Darderi sempre più Dardeggiante
Gli Internazionali di Tennis Città di Perugia si sono appena conclusi con la schiacciante vittoria di Luciano Darderi sul Centrale del Tennis club Perugia, circolo fondato nel lontano 1899.
La cornice del numeroso pubblico presente è un’ulteriore conferma del successo che il tennis sta al momento riscuotendo dappertutto in Italia.
Darderi è il primo azzurro a vincere questo ATP Challenger 125, che ha visto anche la partecipazione di un folto numero di tennisti italiani. Tra essi, il giovanissimo palermitano figlio d’arte Federico Cinà, Andrea Pellegrini e il ‘biondo’ Fognini, qui affrontati da Luciano Darderi, testa di serie numero uno: il primo col risultato 6-3 6-0, il secondo 6-3 6-3, il terzo 6-1 6-2. Lo stesso Fognini, prima di essere battuto da Darderi, aveva giocato e vinto due derby con Enrico Dalla Valle e Matteo Gigante. Anche il tedesco Daniel Altmaier, prima di essere fermato in semifinale da un Darderi che nel torneo non ha perso un solo set, aveva vinto 2 italiani: Stefano Travaglia e Francesco Passaro, che ha giocato davanti al pubblico di casa.
Mai visti così tanti tennisti italiani, non solo nei circuiti minori, ma anche tra i primi 100: Sinner, Musetti, Darderi, Arnaldi, Cobolli, Sonego, Berrettini (dopo Stoccarda 65, in gran ripresa!), Nardi e, poco fuori dalla top 100, Fognini (102); anche nel tennis femminile, nella classifica WTA troviamo Jasmine Paolini (n. 7), Elisabetta Cocciaretto (43), Lucia Bronzetti (66), Martina Trevisan (90) e Sara Errani (91). Considerando che molti fra loro sono giovanissimi, tra qualche anno, se sapremo amministrare bene questo patrimonio sportivo, il tennis italiano sarà ancora più stellare!
Darderi, da lunedì numero 34 della classifica ATP (supera Arnaldi e diventa il terzo degli italiani), continua a migliorare il suo best ranking e dimostra ancora di avere molta grinta e perseveranza; è capace, soprattutto sulla terra battuta, di imprimere una particolare intensità a tutti i colpi, che scaglia come ‘dardi’ sul campo avversario, con un ritmo che non dà tregua. Il padre-coach Gino e la fidanzata Brianna sono sempre al suo fianco, anche a Perugia, dove nel 2022 era arrivato a disputare la semifinale da n. 300 circa, battuto da Jaume Munar.
Un legame di gratitudine lo lega all’Umbria dove ha anche vinto il Challenger di Todi meno di un anno fa, quando ancora non aveva preso lo slancio nel circuito ATP con la vittoria sulla terra rossa di Cordoba (Argentina), provenendo dalle qualificazioni, a febbraio di quest’anno. Un posto caro, dunque, oltre che una bella e accogliente città, che con i suoi campi in terra rossa rappresenta per Darderi l’anticamera delle Olimpiadi di Parigi, per le quali ha già ricevuto la convocazione, assieme a Sinner, Musetti, Arnaldi, Bolelli, Vavassori, Paolini, Cocciaretto, Errani e Bronzetti.
Oggi la determinazione di Luciano non ha lasciato respiro al suo avversario indiano, generalmente non facile da affrontare. Darderi si è distinto fin dalle prime battute per rapidità e fluidità, trovando le soluzioni giuste e brekkando ripetutamente il suo avversario. Più bilanciato il secondo set. Nei momenti un po’ difficili ha saputo reagire rapidamente e con lucidità. Risultato: 6-1 6-2 in solo un’ora e 2 minuti di gioco.
Per conseguire vittorie, nello sport come nella vita, non basta avere talento, ma occorrono lavoro e dedizione quotidiana. La famiglia Darderi lo sa bene: anni di instancabili “peregrinazioni” soprattutto attraverso l’Italia e l’America Latina, disputando singolari e doppi, per costruire un futuro da professionista; ore ed ore di allenamento giornaliero di Luciano con il fratello Vito, seguiti dal padre Gino, figlio di un emigrante italiano in Argentina, che ha insegnato loro la tecnica del tennis e insieme l’etica del lavoro. È a lui che Luciano dedica questa vittoria, nel giorno della festa del papà, per gli argentini. Non stupisce la modestia di Luciano, la sua consapevolezza che i risultati giungono gradualmente grazie al sacrificio, quando afferma che il suo obiettivo è arrivare entro l’anno 2024 tra i primi 30.
