Un analisi di Marco Mazzoni su Wimbledon maschile appena concluso ATP, Copertina

Cosa resta di Wimbledon 2024

15/07/2024 16:03 117 commenti
Jannik Sinner (foto Getty Images)
Jannik Sinner (foto Getty Images)

Carlos Alcaraz si conferma campione a Wimbledon. E lo fa “in style”, battendo di nuovo Djokovic in finale. Se l’anno scorso quel successo fu sudato, epico e sorprendente, la finale maschile 2024 è stata a senso unico, e le proporzioni del successo avrebbero potuto essere ancor più nette se Alcaraz non avesse sprecato i match point servendo sul 5-4. Alla fine poco importa, il campo ha parlato chiaro: Carlos è stato dominante, nettamente superiore all’ex n.1, a secco di titoli scollinando metà stagione – non gli capitava dal 2005, quando era ai primi passi sul tour Pro… Riavvolgiamo rapidamente l’edizione dei Championships andata in archivio, sottolineando i fatti salienti, quelli che resteranno nella memoria degli appassionanti e hanno un peso significativo.

 

Alcaraz si conferma il più forte …su erba. Stop. Mi fermo immediatamente qua, per non allargare troppo il tiro sul resto delle superfici e della stagione. Forte della bella vittoria a Parigi, Carlos ha iniziato la sua difesa del titolo senza convincere a pieno, ma dal suo team si ostentava serenità. “Sta bene, ci sono alti e bassi, ma caleranno partita dopo partita”. Aveva ragione JC Ferrero, ex n.1 ormai destinato a diventare più famoso come coach che come giocatore… “Carlito” è cresciuto match dopo match, anzi la scossa è arrivata con il complicato terzo turno vinto contro Tiafoe. Alcaraz ha rischiato seriamente il tracollo, sotto due set a uno e con tiebreak delicatissimo nel quarto contro l’americano. Ha superato quest’ostacolo alzando il livello, non tanto di gioco quanto nell’intensità e nella convinzione, nel focus. Gli alti e bassi restano nel tennis di Alcaraz, qualcosa concede, ma… alla fine riesce eccome a spiccare il volo, toccando punte di rendimento incredibili. La finale appena vinta contro Djokovic è quella più netta tra i suoi 4 Slam alzati, e contro l’avversario più tosto, anche se oggettivamente non al meglio. Carlos ha “scherzato” il rivale nei primi due set, mostrando un tennis troppo più veloce, completo, efficace. Non c’è stata una sola fase di gioco nel quale lo spagnolo non sia stato superiore, di gran lunga. E quando Carlos gioca così, volando sul campo, rubando tempo di gioco e creando traiettorie favolose, è quasi imprendibile perché sa fare tutto e lo fa con una rapidità che ti disarma. Djokovic non aveva granché da opporre, è stato quasi un miracolo per lui arrivare a giocarsi il titolo, e forse, oggettivamente, con un tabellone come ha avuto Sinner non ci sarebbe nemmeno arrivato; ma la sensazione dal campo è stata brutale: Novak non ha avuto una chance. Questo fa riflettere, sulla forza di Alcaraz e sul tempo che passa per il serbo… Per Novak i prossimi due mesi sono forse decisivi: lui ostenta voglia assoluta di continuare e la sua ripresa dopo l’operazione ha del miracoloso, ma se anche Parigi2024 e NY24 fossero negativi, troverà il prossimo anno, a 38 anni, la forza di ricominciare con lo stesso vigore?

 

