatela incredibile di palle lente, diverse, “storte”, non fa più male come prima. I buoni giocatori riescono farci partita; i campioni lo battono. La sensazione che a 28 anni le sue gambe e la sua testa siano consumate da annate di grandissimo livello – e vittorie – ma anche fatica. E forse anche le troppe finali Slam (o grandi occasioni) perse hanno minato quella certezza e durezza interna che gli consentiva di reggere fatica e avversari formidabili, portandoli a crollare sotto la sua difesa e contrattacco. La sua difesa è meno forte, il suo contrattacco meno incisivo. La fretta con cui ha cercato di scappare da Sinner in tanti scambi è un pessimo segnale, perché lui era quello che se ne stava lì 12 ore a palleggiare senza problemi. Urge un cambio di passo o una svolta nel gioco, se quello suo “classico” non è più sufficiente. Ce la farà?
Draper, il nuovo che avanza
C’è voluto mr. Sinner a strappargli un set a New York, e poi batterlo in semifinale. Draper è la sorpresa del torneo, ma per chi l’ha seguito quest’anno con attenzione, la sensazione che Jack fosse lì lì per esplodere era palpabile. Per anni ha subito continui stop and go per il fisico, e questo non gli hai consentito di completare il gioco e acquisire ritmo e fiducia. Il britannico ha potenza, colpi e mentalità per entrare rapidamente tra i migliori e se il fisico lo assisterà pure restarci. Non ha grandi lacune tecniche, tira forte e sceglie bene i momenti per farlo. Quando la prima palla è continua, fermarlo è difficile, e pure la sua propensione sulla rete è ottima, anzi è uno dei migliori al mondo per gestione delle palle di volo. Ostenta sicurezza, fiero e risoluto. Sarà molto interessante vederlo nella parte finale di stagione, per confermare che abbia raggiunto uno status superiore. Il suo US Open è avanzato anche con un tabellone discreto, ma il suo tennis contro Sinner è stato a tratti davvero importante, e si giocava in condizioni estreme. Draper può essere una bella scoperta per il tennis di vertice. A lui confermarsi a questo livello.
Marco Mazzoni
TAG: Alexander Zverev, Carlos Alcaraz, Djokovic, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Taylor Fritz, Tennis Usa, US Open 2024
@ volerevolare (#4202662)
Capisco il tuo punto di vista ma considerare con chi siano usciti Alcaraz o Sinner mi pare poco significativo. Nel tennis quello che conta sono gli scontri diretti nei momenti importanti. In genere Alcaraz quando supera i quarti arriva fino in fondo. La mia sensazione è che nello scontro diretto Sinner sia ancora un pelo sotto lo spagnolo. Tutto qui.
Altro verdetto: Tditsipas e Rune persi definitivamente?
E infatti con Draper ha messo il 65% di prime. In ogni caso è stato il match nel torneo in cui è andato meglio col servizio. Efficacia ampiamente superiore al 70% sia con la prima che con la seconda.
E se fosse così non pensate che qualche talpa rivelerrebbe se c’è stato un eventuale ricorso della Wada?
in realtà ha un piccolo tatuaggio sul polpaccio da quando sta con Anna…
Definitivo.
In bacheca
Insomma sta storia è un calvario! Ogni ora se ne sente una diversa..
Purtroppo è così.
Aeee come mi fanno incazzare questi interventi in cui si scrive pare…innanzitutto fonte???? Hai un una fonte?? Perche pare? A chi pare????? Poi uno che si iscrive come ospite ha la credibilità di un sangiuliano.
Se agissero a mezzanotte ed un minuto Sinner farebbe ricorso! 😆 La Errani e La Halep si distrarrebbero andando a dormire. E poi i “Big” Kyrgiossiani: ngheee nghee c’è differenza di trattamento! 😛 E’ evidente che questi signori hanno speso la loro vita in questo sport ma senza essersi laureati in legge (non possono avere tutto e l’enciclopedia per rimediare alle lacune culturali non basta)!
