La domenica prima di Wimbledon
30/06/2024 17:50 
40 commenti
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Wimbledon
Silenzio. Wimbledon è la cattedrale del silenzio. Prima di un punto importante, prima dello scoccare di un servizio, prima di un’azione di gioco, veloce e vincente. 15mila cuori che attendono, insieme a un’universo di appassionati collegati da ogni dove. In nessun altro stadio al mondo si avverte quel silenzio così assordante, il rispetto quasi religioso per il gioco, unito alla gioia di esser lì, proprio dove il tennis è nato e diventato mito.
Vivere Wimbledon e sostare sul Centre Court la domenica precedente l’inizio del torneo è un’esperienza ancor più rara. È rubare un briciolo di leggenda, in solitario, prima che i Doherty Gates si aprano e l’All England sia pacificamente invaso. Non ci sono parole che possano spiegare l’emozione che si prova entrando sul centrale vuoto e perdersi nella sua irregolare perfezione. Il verde dell’erba vergine abbaglia gli occhi. Quel manto è come una bellissima dea, ti cattura lo sguardo e ti rapisce, non puoi staccarti mentalmente e fisicamente. Cerchi di scrutare ogni dettaglio, ogni filo, accarezzando idealmente quella meraviglia e provando un brivido, quello dei pochi fortunati che davvero avranno il privilegio di poter entrare sul quel campo, per dimostrare la propria abilità.
Ti fermi nel silenzio, da solo, sul Centre Court, godendo ogni attimo di quella beata solitudine. Non vorresti esser da nessun altra parte e con nessun altro. Un momento che devi assaporare per te stesso, perché nessuno te lo possa rubare. Hai aspettato per anni questo attimo, fin da ragazzo, quando una vetusta tv 14 pollici portava in casa le prime incerte immagini in bianco e nero dei Championships, con le velocissime falcate di Borg a rincorrere i tocchi d’autore di McEnroe; poi venne la potenza di Boris a far saltare il banco, le eleganti volee dell’angelo svedese, fino agli Ace di Pete e le pennellate di Roger. Leggende.
Il tempo sembra non scorrere. Vivi quei momenti sospeso, con gli occhi che lavorano di fantasia insieme al cervello, immaginando i prossimi rimbalzi. Sembra di percepire quel suono ovattato che non ha eguali al mondo. La palla scivola via, carpita dalle corde di un giocatore che con la tutta la sua velocità la intercetta e la doma, trovando un angolo scoperto, un colpo vincente. Magari una volée.
Che ne sarà di Wimbledon 2024? Chi alzerà il piatto al sabato e la coppa la domenica? Sarà di nuovo Alcaraz il campione, o il numero uno al mondo Sinner diventerà il primo italiano a trionfare ai Championship? Riuscirà il “Djoker” a stupire ancora una volta e rinascere, dopo una manciata di giorni dall’operazione al menisco? Oppure qualche outsider si farà largo, sbaragliando la concorrenza? Chissà. Tutti ovviamente speriamo nell’impresa di Jannik, mai un azzurro ha iniziato Wimbledon da testa di serie numero uno, sembra in forma e pronto a dare il suo meglio per arrivare sino in fondo, nonostante un tabellone a dir poco accidentato… Ma, pensiamoci bene…. Se ami davvero il Tennis, nella sua essenza, alla fine il vincitore è non la sola cosa che conta.
Per chi vive e ha sempre vissuto Wimbledon come un dono, non importa “solo” chi vincerà il torneo. A chi come noi sosta idealmente da solo sul Centre Court la domenica prima dell’inizio, anche solo con l’anima ed il cuore essendo fisicamente lontano, interessa soprattutto la bellezza del gioco e la storia che si sta per scrivere e rinnovare. Chiudiamo gli occhi, aspettando le 14 del lunedì, con il campione in carica che entra in campo, ad aprire solennemente la nuova edizione del torneo. Immaginiamo una palla che flirta con la riga, un Ace al centro imprendibile. Ci scorre sulla schiena il brivido per un diritto vincente in avanzamento, bellissimo. L’emozione per una volée perfetta che muore appena al di là della rete, figlia di gesti bianchi, ci fa battere forte il cuore, come l’esaltazione per un passante disperato tirato in corsa, fuori dal campo, fuori dal mondo. Cerchiamo la bellezza del gesto, che nel bianco immacolato (o quasi) del rigido dress code dei Championships ci riappacifica con un’arte fin troppo piegata a logiche ormai estremizzate sul piano atletico e commerciale.
Wimbledon resta l’essenza del gioco, e ogni anno rappresenta il ritorno a un passato che nessuno potrà rubarci e che ci manca. Il tennis è uno sport bellissimo, seppur evoluto in un modo che non tutti apprezzano; tocca andare avanti e rinnovare con canoni diversi una passione che continua a bruciare. Lunedì inizieranno i Championships, ma per noi è già iniziato, il giorno prima. Sostando con l’anima su quel campo. Da soli. Perché il nostro Wimbledon è dentro di noi.
