Sinner di fisico e di testa! Batte Draper al termine di una dura battaglia giocata in condizioni estreme, vola in finale a US Open
“Welcome to the jungle…”. La celeberrima canzone dei Guns ‘n’ Roses calza a pennello per dare un’immagine visiva alla prima semifinale di US Open, e non solo per il caos della città che non dorme mai… Degno di una giungla tropicale è il clima su Flushing Meadows (oltre l’80% di umidità), che rende per Jannik Sinner e Jack Draper una vera sofferenza giocare e lottare per oltre tre ore, sprintando a tutta e spingendo forte, con le scarpe del britannico che letteralmente perdono sudore e bagnano il campo, cosa mai vista. Alla fine la maggior durezza, esperienza a questo livello e qualità dell’azzurro prevalgono per 7-5 7-6(3) 6-2, un successo storico che porta il n.1 a giocarsi la prima finale a New York, dove attende il vincente del derby a stelle strisce tra Fritz e Tiafoe. Una partita non bella dal punto di vista estetico e del mero spettacolo, costellata da troppi errori e portata a casa da Jannik grazie alla sua abilità nel resistere a qualche momento no (come il contro break subito nel primo set, immediatamente dopo l’allungo), alle troppe palle break non sfruttate – in particolare nel secondo set – e soprattutto per la sua straordinaria bravura nel giocare meglio e con lucidità assoluta i punti più importanti. Fantastico il tiebreak del secondo set, dove è partito come un razzo; come ha comandato servendo sotto 6-5, e in precedenza anche nella chiusura del primo set, con Draper che serviva bene e reggeva al massimo delle sue possibilità. È stato un braccio di ferro, quasi un match di “pugilato con racchetta”, con due atleti stremati dall’umidità e fatica ma duri al tal punto da scambiarsi mazzate una dopo l’altra, pur barcollando.
Nel terzo set Jack era distrutto, ha pure vomitato il campo nella fase finale del secondo set in un game assurdo, dove Jannik in una difesa estrema è caduto a terra sbattendo il polso sinistro. Per fortuna non è stato niente di grave, il medico ha controllato ma il match è proseguito senza evidenti menomazioni (la paura è stata tantissima!?!). Sinner la vince di fisico, più resistente del rivale. La vince di sofferenza e tenuta mentale, la stravince per lucidità nell’affrontare i momenti cruciali. Una vittoria per così dire “sporca”, non giocando affatto il suo miglior tennis, ma servendo piuttosto bene: ha chiuso col 66% di prime in campo, vincendo tre punti su quattro, e proprio il servizio l’ha aiutato in molti momenti decisivi. Meno bene col diritto Jannik, dove ha spesso costruito bene ma poi è mancato nell’affondo decisivo. Spesso si è anche fatto sorprendere dalla sbracciata a tutta del rivale, che ha potenza e mano per spaccare lo scambio da qualsiasi posizione, e che ha giocato anche piuttosto bene di volo.
Draper non è arrivato in semifinale per caso, se l’è meritata sul campo con un tennis consistente, a tratti sprezzante per come si avventa sulla palla e la maltratta, con traiettorie imprendibili. Si è confermato un tennista di grande valore e potenziale, un po’ “rozzo” se vogliamo nel gesto ma potente, piuttosto completo e mai dono. Jannik nella prima parte del match ha forse peccato di impazienza, cercando di star dietro alle sfuriate di Draper invece di costruire e sfinire ai fianchi il rivale, palla dopo palla. Infatti quando nella parte finale del primo set si è messo a costruire e bloccare il rivale in scambi di ritmo e pressione, si è preso molti punti diretti sfruttando le aperture di campo e allo stesso tempo ha provocato molti errori del britannico, demolito da un ritmo e angoli irresistibili. Alla fine la combinazione servizio più diritto potente dal centro è quella che ha portato più punti all’azzurro. Altalenante invece è stato il rendimento della risposta: ne ha sbagliate diverse per lunghezza, come se volesse chiudere direttamente il punto, invece di affidarsi alla palla profonda ma sicura, per guadagnare campo. Probabilmente temeva il primo colpo dopo il servizio di Jack, che in effetti è stato spesso molto efficace.
Tre ore di grande lotta, con un numero complessivo di punti che di solito si giocano in quattro set (a volte in cinque…). Sinner è certamente più abituato di Draper a battaglie del genere, ma almeno è piaciuta la resistenza fisica del nostro n.1, che ha terminato l’incontro sicuramente stanco ma visibilmente non così devastato come Jack, che a tratti nel terzo set pareva quasi sul punto di crollare a terra. Uno Slam è un torneo complesso, e forse quello di New York è fisicamente il più duro per queste condizioni mutevoli, a volte estreme, arrivando con già 8 mesi di tennis sulle gambe. Ritrovare Sinner in finale, dopo l’approccio al torneo difficilissimo per le “note” vicende, e dopo aver battuto il cliente più scomodo possibile nei quarti (Medvedev) è l’ennesimo segnale della forza e grandezza di Jannik, uno che non molla mai, che nelle giornate nelle quali non spacca la palla riesce comunque a trovare il modo per portarla a casa, che nei momenti più duri e di fatica resta solido e positivo. Un Campione vero.
