Le venticinque semifinali Slam per il tennis azzurro al maschile, da De Morpurgo a Sinner
06/09/2024 11:35 
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Jannik Sinner, prima semifinale a US Open
Da Wimbledon 2023 a US Open 2024 corrono circa 14 mesi. In quest’arco di tempo davvero ristretto Jannik Sinner ha completato un personale e prestigiosissimo en plein di semifinali nei tornei dello Slam. La sua quarta “semi” è in programma oggi a New York (ore 21) contro Jack Draper, in palio la finale nel quarto major in stagione. In caso di vittoria, per il pusterese sarebbe la seconda finale Slam in carriera e nell’anno, dopo quella vinta a Melbourne lo scorso gennaio. La semifinale raggiunta dal nostro n.1 è la terza a US Open per un tennista italiano e 25esima in assoluto al maschile per i nostri colori nei quattro tornei più importanti dell’annata tennistica. Il 2024 resterà negli annali come stagione migliore di sempre per i nostri tennisti: infatti Sinner ha giocato le semifinali in Australia, Roland Garros e US Open, e Musetti a Wimbledon più quella Olimpica, quindi di fatto una sorta di “Golden Slam” di semifinalisti.
Nicola Pietrangeli detiene il record per il tennis italiano di semifinali Slam giocate: 5. Tutto lascia pensare che Jannik, arrivato a quota 4 a US Open 2024, spazzerà via anche questo primato del leggendario tennista romano, ma intanto ripercorriamo le 25 presenze di nostri giocatori tra i migliori quattro dei major. Si parte da molto lontano, i ruggenti anni ’30 sul rosso parigino.
Il primissimo tennista azzurro a giocare una semifinale Slam è stato Uberto De Morpurgo a Parigi nel 1930: non ebbe fortuna, non riuscendo ad issarsi al match per il titolo, stoppato da uno dei leggendari “moschettieri” Henri Cochet (7-5 6-1 6-2 il punteggio della partita). Dopo solo due anni l’Italia torna protagonista a Roland Garros, con Giorgio de Stefani che si qualifica per la semifinale e la vince, regolando il ceco Roderich Menzel in quattro set (6-3 2-6 7-5 6-4 lo score). Purtroppo non riuscì a vincere la finale, stoppato da Cochet in quattro set (6-0 6-4 4-6 6-3). De Stefani ci riprova nel ’34, sua seconda semifinale a Roland Garros, ma stavolta è battuto da Gottfried Von Cramm al termine di una battaglia di cinque set (3-6 6-4 6-1 3-6 6-2).
Arriva la seconda guerra mondiale, e dobbiamo aspettare gli anni ’50 per rivedere un tennista italiano tra i migliori quattro di uno Slam. Sarà ancora a Parigi, sulla nostra “amata” terra battuta, grazie alle imprese di Beppe Merlo prima e di Nicola Pietrangeli dopo. Merlo nel 1955 e 1956 gioca e perde per due anni di fila la semifinale a Bois de Boulogne: la prima contro Sven Davidson, sconfitta piuttosto netta in tre set (6-3 6-3 6-2), e la seconda contro uno dei più forti di sempre, l’australiano Lewis Hoad con il suo polso d’acciaio e forse il tennis più completo di sempre (6-4 7-5 6-4 lo score per il “canguro”).
Passano tre anni e sale in cattedra il talento e tocco di palla fantastico di Nicola Pietrangeli, che finalmente porta un tennista italiano sul trono di un torneo dello Slam. “Nick” nell’arco di sei anni gioca le sue 5 semifinali Slam tra Parigi e Wimbledon. Con il suo tennis completo e ricco di variazioni, Pietrangeli nel 1959 raggiunge la prima “semi” a Parigi dove batte Neale Fraser, completando il suo torneo da sogno con la vittoria in finale contro il sudafricano Ian Vermaak (3-6 6-3 6-4 6-1 lo score). Nel 1960 arriva un anno d’oro per le racchette azzurre. Infatti a Roland Garros i semifinalisti italiani sono due, Pietrangeli e Orlando Sirola. Nicola batte Robert Haillet in semifinale e alza il suo secondo (e ultimo) trofeo Slam in carriera regolando in finale il cileno Luis Ayala in cinque set (3-6 6-3 6-4 4-6 6-3); proprio Ayala sconfisse Sirola in semifinale.