Il ventiduenne tennista italiano nato in Argentina sta vivendo l’esperienza straordinaria di essersi trovato, in brevissimo tempo, al di là dello schermo televisivo attraverso il quale, fino a un anno fa, guardava gli Slam dei campioni con cui oggi disputa le sue partite… Ci auguriamo di poterlo applaudire presto in uno di quegli Slam!
Gisella Bellantone
TAG: Luciano Darderi
Un saluto a te!
Mi piace molto anche il cibo indiano ma a volte …. spuntano conseguenze come la luna a Marechiaro ….. 😀 😀 😀
@ Detuqueridapresencia (#4093281)
Belle queste considerazioni extra tennistiche.
Mi piacciono molto (anche perché mi hanno sorpreso -in senso positivo- avendo avuto anch’io molti contatti con l’ universo indiano, o come dice il primo ministro Modi, di Bharat).
Un saluto!
Mentre Nole ha voluto provare a creare una associazione dei soli tennisti, lo smutandato e il palancaro se ne sono sempre sbattuto i cabasisi degli altri…
Egoisti fino al midollo… 🙁 🙁
l’Indiano è sembrato un po’ in riserva nel finale
Non poteva regalargli qualche spicciolo il palancaro?
n. 34 al mondo
Grande Darderi! Dalla vittoria nel challenger di Todi a agosto dell’anno scorso c’è stata la svolta
NAGAL fino a qualche mese era in seria situazione economica. Avevo letto che faticava a fare tornare i conti per vivere…
Vergognoso che giocatori ora intorno alla 70a posizione e prima intorno alla 150a a livello mondiale facciano fatica a starci dentro.
Il tennis dati alla mano è uno degli sport che meno retrocede agli atleti ( veri protagonisti) gli utili perseguiti che vanno a tante altre figure… 🙁 🙁
Ahhhhhahhhh 🙂 🙂
Bellissima questa…. 🙂
Bravo, Bravissimo Luciano. Grande grinta e determinazione.
Darderi credo cerchi di raccattare tutti i punti possibili nei tornei con superficie a lui più favorevole. Arnaldi invece mi pare un giocatore in costruzione, e più adattabile alle varie superfici, quindi ritengo questo sorpasso provvisorio.
Nagal è un personaggio particolare, è l’unico indiano che gioca bene sulla terra battuta, a differenza dei suoi colleghi tennisti che sembrano personaggi di Bollywood sembra uscito da un film di Mira Nair…
Darderi impressionante x personalita’ con quel pizzico di presunzione che lo carica e che aumenta in autostima e convinzione. Tanta,tanta roba
ahah, carina davvero
E con questa possiamo chiudere i commenti per questo articolo…
Considera che Nagal é molto bravo a ignorare la gente e le situazioni, perché sa fare l’indiano
Gli indiani sono molto competitivi e non ci stanno a perdere nemmeno alla carta più alta.
Io lavoro con due distributori indiani e ho un tot di clienti diretti in India.
Sono molto intelligenti e hanno uno spiccato spirito imprenditoriale. Ad esempio nei paesi arabi del golfo tutti i distributori sono indiani. Tutti. Non c’è un solo saudita, emiratino o cosa che sappia fare affari meglio degli indiani. In Arabia Saudita e negli Emirati, intendo.
Ma cribbio guai a mettere in dubbio che la loro azienda sia la migliore.
Inoltre litigano sempre in famiglia e un’azienda familiare con tre fratelli diventano tre aziende in lotta fra loro e se lavori con uno guai a dire che prendi perfino in caffè con l’altro fratello.
Competitivi e maschilisti. Svegli e intelligenti. Ma devi dire sempre a uno: sei il migliore se no diventa tuo nemico.
Ma quanto ha rosicato Nagal a fine match? Darderi (stavolta l’ho apprezzato molto) dopo la stretta di mano lo ha ripetutamente abbracciato per consolarlo, ma lui ha tirato dritto. Boh.
Puoi reagire così, se proprio devi, nei primi turni. Non puoi farlo in finale, dopo c’è la premiazione, le foto uno accanto all’altro, le dichiarazioni.
Nagal mi pare uno con lo sguardo torvo.