Le “disconnessioni” di Alcaraz
Desconectado. Ossia disconnesso, dal gioco, dal campo, dal rivale e dalla partita. Perso in un limbo dove niente funziona, incapace di trovare un modo per focalizzarsi di nuovo e ritrovare il filo perduto del suo tennis. Così in più di un’occasione Juan Carlos Ferrero spiegava una brutta prestazione del suo pupillo Carlos Alcaraz. L’ultima volta che aveva usato questa parola fu in quel di Madrid, dove il più giovane n.1 della storia all’improvviso staccò la spina dall’incontro vs. Rublev, uscendo malamente sconfitto. Quella battuta d’arresto è piuttosto diversa per contesto e momento dal terribile e inatteso KO patito ieri notte a US Open da Botic Van de Zandschulp, ma pur nella diversità è innegabile che si possano trovare dei punti di contatto per il modo in cui Carlos si perde, crollando sotto i colpi dell’avversario incapace di reagire.
Nessuno ipotizzava che potesse anche solo esserci partita… Incredibile quel che è accaduto nella notte di New York. L’olandese è tennista potente e dotato di colpi pericolosi, ma veniva da un’annata a dir poco storta, per problemi fuori dal campo e tecnici, tanto da ventilare alla stampa nazionale addirittura un ritiro definitivo, “così non ha senso continuare”. Invece, all’improvviso, si è preso una clamorosa rivincita esplodendo tutta la forza del suo diritto, prodigandosi in attacchi vincenti e proponendo schemi offensivi che hanno mandato in bambola Alcaraz. Bravissimo Botic, si merita questa ribalta e soddisfazione, ma il Carlos vero, o almeno anche solo una sua versione accettabile, non s’è proprio visto.
È interessante rileggere con attenzione i passaggi del suo pensiero – che abbiamo riportato in un altro articolo e che invitiamo a rileggere. Lui è un ragazzo molto sereno, anche nei momenti difficili e più duri parla con pochi filtri e va diretto al punto. Non ha cercato scuse o ventilato chissà quali problemi. Niente. Tutta farina del suo sacco, purtroppo per lui farina rancida. Non trovava la distanza dalla palla, non la sentiva proprio. Non vedeva bene il gioco, i movimenti del rivale. Non sapeva cosa fare per riprendersi perché niente ha funzionato. Questa è una constatazione davvero pesante per un tennista così forte, quasi disarmante, perché esterna con candore quasi eccessivo una totale incapacità di reazione alla difficoltà, che venga da un rivale per suo merito, o che sia totalmente interiore. Non è la prima volta che gli accade, e spesso è accaduto nei momenti di bassa fiducia ed energia.
Fiducia ed energia. Ecco i due impostori, quelli che portano “Carlito” a diventare una macchina da tennis clamorosamente bella ed efficace, ma che allo stesso tempo, se non lavorano in sinergia, lo affossano pesantemente. L’Alcaraz di Wimbledon a tratti è stato straripante. In finale contro Djokovic non gliel’ha fatta vedere… Perfetto per aggressività, lucidità di gioco, facilità di accelerare la palla e dominare ogni angolo del campo. Con quella rapidità di piedi, esplosività muscolare e facilità nel colpire con una rapidità assoluta, non gli stai dietro. Ti mangia il tempo di gioco, e il campo. Non rifiati, comanda lui e non hai altra chance che correre a rete a stringergli la mano, “too good”. Ma la forza di Carlos sta forse diventando in questa fase della sua giovane carriera anche il suo limite.
Alcaraz oggi è un tennista clamoroso, bello e vincente. È adrenalina pura e spettacolo. Ma è… tutto o niente. Si accende e brucia tutto e tutti, uno tsunami irrefrenabile; ma se non è acceso, non va al 90%, al 70%, …cala, cala tanto. Cala troppo. Perché non è bravo come altri a gestire i momenti di difficoltà. Li soffre, non riesce ancora a gestire quello stress del momento “no” e trovare il modo di ripartire. Ricordiamoci di quella partita allo scorso Wimbledon contro Tiafoe. Beh, ha rischiato di brutto di perderla perché era lì lì per andare di nuovo in caos totale, e deve ringraziare solo quel gigione dello statunitense che non ha trovato quel paio di colpi nel quarto set che potevano buttarlo giù nel burrone. Ogni tennista spesso vince un grande torneo superando una partita difficile o un momento delicato. Ma è difficile trovare nel recente passato un tennista tanto forte quanto Alcaraz ma ancora così in difficoltà a reagire da una giornata no, o quando la fiducia e l’energia non vanno a braccetto e lo sorreggono.
