Lew Sherr, CEO della USTA, descrive il progetto del Premier Tour: “Il tennis oggi sottoperforma commercialmente, è un problema la sua sostenibilità”
Dopo svariate illazioni e indiscrezioni, finalmente si tolgono i veli al progetto del Premier Tour, ipotesi di nuova struttura dell’annata tennistica guidata dai 4 tornei dello Slam. A parlare con dovizia di particolari è Lew Sherr, CEO della federazione americana (USTA) in una lunga intervista rilasciata a Sport Illustrated. Il concetto di base è banale, potremmo affermare “coerente”: gli Slam guidano l’annata, insieme a 10 tornei top, come lo sono oggi i Masters 1000, tutti da svolgersi su due settimane tra uomini e donne con 96 giocatori. Poi un Master di fine anno, sempre combined nella stessa sede e almeno due mesi di sosta prima della nuova annata. In mezzo anche una competizione a squadre e almeno una, o due, settimane di riposo prima e dopo un major. Il ranking darebbe accesso a questi tornei top ai migliori 100, e quelli tra il 100 e 300 della nuova classifica giocherebbero un circuito del “piano di sotto” per guadagnare posizioni e strappare un posto nei maggiori eventi. Questi e molti altri temi sono trattati nell’intervista, della quale riportiamo alcuni passaggi significativi, come i motivi hanno spinto gli Slam a muoversi per rivoluzionare la stagione tennistica.
“Tutto parte dalla constatazione che il tennis è uno sport attraente, ma sottoperforma commercialmente, il che sta creando sfide per la sostenibilità dei tornei e quindi degli atleti. Non penso che sia una novità per nessuno nel settore. Torniamo al 2021. I sette stakeholder del tennis hanno incaricato il Boston Consulting Group di capire quali fossero i problemi nello sport e quali potrebbero essere le opportunità. E tutta quella ricerca, che ha coinvolto anche 5.000 appassionati di tennis in tutto il mondo, ha sottolineato il fatto che il tennis, sebbene ampiamente popolare, coinvolge il 70% degli appassionati solo attraverso i quattro major. E il feedback ha anche indicato che gli eventi durante la stagione mancano di coerenza. I fan hanno difficoltà a seguire la narrazione. Diluiamo il nostro prodotto. Competiamo con il nostro prodotto. Ci sono momenti con troppi eventi sparsi qua e la per il mondo, i fan faticano a sapere dove guardare. Perché Sinner gioca a Rotterdam e Alcaraz è da qualche parte in Sud America? Il modo migliore per presentare lo sport ai fan è un formato in cui i migliori giocatori giocano in una sorta di stagione d’élite. Allo stesso tempo, dobbiamo tenere conto della salute dei giocatori, del riposo, dei picchi di prestazione“.
“Dal punto di vista dei tornei, ci sono troppi eventi che non sono considerati utili allo stesso sport, e poiché sono diluiti, sono in competizione tra loro. Cerchiamo quindi di affrontare gli ostacoli strutturali del sistema e di proporre una soluzione più espansiva e più olistica che affronti tutto questo. … Dieci tornei su circa 140 determinano l’80% di tutta l’economia. Quattro di questi sono gli Slam più altri sei. Quindi è tutto incredibilmente concentrato“.
“Stimiamo che il valore del tour oggi sia di 1 miliardo di dollari. La nostra opinione è che il miliardo venga ridistribuito per garantire che i giocatori guadagnino in modo sostenibile e soddisfacente. Dobbiamo separarci da ciò che esiste oggi. L’analogia con ciò che l’ATP ha sviluppato con i sauditi, immagino sia un po’ una questione di mele e arance. Queste non sono opportunità che si escludono a vicenda”.
“Stiamo prescrivendo settimane specifiche in cui non si gioca, ma sappiamo che la concorrenza è importante. E se sei un giocatore di livello inferiore, potresti non giocare abbastanza partite: se perdi presto in un modello come questo, potrebbero non esserci abbastanza partite per raggiungere il massimo delle tue prestazioni, quindi abbiamo identificato una serie di settimane nel corso dell’anno in cui potresti scendere ad un tour di livello inferiore per giocare più partite”. In pratica il famoso tour di quelli fuori dai famosi “96” che teoricamente giocano i nuovi eventi premium.
