Novak Djokovic a Monte-Carlo: “Sinner il migliore, Nadal nella storia, Olimpiadi un obiettivo. Collaborazione con il coach Nenad Zimonjic”
Novak Djokovic, apparentemente tranquillo e con voce calma, si presenta a Monte-Carlo con l’obiettivo di ritrovare la luce in un percorso che negli ultimi mesi è sembrato più oscuro e tortuoso che mai, anche a causa delle sconfitte inflitte dagli italiani Luca Nardi e Jannik Sinner.
Parlando proprio di Sinner, Djokovic non ha dubbi: “In questo momento è il migliore giocatore al mondo per distacco, senza alcun dubbio. Nel 2024 ha perso un solo match e ha mostrato miglioramenti straordinari in ogni settore”. Il serbo riconosce i progressi dell’altoatesino, sottolineando come negli ultimi 6 mesi sia diventato più concreto, commettendo meno errori.
Djokovic si sofferma anche sulla separazione dal coach Goran Ivanisevic, confermando che il rapporto professionale aveva raggiunto il limite: “Abbiamo dato il massimo insieme, lui è diventato uno dei coach più vincenti della storia del tennis, siamo rimasti amici e abbiamo una grande stima l’uno dell’altro, ma il rapporto di lavoro doveva terminare qui”.
Un pensiero va anche a Rafael Nadal, assente per infortunio in quella che potrebbe essere la sua ultima stagione nel circuito: “Dispiace vedere che non riesca a rientrare […] Dispiace perché Rafa ha fatto la storia del tennis. […] Come fan del tennis, mi auguro che possa a tornare a giocare almeno al Roland Garros”.
Djokovic guarda anche alle Olimpiadi, definendole un obiettivo importante: “In passato non sono mai riuscito ad arrivare al risultato che avrei voluto, anche perché le mie condizioni generali non me lo hanno permesso”. Il serbo identifica il periodo dal Roland Garros agli US Open come fondamentale, con Parigi che potrà aiutare a trovare fiducia in vista del torneo olimpico.
Riguardo al torneo di Monte-Carlo, Djokovic ammette una certa pressione nel giocare in quella che considera quasi una “gara di casa”, vivendo gran parte dell’anno nel Principato. Tuttavia, nelle sue attuali condizioni, vede questo evento come un test per ricostruire il suo tennis, senza grandi aspettative.
Infine, sulla collaborazione con il nuovo coach Nenad Zimonjic, Djokovic si esprime positivamente, sottolineando la lunga conoscenza e il feeling in campo e fuori, pur non essendoci al momento un impegno a lungo termine.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Masters 1000 Monte Carlo, Masters 1000 Monte Carlo 2024, Novak Djokovic
@ giumart (#3993616)
Commento ridicolo, non è mai stato irrispettoso degli avversari, ed è meno amato solo per il suo carattere difficile e fumantino in campo. Fosse signorile come Federer la gente lo amerebbe molto di più ma sarebbe falso e non più genuino. In fondo anche il pubblico che non lo ha a cuore lo rimpiangerà una volta ritirato.
Bravo, non mi hai risposto sul merito, ma lo hai detto bene, da far invidia a… Enzo.
(Cmq ok, ho capito, cercherò di non provare più a fare ragionamenti “tecnici”, o su il COME certe opinioni vengano espresse, con te).
Se l’ospite ha detto il nulla, subito prima di lui, tu hai detto molto meno del nulla.
Per un verso hai paventato un pericolo che ruota intorno a Sinner e per altro verso tu stesso hai riconosciuto che trattasi di un pericolo che Sinner si fa scivolare di dosso!
Quindi, fatti una domanda e datti una risposta su quello che hai scritto tu, ammesso e non concesso che adulazione e lusinghe possano rappresentare un reale “pericolo” per i soggetti che abbiano acquisito in concreto la capacità di intendere e volere.
