Fantastico Sinner! Stronca la resistenza di Medvedev con pressione e lucidità tattica, è in semifinale a US Open (vs. Draper)
È Jannik Sinner la rock star nella notte dell’Arthur Ashe. L’azzurro è protagonista di una splendida prestazione, potente, efficace, a tratti entusiasmante, da vero e solido n.1 per classe tecnica e tenuta fisica, ma anche qualità mentali e lucidità nelle scelte tattiche. Dalle sue corde escono gli assoli più belli, quelli da “Guitar Hero”, tra accelerazioni vincenti formidabili per potenza e controllo dopo un forcing brutale, ma anche tocchi e variazioni, una sorta d’improvviso “pizzicato” che ha cambiato spesso le carte in tavola non dando punti di riferimento, insieme alle molte discese a rete, un settore di gioco nel quale Jannik sta migliorando a vista d’occhio e tatticamente importantissime. L’azzurro conduce un match potente, aggressivo e velocissimo, commette un po’ di errori vista la grande spinta, ma mette enorme pressione a Daniil Medvedev e lo stronca in quattro set, 6-2 1-6 6-1 6-4 lo score al termine di 2 ore e 39 minuti di gioco molto intenso, non sempre di qualità eccelsa e condotto in gran parte da un Jannik rapido con piedi e molto incisivo col diritto. Il quarto set è stato il più lottato e migliore come qualità generale, decisivo il break strappato dall’italiano nel “fatidico” settimo game.
Medvedev era stato bravo nel secondo set a reagire, avanzando la sua posizione in campo e reggendo meglio sulla diagonale di rovescio, con colpi di scambio più profondi. Ancor più impressionante la reazione dell’altoatesino nel terzo parziale: si è ripreso il controllo del tempo di gioco e del centro del campo, comandando i ritmi col diritto e creandosi gli spazi per l’affondo o la discesa a rete (ben 28 punti vinti sul net 33 attacchi, percentuale di riuscita clamorosa e indice di grande qualità dell’approccio, spesso una pallata davvero potente e precisa). Sinner ha spinto di più e meglio, ma non ha vinto solo di pura forza: è stato bravissimo a mescolare le varie soluzioni, non affidandosi alla pura pressione. La selezione generale dei suoi colpi, dalle variazioni al servizio, passando per attacchi alla rete e palle corte non sempre vincenti ma ottime per non dare riferimenti all’avversario, l’hanno portato a comandare il gioco e tenere Daniil sotto scacco. Medvedev è scacchista vero, ma oggi è stato Sinner a comandare e fare le scelte giuste, che l’hanno portato alla meritata vittoria.
Una delle chiavi del successo del n.1 è stato l’aver bloccato a sinistra il rivale per la maggior parte degli scambi. Duro, durissimo Jannik sulla diagonale di rovescio, con palle appena cariche di spin, profonde, continue. Medvedev ne è uscito con le ossa rotte perché… non è riuscito ad uscire da questa situazione. Ha forzato troppo per scappare dall’angolo, dove di solito è lui a comandare, ma non oggi; e nemmeno è riuscito a girarsi per colpire col diritto inside out, o si è preso troppi rischi – ed errori – per farlo. Forte di questo dominio sul lato sinistro, Sinner è stato bravo nel cambiare sul diritto e tirare pallate a chiudere con grande efficacia. Ha tenuto questo schema in molte fasi chiave, alternandolo all’attacco diretto o alla smorzata. Jannik ha di nuovo battuto sul piano tattico uno dei veri maghi della tattica, e questo indica quanto sia forte, quanto sia diventato flessibile. Non vince solo con uno stile di gioco, riesce a cambiare e gestire varie situazioni. Jannik non solo vince, sta diventando sempre più consapevole e forte.
Welcome to your first US Open semifinal, Jannik Sinner! pic.twitter.com/5B2n1FiWKc
— US Open Tennis (@usopen) September 5, 2024
Sinner sbarca per la prima volta in semifinale a US Open, dove venerdì affronterà la sorpresa del torneo Jack Draper. È il terzo italiano ad issarsi tra i migliori 4 a New York dopo Corrado Barazzutti e Matteo Berrettini. Era l’unica semifinale Slam che gli mancava. Diventa anche il primo tennista nato dopo gli anni ’90 a raggiungere le semifinali in tutti gli Slam.
“Ci conosciamo benissimo, abbiamo giocato in Australia e a Wimbledon”, afferma Sinner a caldo in campo a Brad Gilbert, “sapevo che sarebbe stata una partita molto dura, molto fisica, i primi break sono arrivati subito. Lavoriamo tanto per migliorare le mie discese a rete. Ho cercato di mescolare al massimo la tattica tra colpi potenti e colpi sulla rete. Le sessioni serali sull’Ashe sono bellissime, grazie a tutti per il sostegno. Draper? Lo conosco bene, siamo amici fuori dal campo. Sta giocando il suo miglior tennis, non ha ancora perso un set”.