“Gli ostacoli per arrivare a questo nuovo modello? Si tratta di una massiccia rivisitazione del modo in cui viene presentato lo sport e il cambiamento è difficile. E vogliamo farlo bene e ci stiamo prendendo il nostro tempo e stiamo lavorando con le parti interessate per assicurarci di riflettere su tutte queste domande che voi e gli altri fate, perché è importante. Alla fine richiederà un cambiamento dall’interno e questo è davvero difficile. Quando? Mettere una data è difficile… ipotizzare il primo gennaio 2026 può essere una ipotesi ma di non facile realizzazione. Non stiamo cercando scorciatoie, è un processo difficile che coinvolge molte parti in causa e prima di arrivare alla svolta dobbiamo valutare ogni aspetto e perdere le decisioni giuste”, conclude il CEO della USTA.
Un progetto quindi che andrebbe stravolgere totalmente l’annata tennistica, divenendo in pratica un unico tour premium maschile e femminile, con un livello inferiore, una sorta di tour Challenger “rafforzato” per salire in classifica e poter giocare nei principali tornei. Un modello che richiama da vicino la F1, con 4 GP di maggior fascino e prestigio. Vedremo se questo progetto avrà successo, o si continuerà con la maggior integrazione tra ATP e WTA come proposto dai sauditi. Di sicuro nelle stanze dei bottoni si lavora, già da tempo, a un tennis molto diverso da come lo stiamo vivendo.
Marco Mazzoni
TAG: Lew Sherr, Marco Mazzoni, Nuovo Tour Slam, Premier Tour
Chiaramente solo a livello superficiale:
500.000 telespettatori per una finale “1000” nei soli USA non sono poi cosi’ pochi, data la concorrenza indigena di Baseball, Football, Basketball…
Io vedrei i 10.000.000 di spettatori , per la stessa finale, a livello planetario sicuramente sotto-stimata: basti pensare alla sola Spagna + latinos vari, con un Alcaraz in finale.
I personaggi sportivi sono facilmente idolatrati e un circuito “A” sfrutterebbe al massimo la attenzione sui “top”.
Oggi i giovani sanno chi e’ Sinner ma non sanno chi e’ Federer.
La Cina e’ una fretta di mondo sempre piu’ importante, il mondo Arabo forte della sua tradizione culturale, che non sta a noi giudicare, e’ interessato, ecc. ecc.
La cosa va valutata necessariamente con una visione piú ampia, dove é innegabile che la “disunione fa la debolezza” in particolare la fondamentale risorsa che sono i diritti TV dei 4 Slam + altri tornei di vertice, che venduti in blocco valgono MILIARDI all’ anno
Bravo Sherr, il problema è la sostenibilità di un Sistema che per accumulare soldi è pronto, alla bisogna, a vendersi allo Sceicco di turno, rappresentante di Paesi dove i diritti civili sono una barzelletta. Che tristezza.
Fa piacere leggere osservazioni intelligenti come le tue.BRAVO!!!
In sintesi nessuno paga per i milioni o presunti tali spettatori, ma per quanti soldi l’evento riesce a generare nel mercato a cui appartiene. Ed è questo di cui stiamo parlando.
Se poi per te 500 mila spettatori e 91 mila 18-49 sono tanti nel mercato americano allora non bisogna neanche parlare in quanto non hai la minima idea di come funziona o quali sono i numeri medi fatti normalmente nel seppur oramai in fase di irreversibile declino del panorama tv americano.Eppure il link x vedere gli altri programmi di sport la domenica l’ho postato così che chiunque possa rendersi conto di quanto impopolare il tennis sia.
Il problema è che non è così. Gli usa sono i più “sensibili” a guardare lo sport in TV dato che la pratica è nata lì. In altre na”zioni di grandissimo popolazione, il tennis non viene fatto vedere su canali “Importanti” quindi scordati I numeri in proporzione.