“È stata una partita difficile, siamo amici, ed è stata molto fisica. Ho cercato di restare lì, forte mentalmente nonostante tutte le difficoltà” afferma Jannik a caldo in campo. “Sono felicissimo di giocare la finale”. “Contro uno statunitense a US Open? Sarà una partita bella ma non facile. È la mia seconda Slam in stagione, è la dimostrazione che sto facendo un bel lavoro”.
Adesso riposo, fisioterapia e testa alla finale, dove andrà in campo comunque da favorito. E speriamo col sorriso visto oggi prima della sfida con Draper. Serenità e consapevolezza, due armi importanti quanto il suo diritto assassino il rovescio preciso.
Marco Mazzoni
La cronaca
La prima semifinale di US Open 2024 scatta con Draper alla battuta. Subito aggressivo col diritto, ma la palla gli scappa via. Poi un doppio fallo, evidente la tensione nel braccio del britannico. Ha la chance Jannik per arrivare subito a palla break, comanda lo scambio ma l’accelerazione di diritto è deviata out dal nastro. Entra in azione il servizio di Jack, 4 punti di fila e 1-0. Nel primo turno di battuta Sinner spinge forte sul rovescio dell’avversario. Qualche imprecisione, ma con il primo Ace del match chiude a 30 il game (1-1). Entrambi colpiscono la palla davvero forte, rischia tanto Draper per non perdere campo, mentre Sinner – come in altri match del torneo – non è centratissimo col diritto nei primi game. Invece non male il servizio, 9 prime in campo su 11 punti per l’azzurro, dato per lui molto alto. Draper vince a zero il quinto game, bellissimo il suo impatto col diritto, un’accelerazione violentissima che controlla alla grande anche su palla piuttosto alta. Eccellente game anche per Jannik, servizio e diritto potente sul rovescio del rivale, pronto anche a correre in avanti. 3 pari. Nel settimo game Jack trova poche prime palle… Jannik risponde potente sulle seconde e si porta 15-30. Si cava dal buco Draper con un diritto fulminante, davvero notevole. Jack cerca un S&V troppo garibaldino, sulla posizione arretrata del nostro, e incassa la risposta-passante di rovescio. 30-40, prima palla break del match. E seconda palla… Esagera col diritto cross il britannico, spostato lateralmente da un rovescio cross davvero perfido di Sinner, palla un po’ alticcia e lenta, complessa da rigiocare. E sotto la pressione del momento… BREAK Sinner, 4-3 e servizio, bravo a capitalizzare il calo al servizio del rivale con grande attenzione. Anche Sinner all’improvviso smarrisce la prima palla, e stacca un diritto che gli costa lo 0-30. Vince il primo lungo scambio Draper, in rete il diritto di Sinner, e 0-40, suona l’allarme rosso subito dopo esser scappato avanti. La prima palla break è cancellata da un servizio al T; diritto pesantissimo dal centro per cancellare la seconda; il Contro BREAK arriva sul 30-40, in rete un’accelerazione di diritto di Jannik. 4 pari. Entrambi hanno pagato un brutto turno di servizio. Si accende la lotta, bravo l’azzurro a scaricare un gran contro piede e prendersi di forza il punto del 15-30. Clamorosa la risposta di Sinner e ancor più bello il diritto di Draper in corsa, sbracciata vincente da campione. Che punto! Con un ottimo servizio e volée il britannico si porta 5-4. Troppi errori di Sinner in questa fase, e la percentuale di prime palle è crollata sotto il 60% dall’82% del 2 pari. Serve più pazienza, scambiare con grande pressione sul rovescio di Jack, che regge di meno. Torna la prima palla e via, 40-15 con un diritto dal centro. Ma altri due diritti, il terzo del game, porta il game ai vantaggi. Quando scambia con calma, di ritmo e spostando il rivale, Sinner tende a prevalere. Ace, e 5 pari. Superato momento non facile, l’altro era a 2 punti dal set. Un doppio fallo costa a Draper il 30 pari, dopo che aveva perso un lungo scambio. Rimedia con l’Ace, ma eccellente il recupero di Jannik sulla smorza successiva, niente male peraltro. Di nuovo Sinner stazione molto dietro in risposta, corre a rete il brit ma subisce la pallata violentissima del nostro. Palla break! Ace di nuovo… freddissimo. Altro Ace… tre nel game, poi doppio fallo. Rischia tutto. Bravo Sinner a correre avanti e giocare una volée non perfetta ma profonda. Seconda palla break per l’italiano. Uff, esce di un niente la risposta aggressiva. Si gioca a un ritmo folle… alla fine Draper è il primo a sbagliare. Terza chance per Jannik. Doppio fallo! Crolla anche sotto la fatica, dopo 7 minuti super intensi. 6-5 e servizio Sinner. Inizia con un Ace esterno, non veloce ma piazzato alla perfezione. Durissimo anche il secondo punto, pressione clamorosa di Jannik che guadagna metri e forza l’errore di Jack. 30-0. 40-0, non regge Draper, tre set point. Servizio esterno e la risposta vola via. 7-5 Sinner, con sei punti di fila. Dopo i tanti errori e un po’ di fretta, l’italiano si è messo nel momento chiave a giocare con pazienza imponendo forza, ritmo, pressione, portando l’avversario in territori per lui sconosciuti a questa velocità, finendo per sbagliare troppo.