Ha giocato tanto dalla scorsa primavera Carlos, tanto e bene. Due Slam, momenti di tennis fantastici. Poi è arrivata la sconfitta a Parigi 2024, contro un Djokovic così duro che non lo batti. Quella sconfitta ha evidentemente minato qualcosa nella sua fiducia e, visto un calo atletico “normale” a fine agosto con tanti match di grande intensità nelle gambe, ecco che è arrivato il black out. Non si pensava potesse arrivare ieri notte. Oltretutto abbiamo sottolineato come il suo percorso in questo US Open fosse probabilmente il più comodo tra i big, ma se Carlos non c’è con testa, non è “connesso” con il gioco e il contesto, ecco che può arrivare la derrota fatal.
Non è questo il momento per fare alcun paragone tra Sinner e Alcaraz, ma il nostro certamente ha una resilienza maggiore, è più forte nel reggere mentalmente ai momenti difficili e trovare un modo per uscirne, che sia con un cambio tattico, con qualche colpo usato in modo differente. Pazienza e visione, quel che serve per far passare la tempesta e ripartire appena si intravede uno squarcio di sereno e i venti calano d’intensità. Invece Alcaraz è come un toro che, appena è ferito, non pensa a come ripartire ma corre ancor più forte contro il rosso e si spacca la testa. Da 100 a 0, on-off, tutto o niente. Alcaraz è adrenalina pura, ti travolge se è acceso, ma se è in preda alla tensione e non reagisce in modo positivo. Quando è spento, brancola nel buio della sua testa cercando un interruttore che, al momento, non c’è. Il prossimo step deve essere lavorare per trovarlo quel bottone, e accenderlo quando le cose vanno male. Non sarà facile.
Alcaraz è un giocatore formidabile, una benedizione per lo sport perché ha un tennis bellissimo, divertente e diverso da quello dei suoi migliori avversari. Mostra ancora qualche debolezza interiore, sulle quali dovrà certamente impegnarsi. Lavorare su se stesso, non tanto sul campo. Maturare e crescere. È vita, e il tennis è una parte divertente di essa che ci piace tanto. E ancora, riesce a sorprenderci, talvolta con queste sconfitta davvero imprevedibili.
Marco Mazzoni
TAG: Carlos Alcaraz, Editoriale LiveTennis, Marco Mazzoni
Non c’è solo l’IRPEF, mio caro, l’INPS SI CIUCCIA CIRCA IL 20/22%
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/aliquote-e-calcolo-dell-irpef1
Bravo!
Io sono un autonomo e lascio al mio socio occulto il 62,3% di quello che incasso. Poi ci sono anche alcune gabelle regionali, comunali,…..
La disconnessione è colpa della canotta, inguardabile
Se mi dai il reddito di Alcaraz il 47% di tasse lo pago di corsa.
Alcaraz ha perso perché ha passato tutto il tempo a cercare di leggere sul tabellone il nome del suo avversario senza riuscirci…….
È il mio compleanno vedi un po’ se non sono incazzato nero…
Ma scherzi? Jannik, con tutti i vantaggi avuti nei sorteggi da numero 1? 😆 😆
Alcaraz era spaesato, non sorrideva mentre giocava, non si divertiva … dopo il Sinner affaire non è stato più lo stesso 😐
@ Don Budge fathers (#4191386)
Bisogna vedere il significato di partitaro: fino a che vince ha un alone positivo ma se perde da partitaro perdente sarebbe uno ostinato che vuole vincere o perdere a modo suo e con il suo stile. All’atto pratico un partitaro per essere interessante deve vincere almeno il 65% dei suoi match altrimenti sarebbe solo fuffa stilosa!
@ Gianluigi74 (#4191295)
Ma tu ci fai o ci sei ?
Comunque, avrei capito una sconfitta lottata in 4 5 set, così in tre set secchi, senza nessuna reazione, e’ preoccupante.
Denota una situazione di mancanza totale di concentrazione.
Ferrero era visibilmente alterato.
Parliamo di un ragazzo nato nel 2003. Diamogli tempo.
“Ragazzi Lorenzo Musetti è un partitaro”…cit. di Guido Monaco…
Secondo me se Ferrero ha parlato di disconnessione era una affermazione specifica: il momento in cui Alcaraz si stanca di ascoltalo e fa di testa sua sbagliando tutto tatticamente. Non è solo Alcaraz a disconnettersi ma anche Ferrero che vede una situazione poco praticabile e si assenta smettendo di suggerire. Quindi Alcaraz deve creare quella autonomia tattica che gli consenta di prendere in mano il suo destino quando le cose vanno male e nessuno può aiutarlo da fuori.
Alcaraz ha 21 anni e 4 mesi. Non dovremmo mai dimenticarcelo, anche se
ci lasciamo spesso fuorviare dal suo già ricchissimo palmares. Per me è stupefacente la continuità che ha dimostrato fino a ora. Se ripensiamo solo a Sinner alla sua età, non possiamo che rilevare l’incredibile precocità dello spagnolo. Diamo meriti anche all’olandese che ha giocato un incontro di altissimo livello, come fece Marozsan a Roma , anche se in questo caso siamo a livello slam. Se replicasse una partita simile, l’olandese potrebbe battere chiunque, ma ovviamaente non accadrà, perchè ha giocato molto al di sopra del suo livello medio.
