Toni Nadal invoca cambiamenti: “È quasi un ping pong ormai, servizio e colpi sono troppo potenti. Cambiare racchette potrebbe funzionare”
Lo strapotere del servizio e della potenza dei colpi sta imbruttendo la disciplina, tanto che intervenire sulle racchette per far tornare in auge varietà di gioco e importanza della tattica dovrebbe essere in cima ai pensieri di chi governa il tennis. Così Toni Nadal, insolitamente tagliente, ha risposto alle domande sullo status quo del tennis al simposio online World Tennis Conference. Lo “zio” più famoso del tennis ritiene che difficilmente potrà arrivare un nuovo Federer, quello che a suo avviso ha giocato a tennis meglio di tutti, con un gioco così sbilanciato sulla potenza dei colpi. Riportiamo i passaggi più salienti del suo pensiero, parole forti che sicuramente scateneranno reazioni.
“Il tennis è diventato un altro sport con il passare gli anni. Quando ho iniziato a giocare, conquistare un punto non era così facile. Bisognava preparare le giocate per avvantaggiarsi, venire a rete e finire il punto, oppure essere un tennista molto abile tatticamente. Al giorno d’oggi puoi tirare un vincente da qualsiasi posizione” afferma Toni.
“Purtroppo il tennis è diventato un gioco in cui la tattica non è più così importante perché con la velocità con cui si gioca non ci sono molte opzioni per apportare cambiamenti tattici. È complicato. Devi mantenere un ritmo di gioco molto alto, è diventato un po’ come il ping pong dove giochi a una velocità tale che non c’è tempo. Quando siamo arrivati nel circuito agli inizi degli anni 2000 c’erano giocatori che picchiavano forte, altri che giocavano strategicamente come Coria, altri che basavano il proprio tennis nello sbagliare pochissimo come Gaudio o Ferrer… Oggi esiste un solo tipo di giocatore, è quello che colpisce la palla molto forte, il più forte possibile. Non c’è molto spazio per un giocatore che fa cose diverse. È già molto difficile per un Federer essere un giocatore che può fare il punto con tutti i tipi di colpi. È un miracolo quello che lui è riuscito a fare nei suoi ultimi anni”.
“Non conosco nessun altro sport che inizia con una sorta di rigore”, dice riferendosi all’importanza che ha attualmente il servizio. “Per il resto è una situazione talmente svantaggiosa che a volte non hai nemmeno il tempo di difenderti. Chi colpisce per primo è come se colpisse due volte ed è un po’ come quello che diceva Tyson ‘Tutti hanno una buona strategia finché non colpisco la prima mazzata”. Il tennis oggi è simile a questo. Affrontare un giocatore che ti fa fuori col servizio a 220 chilometri orari e che, se riesci a rispondergli in qualche modo, ti tira un altro colpo a velocità incredibile è molto difficile. Non c’è margine”.
Chiedono a Toni quali cambiamenti introdurrebbe per rendere il tennis più attraente e riportare la strategia al primo posto rispetto alla fisicità: “Si possono fare molte cose e la prima cosa che farei sarebbe accorciare le racchette. Quelle attuali rendono molto facile effettuare un ottimo tiro, il tennis deve essere un po’ più complicato per premiare la tecnica. Si deve essere aperti allo spettacolo, il tennis è l’unico sport che non ha apportato modifiche alle regole in tutta la sua storia. Solo una cosa è cambiata, introducendo il tie break per non allungare troppo le partite, ma il resto è rimasto esattamente lo stesso. Bisogna fare dei cambiamenti. Quando parlo con i vertici dell’ATP dico loro che nei 25 migliori punti dell’anno non si vede mai un Ace. I 25 migliori punti si ottengono dopo scambi lunghi, con varietà di gioco. Beh, dovrebbero cercare di promuoverla”.
“Federer probabilmente è colui che è riuscito a giocare il miglior tennis nella storia, forse sarebbe ancora il migliore nella storia se si fossero stabilite alcune regole per preservare maggiormente il gioco. O se si fossero favoriti i tornei sulla terra battuta, Rafael probabilmente potrebbe essere il migliore della storia”.
Toni ritiene il tennis abbia bisogno di creare un miglior spettacolo nella partita “media”, senza campioni in campo, è per questo che ha difficoltà ad attrarre giovani e nuovi appassionati: “Nel tennis puoi andare a vedere Djokovic, Alcaraz, Sinner, Rafael o Federer… Ma quando vai a vedere il numero 30 del mondo, che non sai nemmeno chi sia, devi fare in modo che ci sia spettacolo, che ci sia un bel tennis” conclude Nadal.
