Lorenzo Sonego e il commiato a un’epoca: La fine di una collaborazione storica. L’azzurro si separa da Gipo Arbino
In un mondo del tennis sempre in evoluzione, la notizia della fine della collaborazione tra Lorenzo Sonego e il suo storico coach “Gipo” Arbino segna la fine di un’era per il tennista torinese. Sonego, noto per il suo spirito combattivo e le prestazioni in doppio in Coppa Davis a Malaga con Jannik Sinner, affronta un 2024 difficile, non avendo ancora vinto due partite consecutive in singolare. Attualmente al numero 53 del ranking mondiale, Sonego vive un momento di incertezza riguardo la sua partecipazione alle Olimpiadi di Parigi, sentendo il bisogno di un cambiamento significativo nella sua carriera.
In un messaggio personale e toccante, Sonego si è rivolto al suo coach con parole che trasudano gratitudine e affetto: “Caro Gipo. Dopo quasi un ventennio di vita insieme, sento di avere bisogno di nuovi stimoli per la seconda parte della mia carriera”. Ha poi aggiunto, “Grazie di cuore per l’incredibile lavoro che hai fatto, per tutti i momenti condivisi insieme e tutti i risultati ottenuti. Tu non sei solo un coach, sei come un padre, una delle persone più importanti della mia vita. Il nostro rapporto e la mia stima nei tuoi confronti continueranno per sempre. Ti voglio bene. Lori”.
La storia di Gian Piero “Gipo” Arbino è quasi leggendaria, un uomo che avrebbe potuto seguire una carriera lirica dopo aver superato un concorso per studiare al Conservatorio della Scala, ma ha scelto un percorso diverso. La sua vita nel tennis, iniziata quasi per caso a 18 anni, lo ha visto trasformarsi da autodidatta a coach riconosciuto, influenzando la carriera di molti giovani talenti, tra cui Sonego.
La sua carriera di coach è fiorita tra il Lido Royal e il Green Park a Torino, culminando nella creazione di un team al Circolo della Stampa-Sporting e infine all’Ace di Volvera. Tra gli allievi di spicco di Arbino, oltre a Sonego, ci sono stati nomi come Alberto Giraudo e le professioniste Stefania Chieppa e Silvia Disderi.
La decisione di Sonego di cercare nuove direzioni e stimoli non segna solo un punto di svolta nella sua carriera ma anche un momento di riflessione sulla natura transitoria del rapporto tra un atleta e il suo coach. Nel tennis, come nella vita, la ricerca di crescita e evoluzione è costante. La separazione da “Gipo” Arbino, un uomo descritto non solo come un maestro ma anche come una figura paterna, evidenzia il coraggio di Sonego nel perseguire nuovi orizzonti, mantenendo al contempo un profondo rispetto e affetto per i legami formatisi nel corso degli anni. La strada davanti a Lorenzo Sonego è ora aperta a nuove avventure e sfide, con la certezza che le lezioni apprese da “Gipo” lo accompagneranno in ogni passo del cammino.
Questo il messaggio completo di Lorenzo: “Caro Gipo. Dopo quasi un ventennio di vita insieme, sento di avere bisogno di nuovi stimoli per la seconda parte della mia carriera.
Grazie di cuore per l’incredibile lavoro che hai fatto, per tutti I momenti condivisi insieme e tutti I risultati ottenuti.
Tu non sei solo un coach, sei come un padre, una delle persone più importanti della mia vita. Il nostro rapporto e la mia stima nei tuoi confronti continueranno per sempre.
Ti voglio bene”.
Lori
Francesco Paolo Villarico
TAG: Gino Arbino, Lorenzo Sonego
Tifoso di Sonego da sempre,vedendo Sonego negli ultimi due anni e riguardandoli ora ho capito che Sonego non è più il combattente di prima o ha perso quel quid che ti fa vincere una partita o che ha bisogno di uno Psiko per resettare ed eliminare le tue paure.
Con tutto il bene che voglio a Lollo…,direi che non fa una piega…
@ Stefan Navratil (#3980886)
Federer ha cambiato numero. Quello nuovo l’ha dato solo a me, con la preghiera di non divulgarlo, neanche alla Mirca 😎 ❗
Tennis…Caccia… Pesca con canne…giuro che se avessi anche detto “Sono stato azzurro di sci” ti avrei chiamato Rag.Fantozzi Enzo matricola 7829/bis.