Il resto del Carletto non mi interessa proprio
Questo è vero. Mi fa infatti ridere leggere Sporadico che posta: “Musetti gica completamente senza tattica”…
Bell’articolo! Condivido un po’ tutto, anche se trovo non necessaria la parte finale sul paragone con Sinner, che qui non c’entra nulla. Alcaraz è l’attore bambino gallina dalle uova d’oro e il suo team è la famiglia che vuole arraffare il più possibile. Anche per Rune è così, seppure in grandezza minore.
Siamo passati in un mese da “Alcaraz dominatore dell’universo” a “Djokovic immortale” a “Sinner drogato” e adesso siamo a “Alcaraz finito da buttare nel rusco”..
(meno rilevante ma curioso anche Rublev dopo aver battuto Sinner “sono uscito da un periodo buio” poi perde da Popyrin)
Sembra una stand up comedy, comunque l’obiettivo dichiarato di nr.1 a fine anno per Carletto diventa dura.
È incredibile come uno la spara finisce in disgrazia, c’è un karma micidiale.
Bravo Jannik a volare sempre basso anche quando è in cima al mondo.
@ PensiamociBene (#4191157)
Mi piace la tua disamina.
Federer a 21 anni (Slam)
Wimbledon 2002 , esce al 1# turno (Ancic)
Roland Garros 2002 esce al 1# turno (Arazi)
US Open 2022 esce al 4# turno (Mirny)
Australian Open 2002 esce al 4# turno (Hass)
Posto che sono d’accordo con te, va considerato che Miami quest’anno è finito il 31 Marzo e Montecarlo per Jannik è iniziato il 13 Aprile.
La differenza non la fa solo la preparazione, che ìl porta gradualmente ad essere meno a posto fisicamente rispetto ad inizio anno, ma anche la superficie per dirne una.
Jannik ha vinto 50 partite su 52 su cemento. Una sconfitta da Alcaraz ad Indian Wells, e ci sta. Una da Rublev a Toronto, e ci sta molto molto meno (malanni e tribunali a parte).
Lo scorso anno JS ebbe un buon inizio di stagione, non tanto agli AO quanto la finale Rotterdam+Miami, ma andò maluccio sulla terra ed accusò guai fisici molto molto simili a quelli attuali (si ritirò da Barcellona e saltò Madrid, quest’anno si è ritirato da Madrid e a Barcellona non ci è proprio andato, ottenendo stavolta però un bel risultato al Rolando). Poi migliorò su erba con la semi di wimbledon. Quest’anno non è stato così diversa considerando la vittoria ad Halle+i quarti a Wimbledon.
Ora siamo tornati sul terreno preferito di Jannik, e più o meno ci staremo fino a fine stagione. L’anno scorso fece un richiamo di preparazione post USOpen, io spero faccia lo stesso, il prossimo torneo a cui è iscritto è Pechino da fine Settembre
Entrambi al top sono imbattibili ma la differenza fra jannik e carlito è che se l’azzurro è al 50% della forma sopperisce con tattica e testa, restando imbattibile quasi per tutti.
Lo spagnolo se è al 50% della forma farebbe fatica a stare tra i top10.
@ supermagnus (#4191293)
Si adesso che e’ over 35 e si prende le dovute pause…e’ un po diverso.
Alcaraz? Un ottimo comprimario del tennis internazionale di più alto livello.
@ Simposio (#4191085)
Tutto condivisibile, ma quest’anno Jannik era un alieno e senza la spada di Damocle del tribunale doping quest’anno faceva grande slam d’oro, Internazionali, finals e Davis.
E comunque mancano ancora tre mesi a Torino. Per quanto riguarda il ranking, se non si fa male, per buttarlo giù dal numero uno ci vorranno anni…. Forza Jannik!!!
