Andrey Rublev Squalificato a Dubai: Un episodio che accende il dibattito sul VAR nel Tennis (Video)
In un clima di crescente tensione per le semifinali dell’ATP Dubái 2024, Andrey Rublev ha attraversato un momento che non solo ha lasciato un’impressione negativa per il comportamento poco sportivo, ma ha anche sollevato questioni sulle procedure disciplinari nel tennis. Durante il match contro Alexander Bublik, il tennista russo è stato squalificato per aver insultato un giudice di linea nella sua lingua madre, un episodio che ha scatenato non poco clamore e discussione.
La questione aperta da questo incidente solleva interrogativi profondi: fino a che punto la tecnologia dovrebbe intervenire nel dirimere le controversie in campo? E, soprattutto, come garantire che la giustizia sportiva prevalga, salvaguardando l’equità e l’integrità delle competizioni? La squalifica di Rublev a Dubai diventa così un catalizzatore per una riflessione più ampia, destinata a influenzare le future direzioni del tennis professionistico.
La vicenda si è consumata in una fase cruciale dell’incontro, con i due giocatori che si contendevano il set decisivo dopo aver diviso i primi due al tiebreak. Rublev, dopo aver perso un vantaggio significativo, è esploso in un acceso confronto con un giudice di linea a seguito di una chiamata controversa, culminando in una squalifica per il linguaggio offensivo utilizzato, tradotto e compreso da un altro giudice di linea capace di parlare russo.
La decisione ha immediatamente suscitato un’ampia gamma di reazioni. Mentre in molti hanno condannato il gesto di Rublev, ricordando precedenti episodi di comportamento inappropriato, altri hanno messo in discussione l’assenza di un sistema di verifica simile al VAR nel tennis, che potrebbe offrire una seconda chance di valutazione in situazioni dubbie.
Alejandro Davidovich e Daria Kasatkina sono stati tra i tennisti a esprimere il proprio dissenso riguardo alla squalifica di Rublev, sottolineando l’iniquità di una penalizzazione così severa basata sull’interpretazione di un giudice di linea senza ulteriori conferme. Entrambi hanno evidenziato come l’incidente sottolinei l’urgente necessità di implementare tecnologie di revisione delle decisioni per prevenire errori che possono influenzare in modo significativo il risultato di un incontro e la carriera di un atleta.
L’episodio di Dubai non fa che accendere ulteriormente il dibattito sull’introduzione del VAR nel tennis, una discussione che va oltre il caso specifico di Rublev per toccare temi più ampi di giustizia sportiva e integrità del gioco. Mentre Bublik procede verso la finale, Rublev lascia Dubai privato dei punti ATP e del montepremi accumulato, con una riflessione amara sulle dinamiche di un sport che, forse, è giunto il momento di evolvere.
Nonostante si trovasse di fronte alla possibilità di accedere alla finale a seguito dell’incidente, Bublik ha mostrato una notevole integrità sportiva, affermando di preferire una conclusione diversa del match. “Avrei preferito perdere 7-6 nel terzo set piuttosto che vincere in questo modo,” ha dichiarato il kazako, dimostrando una rara empatia nel circuito.
Bublik non ha solo difeso Rublev, ma ha anche criticato apertamente il ruolo dei giudici di linea e l’efficacia del sistema di giudizio automatico. “Ogni settimana abbiamo la prova che con il sistema automatico non ci sono questi problemi. I giocatori non impazziscono. Questa è la nostra passione. Viviamo per questo,” ha sottolineato, mettendo in luce la frustrazione che può derivare da errori umani in momenti cruciali della partita.
L’intervento di Bublik solleva questioni importanti riguardo al bilanciamento tra giustizia sportiva e l’umanità degli errori. Il kazako si è spinto oltre, suggerendo che l’attenzione non dovrebbe concentrarsi sull’eliminazione dei giocatori dal circuito per errori di condotta, ma piuttosto sulla ricerca di soluzioni che minimizzino l’impatto degli errori umani, come l’adozione più ampia di tecnologie di giudizio automatico.
Attraverso le sue dichiarazioni, Bublik non solo ha difeso Rublev, ma ha anche lanciato un messaggio più ampio di solidarietà tra i giocatori, sottolineando come la pressione e le aspettative possano influenzare significativamente il comportamento in campo. Il suo appello a una maggiore comprensione e a una regolamentazione tecnologica più efficace nel tennis riflette una preoccupazione condivisa da molti all’interno dello sport.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Andrey Rublev, Squalifica
Non ci spiegherebbe come mai non è stata così severa contro una nostra Divina quando ha lanciato alla cieca a tutta forza una racchetta che prima di colpire la sedia dell’arbitro ha sfiorato la faccia di un raccattapale? O quando ha fatto la stessa cosa, ma ad essere quasi colpito è stato un giudice di linea distante una ventina di metri?
Che fa, la moralizzatrice “a targhe alterne”?
Te lo spego io: è semplice, gioca contro Humbert, che è il vincente dell’altra semifinale. Basta guardare il tabellone
Ma Rubliof non parla il russo. E’ di Rostov. Li si parla il Rostovese, come a Milano che si parla il Milanese ed a Roma il Romanesco, no ?
Siccome è russo allora secondo voi parla in russo per forza ?
Ma avete mai sentito Federer parlare in svizzero, solo perchè è svizzero ?
Sbagliato : dire che Federer non sa giocare a tennis non è un’opinione.
E una sentenza diffamante.
Un opinione è ” secondo me Federer non sa giocare a tennis perchè non ha mai fatto il Grande Slam “.
Questa è un’opionione. Sbagliate e discutibile, ma non è una sentenza.
Perchè sarebbe semplice replicare ” allora solo Rod Laver e Don Budge sapevano giocare a tennis e gli altri nella storia del tennis no ? Impossibile “.
Un’opinione è ” Borg secondo me è il più forte di tutti i tempi perchè quello che ha la più alta percentuale di tornei dello Slam vinti su quelli disputati. ”
Questa è un’opinione. Dire ” Borg è il più grande di tutti i tempi ”
Questa è una sentenza che non può essere provata e farebbe torto a Don Budge, Laver, Federer, Sampras, Emerson, Nadal, Djokovic ed Enrico Becuzzi.
Non pensi di non dover essere tu a dover dire agli altri cosa devono fare?
Nella tua vita gli annunci o qualsiasi voglia discorso lo fai solo in aereoporto? Siete fantastici….