Insomma sei stato uno sportivo professionista di alto livello…
Mi fa piacere che hai avuto una vita extralavorativa piena ed appagante, ma non è proprio la stessa cosa.
Comunque nessuno pensa che Sonego possa diventare top 5 o vincere Slam, ma ci sono moltissimi esempi di sportivi che hanno dato il meglio a fine carriera. Ti ho citato la Pennetta, ma anche Lorenzi per restare in Italia. In questi giorni si parla di Ivanisevic… trionfò a Winbledon a 30 anni quando nessuno ci credeva più.
Oggi a 28-29 anni non si è vecchi per migliorare, soprattutto se non si hanno avuti gravi infortuni.
Poi nessuno ha la certezza di riuscirci davvero, ma è sempre meglio fare un tentativo piuttosto che avere rimpianti e chiedersi per sempre come sarebbe andata.
Visto che ad oggi la situazione è stagnante, un cambio di impostazione e nuovi stimoli non possono che essere utili, anche solo come crescita personale.
E se i risultati non arriveranno pazienza, almeno ci avrà provato.
Per chi dice che il coach non è così importante… dipende.
Dipende dal giocatore in primis, e anche da coach. C’è chi ha bisogno di una guida tattica, chi di un perfezionamento tecnico e chi di un supporto emotivo, o più spesso tutte le cose in varie proporzioni, ma non tutti i giocatori sono ugualmente ricettivi, e non tutti i coach sono ugualmente bravi a trasmettere le loro conoscenze. La sintonia non è sempre ottimale…insomma ci sono tante variabili, ma se fossero davvero così inutili tutti ne farebbero a meno… dopotutto costano!
Grande Enzo.
Ti sei goduto la vita.
Un saluto.
Augurando ad entrambi che sia stata la scelta giusta, resto dell’idea che Sonny abbia lasciato quello che è il miglior coach italiano.
… e non può più migliorare, alla sua età… leggo di là che Grigor ha fatto lo scherzetto… un bel tacer… comunque, potrà anche non migliorare ma la voglia di cambiare dimostra sicuramente la volontà di provarci, in bocca al lupo grande Cuore Granata!!!!!!!!!!
Con Gianni e Pinotto erano la mia coppia preferita. Che malinconia.
Ah ah,ah! Capisco l’ironia e anch’io sono stato in dubbio se usare Volandri per puntellare la mia tesi, ma Roger non mi rispondeva al telefono e Gianni Clerici purtroppo ormai è complicato da contattare! Volandri avevo e Volandri ho usato…scusate.
Per me è come se si separassero Sandra e Raimondo.
Condivido ogni parola, è difficile credere che adesso arrivi Colangelo e gli tiri fuori un rovescio alla Agassi…
Quando Berrettini molla Santopadre scrissi: giusto, stando troppo tempo insieme, si diventa amici e non va bene. Il rapporto allenatore-giocatore ne risente negativamente. Oggi lo dice anche Volandri, avrà letto il mio post. Peró non credo che il cambio dell’allenatore possa cambiare di molto la situazione, vedi il caso Rune. Sinner non è migliorato perchè ha lasciato Piatti, semplicemente ha voluto un coach tutto per sé. È stato fortunato nella scelta dell’australiano Cahill, sopratutto sul piano psicologico. enzo
Si, allenava quella che fa Circolando!
Un grande in bocca in lupo a tutti e due. Lorenzo mi piace molto come giocatore soprattutto per l’atteggiamento e la caparbia che dimostra in campo.
è sempre facile dare la colpa agli altri piuttosto che a se stessi !
@ Luca Martin (#3980392)
Ciao Luca!
Necessaria premessa: secondo me Gipo Arbino dovrebbe essere assunto dalla federazione per occuparsi dei bambini, si parlo di quelli sotto i 10 anni, perché la cosa più difficile è far diventare un bambino che gioca a tennis in un tennista professionista, e nel caso di Sonego ha dimostrato di saperci fare. Poi verrà il supercoach che lo farà (forse) diventare un campione, ma sfruttando la formazione di base, lavorando sul già lavorato.
