Jannik Sinner si confessa alla vigilia di Wimbledon: “Non m’importa essere famoso. A volte mi obbligo ad andare a rete in mezzo a una partita anche se non mi sento pronto”
Alla vigilia di Wimbledon 2024, Jannik Sinner si è aperto in un’intervista rilasciata a L’Equipe, rivelando aspetti della sua personalità e del suo approccio al tennis. Il campione italiano, vincitore degli Australian Open 2024, si prepara ad affrontare il prestigioso torneo londinese con la consueta determinazione e umiltà che lo contraddistinguono.
Sulla fama e i social media, Sinner ha dichiarato: “Non m’importa essere famoso. So che avrò sempre le persone che amo veramente, e questo va oltre l’avere milioni di follower o solo un paio. Sarò sempre fedele a queste persone. Cosa c’è di più importante che essere circondato dalla mia famiglia, che è orgogliosa di me, e dai miei amici che mi conoscono da quando ero un ragazzino?”
Sulla sua identità italiana e le critiche iniziali: “All’inizio non è stato facile. Ero un po’ diverso dagli altri, sia dentro che fuori dal campo. Vengo da un posto dove la gente va a letto presto, mentre il resto degli italiani si comporta in maniera un po’ diversa. Tuttavia, non ho mai cercato di cambiare per compiacere qualcuno. Sono quello che sono: se alla gente piace chi sono, fantastico. Se no, è così che è. Non cambierò perché ci sono sconosciuti che mi criticano.”
Sul miglioramento del suo gioco mentale: “Quando ho iniziato a capirmi meglio, a capire come funziona la mia testa, mi sono sentito meglio in campo. Ci sono momenti difficili che devi gestire, momenti di rabbia, ma non puoi mai dimenticare una cosa: c’è un avversario che ti sta guardando dall’altra parte del campo. Se gli dai informazioni, questo può aiutarlo ad alzare il suo livello di gioco.”
Sul suo approccio agli allenamenti: “Quando mi alleno, cerco di generare colpi che producono il suono giusto il più possibile. Alcuni giocatori si concentrano sul controllo della palla; per me, la cosa più importante è il suono. Deve essere pulito, ma la palla deve essere pesante.”
Sulla sua mentalità in partita: “A volte mi obbligo ad andare a rete in mezzo a una partita anche se non mi sento pronto: la mia mentalità è chiara, è qualcosa che mi aiuterà in futuro. Se lo vedi come qualcosa che ti aiuterà, essere coraggioso è molto più facile. Se guardi solo al risultato, è molto più difficile rischiare.”
Il tennista altoatesino ha anche espresso la sua diffidenza verso i social network: “I social media non riflettono la vita reale. Domani potrei postare una foto di me sorridente ed essere completamente depresso dentro, ma la gente non lo vedrebbe. Preferisco vivere senza di loro. Non ho bisogno di leggere cosa scrive la gente su di me, non ci penso e vivo la mia vita senza social.”
Sinner ha anche rivelato un aspetto interessante del suo approccio al gioco: “Quando provo le racchette, mi concentro sul suono della palla quando colpisco. Non guardo nemmeno dove cade. Se ho una buona connessione con il suono, so che è la racchetta giusta.”
Infine, parlando dei suoi miglioramenti recenti, ha detto: “Credo che una delle mie maggiori aree di miglioramento consista nella mia capacità di ‘trovare’ la rete, cioè di poter chiudere i punti con la volée più spesso. Cercare di sfruttare ogni opportunità di salire a rete. Questo ha fatto la differenza nel mio gioco e nella mia fiducia.”
Francesco Paolo Villarico
TAG: Jannik Sinner, Wimbledon, Wimbledon 2024
Parole da FENOMENO
Di Base Borg aveva fondo-campo pazzesco eccezionale e servizio (soprattutto a Wimbledon) eccellente; dal mio punto di vista e’ l’ ennesimo giocatore che raggiunge il vertice mondiale con fondo-campo supersolidissimo + servizio eccellente.
Certo a rete se la cavava ma non era certo Mc Enroe, nemmeno come numero di discese a rete.
Sinner fa benissimo a provare a buttarsi a rete, ora che il servizio é piu’ che buono.
Ma é legnoso, sbaglia ancora gli Smash e non ce lo vedo proprio.
Resta il servizio il colpo che ha fatto la differenza, anche in peggio, perché lo aveva addirittura buttato ampiamente fuori dalla “top 10” a 21 anni (anno 2022) quando era spaventosamente peggiorato
Borg comunque andava a rete MOLTO più di quanto il mito racconti… Io sono nato nei primi anni 80 e non ho avuto la fortuna di seguire i suoi anni d’oro, però mio padre mi parlava di questo superpallettaraccio glaciale che andava a rete solo per dare la mano all’avversario. Poi mi guardai qualche partita e… niente di più falso! Faceva una valanga di serve and volley: sull’erba la prima la seguiva praticamente sempre – e anche sulla terra ci andava abbastanza spesso.