Ci sono già i challenger con l’occhio di falco. Ad esempio San Benedetto del Tronto.
Questo percorso che tu stai dicendo lo sto già facendo, gli aggressivi e bulli li stigmatizzo sempre. L’unica cosa è che il percorso virtuoso, non la battaglia, scelgo io con chi farlo.
La prossima volta non urla più in faccia niente a nessuno, prepara un foglio A4 a casa e lo mette in borsa.
Se succede un altro errore tira fuori dalla borsa il foglio, va la e glielo mostra in faccia.
Sul foglio ci sarebbe scritto ” Sei Sicuro / Are You Sure ? “.
E non lo squalificano.
Si, ma se è un’eccezione non è un problema da risolvere, perchè tutto perfetto non ci sarà mai da nessuna parte.
Se invece è una cosa abituale, è un problema da risolvere.
A questo punto la domanda è :
quanti top 100 hanno un comportamenteo del genere ?
3 ? Si punisceloro e basta.
33 ? Allora si inizia ad adottare una strategia in modo tale che quei 33 diventino solo 3.
Farli diventare 0 sarà dura.
Sei simpatico nei tuoi esempi, ricorda solo che in quei che tu sostieni “due secondi di Rublev” puoi uccidere una vita, puoi umiliarla, aggredirla attaccarla e tante altre cose. Quindi il male si annidia ed è pericoloso anche se si muove su pochi secondi.
Mi fai ridere…gente come te rifugge sempre nel dare del buonista o del moralista a chi esprime analisi dettagliate. Come stai tu ad aggessività? Ti comporti con il tuo prossimo come ha fatto Rublev? Spero di no per chi ti sta intorno….
Gesto da condannare a prescindere
Spero gli sia servito da lezione per non urlare più in faccia a qualcuno almeno la prossima volta ci pensa due volte
Chi è senza peccato scagli il primo ACE !
Quale VAR ?
Ci voleva o il TELEVOTO !
” Chiudiamo il televoto ! Fra poco sapremo se Rublev sarà eliminato o potrà continuare nel torneo ! ”
Oppure l’applausometro o le palette rosse o verdi.
” Facciamo decidere dal pubblico se Rublev merita o no di continuare il torneo : fate un bel applauso per Bublik. Adesso fate un bell’applauso per Rublev. Alzate la paletta verde. Alzate la paletta rossa. Premete il pulsante A per tenere in campo Rublev, premete il pulsante B per mandarlo via dal campo “.
2 secondi ? Ma per piacere. A me un datore di lavoro mi ha costretto a sedermi e mi ha urlato in faccia di tutto, per un errore banale.
E non azzardarti ad alzarti.
Mi diceva.
Finito il contratto non mi sono nemmeno sognato di rinnovarlo.
E faceva così con tutti.
Cattivo ? No, una volta ho lasciato le luci accese dell’auto nel parcheggio, è venuto fuori con lo starter gentilmente e me l’ha fatta partite.
” cose che capitano, capitano a tutti anche a me, niente di grave “.
Mi ha detto.
Solo che quando perdeva la pazienza era ingestibile, infatti continuava a cambiare personale.
Ma non due secondi toccata e fuga alla Rublev.
Magari.
Ma poi … se l’atteggiamento di Rublev l’avesse una ragazza nel confronto del suo compagno ?
OH, COSA HAI FATTO, NON VEDI CHE MI HAI SPORCATO IL VESTITO ?
Due secondi e stop.
Cos’è ? Violenza inaudita ? Ma dai …
Anche tu decodificatore del labiale in russo? Ma in quanti siete?
Sono d’accordo, a patto che lo mandiamo in compagnia, dei Rune, dei Paire, della nostra lanciatrice folle di racchette.
Confermo anch’io: squalifica sacrosanta..del resto, succede in campo come in tribunale: se c’è una sentenza relativa ad un caso questa costituisce un precedente che non può essere smentito, pena la credibilità del sistema giudiziario..qui i precedenti ci sono, nomino quello di Nole per motivi di risonanza mediatica, giudice di linea colpita da palla lanciata per liberare il campo in modo “no look”, senza alcuna volontarietà, fatto riconosciuto, e senza nessun accertamento sull’intensita’ del tiro e reali condizioni della “colpita”..qui Rublev ha aggiunto volontarietà prendendo il giudice come capro espiatorio del suo nervosismo latente dopo la non accettata sconfitta nel secondo set, ferendolo pubblicamente nell’amore proprio e comunque umiliandolo platealmente, fatto mai accaduto con la stessa intensità. Inevitabile quindi la squalifica per la credibilità del sistema Atp..ciò detto, avevo già a suo tempo dichiarato quanto ormai sia indispensabile il sensore elettronico dell’out per evitare che un umano errore di valutazione rischi di compromettere l’esito di una partita e/o le lungaggini e diatribe sulla richiesta di challenger (e aggiungiamo pure i rischi cui sono comunque esposti i giudici, fisici e in questo caso vittime di giocatori nevrotici). Ero stata subissata di pollici rossi da utenti che rivendicavano l’attaccamento alla tradizione..poi era uscita la notizia che tutti i campi dovevano allinearsi obbligatoriamente alla tecnologia per avere finalmente match equi e legittimati dalla certezza del punto..cosa aspettano a metterla in pratica?
La legge italiana è contro tutti quelli che non hanno soldi, invece.
Il punto è che se non c’è il VAR (inteso come hawk-eye) tu non è che puoi fare la WAR. A te sembra molto il fatto che perda i punti della sua classifica del cavolo e i soldini. Non rifletti invece a quanto avremmo perso come messaggio sociale per il fatto di fare passare un atteggiamento terribilmente violento come quello di Rublev.
Come diceva un noto personaggio in una pubblicità di tanti anni fa, meditate gente, meditate.
Secondo me si sta sollevando un polverone enorme.
Rublev ha esagerato e per questo doveva essere punito.
Non ha avuto rispetto per il giudice di linea, per il pubblico e per se stesso. Bublik ha un punto di vista parziale, da collega. Per quanto io abbia apprezzato il fatto che ha cercato di convincere il giudice di sedia a far continuare l’incontro.
Si sta partendo secondo me da un punto di vista sbagliato.
Ci sono molti aspetti da valutare.
Primo.
Rublev si è iscritto ad un torneo consapevole dell’assenza della tecnologia, pertanto sapeva in partenza che poteva incorrere in errori dei giudici. Errori, pro e contro.
Secondo.