🙂 🙂 Giornate di due in quindici giorni
Cincinnati e US Open…
ha perso da nardi che era oltre 100
@ Gionni (#4191222)
@ ospite (#4191111)
Tu parli della resistenza a lungo termine che con la muscolazione potente non ha nulla a che vedere. Quello che sorprende dei suoi tornei americani del mese è il crollo totale del suo tennis. Con Monfils sbagliava di metri diritto e rovescio e aveva poco tocco; ieri notte era sparito tutto. Il palleggio era meno sostenuto e spesso impreciso, le risposte erano banali, il servizio quasi sempre attorno ai 180, palle corte o troppo lunghe o nemmeno arrivate alla rete etc. Ok, si può calare un poco di livello, perdere uno dei fondamentali, ma crollare proprio in tutto? Va bene essere svuotati per lo stress dei risultati ottenuti, ma di fronte aveva un giocatore che sappiamo meritasse il ritiro, quindi non penso proprio nel pieno della sua carica agonistica. Sinner ha giocato mesi con la possibilità di una squalifica ma è riuscito ad avere risultati molto buoni sconfitto solo dai top players. Io non penso che si tratti di qualcosa di occasionale e anche lui ha parlato di doversi chiarire interiormente. Per me sta attraversando adesso il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Per Rune non è lo stesso, visto che passa da ottime partite ad altre caotiche e senza un filo logico? Non so perché ma mi aspetto novità nella sua vita professionale nei prossimi mesi. Anche Sinner lo ha fatto a sorpresa tempo fa. Non è normale giocare benissimo per due mesi e rotti e poco dopo malissimo. Nella wta attuale è la norma, nell’atp no.
Vabbè con il 47% di tasse piangerebbe chiunque
Vabbè con il 47% di tasse piangerebber chiunque
Aggiungerei Seppi batte Federer sempre in Australia. Fognini che elimina Nadal da 0-2 agli US.Open. Cecchinato batte Djokovic al Roland Garros.
Però può darsi che riesca a trovare un equilibrio fra gioco istintivo-atletismo da funambolo-gioco tattico, con conseguenti miglioramenti sul piano della continuità. Su un aspetto tuttavia penso che continuerà ad essere deficitario: la solidità mentale. Quella non si acquisisce, o ce l’hai o no.
Io credo che bisogna ricordare un paio di cose
1) Ha solo 21 anni e quindi ha sicuramente tempo per cercare di
evitare momenti down o comunque gestirli meglio
2) In settimana gli hanno comunicato l’importo che dovra’ pagare
al fisco spagnolo e visto che non è stato attratto (per ora) dalle sirene di montecarlo ,la sua aliquota complessiva è del 47,2%, cioè la somma delle imposte statali (al 24,5%) e di quelle della comunità autonoma, cioè la Murcia (al 22,7%).
C’è chi giura di averlo visto piangere nello spogliatoio quando ha letto il totale da versare
🙂
Cacchio grazie, ieri mi ero dispiaciuto per Tsitsipas ma qualcosa dentro mi diceva che non dovevo. Mi hai ricordato perché!
Vabbè anche Federer Nadal e Nole hanno avuto i loro Stakovski, Rosol e Querrey. O Jannik il suo Altmeier.
Non ne farei un dramma sportivo, queste giornate capitano a tutti, chiedere ad Alcaraz la solidità mentale di Nole mi sembra un po’ tanto al di sopra delle sue già notevoli capacità.
sono in due…
Se andiamo a vedere capitava anche a Borg, che per anni ha vinto i due tornei, agli antipodi tecnicamente, ma molto vicini cronologicamente.
Veramente Sinner ha perso solo da top 5 (Alcaraz, Medvedev) e top 5/10 da una vita (Rublev e Tsitsipas, quest’ultima sappiamo bene perché e potremmo quasi ignorarla).
Alcaraz le sue dichiarazioni, sono frutto del suo pensiero, (della questione doping) nella sua testa vorrebbe Sinner sospeso per non avere rivali che usurpano il suo trono
Mi pare che le possibili cause di questa sconfitta siano state elencate. Il suo tennis , quando si esprime al massimo, è forse tra i più completi della storia. Io ho visto giocare dall’ultimo Laver in poi e mi pare che questa considerazione possa essere condivisa. Per essere al massimo devono concorrere le ottimali condizioni riguardo allo stato psicofisico , alle motivazioni, alla superficie di gioco, alle motivazioni ecc. Carlos ha 21 anni quindi è in piena evoluzione. Il tempo deciderà se potrà confermare il suo meraviglioso gioco e i risultati ottenuti finora. IO spero di sì per godere di questa bella rivalità con Jannik.
@ Atom (#4191070)
Wimbledon 2013 – 2T – Stakhovski (n.ro 116) batte Federer
Wimbledon 2012 – 2T – Rosol (n.ro 100) batte Nadal
AO 2017 – 2T – Istomin (n.ro 117) batte Djokovic
Le sconfitte pesanti capitano a tutti…
@ Simposio (#4191085)
guarda che Sinner nei tornei che ha partecipato è forse uscito una volta negli ottavi e forse una nei quarti , per il resto se non ha vinto , è arrivato in femifinale, Alcaraz a parte il picco , ha fatto una semifinale in un 250 , per il resto vuoto assoluto, la continuità determina anche il nr 1 , mi sembra che con 5 tornei Sinner il posto se l’è meritato, considerando che manca tutta la stagione indor dove lui va a mille
@ Giampi (#4191211)
Generalizzare non ha molto senso….non c è nessuna “scuola” …berettini è totalmente diverso da musetti che è totalmente diverso da sinner…il tennis è sport individuale per eccellenza, non è il calcio,sport di squadra…e poi che c entra che gli spagnoli giocano in difesa perché non hanno il fisico degli americani? Cioè nadal e alcaraz non hanno il fisico? ….fa tanto caldo oggi..
