Carlos Alcaraz: Dalla difesa del ditolo a Indian Wells alla riscoperta di sé stesso. La conferenza stampa di Alcaraz e Medvedev. il russo nel tiebreak “il tennis è una mer.. Alcaraz e Sinner vinceranno molti tornei del Grand Slam” (con il video della partita e la conferenza stampa)
Carlos Alcaraz lascia il deserto californiano con un trofeo in più e una fiducia rinnovata. Nonostante i dubbi iniziali legati a una preoccupazione per il suo inizio anno non troppo brillante, Alcaraz ha trionfato al Masters 1000 di Indian Wells 2024, difendendo con successo il titolo contro Daniil Medvedev.
“Difendere un titolo non è mai semplice, specialmente quando si tratta di un Masters 1000”, afferma Carlitos di fronte alla stampa a Indian Wells. “Sono veramente felice di aver espresso un ottimo tennis in questo torneo. Questo è un luogo molto speciale per me. Sono contentissimo di essere riuscito a difendere il titolo qui a Indian Wells. Ho imparato che puoi superare qualsiasi problema, non importa quale sia. Se credi in te stesso, hai una squadra eccellente attorno e lavori duro, puoi raggiungere qualsiasi obiettivo. Questa è la lezione più preziosa che porto con me da questo torneo”.
Nove mesi dopo l’ultimo trofeo
“È difficile esprimere a parole ciò che ho passato in questi mesi complicati. Diciamo che ho faticato a ritrovare me stesso negli ultimi due mesi. Non mi divertivo più come prima, non ero più me stesso, quindi è stato difficile. Sollevare questo trofeo ha un significato enorme per me, perché ho superato i problemi psicologici, molti problemi anche fisici. È stato speciale per questo, non perché non avevo vinto un trofeo da Wimbledon. Non è importante, conta il sentimento. Non importa vincere o meno tornei. Conta godersi il tennis ogni volta che entro in campo. È l’unico aspetto che conta. Per questo sono veramente felice, mi sono ritrovato in questo torneo”, confessa Carlitos.
È stato un periodo veramente difficile dopo Wimbledon. Non riuscivo a trovare il mio stile, il mio gioco, ma comunque mi sono goduto il tour americano. A Pechino e a Shanghái mi è andata piuttosto bene. Non giocavo al meglio, ma ero felice. La mia famiglia e il mio team, le persone vicine a me, mi dicevano che non sorridevo più come prima sul campo. Sono stati momenti complicati”.
Sono davvero felice. Ovviamente, significa che abbiamo fatto un ottimo lavoro in poco tempo. Abbiamo fatto le cose giuste con il mio team. Continuo a imparare dagli altri giocatori, su come affrontare stili diversi. Molte volte devi adattare il tuo gioco. Cerco di concentrarmi su me stesso nelle partite. Mi piace sapere che creo problemi agli avversari.
La creatività in campo
“Cerco di realizzare quel tipo di punti, mi danno una motivazione in più. Questo è ciò che cerco, punti incredibili, spettacolari, che mi aiutano a continuare a mostrare un ottimo tennis. Credo che sia bello per lo sport, per attirare nuovi spettatori. Dico sempre che gioco meglio con il sorriso sul viso. In quei punti, vinca o perda, sorrido sempre. Mi aiutano a migliorare il mio gioco. Non so se si tratta di anticipo o velocità, è una combinazione di entrambe”.
Daniil Medvedev ha condiviso con la stampa le possibili ragioni della sua flessione nel secondo set della finale di Indian Wells 2024 contro Carlos Alcaraz. Il russo ha esposto le sue potenziali debolezze di fronte allo spagnolo, oltre ad analizzare gli aspetti del tennis che meno gradisce.
È soddisfatto del risultato?
“Sì, è stato fantastico. È un luogo complicato dove giocare a tennis, le palle volano un po’, il servizio non conta tanto, e quando succede di solito non gioco troppo bene. Sono molto contento di queste due settimane. Non ho rimpianti. Possiamo parlare di alcuni colpi, ma in generale, il match non è stato cattivo. Lui sta giocando bene. Ha saputo alzare il suo livello nel primo set. Ho cercato di restare in partita per prenderlo, ma alla fine mi sono sgonfiato. Il risultato non è quello che speravo, ma è giusto. L’ultima volta che sono stato in finale a Indian Wells, ho vinto a Miami, quindi spero di ripetermi”, spiega il russo in conferenza stampa.