Forse del suo miglior momento in carriera, Pietrangeli gioca un tennis fantastico anche sui prati di Wimbledon, dove sbarca tra i migliori quattro del torneo e costringe il più forti di tutti, Rod Laver, a dare il 101% per batterlo. Il mancino australiano si impone al termine di una battaglia epica, rimontando uno svantaggio di due set a uno all’italiano, per 4-6 6-3 8-10 6-2 6-4. Pietrangeli non riuscirà a tornare in semifinale ai Championships londinesi, ma sbarca per altre due volte in semifinale a Parigi. Nel 1961 batte lo svedese Jan Erik Lundquist in tre set, 6-4 6-4 6-4 il punteggio, ma non riesce a completare un tris di vittorie consecutive, stoppato in finale da Manuel “Manolo” Santana. Nicola tornerà in semifinale anche nel 1964, battendo di nuovo Lundquist (4-6 6-4 6-3 6-3), e sconfitto poi in finale di nuovo da Santana, 6-3 6-1 4-6 7-5 lo score, con l’amarezza per non aver sfruttato sei set point nel quarto set.
Dopo l’era Pietrangeli, si passa all’era Open e alle imprese dei nuovi campioni azzurri: Adriano Panatta e Corrado Barazzutti, che negli anni ’70 portano la prima storica Coppa Davis in Italia (1976) e riportano per cinque volte il tricolore in semifinale negli Slam. Panatta sbarca per la prima volta in carriera tra i migliori 4 di un Major a Roland Garros 1973, dove è fermato in tre set (6-4 6-3 6-2) dallo jugoslavo Niki Pilic. Passano due anni e Adriano ci riprova, sempre a Parigi, e stavolta cede alla ragnatela di Bjorn Borg in quattro set (6-4 1-6 7-5 6-4). Panatta nel 1976 vive il suo anno d’oro: stavolta a Parigi nessuno riesce a fermarlo. Nei quarti si prende la rivincita su di un fortissimo Borg (6-3 6-3 2-6 7-6), in semifinale supera Eddie Dibbs (6-3 6-1 7-5) e vince la finale, suo unico alloro Slam, contro Harold Solomon (6-1 6-4 4-6 7-6).
Subito dopo Panatta, tocca a Corrado Barazzutti portare l’Italia per due volte in semifinale Slam. Nel 1977 è battuto da Jimmy Connors a Forest Hills sulla terra verde americana (7-5 6-3 7-5). Fu il primo italiano tra i migliori 4 nello Slam americano, e quel match è passato alla storia per l’incredibile scorrettezza subita dal friulano per colpa dell’allora n.1 Connors. Durante il settimo game del primo set, su una palla break a favore di Barazzutti, Connors giocò un rovescio incrociato con la palla chiamata in gioco dal giudice di linea. Barazzutti contestò la chiamata, indicando chiaramente il segno “out” della palla, ma Jimbo accorse nel punto incriminato e incredibilmente cancello col piede il segno, rendendo impossibile la verifica del giudice di sedia, Quest’episodio davvero grave risultò decisivo nell’innervosire l’azzurro, facendo girare l’incontro a favore di Connors. Nel 1978 Barazzutti arrivò in semifinale a Roland Garros, ma fa demolito dalla regolarità di Bjorn Borg (6-0 6-1 6-0 lo score).
Terminata l’epopea dei campioni degli anni ’70, il tennis italiano vive annate grigie, pochissime soddisfazioni e le semifinali Slam restano un sogno proibito. È necessario attendere ben 40 anni, il 2018, per ritrovare un azzurro in semifinale a Parigi. L’impresa, davvero sorprendente, è di Marco Cecchinato che gioca il miglior torneo della vita, sbattendo fuori pure Novak Djokovic nel torneo e issandosi in “semi”, dove si arrende al gioco potente di Dominic Thiem, 7-5 7-6 6-1 il punteggio. È la prima fiammata del Rinascimento del tennis italiano. L’anno seguente (2019) esplode a New York Matteo Berrettini, che inizia sul cemento nord americano la sua straordinaria carriera di vertice che lo porta tra i top10, tre volte in semifinale in tre diversi Slam e addirittura in finale ai Championships, primo e unico italiano a riuscirci. A US Open 2019 è stoppato in “semi” dalla potenza e diritto mancino di Rafael Nadal (7-6 6-4 6-1). Nel 2021 il romano vola sui prati di Wimbledon, è quasi ingiocabile al servizio e in semifinale sconfigge Hubert Hurkacz (6-3 6-0 6-7 6-4), guadagnandosi la chance di vincere i Championship. In finale vince il primo set contro Djokovic, poi subisce la rimonta del campione serbo. Berrettini segna un’altra pagina storica per il tennis azzurro approdando per la prima volta nel 2022 in semifinale agli Australian Open, di nuovo stoppato da Nadal (6-3 6-2 3-6 6-3). È la terza e per ora ultima semifinale Slam del romano.