Rublev, aveva ragione? Nessuno può dirlo, nemmeno lui. Essendo un essere umano puo’ aver sbagliato la sua valutazione. Quante volte il giocatore pur essendoci l’occhio di falco ha avuto ragione e a volte torto? I casi dimostrano che la velocità della palla e la posizione in cui si guarda fanno sbagliare l’occhio umano e a molte volte anche l’occhio di falco.
Terzo.
Siccome a quei livelli sono tutte persone molto intelligenti, sanno che una loro valutazione può essere sbagliata per quanto possano essere molto convinti del contrario. Pertanto avrebbe dovuto manifestare la sua contrarietà senza perdere il controllo con le urla e con le parole.
Quarto.
Se voi foste un giudice di linea che onestamente ha chiamato una palla (come ritiene giusto chiamarla) come vi sareste sentiti se un giocatore vi avesse urlato contro in quel modo?
Quinto.
Se voi foste il pubblico come avreste reagito se sull’1-1 del primo set il giudice di sedia per questo episodio avesse squalificato Rublev? Forse un pochino arrabbiati? O un pò inc… dopo aver pagato un biglietto e aver visto solo 15 minuti di partita?
Sesto.
E se avesse avuto torto, come sarebbe stato giudicato da Bublik questo episodio? Bublik ha detto che avrebbe preferito perdere il match al terzo piuttosto che vincere così…. Apprezzabile commento, ma non si deve ragionare sull’atteggiamento di Bublik ma su un qualsiasi altro avversario. Se Rublev avesse avuto torto e il giudice di sedia avesse corretto il giudizio di quello di linea (in seguito alle proteste del russo) avrebbero fatto un torto all’altro.
Settimo.
Io introdurrei, anche a questi livelli, se i giocatori sono d’accordo, e lo manifestano al giudice, di ripetere il punto. In alcuni casi non sarebbe sufficiente ma potrebbe risolvere una parte dei problemi.
L’introduzione del VAR potrebbe appesantire incontri, spezzettarli, non risolvere niente e comunque aumentare e non limitare le polemiche, tanto la decisione di un giudice al 99% dei casi divide sempre l’opinione di tutti.
Ottavo.
A me hanno insegnato a difendermi educatamente, manifestando il dissenso con rispetto, senza esagerare, perchè, se un giudice ha deciso in un certo modo e non c’è possibilità di fare altre valutazioni non cambia idea e cercare la polemica può solo essere deleterio per l’andamento della partita di chi fa la protesta.
Rublev ha esagerato, andava punito.
Nono.
Non sono d’accordo che una partita possa compromettere una carriera. La carriera si può compromettere per una serie di fattori non per una partita.
E come ha detto qualcuno, come mai con certi giocatori certe cose non succedono mai e con certi sono molto frequenti?
Chiudo dicendo che stimo Rublev e continuerò a stimarlo ma questa volta l’ha fatta fuori dal vaso. Può succedere. Non gli si deve accanire contro, non c’è bisogno di dipingerlo come un chi sa quale demonio. Ha perso le staffe, punto. Di solito sia lui che Bublik se la prendono con se stessi, questa volta no.
Penso che Rublev stia passando un periodo di frustrazione, forse perchè alla sua età con tutti i sacrifici che fa sta raccogliendo meno di quello che immaginava. Chissà…
Metteresti anche il soggetto? Grazie.
Così avrebbe perso anche lui per squalifica i punti e i soldi già guadagnati. Vedo che sei molto generoso e disinvolto sulla perdita del danaro altrui.
Ecco un altro esperto della decodifica del labiale in russo.
Vorrei spiegare che i giudici di linea, e ancor meno i giocatori, non hanno uno stipendio mensile. Quindi la domanda è assolutamente stupida.
Ma non esageriamo : 2 secondi e se ne è andato.
Non hai mai visto me in bici quando acchiappo un automobilista che mi ha suonato di proposito dietro le orecchie, per poi andare a svoltare dopo 100 metri e fermarsi, allora. Non 2 secondi, ma un bel quarto d’ora.
O alla polstrada quando mi ha verbalizzato un’infrazione al Covid che non ho commesso.
Ti dico solo che l’agente è stato costretto a tirar su il finestrino per non ssntirmi.
Ma dai quale violenza inaudita ? Ma non fatemi ridere, dai ! 😆
Anche se abbandona il campo lo hanno già dato vincente, no ?
Al limite si rifiuta di giocare la finale.
Ma secondo te ha senso ? Lo so : secondo te si. Secondo te però.
Cioè fammi capire.
Rublev squalificato. Bublik non abbandona il campo.
Contro chi cavolo gioca, me lo spieghi ? 😆
@ Spigolo (#3949380)
@Spigolo
Se non riesci a comprendere il senso, non ti preoccupare, non è una colpa …
Ma come “privo di senso”?! L’hawk-eye avrebbe fatto vedere che la palla era dentro/fuori, e la questione si sarebbe tranquillamente chiarita e risolta in pochi secondi. Non poteva essere più semplice..
Il supervisor, no ?
Si, ma questo non è un forum.
Comunque i siberiani sono un popolo occupato dall’imperialismo russo, dimenticati dalla Russia europea, come il resto dei popoli in estremo oriente, nel territorio politico russo che arriva fino all’isola di Sakalin sopra il Giappone. Zone dove i popoli occupati da Mosca vivoo peggio che i brasiliani delle favelas.
C’è il canale del moscovita varlamov che porta alla luce tutte queste situazioni insabbiate dalla propaganda politica putiniana.
A mio avviso, come dopo ogni guerra, si sono dissolti i grandi imperi ottoamano, austro-ungarico etc. etc. farà la stessa fine la Russia che rimarrà ridotta alla parte ad Ovest degli Urali, altro che occupare l’Ukraina. In Asia ci saranno altre repubbliche autonome. Tipo il Risiko ( dove non c’è la Russia ma l’Ukraina si !!! )
In questo video si capisce meglio quello che è successo.
Anche la palla, che è andata fuori è nel campo di Rublev ed anche dal video si vede che è fuori e non cade bassa ma veramente dall’altro e da una revisione ( che guarda caso non fanno vedere è fuori ).
Comportamente scorretto evidentemente si.
Ma poi le solite esagerazioni del giudicarlo e commentarlo.
Primo : Rublev ha urlato in faccia al giudice di linea, ma un paio di secondi e poi se ne è andato subito. E’ più uno sfogo-rimprovero.