Musetti, ha trovato il suo “centro di gravità permanente”? Ce lo auguriamo. Ci sono segnali forti e concordanti, sia vedendolo giocare che ascoltandolo dopo le partite. Spesso parlando di vittorie e sconfitte appena vissute, Lorenzo si focalizzava su aspetti tecnici, sull’umore, sulla fiducia che andava e poi scompariva. Nelle ultime eccellenti settimane vissute sui prati dopo Parigi, Musetti ha dato una sensazione nettamente diversa, una maggior lucidità nell’analizzare cosa è andato e quel che ha funzionato, ha sottolineato a più riprese una nuova forza nel controllo delle emozioni e delle situazioni di gioco. E il gioco in partita è decollato: scelte mediamente più corrette, intensità crescente, focus nettamente superiore, e via dicendo. Si direbbe… maturato, o almeno con passi avanti molto importanti. Era stato “facile” profetizzare che su erba avrebbe giocato alla grande. Non c’è alcuna divinazione, solo un attenta osservazione del gioco. A Stoccarda è stato evidente come le necessità imposte dall’erba fossero un toccasana per lui, “costretto” a complicarsi di meno la vita scegliendo quale freccia estrarre dalla sua faretra e giocare più diretto, più secco e asciutto, con tempi di gioco più rapidi e propensione offensiva. Detto fatto. Il gioco di “Muso” è decollato, e insieme fiducia e mentalità. Si è arreso a Wimbledon in semifinale contro il miglior Djokovic della stagione, a testa altissima e sempre in partita. Adesso non resta che attendere il ritorno sulla terra battuta per verificare che non faccia come il gambero, ma resti offensivo, attento ad anticipare e non crollare all’indietro.

 

Sinner fortissimo, con la condizione atletica/salute come ago della bilancia. Fin dal match point sfruttato da Alcaraz in finale vs. Djokovic, su tutti social, forum e quant’altro si è scatenata il dibattito sul tema Carlos – Jannik. Cosa sarebbe accaduto se i due si fossero affrontati in semifinale? Un Sinner “sano”, non quello sceso in campo contro Medvedev, se la sarebbe giocata o avrebbe fatto la stessa fine del serbo? Non rispondo, lascio che a parlare sia il campo alla prossima occasione, …magari anche nella finale di Wimbledon 2025, perché no. Non è affatto un sogno o ipotesi impossibile. Quel che ora preme sottolineare, è che il Sinner visto nel torneo prima del malanno – virus, era un OTTIMO Sinner. Berrettini nel 2°turno ha fatto un partitone, Sinner gli è stato superiore, come contro Shelton, a tratti schiantato. È sceso in campo nei quarti con l’energia di uno zombie e comunque ha portato Medvedev al quinto e ha avuto pure le chance per portarla a casa… Questo significa che Jannik ha il livello e si merita di essere il n.1 del mondo. Vista come funziona la classifica, negli ultimi 12 mesi è stato il migliore, in particolare dallo scorso ottobre. Sta agli altri far meglio, e provare il sorpasso. Jannik al 100% se la gioca con tutti, li batte praticamente tutti e non teme affatto Alcaraz, o Djokovic. Il problema è prevenire infortuni / malanni. A volte è solo sfortuna, e poco si può. Ma questa è diventata ormai la priorità: il vero nemico di Sinner, più degli stessi rivali, è il suo corpo, infortuni e acciacchi. È così un po’ per tutti, ma per Jannik in particolare, visto che il suo tennis è estremamente “energivoro”, e per esplodere quella prepotenza in spinta serve stare molto, molto bene. Questo può essere uno spunto per migliorare, parola che tanto è cara al nostro campione (e della quale ho parlato diffusamente in un capitolo dedicato nel libro appena uscito, “Una Straordinaria Normalità”): trovare il modo per fare un po’ meno fatica in certe partite e vincere i punti con minor sforzo, può essere qualcosa che non solo gli allunga la carriera – e non sarebbe poco – ma lo porta più vivace alle partite dove si decidono gli Slam.

 

Delusione Rune, strada smarrita. Se mi si chiede chi è stato il giocatore più deludente di Wimbledon 2024, penso subito al danese. Holger ha un potenziale enorme, non si fa quel che ha combinato lui nel finale del 2022 a soli 19 anni se non ha qualcosa di speciale. Il Rune schiantato da Djokovic negli ottavi è l’ombra di quell’agonistica completo e “cattivissimo” dal punto di vista sportivo che tanto aveva impressionato. È stato portato a scuola dal campione serbo, e l’atteggiamento di Holger è stato pessimo, a tratti smarrito, altre irridente. Ma c’è ben poco da ridere, solo masticare amaro e provare a fermarsi e riflettere sul perché il diritto non fa più male e svaria da tutte le parti, col servizio a tratti scompare, il rovescio è facile da leggere e rimettere. Il caos che gli gira intorno da troppo tempo di sicuro non aiuta, sembra un tennista non solo sfiduciato ma anche spuntato. A chi gli chiede dei successi di Jannik e Carlos, lui dice di aspettare, che si sente pronto a lottare ad armi pari e “vedremo alla fine chi ne avrà di più”. In questo momento, ci crede solo lui. Ma quanto ci crede davvero o solo facciata? Al luglio 2024, i due rivali sono chilometri avanti, così lontani che di fatto non li vede più…