Ma infatti! Non si capisce da dove sia saltata fuori, tra gli italiani appassionati di tennis, questa ansia verso l’invincibilità assoluta, una cosa lontanissima dallo sport praticato. Diamoci una calmata (io a dire il vero questa ansia non la sento) e godiamoci sto popò de tennis e sto popò de campioni che c’abbiamo in casa. Io preferisco godermi lo Slam appena vinto, che pensare a quanto bello sarà il giorno in cui Sinner avrà uno Slam in più di Alcaraz. Trovo tutto questo veramente assurdo.
Come per la chiusura del calciomercato quando prima dello scoccare della mezzanotte arriva trafelato il bischero di turno per chiudere la trattativa..
Non fraintendetemi, sono felicissimo per Jannik e per il nostro movimento. Però non posso non rimarcare il livello bassino di questo slam. Niente a che vedere con il tennis visto in Australia e poi anche al RG. Il miglior tennis che ho visto l’ha giocato Tommy Paul. Dietro gli altri due americani, che hanno giocato una semi tutta sui nervi. Paradossalmente, quello dei tre che mi è piaciuto meno è stato proprio l’amico Fritz, troppo sicuro e pieno di sé in rapporto ad un tennis ancora con tante lacune e comunque con una stabilità di testa e continuità discutibili. Non mi entusiasma nemmeno Draper. A mio avviso è cresciuto, si, tanta convinzione e fiducia ma anche lui discontinuo e poi, francamente, un tabellone molto molto facile.
Jannik a mio avviso non una, ma due spanne sopra tutti. L’ha vinto giocando un tennis regolare, accelerando quando serviva. È stato un po’ in difficoltà solo con Paul che francamente giocava al 150/100 delle sue possibilità. Dietro, boh non ho visto un gran che, con tantissimi protagonisti cotti o usciti malissimo e prematuramente.
@ volerevolare (#4202685)
Paragonare alcaraz a fognini e’ forse la follia più grande che ho mai letto??alcaraz ti farebbe causa per diffamazione se ti leggesse.
@ Italiandoitbetter (#4202765)
Fossero impiegati comunali saremmo già sereni da un pezzo..
Ma dai… Quelli che hai menzionato sarebbero carneadi???
Attenzione, da prassi pare che la Wada NON comunichi ai media di aver presentato un ricorso.
Il Tribunale che ha ricevuto il ricorso, lo notifica poi all’atleta coinvolto e poi sta a questo, dal punto di vista “mediatico”, comunicare l’accaduto ai media stessi…
Ahahahah, 24 su 24. Dai che come ci svegliamo domani mattina no news good news
Sinner sei unico!! Il resto sono solo chiacchiere solo bla bla bla di gente invidiosa e cattiva! Di gentaglia.. plebaglia buona a nulla!!!
Si ma che ora chiudono gli uffici della WADA? Fanno i turni? Mah…
Si ma che ora chiudono gli uffici della WADA? Fanno i turni? Mah
Si ma che ora chiudono gli uffici della WADA? Fanno i turni?
Ho avuto bisogno di 24ore per assimilare il successo di sinner, dopo una vita senza quasi mai nessuna felicità come spettatore.
Ho letto quasi tutti i commenti, che per me è una vera passione.
Mi sembra veramente incredibile come molti affermano che la partita da sinner non e stata granché, che giocava meglio a Melbourne, che non doveva commettere errori, che deve lavorare qui e lì per migliorarsi.
Come se un Agassi Sampras, o un Djokovic Ferrer, non ci fossero errori, nessun errore forzato e tutti punti vincenti, come se tutti servissero un 90%di prime.
Cambiare palle, cambiare campo, clima, orari e molto altro rende questo sport difficile come pochi altri… Per non farla lunga, sinner ha giocato stupendamente, come Fritz, zverev, Medvedev, sono i migliori del mondo, con differenze minime per questo ogni torneo o partita fa cambiare tutto l’acquisto e si ritorna a provarci
Sinner come pochi esce da questa giostra, perché sembra averne di più, sembra avere una nuova chiave, che quasi tutti quando la perdono, perdono, sinner ne cerca un’altra, vuol dire cambiare i piani mentre giochi, per me, come sportivo é la cosa più difficile nello sport da effettuare, cambiare u cambiare per vincere… Sinner é così, vedere i gratuiti e le percentuali di servizio, non hanno senso se vedi una partita e ne capisci il contesto
Un abbraccio forza sinner
E comunque mancano solo poco più di quattro ore… non credo proprio che si riducano all’ultimo minuto
Ok quindi sono le solite c…ate dei soliti c…oni
fretta unita a cellulare è una brutta combinazione. Sorry 🙁
@ Viri (#4202690)
Impara a scrivere.