La fiducia in sé stesso
“È una questione complessa. Come termina una partita del genere, ti chiedi sempre se avresti potuto fare di meglio. Non vuoi perdere fiducia in te stesso. Credo di non averlo fatto. Ci sono molti incontri nella mia carriera dove, dopo aver perso il primo set al tiebreak, ho vinto la partita. Lui ha saputo giocare sempre meglio, con più passanti. Non sento di aver fatto nulla di troppo sbagliato. A mio parere, lui ha alzato ancora il suo livello e io mi sono stancato sia fisicamente che mentalmente. Ha sfruttato la situazione e per questo è stato un 6-1. Non si sa mai. Una partita di tennis si divide in molte parti. Forse ho smesso di credere un po’ dopo aver perso il primo set, ma spero che la prossima volta vada meglio”.
Le sue parole nel tiebreak: “Il tennis è una m****”**
“A mio avviso, ci sono alcune cose nel tennis che sono diventate obsolete. L’ho sempre detto. Ad esempio, ora non ci sono più i giudici di linea. So che la palla era buona, volevo solo vederla. Mostri la traccia velocemente e basta. Potrebbero mostrarmela sullo stesso tablet. Siamo nel 2024, mandiamo navi nello spazio. Per me è inspiegabile che, su una superficie dura, la palla tocchi la linea e rimbalzi diversamente nel tiebreak. Usa semplicemente la stessa vernice usata sul resto del campo. Cambierei il fatto che puoi chiedere la palla al servizio anche se perdi in uno scambio lungo. Se era fuori e il giudice non lo ha visto, il punto dovrebbe essere rigiocato. Ci sono molti dettagli sul tennis, ma questo è davvero esagerato. Amo il tennis, continuerò a giocarlo, ma quando non sei felice, a volte dici sciocchezze”, riconosce lo stesso Daniil.
Aspettative su Carlos Alcaraz
“È un grande campione. Può esserci una nuova promessa, qualcuno come Luca Nardi, che arriva e ottiene grandi vittorie, non si sa mai. Ma per ora Carlos e Jannik sono quelli che lottano per vincere quanti più tornei possibile. C’è sempre un dibattito su se vinceranno 9, 10 o 12 Grand Slam, una cosa incredibile, ma chissà. Magari a 30 anni, Carlos dirà che è stanco del tennis e si ritira, oppure potrebbe continuare fino a 45 anni. Sono sicuro che Carlos e Jannik vinceranno molti Grand Slam. Spero di provare a batterli finché giocherò”.
Marco Rossi
TAG: Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Masters 1000 Indian Wells, Masters 1000 Indian Wells 2024
Se Ferrero è stato determinante quando assente per molte mancate vittorie di Alcaraz lo stesso può dirsi per l’assenza di Vagnozzi. Il team Sinner è davvero completo e forte solo con anche Vagnozzi presente e non per svilire Cahill ma ha un ruolo consulenziale generale leggermente diverso che emerge soprattutto come esperienza slam e di coraggio mentale quando già si sta giocando bene. Quando invece si comincia ad andare fuori fase di tecnica e di tattica spiccia per me Vagnozzi è fondamentale e non c’è un sostituto all’altezza perchè ha l’immediatezza del suggerimento volante in Italiano. E’ un suggerimento magari che vale solo per quella specifica occasione e sembra più una furbata che una strategia da massimi sistemi ma è quello che in quel momento serve.