 

Altre note sparse. Berrettini, mannaggia all’urna, poteva essere un fattore in qualsiasi altro settore del tabellone. Sfortuna, tonnellate, ne ha le tasche piene (…e noi in modo metaforico siamo con lui…), adesso è l’ora di insistere nella seconda parte del 2024 per ritrovare una posizione in classifica consona al suo valore. E sperare che a NY abbia un sorteggio più clemente. Fritz si conferma tennista molto forte, ma dietro ai migliori. Troppo poco sensibile e flessibile, quando trova un avversario bravo a cambiare le carte in tavola e portarlo a giocare su territori scivolosi, perde equilibrio e si smarrisce. Medvedev, contro un Sinner non al meglio, trova una bella vittoria contro uno dei top, mancava da un po’, ma poi contro Alcaraz si è avuta la sensazione che non ce la potesse fare. Probabilmente contro un Sinner al 100%, avrebbe incassato la sesta sconfitta di fila dal nostro Forse, il suo tennis così impregnato di fatica e tattica, contro la rapidità di Jannik e Carlos non più sufficiente. Avrà la forza per rilanciare, rinnovandosi? Rublev dovrebbe pensare seriamente a uno stop e recuperare un po’ di serenità, perché le sue sfuriate di rabbia autodistruttive iniziano ad essere pericolose… Un grande applauso a Fognini, che contro tutto e contro tutti ha disputato “da vecchio” uno dei migliori Wimbledon in carriera. I supporter italici hanno così tanti connazionali da seguire che il buon Fabio è quasi dimenticato. Male, malissimo, perché quel braccio è sempre uno dei più belli e divertenti. Finché ha voglia, teniamocelo stretto…

P.S.: Jasmine Paolini IMMENSA. A lei, a breve, un’analisi dedicata. Di nuovo, tanti applausi Jas!

 

Marco Mazzoni

 

 


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117 commenti. Lasciane uno!

Paolo Papa 16-07-2024 12:38

Cosa mi resta di Wimbledon 2024?
l’amore in bocca per l’eliminazione di Jannik, il sorteggio beffardo che ha sbilanciato il tabellone dal lato alto, lasciando un’autostrada sotto, e infine, il sorteggio beffardo che ha messo jannick vs berretto al secondo turno.

Cose positive:
1) l’expolit di musetti che si conferma ottimo giocatore, lontano dai grandi ma che può dire la sua contro tutti gli altri se riesce a trovare un equilibrio mentale;
2) la meritata vittoria di Alcaraz.

dolce/amaro: la Paolini.
grandissima impresa arrivare in finale ma peccato per non aver vinto

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Tennis83 16-07-2024 00:01

@ Rogere (#4134690)

Alcaraz nel 2026, con le ruote, supererà mia nonna (GOAT) in cariola (vamos). Questo è incredibile a soli 21 anni!

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Pier no guest 15-07-2024 23:50

Scritto da Tennisforever2
@ Pier no guest (#4134748)
No, ricordati del match di USO 2023, Medvedev l’ha scardinato eccome e l’ha eliminato. Stessa cosa Nole a Cincinnati e ancor più nettamente alle finals, 6/2, 6/3.

Medvedev-Alcaraz : hai solo 100 euro, li punti sul russo?
Poi “mangi dai frati ” diceva mia nonna.
Imbattibile Alcaraz no ma, se chiediamo allo spagnolo chi lo mette più in difficoltà… Beh, io ho zero dubbi.

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+1: Detuqueridapresencia
elreyesrafa (Guest) 15-07-2024 23:28

@ Tennisforever2 (#4134754)

vogliamo negare la realta’; facciamolo ok e va bene, ma alcaraz continua a vincere slam

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Walden (Guest) 15-07-2024 21:13

Scritto da Dancas

Scritto da Sampras
Nostro malgrado, dobbiamo farcene una ragione del fatto che Alcatraz è il più forte.e basta

Ma facciamo il caso che Sinner vinca gli USO, diresti ancora la stessa cosa? Qui si danno certezze definitive sulle loro carriere, quando è tutto in bilico, tutto in divenire. State calmi e godiamoci gli Slam da protagonisti. Abbiamo anni davanti di goduria tennistica.