ENZO, succede con tutti. Alcuni lo sono altri no. Non sono mica i commenti da bar o da circolo a determinare la carriera di un giocatore. Non è che se a Musetti avessero detto sei scarso, anziché sei un fenomeno la sua carriera sarebbe cambiata. Musetti quello è. A prescindere dal Verbo. Fa tenerezza questo tuo antico tentativo di pompare il Verbo. Il Verbo, contrariamente a quanto si dice nelle favole, mica è al principio delle cose; ne devono succedere di cose prima che arrivi il Verbo a influenzare le cose colla sua verbosità.
@ Shaman (#3993579)
Esattamente
Sono fan di Nole , peraltro sempre gentilissimo , invito a vederlo dal vivo . Sono convinta che sia l’ultimo anno anche per lui e smetterà tra agosto e settembre , dipende dal risultato olimpico. E’ molto dispiaciuto per Nadal ( pure a me dispiaccia finisca così ) . Ovviamente il futuro e’ di Sinner , Alcaraz e chi verrà
@ ospite (#3993782)
Bravo, hai detto il nulla, ma lo hai detto bene, da far invidia a Tajani.ciao
Enzo, ma ancora una volta io vedo una teoria “strampalata” e spiego perchè.
A parte che mischi le pere con le mele (Rune ha cmq ottenuto risultati ben migliori di LM, questo li ha ottenuti migliori di Fils, ecc.) ma lasciamo perdere.
Io potrei capire un discorso “chi adulava troppo il tennista X capiva poco, perchè si vedeva che X aveva difetti tecnici” = fermo restando che i difetti vanno spiegati e che, parlando di giovani, bisogna aspettare qualche anno prima di criticare la CARRIERA (NB = un conto è parlare di un difetto tecnico già presente e visibile, altro conto è dare già per scontato che un giovane abbia già ottenuto la sua massima classifica “ottenibile”. Quindi NON ti rifugiare a dire “a 10 anni si vede già chi è un campione”, ma, appunto, se vuoi fare critiche, indica in cosa tecnicamente X sarebbe “scarso”).
Ma veniamo al punto. Dire “il tennista X va in crisi perchè ha ricevuto troppe lodi” è assolutamente semplicistico, anche perchè, con il tuo ragionamento, ad oggi Musetti sarebbe fortissimo perchè negli ultimi 6 mesi io ho letto valanghe di critiche e ben poche lodi.
Poi non mi dire “Enzo non legge il futuro” (fermo restando che, in realtà, chi capisce di tennis, se vede che il tennista X ha le potenzialità tecniche per diventare forte può benissimo dirlo = infatti poi si vede chi di tennis ne capiva, esaltando i “giusti” tennisti quando erano giovani, e chi no…). Ti faccio un altro esempio per chiarire questo secondo punto.
Dire “troppo gracilino” quando in quello STESSO periodo lui stesso ed il suo staff dicevano “stiamo lavorando sul fisico affinchè tra alcuni anni sia al top” (e si sta parlando di uno molto alto e longilineo tipo Nole, NON di un “tappetto” che arrivi a stento a 1.70 m = ottimo fisico per il tennis moderno).
Per cui un conto è dire “il fisico ora NON lo aiuta di certo, ma con un lavoro specifico FORSE diventerà molto forte anche sotto quel profilo, anche perchè dicono di stare curando proprio questo punto”, altra cosa è dire (= chi lo dice poi NON può dire “eh, ma io non leggo il futuro”): “si vede subito che ha un fisico troppo gracilino che non lo farà sfondare nel tennis”.
Pericolo, vedo troppa adulazione intorno a Sinner! Per fortuna che Jannik ha il carattere particolare, resistente alle lusinghe. Altrimenti potrebbe succedergli come a Musetti; lo hanno tanto adulato, è un genio del tennis e altro, da convincerlo di essere un campione. Lo stesso sta succedendo con Rune, Fils e Shelton. enzo
Giustamente cerca di togliersi la pressione del favorito di dosso e cerca di lasciarla volentieri a Sinner. Che usi Montecarlo come mero allenamento venendo da cocenti sconfitte, ho grossi dubbi. Certo dopo tante olimpiadi giocate sul duro e su erba, metterle come obiettivo su terra che è la superficie meno congeniale, lo seccherà abbastanza. Penso che Sinner giocando solo master 1000 e slam stia cercando di arrivare con le giuste energie al trimestre terribile tra giugno e agosto. Sarà molto interessante quest’anno.