D’accordissimo, ma dovrebbe perdere di piu’:-)
Infatti, il suo gioco è croce e delizia non a caso ha bisogno di un suggeritore..Musetti invece, può sembrare istintivo in realtà è molto tattico, ha le idee chiare su come giocare, è quello che definisco un giocatore “femmina” o per fare un confronto con il calcio è uno che si mette lì in difesa per attirare la squadra avversaria per ripartire in contropiede..la scuola italiana nel tennis è sempre stata molto raffinata tatticamente se la metti a confronto, che so, con gli americani come lo è quella spagnola e Argentina.. non a caso se vai a vedere le statistiche spagnoli e argentini sono bravissimi in difesa e hanno ottime statistiche nei dei fondamentali in risposta…perchè? Non avendo la fisicità degli americani devono compensare con l’intelligenza tattica…
@ Kenobi (#4191126)
Bravissimo, gli togli l’esplosivita, che nei prossimi anni calerà prograssivamente e diventa un giocatore normale.
Sinner Alcaraz. Al prossimo slam nei quarti di finale !
E’ una delle teorie più assurde che io abbia mai sentito.
Tutto sta in una domanda a cui chiedo di rispondere sinceramente… Pensate che a Carlitos così come a Jannik interessi più essere numero 1 o vincere degli slam???
Vedo che molti finalmente stanno scoprendo quanto sia importante la tenuta mentale di uno sportivo, perche’ e’ accaduto ad Alcaraz.
appena dopo olimpiadi, mi sembra, aveva rilasciato dichiarazioni dove puntava al numero 1 nella race, si è dato la zappa sui piedi
a quanti articoli avete fatto per questa sconfitta viene da pensare che avete goduto… boh la sportività è una delle caratteristiche indispensabili che dovrebbe contraddistinguere un buon giornalista sportivo… e invece
Seguirà la soap opera ” dietro Sinner il nulla” dagli acclamati autori Maurantonio, Mauro senza Antonio, mephisto, luce nella notte, enzo lo fiasco.
Direi meno male che ha qualche punto debole anche lui altrimenti qui chiudiamo baracca e burattini e ci apprestiamo a vivere 15 anni di noia e dominio unico da parte di Alcaraz,anche peggio dei big 3 perché almeno allora c’erano 3 con un quarto incomodo che accendevano delle belle rivalità tra loro,adesso c’è n’è solo uno con l’incomodo è Sinner ma che onestamente ne può approfittare quando non ci sarà Alcaraz.Ecco una statistica:nei loro scontri Alcaraz ha battuto Sinner sempre nei grandi tornei e quando lo ha fatto ha poi vinto il torneo,Sinner nelle 4 volte che ha battuto Alcaraz ha vinto solo 2 tornei minori mentre è uscito subito dopo in quelli maggiori.Onestamente non vedo nel lungo periodo Sinner come un principale rivale per lo spagnolo sia per la sua resistenza fisica e sia perché credo che Alcaraz gli abbia preso le misure adesso
Il suo provider deve avere qualche problema negli Stati Uniti perché anche a Cincinnati il radiocomando da bordo campo non funzionava 🙂 🙂
Caro Giampi…
Che succede oggi mi pari tosto!!
Comunque condivido quando ci vuole ci vuole…
Negli ultimi quindici giorni DUE!!
non fate il furbetto
Cincinnati e US Open… 🙂 🙂
La famosa nouvelle vague…
Quante chiacchiere per un match di tennis. Nel tennis tutti, anche i top player, perdono incontri. Era un pò scarico, ha commesso errori, si é trovato di fronte un avversario solido che ha fatto un bel match e ha perso. Tutto lì. Poi col gioco esplosivo che ha non potrá mai essere al massimo per 12 mesi. Potrebbe migliorare con l’esperienza, visto che ha 21 anni. Gli servirá a non sentirsi invincibile e se acquisire la modestia di Sinner, allora sará ancora più forte.
Dal mio punto di vista Alcaraz ha un tipo di gioco per il quale è difficile stare per tutta la partita sempre a mille perché va più a sensazione, a istinto. E’ un tennista che ama andare a briglia sciolta: lo vedo un po’ come Musetti, con la differenza che essendo lui un pezzo “grosso” e avendo molte meno “disconnessioni” di Musetti, le sue “disconnessioni” fanno più rumore.