In un forum ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, poi ognuno può essere d’accordo o no, tuttavia non dovrebbe mai venire meno il rispetto verso coloro che la pensano diversamente, o non condividono le stesse idee. Inoltre, qui dentro immagino vi siano persone di diverse età, diverse culture, diversi modi di vivere e di approcciarsi alle cose. A volte sorrido leggendo cose incredibili, senza alcun fondamento ( per come le vedo io, ovviamente), si intuisce che sono cose dette non avendo la minima idea di cosa si va dicendo, e qui sorge l’enorme problema dell’incomprensione inevitabile poiché si scontrano diversi livelli di pensiero. In pratica chi si convince di avere ragione, poiché si affronta la questione come se si dovesse dimostrare a tutti i costi di essere uno che capisce, talvolta non può essere tacciato di nulla data l’enorme ignoranza in materia che egli porta con sé, convinto di stare nella parte del giusto. E’ un problema cognitivo, non vi può essere uno scambio alla pari, uno scontro civile sul quale confrontarsi per cercare qualcosa che possa far riflettere e magari crescere. In questi casi non si capisce mai se la cosa migliore da fare sia quella di lasciar stare, o impelagarsi in discussioni sterili che portano solo ad una inutile perdita di tempo. Ognuno fa le sue scelte, poiché libero. Sulla questione della partita in sé, mi pare chiaro che Jannik ha giocato un primo set stellare, si è via via esaurita la sua spinta dato che Carlos ha cominciato a fare palle corte e alla fine lo ha sfiancato. Ho già detto da qualche parte che se Jannik avesse trasformato una delle 2 palle del contro break nel secondo set, probabilmente oggi racconteremmo un’altra storia. Ma nel tennis non si può sempre vincere, mi pare fin troppo ovvio, ma ciò non vuol dire che il nostro ragazzo non sia un campione, come non lo si può dire di Alcaraz; sono 2 campioni, pertanto siamo solo all’inizio di una rivalità che farà solo bene al tennis.
Così pochi punti di differenza perché anche lo spagnolo ha fatto diversi errori. Comunque ok, si và avanti! Quanto ai problemi fisici io mi preoccupo un po’ per l’arto superiore e non per il polpaccio (credo fosse solo un crampo)
Parole di circostanza quelle del russo! enzo
I numeri del secondo set ci dicono solo che Alcaraz è cresciuto rispetto al primo set e la partita è stata più equilibrata anche se Alcaraz faceva più fatica a vincere i suoi turni di servizio…poi come sai basta un soffio di vento e porti a casa il set..poi nel terzo Alcaraz ha preso fiducia e Sinner ha accusato (forse al polpaccio già un po’ nel secondo) vari problemi e quindi la partita ha preso una direzione..alla fine comunque, nonostante i tanti errori di Sinner, cinque punti di differenza…
Spero che non ti riferisca a me, stravedo per Jannik e ho già scritto varie volte che lo ritengo in prospettiva superiore ad Alcaraz perché, a differenza dello spagnolo, ha mostrato e continuerà a mostrare continui miglioramenti. I dati che tu ricordi li conosco e confermano quanto penso. Ribadisco solo che nel match di sabato per me ha perso perché progressivamente si è spento soprattutto fisicamente… eccetera. E spero adesso che il problema al gomito/polso si risolva, così da rivederlo pimpante a Miami
@ Leonardo (#3967492)
Ma sai, ognuno può dire la sua e comunque quello che è successo appartiene al tennis..quante volte chi parte a razzo viene poi battuto nei set finali (e viceversa), ma perché esiste la teoria dei “vasi comunicanti”, quando un vaso si svuota si riempe l’altro, e in fondo ogni partita è un braccio di ferro dove alla fine vince chi prevale in solidità fisica ma, soprattutto, a mio parere, mentale..per questo ritengo che, per risollevare il braccio vicino all’essere abbattuto di Alcaraz, è stato fondamentale l’apporto di Ferrero, che ha letteralmente trasformato un Carlos senza appigli in un Carlos straripante e capace di ribaltare il rapporto di forza imponendo il “suo” gioco, fatto di variazioni e di smorzate, su quello di potenza e da fondo di Jannik che ha iniziato a perdere convinzione e quindi ad accusare stanchezza..e forse a risentire di un gomito non perfettamente a posto, ma perché a quel punto il “suo” tennis stava diventando meno proficuo e quindi avvertito come ancora più faticoso: insomma, per me un più caloroso, costruttivo supporto da fuori campo poteva farlo sentire meno solo e attivare quelle contromisure anche banali che possono riattivare spinte sopite dall’improvvisa reazione dello spagnolo..e temo che Cahill abbia fatto il tuo stesso errore, pensare che Jannik sappia/possa sempre, da solo, cavarsi dai guai e attingere ad una riserva di motivazioni ed esperienza che invece, come per tutti, ha umanamente bisogno di