Una grande vittoria in una nottata splendida. La corsa di Sinner a US Open continua. Ora Jack Draper, contro cui ha perso l’unico precedente. Il britannico non ha ancora perso un set nel torneo. Sinner scenderà in campo venerdì in grande fiducia e da favorito, ma occhio al mancino, non ha niente da perdere e letteralmente sta volando in campo. Un match alla volta. Un punto dopo l’altro, come spesso ripete Darren Cahill.
Marco Mazzoni
La cronaca
Medvedev inizia la partita al servizio. E doppio fallo. Sinner mette subito enorme pressione al russo, attacca col diritto e corre a rete, ma il tocco è di poco lungo (nonostante una tecnica ottima). Brilla il diritto dell’italiano, impressionante come anticipa e trova l’accelerazione potente e vincente dopo aver bloccato a sinistra il russo. Si procura una palla break Jannik, ma esagera col cross di rovescio. 1-0 Medvedev, tra servizi e tutta e doppi falli. Senza problemi il primo turno di battuta di Sinner, iniziato con un Ace esterno e chiuso a zero senza patemi. Il moscovita invece è di nuovo in difficoltà. Subito il terzo doppio fallo, quindi va sotto al pressing imponente di Jannik, davvero intenso e profondo. Cerca di uscire dalla morsa col rovescio Daniil ma sbaglia, e scivola sotto 15-40. Stavolta il BREAK arriva: si scambia sulla seconda palla, è molto profondo nello scambio Jannik, continuo e pressante sul rovescio del rivale, che alla fine cede. 2-1 e servizio per l’italiano, che continua a condurre i tempi di gioco e gli scambi forti di un diritto davvero centrato. 24 colpi e poi altri 19, in progressione, dal centro del campo, facendo fare una maratona all’avversario. E poi il servizio lo sostiene. Comanda e chiude Sinner, 3-1. L’azzurro sul 3-2 affronta il primo momento di difficoltà. Medvedev in difesa fa letteralmente miracoli in difesa, clamoroso come ribalta lo scambio nel secondo punto; poi Jannik soffre un nastro beffardo, la palla gli scappa larga e 15-30. Pure un doppio fallo, con il servizio che nel game non lo aiuta e 15-40, prime palle break da difendere. Se le gioca bene, gran diritto sulla prima, poi sorprende il russo con la smorzata e lo supera con una serie di passanti al corpo, quindi si butta avanti e chiude, per il 4-2 Sinner. Non sfruttate le chance per rientrare, Medvedev è di nuovo sotto scacco. Jannik risponde profondo al centro, guadagna il centro del campo e sfonda il rivale sulla sinistra. 0-30 e la prima palla del russo non va. Jannik, come prima, risponde bene, si sposta al centro e col diritto è perfetto, spinge a tutta con grandissimo controllo del corpo, trovando un ritmo micidiale sulla sinistra e aprendosi lo spazio per l’affondo dall’altro lato. 0-40 e BREAK con un Medvedev che perde la pazienza e sparacchia col diritto malamente. Serve per chiudere il parziale sul 5-2 e chiude al terzo set point, con un errore di rovescio di Medvedev. Un bel set per l’italiano, dominante nello scambio con una velocità e pressione superiore. Eccellente lo strappo di Jannik dal 15-40, con un parziale di 12 punti a 2.