Torno a ribadire, il loro piacere, frutto di una perversione, è denigrare i nostri

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Tennisforever2 (Guest) 15-07-2024 20:56

@ Pier no guest (#4134748)

No, ricordati del match di USO 2023, Medvedev l’ha scardinato eccome e l’ha eliminato. Stessa cosa Nole a Cincinnati e ancor più nettamente alle finals, 6/2, 6/3.

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Pier no guest 15-07-2024 20:41

Scritto da Rogere
Alcaraz vincendo l’australian open del 2025, avrà già vinto tutti e 4 gli slam, questa secondo me è la cosa più incredibile x un tennista di soli 21 anni…

Si ma è anche il segno di una certa pochezza degli avversari che per un motivo o per l’altro peccano di continuità.
Stringi stringi lui, Sinner, Medvedev e Nole sono i papabili per la vittoria finale ma il solo Jannik dimostra di saperlo scardinare.

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sander (Guest) 15-07-2024 20:16

Anche Becker su Sky ha messo a confronto Sinner e Alcaraz al quinto set
Sinner 6 vinte 9 perse, Alcaraz 12 vinte 1 persa (con Berrettini 2022).
Ha fatto presente che i giocatori sanno che più vanno avanti nel match con Sinner e più hanno probabilità di vincere, viceversa andare al quinto con Alcaraz è una tortura… Questo messaggio però non lo ha detto un tifoso ma un ex giocatore con i fiocchi e un coach di tutto rispetto. Ma lui non è un tifoso e non gli interessa raccontarsela.

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Luce nella notte 15-07-2024 19:45

Scritto da Bagel

Scritto da Luce nella notte

Scritto da Bagel

Scritto da Luce nella notte

Scritto da Bagel

Scritto da ospite
Mazzoni dice che il tennis di Sinner è “energivoro” e che nella sua carriera gli “porterà via”, appunto, molta energia e qualche acciacco.
Quasi tutti i postatori-seriali di questo sito invece hanno ripetuto che è il tennis di Alcaraz a comportare troppa energia e che invece quello di Sinner non ne richiede troppa, nè infortuni, per cui si aspettano una sua carriera molto più lunga e vincente.
Ma chissà chi avrà ragione? Io ho veramente una curiosità che mi attanaglia,…
Al solito io mi affido ai 2/3 che veramente ne capiscono (Fighter90 + cataflic + Alex77)…

Questo sarebbe un ottimo punto di discussione. Io nel mio piccolo penso di aver notato, e di non essere il solo, che Alcaraz questo processo di “vincere limitando gli sforzi” lo sta giá mettendo in atto: i recuperi come quello di RG 23 contro Djokovic non li fa piú, giá in semi col nostro e in finale con Zverev sul rosso era lui che rallentava il gioco (specie col Tedesco alzava anche dei bei topponi) per poi variare attaccando all’improvviso. Sui prati lo stesso, ha giocato in maniera piú “essenziale” rispetto alla finale dell’anno scorso. Certo deve ancora trovare l’ottimo, magari non poter giocare sempre a tutta lo, passami il termine, annoia, e lo porta sotto contro Tiafoe: pazienza, si sveglia e lo massacra.
Peró è evidente che questa parte, imparare a vincere di esperienza dando il massimo solo quando conta, determinerà quanto vinceranno Sinner ed Alcaraz. Fino ad oggi nessuno dei due ha dominato per almeno 12 mesi stile Federer 2004-5-6 o Djokovic 2011 o 2015 o McEnroe 84, Connors ’74 etc. Sinner e Alcaraz hanno preso in mano il circuito per pochi mesi a testa e quando l’anno fatto l’altro non era al massimo: nel primo (per ora unico) regno di Alcaraz, il nostro doveva ancora esplodere, lo ha fatto nel momento di flessione di Alcaraz, quest ultimo ha ora fatto l’accoppiata RG-Wimbledon che lo porta ad essere considerato il numero uno attuale a dispetto delle classifiche, ma anche grazie ad una flessione del nostro cominciata con un problema all’anca che adesso non citiamo piú. Tutti e due , giovani, sembrano sparare le loro cartucce con estremo furore, ma poi aver bisogno di ricaricare le energie.Ecco, puó essere che chi dei due che riuscirà a fare il Federer 2005 o il Djokovi 2015 (se ce ne sará uno), dando continuità alla leadership di classifica e alle vittorie slam, sará quello che diventerá piú bravo a vincere giocando “male”, dove male é fra un triliardo di virgolette.