Siamo arrivati all’attualità, a Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Sinner cresce, migliora il suo gioco con un servizio più efficace e un diritto pesantissimo. Rimette a posto il fisico e inizia a volare sul tennis mondiale. A Wimbledon 2023 sbarca per la prima volta in semifinale in uno Slam. Perde da Djokovic in tre set (6-3 6-4 7-6) ma impara moltissimo. Lavora ancor più duramente in estate e autunno, e dall’ottobre 2023 si prende tutto, diventando quasi imbattibile sul cemento e fortissimo in ogni contesto. Vince l’Australian Open 2024, battendo Djokovic in semifinale (6-1 6-2 6-7 6-3) e quindi Daniil Medvedev in finale, rimontando due set al russo; a Roland Garros arriva con discreti problemi all’anca ma riesce comunque ad issarsi in semifinale, dove Carlos Alcaraz rimonta uno svantaggio di due set e a uno (2-6 6-3 3-6 6-4 6-3). A Wimbledon 2024 è Lorenzo Musetti a far sognare l’Italia, con una fantastica cavalcata che lo porta in semifinale, dove è battuto da Djokovic in (6-4 7-6 6-4), sua prima semifinale in un Major. Jannik invece nel torneo è stoppato nei quarti da Medvedev, ma si prende una sonora rivincita a US Open, ancora nei quarti. Un successo che gli apre le porte alla sua prima semifinale, quella di stasera contro Jack Draper. In questi anni d’oro, sognare le vittorie Slam non è più peccato.
Marco Mazzoni
TAG: Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Matteo Berrettini, Nicola Pietrangeli, semifinali slam italiani, Storia del tennis
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Se non fanno il ricorso non devono pronunciarsi su nulla.
Volandri però nel 2007
Seppi nel 2008 arrivò in semifinale ad Amburgo che all’epoca era un 1000
Come può giocare,mi sembra ,Martedì/Mercoledì in coppa Devis??
Io mi immagino Moutet al posto di Corradone ……… e rido da solo al pensiero
A parte i troll, che meritano solo delle indicazioni turistiche, si guardino bene questi dati i pessimisti cosmici, quelli che pensano che le cose nel tennis non stanno andando tanto bene.
Decenni di vuoto prima dell’insperata semifinale di Cecchinato, poi Berrettini (anche lui insperata la prima volta ma poi ne ha raggiunte altre), Sinner n° uno con vittoria slam (che speriamo riesca a replicare in questo torneo), una semifinale slam raggiunta da Musetti più quella olimpica con medaglia di bronzo.
E non dimentichiamo che, tranne Berrettini che comunque vecchio non è, i nostri giocatori più forti hanno 22-23 anni, con Sinner che sarà tra i favoriti in ogni torneo per i prossimi 10 anni.
Anche Fognini a Miami nel 2017, quando sconfisse Nishikori ai quarti e perse contro Nadal in semifinale
però bisogna ammettere che fa schiantare dalle risate, sembra una gag di avanspettacolo
Quindi le semifinali non Sinneriane sono 21. Se il ragazzo si mantiene cosí per minimo altri 7-8 anni, ci sta che da solo ne possa fare piú del resto degli Italiani (a meno che Musetti e Berrettini e chissà chi…)
Figurati lo avesse fatto a Zugarelli!
Il “simpaticone” avrebbe dovuto raccogliere i suoi denti da terra ed andare dal dentista a farseli reimpiantare.
Ma a comportarsi signorilmente con certi s***** (gli asterischi li metto da me) se ne legittima il comportamento e lo si incentiva.
Barazzutti avrebbe dovuto prendere le racchette ed andarsene.
Ma, come ho già scritto sotto, facile a scriversi, non a farsi quando si è li.
Comunque 25 semifinali slam sembreranno nulla d’ora in poi, dal momento che è iniziata l’era Cobolli
oggi credo che verrebbe squalificato, per un simile comportamento…
Qualche giornale presume che molto probabilmente si pronuncerà martedì dopo la fine del torneo per non creare situazioni imbarazzanti!! Ma che storia mai sarebbe questa??!! Dovete fare ricorso e fatelo ma non mi significa niente aspettare e bla bla bla oppure chiudete sta maledetta vicenda una volta per tutte e non se ne parli più che avete stufato!!!
Resta la schifezza pessima tra le tante fatte da Connors in carriera.
Ancora più schifosa la vigliaccheria di chi stava sul seggiolone da giudice di sedia, probabilmente causata dal timore del pubblico nuovaiorchese, che non sarà stato così scorretto come è adesso ma che ne era (in)degnamente precursore.