Nel secondo set, l’inerzia di ribalta a favore di Medvedev, che dopo aver salvato una palla break sul 30-40 (tanti rischi col servizio e grande pressione col diritto di Sinner), approfitta di un paio di errori in scambio di Sinner. Il BREAK per Daniil arriva sul 30-40, bravissimo a punire un attacco non malvagio dell’italiano, ma corto con la volée di rovescio. 2-0 Medvedev, primo allungo nel match per il russo, che si prende il massimo del rischio con la prima palla e cerca di prendere l’iniziativa, a costo di sbagliare, pur di non finire stritolato della pressione del nostro. È una tattica rischiosa, infatti arrivano anche errori dalle corde di Daniil. Un diritto in rete sul 30 pari offre la chance del contro break a Jannik, che però se la gioca male, fretta nello spingere la risposta (sulla seconda palla…) al centro, esce di poco. 3-0 Medvedev, che continua nella sua tattica molto aggressiva anche nel quarto game, lunghissimo. “Andare più veloce sulla prima” urla Vagnozzi a Sinner, ha ragione perché la risposta di Medvedev ora è molto ficcante e questo gli dà il tempo per poi imporre i suoi ritmi nello scambio. Ha anche una posizione più avanzata il moscovita, e rovescio contro rovescio è un vero muro contro muro, e quello di Medvedev ora regge di più. Non buona la scelta di Jannik di provare la smorzata dopo il servizio, si avventa e chiude Daniil. Gioca più profondo il russo, si procura una prima palla break ai vantaggi, ma la risposta gli esce di pochissimo; ha successo sulla seconda palla break (ottenuta con errore di rovescio di Sinner), strappata al termine di uno scambio tattico, infinito. 4-0 Medvedev. Comanda il russo, c’è grande lotta visto che Sinner ha avuto palle game e palle break, ma è più solido Daniil, sbaglia meno e spinge con maggior profondità, con i piedi assai più vicini alla riga di fondo. C’è lotta anche nel quinto game, l’azzurro torna aggressivo e viene avanti, si procura una palla break ai vantaggi ma rischia ancora la “smorza”, che non va, è troppo rapido Daniil nel correre avanti e chiudere la porta di volo. 5-0 e poi 6-1 Medvedev, un set duro, ma complessivamente meritato dal moscovita, meno fallo e più bravo nei punti decisivi. Molta più lotta di quel che dice il punteggio, ma è cresciuto molto Daniil in profondità e intensità.
Nel terzo set Sinner sale in cattedra. Controlla un buon turno di servizio in apertura e risponde da campione, inchiodando sulla sinistra l’avversario con un pressing asfissiante, prontissimo a cambiare col diritto dal centro nell’altro angolo. Scambi duri, regge il russo ma è sempre a rincorrere in questa fase, e ai vantaggi subisce una bordata di diritto che vale a Jannik una palla break. Se la gioca bene l’azzurro, splendido il diritto cross giocato in allungo con un gran controllo del polso, Medvedev è sorpreso e sbaglia. BREAK Sinner, 2-0 avanti e poi 3-0 con un turno liscio come l’olio, velocissimo in attacco e solido come una roccia da fondo campo. Daniil prova a riguadagnare campo, si prende grandi rischi e il quarto game va ai vantaggi. Non riesce ad uscire dall’angolo sinistro il russo, ed è di nuovo travolto dalla risposta profonda e veloce dell’azzurro, che si prende un’altra palla break. PAZZESCO punto di Jannik! Medvedev serve una prima carica di spin al centro, Sinner da funambolo acchiappa la palla col diritto e la mette nell’angolino, quindi è un fulmine ad avventarsi col rovescio lungo linea e pizzicare la riga, imprendibile. Che classe, nel momento più importante, si prende il secondo BREAK del set e 4-0. Inarrestabile l’italiano in questa fase, serve discretamente e “spacca la palla” con potenza e precisione. 5-0, sontuoso col diritto. Medvedev ha la faccia del pugile alle corde sotto una serie di cazzotti… Affretta i tempi di gioco per provare ad uscire da questa punizione, ma Sinner non molla niente, risponde a tutta, si mangia il campo e si prede lo 0-40 con tre set point. Medvedev si salva in qualche modo, due ace e un errore di Sinner in spinta, muove lo score nel set, (5-1) ma niente può in risposta nel game successivo. Jannik chiude 6-1, dimostrazione di forza impressionante, non una sbavatura, tennis potente e cerebrale allo stesso tempo. 88% di punti vinti con la seconda palla e 8 vincenti, mentre il russo è crollato in 14 errori sotto la pressione asfissiante del nostro.