Federer nel 2005, saggianente, salta e non si presenta a 4 (quattro) ” 1000 ”
Gestire le fasi di recupero e totalmente importante come gestire le fasi di carico / allenamento.
Altrimenti, ma gurda un pó, ti SPACCHI, perdi posizioni e perdi nei tornei importanti e vai in CRISI atletica-mentale-fiducia (peggio la seconda…).

Ma nello stesso anno senza andare a guardare scommetto fece pure almeno Doha, Dubai,Halle e Basilea. Ma non per fare uno due turni, li vinse pure tutti penso.
Nel 2004 non c’era il concetto di GOAT = vincitore di piú slam.
Giá il concetto di GOAT nacque con Sampras, prima nessuno provava seriamente a confrontare Lendl con Borg.
Ma quello di vincere piú slam penso lo introdussero i media dopo che Federer raggiunse il 15simo superando Sampras ed intuendo che Nadal (non ancora Djokovic) poteva fare gara.
Peccato che mentre raggiungeva il quindicesimo Federer cercava di cannibalizzare il circuito, come chiunque prima di lui.
Il primo a saltare appuntamenti per dedicarsi agli slam e seriamente ad altri 2-3 appuntamenti l’anno (per non perdere il primato in classifica ed avere sorteggi migliori agli slam stessi) fu Djokovic post Cecchinato. Avendo capito, con mi sembra 12 slam, che poteva superare i rivali in quella che nel frattempo era diventata la classifica piú importante, ogni anno vincendone 2-3 ma rinunciando a 4-5 tornei facili.
Ora (e non nel 2005) che il GOAT é decretato in base agli slam totali, arriva Alcaraz che ormai da un anno ha fatto capire la strategia: usare i 250, i 500 e qualche qualche 1000 non per vincerli, ma come mera preparazione agli slam, fanno eccezione solo i double sunshine perché fra a AO e RG passa abbastanza tempo. E con questa strategia, fin da 20enne, riesce ad arrivare blo fresco agli slam. E se ne vince 1, 2 o 3 tutti gli anni, a 32-33 diventa il GOAT.
Ma per me non funziona cosí, per fare bene il paragone bisognerebbe vedere quanti ne avrebbe vinti anche Federer se fin da “giovane” avesse lasciato perdere i Basile, gli Halle e i tornei ricchi Arabi.Lo stesso Djokovic, se avesse programmato diversamente la sua carriera fra il 2011 e il 2016.
Sinner al momento sembra voler provare a cannibalizzare il circuito, lo dimostrano i 500 vinti negli ultimi 12 mesi. Che gli consentono di restare numero 1 nonostante un rendime to negli ultimi 4 slam inferiore a quello dei numeri 2 e 3 del mondo. Peró da qualche mese il fisico pare gli stia chiedendo di darsi una regolata. Si allineerá pure lui al “metodo Alcaraz”?

Guardi, prendo dal Suo “post”:
Federer salta 4 (quattro) “mille” nel 2005.
Il primo che ha iniziato a saltare tornei è stato Djokovic “post Cecchinato”.
– o –
Nel 2004 il concetto di “GOAT” non esisteva.
Il concetto di “GOAT” nasce con Sampras.
– o –
Nessuno confrontava seriamente Lendl con Borg (?)
– o –
Ora arriva Alcaraz e fa capire (già da un anno) che i “250” e i “500” (e qualche “1000”) vengono usati per preparare gli Slam: con questa strategia arriva bello fresco agli Slam.
– o –
Quello di vincere più slam lo hanno introdotto i media quando Federer raggiunse il 15°.


Guardi se Lei veramente crede a quello che scrive, come minimo deve avere dei vuoti spazio-temporali.