È da almeno 3 anni che dico che Sonego ha bisogno di un vero coach, che non solo lo faccia migliorare dove è più carente, ma che gl’insegni come si gestisce una partita, i suoi tempi, quale tattica e strategia utilizzare, etc. Ma per questo ci vuole uno che sia stato tennista, non necessariamente di punta, basti vedere il lavoro svolto da Alessandro Petrone con Arnaldi (che penso prima o poi divrà anche lui fare delle scelte). Qualcuno dice che è una scelta tardiva, lo dicevano anche di Fognini quando si separò a 30 anni da Davin, e si pensava che la sua carriera fosse finita, quando invece dopo due anni gli regalò il suo più grande successo e la top 10. Io penso che Lorenzo, se saprà scegliere bene, potrà togliersi ancora molte soddisfazioni: non è a fine carriera, checchè ne dica il vecchio barbagianni, ha un fisico integro, e davanti tanti anni di carriera.
@ andrewthefirst (#3980377)
Nessun’eresia: essere tra i primi 10 e vincere a Melbourne sono risultati molto distanti e se non avesse deciso, egli, giovane ma con le idee chiarissime (chiaritesi con Djokovic quale modello), di essere più del bombardiere da fondo campo a cui Piatti voleva costringerlo, non avrebbe vinto in Australia.
@ enzola barbera (#3980288)
4 o 5 anni fa, quand’era al suo meglio e faceva vedere i sorci verdi a Djokovic al Foro Italico?
Ma proprio anche no.
@ becu rules (Not Bec_Style) è come confondere Nadal con Nagal (#3980452)
Ti ribalto il concetto: Sinner ha preso in mano la sua carriera e ha detto testualmente che pur di provare migliorare “si è buttato nel fuoco” . E come è vero che non ci sono le controprove che Berrettini e Sonego avrebbero potuto fare meglio se avessero preso queste decisioni prima, non puoi assolutamente dire che Sinner “sarebbe comunque arrivato dove è ora”. Sinner si è messo in gioco, loro hanno preso altre decisioni. Ognuno è figlio delle proprie scelte. Chi ti dice che Berrettini con un rovescio solido non avrebbe potuto vincere un paio di slam? Non lo sapremo mai perché non ci ha provato. Nessuno denigra santopadre e Gipo che hanno comunque portato questi ragazzi ad altissimi livelli. Ma cambiare a questa età solo per mancanza di stimoli testimonia che non hanno voluto farlo prima perché hanno preferito il certo ( un gran bel livello) per l’incerto (possibilità di fare meglio col rischio magari di perdersi)
@ Stefan Navratil (#3980264)
Ah beh, se l’ha detto Volandri dev’essere vero.
“Molti giocatori italiani che tecnicamente erano inferiori a Sonego che sono entrati nei 20″…
Chi esattamente???
Perché gli Italiani che sono entrati in top 20 si contano su due dita…
Io la vedo in maniera diametralmente opposta – Sonego ha già fatto MOLTO di più di quanto il suo bagaglio tennistico non facesse sperare. È vero, ha un servizio di alto livello (quando funziona), ma proprio sul piano tecnico è un giocatore decisamente limitato.
Spero siano rimasti in buoni rapporti.
Grazie Arbino, per tutto, per aver forgiato un magnifico e gioioso guerriero (altro che la gioiosa macchina da guerra di Occhetto…).
E forza giovanevecchiocuoregranata:
comincia un’altra avventura, farò sempre il tifo per uno come Sonego.
La differenza con Sinner è che Berrettini e Sonego hanno cambiato per cercare nuovi stimoli, una ripartenza nelle loro carriere che si stavano arenando. Sinner invece aveva già a 20 anni il focus sul tennis, sul trovare il team giusto per esprimere il suo potenziale al 100%. Sinner no n ha concesso a se stesso di avere alcuni limiti tecnici. Berrettini e Sonego non si sono mai posti la questione di colmare le loro clamorose lacune sul rovescio, hanno accettato i propri limiti senza mai sfidarli, rimanendo nella comfort zone di avere un coach padre/fratello maggiore che dava loro tranquillità emotiva.
Direi che Sonny proprio una rapa non è, forse non entrerà mai nei top 15, ma ci sono stati molti giocatori italiani che tecnicamente erano inferiori a Sonny che nei 20 ci sono entrati e vinto qualche torneo, penso che Lorenzo fin li ci possa arrivare.
giusto cambiare quando si sente che la routine sta prendendo la strada sbagliata.