Barazzutti , che non tifavo e che per cui mai ho provato simpatia, avrebbe dovuto fare esattamente come da Lei suggerito e, se non gli avessero concesso il punto, alzarsi ed uscire dal campo.
Ma è facile scriverlo ora, mentre lui era lì e probabilmente pensava ancora di poter prevalere sul campo.
La logica direbbe questo, in effetti. Poi non possiamo sapere bene le tempistiche, le dinamiche dei ricorsi e come si svolgono precisamente. Ma a logica, non ha nessun senso far giocare a Sinner l’US Open (con il rischio concreto sin da subito di vederlo vincere) per poi subito dopo fare ricorso. Si creerebbe una posizione spiacevole in primis per loro stessi.
Oltre al fatto che, dato lo svolgimento del processo, le spiegazioni fornite e i professori chiamati a collaborare (tra cui due che non sapevano nemmeno che il coinvolto fosse Sinner, ricordiamolo), non avrebbe proprio senso fare ricorso a prescindere. Ma quello è un altro discorso.
Parlando di tempistiche invece, se ci fossero stati, a giudizio della WADA, dei dubbi così macroscopici ed evidenti tali da portare a un ricorso (perché un ricorso in questi casi lo si fa solo se ci sono delle evidenze clamorose), sarebbero stati notati subito. E, torno a dire, per 1000 motivi sarebbe stato logico, in quel caso, inoltrarlo subito.
Ma io dico è normale che sta wada aspetti l’ultimo momento dell’ultimo giorno per pronunciarsi!? Perché non farlo prima? Mi sembra una storia infinita e snervante!!
La bella Anna, durante la partita tra hanno i e medvedev è stata inquadrata più volte dalla regia nel box di jannik pensa cosa possono aver capito gli haters da divano sfondato di questo forum che segnalavano una crisi… 😡 😡 personaggi viscidi 😡
La semi in un “1000” ci fu, quando Volandri ci arrivò, al Foro Italico dopo aver sconfitto Federer
@ Carlo (#4198504)
Ben detto!
Mettetevi bene in testa che se la wada avesse voluto fare ricorso lo avrebbe già fatto!!!!!
Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!
No so ,ho dei dubbi, perché il caso Sinner creerebbe un precedente.Non superare i test e continuare a giocare.
Non fu un signore, rimase esterrefatto e sostanzialmente non seppe reagire.
Panatta glielo ricorda spesso dicendogli che Jimbo col lui non l’avrebbe passata liscia ma forse in quel momento, col pubblico che rideva, Connors che faceva lo show e l’arbitro incapace di prendere il minimo provvedimento, molti avrebbero avuto uno smarrimento simile.
@ Tiger Woods (#4198441)
In genere il termine di scadenza è la mezzanotte del posto ove é ubicato il tribunale presso il quale fare ricorso. Nel nostro caso è Losanna in Svizzera. Penso che arrivati a questo punto non dovremmo avere sorprese. In ogni caso se faranno ricorso all’ultimo minuto, Sinner sarà già in campo e non sarà destabilizzato per questa semifinale.
@ Tiger Woods (#4198441)
In genere il termine di scadenza è la mezzanotte del posto ove é ubicato il tribunale presso il quale fare ricorso. Nel nostro caso è Losanna in Svizzera. Penso che arrivati a questo punto non dovremmo avere sorprese. In ogni caso se faranno ricorso all’ultimo minuto, Sinner sarà già in campo e non sarà destabilizzato per questa semifinale.
@ zedarioz (#4198465)
Cmq Barazzuti un signore…a me avrebbero squalificato a vita,lo avrei inseguito anche negli spogliatoi
Dovessero squalificare o sospendere che dir si voglia Sinner, per la prima volta nella mia vita, smetterò di seguire il tennis. Io trovo questa situazione al limite del surreale.
il quasi anagramma di De Morpurgo
potrebbe diventare un simpatico ed eloquente nomignolo per Sinner… Mó te purgo…
La percentuale dei nostri semifinalisti maschi negli Slam facendo un rapido calcolo é piuttosto modesta, bisogna riconoscerlo, siamo nettamente indietro rispetto ai colossi Usa e Australia ma anche rispetto a nazioni paragonabili a noi come Inghilterra, Spagna, Francia e credo anche Germania, purtroppo ci sono stati molti anni di vuoto assoluto, soprattutto dopo il post Panatta, ma negli ultimi anni stiamo invertendo tendenza, anche il risalto avuto oggi dalla vittoria dei grandi Errani/ Vavassori,notizia presente in tutti i notiziari servirà ad avvicinare altri giovani a questo magnifico sport
Grazie per questo bel quadro riassuntivo del tennis italiano ad altissimi livelli .