Accipicchia che risposta piena di astio. E pure col lei per mantenere le distanza, caspiterina!
Ribadisco, la gara di slam é una roba recente, forse da Sampras, più verosimilmente da Federer a carriera già iniziata. Ora quelli nuovi cominciano la gara di slam a 20 anni e puntano solo a quello.
Un paio di esempi: Borg si ritira con 11 slam, quando il record é 12. Non aveva motivazioni per vincerne altri 2, a 26 anni. Evidentemente all’epoca non fregava nulla a nessuno. Steffi Graf si ferma a 22 slam, a 30 anni, due mesi dopo aver vinto il RG e da numero 3 del mondo. Il record femminile era ed é 24 slam. Non ha provato a vincerne altri 3 perché nel 1999 nessuno faceva la gara di GOAT fra la tedesca, la Margaret Court e la Navratilova (altra che si é”fermata” a 18 perché non aveva l’obiettivo del 24, sennó lo vedevi quanti doppi saltava e quanti AO vinceva). La Williams a fine carriera invece ha visto che poteva provarci, che era diventata una cosa figa solo perché c’era la gara analoga fra gli uomini, e scleró a un passo dal 24simo contro la Osaka: perché di punto in bianco ci comonció a tenerci troppo.
Ah, pure Agassi qualche anno fa alla domanda chi é il GOAT disse: ma che ne so, ai miei tempi non c’era questa gara a chi vinceva più slam. L’intervista in Inglese si trova facilmente

Strano, eppure mi sembra di ricordare, ma magari sbaglio, che in qualche miliardo di articoli ed interviste, da 50 anni in qua, veniva definito, ovunque nel mondo, il più grande tennista della storia, Rod Laver (“GOAT”) perché sebbene uscito / espulso dal circuito degli Slam, ci era potuto rientrare e così vincerli nuovamente, tutti e 4 di nuovo, nell’ era del “professionismo” (professionismo che in realtà c’ era già nell’ era del “dilettantismo”).
Con l’ implicito riconoscimento che se non lo avessero meschinamente buttato fuori, ne avrebbe sicuramente vinti molti, molti di più.
Sampras a questo punto dovremmo dire che ci teneva poco al numero di Slam vinti.. ci andava così per diletto/passatempo, poi vinto uno più o uno di meno in fondo poco contava e poco gli importava. Anzi nelle ultime partecipazioni era come in gita e non si impegnava affatto… quando ha perso a Wimbledon con Federer era pressoché indifferente perché il numero di Slam vinti gli era a sua volta indifferente… ma si rende conto di quanto assurda è una teoria del genere ?
Graf o Borg secondo la sua teoria, un po’ strampalata direi… non avevano minimamente esaurito le proprie energie, si sono ritirati in maniera “snob”, disinteressandosi al numero di Slam vinti ?
Se non è delirio questo…
Borg tra l’ altro tentò addirittura il suicidio un po’ dopo il ritiro (tentato suicidio nel 1989) finendo in condizioni gravissime all’ ospedale, ed era in condizioni di totale devastante “burn out” già al termine della carriera… forse era in condizioni di dover lasciar perdere un po’ tutto, non solo gli Slam !
Steffi Graf avendo vinto 4 volte ciascuno degli Slam (!) evidentemente non era così disinteressata agli stessi… certo a 30 anni e con 14 annate durissime sulle spalle (anche 15…) di circuito era sfinita… tra l’ altro l’ ultima vittoria fu “terribile” : per sconfiggere in rimonta Monica Seles e quindi, peggio ancora, Martina Hingis in finale Roland Garros (1999) dovette superare sé stessa e rendere il 110% , praticamente combattere fino alla morte/sfinimento totale per venirne a capo…
Di lì a poco perderà la finale a Wimbledon e con tutta evidenza non era più in grado di battagliare per vincere Slam ed era semplicemente “esaurita”.
A dire che la “gara degli slam” è una cosa recente, mi scusi, ma bisogna essere proprio fuori dalla realtà: è sempre stata la cosa più ricercata e combattuta nella storia del tennis, soprattutto per l’ agognatissimo “Grand Slam” !

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Tennisforever2 (Guest) 15-07-2024 19:37

Vorrei spezzare una piccola lancia in favore di Luce “in the night”. Un’altra cosa che ci lascia wimbledon, sono un bel po-‘ di infortuni. Vediamo se me li ricordo tutti.. karatsev, Dimitrov, Sverev, De Minaur e ci metto anche Sinner che era alquanto cotto.