Potrebbe andare da piatti…vicino casa, strutture adatte molti giocatori che girano e staff si exgiocatori tra cui adesso anche fabbiano
Ti svegli la mattina e sai che allenamento farai, vai in torneo e sai che ti dirá il coach e persino con quale tono di voce. Non si tratta di esercizi o consigli errati ma di stimoli ed a volte un giocatore ha bisogno di tirar fuori grazie a degli input diversi.
Il cambio di coach può inoltre avere un altro effetto: se hai stima di chi arriva vuoi presentarti bene, dimostrare di esserci, di avere reattività, vuoi mostrare le tue qualità a chi non ti conosce ancora.
Cambiare non è bocciare, non sempre.
Perchè la verità da tanto fastidio? Sonego è giocatore da uno, due turni in un torneo da 500 in su. Piú di lí non và. Che cambi allenatore in vecchiaia (sportiva) è assolutamente inutile. A me Sonego è sempre piaciuto, ma non posso negare che ha dei limiti. Così, giusto per la cronaca, i. Gioventù ho fatto caccia, pesca con canne e subacquea per 30 anni, una decina di anni di tennis, in contemporanea tiro al piattello agonistico. Non contento mi sono messo a cercare funghi ad alto livello, e perfino il vigneron, lavorando il mosto nelle botti Sfido chiunque di voi ad aver fatto una minima parte. Ciao bambocci enzo
@ Andy (#3980388)
Te lo spiego subito. Per i romantici vecchio stampo Sinner è solo un grande campione. I tempi sono cambiati, i campioni come lui e, tanto per nominarne uno, Valentino Rossi, sono aziende in prima persona. È così difficile pensare che, dopo aver messo su un team di prim’ordine Sinner non pensi di metterlo a reddito?
Mah in realtà non cè una regola che vale per tutti e si sopravvaluta il ruolo dell’allenatore, come se il giocatore potesse apprendere e migliorare all’infinito, a prescindere. Quinzi ha cambiato 27 coach – passando pure per il guru austriaco – e si è ritirato a 23 anni senza aver nemmeno avvicinato la top 100. Nadal ha fatto quasi tutta la carriera con lo zio Toni (no cioè lo zio Toni, non un super coach, tanto che FAA – con lo zio Toni spacciato da supercoach perchè gestiva un fenomeno che pure se lo allenavo io sfondava – da circa 10 al mondo fatica a stare in top30). Berrettini con Santopadre è arrivato 6 al mondo e fatto finale a Wimbledon, e per anni a sentire che doveva cambiare che chissà che sfracelli (ma cosa doveva diventare 1 al mondo ?). Ora vediamo se con il nuovo fa meglio. Diciamo che diversi giocatori hanno diverse potenzialità e non tutti hanno i mezzi tecnici, fisici e soprattutto mentali per arrivare ai massimi livelli.
Secondo me Sonego ha già fatto più del suo teorico potenziale, quindi chapeau a lui e a Gipo Arbino. Sinner avrebbe sfondato con Piatti o senza Piatti, ha avuto l’intelligenza e il coraggio di cambiare perchè aveva molto chiaro cosa doveva migliorare, quindi ha accorciato i tempi, ma lì sarebbe arrivato comunque. Sonego è stato quasi top 20 (non top 200, primo italiano a stracciare Nole da numero 1 al mondo) meno di 3 anni fa e dubito che anche con Gesù Bambino allenatore avrebbe potuto ottenere molto di più, ha limiti tecnici notevoli che spesso compensa con la lotta (peraltro facendo spesso confusione) quindi smettiamola di dare contro ai giocatori che non cambiano allenatori, come se il cambio potesse trasformare qualunque giocatore in un top 10 – avremmo 200 giocatori in top10 se bastasse sostituire Tizio con Caio
Bravo tra un po tocca a l altro Lorenzo…stanno cambiando un po tutti…c e aria di rivincite…
A me sembra chiaro: Chi tra i suoi tifosi ha viso un miglioramento sostanziale(rovescio) negli ultimi due anni? Nessuno.
E non li ha visti neanche Sonny.
Se non ora quando?