Secondo : erroraccio svidente. Non è una palla che schizza via rasoterra e nessuno sa dove possa essere rimbalzata, tanto meno da così vicino è più difficile vederla per il giudice di linea, ma no in questo caso dove lapalla in top spin cade quasi in verticale.
Il punto di rimbalzo è più identificabile, e la palla è fuori.
…
Ma ora, vediamo alle conseguenza. Gestita la situazione veramente in maniera pessima.
Allora : l’arbitro da ragione e crede al giudice di linea ma non a Rublev ? Cos’è ? Uno dice la verità sempre e l’altro le bugie sempre ?
Ma in tribunale ci fossero dei giudici così sarebbe un disastro di ingiustizie una sopra l’altra.
La parola di Rublev ha lo stesso valore di quella del giudice di linea.
L’aribitro perchè mai deve credere a uno o all’altro ?
Nel dubbio, vi è la precedenza a non creare danni.
Il beneficio del dubbio.
Rublev dice che ha parlato solo in inglese, e non ha insultato in russo il giudice di linea. La sua parola vale come quella del giudice di linea che dice che l’ha offeso in russo.
Punto.
Dovesse andare vie legali con un’avvocato potrebbe richiedere il risarcimetno danni, in questo caso prize money pure della vittoria che gli hanno vietato.
Questo indipendentemente dal fatto che il comportamento è stato scorretto, ma va sanzionato il comportaento e non il ” credo che “.
Quindi comportamento scorretto, due secondi di sfogo, warning e chiusa e morta li.
Non potendo provare che Rublev abbia parlato veramente in russo ( sfido anche i russi stessi a capire cosa abbia detto, nemmeno in italiano lo riusciremmo a capire da un italiano in un’analoga situazione ) non si puà condannare per ” I trust ” O fiducia, credo a lui.
Ma poi se avesse parlato in dialetto bergamasco insultandolo ? Nessuno capisce e allora anche qui è una disparità di sanzioni.
Uno se parla una lingua comprensibile viene squalificato un’altro in antico etrusco no.
Ma anche in russo .. chi cavolo li dentro pul aver mai capito l’insulto ?
Boh ?
Ha ragione Rublev, anche se è nel torto come comportamento, ma è come a me quando un poliziotto m’ha fatto un verbale perchè ero lontano da casa, quando addirittura mi ha detto una legge inventata da lui inesistente e poi giudicato lontano da casa, quando in bici ero a 3 minuti e mezzo da casa, non a 30 km.
Non essendoci un limite preciso, ma legge ambigua, non poteva nemmeno sanzionarmi.
Come se ci fosse la legge ” chi va in auto d’oggi in poi troppo veloce ritiro della patente “.
Troppo veloce ? Quant’è ? Come faccio a rispettare un limite che non è definito ?
Ecco, anche li, come fa a dire che quel giudice di linea dice la verità o che non abbia capito male ?
L’occhio di falco non c’era?
Se sì, perché non lo ha chiamato?
Discorso privo di senso, si potrebbe risalire all’ infinito alle cause delle cause in questo come in altri ambiti.
Se ad essere squalificato fosse stato Rune o Kyrgios ci sarebbe stata altrettanto indulgenza?
A me sembra che si voglia perdonare Rublev perché è un bravo ragazzo (lo è ed è stato “perdonato” che non significa soprassedere) ma, se al suo posto ci fosse stato uno dei bad boy credo che metà degli avversi al provvedimento avrebbe avuto un atteggiamento meno permissivo.
Facendo così McEnroe avrebbe chiuso con 160 squalifiche in carriera
L’infamita’ e’ insultare in russo credendo di farla franca, ma gli ha detto male. E come hanno scritto in tanti chissenefrega della traduzione, e’ l’atteggiamento che conta. Se non sai gestire i torti e protestare adeguatamente, vai fuori. E quelli che tirano fuori McEnroe Connors e gli altri bulli, per quanto campioni, che l’hanno spesso fatta franca… beh avrebbero meritato un calcio nel sedere molte più volte delle poche successe. Altrimenti domani vado a sparare a qualcuno e poi spero di farla franca perché così e’ successo a quel miserando dei Savoia.
OK. MA….SQUALIFICA SACROSANTA!!!
E allora? Tu non sbagli mai? Non hai mai preso una multa ingiusta? Non ti hanno mai messo le corna? Se alla fine dell’anno hai guadagnato 7.800.000 dollari invece di 8 milioni (ipotizzo la situazione di Rublev) cosa ti cambia? Altra puttanata vista in altri commenti: Zverev che lo sorpassa nel ranking… Zverev E’ il n.5 al mondo, sarebbe stato solo questione di settimane il sorpasso.
Rublev e’ un brav’uomo, ha sclerato più del solito contro un giudice, va a casa, a crescere.
Io sono una fan di Rublev, e l’ho sempre difeso quando molti altri (specie i media) lo vedevano solo come quello che sbraita e si prende a racchettate. ma questa volta non mi sento di farlo, il suo comportamento è stato inaccettabile. se poi fosse giusto squalificarlo o meno non saprei dire, ma un warning forse era troppo poco. ammettiamo che vincesse, lo si faceva giocare la finale senza dargli i punti?
quello che mi fa specie invece è la diversità di trattamento tra lui e Fils
@ Federer the best (#3949247)
grazie per le info, quelle sull’audience non le avevo lette.
certo che il commento dell’allenatore di uno come Rublev mi fa davvero… ridere, si fa per dire
Rublev guadagna a prestazione, ma non porta a casa 200€ al mese. I giudici di linea non li deve neanche guardare. Si ricorda a Rublev che e’ n. 5 al mondo e non una comparsa. A prescindere…
possibile che nel tennis sia sempre tutto bianco o nero?
ma si possono istituire dei penalty game e dei penalty set invece di mandare a casa uno senza soldi e senza punti per delle urla?
Si, ma non è un aeroporto, non c’è bisogno di annunciare la tua partenza…
basta mettere l’occhio di falco ad ogni torneo e tutto è risolto. la figura del giudice di linea è ormai desueta, va eliminata o comunque coadiuvata dalla tecnologia.
scommetto che sei stato un censore del comportamento di Rublev e sei d’accordo con la squalifica…
la maggior parte ha condannato pesantemente Rublev, io continuo a sostenere che la squalifica è stata eccessiva. Rublev spesso ha perso il controllo ma mai, dico mai, aveva attaccato arbitro o giudici di linea, sappiamo tutti che è una brava persona (non è certo lui da colpire come esempio), sarebbe stata sufficiente una sanzione in campo e una multa dopo. Per inciso, Fils ieri si è esibito in insulti chiari ed intelleggibili verso il supervisor…non è stato squalificato. Con questo ho detto tutto.