Senza tener conto che in molte nazioni ,vedi Europa, il tennis è su canali a pagamento quindi anche qui la tua proporzione non vale perché i potenziali spettatori sono molti meno.
Inoltre, fare x spettatori in usa è molto diverso che farli in India, Romania, Russia o Africa dato che ciò che conta è quanto vale la moneta di quel paese visto che chi paga sono o gli utenti o la pubblicità e tutto viene riportato in us dollari. Vedi ad esempio il prezzo dei biglietti dei film, per quello tutto viene riportato in usa e worldwide . Stop.
Terzo, siccome siamo in un mercato, bisogna vedere quanto fa la concorrenza e anche se fossero 10 milioni e non lo sono, sono una miseria.
Quindi no, i grandi numeri il tennis non li ha e non li avrà mai.
Semplicemente il tennis è uno sport di nicchia, per ricchi, e visto prevalentemente da ” anziani” ( > 49, anche molto di più visto lo “skew” di questi dati). Aka è poco marketizzabile se si toglie il fattore ricchi che è l’unico a suo favore.
Il problema di questa proposta non è tanto la sua matrice capitalistica (a quella ormai siamo abituati) ma il fatto che è espressione di un capitalismo cieco.
Qui si pensa solo ad aprire le saccocce di fronte allo sceicco o al businessman USA di turno e a riempirle il più possibile e il prima possibile, senza nemmeno preoccuparsi del motivo per cui quei soldi vengono dati.
Un capitalismo “illuminato” è quello che investe sul prodotto per cercare di renderlo sempre più appetibile… Qui invece l’obiettivo è solo raggranellare più soldi possibile e più presto possibile.
Manca totalmente la visione sull’origine della forza del prodotto che si sta vendendo.
Il problema non è tanto creare tennisti di serie A e di serie B (anche se pure su questo ci sarebbe molto da dire).
Il vero problema è che si crea un pubblico di serie A e uno di serie B, anzi direi di serie C2.
Per creare un circuito di élite si ammazzano tornei di grande storia e tradizione che diventerebbero meno degli attuali challenger.
Potrei citare Amburgo, Barcellona, Queens, Rotterdam, Vienna e tanti altri.
Con essi poi si ammazza la diffusione del tennis in ampie zone del pianeta, non solo Africa, Sudamerica e Asia ma anche Germania e nord Europa… Tutte zone in cui non si vedrebbe più giocare un tennista tra i primi 100, se non in qualche raffazzonato torneo di ripiego.
Il tennis diventerebbe uno sport d’élite, visto dal vivo solo in nazioni ricche (e nemmeno in tutte) e da persone ricche.
Tutto questo senza capire che il vero valore del tennis (come di ogni sport) è la sua diffusione e la passione popolare che genera… Passione che non ha portafoglio ma che è in definitiva il motivo per cui portafogli molto capienti vengono aperti.
Una visione illuminata, anche in una prospettiva capitalistica, dovrebbe invece, a mio avviso, mettere al centro e tutelare la passione che il tennis genera e non limitarsi a spremerla come un limone.
Bisognerebbe cercare di tutelare la diffusione del tennis in posti dove è molto amato ma che già oggi ricevono le briciole (Sudamerica) e favorirne la diffusione in posti, anche poveri, dove ancora non lo è (Africa, India, sudest asiatico).
L’idea è invece solo quella di portarlo all’incasso, bello infiocchettato, di fronte ad una élite di ricconi che però oggi lo vogliono e lo comprano (domani chissà) proprio per la grande passione che c’è dietro e di cui gli illuminati riformatori non sembrano minimamente preoccuparsi
Pare evidente che non lo sia per tutti.
