Il record di Darren Cahill: ha portato al n.1 quattro diversi giocatori
Quando nel febbraio del 2022 Jannik Sinner decise clamorosamente di interrompere il suo rapporto con Riccardo Piatti fu subissato da enormi critiche. In pochi giorni il ruolo di allenatore è stato coperto da Simone Vagnozzi, quindi in giugno, per la campagna su erba, ecco il “super coach”: Darren Cahill. Ex pro di buona qualità, l’australiano è considerato unanimemente uno dei migliori allenatori al mondo. Parole pacate, grandissima visione del gioco e della professione, è soprattutto un ottimizzatore e motivatore, uno che conosce il mondo del tennis e le sue dinamiche, attento ad ogni aspetto che può fare la differenza. Il nuovo team di Jannik, per così dire “Tailor made” ha fatto decollare la sua carriera. Lunedì prossimo Sinner si siederà per la prima volta sul trono del tennis mondiale, un n.1 meritatissimo dopo mesi e mesi di grandissimo tennis e costanza di risultati. Per Cahill, Sinner sarà il quarto giocatore portato in cima alla classifica: prima del pusterese Lleyton Hewitt, Andre Agassi, Simona Halep. Quattro tennisti completamente diversi per età, paese, stile di gioco, attitudine e carattere, fatto questo che conferma quanto sia bravo Darren nel capire le problematiche dei suoi assistiti e far decollare il loro tennis sino al vertice.
Ripercorriamo brevemente i percorsi degli altri n.1 seguiti da Cahill, tre leggende del tennis mondiale.
Lleyton Hewitt – Cahill si è affermato come coach proprio con la partnership triennale con il suo giovanissimo connazionale, iniziata nel 1998, quando “rusty” aveva solo 17 anni. Due gambe potentissime, un rovescio fantastico e tonnellate di carattere, per un talento assai precoce già vincente sul tour maggiore da teenager. Con Cahill nel suo box, Hewitt ha alzato progressivamente il suo livello di gioco e migliorato i suoi colpi, conquistando il suo primo titolo del Grande Slam a US Open nel 2001, dove ha dominato in finale Pete Sampras (7-6(4), 6-1, 6-1 il punteggio). Nel novembre 2001, due mesi dopo il trionfo a Flushing Meadows, Hewitt è diventato il giocatore più giovane a raggiungere il numero 1 del ranking mondiale ATP all’età di 20 anni e otto mesi. Questo record è stato poi battuto da Carlos Alcaraz nel settembre del 2022. Hewitt vinse il suo decimo e ultimo titolo sotto la guida di Cahill alle ATP Finals del 2001 a Sydney, poco prima che la coppia si separasse nel dicembre 2001, al termine di una stagione in cui l’australiano finì come numero 1 del mondo.
Andre Agassi – All’inizio del 2002, Cahill divenne l’allenatore del leggendario tennista statunitense, rimpiazzando il ruolo che fu di Brad Gilbert. Agassi era già nella fase terminale della sua carriera, ma proprio da “vecchio” era paradossalmente più preparato fisicamente, lucido dal punto di vista tattico e sempre pronto a sgambettare i più giovani rivali a furia di un pressing sempre più calcolato e razionale. Cahill fu grande motivatore per Andre, gli conferì nuovi stimoli e lo migliorò ancora dal punto di vista tattico, ottimizzando le energie e ottenendo insieme altri grandi successi. Nel 2003 Darren guidò Agassi nella vittoria del suo ottavo e ultimo titolo Major agli Australian Open, dove perse solo un set durante tutto il torneo. Il kid di Las Vegas si prese anche l’enorme soddisfazione di tornare al numero 1 del mondo nell’aprile 2003, rendendolo il giocatore più anziano in cima alla classifica ATP dell’epoca con 33 anni e 131 giorni. Il record fu poi superato da Roger Federer e quindi Novak Djokovic. Agassi è stato allenato da Cahill fino al suo ritiro nel 2006 e ha vinto nel corso della loro collaborazione ben 11 titoli. Davvero un gran finale.
Simona Halep – Cahill dopo l’esperienza con Agassi è passato al team Adidas, un progetto generale di supporto ai molti giovani talenti sponsorizzati dal noto brand tedesco. Dopo aver allenato giocatori come Andy Murray, Ana Ivanovic, Fernando Verdasco e Daniela Hantuchova, Cahill si è dedicato esclusivamente ad un’altra fruttuosa collaborazione con Halep, iniziata nel 2015. Con l’australiano a suo fianco, la rumena ha raggiunto una dimensione nettamente superiore: ha rafforzato in modo clamoroso i colpi d’inizio gioco e portato nel suo tennis un’attitudine assai più offensiva che l’ha issata sino alla vetta della classifica WTA nell’ottobre 2017, chiudendo l’annata e anche quella successiva da n.1. Halep ha raggiunto tre finali Major con Cahill e ha vinto il suo primo titolo del Grande Slam Roland Garros nel 2018 e quindi Wimbledon nel 2019. La partnership si è conclusa dopo sei anni alla fine del 2021.
Marco Mazzoni
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Cosi’ Hai chiarito che Sinner nel 2023 (compiuto 22 anni) era tre centimetri piu’ alto di quanto non fosse nel 2022 (Anno disastroso al servizio !!!).