Interessante, molto.
ah ecco, scusate allora mi sembra un bel po’ grave in effetti
@ zedarioz (#4198459)
Ma la cosa assurda fu che l’arbitro lo permise..
@ WinItaly_ex_Berga (#4198424)
ciao! Beh, “Connors giocò un rovescio incrociato con la palla chiamata in gioco dal giudice di linea”. Difficile che la palla tirata da uno rimbalzi sulla propria metà di gioco 🙂 ad ogni modo, sì, andò dalla parte di Barazza con una strafottenza allucinante. Peggio ancora il lassismo del giudice contro la tracotanza dell’americano…
Significativo il fatto che le due prime semi di SLAM risalgano a più di 90 anni fa, e ci sia stata una certa regolarità fino agli agli 70: non dimnetichiamo che allora il tennis era sostanzialmnete un affare fra USA ed Auistralia, tranne negli anni 30 dove la francia dei “moschettieri” ebbe un (breve) periodo di egemonia, e qualche inserimento di Italia ed Spagna dagli anni ’50 ai ’70. Purtroppo 40 anni di oblio, dovuti agli errori compiuti dalla nostra federazione ed in generale dal movimento sportivo italiano, che non seppero cogliere lo “zeitgeist”, hanno azzerato la memoria storica di questo sport. Penso che ce ne vorrammo almeno 10 di risultati a tamburo battente, per poter riportare questo sport ai livelli di popolarità degli anni ’70, anche la Spagna ebbe un periodo di crisi alla fine degli anni ’70, ma ci mise solo 10 anni per recuperare, e gettare le basi per il dominio nei primi 15 anni di questo secolo.
Sì e quel gesto arrogante e prepotente grida ancora vendetta
https://www.facebook.com/QuellicheRai2/videos/barazzutti-vs-connors-la-verit%C3%A0-sugli-us-open-del-1977/539330956796005/?locale=it_IT
Ma Connors se non sbaglio andò a cancellare il segno nel campo di Barazzutti.
Grazie per l’ottimo articolo e per avermi citato.
tra l’altro sul messaggero c’è un articoli di quelli con le varie pagine a scorrimento di cui parlano del ritorno della Kalinskaya nel suo box….e in due foto mettono un altra che con bella anna non c’entra nulla…che tristezza
@ Born in the U.S.A. (#4198442)
cioe chiappe serrate fino al 9? Io sono in difficoltà ormai…
In teoria c’è una proroga fino al 9 perché c’è lo US Open in corso. Non so però se il termine ultimo è oggi e la decisione viene comunicata il 9 o il termine ultimo è in effetti il 9.
C’è tempo fino a mezzanotte, quella di Montreal (sede della WADA).
E alcuni parlano invece del 9… possibile che nessuno sappia con certezza se il termine del ricorso sia il 6 o il 9???
Lo ha fatto anche io simpatico Rune, l’anno scorso
La redazione potrebbe confermare la data ultima utile per poter impugnare la sentenza di innocenza di Sinner da parte della WADA o della Nado.
Cosa vuoi che succeda:3-0 per Jannik.
Per fare il confronto con tutti gli altri italiani semifinalisti slam, Sinner ha raggiunto i suoi 4 nei suoi ultimi 6 slam disputati!. Oramai il confronto con gli italiani trova un interesse assai blando, spostandosi al più degno livello degli altri grandi del tennis!
6 settembre e tutto tace……
Grande Mazzoni ! 🙂
La cosa più incredibile, non citata nell’articolo, è che il segno stava dalla parte di campo di Barazzutti. Connors scavalcò la rete, e sotto gli occhi di un Barazzutti allibito e paralizzato dalla sorpresa, cancellò il segno e se ne ritornò nella sua metà campo.
Prima volta che l’Italia raggiunge almeno le semifinali in tutti gli Slam dell’anno
Draper vs Sinner, vediamo cosa succede…
Forza Jannik!!
Quello che fece Connors, non lo sapevo, è inconcepibile nel tennis è un’eresia ,se uno lo facesse in un qualsiasi circolo verrebbe espulso. Si cancella il segno se hai deciso di dare il punto all’avversario. Se fossi stato in Barazza l’avrei interpretata così andandomi a sedere per il break conquistato.
Certo che 40 anni sono veramente un’enormità, anche statisticamente
Non dico una semi slam, ma almeno un 1000
Complimenti!
Interessante e doverosa cavalcata evocativa.