Possiamo pensarla come vogliamo, ma pare che anche tanti tennisti nel pieno dell’ attività la pensiamo come loro..più soldi e basta. Da un certo punto di vista la programmazione ci può anche stare, perché se vai a vedere i top fanno si e no 15 tornei (a volte saltando anche dei 1000). Sinner oltre i mille centellina, giustamente, gli altri tornei. Ma il problema è che non sono tutti top 10, sicuro di arrivare alle fasi finali degli slam o Major quindi di guadagnare tanti soldi. Per questo, al momento tanti giocano i 250. Questa proposta per ovviare al problema caricherà di soldi i giocatori che parteciperanno ai tornei anche se perderanno nei primi turni, e saranno tutti felici e contenti. Il problema verrà secondo come con la voglia di competere e giocare di quelli che usciranno ai primi turni che dovranno aspettare tre settimane per fare un nuovo torneo mentre invece si vorrebbero riscattare subito per ritornare fiducia. Insomma, alla fine, comanderanno sempre i soldi ..ed è così che va il mondo
Che il costo dell’abbonamento per gli internazionali sia altissimo e superiore a qualsiasi epoca non lo metto in dubbio. Che invece una settimana a Roma con viaggio in aereo e soggiorno sull’Aurelia sia superiore alle alternative di oggi (che includono aerei low cost, treni veloci, b&b, Airbnb) invece lo ritengo difficile. In ogni caso sono passati 50 anni e il mondo è un bel po’ cambiato
Capisco il business.. ma così si uccide il tennis ! Io sono per i 1000 ad una settimana a vantaggio di una diffusione mondiale del circuito. E dicembre di pausa lasciato alle esibizioni!
Confido sempre che ci sia libertà di espressione,nel rispetto delle idee di ciascuno di noi…
tradotto: il tennis può essere spremuto di più!
P.S.
il sito diventa di giorno in giorno più ingestibile. ormai anche dal desktop ho pubblicità ovunque
sfortunatamente loro parlano di soldi e qui conta l’ america e tutto il resto del mondo , ma messo insieme. Come accade per film e telefilm.
Se i tennisti vogliono piu’ soldi e visto quanto ne parlano mi sembra sia cosi’ , devono ragionare come questo tizio e tutto il marciume del corporate america.
Possono fare diversamente, ma poi non si deve leggere cose come “il millesimo calciatore al mondo guadagna come il numero 10 atp”.
Già che ne parla uno statunitense onestamente significa che è una cagata. Gente che pensa solo al business senza considerare altri 10.000 fattori, e pure in maniera ignorante perchè come scritto da Tafanus in breve questa roba diventerebbe di una noia assurda.
Pensassero piuttosto a imparare a essere meno cringe, con le loro kiss cam, o cam idiote di ogni tipo con gente che si muove in maniera spastica quando inquadrata e musica a tutto volume nei cambi di campo e non solo.
Sembra di capire che sul canale TV “Tennis” nei soli USA mezzo milione di persone era mediamente a guardare una finale “1000” Alcaraz – Medvedev.
Se gli USA facessero 1/20esimo dell’ audience mondiale (con 330milioni di abitanti) vorrebbe dire che una finale 1000 giá oggi é seguita da 10milioni di telespettatori.
quindi la superlega del tennis va bene e quella del calcio no (ironico)
se fanno anche il doppio misto in tutti i tornei la proposta allora è perfetta (ironico)
i top players avranno tanto tempo per le amate esibizioni dove non sudano ma guadagnano tanto
gli scarsi dovranno giocare tanto di più per garantirsi i pochi posti a loro disposizione nel circuito top = calendario molto più affollato per loro
certo, seguitissimo https://www.sportsmediawatch.com/2024/03/sunday-3-17-sports-ratings-selection-show-nascar-bristol-players-nba-indian-wells/
487 mila spettatori con 91 mila 18-49…
e questo e’ il risultato della finale di un mille in usa con orario iperfavorevole. Pensa gli altri…
Tra l’ altro la partita piu’ vista di tutto il torneo
Spero che i vertici non ragionino solo per convenienza! I tennisti devono avere priorità.
@ Tafanus (#3971208)
Mazzoni ti risponde consigliando una più attenta lettura, perché non ho scritto da alcuna parte che i tornei premium da affiancare agli Slam sarebbero 6, ma 10. Basta leggerlo per vederlo. Più sotto è il CEO che parla di 4 Slam più 6 altri tornei, dieci in totale, che reggono l’ecosistema. Lo dice Sherr non Mazzoni.