Secondo set, inizia Draper alla battuta. Sinner trova un passante stretto sulla riga in gran corsa. Scoramento di Jack, col doppio fallo successivo e il peso del primo – duro – set perso nel torneo. 15-30. Grave l’errore col diritto di Jannik, era in controllo dello scambio e poteva portarlo a palla break. Terrificante il ritmo imposto da Sinner, palla dopo palla lo sfianca e ai vantaggi la palla break arriva. Se la gioca bene Jack, rischia e trova un angolo stretto ottimo, che coglie in contro piede l’azzurro. Rischia tanto Draper, del resto se crolla nel morsa del nostro è stritolato, così trova gran punti ma anche errori. Con un attacco esagerato sulla seconda, Draper è punito dal lob di Jannik, seconda PB. Stecca col diritto Sinner, forse messo fuori tempo dal nastro di Jack. Già 8 minuti, che lotta… 1-0 Draper, respira, e spinge duro in risposta. Si ritrova 0-30, Jannik è freddo, spara anche un Ace per il 30 pari, poi un altro. Si va ai vantaggi, e commette un doppio fallo che gli costa palla break. Esagera Jack, tira una pallata di diritto che atterra più larga del corridoio. Un miracolo il punto vinto da Sinner sul pari, da difesa ad attacco, con un controllo del polso in recupero misterioso… 1 pari. Solo 1h e 20, ma tennis intenso, e Draper ha poca forza per saltare alto sullo smash nel primo punto. Molto più agile Jan nell’arrampicarsi sulla palla e prendersi il 15-30. Tocca un gran volée, ma poi forza col diritto e concede palla break. Si salva con un bel S&V sulla seconda, stavolta lo stare molto dietro di Jannik non ha funzionato. Poi Sinner trova una risposta cross di rovescio incredibile, che impatto. Vince un gran game Jack, con un bel tocco di rete. 2-1. Dopo la lotta, segue un game a zero per Jan, 2 pari (con un diritto super). Anche il terzo turno di Draper va ai vantaggi, e Jack commette il secondo doppio fallo di fila (nono dell’incontro), gli costa la palla break. Non ne approfitta Sinner, sulla seconda rischia il cross di rovescio in risposta ma gli esce. 3-2. Segue altro turno a zero per l’italiano, 3 pari. Jack addirittura si cambia le scarpe, malvide di sudore, e si asciuga il campo per le chiazze lasciate dal britannico, grondante. Sul 30 pari si alza un improvviso coro “Sinner Sinner…”. Jannik non ne approfitta, sbagliando un tocco di rovescio rincorrendo una volée stoppata, poteva essere chance per l’allungo. Segue un errore simile, e 4-3 Draper. Difficile l’ottavo game per l’italiano: vince i punti col servizio, ma nello scambio commette errori o va sotto. Vantaggi. Rischia la risposta Jack, ma gli esce di poco (ottima la seconda palla di Jannik). Troppi errori di Sinner, non è un bel momento per lui. Addirittura vomita in campo Draper, totalmente spossato dall’umidità terribile su NYC. Finalmente Jannik ritrova un gran punto, una sbracciata di diritto a tutta delle sue, spacca la palla e fa il pugno, in un momento non facile. 4 pari, vince un turno duro. Sembra distrutto fisicamente il brit, si butta avanti e il S&V è di grande qualità. INCREIDIBILE! Sinner vince un punto dopo esser caduto a terra, ma… si tocca il polso, nella caduta ha messo male il polso. 5-4, arriva subito il fisioterapista per l’azzurro, chiede i 3 minuti. Enorme preoccupazione per il polso sinistro del n.1. Riprende con un gran servizio, poi un Ace. Il diritto corre, continua però a toccarsi il polso. 5 pari. Con servizio e diritto Sinner porta il set al tiebreak. Sinner si prende il primo punto in risposta con un cambio di ritmo mortale di rovescio e poi pallata di diritto. Ancora servizio e diritto, potente e preciso, qua nessuna pressione e ritmo ma massima velocità. 2-0. Altra prima palla, 3-0 Jannik. Il quarto punto invece è il classico pressing sinneriano, forza l’errore di Jack, stordito e sotto 0-4. Si butta a rete Draper, vince il primo punto. Si gira 5-1 (parziale di 9 punti a 2 e 11-4). Pesanti i colpi di Jannik, 6 punti 1 e 5 set point di fila. Annulla col servizio i primi due Jack, 6 punti a 3, ora però serve Sinner. Eccolo! Servizio a T, la risposta è out. 7 punti a 3. Set durissimo, con la caduta e il dolore al polso, e una fatica tremenda per la fatica e l’umidità. Jannik tante chance non sfruttata ma come ha alzato il livello nei momenti chiave, sotto 5-6 e poi il tiebreak, dove non ha sbagliato NIENTE.