Non bisogna cadere nell’errore di paragonarlo a Sinner che è il prototipo di giocatore schematico. Sinner ha cioè schemi che farebbe in automatico anche mentre dorme, che al livello che ha raggiunto gli permettono di battere quasi chiunque senza neanche dover fare accorgimenti. Ma in quei casi in cui deve fare accorgimenti, questi accorgimenti sono semplicemente un innestare nei suoi classici schemi più palle corte, o più discese a rete, e quindi fare un qualcosa che non è uno snaturare il suo gioco passando da istintivo a disciplinato, perché Sinner non è mai istintivo è da sempre solo disciplinato.
Va anche detto che Alcaraz è in grado anche di adattarsi all’avversario passando da uno stile di gioco istintivo a uno disciplinato, come a Indian Wells proprio contro Sinner, ma in questo US Open semplicemente non aveva risorse mentali per adattarsi a un Botic che gli poneva difficoltà impreviste. Anche perché per Alcaraz giocare disciplinato è una cosa innaturale e dunque per riuscire a farlo ha bisogno di lucidità e freschezza mentale, e dopo gli ultimi mesi di lucidità gliene rimane ben poca. Ha bisogno di riposo.
In conclusione parlare di disconnessioni di Alcaraz mi sembra uno sganciarsi dalla realtà e mettersi a fare narrazioni per suggestionare la gente. Non cadeteci.
In compenso il terzo turno pullula della terribile new wave francese… ah no scusate.
E quindi? Mica lavora in un fast food..Se sei un professore universitario normale, non sto parlando del top, sei professionalmente obbligato a parlare inglese..se tu sei uno dei giocatori più conosciuti al mondo non puoi dire non sono in grado di dire cose più approfondite perchè il mio inglese non me lo permette..
@ Atom (#4191070)
No…è un brocco….cominciamo con il leggere ora boiate assurde,solo perché ha perso un match
Ha pensato che tanto contro i dopati non si puo vincere, lui è spagnolo e la Spagna è notoriamente immune dal doping
È stato allevato e plasmato fin da bambino sotto un cappa protettiva e ancora oggi Ferrero ritiene di rompergli il caz@o continuamente che se lo facesse a Sinner lo manderebbe a fan culo come fece con Piatti agli Ao…che poi chi conosce la storia sa benissimo che Piatti ha sempre detto, alla Toni Nadal, sono qui per creargli problemi come a Milano durante la new gen quando gli disse “so cazz@i tuoi”..e lui andava in giro per tornei giovanili da solo, ma proprio da solo, ed è diventato un uomo a 14 anni…
@ Giampi (#4191140)
Ho lavorato 5 anni a Londra e per esperienza diretta posso dirti che gli spagnoli erano quelli che avevano maggiori difficoltà ( insieme agli
italiani ) con la lingua.
Mah, a me sembra un po’ come il “pupone” un genio calcistico di puro istinto..ma appena, non me ne vogliano i romanisti, apre bocca..ma uno che praticamente non può andare in una trasmissione televisiva appena un po’ più articolata rispetto a quelle dove può dire quelle quattro frasi in croce in un inglese scolastico..ecco la testa dovrebbe dirti ma lo vuoi imparare l’inglese? Poi se la personalità è dire batto tutti, sono il migliore, non ho bisogno di preparazione, se i miei avversari per rimanere in partita.. ecc. ecc. allora ha tanta personalità…
Grande capitano!!!!
Ahahahah..
Comunque il punto non è se si perde la partita, ma con chi si perde. Sinner quest’anno ha perso solo contro top 20. Alcaraz ,a parte quella con djoko, ha perso con giocatori fuori dalla top 20. La cosa grave, per lui, è questa.
Se Djokovic arriva in finale, Alcaraz diventa il “vero numero 4”.
Se ci arriva Zverev, diventa il vero contendente dell’ year-end number 1.
Non so se l’abbia già detto qualcuno: a vederlo così triste e sconsolato, mi viene da pensare che Alcaraz sia tormentato dal senso di colpa per le sue dichiarazioni insinuanti sul caso Sinner. Soprattutto se, come credo, non si trattava veramente del suo pensiero, ma di una dichiarazione studiata dal suo ufficio stampa per trarre vantaggio dalla vicenda.
La sconfitta è una sconfitta “di testa”, non mi pare il fisico avesse problemi. E la testa era altrove, quantomeno sorprendente per uno che gioca uno dei tornei più importanti dell’anno.
Alcaraz è un giocatore binario, mi ha ricordato la sconfitta con Zverev in Australia , era in completa balia dell’avversario.
Personalmente credo che i suoi problemi maggiori saranno in futuro, quando non avrà più quella potenza esplosiva del giovane Alcaraz.
Il cemento non è sicuramente una superficie dove poter fare valere variazioni e cambi di ritmo…non sarà mai la sua superficie preferita
@ Matteo (#4191117)
Esatto!!!
Sono pareri…
Io invece credo che IL TRUZZO GRUGNITORE E NERVOSETTO IN CANOTTA sia poca cosa a livello di intelligenza e lo dimostra sia dentro che fuori dal campo.
