Matteo Berrettini riflette sulla sua vittoria a Marrakech: “Sono davvero orgoglioso di quello che ho fatto: se inizi a pensare troppo a quello che è successo non sarai mai in grado di vincere una partita come questa”
Matteo Berrettini ha dimostrato ancora una volta il suo carattere combattivo e la sua resistenza sul campo da tennis, superando momenti difficili per raggiungere i quarti di finale a Marrakech. Dopo aver ottenuto un vantaggio significativo, trovandosi avanti di un set e un break, l’italiano ha affrontato un momento critico che avrebbe potuto cambiare le sorti dell’incontro. Tuttavia, la sua capacità di rimanere concentrato e determinato gli ha permesso di emergere vittorioso.
Berrettini, riflettendo sulla sua prestazione, ha condiviso alcuni pensieri profondi: “Questo è il tennis, credo. Sono davvero orgoglioso di quello che ho fatto: se inizi a pensare troppo a quello che è successo non sarai mai in grado di vincere una partita come questa.” Le sue parole rispecchiano una maturità e un’autoconsapevolezza che vanno oltre le sue capacità tecniche, dimostrando un aspetto psicologico cruciale nel gioco.
Nonostante il momento di frustrazione, Berrettini ha saputo gestire la pressione: “Sicuramente mi sono maledetto un po’, ma la cosa migliore da fare è pensare al punto successivo e a come vincere la partita.” Questa mentalità vincente gli ha permesso di superare l’avversità e di mantenere la calma sotto pressione, elementi chiave nel suo successo.
Berrettini ha evidenziato la sua strategia mentale: “Ho fatto proprio così: mi sono perdonato quel passaggio della partita, sono andato avanti e alla fine ho vinto.” Questa capacità di lasciarsi alle spalle gli errori e di concentrarsi sul momento presente è ciò che spesso distingue i grandi campioni.
Marco Rossi
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@giacomo : certo, la risalita è lenta, sul non battere top 10/20…le ricordo che l’anno scorso Berrettini ha battuto Hurkacz e Ruud in United Cup, Zverev a Wimbledon (anche De Minaur, ma non ricordo esattamente in che posizione era).
e poi ci sono stati giocatori come Mensik, Wild e Machac che hanno battuto dei top10 pur essendo fuori dai 100 ed aver giocato pochissime partite nel circuito maggiore
Dai che la situazione si sta di nuovo aggiustando
@ pablito (#3990074)
Era fermo da 6-7 mesi ,forse non hai seguito in tutto questo periodo…. 🙄
Per come dici tu dovrebbe fare 200 punti a torneo ovvero sempre quarti.Quando si scende così in basso in classifica per inattività è molto più difficile risalire… il sorteggio nei grandi tornei dove assegnano molti punti sarà sempre ostico e se non già al primo turno quasi sicuramente massimo nei successivi due incontrerà avversari molto forti che stanno nella top 10 o top 20 che anche il miglior Berrettini faceva fatica a battere.Anche se ci vorranno molti mesi l’unico modo che ha per risalire è essere umili non ragionando più da big nelle programmazioni e disputare diversi tornei minori.Comunque con un servizio che per via degli infortuni non sarà più quello devastante e molto redditizio di una volta dove si basava il 70% del suo gioco non lo vedo più avanti della top 40.
Penso che la cosa migliore sia lasciare correre questa stagione e tirare le somme a dicembre. Non sappiamo come proseguirà la stagione, se ci saranno infortuni, come sarà il rapporto con il nuovo coach.
non tiriamo i dadi, aspettiamo.
Sappiamo il suo valore e riteniamo tutti che voglia tornare quello della finale di Wimbledon, ma senza fretta…
Forza Matteo, scaliamo questa classifica e proviamo ad entrare nei 100 dopo Marrakesh e Montecarlo. Poi dopo Madrid, Roma e RG speriamo di essere nei 50-55. E infine dopo la stagione su erba l’obiettivo deve essere entrare nei 25-30.
Che Musetti prenda esempio da Berrettini
@ pablito (#3990074)
Fino uno o due mesi fa raggiungere i Quarti in un 250 era utopia per Matteo, non si sapeva come e se sarebbe tornato. Non è quello della Finale Wimbledon ma un giocatore più umile, perché ha sofferto, che lotta e ha cuore, i colpi migliori arriveranno, naturalmente anche le sconfitte, ma ha margini di miglioramento enormi.
Articolo… interlocutorio (si può dire ?) 🙁
Un’analisi (anche psicologica (!)) di un turno R16 a un 250 in Marocco…
Vabbeh.
Così va 😉
Avanti così Matteo…