Dopo una sosta di 6 minuti, Sinner riparte alla battuta nel terzo set. Solido game, un doppio fallo ma anche un Ace e pochissima fatica, 1-0, può fare corsa di testa. Si getta acqua fredda in faccia Draper, come per scuotersi. Si affida a diritti a tutta, o tagli, come se non volesse assolutamente entrare nello scambio. Si ritrova sotto 15-30, regala la risposta Sinner (si poteva far meglio su questa seconda palla). Si prende la chance di break l’azzurro con un diritto fulminante, nemmeno ci prova Jack. Non la sfrutta Jannik, arriva bene sulla palla corta ma non copre bene sulla rete, in allungo il tocco non c’è. Jack è una smorfia continua, sembra sull’orlo del ko ma regge grazie al servizio, 1 pari. Sinner continua a spingere, Draper quasi solo servizio e volée, a scappare dal ritmo e pressione del rivale. Trova qualche colpo top, forte di un servizio che lo sostiene, ma appena si scambia ha perso efficacia. Fila via liscio l’italiano al servizio (3-2). Nel terzo turno del set, Jack scivola sotto 15-30 (anche grazie alla prima palla corte di Jannik). Con una spallata vince un bel punto il britannico, ma sul 30 pari gioca una seconda palla lenta che segue a rete con poca lucidità, e la risposta di Sinner è precisa. 30-40, palla break. E stavolta non entra la prima di servizio… Draper si butta ancora avanti, ma non chiude la volée di diritto, Jannik si avventa e trova un comodo passante di rovescio in allungo. BREAK, finalmente, mancava dal primo set. 4-2 e servizio Sinner, a due game dalla finale. Comodo il turno di battuta, 5-2 (parziale di 12 punti a 2). Un passo, solo un passo, per andare a giocarsi la coppa. Ormai Draper sta in campo per onor di firma, cede il secondo turno di battuta del set, chiude con un rovescio vincente da campione per 6-2. Che lotta… non bellissimo il gioco, ma vincere sporco è una qualità dei grandi. E Jannik è ormai un Grandissimo.
J. Sinner vs J. Draper
Statistiche | 🇮🇹 J. Sinner | 🇬🇧 J. Draper |
---|---|---|
Ace | 11 | 8 |
Doppi falli | 2 | 10 |
Percentuale prime di servizio | 65% (62/96) | 49% (64/131) |
Punti vinti con la prima | 77% (48/62) | 67% (43/64) |
Punti vinti con la seconda | 74% (25/34) | 48% (32/67) |
Punti vinti a rete | 68% (17/25) | 65% (22/34) |
Palle break convertite | 36% (4/11) | 25% (1/4) |
Punti vinti in risposta | 43% (56/131) | 24% (23/96) |
Vincenti | 43 | 29 |
Errori non forzati | 34 | 43 |
Punti totali vinti | 129 | 98 |
Distanza coperta | 12910.7 ft | 13331.1 ft |
Distanza coperta per punto | 56.9 ft | 58.7 ft |
TAG: Jack Draper, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, US Open 2024
…indoor..
Pechino e Shanghai sono open
Vienna, Bercy e Finals ibdoor… 😉
Chi metteranno ?
Lahyani ?
Nouni ?
La Tourte ?
Murphy ?
Bernardes (addio) ?
Forcadell ?
Keothavong ?
Ma come li scelgono ? 😉
Le chiacchiere stanno a 0. domani sera bisogna portare a casa lo slam numero 2. su 2 finali. per suggellare un 2024 da urlo. e ancora manca la stagione indoor dove sinner è il più forte di tutti. sento ancora critiche dubbi perplessità su jannik nonostante sia per distacco il più forte tennista che l’italia abbia mai avuto.