essere “rabboccata” (errore che non ha fatto Vagnozzi agli AO)
Io dico solo questo parlando del trio Alcaraz-Sinner-Medvedev. Dei tre Jannik è l’unico che ha margine e sono convinto che il suo piano di gioco attuale non sia quello definitivo. Mentre gli altri due sono dal punto di vista tecnico e tattico già maturi e collaudati. Per questo ho grande fiducia verso il nostro campione
Tirando le somme: Sinner sabato era troppo forte per vincere (non sono ironico, per lo meno non del tutto). Quel 6-1 l’ha stroncato
Soprattutto non possono essere due set opachi a cancellare quanto sta facendo da 6 mesi a questa parte. A Miami e soprattutto sulla terra avremo la controprova della sua stabilità assoluta al vertice. Mi piacerebbe molto vincesse Roma, ma anche Madrid in finale contro Carlos sarebbe gustosa. Al RG sono strasicuro che sarà protagonista perchè 3 su 5 al suo ritmo ci giocano solo in 2 se sono al loro meglio (Nadal per ora non lo metto in conto)
Grazie, ma non è che ragiono…siccome non sono un tecnico e capisco poco di tennis mi limito a studiare i fenomeni invece di lanciarmi in interpretazioni come fanno gli utenti smaliziati che qui abbondano…a nessuno interessano le statistiche perchè li rendono passivi, ed è un peccato perchè si renderebbero conto che nelle 52 settimane Sinner è 7* nel ranking al servizio, 2* in risposta e 2* nei punti under pressure..nessuno, nemmeno Alcaraz ha queste performance…
già nel secondo set ha cominciato a sbarellare il dritto, nel game che ha perso ha buttato fuori uno schiaffo al volo a campo spalancato (mannaggia… ma perchè non tirare più piano in sicurezza? facile a dirsi…. ), in quel momento era a vantaggio interno e non avrebbe quindi preso il break
Io resto convinto che Jannik abbia ceduto soprattutto fisicamente, in particolare dal quarto game del secondo set. Da lì una serie infinita di gratuiti, dritti fuori misura perché in gran parte fatti in affanno, prime intorno al 50% e sempre meno efficaci. E nel terzo set ad un certo punto si vedeva già dall’espressione del viso una progressiva demoralizzazione.
Wild di nome e di fatto
@ Don Budge fathers (#3967525)
sicuri????
zverev è appena appena al rientro dall’infortunio alla caviglia che gli ha portato via un roland garros e una corsa al primo posto
tsitispas sicuri che non abbia ancora probelmi al gomito?????
@ zedarioz (#3967530)
se stesse a casa ad allenarsi sarebbe la seconda cosa buona fatta quest’anno, ah no già la prima, il figlio l’ha concepito lo scorso anno, quest’anno ha fatto tutto la compagna
@ guido (#3967647)
si sono d’accordo conte, è un problema di testa
tutte le teste di cazzo di questo forum amano Carlos e vorrebbero che Sinner non fosse italiano, ah già per loro non è italiano
quindi sei d’accordo con me: problema di testa, non di fisico e tantomeno di tecnica
@ Giampi (#3967543)
Bravo Giampi!! Ragioni come pochi..
E i topastri invece cosa mangiano? Tubi corrugati?
Non ho capito
Ho rivisto il terzo set. Non mi sembra che abbia smesso di spingere, ha semplicemente sbagliato una decina di dritti per lo più rimbalzati alti tirandoli forte fuori. Per stanchezza o per dolore al gomito. E in queste partite allora perdi 6-2
blockquote>Scritto da zedarioz
Sulle critiche o sul dire la verità su aspetti che non gli piacciono non è mai banale. Ma sull’analisi del match Jannik è il n. 1. Commenta i match con una semplicità e onestà incredibili, e soprattutto è lucido come se l’avesse visto in televisione sul divano. Ieri è stato evidente che quando Carlos si è messo a giocare a topponi da fondo, lui è stato al gioco e lì ha fatto cambiare l’inerzia del match. Ha smesso di spingere forte e angolato e ha rimesso in partita lo spagnolo che era uscito mezzo distrutto dal primo set. Ma Sinner a fine partita ha analizzato tutto con molta chiarezza.
Speriamo che il gomito sia a posto (mio tormentone…) per Miami che ci divertiamo ancora. Il livello a cui giocano Sinner e Alcaraz appartiene solo a loro due al momento.
P.S. Alcaraz ha ammesso di aver avuto lo stesso problema di Sinner l’anno scorso. Schiacciati dalle responsabilità, dalle aspettative, avevano perso il sorriso e la serenità che per loro sono la base con cui devono entrare in campo. Ma hanno imparato in fretta, Carlos ci ha messo di più ma ora è tornato quello di Wimbledon.