Altra cosa chiarita e’ che tre centimetri in piu’ consentono un salto di qualitá al servizio, per cui chi e’ solo 188 cm (Lendl, Edberg…) o addirittura di meno (Sampras) sará handikappato al servizio.
Tabella statura di Sinner
2020 1,82cm (compiuto 19 anni)
2021 1,85cm (diventa top 10, a 30 anni, accede alle Finals e porta al tie-break dell’ ultimo Set Medvedev, dopo aver vinto una partita)
2022 1,88cm ma il servizio peggiora di brutto, e Sinner é semplicemente irriconoscibile a fine anno
2023 1,91cm e infatti il servizio puo’ migliorare
2024 1,94cm e finalmente abbiamo un “big Server”
CHIARO !!! CHIARITO !!!
Io vorrei chiarire una volta per tutto la questione del servizio di Sinner,per me non è una questione solo degli allenatori e cambio di tecnica,ha ragione Medvedev,il servizio è uno dei colpi più difficili da migliorare,puoi dare un aggiustata ma le cose sono minuzie,c’è bisogno di un aiuto da madre natura ed è arrivato anche per lo sviluppo tardivo,l’atp fino ai 20 anni dava Sinner 1.88 ed effettivamente era cosi,non è che si inventano questa misura… a 21 anni deve essersi alzato di altri 3/4 cm perché si vede che adesso è più alto,sarà alto 1.91/1.92 e questi cm in più fanno molto la differenza,poi sicuramente un buon preparatore atletico con lo stretching gli ha allungato anche i muscoli al massimo,poi puoi aumentare la potenza rinforzando il fisico come ha fatto Arnaldi e De Minaur ma le percentuali rimangono comunque basse se si forza,perché sono bassi(nel tennis di oggi sotto l’1.90 sei basso)e con il lancio di palla fanno passare la palla proprio a pelo nastro mentre se alzano la traiettoria va troppo lunga,loro hanno migliorato il fatto che addesso mettono più prime di piazzamento.Per Sinner percentuali che passano dal 50/55% al 65/75% non diminuendo la velocità è soprattutto merito di un fisico alto,prima infatti se serviva vicino al 60% era oro,adesso se serve anche solo il 55% di prime vuol dire che ha servito malissimo,poi la percentuale oscilla ancora tra il 55% e il 75% ma si sta stabilizzando sempre di più,per me raggiungerà una media del 67%
Io più che altro rendo merito al duo (non so chi abbia influito sulla cosa, quindi 50% a testa) di aver insegnato una marea di cose a Jannik
Perchè il gioco di volo 2 anni fa non lo aveva
E nemmeno quello di tocco
Un miglioramento tecnico notevole dall’epoca Piatti
P.S. Poi ci sarebbe anche il servizio…
Cahill ottimo motivatore ma non tanto sonoro sulla terra rossa del Roland Garros in cui probabilmente ha prevalso il lavoro di Vagnozzi e cioè di mister semifinale per Cecchinato. Il supercoach gli ha fatto fare il salto di qualità soprattutto nei tornei in Australia e in USA e forse anche a Wimbledon. Poichè molti punti vengono distribuiti li ha sicuramente un abbondante fetta di merito nel n 1 ottenuto. Senza di lui probabilmente mancherebbero due-tremila punti.
@ Hector (#4082771)
i disastri del correttore!?! Grazie della segnalazione e grazie a Darren!
@ Gaz (#4082649)
Ed in Cina quando e diventata N*1 non c’era con lei a Wimbledon non era più il suo allenatore era un suo connazionali non ricordo il nome.
In pratica vuoi diventare numero 1?Chiama Darren Cahill… scherzi a parte Cahill ha esperienza su come gestire i campioni,se Vagnozzi si occupa della parte tecnica Cahill è essenziale per la programmazione stagionale,la gestione della partita da avversario ad avversario e la mentalità giusta per affrontare nuovi imprevisti.Quando ho visto la stessa programmazione che Cahill ha utilizzato per Agassi che lo portarono a vincere gli Australian Open ero fiducioso che potesse fare molto bene
@ Hector (#4082771)
@ Hector (#4082771)
Forse intendeva “fatto da Taylor Swift” 🙂
Si scrive “tailor made”.
Se Djokovic legge questo articolo, contatterà Cahill, chiamato in Italia CaCollina, per ritornare °1 in poco tempo…
Ecco “Portato Agassi al n.1 ” però non si può sentire..
Caso mai RIportato
Se mi dicono che al #1 ci ha portato Sinner e Hewitt ci sta
Ma Agassi??? Era #1 nel 96…
Adesso magari Nole cambia coach, torna a vincere e in testa alla classifica e quello diventa “quello che ha portato Nole al #1”.
Su, dai..
Che dire… grande coach!
Pero’ attenzione. A detta dello stesso Cahil, all’80% e’ lavoro di Vagnozzi….
La collaborazione con la Halep cominciò nel maggio 2015 , quando era già numero 2.
Ha certamente avuto meriti sulla sua longeva permanenza al top,come 1,2 o 3 del mondo.
Giustissima celebrazione per Cahill, ma non dimentichiamoci del Vagno, che anche lui per la prima volta in carriera da allenatore ha portato un giocatore da numero 17 del ranking (febbraio 2023) a numero uno (giugno 2024).