Volere essere un Sampras ma essere inchiodato a una realtà da Ivan Lendl è come l’elefante che sogna di essere farfalla.
Accipicchia, che poeta !
Lukaa 28-06-2024 20:37
Ci sono momenti difficili che devi gestire, momenti di rabbia, ma non puoi mai dimenticare una cosa: c’è un avversario che ti sta guardando dall’altra parte del campo. Se gli dai informazioni, questo può aiutarlo ad alzare il suo livello di gioco.
Ecco questo è il concetto che mi piacerebbe anche Musetti imparasse. Al di là della bestemmia che non è comunque un bel sentire, è proprio tutto il body language che dovrebbe gestire diversamente. Direi che Jannik, che sicuramente ne capisce molto più di me, ha chiarito il concetto.
Non solo Musetti ma anche Jasmin Paolini dovrebbe fare tesoro di
questa dichiarazione di Sinner. Il diverso modo di atteggiarsi
rispetto a quello di Sinner è stata certamente una componente
delle motivazioni della sua sconfitta di ieri.
La volée altro non è che la parte finale della transizione a rete e del posizionamento..Jannik ha una eccellente esecuzione sia di diritto che di rovescio ma era incerto nella transizione e nel posizionamento..ad esempio Medvedev e Rublev arrivano male a rete, spesso in modo poco composto ma poi anche l’esecuzione lascia a desiderare, Rune invece è molto composto e si aiuta molto con la sinistra per trovare stabilità.. è un po’ come il diritto, la chiusura del colpo è la parte finale di una cinetica complessa e se non ovalizzi bene e non scendi sulle gambe hai voglia ad eseguire bene l’impatto del colpo e la palla va a rete o finisce fuori…
Se hai seguito Borg, non era un mistero perché è stato un fenomeno assoluto.
L’ unico giocatore da fondocampo, terraiolo di base, con colpi liftati, che si presentò in finale a Wimbledon sei volte e vinse cinque volte consecutivamente.
Mentre i vari Vilas, Dibbs, Solomon, Barazzutti, Clerc e successivamente Muster, Bruguera e Kuerten masticavano amaro e si sognavano questa impresa.
Poi qui si leggono i soliti commenti che deridono, minimizzano od omettono, cercando di modificare la storia, rivisitandola a proprio piacimento.
Però non c’è nulla da fare.
Era proprio un campione straordinario!
Ignoralo anche tu
Dicci la verità, hai scritto questo commento mentre eri seduto sul WC e quel “pofff” che hai riportato non è altro che un rumore che a un certo punto è risuonato nel bagno.
A me invece è capitata una cosa particolare.
Vedo un turista con una maglietta di Federer ma non riesco proprio a capire cosa ci sia scritto.
Allora, quando mi passa vicino, gliela indico e dico “Sorry, I cannot read…”
Risposta: “Roger, The Palancaro!”
Al che resto un attimo perplesso, ma poi ho un’illuminazione:: “Did Vasco92 sell you that shirt?”
Risposta “Oh, yeah!”
Allora gli chiedo: “Do you know also the smutandato?”
Risposta “Yeah! But his real name is sorteggio taroccato!”.
Tutto quello che dice è condivisibile, è il ritratto del figlio ideale che ogni genitore vorrebbe avere, del fidanzato perfetto, con valori veri, pochi e selezionati amici e diffidenza verso i social.
Tutto perfetto insomma
Non si intravede una debolezza che sia una.. e questo a me sinceramente un pochino spaventa
Come dice Pistolesi. sembra parli l’intelligenza artificiale
Essendo tonno Palmera, deve essere il cugino del delfino curioso buonanima
Quindi avrà lo stesso QI
Intanto Jannik ha migliorato clamorosamente anche il tocco a rete, riguardati ad esempio la SF di Merlbourne o chiedi pure a Djokovic. Fra l’altro mi pare che lo stesso Djokovic, all’età di Jannik, fosse un pesce fuor d’acqua nel gioco a rete, cosa che non puoi dire di Jannik. Vedrai che, con la testa che ha, Jannik continuerà a migliorare sotto ogni aspetto, anche nel gioco a rete, ed entro un paio d’anni sarà il tennista più completo in assoluto.
Io mi domando perché invece abbiamo dovuto conoscere te …
Io Lendl me lo ricordo poco perché ero piccolo e quindi non saprei giudicare.
Però mi ricordo benissimo di Rafa Nadal. A inizio carriera veniva a rete per la benedizione o per stringere la mano all’avversario a fine match. A fine carriera è diventato, a detta di molti tennisti professionisti, il miglior giocatore di volo del circuito.