In ogni analisi c’è un po’ di verità..ma vediamo i dati: nel secondo set Sinner ha perso sette punti sul servizio vs gli undici di Alcaraz, ha avuto due palle break vs una di Alcaraz e, mi pare, Alcaraz ha servito quindici palle in più di Sinner tipo 35 a 20 e ha ceduto otto punti sulla prima vs i tre di Sinner…questo significa che ha sofferto in tutti i turni di servizio mentre Sinner solo in quello dove ha subito il break…a volte nel tennis contano i dettagli dei dettagli tipo il lungolinea di rovescio, che tira molto raramente, o la va o la spacca coi cui ha salvato il break…
@ Franco66 (#3967305)
E quindi? Contenta, anche se avesse vinto il russo
Considerazione molto sottile…,ma estremamente corretta.
Musetti si è ritirato da Miami per stare con la famiglia oppure è tornato in America? Mi son perso qualche notizia
No, su questo campi quasi da terra rossa non è competitivo con Alcaraz, anzi ha fatto meglio dello scorso anno..più in generale con Alcaraz non ci vince quasi mai, a meno di campi superveloci tipi Torino, se Carlos gioca al suo livello..
Niente altro da agiungere.
In bacheca.
Ragazzi, facciamo tutte le analisi che si vogliono, ma ogni partita fa storia a sé. Non ha senso impostare l’analisi su chi é più forte tra Sinner o Alcaraz od altri su una partita, quel che é successo a Indian Wells vale lì ed in quella partita. Non c’é nulla di acquisito, ci sono 4 o 5 players che possono battersi l’un l’altro è poi possono perdere anche da altri. É il bello del tennis.
Ho notato che Medvedev non ha citato Rune ma Nardi e secondo me non è un caso. Non perchè ritenga Nardi un contender dei due top, ma perchè se può dare uno schiaffo metaforico a Rune, glielo dà volentieri.
Sulle critiche o sul dire la verità su aspetti che non gli piacciono non è mai banale. Ma sull’analisi del match Jannik è il n. 1. Commenta i match con una semplicità e onestà incredibili, e soprattutto è lucido come se l’avesse visto in televisione sul divano. Ieri è stato evidente che quando Carlos si è messo a giocare a topponi da fondo, lui è stato al gioco e lì ha fatto cambiare l’inerzia del match. Ha smesso di spingere forte e angolato e ha rimesso in partita lo spagnolo che era uscito mezzo distrutto dal primo set. Ma Sinner a fine partita ha analizzato tutto con molta chiarezza.
Speriamo che il gomito sia a posto (mio tormentone…) per Miami che ci divertiamo ancora. Il livello a cui giocano Sinner e Alcaraz appartiene solo a loro due al momento.
P.S. Alcaraz ha ammesso di aver avuto lo stesso problema di Sinner l’anno scorso. Schiacciati dalle responsabilità, dalle aspettative, avevano perso il sorriso e la serenità che per loro sono la base con cui devono entrare in campo. Ma hanno imparato in fretta, Carlos ci ha messo di più ma ora è tornato quello di Wimbledon.
Ma banale Daniele ma su una cosa non mi piace, ne lui ne quelli che lo dicono, ovvero che secondo lui non ha fatto nulla di sbagliato. Dopo che perdi da 2 set e mezzo una finale slam e che perdi un altra finale sopra 4-1 e prendi scoppola nel secondo non puoi dire che non hai sbagliato niente. L’allenatore e Simon dovrebbero aprirgli gli occhi.
Concordo in toto, però secondo me non si tratta di braccino. Contro Alcaraz ha perso perché le forze sono venute meno e ha accusato qualche problema fisico (gomito e/o polso), se no non si spiegherebbero le caterve di dritti sballati e di gratuiti fatti da fine secondo set in poi. E poi nel terzo si è anche demoralizzato.
Alcaraz mangia le carote a colazione
Su Mensik sarei d’accordo.