Anche il cantante Seal, nell’angolo di Sinner, si gode il match ed incita il nostro campione. Inizia il quarto set, è il più lottato e anche bello del match, che inizia dopo un discretamente lungo toilet break del moscovita. L’intensità generale è massima, nessuno dei due vuol perdere campo. Entrambi tirano forte e preciso con i piedi piuttosto vicini alla riga di fondo. Medvedev rimonta lo 0-30 e vince il primo game; clamoroso il secondo punto del secondo game, con Daniil che fa tutto benissimo, rimette da campione una palla corta sulla riga ma Jannik trova una guizzo irreale di contro balzo e si prende un punto splendido, anche per il morale del rivale, punito nonostante abbia fatto tutto alla grande. Tutto in piedi il pubblico, alza il pugno Jan, che punto! Medvedev cerca di aprire al massimo l’angolo, deve uscire dalla morsa del rivale, ma commette troppi errori. Il set scorre sui turni di battuta, con ottima qualità generale. Scoccano le due ore di gioco, c’è enorme energia in campo, gli scambi sono lunghi, intensi, e Jannik continua a dominare sulla diagonale di sinistra, situazione che pesa come un macigno sul morale di Daniil visto che costruisce la maggior parte delle sue vittorie proprio sulla costanza e forza del suo rovescio. Il sesto game è decisivo. Qualche errore anche per Sinner, vista la spinta e profondità. Il servizio lo aiuta nei momenti chiave, come il 2-3 15-30, ed arriva l’Ace salvifico, ma sul 30 pari sbaglia di poco un diritto in spinta Jannik, c’è la palla break. Come se la gioca… Servizio al T, diritto impressionante dal centro, un cross che muore a pochi cm dall’angolo, potente e pure più carico con un minimo di margine di controllo. Perfetto! Il momento resta delicato, perché Medvedev compia il suo massimo sforzo e pressa. Si procura un’altra palla break, Sinner rischia la sorpresa con la palla corta, e funziona perché il russo non riesce a gestire di volo il successivo rapido passante dell’azzurro. Non senza il brivido, Sinner impatta 3 pari. Come spesso accade nel tennis, ancor più nel fatidico settimo game, quando manchi un’occasione, la subisci poco dopo. Forse quella volée sbagliata – non facile – sulla palla break pungola la testa di Daniil, che affretta i tempi dell’affondo nel settimo game. E nemmeno la prima palla lo aiuta. Spara un rovescio dopo il servizio addirittura sul paletto della rete, 0-30. Il sguardo è beffardo, come se sentisse tutti gli elementi contro di lui… in realtà è il rovescio di Sinner a pesarci come un macigno. Jannik ne tira due, tre, quattro, uno più profondo e preciso dell’altro, fino alla bordata cross strettissima e talmente veloce che piega letteralmente le gambe del moscovita. 0-40 tre palle break fondamentali. Sinner pressa, ma sbaglia di poco un rovescio e poi un diritto, comandando. Il sospirato BREAK arriva sul 30-40: comanda Daniil, ma è bravissimo Jannik con un back profondo e improvviso a cambiare ritmo, lo scambio si sposta sul diritto e il tentativo di affondo del russo muore in corridoio. 4-3 Sinner, bravo a vincere il turno di battuta a 30 e volare 5-3. Vuol chiuderla subito l’azzurro, sul 30 pari trova l’ennesima ottima risposta, e Daniil affossa in rete il rovescio. Match Point Sinner!!! Con coraggio il russo attacca la rete in contro tempo e chiude di volo. Bravo. Si salva ancora, resta aggrappato alla partita Medvedev, ma Sinner servendo per chiudere sul 5-4 non trema. È durissimo dalla riga di fondo, controlla lo scambio con un diritto pesante e leggermente più carico, per darsi un minimo di tolleranza in più. Vince ancora e ancora sulla diagonale sinistra, non ha mai trovato la vera contro mossa Daniil in questa situazione. 30-15 e poi 40-15 con una prima al centro. Altri Due Match Point!!! Basta il primo, servizio al centro e diritto vincente inside out. Game Set Match. È la sesta vittoria contro Medvedev, grande partita e splendida vittoria, assolutamente meritata. Che Campione!
J. Sinner vs D. Medvedev
Statistiche | 🇮🇹 J. Sinner | 🇷🇺 D. Medvedev |
---|---|---|
Ace | 4 | 5 |
Doppi falli | 1 | 6 |
Percentuale prime di servizio | 53% (51/97) | 56% (61/109) |
Punti vinti con la prima | 76% (39/51) | 67% (41/61) |
Punti vinti con la seconda | 61% (28/46) | 42% (20/48) |
Punti vinti a rete | 85% (28/33) | 67% (16/24) |
Palle break convertite | 33% (5/15) | 25% (2/8) |
Punti vinti in risposta | 44% (48/109) | 31% (30/97) |
Vincenti | 31 | 30 |
Errori non forzati | 38 | 57 |
Punti totali vinti | 115 | 91 |
Distanza coperta | 14590.7 ft | 14146.7 ft |
Distanza coperta per punto | 70.8 ft | 68.7 ft |
TAG: Daniil Medvedev, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, US Open 2024
@ Beata_Ignoranza (#4197702)
Concordo con quanto hai scritto e ti ringrazio per quanto prodotto !
Il tuo post non ho potuto leggerlo prima di scrivere il mio, atteso che è stato pubblicato solo successivamente pur risultando antecedente !
Ma certo! Li chiameremo i “big four”! Con il quarto sotto i 14 del ranking, ma sempre big! Ahahahahaha
Cambia immediatamente nickname. Il più grande di ogni tempo non può essere contaminato dalla tua insipienza.