Quindi non è vero che a rete non si possa migliorare e anche tanto… e non solo nella posizione, nel timing e nella selezione degli approcci, ma anche nella tecnica e nella manualità.
Anche su questo aspetto Sinner ha già fatto passi da gigante.
Gli ho visto recentemente giocare più volte demi volee o volee basse pregevolissime e che fino a poco tempo fa si sognava la notte.
Come tutti i tennisti che non nascono giocatori di volo ma che lavorano su questo aspetto del gioco, ha migliorato in primis le volee in chiusura (la volee alta di dritto che prima era troppo piatta e tendeva a scappare in lunghezza adesso ha il giusto taglio ed è controllata) e le volee stoppate.
Il prossimo step sarà quello di migliorare la volee “di approccio”, cioè quella volée profonda e tagliata giocata in avanzamento che serve a prendere la rete.
Questo colpo gli consentirà, soprattutto sul veloce, di ampliare il numero di scambi in cui può chiudere il punto a rete.
È un complemento fondamentale anche per incrementare gli attacchi in controtempo che, per come gioca Jannik e per come giocano gli avversari contro di lui, potrebbe essere un complemento micidiale del suo tennis.
Insomma Jannik non giocherà mai al volo come Edberg (anche perché sennò, visto come gioca da fondo, come risponde, come sta iniziando a servire e la testa che ha, il circuito atp potrebbe chiudere baracca e burattini per i prossimi 10 anni), ma i margini di miglioramento ci sono, sono rilevanti e di certo verranno sfruttati al massimo.
quelli che scrivono di gioco a rete sono rimasti negli anni 80,adesso wimbledon, purtroppo, si può vincere andando a rete 4 volte in tutto il torneo
Borg, che non era esattamente un fenomeno a rete, vinse 5 volte di seguito. E in tempi in cui il manto erboso era molto più veloce di oggi. Mistero….
@ Tempia fugit (#4108746)
Salire a rete …..
Lui dice salire a rete …. non scendere a rete come affermano milioni di tennisti .
Chissa’ perché ? Che gli frulla in testa ?
Rivoluzione copernicana ?
Ha ragione lui ? Hanno sbagliato e sbagliano gli altri ? Andare a rete è una fatica ? o una liberazione ?
@ Tempia fugit (#4108746)
Be’ io ricordo i tempi in cui giocava i challenger , a rete non veniva mai o quasi ed era molto falloso, per non parlare degli smash che quelli si che erano penosi, in quei fondamentali e nelle palle corte ha fatto passi da gigante negli ultimi due anni.
Ma io credo che molti scrivano senza cognizione di causa. I numeri di Sinner a rete sono ottimi e schifo non l’ha mai fatto. Poi che sia legnoso o esteticamente poco piacevole nei pressi della rete, de gustibus, ma inefficace proprio no.
il suono della racchetta…del resto l’Austria é stata la patria di grandissimi musicisti:Haydn,Mozart, Schubert,Bruckner,Mahler,Schoenberg,
Webern,Berg e ora Sinner.
P.S.:sto scherzando…
Ci sono almeno due situazioni in cui i supergiocatori da fondo campo (Lendl, Sinner…) vanno a rete: quando il Punto é fatto e l’ avversario é finito lontano dal campo (cosiddetta “benedizione”) o perché per spezzargli il ritmo Alcaraz & C. gli giocano palla corta.
Se qualcuno é in mala-fede é chi non ammette che tolti questi casi Sinner (o Lendl) giustamente a rete non ci va quasi mai.
Poi certo potrá migliorarsi, intuire sempre meglio quando la posizione di vantaggio gli consente di avventurarsi a rete…
Il tocco a rete (Panatta, McEnroe, Fognini, Musetti, Maroszan, Federer …) non sará nai una sua arma vincente: legnoso (come Lendl)
la rubricherei come una cortesia. A volte noi italiani non capiamo bene la differenza tra un complimento veramente sincero e uno cortese. Per per questo pensiamo di essere meglio di quello che siamo; gli altri sanno che siamo sensibili ai complimenti e allora ce li fanno per Soprattutto gli anglosassoni. Solo che bisogna aver vissuto all’estero per capire questa cosa
Quello che veramente è insopportabile di questa gente è la superficialità associata alla falsità…in quasi tutti gli incontri tra Sinner ed Alcaraz è stato Jannik che è andato più spesso a rete tipo le 64 palle che ha giocato agli Us Open e alle 38 dell’ultimo Roland Garros…per fortuna Semola non ci legge…
Che peccato, Semola parla del “suono” della palla e questi parlano di fuffa..mi ricordo che Piatti disse che una cosa che lo aveva colpito di Jannik era il coraggio, nella fattispecie il coraggio di osare e di andare a rete anche con poco..poi per fortuna è stato impostato per distruggere l’avversario con coraggio si, ma attraverso quella pressione e quella aggressività con i due fantastici fondamentali che si ritrova…e poi, forse non quanto vorrebbe ma a rete Jannik ci va e sempre meglio perchè come dice alla fine dell’intervista “è la parte del mio gioco che voglio migliorare, cercare ogni opportunità per trovare la rete”…salutatemi Lendl”…
Alla sua età, Lendl si sognava di aver vinto uno SLAM
Sono mesi che ogni tanto scrivo che Sinner mi ricorda Ivan Lendl per la perfezione di gioco a fondo campo ma privo di qualsiasi iniziativa di andare a rete. Infatti fu un grande campione che però non vinse mai Wimbledon. Speriamo che il nostro Sinner, che qualche timida volè riesce a fare, riesca nell’intento
@ Brufen (#4108653)
Ma Lendl non era cattivo. È che lo dipingevano così.