Qui non c’entra solo la stanchezza o il piano tattico,sono subentrati altri fattori che non si potevano risolvere o tamponare… tra il problema al gomito che già si era palesato da qualche partita,il ginocchio,poi la caduta con botta al gomito e polso è già tantissimo che nel terzo abbia perso solo 6-2 o che non si è ritirato. Poi lui ha parlato di problemi di tensione,non so se era riferito a tensione emotiva o parlava in maniera concreta riferendosi alla tensione delle corde della racchetta con cui non si è trovato bene… ma non penso sia per il primo caso,Sinner ormai si è forgiato e sa gestire queste partite
Vero. Ma io sto solo dicendo che, secondo me, Alcaraz non è più forte di Sinner
Avevo letto dalla difesa del dildo
@ Eddys 12345 (#3967465)
Chiaramente zverev ha un tennis passivo come il suo e tsisipas chiaramente ha un limite importante sul lato del rovescio. Zverev a bercy provò a fare una partita aggressiva nel 2021, prese una stesa se non ricordo male 62 62 per cui, con gli ex next gen ha sempre avuto vita facile, purtroppo per lui questi nuovi hanno carattistiche, peso palla e danno tanta velocità alla palla,oltre a sapersela cavare discretamente sinner(comunque ha capacità al volo di chiudere volèe comode come ti può offrire medvedev passando da casa sua)e alla grande alcaraz per cui questo gli offre difficoltà notevoli a venirne a capo contro questi due in particolar modo.
@ Annie (#3967453)
Non avevo letto Annie. Abbiamo detto la stessa cosa, credo sia stato lampante a questo punto!
Credo onestamente che per medvedev andare oltre alla 4 (forse 3 a seconda di quanto terrà djokovic)faccia fatica.alcaraz e sinner oggi li soffre nello scontro diretto e anche ieri si è visto anche perché a differenza dei suoi rivali(penso a zverev e tsisipas in particolar modo), hanno un tennis o simile al suo, o sono limitati su un lato di campo. A far il tennis simile al suo difensivo e di palleggio senza esser offensivi ed aggressivi è probabilmente il più forte di tutti, il problema che alcaraz e anche sinner sono aggressivi e lui lasciando comunque tanto tempo sulla palla permette a loro di prender il gioco in mano. Se prova a fare quello che ha fatto anche ieri, ad esempio rispondere da vicino o cercare di esser aggressivo, va in difficoltà perché non è in grado di anticipare la palla e soprattutto sul dritto ha aperture troppo ampie per poter anticipare, per cui facendo così o non riesce a rispondere o comunque lascia ancor di più il gioco in mano agli avversari. L’anomalia a mio parere furono i primi due set contro sinner, poi messo a posto il servizio e anche tutto il resto, nei 3 set restanti, tolto un game sinner al servizio non ha mai sofferto più di tanto. Il problema di Medvedev è che la soluzione per lui è quella di rispondere dalla tribuna dietro la schiena, altrimenti fa fatica e questo è stato un fattore nei match contro i rivali principali per i motivi spiegati sopra. Il problema che con alcaraz e il sinner dell’ultimo anno non basta più perché hanno un ritmo e un’ intensità altissima, un peso palla alto rispetto al suo, sono bravi ad accorciare e chiudere velocemente il punto(soprattutto lo spagnolo)e quando arriva ad incontrarli oggi fa fatica a venirne a capo.
@ guido (#3967395)
Sono d’accordo. Come ho scritto è umano. Dopo tanti mesi da alieno gli è successo di nuovo. Il break di Alcaraz nel secondo set è stato per così dire “venuto dal nulla”, visto che dopo il 6-1 l’inerzia era da parte di Sinner. Ha avuto due occasioni per rientrare in due game diversi sul 30-40 e lì è finita la partita. Carlos salito di livello, lui super frustrato, metti la caduta che non lo ha lasciato di certo tranquillo ed ecco il risultato. Ripeto è umano, ci sta. Forse anche la mancanza di Vagnozzi, avrebbe potuto dare qualche consiglio tecnico più specifico come quello che ha portato alla svolta nel secondo set degli Australian Open
@ guido (#3967395)
Ribadisco, si sottovaluta l’importanza del coaching per ragazzi che, si’, sono già campioni, ma hanno comunque poco più di 20 anni, e questo rimane umanamente parlando, non possono, per relativa esperienza di vita e di tennis, essere rocce e non essere soggetti a timori e condizionamenti emotivi..e non sono assolutamente d’accordo che Ferrero abbia risposto con sconcerto allo sconcerto di Carlos del primo set con Jannik, anzi, ha capito subito,conoscendo da sempre l’allievo, che aveva bisogno, per sfoderare il suo miglior tennis, di incoraggiamento e di fiducia, di convinzione delle sue capacità che sono latenti ma che un avversario in piena fiducia può far svilire nelle sensazioni stesse dell’interessato..e ribadisco anche che per me è stato proprio Ferrero il protagonista di questi IW, il babbo tennistico che ha sostituito il babbo anagrafico quasi nascosto sugli spalti, troppo emotivo per essere costruttivo, che ha lasciato questo ruolo determinante anche in termini di calore umano (perché è evidente l’affetto protettivo che rende il valido supporto tecnico di Ferrero ancora più efficace) al coach che ha fatto il miracolo, mentre forse ad uno Jannik, già provato dall’intensita’ dei precedenti e del primo set, preso letteralmente in contropiede dal