Ciò che non condivido nella ricostruzione del post quotato è che venga preso come parametro di riferimento quanto accaduto nel 2023 che ormai è acqua passata in un tennis sempre in divenire con i suoi protagonisti fondamentali.
Naturalmente è abbastanza scontato che l’antagonista logico di Sinner sia Alcaraz, anche in medio tempore!
Beh dai, un signore… non esageriamo. Una persona va giudicata non per quello che dice, ma per quello che fa. E i comportamenti di Djokovic (troppo spesso arroganti, troppo spesso irrispettosi verso giudici o pubblico o avversari) non depongono certo in tal senso. Ecco perchè, secondo me, dei big3 è quello meno amato dalla gente, che pure riconosce la sua grandiosa e forse inarrivabile carriera tennistica.
La corsa al numero 1 per Sinner non si fa su Djokovic,si sapeva che quest’anno avrebbe diminuito i tornei da giocare uconcentrandosi sugli slam ma ancor di più sulle olimpiadi,adesso ha dato la conferma che si farà da parte nel difendere la prima posizione.Il vero rivale è Alcaraz e in particolar modo in questa parte della stagione,2200 punti di vantaggio nella race sono un buon margine ma lui come Nadal può conquistare sulla terra anche 3000/4000 punti (Alcaraz lo scorso anno ne ha fatti più di 2300 saltando Montecarlo e quasi snobbando Roma)mentre Sinner già ottenerne 1500 sarebbe un ottimo risultato per lui.L’anno scorso Alcaraz mancato una grande occasione di vincere il Roland Garros ma credo che lo vincerà quest’anno se non lo fermeranno Zverev e Sinner
Sempre un signore Djokovic
Capitano, questa è una bella domanda …
Occorre riconoscere che le sue dichiarazioni sono realistiche e anche più fondate rispetto a quelle rilasciate poco più di quattro mesi or sono, subito dopo la nota vittoria di Torino.
Certo, a tutt’oggi, Nole resta sempre Nole ed è sempre poco piacevole trovarselo dall’altra parte della rete.
So solo che l’ultima volta ciò ha portato a una bella stesa rispetto all’obiettivo più importante, per la storia del tennis, degli Us Open (e anche del… grande slam!).
Per te invece, obiettivo… Firenze?
A 37 anni Djokovic gioca l’ultima carta per vincere l’oro olimpico. Sarà un asso o un due di picche?
I grandi fenomeni riconoscono gente della loro stessa pasta,già molto prima che Sinner diventasse quello che è,quando nel 2022 pensavano che fosse un bluff,Djokovic aveva visto in lui un potenziale altissimo da numero 1 e vincitore di molti 1000 e slam,non aveva questa stessa opinione della generazione di mezzo con Zverev,Rublev,Tsitsipas,Berrettini ed infatti il tempo gli ha dato ragione
Bravo Nole, riconosce la crescita di Jannik ma non stupisce, non si diventa quello che lui è diventato senza qualità anche umane e di sportività.
Riguardo Jannik molti sottolineanola sua testa come primcipale punto di forza, condivido però credo anche che la sua etica del lavoro, la sua dedizione lo hanno portato ad un
livello di palleggio da fondocampo insostenibile quasi per tutti. Domina da fondocampo, Come Nole del 2011.
Con questa consapevolezza , da cui discende che non ti devi inventare niente e sono gli avversari a doversi inventare qualcosa per ribaltere l’inerzia dello scambio, è molto più
semplice essere forte mentalmente.
Et cet4rum censeo..
Jannik ne perde poche quest’anno
Il suo dispiacere per Rafa è evidente e toccante, peccato che nessuno ci creda. Che malinconia.
sempre molto lucido il grande campione…anche l’ anno scorso a parte lo slam partì con il freno a mano tirato fino a Parigi…solo che adesso è un dentro o fuori…rischia di perdere una o due posizioni…per poi complicarsi Wimbledon …e l America.. può decidere di fare invece un po’ di punti prima…per non giocare Parigi con troppa pressione