Se non lo radiocomandano al minimo intoppo non sa che pesci pigliare…
Giuste parole. È ancora immaturo. Abituato a vincere non sa gestire le sconfitte e le giornate negative. Non può essere un caso che a due sconfitte dolorose con nole so o seguiti due periodi difficili.
Analisi molto condivisibile.
Però la mia sensazione è questa. Seppur siamo all’inizio della carriera, sembra che per caratteristiche tecniche programmino la stagione per essere al 100% nella fase centrale dell’anno (terra + erba).e quest’anno ha raggiunto risultati straordinari. Perché, a differenza di altri, il cemento non è la sua superficie preferita. Basta vedere i titoli o sommare i punti ottenuti sulle tre superfici in rapporto alle partecipazioni. Quindi Sembra esserci un piccolo trend su questo andamento.
E la sensazione è che se lui non è al top può rischiare di perdere come è successo ieri.
A questo punto non rimane che attendere i prossimi tornei (tutti sul cemento) per avere un quadro più chiaro. Potrebbe anche smentirci e vincere tanto
Mah , ben venga che perde, io dico che e una fortuna se non tiene lo steso livello tutto L anno e ha anche questi bassi molto bassi . Perché chi lo guarderebbe ancora il tennis se alcaraz vincesse ogni torneo a cui partecipa ?
Riassumo un post che avevo già pubblicato sotto l’altro articolo, perchè mi sa che si adatta più a questo.
1) I commentatori più competenti che scrivono qua, già da ben prima delle Olimpiadi hanno scritto che, complici i grandi risultati a Indian Wells e soprattutto nei 2 slam, rischiava di incorrere in scivoloni dopo le Olimpiadi (e già si è visto qualcosa a Cincinnati).
LE OLIMPIADI SI PAGANO (e pure il Nole del 2021, che era 1000 volte migliore nella gestione del suo fisico rispetto ad un ragazzino, ne sa qualcosa = certo ha ottenuto uno Us Open molto migliore di questo di Carlos, infatti era più esperto, ma cmq l’occasione migliore di fare il grande slam è saltata…).
2) Sin dall’inzio della sua carriera, è nella seconda parte della stagione (e quindi può capitare pure agli Us Open se prima ha speso molto andando fino alla fine dei tornei slam) che gli sono sempre capitati cali impronosticabili = sconfitte, senza che sia infortunato, con gente non così forte (capitava lo stesso pure quando giocava solo a livello challenger). Ma questo è proprio perchè è un giovane che deve ancora formare pienamente il fisico (e la psiche), a differenza di quel che scrivono vari trolloni secondo cui ha un fisico molto più massiccio di qualsiasi culturista e non ha più nessuna possibilità di miglioramento fisico…
3) Nole e Roger alla sua età quanto avevavo vinto come slam? Semplice: meno. Ed alla sua età avevano gli stessi cali “psico-fisici”. Tutti però ora si ricordano SOLO la solidità dei loro risultati quando avevano superato da tempo i vent’anni… (diciamo tra i 25 e 30, anche più in là per Nole…)
Poi, probabilmente, a fine carriera avrà vinto meno dei big 3, ma cmq è l’unico che ha qualche possibilità di battere i loro record…
Avercene di disconnessioni per uno che ha vinto 4 Slam a 21 anni
Ci sono stati diversi baby-fenomeni, soprattutto tra le ragazze, e quasi tutte sono implose… troppo stress, troppe pressioni dalla famiglia e dai media.
Nel caso di Carlitos ci sono in ballo cifre mostruose, oltre 40 milioni, che solo una manciata (mezza dozzina) di calciatori riescono a raggiungere.
Eppure questi calciatori, anche a 24-26 anni, vengono giustificati nelle loro giornate-no con l’attenuante di essere “ancora giovani”.
Alcaraz è davvero giovanissimo e forse solo da poco ha iniziato a sentire il peso della responsabilità di essere (e dover essere) un campione ed un vincente.
Quello che prima era un gioco è diventata una professione, con obiettivi e budget da mantenere. Quindi ci stanno i passaggi a vuoto, ma deve anche raggiungere lo sviluppo della testa e non solo dei muscoli (che è più facile).
Nella speranza di vedere molte finali tra lui e Sinner (*-*)
Alcaraz ha una grandissima testa e personalità.
Il fatto è che gioca un tennis molto difficile, che richiede uno sforzo fisico e mentale importante. Gli alti e bassi che ha sono normali.
Giocando un tennis un po’ più lineare e meno dispendioso, avrebbe più continuità, ma ovviamente anche meno picchi.
magari il caso Sinner ha acceso un allarme su certi tennisti
La differenza col nostro, secondo me: Carlitos è ON o OFF per lo più.
