Wilander: “Per Djokovic ormai i tornei del tour servono a giocare qualche match e valutare il suo stato di forma”
Il mondo della racchetta di interroga sul brutto inizio di stagione di Novak Djokovic. Il n.1 del mondo era solito dominare in Australia e poi ben figurare sul cemento prima di sbarcare sulla terra battuta in Europa. Quest’anno non è andata così, battuto da Sinner un Australia e poi da Nardi a Indian Wells. Italiani indigesti e di grande talento, ma la forma del campione serbo lascia finora a desiderare. Che sia l’inizio del declino per Novak?
Non lo crede Mats Wilander, sette volte campione Slam e oggi stimato analista. Ai microfoni di Eurosport UK, lo svedese ha speso le sue parole su Djokovic, ritenendo che in questo stadio della carriera le sconfitte nei tornei non Slam non siamo affatto rilevanti per il serbo.
“A Novak Djokovic ormai non importa molto quando perde nei tornei più piccoli. Voglio dire, vorrebbe vincere ogni torneo, vorrebbe vincere ogni partita”, ha detto l’ex numero 1 del mondo. “Ma penso che a volte in questo periodo vada in viaggio solo per mettersi alla prova e vedere a che punto si trova col suo tennis. Quanto è stato buono il mio allenamento a casa? Questa è la domanda per lui importante. Poi arriva a un torneo e affronta gli altri professionisti, i migliori giocatori del mondo, e si rende conto che dopo aver vinto un round o due o tre o qualunque sia il risultato, penso che realizzi, oh okay, sono abbastanza vicino a dove voglio essere, non ho bisogno di migliorare in questo particolare momento. Se arriva una sconfitta, pazienza”.
“Mancano due mesi a Roland Garros ed è allora che devo essere al meglio, così come per Wimbledon, e poi vai avanti e speri nelle Olimpiadi, questo è quel che ritengo pensi Djokovic adesso. In questo momento, in termini di competizione, siamo un po’ fuori stagione per lui. Sarebbe fantastico vederlo vincere di nuovo il Sunshine Double, ma non gioca nemmeno a Miami. Quindi, fondamentalmente, si tratta di disputare un paio di partite, capire che è molto vicino alla sua forma, e quindi andarsene casa, allenarsi di nuovo per essere pronto alle grandi sfide”.
Secondo Wilander, Novak in passato ha giocato fin troppi tornei nell’arco dell’anno. “Ero sempre preoccupato che Novak vincesse troppo e penso che negli ultimi anni non abbia vinto molto sul tour, motivo per cui sta vincendo così tanti tornei del Grande Slam, dove arriva fresco. Non penso che abbia importanza il resto per lui” conclude lo svedese.
Mario Cecchi
TAG: Mats Wilander, Novak Djokovic
Le Gufate di Sfigander ormai non fanno più paura a nessuno.
Nel caso di Nole, sbilanciarsi in pronostici ad oggi è impossibile. Fino alla fine dello scorso anno è stato 2 spanne sopra tutti e non credo che un momento di appannamento vada visto come avesse imboccato il viale del tramonto. Almeno un paio di titoli tra Slam e 1000 li porta a casa pure quest’anno
Abbiamo celebrato le imprese di Sinner c. Djokovic negli ultimi mesi ed in quel momento era giustissimo farlo.
La percezione era del giovane tennista che stava definitivamente sbocciando e che riusciva a sconfiggere il campione leggendario che, nell’immaginario collettivo, era considerato pressoché imbattibile e più forte anche del tempo che inesorabilmente passava… Un mito fermo nel tempo e dal tempo non scalpito.
Forse tra qualche anno, quando la storia avrà messo in prospettiva le cose, questo passaggio tra fine 2023 e inizio 2024 verrà visto in modo diverso.
Forse questi ultimi incontri tra Nole e Jannik verranno ricordati come un’impresa del vecchio campione che, contro un Sinner che stava esplodendo e avviandosi a diventare dominatore o codiminatore del circuito (speriamo, dita incrociate) riusciva, a 36 anni, a vincere la Finale di Torino e ad arrivare ad un solo punto dal bissare impresa in Davis.
Ricordo da bambino una partita leggendaria di Connors agli US Open (forse semifinale o quarti, non ricordo contro chi giocasse e nemmeno se la vinse, forse qualcuno avrà voglia di ricordarmelo) in cui il vecchio campione (penso fosse tra i 35 e 40 anni) lottava come un leone contro un avversario molto più giovane.
In quella partita c’era la netta sensazione che l’impresa la stava facendo Connors e non certo il suo avversario.
Questo per dire che forse Nole (come prima Rafa e Roger) è quasi schiavo della sua grandezza, come se fosse condannato a continuare a vincere anche in un momento in cui l’anagrafe dovrebbe dire che non è più possibile o almeno non può essere più dato per scontato.