Marco Mazzoni
TAG: analisi tecnica, Toni Nadal, Velocità di gioco
Curiosa questa teoria scientifica secondo la quale l’ altezza dove viene colpita la pallina dipendetebbe dall’ altezza del giocatore…
Significa che il rimbalzo sara’ piu’ alto se la palla si avvicina a Isner (Karlovic, ecc.) mentre la pallina decidera’ di rimbalzare piu’ Basso se vede Schwartzmann o Fognini.
Cosi’ e’ dimostrato che gli alti avranno sempre un rimbalzo piu’ alto quando la palla gli arriva e potranno colpire ad una quota confacente con la loro statura.
Non mi è mai piaciuto Toni Nadal
Non mi è mai piaciuto Toni Nadal
9 sono tanti ma certo un paio di centimetri gioverebbe
Mi meraviglio di Toni che definisce federe praticamente il migliore, ma non sa che il tennis su terra è lento e quindi più tattico?Ma l’ha allenato lui il più grande giocatore di tutti tempi su terra!
La boiata pazzesca nel Tennis è sempre stata la seconda di servizio. Tolta questa nefandezza si batterà con 20-30 Km in meno. Tutto qui.
Ivanisevic faceva almeno 30 aces a partita… e la sparava a 240kmh… ma di che stiamo parlando?
Concordo, già togliere la seconda di servizio aiuterebbe
Ma zio Toni, dove stava quando il nipote era tutto questo???sono stati loro gli inventori del tennis fisico e bombardier.
Vero che i materiali aiutano tanto le performance, è anche vero che i picchiatori ci sono sempre stati (mi viene in mente un Roddick, Karlovic, Isner ecc)
Perché finche’ suo nipote vinceva non si parlava di cambiare le regole del tennis? Questi non accettano che il loro tempo è ormai finito. Buona pensione!
Perché fibche’ suo nipote vinceva non si parlava di cambiare le regole del tennis? Questi non accettano che il loro tempo è ormai finito. Buona pensione!
A me il tennis piace così com’è.
Se Sinner fosse suo nipote questa intervista non sarebbe mai uscita 😆
@ Massi (#3986300)
Pienamente @ Massi (#3986300)
Perfettamente d’accordo,le inserirei solo nei Masters 1000,anche solo per rispetto verso il pubblico che paga il doppio dei soldi per vedersi magari un 63 61 in un’ora invece che 4 partite. Oltre a questo le finali slam per lo meno dovrebbero mantenere l’oltranza al quinto, anche solo per dare ancora la possibilità di battere certi record inarrivabili
Mah, ogni epoca ha il suo tennis, così tutti gli sport, se ci sono parità di condizioni vince sempre il più forte ( e chi si allena di più!!!)
Basterebbe alzare la rete in centro di qei 9 cm x renderla uguale che ai lati. Costi zero, risultati velocità di palla meno 15/20% e più spettacolo. Ma che ci vuole?
Vorrei ricordare che i tennisti che hanno dominato il tennis nell’ultimo ventennio hanno espresso un tennis ricco di abilità.La racchetta non gli è accorsa in aiuto,erano bravi e basta.Lo stesso Murray in una intervista fece la gaffe di ammettere che lui ha sempre giocato con la stessa da quando era Junior. Gli cambiavano dolo la cosmetica,facendo inferocite la Head per la confessione. Semmai, direi, la grande differenza negli ultimi vent’anni sono state le corde in poliestere.Picchi come un fabbro,palla pesantissima, e’facile che stiano tutte dentro.Certo ci sono degli incontri decisamente noiosi, specialmente quando vedo Hurkacz e similari. Lo sarebbero ugualmente anche con le racchette di legno….io cambio canale quando l’avversario non è Sinner.
Togliamo la seconda di servizio
Alziamo leggermente la rete
Diminuiamo leggermente la pressione delle palline
Modifichiamo il materiale dei campi da gioco
Mettiamo delle norme specifiche su materiali e dimensioni delle racchette …se ne vedono di tutti i tipi
Effettuiamo il triplo dei controlli antidoping con la eventuale esclusione a vita
Che ne dite…
Mi sono spiegato male: sono favorevole a dei provvedimenti e ritengo la diminuzione dei piatti corde una strada complessa ma percorribile. Non lo è una limitazione dei materiali (anche perché non puoi certificare le percentuali di graphite o altro nei telai pro room) e pure la rigidità della racchetta risente di altri fattori (se tendi a 40 un telaio elastico ad esempio). Un ovale 90,meno tollerante, renderebbe molto più difficile le rotazioni violente che giocano oggi.
