Marozsan, “indigesto” ai top10…
25/03/2024 14:12 
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Fabian Marozsan (foto Getty Images)
Il Miami Open sta avanzando tra maltempo, qualche polemica e anche molte sorprese. I tennisti USA sono stati decimati, con le uscite premature di Fritz, Paul e Tiafoe, tanto che le speranze dei supporter locali sono riposte in Ben Shelton, prossimo avversario di Lorenzo Musetti. Ma l’upset più rumoroso e clamoroso è quello di Holger Rune, protagonista in negativo di una prestazione quasi irritante, solo due game rimediati ieri contro Fabian Marozsan. Tuttavia, andando a guardare questa sorpresa più in profondità, il tennis fatto di impatti puliti e velocità d’esecuzione dell’ungherese ha contributo in modo decisivo ad affossare la pessima prestazione del talento danese, e c’è anche una statistica davvero sorprendente. Marozsan in carriera ha affrontato 4 top10 e ne ha battuti 3: Alcaraz (Roma), Ruud (Shanghai), Rune (Miami). Tre successi di assoluto prestigio, ottenuti in tre tornei Masters 1000. Vittorie troppo importanti per relegarle solo a casi fortuiti. Lui quasi ci scherza sopra, con un’attitudine leggera che lo premia ancor più. La realtà è che il magiaro è stato bravissimo a trovare il suo miglior tennis contro avversari forti non nella miglior giornata, fatto questo che denota qualità e intelligenza.
Attualmente Marozsan è n.57 ATP, al proprio best (già toccato dopo gli AO24), ma nel Live ranking è già n.51 il prossimo turno a Miami contro Popyrin non sembra affatto chiuso. Così Fabian ha parlato alla stampa dopo il suo grande successo, mostrando consapevolezza dei propri mezzi e voglia di migliorare ancora.
“Mi piace davvero giocare ai massimi livelli, contro i migliori. È stata una bellissima giornata oggi, ho potuto godermi ogni momento sul campo dello Stadium. Ho giocato contro uno dei primi 10 giocatori, uno che ha il potenziale per essere tra i primi tre in futuro. Ho provato a mettergli pressione e ho giocato a tennis ad alta intensità. Non ha trovato il modo di rientrare e fare qualcosa di diverso. Quando gioco cerco di non concentrarmi sull’avversario ma sul mio gioco”.
Effettivamente Rune ha tenuto un profilo basso, con quel sorriso beffardo dopo i suoi errori che davvero non l’aiutano a migliorare… ma i colpi di Marozsan sono stati una bellezza per efficacia e pulizia d’uscita della palla dalle sue corde. Un tennis aggressivo, con tempi di gioco rapidi e per nulla banale. Tutto è andato così in fretta che Holger non ha trovato il pertugio per rientrare. Anzi, per entrare proprio nel match…
“Quando sono uscito dallo stadio ho detto al mio allenatore: “Non posso credere a quello che è successo!” È stato proprio come… boom boom, in un’ora o qualcosa del genere (59 minuti, ndr). È una sensazione nuova per me giocare in queste condizioni”.
L’intervistatore fa notare al magiaro che Rune è il terzo top10 battuto in 4 confronti contro i migliori dieci. “Questa è una buona statistica! Ma non so perché sono speciale in queste partite. Cerco di fare del mio meglio in campo e a volte succedono cose importanti. Mi vedo come un nuovo arrivato nell’ATP Tour, i ragazzi non mi conoscono, cerco di sfruttare questo vantaggio”. In effetti Marozsan ha già 24 anni, è diventato professionista nel 2017 ma è stabile sull’ATP Tour solo dal 2023, quindi ancora relativamente nuovo, e lo è assai per i migliori. “Cerco di godermi ogni momento qui. Questo tipo di torneo è come un Grande Slam, hai un giorno di riposo dopo ogni round, per me è una cosa positiva. Ho molta fame, questa è la chiave. Ho fatto una buona corsa a Indian Wells, quindi sono fiducioso”.
Un’altra vittoria contro un Top10, molto diversa da quella su Alcaraz a Roma: “Era una novità assoluta affrontare Alcaraz a Roma. Adesso sono nella top 100, ho al mio attivo le partite di Shanghai (dove Marozsan ha raggiunto i quarti di finale, ndr). Ho ben in testa questi momenti e mi aiuta ad avere fiducia in questo tipo di partite. Miami è nuovo per me ma non così nuovo come lo era Roma. Sono migliorato più di quanto mi aspettassi negli ultimi sei o sette mesi. Alcaraz è stato un punto di svolta, ma sono ancora un ragazzo sull’ATP Tour”.
“Volevo diventare top50 nel 2024, ora ci sono davvero vicino. È tempo di alzare le ambizioni, quindi dico… voglio diventare top30. Poi, chissà…” e se ne va con un sorriso. Ragazzo semplice, molto cordiale, con un potenziale ancora inespresso. Forse per fare un altro importante salto di qualità è necessario un miglioramento sulla forza, ha una struttura esile, ma ormai la tendenza del tennis moderno è più sulla velocità ed elasticità che sulla potenza muscolare. Marozsan è un bell’acquisto per il tennis di alto livello. E visti i numeri, i top10 sono avvisati…
Marco Mazzoni
TAG: Fabian Marozan, Marco Mazzoni, Masters 1000 Miami 2024, Miami Open 2024
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Attila è il loro eroe nazionale…
È il classico giocatore discontinuo che va a fiammate,prima dei 2 1000 nelle ultime 5 partite ha perso 4 volte,nella partita secca può essere pericoloso ma non esprime mai lo stesso livellodigioco,può avere picchi molto alti come anche sbagliare cose banali
Prima ho letto di fretta, leggendo solo sul “peso”.