Qualcuno sa trovare la classifica della percentuale di vittorie ATP per anno ?
Jannik alla 20^ finale!
Finora 15W-4L (79% W) 🙂
(L: Miami21, Rotterdam23, Miami23, Finals23)
1-Muster 80%
2-3 Laver-Sampras 72.7%
4- Borg 72,5%
5- DJ 70,7%
6- McEnroe 70,6%
7- Nadal 70,2%
8- Agassi 66,7%
9- Connors 66,5%
10- Federer 65,6%
11- Murray 64,8%
Jannik TOP !!! 😉
Te sei sempre stato un criticone su sinner…
Ovvio tu hai vinto un sacco di slam e cosa vuoi che sia essere il numero uno ed essere in finale agli us Open… Poretto 🙂
@ Supporter dei poeti estinti (#4199698)
L’importante è giocare meglio del proprio avcersario, non giocare bene tout court. In questa occasione vuol dire che in sei partite, ci fossero top players o meno, lui è stato il migliore in campo. Stagione lunga, calano e peggiorano tutti, lui evidentemente rimane anche nel decremento tecnico un poco più vicino al suo trnnis migliore
La cosa meravigliosa è che sta vivendo un periodo molto complicato e non è al suo meglio. Eppure ha vinto un 1000 e adesso è in finale agli US Open..e secondo me li vince. Not too bad
Vero, ma non riesco proprio ad immaginare uno Jannik che sbrocca. Al massimo si volta e se ne va.
Sinner appartiene ormai alla categoria dei grandi vincenti, quelli che badano al sodo, che salgono di livello quando i punti contano di più, che la spuntano in volata: queste sono le caratteristiche dei campioni.
Si si, conosco Jannik, ma lui stesso dichiarò che l’intervista di Kyrgios l’avrebbe in qualche modo messo in condizioni “difficili”…
Difficili perchè si conoscevano, si rispettavano e dopo le accuse pesanti rivolte a lui, la pseudoamicizia ha preso un’altra piega..
Conosco Sinner, ma lo conosciamo in situazioni dove la gestione delle circostanze è nei limiti della normalità….
Se Kyrgios facesse delle domande pesanti, tendenziose e accusatorie in modo insistente non possiamo sapere come potrebbe reagire Jannik…
Lui è una persona pacata e corretta ma penso che tutti abbiamo un limite che potrebbe portare a sbottare… tutto qui.
Spero che non si arrivi a spazientire Sinner a tal punto perchè i bravi e buoni hanno limiti molto elevati di sopportazione, ma quando sbroccano poi sono più cattivi di altri..
Credo che Sinner ieri, al netto del valore dell’avversario e delle condizioni atmosferiche ,non abbia giocato la sua migliore partita anche perchè credo un pò mentalmente frenato visto il ranking dalla condizione di grande favorito nella semifinale (in genere un risultato dato quasi per scontato non aiuta).
Preferisco sempre giocare male e vincere che giocare bene e perdere..questione di gusti..
Boh, varie volte ha giocato male (es. la volta che fu asfaltato 6-0 6-1 in finale in una challenger da un tennista polacco perchè stava molto male fisicamente, la volta che Huesler lo umiliò nel 1000 di Parigi = ovviamente pure lì non era al top; al limite-limite ti dico perfino nella sconfitta contro Carreno quando questo vinse a Montreal = NB lì la sconfitta ci stava tutta, lo spagnolo giocò davvero bene in tutto il torneo, solo con un JS più centrato penso che sarebbe stata una partita molto più lottata…).
Però stavolta non sono d’accordo: non ho ancora visto qua il Sinner del livello “australiano” (per me ha giocato complessivamente molto meglio là nella partita che ha vinto in 5 set vs Medvedev rispetto a quella che qua ha vinto in 4 set), ma contro un servizio ed un dritto così pesanti come quelli di Draper e per di più mancini sei davvero in difficoltà (e, per gli errori sulle seconde, quando sono più “lente e cariche”, se non sei al 110% puoi essere in difficoltà a ritrovare il ritmo giusto perchè prima hai cercato di “tararti” per rispondere alle sue prime violentissime) ed infatti nel terzo set, si è visto che, calato di colpo il britannico, la partita era segnatissima…
Quindi in complesso per me JS ieri ha giocato BENE (ribadisco che, a parte il primo set del primo incontro, per me l’unica partita che ha giocato “maluccio” = detto tra virgolette, perchè ha vinto in 3 set, quindi ha giocato bene e “malino” SOLO rispetto al livello di tutto il resto del torneo, è stata quella vs Paul = lì tanti errori su servizi e su una palla ben più “leggera” di quella di Draper: MA ora a mente fredda valuto molto di più che c’erano valdi motivi che pure avevo subito sottolineato: un po’ di vento ed il giocarsi di sera, cosa che a lui proprio non piace…).