deciso rafforzamento dell’avversario, non ha trovato lo stesso supporto tecnico e umano dall’angolo, dove forse un più “diretto” Vagnozzi, quello che l’ha fatto risorgere dai 2 set persi nella finale degli AO, avrebbe limitato il crollo di Jannik in questa semi..perché nel tennis tutto parte dalla testa, le capacità sono sempre le stesse e se ci sono non vengono meno, bisogna che il naturale calo di energie fisiche venga tamponato dal rafforzamento delle energie mentali, e in questo lo scambio di informazioni fra allievo e coach è fondamentale
Sai tanto per cominciare bisognerà vedere tra due lunedì a quest’ora che discorsi faremo Cioè dopo Miami Per la cronaca se ho fatto bene il conto Alcaraz dovesse uscire ai quarti e Sinner vincere il torneo Jannik sarebbe 2 al mondo Ovviamente c’è un se di troppo però la cosa non è fantascientifica Per il momento lo spagnolo a livello di Slam e 1000 vinti a livello di Best Ranking ha fatto meglio del nostro Nonostante sia più giovane di quasi 2 anni Questo è quanto Poi vedremo
Nelle interviste spesso Medvedev è il migliore, non sempre ma spesso, a volte anche con un giro di distacco rispetto agli altri tennisti.
Vero, il livello è molto simile. Per quello aver stravinto il primo set gli ha fatto scattare la Sindrome. Ormai essere in vantaggio in una finale 1000 o contro Nadal o nella prima partita sull’erba non è più motivo di stupore, ci vuole qualcosa di eclatante, tipo infliggere un 6-1 simile a Alcaraz (il 6-1 è abbastanza abituale nelle sue vittorie su Carlos, ma un dominio così era sorprendente).
@ guido (#3967395)
si ma uno mica può essere sempre perfetto, altrimenti non perderebbe mai. Erano 6 mesi che sinner gestiva tutto in maniera impeccabile, un calo di furore agonistico che porta a una sconfitta (contro un altro fenomeno peraltro, non contro un giocatore qualsiasi) è quasi fisiologico e inevitabile, oltre che salutare per tornare coi piedi per terra e ripartire più forti di prima. Non c’è molto altro da aggiungere, magari già a miami sinner si riprenderà la rivincita
@ guido (#3967395)
si ma uno mica può essere sempre perfetto, altrimenti non perderebbe mai. Erano 6 mesi che sinner gestiva tutto in maniera impeccabile, un calo di furore agonistico che porta a una sconfitta (contro un altro fenomeno peraltro, non contro un giocatore qualsiasi) è quasi fisiologico e inevitabile, oltre che salutare per tornare coi piedi per terra e ripartire più forti di prima. Non c’è molto altro da aggiungere, magari già a miami sinner si riprenderà la rivincita
Zverev per avere speranze con loro due deve beccarli in cattivo stato di forma come Sinner accrampato agli Us Open e un Alcaraz nella sua maggior crisi di gioco come agli Australian Open e ciò nonostante non vincerebbe lo stesso facile come hanno dimostrato,inoltre si è già visto diverse volte come anche senza i big 3 e Sinner ed Alcaraz è in grado di farsi male da solo (Us Open 2020,Roland Garros 2023,Australian Open 2024)io terrei d’occhio Rune sulla terra e soprattutto Shelton agli Us Open,ma anche a Wimbledon per caratteristiche di gioco l’americano può fare molto bene
Quando 2 atleti come Carlos e Jannik sono abbastanza simili come tennis subentrano altri fattori come testa fisico e tattica nell ultima partita a Jannik e mancata un mix di tutto quello,l ha pure ammesso in conferenza che dal secondo set ha smesso di spingere per essere più solido visto che lui sbagliava tanto…alla fine ha perso di 4 punti e pur perdendo il secondo set era lì…la prossima volta sarà ancora diversa magari Alcaraz non risponderà più da lontano o Jannik verrà a rete di più chi lo sa…saranno tante lotte in futuro e ogni volta sarà una storia a sé ma il livello tra i due e molto simile oramai…
Medvedev dice che potrebbe arrivare Nardi a rompere le uova nel paniere a Carlos e Yannik e mi sa che ha la vista lunga.
in questo Forum, l’opinione quasi unanime è che Sinner abbia perso perchè Alcaraz è più forte.