@ Giampi (#4197957)
Fino a pochi mesi fa, si spostava dal rovescio al diritto molto meglio… temo che abbia dovuto rivedere il movimento dopo l’infortunio all’anca, probabilmente dovuto all’eccessivo carico che dava sull’anca quando si piazzava gambe larghe e piedi attaccati all’anca sul diritto, stile Nole…
È così, quando lo vedo scivolare dal lato del rovescio sul diritto e in controllo rimettere la palla profonda senza sforzo allora capisco come sta…
Eroi per un giorno è un conto ma inserirlo nei primi tre è un’altra cosa
Eroi per un giorno può darsi ma inserirlo nei primi tre mi sembra molto azzardato, una rondine non fa primavera
Eroi per un giorno è un conto ma inserirlo nei primi tre è un’altra cosa
Esistono ottimi prodotti che sgrassano i tasti incrostati, ottimi per sbloccare ile maiuscole.
Per il fegato la classica soluzione Schoum mi dicono sia validissima.
Per la mancata comprensione del testo della sentenza temo ci sia poco da fare. Tuttavia c’era un professore decenni fa che faceva un ottimo programma di alfabetizzazione in TV col motto “non è mai troppo tardi”. Io sono meno ottimista ma lei, se lo ritiene opportuno, ci provi. A volte i miracoli accadono.
Cordiali saluti
@ zedarioz (#4197919)
Io ho sempre messo, riguardo alla mentalità, alla pari Nadal e Nole, Federer un gradino sotto e quel gradino lo compensava col resto anche se nei confronti diretti non è bastato.
Ma che Sinner, di testa, sia il nuovo Nadal o il nuovo Djokovic poco importa. Ora come ora tra i giovani lui è un gradino sopra tutti.
Bertolucci dice che Sinner come testa è il nuovo Nadal. Non che Nole di testa non sia forte, è un mostro, ma Nadal di testa è stato il n. 1 e soggiogava Federer. Federer lo subiva così tanto di testa che ci ha perso 2 volte su erba, dove c’era molta differenza. La resilienza di Nadal alla sconfitta era una cosa incredibile. In Sinner rivedo questo, però con un gioco molto più offensivo che quando sta bene, lo porta a dominare gli scambi. L’unico dubbio su Jannik è dato dal fisico che presenta qualche problemino. Spero che con la crescita ultimata e la preparazione atletica combinata con una programmazione sempre molto conservativa, possa prevenire problemi cronici. Come tennis è già numero 1 e sta lavorando per completarsi (in questo torneo è tornato a spingere e attaccare come a fine 2023, forse come ha detto lui davvero l’incubo del tribunale gli ha impedito di lavorare serenamente e ora sta tornando libero di testa anche nel lavoro quotidiano)
Definitivo.
In bacheca
Eeeeeeee 234 commenti!!!
Arrivo in ritardo, ma la partita l’ho vista.
Ho negli occhi tutto il 3 set. Fantastico.
Dopo aver giocato molto bene il primo, perso il secondo giocando comunque bene ma con un Medvedev praticamente impeccabile, arriva il terzo set.
Atteggiamento aggressivo, modalità “se aspetti che io sbagli stai fresco”, discese a rete e angoli impossibili.
Ergo “ricordati che sono io il numero 1. E poi nel quarto affondo finale un po’ complicato ma riuscito.
Tecnicamente e tatticamente si possono dire tante cose su Sinner, ma mentalmente, tolto Djokovic, è lui il più forte.
In assoluto.
Non so voi ma io ho da sempre vedo che Sinner quando gioca bene tutto parte dal gioco di gambe. Quando lo attiva, da lì in poi arriva comodo su tutte le palle e non ce n è per nessuno. Quando lo vedo giocar male è proprio quando questo movimento dai piedi non parte. A differenza ad esempio di Alcaraz che gioca più di braccio
Occhio alle coliche Jimbo..ogni riferimento a persone e fatti accaduti è puramente reale…
partita dai risvolti strani con jannick in crescendo e l’ho visto anche bello pimpante fisicamente, i set sono stati rapidi fortunatamente, una delle mie paure era che il russo lo sfinisse fisicamente, la prima continua ad avere percentuali troppo basse, e spero che con draper non parta “rilassato” psicologicamente, non è il tipo ma aver superato lo scoglio med anche abbastanza agevolmente può indurre a questo, e sarebbe un errore ovviamente
forza jan, non dico altro ma sto incrociando tutti i diti
Oramai il russo non vincerà più contro il peccatore. Questo match ha sancito il congedo del quando ai tordi quando ai grilli, come dicevano a roma. Per riuscire a batterlo dovrebbe poter cambiare tutto e nel tour non c’ è giocatore più Medvedev di Medvedev. Il peccatore gli è superiore sul suo stesso campo. Tipo intelligente e screziato il russo e nella press conference lo ha ammesso, tra le righe o meno.
Il N.1 è Jannik Sinner; lo è grazie al suo grande talento, grandissimo carattere, voglia di lavorare e grazie a tutti quelli che lo hanno affiancato e supportato in questa sua splendida crescita.