Credo che Nole dovrebbe godersi gli ultimi anni di carriera scrollandosi di dosso il ruolo di campione invincibile ed affrontando da underdog in caccia di impresa i match contro i top players del momento … Un po’ come Jimbo in quella partita di fine anni ’80 (credo) che ricordavo prima
E’ sempre stato un pò così, più sei forte più sei in alto in classifica meno tornei fai e fai solo quelli più importanti. Adesso poi che sta più di là che di qua…. O forse semplicemente sono gli effetti avversi di non aver fatto il vaccino 😯
@ Tiger Woods (#3972052)
Beh, anche Rafa da tempo punta soprattutto sugli Slam, anzi, ha iniziato a razionare partecipazioni ben da prima di Nole che nel 2022/23 ha giocato anche 500, 1000 e ha totalizzato 3 Slam e Final, battuto in Davis dallo straripante Jannik..e quest’anno non ha giocato per fare passeggiate di salute, facendo semi agli AO e, nel primo turno di IW, arrivato palesemente sottotono, ha comunque lottato con Vukic (se non sbaglio) che non si sta comportando male e ha perso con un Nardi in stato di grazia in 3
set..non è più infallibile, ma non è tipo da aggirarsi sul campo, quando gioca dà tutto quello che ha, già che è lì non vedo perché dovrebbe fare diversamente
@ Tiger Woods (#3972052)
Vedo che l’argomento paragone (tra i due, essendosi nel frattempo il terzo già tolto di torno) è molto sentito…
Staremo a vedere se oltre Montecarlo (che fa il paio con la recente partecipazione Serba ai Pozzi Indiani) Barcellona e Madrid (che fanno il paio col torneo di Belgrado/Banja Luka, se non verrà sostituito da quello di Bucarest, pur essendo evidente la disparità di prestigio tra questi tornei: non è colpa di Giocovic se la Serbia ha una briciola di importanza tennistica rispetto alla Spagna anzi…senza di lui proprio non ne avrebbe) NadalParera parteciperà ad altri tornei ad eccezione di RG e Uuimbledon…
Non mi sfugge che il Maiorchino sia al rientro da un infortunio ma credo che a voi che lo tifate sfugga che lui ed il Serbo abbiano in mente gli stessi obbiettivi per questa, probabile, ultima stagione agonistica, a cominciare dalla medaglia d’oro olimpica in singolare al RG.
A me questo non sfugge: sono i vantaggi della terzietà federeriana!
Mats dice che era preoccupato che Djokovic vincesse troppi Tornei. Complimenti per la sportività e soprattutto sono notevoli i pensieri che gli passono per il testone. Chapeau
@ Betafasan (#3972068)
Può essere che non osi, ma può anche essere che lo consideri già ritirato de facto.
In ambedue i casi atteggiamento discutibile.
Poco ma sicuro!
Ci si preserva per durare di più ma così facendo passano mesi e si è ancora più vecchi con giovani più adulti e pronti. Questa è la fregatura del vecchio con tattiche da temporeggiatore Fabiano.
Infatti …..
Comunque Nole gioca per vincere. Se non può (o non gliene frega di) vincere, semplicemente non partecipa. Ma se partecipa da tutto quella che ha (che magari può non essere sufficiente, talvolta)
La foto di Gufander sembra quella di un gipeto appollaiato su un trespolo lungo il fiume per veder passare la carcassa del serbo
Inquietante
Bravo! Vilander ha detto una banalita’…..
La differenza tra un grande campione e tutti gli altri giocatori si gioca su tanti piccoli dettagli fisici, tecnici e sopratutto mentali, quando il primo aspetto è assodato che sia inferiore agli altri ma soprattutto quando a livello mentale hai fornito alla concorrenza diverse occasioni in cui hai mostrato le tue fragilità è evidente che continuare a dominare sia molto complesso.
quindi melbourne nn era abbastanza importante ..
Non sono tanto d’accordo con Wilander, credo invece che Djokovic abbia imboccato la via del declino per comprensibili ragioni anagrafiche (hai voglia a dire… i muscoli rispondono meno, la reattività cala, eccetera) e, inoltre, si è reso conto che deve competere con giovani veramente forti, che non hanno sggezione e lo battono. Pensare che usi i tornei 1000 quasi come allenamento (per giunta parziale…) in vista di slam o olimpiadi mi pare proprio una boutade.
Poverino wilander…di Nadal non osa dire nulla. Meschino
Lui può essere interessato a quello che vuole ma resta il fatto che ora è battibile anche nei suoi appuntamenti importanti. Questo fa la differenza tra un “ritirando” e un campione nel pieno della sua carriera. Se poi riuscirà a fare un finale alla Sampras/Pennetta vincendo uno slam finale meglio per lui ma ormai se 4 o 5 giovani crescono ancora è difficile che avvenga: gli ostacoli duri si sposterebbero prima nei tornei slam agli ottavi o ai quarti! Sampras si ritirò comunque a 31 anni non a 40!
Questa è la differenza tra lui e Rafa. Lo spagnolo darebbe l’anima anche nel primo turno del torneo sociale, a Nole già
da tempo interessano solo Slam e Olimpiadi.
Buongiorno Mats. E con la scoperta dell’acqua calda come siamo messi ?
E’ così da anni, lui studia una progressione di forma quasi matematica per avvicinarsi ad ogni slam.
Fino ad oggi è sempre riuscito ad accendersi come voleva lui, ma prima o poi questo meccanismo verrà meno(gli è già successo a Wimbledon e AUSopen) costringendolo a pensare se non sia meglio provare a vincere qualche torneo minore piuttosto che perdere 3 mesi in preparazioni propedeutiche e lì verrà fuori il rischio infortuni e a meno di ritiri improvvisi si avvierà anche per lui un declino infermieristico come per Roger e Rafa.
E’ così da tempo, anche se si sta giocando il record di tornei vinti