Ma scusa secondo te la wada annuncia il ricorso alle 20 dell’ultimo giorno???? Se ricorso c’è è già stato presentato nei giorni scorsi ma tenuto segreto probabilmente per la fine degli us open! Altrimenti ormai il ricorso è cosa superata!
Ho fatto due ricerche, proprio due, su i numeri di Sinner, fermandomi alla battuta, il colpo che, a mio parere, ieri l’ha esposto a maggiori rischi di sconfitta (dati ATP).
Media del 2024 su cemento
prima 59% punti prima 79% punti seconda 59% punti vinti servizio 71%
USO ottavi (v. Medvedev)
prima 54% pp 75% ps 60% pvs 68%
USO semifinale (v. Draper)
prima 98% pp 77% ps 50 % pvs 76%
USO finale (v. Fritz)
prima 51% pp 88% ps 48% pvs 68%
In partica, a parte il mostruoso 98 con Draper (ma ho il dubbio che sul sito ATP ci sia un errore) negli altri due principali match degli USO è stato decisamnete sotto alla media annua di prime sul cemento, mentre in finale ha avuto una percentuale di punti sulla prima “berettiniana”, mentre negli altri match è stato vicino alla media annua, seconda buona con Medvedev e meno buona con Draper e Fritz, punti complessivamente vinti al servizio eccezionali con Draper e poco sotto la media negli altri due match.
Che considerazione possiamo fare?
Con Medvedev la prima è stata un’arma micidiale, giocando non tanto sulla spinta ma sulla precisione, con Draper invece ha decisamnete spinto, aiutato da una percentuale incredibile di prime, con Fritz è stata la seconda l’arma fondamentale, anche rischiando un nuenmro insolito di doppi falli.
Non credo che ciò sia accaduto casualmnete.
Se lo volevano fare lo avrebbero già fatto…
Un aspetto molto bello di questi US Open è stato il modo in cui è stato accolto Sinner.
Molti maligni qui dentro (perché lo dicevano con malignità) dicevano che la questione “”doping”” avrebbe cambiato la sua carriera e il pubblico lo avrebbe visto in modo diverso.
Bene, per tutti gli US Open è stato accolto dal pubblico americano con la solita passione e l’esempio clamoroso è stato in finale. Finale dello Slam americano, con un giocatore americano dopo 20 anni, contro il numero 1 del mondo (quindi sfavorito). A maggior ragione visto il caso che ha preceduto il torneo qualsiasi pubblico avrebbe fischiato l’ingresso in campo di Sinner, ma proprio con sicurezza (ma pure se non fosse successo nulla, a dire il vero). E invece c’è stato un boato forse pari a quello riservato a Fritz (o pure superiore).
Perché qualsiasi appassionato di tennis ormai ha imparato a conoscere Sinner (e si sa perfettamente quello che uno è capace o non capace di fare) ed è ben voluto da tutti. Questa è stata la riprova più bella, dire.
A sputare veleno sono rimasti i soliti ignoranti (perché di ignoranza si parla e pure colossale) sui social.
Per me hai centrato il punto totalmente. Laddove, penso, per contrattaccare intendi inventarsi qualcos’altro. Ho capito giusto?