Nome omen
Si, è vero, ma tutto è partito con l’aiuto di persone illuminate come il nostro Cesare Beccaria che tra l’altro era il nonno di Alessandro Manzoni.
Solo per dire che la pena di morte in europa è stata progressivamente abolita a partire dal 1950..ultima la Francia nel 1981…
@ sander (#3949199)
Inutile pistolotto buonista, hai dimenticato di aggiungere “meritiamo l’estinzione!” E,conseguenzialmente, di dare l’esempio
Ok, ma intanto qua limitiamoci a bannare gli utenti-bulli che insultano(&/o)minacciano (NB NON dico che tu lo fai, dico di farlo quando si vedono i soliti insulti o contro gli stranieri oppure contro altri utenti “italianissimi”… così non mi si dice che sono razzista verso gli italiani, cosa che non è… + NB non parlo di sfottò o di opinioni. Se uno dice: “Federer è il più scarso giocatore di tennis della storia” oppure “l’utente X non capisce nulla di tennis”, sono opinioni, magari anche ridicole e da contrastare, ma pur sempre opinioni. Se invece uno scrive “il tennista X è ladro-dopato, ecc” oppure “l’utente Y è un minorato mentale, ecc.”, allora sono insulti).
Gli utenti civili dovrebbero fare questa battaglia insieme a me. Poi sparirebbe lo sciovinismo non patriottico ma squadrista… (perchè i bulli-squadristi prima o poi insultano, non essendo in grado di rispondere a chi ne capisce molto di più di loro…).
Anche tu continui a guardare il dito e non la luna
Occhio a non guardare il dito….c’è la Luna su cui fare attenzione..
Ho letto commenti di alcuni “esimi” giornalisti internazionali lanciarsi entusiasti nella squalifica di Rublev,perchè serve allo spettacolo e al tennis ,a prescindere da cosa sia successo e che con l’occhio di falco si andrebbe a perdere,il tutto applauditi da quel volpone di Mouratouglu.
Tennis Tv ha fatto la clip acchiappaclick su Rublev come se la sua squalifica sia servita per dare “piccantezza” a un evento che non stava seguendo nessuno.
Ma ci rendiamo conto? Rublev,a prescindere dai suoi comportamenti è stato usato come cavia per dare la spinta a un torneo
Quanto a Mouratouglu spera solo che un giudice di linea con cacci il tuo cocco Tanghero e poi vedi dove te lo puoi andare a mettere lo show
Trovi vergognoso che un mio commento delle 10 non sia ancora passato dopo più 3 ore.
È diventato un circo questo sito, dove si può commentare in live per certi eletti, altri non hanno neanche la possibilità di ripristinare il proprio account perché non arrivano le mail, altri bot troll, odiatori possono commentare live disturbando la discussione.
Fate vobis a me avete rotto ,,,
Faccio le valigie.
Urlare in faccia rappresenta una violenza verbale da condannare…il giudice di linea ha fatto una chiamata in buona fede…il troppo nervosismo fa male sia all’atleta che a tutto l’ambiente…
Non voglio nemmeno entrare nel merito delle sanzioni a Rublev, dico solo che il russo ha comportamenti, in campo, non adeguati a un giocatore professionista.
Poi ho una questione, che non ho mai capito, sulla gestione dell’Occhio di Falco…per quale motivo, anche senza chiamata di un giocatore, non si blocca il gioco se l’addetto al monitoraggio rileva una palla fuori…
Ok, ma ho detto “anche” per via dei soldi…
Al mese Rublev non prende nulla. Guadagna moneta se va avanti nei tornei.
Cosa che ieri gli è stata negata da uno che potrebbe anche aver capito fischi per fiaschi.
La cosa è più grave e non legata alla ricchezza del torneo. Non hanno usato il falco integrale nemmeno a Torino e Sinner ci ha perso un set in finale forse decisivo per indirizzare il match. Quindi vogliono il permanere del vecchio come una sorta di garanzia di naturalità! In realtà è solo garanzia di ingiustizia potenziale ed arbitrio disciplinare!
@ giumart (#3949195)
Quando un giocatore è in campo l’ultima cosa a cui pensa sono i soldi .
Il var è già ridicolo nel calcio , figurarsi nel tennis .
Se non sei in grado di stare in campo con n modo decente te ne torni a casa .
D’accordo sull’inammissibilità del comportamento oltraggioso, sempre.
Ma non è vero che il VAR non c’entra. Se ci fosse stato lo hawk-eye, Rublev avrebbe semplicemente chiesto la revisione del punto e non gli sarebbero saltati i nervi per una chiamata (secondo lui) errata su un punto importantissimo a fine incontro.
Perde i punti acquisiti al torneo, un posto nel ranking. Mi sembra molto. L’ATP è in causa: la tecnologia esiste, comprovata, accettata dai giocatori, devono renderla obbligatoria almeno dai 500 in su.
I giudici di linea di Dubai sono pessimi,durante l’incontro di Musetti ci sono state diverse correzioni, che hanno obbligato i giocatori a ripetere punti altrimenti vinti in precedenza. Siamo ad un livello di politicamente corretto rivoltante,adesso se uno si incazza è “inappropriato” (tra l’altro è patetico scimmiottare espressioni già abusate in altri ambiti sportivi). Se uno si incazza si scrive che si è incazzato come una tigre del Bengala.
Per quanto mi riguarda la squalifica è assolutamente eccessiva, in tanti (troppi) anni di tennis ne ho viste di peggiori che poi sono finite giustamente a pacche sulle spalle. E il giudice di linea che ha alzato la manina per tradurre è un infame. Infine non mi pare corretto fidarsi della traduzione di uno che afferma di sapere il russo senza essere certi di quanto afferma.
Purtroppo siamo in una società “abituata” sempre di più alla violenza che sta perdendo la sensibilità su questi aspetti è sta rendendo normali cose che non lo sono.
Vedo che qualcuno sta facendo “freddamente” riferimento al regolamento.