E non vale dire PRIMA. Hai un allenatore che ti ha portato ad incassare 6 M di soli premi partendo da zero e non decidi se non dopo averle provate tutte. Io credo che la colpa un po’ sia di Sinner. Sicuramente Lorenzo ha visto come lo allenano e ci ha pensato e ripensato.
Meglio tardi che mai. Come andavo dicendo da mesi .i coach incubatrici devono essere abbandonati dopo il necessario tragitto altrimenti si rischia la stasi o la regressione. Con tutto il rispetto per i gipo e per i santopadre ovviamente. Che lo svezzamento dello svezzamento inizi. Buona Traversata.
Siamo sotto Pasqua e l’Agnello sacrificale è il povero Gipo. Che tristezza.
Vai a goderti la pensione
Condivido. Purtroppo a volte l’affetto, l’abitudine e il desiderio di stabilità impediscono di fare cambiamenti, anche quando ci si rende conto che la collaborazione non non è più produttiva e non ci sono progressi.
Inutile dire che è un colpo al cuore. Era la coppia allenatore / atleta italiano più bella del circuito.
Spero che la serenità sempre mostrata (mi ricordo una bellissima inquadratura qualche giorno fa con Gibo in piedi ad applaudire un bel punto di Lorenzo) rimanga al di là del rapporto professionale.
Non sarà facile per entrambi ma spero che trovino il loro equilibrio
Flavia Pennetta nel 2012 non era certo nel momento migliore della carriera, aveva già 30 anni, e dovette operarsi al polso, intervento dal quale si temeva non potesse recuperare completamente. E proprio in quel periodo trovò il coraggio di abbandonare il suo coach storico Gabriel Urpi per assumere Salvador Navarro.
Grazie a lui riuscì ad evolvere diversi aspetti del suo gioco e ottenne i migliori risultati della carriera tra cui Indian Wells e US Open.
Tu sicuramente all’epoca
le avresti consigliato di lasciar perdere e metter su famiglia…
Jannik ha aperto la strada, Berretto e Sonego lo hanno seguito a tempo debito. Speriamo che presto anche Musetti riesca a tagliare il cordone ombelicale
Ma lo avete letto il tweet di circa 2 ore fa di Giorgio Spalluto su Gipo?
Leggetelo e dopo capirete.
Ah però! Disderi e Chieppa… quel vecchio marpione di Gipo se le sceglieva bene!
Scherzi a parte, penso che sia per entrambi un momento un po’ triste, ma il lavoro che Arbino ha fatto con Sonego è stato un vero e proprio capolavoro. Decisione che comunque era nell’aria (subentrerà Colangelo?), curioso di vedere cos’ha in serbo il futuro per questi due…
Si ma nessuno da una rapa può tirar fuori sangue…Sonego ritrovi gli stimoli, ma il suo tennis é quello
Scelta coraggiosa di Sonego; mi sembrava abbastanza adagiato sull’attuale posizione, invece è ancora alla ricerca di stimoli e motivazioni, bene; fisicamente sembra molto poco usurato, potrebbe giocare ad alti livelli ancora per 6-8 anni.
Ciao Annie! 🙂
Ecco un’altra “vedova” di Piatti cui scoppia la bile per i successi ottenuti da Jannik dopo il “guru”.. dovresti esser contento invece di rosicare
Ma che commento è?
Per quanto la notizia abbia degli aspetti molto tristi, bisogna anche riconoscere il coraggio di Sonny, perché come nella vita é necessario ad un certo punto uccidere ( metaforicamente) il padre, anche per un atleta é importante fare uno step evolutivo, come fece Sinner con Piatti…e poi chissà a fine carriera rincontrarsi.
Per quanto la notizia abbia degli aspetti molto tristi, bisogna anche riconoscere il coraggio di Sonny, perché come nella vita é necessario ad un certo punto uccidere ( metaforicamente) il padre, anche per un atleta é importante fare uno step evolutivo, come fece Sinner con Piatti…e poi chissà a fine carriera rincontrarsi.
Propendo per la seconda!
Forse perché si può volere bene ad una persona ma ci si rende conto che per tentare un miglioramento bisogna cambiare qualcosa?
ma non dire eresie…era già nei primi 10 jannik con Piatti… si parla di altri livelli e di altre pressioni…
E se, visti i risultati del doppio entrasse nella “scuderia” Sinner?