Racchettoni da spiaggia la svolta
Secondo me ha ragione: immaginiamo l’incontro Berrettini – Shelton.
Ah che spettacolo…
Palle più lente e rete 10 cm più alta aiuterebbe la giocata d’effetto.
Forse il nostro numero uno sarebbe il folle Musetti… certo, questo allungherebbe carriere e match pertanto si andrebbe probabilmente a rivedere quantomeno il set decisivo che, credo, assumerebbe le stesse sembianze del doppio.
Zietto non ti è riuscito lo scherzetto del primo aprile.Volevi accorciare le racchette e magari usare palline a forma di cubo. Torna a cuccia.
Zio Tony ma che ti sei bevuto???????
Basterebbe alzare un po’ la rete. Con 10-15 cm in più cambierebbe tutto
Alternativa B;
Diminuire il pesso delle palline
Comprendo e in parte sottoscrivo i tuoi argomenti, ma ci sono anche robusti controargomenti a disposizione. Le regole talvolta vengono cambiate, proprio perché si rende evidente che non sono più adatte alla mutata realtà.
Il primo esempio che mi viene in mente è il lancio del giavellotto. Anche in quel caso, il miglioramento delle prestazioni degli atleti, unita a raffinati studi balistici, avevano portato gli atleti a superare i 100m al maschile e gli 80 al femminile. Non era solo un problema di lunghezza degli stadi: questi “veleggiavellotti” atterravano quasi paralleli al terreno, sempre al limite del lancio nullo (atterraggio con la coda). L’esito della gara, col passare degli anni, dipendeva sempre più da fatti aleatori, come il refolo di vento contro o a favore…nel 1986 vennero definite le nuove regole di peso e baricentro dell’attrezzo.
Dunque, se oggi nel tennis si serve 50km/h più veloce di 60 anni fa e si tirano vincenti a 170km/h, mi sembra ragionevole che si possa pensare a qualche “contromisura”.
Anche nei motori le cilindrate delle varie formule sono progressivamente diminuite, perché più di 1000 e rotti cavalli i riflessi umani non li gestiscono adeguatamente. E hanno dovuto spezzare in tre il famoso rettilineo di Le Mans…
Vedi bene che gli esempi non mancano. Il dibattito è aperto.
@ Fabio Narducci Pozzi Cancellotti (#3986507)
Spiegati!!
@ guest (#3986595)
Andrebbero aumentate le misure dei campi anche da calcio, porte più grandi, canestri più alti ecc secondo questi parametri.
Ci sono giocatori normodotati,ragazzini,donne,che si fa?
Quanto ai problemi fisici causati dai telai non è un problema dei professionisti in generale, racchette migliori, rari colpi fuori sweetspot, allenamenti pre e dopo match specifici.
Quanto al legno nelle racchette… Facciamo il contrario della fine anni 70? Stavolta fibra rivestita in legno? I telai dei professionisti sono straordinari, è questo il problema.
In quel che dice zio toni c’è sicuramente del vero.
Io sono d’accordo ma vanno anche visti altri risvolti, per esempio se il servizio è diventato un’arma in più è anche vero che sono cresciute anche le skill dei giocatori in risposta (vedi sinner).
Io amo il tennis del rovescio a una mano e dei continui cambi di soluzione ma se il 60% della stagione la si gioca sul cemento, è logico che aumentano velocità e potenza, che le racchette diventino quasi delle pistole e che si assista a match che sembrano gunfights all’ok corral.
Io toglierei almeno 1 mille al cemento yankee e lo sposterei sull’erba, per esempio.
Preciso che la mia osservazione è solamente “fisiocinetica” e puramente teorica. La verifica pratica potrebbe anche indicare come irrilevante il cambio del materiale riguardo alla prevenzione dei danni articolari. Forse esistono studi specifici, sarebbe interessante leggerli.
Non sono d’accordo. Un torneo inizia e finisce con le stesse regole. O tutto 3 su 5 o tutto 2 su 3. L’unica cosa che cambierei è il let sul servizio. Ho l’impressione che il sensore a volte scatti solo per un colpetto d’aria.