Conosco persone che ne soffrono ed il fatto che uno che ne soffre debba fare sforzi per 3/4 h mi sembra veramente difficile…
Non so se la tua è una breaking news. Per quanto ho letto io il corriere scriveva che è piuttosto improbabile il ricorso…
Sì per fare ricorso aspettano sicuramente gli ultimi 15 secondi di orologio
Leggevo stamattina che le aziende titolari del marchio sono in grave difficoltà a produrre per quanto è la domanda. Ipotizzano persino di dislocare un plant in Australia almeno da minimizzare i costi di logistica 😉
Redazione da fonte Corriere della Sera girano brutte voci su ricorso presentato dalla Wada, ne sapete qualcosa? Spero che siano le solite c…ate messe su dai soliti c…ni!
@ Arnarderi (#4202683)
Ci hanno liberato???Ma perché eri in prigione???
Cosa tocca leggere…
Nessuno ha liberato nessuno. Vediamo piuttosto quanti di questi qui vinceranno come loro, anche dopo i 30 e i 35..
L’impressione è che Danill non sia logoro, ma che gli avversari lo abbiano capito e neutralizzato e lui non ha più la forza (tecnica, fisica e psicologica) per contrattaccare.
Zverev in questo mi sembra stia tenendo botta più a lungo, ma a lui manca sempre qualcosa per arrivare in fondo
ricordiamo sempre che per ogni Sinner che vince ci sono 10 drapero rune che ne studiano le mosse per fregarlo al torneo successivo e 50 Jordar che affilano le armi per arrivare tra 2 anni col coltello tra i denti.
Se vinci uno slam vai negli annali, se ne vinci due in un anno sei tra quella decina di tennisti che ci sono riusciti, ma se vinci per più anni consecutivi sei nel gotha
Se posso dissentire da Mazzoni su una cosa è su Medvedev: secondo me non gioca in modo diverso dagli altri anni. Però è evidente che Sinner, dopo Alcaraz, ha messo in faretra quel gioco offensivo che lui non può reggere. Per vincere un set con Sinner ha dovuto giocare all’arma bianca, ma non è il suo, e non gli riesce per più di qualche minuto. Ma la sua famosa ragnatela con questo Jannik che scende a rete e gli cambia gli angoli di continuo, non riesce più. Forse piscologicamente paga anche la consapevolezza che anche dopo la fine dei big 3, non sarà lui il successore e negli slam con uno dei due nuovi si troverà spesso a che fare. L’anno scorso fece tantissime finali, con la vittoria a Miami e Roma, quest’anno non si è ripetuto ma a 28 anni mi sembra presto per considerarlo logoro. Però non è più un’opzione come possibile n. 1 se Alcaraz e Sinner giocano con continuità.
Aggiungo anche che Alcaraz quando perde con i carneadi, lo fa quasi sempre in modo netto.
Buenos Aires – Jarry 2-0 (7-6 6-3)
Miami – Dimitrov 2-0 (6-2 6-4)
Queen’s – Draper 2-0 (7-6 6-3)
US Open – 3-0 Van De Zandschulp (6-1 7-5 6-4)
Sembra un pò la versione 2.0 di Fabio Fognini: capace di vincere Slam ma di perdere in malo modo contro tutti.
@ volerevolare (#4202662)
Bravo, devo dire che messa così, fa una certa impressione. Un ruolino così lo leggi su wikipedia solo se cerchi proprio la crème de la crème de la crème … Ma fa impressione anche quell’altro, che quando ha gli zebedei in bolla è spaventoso. Wimbledon vinti per sbaglio? Ma dico, ma la finale del 2023 l’avete scordata?? Qui si gioca a sminuire uno per esaltare l’altro, ma vi rendete conto che questi due CI HANNO LIBERATO DAI FAB 4??? Ma dovremmo dirgli GRAZIE e stop fino a Natale! Del 2030!
@ Alex (#4202644)
Infatti ieri Meloccaro ha provato una provocazione e Pennetta e Ljubicic per un pelo non lo mandavano a quel paese.
Ha chiesto: voi firmereste per altri 2 slam nel 2025 per Sinner? I due ex tennisti hanno strabuzzato gli occhi: Ljubicic ha detto “firmerei anche per uno, non possiamo dare per scontato che vincerà sempre, anche vincere un solo slam l’anno prossimo sarebbe una grande impresa”
I conti si faranno alla fine delle rispettive carriere, ma anche se alla fine sarà Alcaraz ad avere vinto di più pazienza, già così, con questa stagione incredibile, Sinner è entrato tra i grandi della storia del tennis.