Si ma se Ivanisevic fosse un allenatore alla Trapattoni che va bene con i fortissimi se lo metti ad allenare il Cagliari magari non si ripete nemmeno per la salvezza!
Era ora!
Giusta osservazione, mi vengono in mente Tsitsipas ma anche i nostri Seppi e Giorgi, che hanno insistito troppo con il team di partenza. Ma ci sono anche altri esempi, su tutti Nadal, che con lo zio è andato lontanissimo.
Ma io mi chiedo se nel commiato si utilizzano parole ed espressioni da libro cuore, promesse di stima eterna, auguri smielati ecc.. ma perché si allontanano dico io se i rapporti erano cosi idialliaci.
Esatto: ancora ricordo la soffertissima scelta di Fognini nel cambiare l’allenatore che lo aveva portato a certi livelli e che sembrava l’ideale per lui: Leonardo Caperchi. Ma lo ha fatto ed ha proseguito con una bella carriera. Se lo fai a 29 anni è un filino tardi ma comunque meglio tardi che mai anche perchè se non trovi più stimoli sufficienti uscire dai 100 è un attimo a certi livelli. Poi hai voglia di tornare a fare i challengerini per risalire. In ogni caso la scelta può essere per il meglio o per il peggio come per Cecchinato con Vagnozzi. Cambiare se si sta andando bene e si è al top del potenziale è sempre un rischio ma bisogna essere lucidi nel capire il proprio potenziale massimale. Se si vince molto poco da mesi è un tentativo legittimo.
Prendilo tu come coach… ahhhahh
🙂 🙂
@ livornografo (#3980308)
Ivanisevic da musetti…per sonego o scelta semplice tipo colangelo che già lo ha seguito a Doha oppure un italiano che ha finito da poco
Lui non fa sport, lui è un divanista…. 🙂 il suo habitat è il divano sfondato…patatine, pizza, birre e rutto libero
aaahhhhahhhhh 🙂 🙂
È evidente che non hai mai fatto sport. Credo, anzi, che non hai mai guardato nessuno sport.
@ Luca Martin (#3980249)
Ti assicuro, la stessa cosa che stavo scrivendo prima che mi cadesse l’occhio sul tuo commento: noooooo
Ovviamente il mio parere vale quanto vale, poco. Però ho sempre pensato che sia inevitabile per tutti un cambio di allenatore. C’è un mondo di differenza tra un giovane adolescente e un giocatore affermato e professionista, credo proprio che siano quasi degli sport diversi, sono fasi diverse e servono allenatori diversi. Sonego è già anche troppo in là con gli anni, anzi. Sono cambi di livello che avvengono intorno ai 20 anni e di conseguenza i cambi di allenatore. Senza tenere conto che un cambio di allenatore può portare nuovi stimoli, nuovi punti di vista e nuove strade di lavoro per nuovi miglioramenti.
Se sei un talento, se hai un potenziale, se miri in alto, non puoi continuare con l’allenatore del circolo che ti fa da secondo padre. Per fare il salto serve non solo un grande allenatore ma una squadra di professionisti dietro le spalle. Sinner insegna e ha creato un team da vero campione. Fognini l’ha fatto tardi ma ha dato comunque ottimi risultati. Sonego l’ha capito prima che sia troppo tardi anche se non è molto lontano dal suo potenziale. Musetti, con il suo immenso talento, che è quello che ne avrebbe più bisogno non l’ha capito e rischia di compromettere la sua carriera.
ha un rovescio peggio del berra .. trovi uno che insiste su quello
Come scritto altre volte, Jannik a parte, gli altri tennisti italiani di punta erano e per Musetti anche lo è, troppo legati ai tecnici storici, figure quasi paterne, bravissimi a crescerli e portarli fin dove sono arrivati da un lato, ma dall’altro anche creando le basi per una relazione quasi “trappola” perchè li rende incapaci di distaccarsi per provare a migliorare.. Berrettini e Sonego l’hanno capito, Musetti potrebbe arrivarci e qualcosa forse si sta muovendo.. rimane d’esempio la scelta coraggiosa e assolutamente centrata di uno Jannik ancora 20enne che sceglie di distaccarsi dal suo storico allenatore/guru per provare a migliorarsi e completarsi.. sotto quest’aspetto, che differenza con gli altri 3 big italiani
Un sogno: Sonny con Ivanisevic ed inizia a servire a 240 km/h
l’unico che dovrebbe prendere decisioni legate alla chiusura di carriera (da contributore estemporaneo) sei tu
Scelta pessima. Gipo è un grande e sarà durissima per lui. Non auguro nulla di male a un bravo ragazzo come Lorenzo, ma temo ci sia poco da imparare alla sua età e dubito che quello che manchi al suo tennis siano gli stimoli. Penso che nessun maestro al mondo potesse ottenere di più di quello che ha raggiunto Sonego in carriera.