Come direbbe Cetto la Qualunque, del regolamento non me ne frega una beneamata minchia. Siamo contorniati da leggi e regolamenti totalmente sballati. Nel 1600/1700 in Europa c’era la pena di morte. Era corretto questo “regolamento”? Se non ci fosse stato qualche persona illuminata che lavorò e lottò per eliminarla saremmo ancora a quel livello. Vogliamo avere una società più seria, responsabile, equilibrata e meno aggressiva o mettiamo il focus sul povero Rublev che con questa squalifica ha perso i soldini del Torneo?
Il regolamento deve prevedere l’abuso dello spazio fisico e dell’aggressività e violenza manifestata altrimenti andiamo verso la fine dell’essere umano.
Rublev è un bravisimo ragazzo, molti non sanno che al di fuori dei campi è impegnato nel sociale, e molto spesso fa beneficenza, quella vera, quella non sbandierata, non come quella di chi cerca furbescamente il proprio tornaconto, come molti fanno. Che senso avrebbe infatti fare donazioni per poi andarlo a raccontare a tutti? E’ evidente che chi si comporta così cerca solo di farsi pubblicità, Rublev non è così. Che sia un ragazzo emotivo lo sappiamo, ho anche avuto modo di vederlo alle finals di Torino, soffre molto poiché è molto sensibile. Certo, lo sfogo contro l’arbitro non lo avrebbe dovuto avere, evidentemente la frustrazione ha avuto la meglio. Ma poco prima, Bublik non aveva forse sfasciato una racchetta sul campo con una rabbia tale da essere anch’egli sanzionato? Mi ricordo anche di un’altra partita in cui il Kazako ruppe ben 3 racchette, una dietro l’altra, anche lì con una furia folle, senza essere sanzionato. Tornando invece a questo episodio, mi pare ovvio che non vi possono più essere decisioni diverse fra i diversi tornei, che devono evidentemente uniformarsi, oppure nella fattispecie sarebbe bastato che il giudice di sedia avesse avuto, almeno lui, la possibilità di rivedere al suo piccolo monitor il punto controverso, e tutto il seguito non sarebbe accaduto. Infine, come si può prendere una decisione senza almeno un contradditorio? Rublev ha asserito di non aver ingiuriato il giudice di linea, mentre un terzo giudice, cioè colui che di fatto ha determinato la squalifica, asserisce di aver sentito degli epiteti non proprio edificanti. Chi ha detto il vero? Se non ci spiegheranno chi dei 2 dice la verità, allora diventa tutta una pantomima, e se Rublev avesse ragione, beh fossi in lui farei una denuncia contro quel giudice, poichè oltre ai soldi, ai punti e alla faccia, perderebbe anche di credibilità. Cmq, la decisione di squalifica andava presa almeno dopo aver verificato cosa aveva detto il Russo.
Per me la questione è un’altra o, meglio, è sempre la solita: va bene che ormai questo tennis professionistico porta agli estremi (anche per via dei tanti soldi in palio, e non solo per quelli strettamente derivanti dai tornei), ma insisto nel rilevare che un campione deve essere tale non solo in quanto “bravo” tennisticamente. deve essere umile, rispettoso, educato, un esempio per i più giovani. Insomma, deve essere un gentleman a tutto tondo. Pertanto per me non c’è giustificazione per ogni comportamento irriguardoso e, come nel caso di Rublev, addirittura aggressivo ed offensivo. Il campione accetta le decisioni degli arbitri/giudici, anche quando le ritiene ingiuste. Io adoro Jannik soprattutto per tutto questo: non lo vedrete mai comportarsi come si è comportato Rublev, o come assai spesso si comportano altri tanto idolatrati come Djokovic o Rune o Zverev (per non parlare di Kirgjos)…
@ Ronnie (#3949135)
Non si urla in faccia al giudice di linea a prescindere da cosa ha urlato (ma non era una cosa “gentile”).
Quindi il VAR non serve.
Squalifica sacrosanta
Mi sembrano peggiori le bestemmione che tira Musetti in campo, e nessuno gli ha mai detto nulla
Con questo, a prescindere da cosa ha detto o meno Rublev al giudice di linea, anche il solo atteggiamento non aggressivo (gli è andato ad urlare a 5cm dalla faccia) è semplicemente inconcepibile, solo per questo si sarebbe meritato il default
Si deve lamentare dal giudice di sedia.. Stop
Scusate ma quanto prende al mese il giudice di linea e quanto prende al mese rublev? Il russo non deve permettersi di urlare in faccia al giudice a prescindere dalle offese…
Altra cosa: è ben diverso insultare o aggredire (verbalmente) uno spettatore o uno dei giudici, anche di linea.
Mi pare persino ovvio, eppure tanti continuano a confrontare le due cose.
Ultima cosa: ok il VAR, ma resta il fatto che in qualsiasi sport l’arbitro ha un ruolo per cui la sua parola vale di più di quella del giocatore. Proprio purché è arbitro. Se un giocatore dovesse dire a un arbitro nell’orecchio “figlio di ..”, l’arbitro non potrebbe far nulla perché è la sua parola contro quella del giocatore? Ma scherzate o cosa?
Io sono assolutamente d’accordo con l’introduzione del falco in tutti i tornei Atp.
Ma qui sembra quasi che senza falco non si possa giocare a tennis, come avrà fatto il mondo finora?
In effetti con l’occhio di falco obbligatorio verrebbero ridotte al lumicino situazioni che potrebbero rientrare nell’alveo di quella verificatasi ieri, laddove non c’è stata evidentemente pienezza di torto o di ragione nè dall’una nè dall’altra parte.
Purtroppo, tutto è perfettibile e la “giustizia sommaria” spesso diventa paradossalmente più conveniente della “giustizia sostanziale” in situazioni che si prospettano addirittura al di fuori dello sport.
Ecco perchè occorre che si adottino sistemi tali che consentano di addevinire in tempi rapidissimi (questo richiede lo sport e nel nostro caso il tennis) ad una giustizia umanamente giusta, anche se non infallibile.
il VAR è una cretinata, perché le partite durerebbero un eternità
i giudici di linea sono obsoleti, serve la tecnologia
la squalifica è una sanzione eccessiva (dovuta alla nazionalità del colpevole), si doveva dare il solito avvertimento
L’autore di questo articolo praticamente è d’accordo con quanto da me scritto ieri.
Se ci fosse stato l’occhio di falco automatico tutto ciò non sarebbe successo. Come mai a Dubai, un paese così ricco, non hanno previsto la tecnologia più moderna?