Anche questa è una proposta sensata. L’altezza media dei giocatori si è alzata di parecchi centimetri rispetto a 60 anni fa. Quindi la palla viene colpita ad una altezza da terra, ipotizziamo, almeno 10cm maggiore rispetto a dove veniva colpita 60 anni fa.
Tenuto conto delle distanze dalla rete di 11,89m e di 6,40m, per riequilibrare questi 10cm la rete andrebbe alzata di 5-6 cm.
In tutti gli sport, dal calcio al basket, dalla scherma alla pallavolo, e quindi anche nel tennis è aumentata la velocità, e questo è merito in primis della assai migliore preparazione fisica degli atleti.
E questo rende tutti questi sport decisamente più spettacolari.
Non si torna mai indietro.
Ecco una proposta interessante. Il materiale del telaio. Si potrebbe lasciare completa libertà sui componenti, ponendo però un limite alla rigidità del materiale, sicuramente misurabile con test specifici.
E’ probabile che si otterrebbe anche una diminuzione nella frequenza di danni articolari e altri fastidi, grazie all’utilizzo di un materiale meno rigido.
Ho lasciato un commento ma non l’ho capito neanche io.
Volevo dire che da anni dico che bisogna alzare la rete, piuttosto che racchette.
Il tennis e cambiato e devono cambiare le condizioni, altrimenti è un altro sport, già solo rispetto a 20 anni fa.
Sì il concetto è anche giusto, ma…
Purtroppo Martina in quella finale di Wimbledon, oltre a essere un po’ bollita, ha fatto un disastro tattico, attaccando la Martinez sul rovescio che era il suo colpo più naturale invece che sul dritto che sulla vera erba di allora con quell’impugnatura era difficile da tirare su, sono traumi che rimangono ma bisogna andare avanti 😉
Pienamente d’accordo sulla necessità di intervenire sulle racchette. Secondo me si può intervenire limitando lo spessore delle racchette oppure intervenendo sui materiali. Ad esempio, visto che oggi le racchette sono costruite in materiali compositi, si potrebbe imporre la regola che ci debba essere una certa percentuale di legno. 30%? 50%?
Tutto da valutare. Però l’urgenza di ridurre la velocità di gioco esiste senza dubbio!
Raramente, credo, abbiamo potuto assistere ad una tale unanimità di commenti (almeno nel contenuto, se non nella forma):
Zio Toni capopolo!
Quando vinceva il nipote andava tutto bene.. Ora che vince Sinner bisogna cambiare! Si desse all’Ippica .. Saluti Buon Tennis a tutti
Che furbo sto Tony, ha visto che a breve Sinner e’ inavvicinabile, ed ha pensato che se cambia il tennis in una sorta di Ping-Pong, Alcaraz potrebbe prediligere più questo tipo di gioco ed invertire il trend per là vetta del ranking !!!!!
Un solo servizio?
E poi come farebbe camillina, già adesso fa una 30a di doppi falli a partita, figuriamoci con un solo servizio.
L’unica giocatrice che gli farebbe comodo è Sara Errani, tanto o prima o seconda di servizio non cambia nulla.
@ Stefan Navratil (#3986527)
L’ha detto più volte in passato ma se non seguite è facile anche fare certi commenti
Aspetta però. Non è che un concetto valga in base a chi lo esprime, se è giusto è giusto e viceversa.
Rafa non ha proseguito la strada di Moya, telai tubolari in grado di dare un mix di velocità e rotazione che genera palle molto pesanti, cosa che se ci pensi faceva con ottimi risultati prima di loro Muster con un piatto 90 e profilo sottile (Head Prestige Pro, ovvero la PT110). Sono evoluzioni,la Seles non giocava piatto come la Graf ma poi arriva la Martinez e con rotazioni alte persino vince Wimbledon (ancora stento a di ferirlo).
Non si tratta per me di oggi ma del futuro che ci sarà.
Lavorare su corde e telai meno performanti potrebbe servire a qualcosa. La cosa che stona è che parli lui desso, quando se c’è stato uno che si è avvantaggiato delle racchette ampie rimanda tutto con effetto toppone è stato proprio suo nipote che con racchette inizio anni 90 avrebbe vinto la metà.
@ Diogene (#3986479)
Al massimo sposterei la riga di metà campo del servizio leggermente più avanti,anche di un paio di centimetri e di non considerare più il net come nella pallavolo
@ Lologhon (#3986500)
Stava giusto aspettando il suo consiglio per ritirarsi .