Ma che nome è Gipo Arbino?
@ Zaza (#3980282)
Manca Musetti, ma non tarderá enzo
Secondo me, una decisione inutile e tardiva. Questa scelta doveva farla 4 o 5 anni fa, non adesso a fine carriera. Sonego quello che doveva dare, ha dato. enzo
Alla fine stanno seguendo tutti l’esempio di Jannik
Più che padre sembrava un arzillo e simpatico nonnetto…
A cuore, mi dispiace molto.
ma trovo questa decisione, seppur tardiva, necessaria.
A volte, pur a malincuore, occorre prendere decisioni dure ma inevitabili.
a mio avviso, avrebbe dovuto cambiare già un anno fa.
dopo 20 anni, è necessario trovare novità e nuovi stimoli.
cose che solo un nuovo allenatore, ti può dare.
curioso, a questo punto, di sarà il prescelto di Sonny.
Siccome sei una persona buonissima, io condividerò sempre le tue scelte caro Lori.
vai su un allenatore internazionale…. e prendi il meglio !
daje!
Sembrava ormai una coppia inseparabile, mi sorprende a questo punto della sua carriera.
Da quel poco che si può capire vedendo le persone solo in TV, Gipo Arbino mi è sempre sembrato una gran brava persona. Anche Sonego mi pare un gran bravo ragazzo. Penso si siano lasciati senza rancore. Comunque mi spiace questa separazione.
Personalmente credo si dovesse fare prima e lo stesso per Musetti (e Berrettini). Non per demeriti degli allenatori ma per necessario affrancarsi da una relazione certo professionale ma troppo personale che alla lunga limita la possibilità di evolvere. L’ha detto recentemente anche Volandri in una intervista: “Nel nostro paese dobbiamo imparare che servono più rapporti professionali che personali quando si parla di coach”.
Sonego, a breve avrà 29 anni. Secondo me e’ corretto che provi un nuovo coach X magari tentare di fare un’entrata nei TOP 20. Gipo sono certo che sia d’accordo con la scelta di PAVAROTTI.
Non vedevo contributi rilevanti di Arbino durante le partite.
Peraltro lo stesso discorso vale per Tartarini con Musetti.
un po troppo tardi per cambiare un tennis che e’ prmessocche’ perfetto tranne il punto debole che e’ il rovescio anche se compensato da un eccellente dritto.potenziare il rovescio non sara’ facile ma ti auguro il meglio
Nooooooooo!
Vedere Gipo mi emozionava sempre.
Sembrava proprio un padre.
Una figura affettuosa e carismatica.
Spero che Lorenzo ci ripensi immediatamente!
(In realtà sono affari suoi, ma certamente mi dispiace troppo).
Una scelta difficile.Come dico sempre, un rapporto ha un inizio e una fine. Non si sa quanto possa durare,ma quando è finito, bisogna avere il coraggio di cambiare. Auguri ad entrambi per il futuro. Avete percorso un lungo tratto di vita insieme e con grandi risultati
prenderà Ivanisecic?
quando si interrompono questi sodalizi di lunga durata è sempre un pò uno shock. adesso si comincerà a fare la solita dietrologia, ma ci sta che dopo così tanti anni insieme Sonego, come dice lui stesso nel messaggio, abbia bisogno di nuovi stimoli.
e una parziale e ulteriore chiave di lettura è che magari Arbino, visto che l’età comincia ad avanzare, non abbia più la voglia di girare per il mondo.
auguri a tutti e due per le prossime tappe che percorreranno.
Non so se Sonny ha fatto la scelta giusta.
Erano molto solari insieme.