Poi, la parola del giudice di linea contro quella di Rublev, perché credere all’uno e non all’altro? In un caso dove c’è un dubbio non si applica la sanzione più grave, specialmente se poi va anche contro il regolamento.
Penso che se lo avesse veramente offeso, Rublev si sarebbe immediatamente scusato ed avrebbe accettato la penalità di un punto, anche se il più delle volte viene comminata una semplice ammonizione.
C’è da sperare che questo fattaccio serva per far sì che la tecnologia venga prevista, obbligatoriamente, per tutti i tornei ATP e WTA.
Io la preferirei anche sui campi in terra, dove si eviterebbero anche le innumerevoli discussioni sull’interpretazione del segno.
Questi hanno già la soluzione del falco integrale e non la applicano sempre: chiaro che fai abituare alla sua presenza poi è dura accettare una decisione che ritieni errata. La soluzione è uniformare al falco integrale tutto almeno dai 500 ATP in su e non inventarsi cose ancora più cervellotiche. In questo modo attuale i tennisti escono di testa se si infilano due o tre decisioni palesemente sballate!
Basta che la sala var non sia quella ubicata a Lissone.
Il tennis dovrebbe essere la casa del fairplay ed un luogo civile dove confrontarci,ma tutto ciò che ruota attorno al tennis dovrebbe adeguarsi , a partire dal tifo.
Non voglio un tennis come il calcio, dove il più furbo ottiene un fallo da rigore e dove offendere gli altri è una consuetudine.
A prescindere dal Var e da Rublev come persona che piace molto tra l’altro, quel che lui fa o altri suoi colleghi,rompendo racchette, bestemmiando , gridare improperi ai box, pubblico irrispettoso , etc… sono tutti atteggiamenti che ci avvicinano al calcio.
Speriamo che la sanzione comminata a Rublev sia come il rifiuto di Sinner a disputare un incontro dopo la nottata passata in campo, ciò un modo per riflettere che certe questioni vanno affrontate.
Se solo Rublev pagherà senza aggiungere nulla o fare altrettanto con altri tennisti sarà solo un’occasione sprecata.
Servono un team multidisciplinare pagato da ATP/ITF, tra cui psicologi e psichiatri che accettino ed affrontino le varie problematiche insorte ai giocatori.
Rublev può essere la gestione della rabbia, Musetti altro.
Premettendo che Rublev è un bravo ragazzo (e che sia russo non c’entra nulla viste poi le ripetute manifestazioni che invocavano alla pace) non bisogno compiere l’errore di dirottare il dibattito sul VAR.
Chiedo: può un giocatore avere in simile atteggiamento verso arbitri ,avversari o spettatori? No, e questo secondo il regolamento ITF. La pressione psicologica sul giudice di linea diventa evidente nel momento di una successiva chiamata (compensazione?) che erano soliti fare i Mac ,Jimbo e Lendl, non certo Borg o Wilander o Edberg (educazione svedese?).
Se in un qualunque torneo un giocatore sbraitasse così diremmo “eh povero, è nervoso, non c’è il VAR”?
E, ripeto andrebbero sanzionate pure le ingiurie verso il proprio angolo. Se un ragazzino insultasse il proprio coach finirebbe seduta stante il match.
Credo che il primo ad essere rammaricato sia Rublev cui non va gettata la croce addosso, altri prima di lui andavano sanzionati in tal senso ma non credo verrà ricordato per questo (vedi Jeff Tarango).
È successo, pazienza, ma è certo che il ragazzo deve migliorare nella gestione della tensione che non è certo arroganza ma un autoflagellarsi senza senso. E mi dispiace per lui.
Squalifica assolutamente ingiusta, basata su una non verificata traduzione di un giudice di linea.
Perché poi a Dubai non c’è il falco?
Ha fatto bene, sto qua era orbo
ultimo quesito molto interessante chiediamoci proprio il perché… perché…
Gentilissimo moralizzatore, si tratta proprio di questo, per il “Verbal Abuse” il regolamento prevede una serie di sanzioni da applicarsi in rigorosa sequenza, mentre la squalifca di Rublev sembra non essere stata rispettosa di tale procedura.
Sul punto “giustizia sommaria” consumatasi ieri a Dubai suggerirei la lettura di questo articolo (magari prima di evocare a sproposito il regolamento):
https ://www.msn.com/en-us/sports/tennis/did-andrey-rublev-get-rough-justice-after-extraordinary-disqualification-in-dubai/ar-BB1jbebX
Non puoi urlare in faccia: “Fott**o cogl***e” a un giudice di sedia. Se sei così sicuro che la palla è fuori ti fermi e chiami il challenge. E i colleghi che lo difendono sono ipocriti.
Rublev dovrebbe scaricare la sua aggressività facendo tipo una settimana di manovalanza a un porto russo in pieno inverno….troppe montagne di milioni x sti viziati
@ becu rules (Not Bec_Style) è come confondere Nadal con Nagal (#3949094)
Condivido, quella della VAR in campo per accertare se e cosa un giocatore dica durante l’incontro è una sciocchezza, perché episodi come quello di cui discutiamo non si verificherebbero se ci fosse sempre l’occhio di falco (come ormai dovrebbe essere obbligatorio a certi livelli). In particolare, a mio avviso si tratta di una sciocchezza perché non compatibile con i tempi del gioco, soprattutto nei casi più controversi.
In ogni caso, per episodi simili, la prova televisiva è già prevista dal regolamento, ovviamente in sedi e contesti più opportuni, ossia dopo il match e davanti al Board competente per le infrazioni disciplinari: “The ATP Members Fines Committee shall have the authority to investigate statements or actions made by a player that are not heard or seen by on-court officials by reviewing tapes of televised matches. After reviewing all facts and circumstances, the ATP Members Fines Committee may determine that a violation of the Code has occurred and shall specify the fine and/or other punishment. The player shall be given written notice of the violation and fine. The player shall have the right to appeal such determination to the ATP Senior Vice President – Rules & Competition, consistent with the procedures outlined in the Code“.
Tuttavia non sono d’accordo con te quando affermi che “la punizione ci sta, anche se eccessiva, ed è meritata per tutto il pregresso“. La sanzione deve essere adeguata all’episodio da punire e non alla personalità del giocatore. Peraltro per il caso di violazioni (accertate) ripetute sono già previste sanzioni pecuniarie più pesanti.
Non si urla in faccia di nessuno, soprattutto se c’è un regolamento da rispettare !!!