Marco Mazzoni
TAG: Editoriale LiveTennis, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Wimbledon 2024
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Wimbledon non è più lo stesso di 10 anni fa, come complesso e come partecipanti. Purtroppo la magia è un pò finita
..
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@ Clara (#4110141)
Lasci assolutamente ogni speranza di visione (legale…poi ci sono i siti pirata/di scommesse).
Il fatto che Discoveri conceda la ritrasmissione dei suoi due canali via etere (Eurosport 1 & 2) a Scai non comporta affatto che venga ricambiata, e difatti così non sarà.
Piuttosto mi chiedo cosa spinga Discoveri a concedere alla concorrenza le immagini dei due Tornei Maggiori (Melbourne e Parigi) di cui detiene i diritti: d’accordo, chi paga le inserzioni pubblicitarie avrà un po’ più di pubblico e aprirà un po’ di più il portafoglio, ma contemporaneamente un gran numero di potenziali abbonamenti non verranno sottoscritti perché tanta gente, pur di pagarne uno solo, darà i propri soldi solo a Scai, che ha i diritti per tutto il resto del tennis (credo che anche Tele Binaghi assurdamente concederà loro di ritrasmettere Flushing Meadows): tanto le i turni decisivi ed una buona selezione di quelli precedenti tramite Scai sono comunque visibili.
Oltre al mancato boicottaggio da parte di noi utenti io veramente non capisco quest’atteggiamento da parte delle emittenti che Scai ha messe in un angolo con il proprio quasi-monopolio: pare che l’autolesionismo ispiri le loro scelte.
Che cosa ti avevo detto Pier?
A volte meglio lasciar perdere
Vedi parti dal presupposto sbagliato ovvero : non ho mai fatto una cosa ma so che è brutta.
Chi c’è stato conferma il fascino ma è come dire “non andrò mai a teatro”, non è un problema se qualcuno impara meno di altri, la cultura non è per tutti.
Ah! Il rovescio ad una mano non è spirito, è arte.
Ma se poi uno magari gioca pure male a tennis che vuoi farci?
Con simpatia ovviamente.
Io non vado a un torneo per fare la fila, quella se vivi a Milano la fai tutta una vita!! Io vado a vedere tennis e se possibilmente con tutte le comodità possibili…
Queste visioni così “ampie” le lascio ai nostalgici come te.
Magari adori lo spirito del rovescio a una mano e altre minc…te 🙂 🙂
La vigilia domenicale a Wimbledon è un’esperienza sensoriale che va al di là delle conoscenze umane e si entra in una sorta di estasi subliminale in cui si è fuori di testa.
@ Pier no guest (#4110217)
Ammiro la tua pazienza nel cercare di spiegare a chi non è in grado di capire.
Basterebbe leggere due commenti di questo soggetto per compatirlo.
Perché hai una visione circoscritta. Il bello del viaggio non è solo la metama il viaggio in se. Non si sta in coda come per entrare allo stadio: ci si trova con gente, si parla soprattutto di tennis come qui (ricordo dei sudafricani preparatissimo alla 15esima esperienza).
Si vive il tennis già da lì.
Io per te ogniqualvolta mi capita di leggerti
Salve a tutti ho appena letto che Sinner giocherà domani non sul campo centrale ma sul campo 1 e su discovery non so se si vedrà la partita. Che dispiacere non trovo giusto che sky faccia la parte del leone. Non si può spendere soldi su soldi per gli abbonamenti. Mio figlio è andato l’anno scorso a Wimbledon con la sua ragazza ed è stata una esperienza bellissima. Perciò noi poveri mortali non abbonati a sky e non presenti fisicamente a Wimbledon ci accontenteremo dei risultati sperando che i giorni successivi possano essere più fortunati.
È incredibile siete irrecuperabili!
Avete pure nostalgia delle file…
Non ho parole ma sono triste per voi!! 🙁 🙁
Confermo. Si avanza a gruppi, se non piove è una sorta di picnic a tappe, si conosce gente, si legge un libro e poi si entra. Nel 2018 la coda è stata di 5 ore ma di gran lunga più piacevole di quella alla posta.
Io sono stato 5 o 6 anni fa con mia moglie era il giono di un fognini bolelli al 3o turno se non sbaglio quindi 1a settimana direi venerdi, io mia moglie e i figli piccoli sul passeggino di pomeriggio, non abbiamo fatto nemmeno un minuto di coda per fortuna e non ho visto nemmeno un minuto di tennis… dentro c’è un delirio di gente… ovviamente se fossi stato da solo su qualche campo sarei anche entrato… siamo stati 2 o 3 ore e stop. Giusto per il gusto di dire di essere entrato.
L’immagine del torneo di Wimbledon è stata irrimediabilmente compromessa nel 2022 dall’orribile decisione di discriminare alcuni atleti sulla base della sola nazionalità; una macchia irreparabile per la reputazione di una manifestazione sportiva.
Wimbledon
@ Lorenzo (#4109802)
Per caso lei è bis-nipote di DeCoubertin?