Ciao Capitano, come sottolineato ieri da Fares e Santopadre, Rune si è autocastrato (o auto-esteomesso, non ricordo bene). Oramai secondo me si, può dare fastidio ogni tanto ma è fuori orbita. Anche Draper per come la vedo: si “fastidioso” ma non entra credo nella competizione al top. Korda non so … Ammetto che l ho visto poco quindi non so giudicare
@ Joe (#4202604)
L’ho gia’ detto dopo AO : anche se la carriera di Jannik dovesse finire qui, io sarei entusiasta lo stesso : 2 slam 3 mille etc.
Per uno che si e’ esaltato per 1 slam di Panatta (pietrangeli non lo seguivo ancora in quanto all’asilo nido) e il favoloso 1000 di Fognini, quello che ha fatto Sinner mi ripaga di 50 anni di delusioni.
Poi se a fine carriera ne avra’ vinto “solo” 4/5 (meglio di un idolo come Murray) o anche “solo” 7/8 (al pari di Supereroi come SuperMac, Agassi ,Connors;Wilander,e meglio di BumBumBecker ed Edberg), Mentre Alcaraz ne avra’ vinti 15/20/30……. CHISSENEFREGA.
A me non me ne frega niente se Carlitos e’ o sara’ superiore, a me basta quello che il nostro Eroe umile e dedito al lavoro ci avra’ dato in termini di emozioni.
Ottima riflessione che condivido appieno …
Sicuramente con quei 4 giocatori , non collocati temporalmente ” nell’era dei Big 3 ” , almeno uno slam i francesi l’avrebbero portato a casa e questo penso valga anche per i vari Berdych , Guillermo Coria , Davydenko , Nalbandian solo per dire i primi che mi vengono in mente …
@ Viri (#4202672)
Ops…
quasi 3 milioni e mezzo di persone tra Supertennis e Sky. 1,8M solo su STtv. C’è un articolo dedicato in homepage
esattamente.
Alla perfetta disamina aggiungo che nel tennis contano i tornei e contano in base all’importanza del torneo stesso: la finale Sinner-Alcaraz di Umago è stata ottima partita, divertente e con Jannik vincente ma ahimè conta meno della Semi del Roland Garros di quest’anno. E a fare gli scontri diretti bisogna arrivarci. Se non ci si arriva è un demerito di chi ha perso, non una cosa che non conta.
Sì, dovevo precisare meglio che intendo soprattutto come potenzialità (poi non ho la sfera di cristallo, magari CA si ritira già nel 2025 senza più vincere nulla, ma, probabilisticamente, e vedendo il livello che ha raggiunto a questa giovane età, uno così in teoria vince ben più di Agassi. Poi, ripeto, non ho la sfera di cristallo, “del doman non c’è certezza”…)
Cmq, indipendemente da Carlos e guardando solo agli altri tennisti della storia, anche il “buco” di 3-4 anni conta, negativamente, per il tuo posto nella storia del tennis (e te lo dico pure se se sei stato “sfigato”, tipo uno ti investe senza tue colpe, come è capitato a Muster, e ti va pure peggio che a Muster e perdi 5/6 anni pieni = pure la fortuna “crea” il campione…).
Altrimenti, se tutti i critici dicono che una giovane promessa X è molto più forte dei big 3, ma poi X, per problemi solo o fisici o psicologici o di pura sfiga, non vince mai nessuno slam in carriera, tutti dovrebbero dire lo stesso: ah, X è cmq il GOAT…
OT: si sa quanti spettatori hanno visto la partita ieri?
Non avendo sentito le dichiarazioni di Binaghi posso prescindere a quello che ha detto e fare un discorso più generale. I fenomeni come Sinner non si possono programmare, il buon lavoro di una federazione consiste nel portare tanti giocatori nel circuito e su questo il lavoro è stato buono, non ci sono discussioni.