Oltre al VAR labiale ci sta pure la divisione degli spalti in curva SUD e curva NORD con relativi striscioni idioti.
Per la traduzione delle parolacce i traduttori si portano in campo o traduce il supervisore ATP da google?
Inoltre si potrebbe intavolare un tavolo tecnico sulla differenza tra la pallina rotonda e la rappresentazione digitale del falco in cui appare di forma ovale.
Chi stabilisce quanto l’ovale deve essere allungato?
Chi c’è dietro l’azienda informatica che fornisce il software?
Quali sponsor influenzano questa azienda?
In fin dei conti quando stirano o restringono l’ovale conta di più la Nike, Lacoste o il Parmigiano Reggiano?
Chiamare il VAR su un episodio simile sarebbe una ciliegina sulla torta nel capitolo ” follia della società”
Una domanda, se al parco, ai giardini pubblici vedete un tipo dal fare di Rublev che si scaglia con le stesse modalità del tennista verso il giudice di linea, in questo caso invece a sua moglie o alla compagna.
Anche in questo caso direste che in mancanza del “labiale” del Var non si può valutare la questione oppure capireste che un comportamento violento e aggressivo va oltre le parole. Ricordo che una persona può essere picchiata e aggredita anche senza proferire parola. Per chi difende Rublev, avete piacere che le vostre mogli, i vostri mariti, i vostri datori di lavoro abbiano un atteggiamento del tipo di Rublev nei vostri confronti? Senza proferire verso, “solo” con aggressioni nello spazio fisico come quelle di ieri. Questione di passionalità, vero? Che bella vita agitata allora che avete…non vi invidio…Ripeto non è questione di accettare o meno il
VAR ma di accettare o meno la WAR.
Sull’altro articolo vedo che qualche difensore dei bulli sta cercando di metterla in caciara (NON mi riferisco ad un post specifico, ma ad un atteggiamento, quindi se qualcuno si sente offeso legga bene qua, e se poi è lo stesso d’accordo con gli insulti, è un bullo…) con un certo atteggiamento volto a parlare di altre cose…
Gli insulti sono indifendibili, se l’ha detto = SQUALIFICA.
Tizio mi dice: “se non l’ha detto?”. Qua discutiamone, mettiamo una registrazione e con degli interpreti e, se poi risulta che NON ha detto = risarcimento in suo favore ed a danno di arbitro ed ATP…
Caio potrebbe dire: “eh no niente squalifica, perché allora se uno, invece di insultare, o minaccia o perfino usa la violenza?” E chi vieta di dare penalità ancora maggiori a questi? (es. squalifica + saltare dei tornei…).
Diverso se uno dice “niente squalifica perchè il regolamento non lo consente…” Però allora deve chiedere SUBITO di cambiare il regolamento, altrimenti è un bullo.
Se uno dice “eh ma il tennista X ha fatto peggio e non è stato squalificato…” Chi se ne importa? Nel senso che TUTTI dovrebbero rompere le scatole all’ATP ricordando i tennisti NON puniti, così in futuro non capiterebbe… (oppure verrebbe squalificato il giorno dopo il fatto).
I bulli, ancora una volta, difenderanno gli insulti per poter insultare impunemente altri utenti. Ma la Costituzione italiana è contro di voi!
D’accordo che la sanzione poteva essere meno severa, ma se ti metti nella condizione di dover ogni volta chiamare l’interprete, il VAR (ma lasciamolo al calcio, va, che poi metà delle volte apre ancora più polemiche della decisione di campo), vuol dire che sei già in torto a prescindere. Oltre tutto Rublev – come tanti altri a partire da Fognini – non è nuovo a scenate ridicole e proteste fuori posto, senza contare gli atti demenziali di autolesionismo quando si colpisce con la racchetta, quindi la punizione ci sta, anche se eccessiva, ed è meritata per tutto il pregresso. Ma perchè a Sinner o a Ruud non capita nemmeno mai l’occasione di finire in mezzo a queste polemiche ?
Al di là della parolina sbiascicata in russo secondo me la cosa più grave è l’atteggiamento estremamente aggressivo nei confronti del giudice di linea. È andato a urlargli in faccia con una violenza inaudita.
comunque Bublik invece di agire a parole doveva usare i fatti, abbandonare anche lui il campo per lanciare un messaggio chiaro. Che avrebbero fatto poi i giudici?
ma Var di cosa? dell’aggressione verbale? non sono un esperto ma credo che nel calcio venga usato solo per delineare le traiettorie del pallone se il giocatore X dove sputare in faccia a Y durante un’azione che porta al gol questa non verrebbe riportata dal Var perciò trovo assurdo in una vicenza come questa andare a vedere il replay di una reazione se ha sbagliato ha sbagliato lo si capisce senza fare la scansione fotogramma per fotogramma dell’accaduto.
Ciò che l’articolo non tocca è la questione fondamentale secondo me ovvero perché uno come Rublev dovrebbe continuare a giocare tornei non obbligatori per due spiccioli quando con un torneo esibizione al mese riuscirebbe a tirare più soldi che con una stagione atp senza doversi impegnare troppo e senza tutti questi momenti di tensione che possono sfociare in episodi poco edificanti come quelli di ieri.
Questo unito all’esempio di alcaraz che prende 900mila dollari al torneo 500 di Rio e poi non arriva nemmeno alle fasi finali che peraltro prevedono un decimo di quella cifra per il vincitore… perché impegnarsi nella competizione?
Un folle.
Innanzitutto l’episodio non si sarebbe verificato se ci fosse stata la chiamata automatica come oramai avviene in quasi tutti i tornei del circuito. Non ne disponi? Organizzi un Challenger.
In secondo luogo, regolamento alla mano, la squalifica di Rublev è assolutamente sproporzionata rispetto al fatto e al Point Penalty Schedule previsto per queste evenienze.
A Shangai Rublev (che evidenzia seri problemi comportamentali) si rese responsabile di un episodio addirittura peggiore in termini di aggressività e intimidazione nei confronti dei fotografi, rei di essersi mossi durante un punto, ma in quel caso il Giudice di sedia (che forse conosce e applica meglio il regolamento rispetto al Supervisor di Dubai) gli ha dato un warning, come previsto dal PPS.
Staremo a vedere come si evolverà la vicenda, ma Rublev farebbe bene ad andare fino in fondo (oltre che a prendere un appuntamento da uno specialista).
Mi sa che il buon Andrej voleva applicare alla lettera l’educazione siberiana al malcapitato giudice di sedia.