Quindi era prima del ’73? Ma era il torneo principale o quello juniores (sempre ammesso che esistesse, dato che non so da che anno lo disputino)?
Vincere non e’ importante…. e’ l’ unica cosa che conta.
E questa e’ una dura verità.,
Che dire…Marco Mazzoni è un poeta
Che dire…Marco Mazzoni è un poet
Che dire…Marco Mazzoni è un poet
Bellissimo articolo!!brividi
E’ una delle esperienze più belle fatte in tutta la mia vita. Ero con mia figlia nel 2013, la prima notte in tenda insieme ad appassionati di tutto il mondo, abbiamo preso i biglietti per il campo 2 ma poi, con l’ulteriore coda all’interno di quelli che andavano via, siamo riusciti ad entrare ne Centre Court, che dire…..il massimo. Il giorno dopo siamo arrivati intorno alle 5 del mattino ed abbiamo preso i tickets per i Ground, Un’esperienza indimenticabile. Siamo tornati nel 2022, ma con i biglietti….andateci!!!
E certo bellissimo fare la fila… 🙁 🙁
Come le pecore sull’erba…
Da non credere!! 🙁
Speriamo che sia la presa della Bastiglia perché la pastiglia l’ abbiamo già presa ieri sera con la nazionale ed è sufficiente almeno per due settimane.
Capitano comunque sempre in bacheca.
Scopro da Wikipedia che il grassottello era Mark Farrell (1953-2018) …..
Nel’96, che tra l’altro è l’ultima volta in cui andai a Londra (e credo che tale resterà) mi presentai lì alle 6am e c’era già una fila (per me) insostenibile (chilometri e chilometri di coda a serpentina), e neanche erano i primissimi giorni!
Ritornai a “casa” e mi ripresentai nel pomeriggio per acquistare uno dei biglietti fatti lasciare a chi esca anzitempo dall’impianto e rivenduti per cause benefiche (va be’… non resisto: mentre Binaghi li rivenderebbe a beneficio della sua Federazione stessa!).
Ovviamente potei accedere solo ai campi secondari dove c’erano solo doppi ed incontri juniores, ma fu egualmente molto bello ed emozionante, con una spesa molto esigua (non ricordo esattamente, ma sicuramente meno di 10££). È chiaro che nelle primissime giornate, quando anche i campi secondari sono teatri di incontri di singolare tra contendenti dei due tornei principali, molta meno gente esca anzitempo lasciando il biglietto disponibile per la rivendita e ci sia molta più fila anche per il riacquisto pomeridiano.
@ Rotario (#4109803)
Esattamente 10 anni fa, il primo venerdì.
Vai verso le 8.
È bellissimo pure fare la fila.
Ricordo che verso le 17 dovetti andar via per riprendere aereo e c’era gente che ancora entrava, nonostante le partite stavano finendo. Un ricordo indelebile.
….erba bruciata o erba di nessuno (che anche se sempre meno erbosa sempre erba è).
Le paste (come si diceva anni fa, adesso non so) preferisco lasciarle stare; l’erba bruciata invece può interessare….
Grassottello inglese? Quindi non era Roger Taylor con cui, 17enne, disputò i QdF nel’73, perdendoli…prima ancora?
Entrai in quel tempio verso le 1800.C’era Borg very young che stava battendo,danzando leggero come un Dio,un grassottello inglese..Unforgettable!!!!
Bellissimo articolo. Viva Wimbledon
La quiete prima della tempesta. Fra future illusioni o delusioni, inizierà il terzo slam stagionale. Terra bruciata o terra di nessuno, lo sapremmo il 14 luglio con la presa della Bastiglia o pastiglia che dir si voglia.
Io! La prima settimana devi arrivare assolutamente entro le 7,30/8 altrimenti rischi di stare fuori (ne entrano circa 15.000 al giorno, quindi quando ti daranno il biglietto col numero progressivo potrai già farti un’idea), il problema è che se non entri lo scopri solo dopo lunghe ore di attesa, gli inglesi non brillano certo per intelligenza.
La seconda settimana invece la queue è molto più easy (sul ground infatti vedi solo doppi o tornei juniores) e se arrivi per le 6 con un po’ di fortuna puoi trovare un posto sul centrale.
Io arrivando per quell’ora 2 anni fa ho trovato il biglietto per Nadal – Fritz (quarti, centrale), mentre l’anno scorso non ci sono riuscito per poco per Alcaraz – Rune (sempre quarti centrale).
Ovviamente la prima settimana se vuoi uno dei campi principali devi farti la notte là in tenda.
Ricorda che gli ultimi 4 giorni non c’è la fila per il centrale, quindi o hai già i biglietti o semifinali e finali te li guardi dalla Henman Hill!
Spero di esserti stato di aiuto, se hai bisogno di altre info chiedi pure!
Qualcuno di voi ha mai fatto la fila? Consigli?
Sempre pensato che non sia importante chi vince ma vedere belle partite.
Evviva Uuimbledon!