Ho avuto seri problemi ieri a seguire secondo e terzo set di Jannik in diretta !
Ora mi limito semplicemente a scrivere: Grazie a questo immenso Campione !
@ MARMAS (#4199610)
Stavolta sono stato molto d’accordo con il tuo primo commento. “Difetta di regolarità” in effetti può generare incompresioni, ma chi lo conosce penso che l’abbia interpretato (come mi pare poi tu abbia spiegato” con “per fare il suo gioco “tipico” senza sbavature deve stare alla perfezione fisicamente, psicologicamente e senza robe tipo vento, ecc., altrimenti vedi parecchi errori che dici “ma perchè oggi li fa?”). Questo perchè la sua caratterstica principale, che per ora mi pare inelimibabile, è che è di fatto un attaccante “nato” e, se dovesse giocare in difesa, perderebbe gran parte della sua forza (fa punti, quando è costretto “in difesa”, spesso bellissimi, ma perchè si muove molto bene ed arriva su palle difficile per attaccarle e non per mandarle di là con una super-rotazione e sul colpo “debole” dell’avversario per dare fastidio e batterti per “sfinimento” come faceva ad es. Rafa).
Non concordo invece con “è camaleontico, vince in 100 modi diversi”.
Vince sempre nello stesso, mettendola sul ritmo e cercando di sballottare da una parte all’altra del campo l’avversario (tanto che, se in questa partita, avesse cercato di colpire sistematicamente il rovescio di Draper, per me soffriva meno: bisogna però dire che l’altro è un mancino e questo complica MOLTO ciò) per togliergli il tempo (solo contro Medvedev, oppure contro giocatori “deboli” per “allenare il gioco di volo”, va più spesso a rete, ma cmq il “canovaccio” è sempre lo stesso).
Tattica “banale” (e sempre la stessa), ma è talmente forte che funziona: nessun altro (salvo Alcaraz quando è in forma come lui, oppure dobbiamo scomodare i big3 al top, che probabilmente eran pure meglio) tiene questo ritmo per 5 set…
Poi, certo: a) cerca di introdurre voleè e cambi di ritmo: se fatti ogni tanto e non sistematicamente ti danno forza (l’altro giorno tutti i cronisti di supertennis in studio infatti dicevano “meno male che ha introdotto le variazioni nella giusta quantità e non ha snaturato il suo gioco fatto di potenza da fondocamnpo”); b) con l’esperienza che man mano accumula, lo vedi vincere partite che prima avrebbe perso (es. gestendo il vento, gestendo mentalmente dei pezzi di partita in cui è in crisi, non sparando a tutta in certi momenti del match ma accontentndosi di mandare di là delle palle “solide”, ecc.), ma il suo gioco sempre quello è…
Non è un cmq disonore eh, anzi il contrario, il tennis moderno è una lotta di ritmo… (Anche, anzi specie, i giocatori “fantasiosi” alla Dimitrov, ecc., pure se sono in forma vengono spazzati via da questo gioco fatto da un JS al top: vedasi Miami)…
Sì, comunque l’inizio partita con McDonald non lo prenderei come riferimento. Era la prima partita di uno slam (la prima…), per giunta su una superficie tecnicamente diversa da Cincinnati
Ascolta, il mio giudizio sulla partita è quello che ho trascritto, senza ombre, con estrema chiarezza. Se tu vedi le cose diversamente da me, io le rispetto senza venire a dirti che non è come le vedi. Addirittura dici che è grottesco, inoltre insisti solo sul fatto che non è corretto dire che ” ha giocato male”, e non ti soffermi sulla frase successiva ” o perlomeno sotto i suoi standard”. Io non so cosa tu abbia visto, e come l’hai vista, ognuno è libero di interpretare una partita secondo il proprio modo di pensare. Io ho visto Draper cercare di fare del suo meglio, ma non è un giocatore ( almeno ad oggi ) da finale slam, e a mio avviso ha giocato ancor meno bene di Jannik, mi pare ovvio. E se proprio vuoi sapere in percentuale ( sempre per come l’ho vista io ) come l’ha giocata Sinner, siamo al 50/60 % delle sue possibilità. Il paragone lo faccio sulla base delle altre partite di Jannik, che ci ha abituati piuttosto bene.
Condivido, nel primo set con McDonald ha tirato a tutta quasi a volerlo spaccare ed è stato fregato..era l’errore che faceva nel periodo Piatti, poi passato in mani più educate tatticamente le cose sono cambiate..forse se sentite le sue parole su come giocare i tie break ci potremo fare una idea…
oooh yessss!
Bastano Hammer & Cobbo a Bologna insieme ai Bolessori. Nella fase finale ci vorrà il Benzinaio.