Su questa sola frase, forse, non sono d’accordo con te, ma solo come “esplicitazione di un concetto” e non certo per quel che hai visto.
Premesso che ci credo che sapesse anche “appoggiarsi”, quindi buon per lui.
Però in questo io non vedrei una fase difensiva “tipica”.
Nel senso che io parlo di “grande fase difensiva”, quando uno non si appoggia, ma, prima riesce ad arrivare benissimo su palle sia pesanti e arrotate, oppure anche “piatte” e veloci e,poi, non si appoggia “semplicemente”, ma usa del “suo” per rimandarle di là, magari “meno pesanti” del colpo originario quando esso era pesante, ma cmq belle “arrotate ed insidiose”, sia per poi prendere in mano lui lo scambio, sia cmq per non dare mai all’altro chiusure facili del colpo. (Per fare esempi in Sinner, ogni tanto, quando è in difesa e prova a fare quanto sopra, a volte gli vengono fuori palle abbastanza facili da “chiudere” per l’altro, per questioni di “spin” e non certo per carenza di reattività, quindi penso che anche qua JS in futuro riuscirà a migliorare, avendo pochi limiti…o cmq penso che i suoi coach gli daranno certi suggerimenti… o già glieli danno, io non lo posso certo sapere… Ma, dai primi anni in cui JS giocava, vedo che ha cercato di cambiare pure questo…).
In concludere, per quel che hai visto, io avrei descritto l’ungherese come “riesce pure a ribaltare lo scambio appoggiandosi”, che magari può sembrare la stessa cosa di dire “fase difensiva”, ma, per come ho spiegato sopra, per me ha un significato un po’ più limitato e specifico (quindi, ripeto, se lo hai visto ci credo al 100% che lui “difendesse” anche così…).
Spero che non prendarai questo post come offesa personale, perchè non lo vuole affatto essere… Se poi non sei d’accordo, ben venga di sentire pareri diversi…
A 21 anni non era nei 300 ed ora si sta facendo una carriera.
Io avevo un po’ questa impressione, ma l’ho visto davvero troppo poco… quindi non mi “espongo” ancora… Vi ringrazio…
E’ un colpitore naturale alla Sinner. Con meno rotazione ma più capacità di lavorare la palla con slice e smorzate. Non avrà mai il peso di palla di Sinner ma è un piacere vedere come fa correre la palla con facilità. Con Alcaraz fece una serie di vincenti da urlo, anche nella fase difensiva appoggiandosi ai colpi di Carlos. Ricordo Ljubicic esterrefatto in telecronaca.
Grazie come al solito per la tua cortesia.
Ho visto solo gli hilights, ma devo dire che mi ha impressionato. I colpi li ha e anche con ottima capacità di variare. Se trova la continuità non sarà un cliente facile per nessuno.
@ ospite (#3975787)
Per me genera peso in autonomia.
Sicuramente Marozsan ha giocato una buona partita ma ieri Rune era inguardabile,il suo atteggiamento da menefreghista alla Musetti quando non si è in una buona giornata mi ha dato particolarmente fastidio.Anche Sinner non è stato brillante ma i grandi campioni sanno venirne fuori anche quando non si è al 100%,la palla gli viaggiava poco,la reattività e la lucidità erano un pó appannate ma mentalmente è rimasto lì ed ha lottato su ogni punto capitalizzazione le poche occasioni che ha avuto.Rune ha dimostrato ancora una volta che anche se ha il talento dei fenomeni non ha la loro stessa testa
Visto giocare a Trieste, palla veloce e variazioni, forte
Mi fido di te capitano. So che è pericoloso, i suoi risultati non vanno sottovalutati, io però non sono riuscito a vederlo bene, solo di sfuggita per poche partite, nè so se nei prossimi mesi potrò farlo (penso che vedrò solo i miei pochi “amati”: Sinner, Alcaraz, Becuzzi, ecc.)
Domanda (@te + @chi avesse seguito benissimo il giocatore:): nella vittoria vs Alcaraz, che non ho visto in allora nè penso che avrò voglia di rivedere”, si “appoggiava” alla palla dello spagnolo o generava “peso” in “autonomia”?
PS: Scusa capitano se ti faccio troppe domande (te ne ho fatta una pure in un altro articolo): se non hai tempo o non puoi, considerale come non fatte…
Dare dell’Unno a un Ungherese è come dare del Visigoto a uno Spagnolo o dell’Ostrogoto a un Italiano. Lì sono solo passati…
Sognare non costa nulla.
Spero che Jannik lo incontri in finale… 🙂 🙂
Si, tennista talentuoso e imprevedibile. Pecca di continuità, ma sulla partita secca è pericoloso per tutti.
Piacevole da veder giocare, bravo a spezzare il ritmo degli avversari con palle corte.
Il magiaro, da buon Unno, dove passa non fa più crescere l’erba e a Wimbledon darà del diserbante a parecchi Califfi con il suo gioco d’anticipo.
Un bravo ragazzo, umile e con un gioco molto piacevole un po’ come Humbert…se possibile ancora più esile di Jannik e forse un po’ troppo leggero…