Rivedete l’intervista del presidente di stamani a caldo su Supertennis , sembra che in campo ci fosse stato lui, …ma per piacere!
@ Dr Ivo (#4197827)
Il problema non è la posizione in risposta, anche perché fanno subito quei due passetti avanti che li riportano subito vicino al campo, il problema è che Alcaraz, dopo RG, Wimbledon e Olimpiadi, è cotto, e Medvedev non è più il micidiale regolarista di una volta, quello che non ti regalava nulla e dovevi fargli 3-4 vincenti per conquistare il punto… diciamo che le gerarchie stanno cambiando: Alcaraz in forma sarà sempre il più duro da battere, ma ha i suoi momenti di menopausa, Medvedev lo vedo proprio in calo
Mi sono espresso male in effetti. Volevo dire che ha giocato con margine, spingendo solo in alcune occasioni e giocando al 50/60 % risparmiandosi fisicamente .
Jannik ha giocato bene, limitando gli errori e variando nei momenti giusti il gioco, con serve and volley e slice che raramente gli vediamo fare, ma obiettivamente Medvedev ha sbagliato troppo, non è più il micidiale regolarista di un paio di anni fa, quando non ti regalava un punto
La risposta l’hai data tu stesso, per poter tirare forte e con precisione e così invertire la dinamica dello scambio passando
subito all’attacco, senza cercare il punto subito con la risposta vincente, che è rischiosa e del resto è vincente solo se si pesca l’angolino o si rimette sui piedi dell’avversario. Le probabilità di errore però sono alte, conviene rischiare solo a seconda del punteggio e dell’avversario. Va aggiunto che a Medvedev e ad Alcaraz, essendo grandi palleggiatori dal fondo, questa soluzione spesso conviene, rischiano meno e assumono lo stesso il controllo dello scambio dopo una seconda.
C’è da aggiungere che molti giocatori, tra cui senz’altro Sinner e Berrettini, hanno una seconda in kick insidiosa, con la palla che si alza di molto dopo il rimbalzo… Un motivo per non rischiare e per mettere i piedi in campo solo a partire dai colpi successivi
Anche perchè come è ovvio Sinner perdeva con Medvedev quando aveva 18, 19 e 20 anni ma è una cosa che la maggior parte delle persone dimentica..oggi che è un giocatore “formato” si sta creando un divario che sarà sempre maggiore..ma questo vale per tutti i top 10 con cui perdeva giocandosela ma perdeva, compreso Diokovic…il paragone non è corretto visto che passa solo un anno di differenza ma Diokovic ha perso 7 dei primi 8 incontri con Nadal e poi abbiamo visto come è andata a finire..
se vogliamo parlare anche dei contro di questo tipo di risposta: 1) devi essere bravo perchè devi tirare più forte ed essere più preciso 2) diventi attaccabile con servizi esterni (in quanto lasci soperto più campo), con palle corte e serve&volley. Armi che effettivamente Jannik ha usato ieri, con risultati ottimi sul s&v, meno sulle palle corte
Rispondere da dietro sulla seconda ha dei vantaggi,ad esempio annulli a chi serve la possibilità di servire al corpo,certo dipende anche come rispondi e cosa fai subito dopo,un conto è come Medvedev che risponde molto profondo non permettendo all’avversario di mettere I piedi in campo per attaccare o come fa Alcaraz che alza la traiettoria e poi si avvicina e un altro conto è come fa Musetti che risponde parando ma non è una risposta insidiosa e l’avversario ha l’opportunità di sballotarlo a destra e sinistra
Ma è tutto scritto nella sentenza dell’ITIA SR/250/2024 del 19 agosto 2024, di cui è stato pure qui fornito (v. mio precedente post) il link del file in formato pdf da cui estrapolare copia del relativo testo in forma integrale.
Essendo ivi previsto per l’appello il termine massimo di 21 giorni decorrenti dalla notifica della sentenza, la quale non può essere stata notificata anteriormente alla sua sottoscrizione risalente al 19 agosto, va da sè che prima del 9 settembre non vi è decadenza dall’impugnazione (per il computo dei giorni non si conta il dies a quo diversamente dal dies ad quem).
Per l’orario si dovrebbe tenere conto naturalmente di quello del luogo ove è presente l’ufficio giudiziario (Losanna) in cui potrebbe eventualmente radicarsi il giudizio d’appello !
Cosa potrebbe sostenere la Redazione di Livetennis di diverso da quanto precede che non rappresenta affatto l’espressione di un mio parere soggettivo ?
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EDIT: L’unico dubbio che adesso mi sorge è se a questa fattispecie possa applicarsi o meno la sospensione feriale dei termini processuali ! Se così fosse, il giorno ultimo per l’impugnazione slitterebbe ulteriormente rispetto al 9 settembre p.v., anche a U.S. Open ormai conclusi !