Qualcuno dice addirittura che, se Alcaraz è al 100%, Sinner non lo può battere.
Qua dentro capite tutti di tennis più di me (quasi tutti diciamo), ma io non sono d’accordo.
Non parlo di questioni tecniche, su quelle siamo d’accordo e lo è anche Medvedev, quei due sono avanti a tutti. E lotteranno si spera per anni.
Secondo me, Sinner è più forte, in generale, di Alcaraz, ma ha un avversario che a volte non riesce a superare: se stesso.
Il primo set è stato qualcosa di impressionante.
Alcaraz era smarrito, il suo allenatore sconsolato, scuoteva la testa, si guardavano, come a dire “cosa faccio?”.
Poi si è spento il furore.
E’ quella che io e un amico in altro Blog chiamiamo “Sindrome del 5-3”. Gli capitava a inizio carriera, andava a servire per il set, sul 5-3 appunto e gli veniva il braccino. E’ successo in finale con Hurkacz a Miami, a Parigi contro Nadal. Anche la prima sull’erba ai Queen’s, contro un giovane Draper, ma lì si era sul quattro o cinque a zero, non ricordo. Se le cose si mettevano troppo bene, si distraeva e perdeva.
Gli è tornata la Sindrome a Montecarlo dove, dopo aver inflitto un 6-1 (ancora il maledetto 6-1) schiacciante a Rune, si è spento. Come sabato. Il dominio del primo set è stato troppo. Alcaraz è migliorato è vero, ma il problema sono stati gli errori di Sinner e la mancanza di furore che non gli ha permesso di sfruttare un paio di palle break che avrebbero fatto girare la partita.
Non esistono Fabolous tipo i tre noti di un tempo, é una balla, tutti battibili, forti ma battibili
da molti, più spettacolo
Credo che Nardi potrebbe esprimere un tennis di altissimo livello, a condizione che acquisisca maggiore continuità e un pizzico di combattività in più; poi ci vuole ovviamente la guida tecnica adeguata, e qui il cambio di coach è ancora troppo recente per poter esprimere valutazioni attendibili.
Verissimo concordo…, il russo è cmq un osso duro e sono sicuro che sarà sempre là,e quando avrà la fortuna di trovare i”due ragazzi terribili” non al massimo riuscirà anche a batterli (ogni tanto). PS: io cmq, tra quelli della “generazione sfigata”, aggiungerei anche Zverev come possibile fastidio per i nuovi Fab2 😉
@ AO (#3967334)
Pensa che nardi mensik si sfidano al primo turno di quali
Medvedev è l’unico rimasto della generazione coetanea di Tsitsipas e Zverev a tenere testa ma con scarso successo, alla crescita dirompente di Alcaraz e Sinner. La sua è stata una generazione un po’ sfigata. Prima chiusa dai big 3, poi quando questi hanno iniziato a mollare ecco che spuntano fuori questi due ragazzini a chiudergli i sogni di gloria. Non mi stupisce la sua dichiarazione un po’ provocatoria su Nardi, sentirsi un po’ frustrati in una situazione del genere è comprensibile.
Tra le cause della sconfitta di Sinner io aggiungerei anche il cosiddetto fattore sorpresa, che è un pò quello che ha stupito anche me, cioè mi aspettavo un ritorno ad altissimi livelli dello spagnolo ma non in modo così repentino e prepotente; affrontare le prossime sfide con la piena consapevolezza di avere di fronte il Carlos macchina da guerra di 8 mesi fa, potrebbe costituire un piccolo vantaggio in più per Jannik rispetto alla partita di IW.
Come possibili sorprese di Miami cito Nardi perché, se riuscisse a eliminare i passaggi a vuoto, avrebbe un grande tennis, e Mensik che ha un gioco molto solido, efficace e fisico.
Verissimo! Già il fatto di menzionare Nardi, è particolare
Però il ditolo l’ha vinto Carlito!!!
In campo è fuori come un balcone, e queste batoste con i ragazzini terribili lo staranno anche un pò stufando, ma quando parla non è mai banale, mi piace un sacco.