Sinner musicista
In compenso se lasciavi lì una volée contro di lui, te la faceva pagare: ti piantava un missile in mezzo agli occhi e non ti chiedeva manco scusa.
Ricordo un Tonno con un Nick simile
Ora capisco
Ah, me era l’Equipe??? Bello!
Io mi sarei presentato con una copia del titolone a tutta pagina in cui lo definivano “il giocatore più deludente del secolo”, o qualcosa del genere… 🙂
Abbiamo un nuovo fenomeno al commento?
LOL
Gufaldo Barbosa 🙂
Anch’io oggi, in una partitina al circolo, mi sono ripromesso enfaticamente di andare a rete almeno 2 volte a game, costi quel che costi, in preparazione del torneo che mi inizia domani.
Risultato: ci sono andato UN’UNICA VOLTA, proprio alla fine dell’ora, su set point. Volée di diritto comodissima, a campo completamente vuoto, con l’avversario che aveva ormai rinunciato e si incamminava verso la sedia. Sotterrata comicamente a metà rete.
Ivan Lendl nacque legnoso a rete, visse legnoso e termino’ la carriera idem, legnoso.
Sinner a rete é anche lui legnoso, la palla non fa “pofff”.
Evidentemente per essere numeri uno del mondo se si é dei fenomeni da fondo campo con un servizio eccellente ció puó essere sufficiente.
Chi non “lo nacque” con il “tocco” a rete, potrá migliorarsi, ma non lo avrá mai
Un italiano su due ignora anche chi era Garibaldi..purtroppo!!
Sui sorteggi. Primo o secondo turno cambia niente.
Così, fedele a quanto avevo promesso il 15 giugno, sono ora in partenza per Londra, destinazione ambasciata.
Givaldo Barbosa (Guest)3
E se dicessimo che Matteo ha il miglior rovescio slice su erba di tutto il circuito? E se dicessimo che Matteo ha il miglior servizio su erba di tutto il circuito?
Vi comunico che se Matteo viene sorteggiato al primo turno di Wimbledon contro Sinner, beh, mi incateno sotto l’ambasciata.
ReplicaQuota 12 15-06-2024 16:32
Quindi in Italia lo conoscono solo 30 milioni di persone. Poche
Compreso Carlitos
@ Palmeria (#4108587)
Esatto. Solo 30 milioni di italiani lo conoscono. E questo vorrebbe dire essere famoso?
L’ altro italiano che lo conosce sono 30 milioni.
Che ti conosca il 50% della gente ti in pare poco? Che poi se togliamo gli under 5 e gli over 80 la percentuale secondo me è ben più alta
@ Palmeria (#4108587)
Ed infatti a Jannik non gliene può fregar di meno…
Grande testa, grande maturita’, la sua vera forza, in campo lo vedi, è qui che scava il solco con i suoi avversari
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ma in che senso sarebbe famoso? 1 italiano su 2 ignora chi sia
Ci sono momenti difficili che devi gestire, momenti di rabbia, ma non puoi mai dimenticare una cosa: c’è un avversario che ti sta guardando dall’altra parte del campo. Se gli dai informazioni, questo può aiutarlo ad alzare il suo livello di gioco.
Ecco questo è il concetto che mi piacerebbe anche Musetti imparasse. Al di là della bestemmia che non è comunque un bel sentire, è proprio tutto il body language che dovrebbe gestire diversamente. Direi che Jannik, che sicuramente ne capisce molto più di me, ha chiarito il concetto.
Fenomeno Sinner.
Oggi becco in centro a Roma un turista statunitense con la maglietta col logo di Roger Federer….alchè ji dico: “Roger is the goat”..mi guarda e mi risponde: “Sinner is better”…..mah sarà
Suona bene questa intervista…