Ok, interpelliamo la Redazione !
SQUALIFICA PER DARE L’ESEMPIO COME E’ GIUSTO CHE SIA.IL TEAM E’ LO STESSO GIOCATORE SONO ENTRAMBI RESPONSABILI.MI DISPIACE MA FINIRA’ COSI’.COMUNQUE DRAPER E’ GIA FINALISTA.
Gentilissima Redazione,
ho notato che i pareri degli utenti, in merito alla data di scadenza dell’appello al TAS, sono diversi e direi anche “molto” diversi se anche la finale dovrà essere giocata da Sinner con questo enorme macigno sulle spalle.
L’appello della NADO sicuramente scadrà alle ore 24 del giorno… boh!
Ma la WADA, per quel giorno, come orario dovrà considerare l’ora di Losanna oppure l’ora di NY?
Chiedo questo perché consideravo che la mia ansia dovesse finire con la semifinale, invece qui alcuni prospettano addirittura dei giorni in più.
Grazie per l’eventuale chiarimento.
@ Elvis (#4197795)
Perché non sono soprannomi ma benevoli vezzeggiativi coniati da chi segue Jannik fin dalla prima ora.
Bah, vedo che sono praticamente l’unico cui non piacciono quei soprannomi. Vabbè, me ne farò una ragione.
Esattamente.
Probabilmente Alcaraz e Djokovic (che come dicevamo a 37 immagino abbia dei tempi diversi rispetto a chi ho 15/16 anni di meno) erano ad un livello di forma abbastanza al di sotto del previsto, causa olimpiadi o comunque obiettivi differenti, ed i risultati si sono visti.
Gli slam sono 4 ed i top player si preparano primariamente per questi 4 appuntamenti. Magari qualcuno punta più sull’inizio di stagione, qualcuno sulla parte centrale, ma i top basano molto del loro lavoro per questi appuntamenti.
Dire che si presentano al 50% della forma significa pensare che siano dilettanti, gente che improvvisa, insomma non top player
Per fortuna Jannik ha testa e sicuramente non prenderà mai sottogamba l’avversario.
@ Giampi (#4197744)
“25 punti di differenza, praticamente più di [un] set di differenza”
Inoltre sono stati giocati 32 game, 16 game di servizio per ciascuno:
109 servizi Medvedev, 97 Sinner.
Medvedev ha servito 12 volte più di Sinner, 3 game di differenza, che denotano una sensibile difficoltà a difendere il servizio.
Per me resta un mistero il perché gente come Medvedev e da inizio anno Alcaraz rispondono sulla seconda da molto dietro. E’ vero che stando molto dietro hanno la possibilità di tirare forte e hanno la forza e precisione per tirare ovunque, ma da lì in fondo non fanno vincenti e molto raramente mettono in difficoltà chi serve, dandogli la possibilità di servire le seconde più tranquillo.
Alcaraz in particolare è molto bravo a rispondere avanzato sulla seconda, ma anche Medvedev lo è, ed è questo cambiamento che nel secondo set lo ha portato a brekkare Sinner due volte di seguito.
Non sono d’accordo, se gli ultimi 7 incontri siamo 6-1 (e a Wimbledon Sinner stava palesemente male ed era di legno) vuol dire che c’è in atto un trend molto chiaro. Poi parliamo del numero 1 e del 4 al mondo, quindi ovvio che tendenzialmente ci saranno sempre partite combattute, rare saranno le partite a senso unico, ma ormai c’è un’evidenza statistica che – a giocatori in condizione almeno “normale” – Sinner vince 8 match su 10.
La spiegazione è anche e soprattutto tecnica, oltre che mentale (Sinner ha molta più fiducia dello stesso giocatore che era 12 mesi fa). Se scambiano solo da fondo, sono 50% (ieri anzi il russo ha vinto più scambi lunghi), Sinner negli ultimi 12 mesi ha 1) migliorato molto il servizio, che è a livello di quello del russo, un po’ meno la prima ma meglio la seconda, net pari 2) ha introdotto variazioni nel gioco che il russo non ha (soprattutto l’approccio a rete, con voleè che rimangono abbastanza scolastiche ma efficaci) e con quelle lo porta fuori dalla sua comfort zone
Appena fuori Sesto, scendendo verso San Candido, c’è un grosso distributore di benzina Agip (l’unico distributore di tutta la valle). Quando ci passiamo davanti (almeno una ventina di volte l’anno) scherzando con mia moglie dico “Guarda, è qui dove Jannik ha imparato a giocare a tennis!”