Ci sono momenti in cui magari abbiamo 4 campionesse mentre ora, su quel livello, c’è solo la Paolini, tuttavia tra le donne qualche altra discreta giocatrice la abbiamo.
Nel maschile adesso ci sono, dietro a Sinner, diversi giocatori giovani con grosse potenzialità. Musetti potrebbe entrare nei primi 10, non lo sappiamo se ci riuscirà ma non è certo un’utopia. Cobolli, Arnaldi e Darderi hanno più o meno l’età di Sinner e Musetti per cui sono anche loro piuttosto giovani e hanno margini di miglioramento. Senza dimenticare che Berrettini non è vecchio (aggiunta: mi ero dimenticato di Sonego che ha vinto un torneo di recente, più o meno la stessa età di Berrettini).
Vi faccio un esempio: 10 anni fa quando i francesi avevano Monfils, Gasquet, Tsonga, Simon e diversi altri meno forti ma comunque rispettabili tutti dicevano che avevano fatto un ottimo lavoro. Non hanno vinto slam, una finale e qualche semifinale, ma se i big 3 erano nati in altri paesi non aveva certo colpa la federazione francese che infatti veniva elogiata da tutti.
@ il capitano (#4202398)
Korda piaceva molto anche a me, ma ormai non lo seguo più, ho capito che gli manca la giusta cattiveria agonistica che devi avere per vincere ad alti livelli. Rune ha problemi fisici, se li risolve, per me può fare grandissime cose. Sverev, penso ormai da diverso tempo e l’ho scritto più volte, che con quello che ha, ha fatto miracoli finora, ha un fisico eccezionale senza dubbio, per compensare un handicap molto grave e di sicuro non guarisce. Quindi ha già fatto miracoli.
@ Lupu74 (#4202638)
Nel tennis, il semplice confronto H2H non dice nulla. Il tennis si gioca su tornei e contano i risultati nei tornei e non quello che fai negli H2H con questo o quel giocatore.
Senza considerare i ritiri e le partite non giocate per infortunio, da agosto 2023 le sconfitte di Alcaraz sono avvenute contro i seguenti giocatori:
2023 post US Open
Pechino: SF – sconfitto da Sinner
Shanghai: Ottavi – sconfitto da Dimitrov
Bercy: Sedicesimi – sconfitto da Safiullin
Finals: Red Group – sconfitto da Zverev + SF – sconfitto da Djokovic
2024
AO: QF – sconfitto da Zverev
Buenos Aires: SF – sconfitto da Jarry
Miami: QF – sconfitto da Dimitrov
Madrid: QF – sconfitto da Rublev
Queen’s: OF – sconfitto da Draper
Olimpiadi: F – sconfitto da Djokovic
Cincinnati: Sedicesimi – Sconfitto da Monfils
US Open: Secondo Turno – Sconfitto da Van De Zandschulp
mentre nel medesimo anno Jannik ha perso le seguenti partite:
2023 post US Open
Shanghai: Ottavi – sconfitto da Shelton
Finals: Finale – sconfitto da Djokovic
2024
Indian Wells: SF – sconfitto da Alcaraz
Montecarlo: SF – sconfitto da Tsitsipas
Roland Garros: SF – sconfitto da Alcaraz
Wimbledon: QF – sconfitto da Medvedev
Montreal: QF – sconfitto da Rublev
Escludendo la sconfitta con Shelton, Jannik non ha mai perso per mano di un giocatore sotto la top ten e, a parte la sconfitta nelle finals con Nole, ha sempre perso al 3° set nei tornei ATP ed al 5° set nei due Slam.
Viceversa, Alcaraz ha perso ben 4 volte con giocatori fuori dalla top 20 e due volte con Dimitrov, che grazie a quelle vittorie è rientrato in top 20.
Il semplice raffronto di questi numeri per me spiega oltre ogni dubbio e discussione di quanto Jannik sia stato nell’ultimo anno superiore ad Alcaraz, che in pratica ha giocato bene solo i due Slam salvo poi essere sovente preso a pallate, spesso anche da carneadi e/o giocatori sul viale del tramonto.
@ Giorgione (#4202626)
Valentino il più grande di sempre….