…dire giocato male è grottesco..io dico giocato male quando venne asfaltato da Aliassime a Madrid, da R4u ad Halle, da Tsisipas agli Ao prima della rottura con Piatti, con Zverev a Parigi, con O’Connell ad Atlanta ecc. Se diciamo non è stato una bella partita ci sta ma la bella partita è frutto di tante cose, le condizioni atmosferiche tipo caldo, umidità, vento e via dicendo (a Cincinnati la maggior parte delle partite erano orrende ma il vento è la superficie hanno condizionato le partite) o dalle caratteristiche dei giocatori che ti mettono in palla o ti costringono a giocare sporco e così via. È chiaro che le partite tra Sinner ed Alcaraz sono belle in quanto entrambi, in modi diversi esprimono il tennis migliore del circuito…
Mi spiace per te, ma io continuo a dire cosa ho visto, e cioè che PER ME, Sinner ha giocato male. O perlomeno sotto i suoi standard, come già scritto. Se poi vai a vedere solo le statistiche, beh, io posso anche fare molti più punti e meno errori, ma se l’altro fa una caterva di errori, e molti meno punti, mi pare ovvio che la statistica va a farsi benedire. E ciò, cmq, non vuol dire giocare bene.
Ho visto la partita esattamente come te.
Le parole sono importanti e allora “giocato male” non si può sentire..puoi dire ha giocato male in alcuni punti importanti, nelle palle break o ha giocato male quando aveva il punto in mano, o ha fatto errori evitabili, o ha giocato male nel game dove ha subito il break…quando una partita finisce con un saldo attivo di più nove punti, con una differenza di 31 punti, quando sei stato dominante al servizio con il 74% sulle seconde e hai portato ai vantaggi tante volte l’avversario in risposta che per vincere ogni suo singolo game ha dovuto fare sforzi sovrumani
Io penso che la chiave tattica del match con Fritz sarà anticipare i colpi e togliere tempo all’americano.
Ho scritto un commento su questo nell’articolo sulla conferenza stampa di Fritz, se hai voglia di leggerlo.
Parliamo di una finale Slam e quindi di una partita che, almeno ex ante, presenta ontologicamente delle insidie e dei motivi di incertezza.
Poi speriamo ex post di commentare un match in cui Jannik ha fatto valere la sua superiorità in modo netto e senza troppi patemi per noi tifosi.
Dita incrociatissime.
Perfettamente d’accordo.
Jannik nasce come un tennista superoffensivo … Il ragazzino benzinaio spara comodini.
Oggi ha acquisito una maturità e una testa che gli consente di portare a casa il match in 10 modi diversi… È un camaleonte che si sa adattare alle mutevoli condizioni di gioco, caratteristiche dell’avversario e suo stato di forma.
Volevo dire esattamente questo è sono perfettamente d’accordo con te.
Se ne hai voglia prova a rileggere il mio primo commento senza focalizzarti sulla frase “forse non sarà il tennista più regolare del mondo”, che in effetti può generare equivoci e far perdere il senso complessivo del mio intervento.
Probabilmente andrò controcorrente, ma io la partita l’ho vista così:Jannik ha giocato male, o perlomeno molto al di sotto dei suoi standard, e Draper non mi è parso un fulmine di guerra. Il clima umidissimo non ha di certo aiutato, ma se poco poco al posto del britannico ieri sera vi fosse stato un giocatore più regolare, probabilmente l’esito della partita sarebbe stato diverso. Ho potuto notare la ricerca, da parte di Jannik, di non dare punti fermi a Draper variando continuamente la posizione in risposta, cosa piuttosto inconsueta per Sinner, visto che ha una naturale predisposizione all’attacco, e invece stavolta si è messo a fare il Medvedev della situazione, cioè sulla seconda di servizio dell’inglese spesso stava a 6 metri dalla linea di fondo, salvo cambiare posizione nel successivo 15, avvicinandosi di nuovo, immagino per cercare di destabilizzare Draper. Io non credo, nonostante la vittoria, abbia fatto bene ad adottare questa tattica, poiché snaturalizza quella che è la sua peculiarità, cioè l’attacco giocando di anticipo. E la conferma di ciò mi sovviene pensando ai tanti errori di rovescio, inusuali per Sinner, che sono stati dettati a mio modesto parere proprio dalla non abitudine di Jannik di rispondere così da lontano. Tuttavia, vedo il bicchiere mezzo pieno, poiché non credo che Jannik possa ripetere una prestazione così sottotono. Ma attenzione che Fritz è carico a mille. L’unica cosa che mi conforta è l’aver visto il cambio di passo quando Jannik ha deciso di farlo, cioè sul tie break, dominato. Il terzo set non fa testo, Draper era stremato e non vedeva l’ora di andare a farsi la doccia.