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ENZO LA BARBERA (Guest) 15-07-2024 19:30

@ Sarra_cino85 (#4134640)

Da come scrivete sembra che nel grosso circuito ci siano solo loro due a dividersi il bottino. Molti giovani stanno venendo fuori ed altri sono in agguato. Nel tennis, come nel resto della vita, vale sempre il detto: Carpe Diem, cogli l’attimo. enzo

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-1: Detuqueridapresencia
Detuqueridapresencia 15-07-2024 19:27

Scritto da Bonus 70
@ Tennis83 (#4134321)
Dura accettare la realtà quando si parlava del…PREDESTINATO DEL DOMINATORE ASSOLUTO..purtroppo nella sua epoca è nato anche Carlitos Alcaraz…

Ma si dia al tiro alla fune!!!!

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Rogere (Guest) 15-07-2024 19:10

Alcaraz vincendo l’australian open del 2025, avrà già vinto tutti e 4 gli slam, questa secondo me è la cosa più incredibile x un tennista di soli 21 anni…

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+1: Ice Man
Onurb (Guest) 15-07-2024 18:43

@ Sarra_cino85 (#4134640)

Che commento illuminato e profondo

104
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Armando Esteban Quito (Guest) 15-07-2024 18:23

Non voglio fare il mago, ma l’uscita da Wimbledon di JK anche per me è stata una “disattenzione”, una mancanza di concentrazione, un qualcosa che lo ha “disturbato”.
Tutta esperienza per il futuro, anche dal lato affettivo/sentimentale.
Che la partita l’abbia persa JK e non vinta Medvedev lo si è visto chiaramente, se ha trascinato la sfida al 5.a, nello stato in cui si trovava.
Come sarebbe andata poi con Carlitos questo non lo so, poteva anche perderla, visto il tabellone impegnativo che si è trovato davanti.
Tanti aspetti per migliorare, maturare e rimodulare la propria strategia generale.
Questo si, ma Wimbledon è davvero scena unica, un po’ come la F1 a Montecarlo: avete visto l’inchino di Carlitos davanti a Kate? Impagabile.
In tanti a rosicare.

103
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sander (Guest) 15-07-2024 18:12

Scritto da Il mio personalissimo cartellino

Scritto da sander

Scritto da Il mio personalissimo cartellino
E’ bello ed è giusto tifare per i propri rappresentanti, ma il tifo non può fare completamente velo su quello che vediamo.
Sinner è un fuoriclasse, ma al momento – e sottolineo al momento – è un gradino, sia pur minimo, al di sotto di Alcazar.
Abbozzo un confronto al volo:
Alcaraz Sinner
Risorse agonistiche 10 9,5
Risorse fisiche 9 8
“testa” 9,5 10
capacità sui punti import. 9,5 10
servizio 9 9
dritto da fondo 10 9,5
rovescio da fondo 9 10
palla corta 10 9
gioco a rete 9 8
copertura del campo 9 10
lob (da valutare 1/2) 10 8
Totale 99 97

capacità sui punti importanti come mai dai meno ad Alcaraz rispetto a Sinner? Se vai a vedere i punti importanti, quello veramente importanti di Sinner e Alcaraz al quinto set credo che rivedrai nettamente i tuoi voti.

Mah, io mi riferisco ai punti importanti nei singoli game, Sinner mi pare più efficace. Nei primi turni dei tornei, in genere lascia meno set agli avversari di Alcaraz. Lo spagnolo, nei quattro turni che hanno preceduto la finale, ha concesso 5 set. Ha perso due set 7-5 e uno al tie break. Se consideriamo che è al top del mondo, non è una sua caratteristica decisiva, a mio avviso. Comunque 9,5 non mi sembra poco.

Ti sei risposto da solo, i punti importanti nei primi turni non sono così importanti com equelli di semi e finale. A parte che poi Alcaraz vince i punti importanti, quelli che veramente contano anche nei turni precedenti, anche perchè se non non ci arriverebbe ad alzare il trofeo.

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Sarra_cino85 15-07-2024 17:58

Scritto da Bonus 70
@ Tennis83 (#4134321)
Dura accettare la realtà quando si parlava del…PREDESTINATO DEL DOMINATORE ASSOLUTO..purtroppo nella sua epoca è nato anche Carlitos Alcaraz…

Purtroppo? Questo dualismo farà fare valanghe di soldi ad entrambi….mentre i soliti troll si trovano qui a scrivere gratis

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+1: Detuqueridapresencia, il capitano, Ice Man