Io personalmente avrei tutt’altra idea di come dovrebbe essere l’annata tennistica, ma il mio parere romantico non conta una cippa rispetto alle parti in causa, che da cronista, ho riportato.
Saludos.
A naso non mi piace, sembra la Superlega ma del tennis
Sicuramente il futuro e’ quello delineato da Mr. Sherr, anche se sbaglia per sotto-stima quando dice che il circuito “top” (master, Olimpo, …) varrebbe “un miliardo”: solo i diritti TV venduti in blocco dall’ ente organizzatore (Slam+master+ATP…) gia’ da soli sfonderebbero i MILIARDI annui…
Ha ragione anche per la inconsistenza delle obiezioni piagnistei che piovono a riguardo.
Il circuito “cadetto” a sua volta sara’ seguitissimi, purché riesca a vendere in blocco i diritti TV, come il circuito “A”
Dato che il circuito “A” riceve MILIARDI a palate puó trasferire al “B” somme fino ad oggi inimmmmmmmaggginnabbbili.
E’ da decenni che qualsiasi professionista di qualsiasi Sport ha delle partecipazioni “mandatory”.
Il fascino delle partite ad altissimo livello non potrá certo scemare, anzi semmai amplificarsi se ai giocatori “top” verra’ finalmente offerto un calendario umano senza attivita’ a novembre ne’ a dicembre, salvo il Master finale che e’ anche una specie di esibizione per i migliori 8
Finirla cosi’ con tutte le pagliacciate, LaverCup in testa, che aumentano solo il rischio di infortuni ed hanno valore sportivo ZERO
Proposte assurde
Sta confrontando il costo della vita e cosa lui si poteva permettere con il suo stipendio versus adesso. Praticamente ha perso potere di acquisto.
stai confrontando un viaggio negli anni 70 con uno cinquant’anni dopo e ti lamenti che i prezzi sono aumentati?
Sì al tennis professionistico serve anche chi sa tenere i conti. Però secondo me ogni volta che uno di questi CEO apre bocca un tennis club di spopola. E siccome in realtà è innanzitutto la passione di chi ama il tennis a sostenere il tennis, anche quello ATP..
Caro Marco Mazzoni,confido nella tua/sua onestà intellettuale,di dare il merito al pandologo(MM&I),NON CENSURANDO questi miei commenti,di averne parlato a lungo qui su LT nel 2022 di quale era il progetto di chi decide e che il sottoscritto sempre più orgoglioso di essere fuori dal coro lo sta facendo al suo posto…
@ Il Credente (#3971211)
“Ma quella schifezza che ha dietro le spalle coi quadrotti azzurri, che cos’è? Una scenografia? Obbrobrio.”
Aguzzando lo sguardo, perchè è un po’ sfocato, si accorgerebbe che è l’Arthur Ashe, il campo centrale di Flushing Meadows, New York City,
sede degli U.S. Open
Se il tennis circus si mette a overperformare o anche solo a performare, sono tutti c***i nostri, che siamo i fruitori del prodotto finale.
Io ultimamente vedo molti lustrini che adornano gli eventi tennistici – occhi di bue, presentazioni roboanti dei giocatori, scenografie da discoteca – ma il livello dello spettacolo non mi sembra molto superiore a quello di 20 anni fa, quando assistere agli incontri dal vivo o in tv costava un terzo
I ciclisti. I professori. Gli sciatori. La formula UNO. i Bagnini.
I tennisti sono (almeno erano) liberi professionisti, e potevano decidere tranquillamente di fare zero, una, due tre o quante diamine volevano di settimane di stop.
Torniamo alla realtà. Basta cogli ormai 14 mandatory (4+10), che non lascerebbero alcuna libertà di scelta ai giocatori: né di date, né di locations, né di superficie.
Questa gente sta ammazzando il tennis. Fermiamola boicottando le manifestazioni.