Quando ON è spettacolare, quando OFF è – azzeccatissima le definizione – disconnesso.
Jannick anche quando perde non è proprio Off.
E secondo me la racconta abbastanza, se ancora ce ne fosse bisogno, chi al 30-08-24 è il campione.
Poi, sinceramente, e di cuore, auguro a Carlitos di trovare quella condizione di continuità che gli manca, anche con vittorie scialbe.
Così ci sarà da divertirsi
Ma perchè Diokovic ha giocato la finale di Wimbledon 2024? Alcaraz comunque è un giocatore istintivo con una infinità possibilità di scelta un po’ come, con le dovute differenze di livello, di Musetti..e allo stesso modo a volte perde il filo..sembra forte di testa quando vince le partite al quinto o gioca il suo miglior tennis nei tie break ma è istinto “animale”..la testa è la personalità sono altro…
Secondo me è una questione di preparazione.
Non è possibile andare a 1000 per tutta stagione. Significherebbe essere dei robot.
La sua preparazione è finalizzata per arrivare al top della condizione nei 2 slam di mezzo, Roland Garros e Wimbledon.
Succede anche a jannik attenzione. Lui è uno specialista nel cemento e cerca di fare in modo di essere al top nella prima parte di stagione ( Australian Open, Rotterdam e i 2 mille statunitensi )…
Poi se ci fate, dopo Montecarlo comincia un po’ a calare di condizione. Riesce ad andare avanti nei tornei perché è un campione ed essendo alto in classifica a buoni tabelloni…
Ma non c’è assolutamente paragone tra il jannik di Rotterdam / Miami ( top della condizione ) e il jannik da Montecarlo in poi …
Per rivederlo al top bisogna aspettare la parte di finale di stagione ( swing americano e asiatico ), dove guardare caso si torna sul cemento in condizioni a lui per congeniali.
È impossibile mantenere lo stesso stato di forma per tutta la stagione. I cali sono fisiologici.
Alcaraz prepara la stagione in modo che il suo picco vada da Madrid a Wimbledon.
l’ ha persa
Dal mio punto di vista la finale olimpica la persa Alcaraz. Tanto di cappello al serbo che si è inventato una prestazione (in realtà alle Olimpiadi ne ha fatte più di una) dove ha dato il 130% perché voleva vincere ad ogni costo. Nole, però, fisicamente era al 75%, e forse nemmeno, e uno come lo spagnolo doveva sentire l’odore del sangue e sbranarlo: Medvedev sicuramente non avrebbe avuto pietà e credo neppure Sinner.
A me pare disconnesso il movimento tutto, visto che non c’è più traccia di uno spagnolo in tabellone.
aggiungerei che Sinner rifiuta la sconfitta mentre Carlos in qualche modo la accetta con estrema semplicità
Non c’era campo! 😀
I fenomeni , Federer , Nadal , Djokovic non credo abbiano mai perso al secondo turno dal n. 74 . Questo non e’ un fenomeno ……
Bell’analisi di Mazzoni, vero, il tennis di Alcaraz è esplosivo e funziona alla grandissima, ma mi sembra tutto esagerato il suo “contorno”, lo staff, le pressioni, l’esibizioni, è tutto troppo per un ragazzo di 21 anni che dev’esser guidato come un bambino in campo se no si perde.. è normale avere giornate no, ci mancherebbe, ma dovrebbe iniziare ad essere più responsabilizzato e allenato a trovarsi lui le soluzioni per uscire da match complicati dove niente gli riesce
Van de Chupachulp manco a farlo apposta era quello che stava pensando di ritirarsi perchè non ne vinceva 2 di fila dal 1998
però scusate….è sempre vero che è il giocatore che scende in campo, è il giocatore che ha in mano la racchetta, e che gestisce le varie situazioni durante una partita, ma…..non dovrebbe essere l’allenatore che allena e mette a disposizione del suo allievo gli strumenti da utilizzare poi in partita?
se ferrero continua a parlare di disconessioni, lui è uno dei responsabili, assieme all’atleta è ovvio.
se questa cosa succede spesso i casi sono due: o l’allievo non capisce , o il maestro non spiega bene.
a me il binomio ferrero-alcaraz non è mai piaciuto, e mai mi piacerà. troppi dialoghi durante le partite, la sensazione che il suo staff sia troppo invadente nella gestione delle partite, anche durante. con la conseguenza di una maggiore propensione a creare confusione nella testa dell’atleta, che può essere anche il motivo di prestazioni del genere.
Si è disconesso? Probabilmente Alcaraz non usa Fastweb!!! 🙂
premesso che non sono mai stato un suo fan anzi mi è particolarmente antipatico e lo è diventato ancora di più con la sua posizione sullo pseudo caso Sinner, ma francamente non è un robot sono essere umani può capitare che a volte non ti riesce nulla non ne farei un dramma