Infatti, Federer, Nadal e Diokovic sono stati una eccezione sia prima che dopo..dopo i 30 anni pochissimi hanno vinto tornei slam o anche mille..ora è vero che le carriere si sono allungate ma tutti gli over 30 fanno una fatica terribile a mantenere un livello decente anche perchè il corpo si logora…
…visto ora i primi due set…mi riservo di vedere anche il resto della partita ma la mia impressione è che entrambi siano stati sotto al loro standard…mi riferisco soprattutto al numero di errori da parte di entrambi; forse ha vinto banalmente come capita spesso a quei livelli chi ha sbagliato meno….
Davvero, questi che dicono queste sciocchezze non sanno di che parlano..a tennis se sei al 95% forse batti un top 100 ma per un top five devi essere almeno al 98-99%..ecco, diciamo che al 100% del suo potenziale finisce come a Miami..magari, per i noti problemi era lontano dal suo potenziale a Wimbledon altrimenti vinceva non solo con Medvedev…
Infatti temo più il mancino Draper che i 2 americani
25 punti di differenza, praticamente più di set di differenza…
Una cosa bellissima che mi trasmette Sinner é la modalità “sogno” che mi fa stare quando vedo le sue partite.
Mi sembra sempre di sognare quando lo vedo giocare e quando leggo la classifica…
Forza Jannik per i prossimi incontri…
Il divario con il russo non è così netto a parer mio. Stanotte Jannik ha giocato match praticamente perfetto ed è parso a lunghi tratti ingiocabile ma sappiamo bene che il livello di entrambi è altissimo e la differenza nei prossimi testa a testa la faranno i dettagli. Soprattutto su cemento all’aperto Jannik per prevalere su Daniil deve essere molto vicino al suo 100%
In tedesco Sinner è un antico nome dell’addetto alle misurazioni, uno dei tanti mestieri artigiani importanti della Germania postmedievale, strutturati in gerarchie ben precise, come il falegname, il calzolaio, ecc. Praticamente uno che garantiva che un litro foss3 un litro, che un chilomfosse un chilo ecc, anche se al tempo le unità di misura non erano quelle che usiamo adesso.
I peccati non c’entrano niente. Quello è inglese.
E’ stato un Sinner piu’ consapevole dei suoi colpi, Danil sembrava un tennista della vecchia generazione.
Vedremo come andra’ con l’inglese che sta giocando un tennis velocissimo e preciso.
Forza Jannik!
Concordo, ancora lui non riesce a raccapezzarsi del fatto che questo italiano continui a batterlo. Secondo me è un meccanismo di rimozione.
Approfitto del tuo post per far notare una curiosa coincidenza: ossia che, come giustamente dici, i “90’s” (così evitiamo l’uso di “millennials” e “Z”, sulla cui definizione c’è un po’ di confusione) non sono riusciti “spodestare” i fab (gli altri “80’s”) prima che l’arrivo degli “00’s” li sopravanzasse: due soli Slams (Thiem e Madvedev) vinti e solo il russo numero 1, mentre i “ragazzi terribili” ne possono già contare 5 e 2 numeri 1. Qualcosa di simile è avvenuto in Italia: alla generazione dei nati negli anni 80 (Volandri, Seppi Fognini, Bolleli, Starace, etc.) è seguita una generazione di nati negli anni 90 che, se escludiamo Berrettini, Sonego e, per una stagione, Cecchinato, non ha lasciato l’impronta che stanno dando Sinner, Musetti e c. Ripeto, credo si tratti di una coincidenza, ma sarebbe interessante capire perchè il decennio 90 sia stato così avaro di talenti.
Ma da quando segui il tennis? Due settimane?
Benzinaio te lo hanno spiegato in tanti e lo avevo spiegato anche io ad un tuo “collega” ieri che faceva la stessa domanda (ma in tono di chi chiede per sapere, lui, non di chi non sa e e crede di sapere, tu).
Peccatore non è un nomignolo e non si riferisce ad una beata ceppa se non una garrula trasposizione dalla coincidenza del cognome con un termine inglese che significa peccatore (sinner, per l’appunto). In realtà è una cosa un po’ forzata, può piacere o no, ma non ha alcun riferimento ad alcun episodio di “immoralità” o “religiosità”.
In tedesco sinner non vuol dire niente (a meno che sia riferito a qualche termine dialettale tirolese). Sinnen vuol dire “riflettere”; Sinne sono i sensi (die fünf sinne = i cinque sensi).
Queste statistiche hanno un senso almeno dopo metà carriera. Ovvio che quelle di Sinner sono inficiate dagli anni giovanili in cui era ancora un apprendista. D’ora in poi si attesterà su questi valori. Qualche anno meglio, qualche anno peggio. Ma 7/8 su 10 coi top 5 le vince.