Certo, ma la partita con Fritz la vedo “più semplice”, soprattutto sul piano tattico. Rispetto a Draper (e a tutti i mancini tipo Shelton), l’americano ha un gioco molto più leggibile. Tutto dipenderà da Jannik e, in particolare, dalla sua risposta al servizio. Ma Jannik negli ultimi tempi ha dimostrato di avere due palle così (mi si perdoni la volgarità) superando difficoltà enormi dovute alla vicenda che sappiamo.
Fin dall’inizio di questa stagione Jannik ha dato in campo l’impressione di essere sempre lui ad indirizzare i match. A parte le poche sconfitte,e il modo in cui queste sono arrivate, mi è parso capace di girare sempre dalla sua parte l’inerzia di tutti i match che ho avuto modo di seguire. Il servizio, che fino a metà della stagione scorsa,viveva di alti e bassi e spesso lo tradiva, oggi è un arma micidiale che gli permette di respirare e portare a casa punti facili , soprattutto nei momenti topici. Come puro colpitore non ha rivali al mondo e la testa è quella di un 30enne con 15 anni di esperienza nel circuito. Numero 1 per distacco e, comunque vada domenica, stagione impressionante.
OT, Jannik non va a Bologna, (per fortuna), ma vediamo se la Gazzetta lo perdonerà stavolta. Tra l’altro devo dire che sto leggendo articoli sul tennis veramente interessanti sulla Rosa da parte di Olivero. Non ci avrei mai creduto
Ebbene SI, per tua sfortuna.
Per come interpreto io la durissima partita di ieri, Sinner soffre il gioco di Draper (come quello di Rune e perfino quello di Tsitsipas).
Ci sono giocatori di cui Jannik è nettamente più forte ma il cui gioco non gli consente di imporre il suo in modo regolare.
Da qui i numerosi (alcuni davvero inspiegabili) non forzati che hanno impedito a Jannik di vincere mezz’ora / tre quarti prima di quanto abbia fatto. Particolarmente poco riuscito (gli è riuscito una sola dannata volta) il diritto inside in anomalo (che comunque è il suo colpo meno sicuro).
Anche Draper ha fatto tanti non forzati (e tanti doppi falli) e questo in virtù dell’enorme pressione di giocarsi la finale slam per la prima volta e di farlo contro il numero uno. Ovviamente i non forzati sono dipesi anche dalla superiorità di Sinner nello scambio.
Mettiamoci anche il clima da giungla con una cappa di umidità mostruosa che ha reso una partita che è durata in fondo solo tre ore, una sofferenza per entrambi.
Quanto sopra può spiegare perchè alcuni commentatori durante e dopo la partita l’anbbiano definita “brutta e noiosa”. In realtà tutto è stato fuorchè noiosa, ma bella (dal punto di vista di chi la possa aver seguito senza essere coinvolto emotivamente) sicuramente poco, anche se non sono mancati i punti spettacolari.
In ogni caso MAI e nemmeno per UN SOLO ISTANTE ho dubitato che Jannik l’andasse a vincere in tre set. MAI. Invece contro Medvedev, e non solo nel secondo set, il dubbio che potesse perderla Jannik, magari al quinto, l’ho avuto.
Del resto 133 punti a 98 …… ma di che stiamo parlando???
Draper ha un potenziale incredibile e me ne accorsi quando lo vidi giocare per la prima volta quando era oltre i 300. Ha un talento naturale pazzesco e anche una buona esplosività di gioco, ma be ncontrollata, senza i fuori giri del primo Shelton e un servizio che, sia pur meno potente di quello di Ben, è altrettanto velenoso nelle traiettorie mancine (impressionante il servizio da destra sul T che sembra quasi uscire, ma poi pizzica l’angolino; meraviglioso, anche più della curva da sinistra a uscire).
Ora Jannik avrà un Fritz carico e concentrato e mi aspetto una maratona e una faticata immane che premierà chi arù più intelligenza, fisico e tenuta e senza farsi prendere dalla fretta. Tanto, è la finale: non c’è da giocare il giorno dopo o due giorni dopo e anche se durasse sei ore ….. il problema è solo per le nostre coronarie.
Draper invece è in top 20 e se la merita tutta e il nostro Musetti ne sente il fiato sul collo. Draper vale i 15 attualmente. Per entrare nei 10 dovrà sudarsela: non entri nei 10 per caso o perché hai indovinato la settimana da Dio. Non è scontato ce la faccia e conuqnue non subito. Ma è un giocatore da 15-20 stabile, esattamente come il nostro Musetti.
Oggi tutti a fare training autogeno ché domenica notte sarà densa di emozioni qualsiasi risultato venga fuori.
FORZA JANNIK!!!!
PS Ariella, un forte abbraccio: anche tu sei parte della nostra setta delle BESTIE DI SINNER 😈