Magari saranno fatti suoi o sbaglio ?
Ciao le sacche di sangue misteriosamente sparite
Ciao le sacche di sangue misteriosamente sparite
Beh zio tony vai a ca*are
Ma suo nipote tale Rafa Nadal picchiava solo la palla e la tattica del gioco non sapeva cosa era.
Quindi adesso esce con queste considerazioni dopo che Rafa non è più competitivo.
Non sono d’accordo con queste affermazioni.
Il tennis si evolve. Ci sono sempre più grandi battitori? Ebbene nasceranno grandi risponditori. Uno ce lo abbiamo in casa. Lascia le regole come stanno e suggerisco al grande campione che è stato Rafa Nadal di ammettere che sia venuto il momento di passare ad altri. Un ritiro dignitoso sarebbe la cosa migliore
Se la alzano di un metro e mezzo…è la volta che passo da quarta a seconda categoria in 2 mesi… 😛 😛
Come mai ziuccio nostro, la maggior parte dei tennisti, da tutto il mondo, fanno la preparazione in Spagna??????.
Il nostro JANNIK NON NE HA BISOGNO: crescita fisica naturale e quindi graduale, non anticipata in maniera abnorme, e VISIBILE
Ahahahahahahah
Pienamente d’ accordo con il sr. Toni Nadal. A breve il tennis perderà molti appassionati se non si interverra’ in maniera drastica
Jannik sarà il prossimo G.O.A.T e non potrai farci niente.
Premesso che è vero ed è così ma da tanti anni ed è sempre peggio, ha proprio la faccia come il cu… Quando c’era Rafa nel fiore degli anni e tutte le superfici erano già state rallentate e Wimbledon diventava terra dopo 4 giorni non ha mai fiatato però!
Ma vergognati
Concordo, il suo ultimo allievo FAA tra l altro è proprio l esempio perfetto del giocatore che lui non vorrebbe, perlomeno incoerente
Caro Zio Toni finché il Circuito ATP era un affare di Famiglia tutto era perfetto, ora che vi hanno messo alla porta è facile criticare, peccato che ormai la famiglia Nadal conta come il due di picche.
Finché vinceva tuo nipote era tutto perfetto….patetico
Esempio perfettamente attinente
Ahahahah
Che buffone, occasione persa per stare zitto. Perché non lo ha detto ai tempi di Rafa ??? Che poi oggi la forza di Sinner e Alcaraz è nel saper rispondere a tutto e fare correre l’avversario per il campo altro che sevizio a 240 come Shelton o i giganti tipo Isner, Jannik non tira mai sopra i 210. Ci manca che ora che il fenomeno è italiano gli venga in mente di cambiare le regole che fino a ieri erano perfette….
@ Sinner@Raducanu (#3986112)
Lo diceva pure prima, solo che non ti interessava ascoltarlo
Ci sono molti parametri che determinano quale telaio sia più o meno “potente”:ovale, spessore, bilanciamento, rigidità. Poi entrano in gioco le corde, le tensioni e, infine, il gesto (piatto o lift soprattutto).
Per un amatore un telaio rigido rende faticoso spingere, per un professionista no perché sfrutta al meglio le vibrazioni “buone”.
Intervenire sulla rigidità diventa quindi troppo complicato così come sui materiali che rendono i telai sempre più performanti per tutti (guardiamo i recuperi in back di dritto un tempo inesistenti) e pure certe corde (ricordiamo Agassi quando scoprì certe corde che gli tenevano dentro tutto).
Qualcosa si può fare in termini di dimensioni dell’ovale, magari a partire da certe categorie per limitare gli sweetspot attualmente tanto tolleranti.
Io parto dal presupposto che il diametro delle palline è più o meno quello di 100 anni fa, i piatti corde no.
Tra l’altro Sinner è l’emblema che se hai timing sulla palla innato e senso delle geometrie in campo, non serve avere i bicipiti e i quadricipiti tipicamente spagnoli. L’abbiamo visto giocare da fermo coi crampi perdere 7-6 al quinto da khachanov., tirando solo vincenti. Se ci fossero racchette col piatto corde più piccolo, chi ha l’impatto più pulito, è avvantaggiato. Quindi due che colpiscono come Sinner e Dimitrov li troveremmo lo stesso in finale. Col manico più corto che giochino a padel.