Cercano una ragione per il declino del pubblico? Basta confrontare i prezzi di una settimana a Roma ai tempi di Panatta, Laver, Rosewall & C.) e quelli di oggi. Allora io potevo permettermi la settimana lunga a Roma con moglie e due figlie, otto biglietti aerei fra andata e ritorno due camere allo Holiday Inn di Via Aurelia Antica), 14 taxi, 28 pasti fuori casa…
Oggi fatevi un giro sui costi di DUE settimane a Roma, e ditemi quanti di noi credete che possano affrontare anche solo il costo degli abbonamenti.
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Aggiungo (e chiudo) che a me piace molto anche l tennis dei rincalzi e quello giovanile, dove posso spesso godere di sorprese che i Grandi Campioni non offrono, perchè di loro sappiamo a memoria tutto. E per piacere, se quest’ultima devastante cazzata dovesse passare, non diamo la colpa al solito “bersaglio fisso” Gaudenzi. Il presidente dell’ATP, come dovrebbero sapere anche cani e porci, non ha uasi nessun potere realmente escutivo
Cominciassero a rivedere i prize money dei tornei e livellarli rispetto ad altri minori che stentano. Con tutti i milioni di euro degli sponsors i giocatori non dovrebbero tanto lamentarsi.
Se fanno la scissione il tennis è morto. Cioè un circuito coi major e alcuni 1000 e uno organizzato dai sauditi. Spero che trovino una soluzione che non rada al suolo completamente un sacco di tornei storici e coinvolga tutti e 4 i continenti (Nel major tour non ci vedo tornei in sudamerica, a meno che non facciano un 1000 a febbraio sul veloce a Rio o Buenos Aires)
Ma quella schifezza che ha dietro le spalle coi quadrotti azzurri, che cos’è? Una scenografia? Obbrobrio.
Comunque… Quasi perfetta l’idea di dividere the wheat from the chaff.
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Per migliorare:
1] portare a 128 il numero dei Pro
2] portare a 64 tutti i tabelloni (64q+64md), eccetto GS che restano così.
3] obbligo di iscrizione al doppio (tabellone a 32)
4] finali al meglio dei 5 sets
5] ranking unico tra singolo e doppio
6] abolire l’ ormai inutile e sorpassato sistema ranking ATP: a me che me frega di sapere che Pippopelo è ancora numero 10 al mondo perché 11 mesi fa ha vinto un GS e poi ha fatto pena per il resto dell’anno? Classifiche progressive (accumulazione punti) per ogni stagione come in ogni altro sport.
7] aumentare il numero dei “1000” per avere 2 big events al mese, includendo ovviamente Arabia, e altri paesi “emegenti” tipo India, Brasile, o in via di sviluppo Africa.
8] Ciaone agli scarsoni che avranno classifica a parte.
Forse non ho capito bene io. Chiedo lumi a Mazzoni.
Dunque, regular season portata a 10 mesi (43 settimane). L’idea è di giocare 4 slam, più DIECI Master (DIECI, Mazzoni, non 6). Tutte competizioni da due settimane.
Fra una competizione e l’altra ci dev’essere UNA o DUE settimane di riposo
E ora facciamo i conti della serva:
# Master più Slam sono quattordici tornei. Se ognuno di questi impegna tre settimane (fra due di torneo e UNA settimana di riposo), 14×3 fa 41 settimane.
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# Se invece si optasse per le due settimane fra un torneo e l’altro avremmo 14 tornei per 4 settimane, uguale ad un totale di 56 settimane (in dieci mesi???).
Poi, anche se allungassimo l’anno a 56 settimane (come?) non ci sarebbe spazio per master, finta Davis, finta FedCup.
Mi meraviglia che Mazzoni abbia descritto la situazione con qualche imprecisione (ad esempio citando sei major esterni agli slam anzichè dieci).
Quello che sta rimurginando questa gente darebbe il colpo mortale al tennis, già gravemente ferito dalle mille insensate esibizioni.
Ultima annotazione. La classifica di oggi è basata sui migliori sedici risultati. Nell’ipotesi “una settimana di fermo fra un torneo e l’altro, in tutto l’anno si giocherebbero 13 tornei, immagino tutti mandatory; nel caso delle due settimane di stop se ne giocherebbero 10.
Inoltre, NESSUNO potrebbe pi scegliere quali tornei giocare, e in quale continente, e su quale superficie.
A me sembra una scemata che fa a cazzotti con la logica, con l’aritmetica elementare, e con qualsiasi idea di sviluppo del tennis agonistico.
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PER PIACERE! Abbiamo già distrutto la Davis e la FedCup. Con questi provvedimenti, faremmo sparire definitivamente il tennis. Io detesto l’idea di vedere in campo sempre gli stessi cento, una volta ogni tre o quattro settimane. Piuttosto, regalo il televisore.
Il tennis sottoperforma commercialmente ??? Ma dove ? Riequilibrare i prize money e giocare a tennis e divertirsi e far divertire. Altro che storie
Eh ma se cancelli uno tra Rotterdam ed il sud america non scontenti nessuno ed hai la sicurezza che si gioca solo da una parte. Quindi Sinner va a Rotterdam e Alcaraz pure, se vogliono giocare quella settimana.
E secondo me con “circuito inferiore” non intendono un torneo che se lo vinci fai più punti dell’arrivare i finale in un Major: intendono l’equivalente di un challenger 75 di oggi, dove nessuno dei top va. O se ci va è per allenarsi.
Il principio è quello di un calendario simil formula1 o motomondiale.
In pratica stanno facendo un calendario fisso per tutti i top player (slam + 1000) ed uno per quelli sotto che sgomitano. E la classifica determina le promozioni/retrocessioni dall’uno all’altro circuito.
Boh,non mi torna. “Perché Sinner a Rotterdam e Alcaraz in Sud America?” Perché se li mandi forzatamente entrambi da una parte, es, Rotterdam, penalizzi il pubblico del Sud America.
Poi per come l’ha descritto non vedo tante differenze col modello attuale: i migliori 100 nei tornei piú importanti, e negli slam e in mezzi 1000 ci siamo, negli altri 1000 c’è ne sono solo meno, ma i migliori ci sono comunque.
Poi peró prevedi delle settimane di riposo dove peró metti un tour di livello inferiore per giocare piú partite… ma scusa, sono i 500 e i 250. Anche oggi se sei uno dei primissimi, “scendi” di categoria solo per fare quei punti che non sei riuscito a fare in uno slam venuto male e non ti vuoi far superare. Se sei Djokovic o ultimamente Sinner i 250 manco li guardi, ma se fra qualche mese Jannick dovesse cannare due major in fila probabilmente un 250 lo farebbe. Mi sembra che qui si descriva un meccanismo giá esistente, quindi al massimo lo vogliono rimodulare, non rivoluzionare. Oppure non ho capito io
Forse nelle settimane di riposo si dovrebbero giocare i tornei che permettono a chi è fuori (forse anche a chi ha fatto pochi punti nei tornei superiori) di garantirsi il posto nei tornei di livello superiore.
vanno recuperate nei due mesi di riposo: chi al mondo, Italia compresa, ha 8 settimane di ferie?
Facciamo 2 conti: 4 slam + 10 Major = 14 tornei x 2 settimane = 28 settimane +1 settimana (2?) di intervallo 14 sett di riposo = 42 settimane + Finals = 43 + 2 mesi (8 settimane) di riposo = 51 settimane.
Ora siccome le settimane sono 52, avanza 1 settimana per la discesa in altri tornei e le eventuali seconde settimane di riposo.
Ovviamente niente Davis Laver o quant’altro.
Boh
Arriva un po’ tardi, ma il concetto ed il metodo sembrano decisamente apprezzabili.
Contro gli arabi è una battaglia persa in partenza, anche per gli Slam.
Il grigiume fatto persona.
Per riprendermi da questa foto devo andarmi a rivedere un rovescio di Musetti e un dritto incrociato di Mecir.