Incredibile a Dubai: Rublev urla violentemente contro un giudice di linea sul 5 pari del terzo set vs. Bublik, è squalificato (Video)
Incredibile e amara conclusione della prima semifinale all’ATP 500 di Dubai. Il match tra Andrey Rublev e Alexander Bublik è in lotta, siamo 5 pari al terzo, culmine di una partita ricca di colpi spettacolari, capovolgimenti di fronte e tensione. Sul 40-30 servizio per il kazako, Rublev si infuria dopo aver perso il punto, poiché a suo dire una palla di Bublik non è stata chiamata out. La reazione del n.5 del mondo è scomposta, come nel video che riportiamo: si avvicina con fare minaccioso al giudice di linea e gli urla in faccia. Al cambio di campo sul 6-5 Bublik, il giudice di linea riporta al giudice di sedia le oscenità ricevute dal russo (pare abbia urlato fucking moron, poi anche in russo, e il giudice di linea parla quella lingua). Arriva il supervisor che, dopo un breve colloquio con Andrey, gli comunica la squalifica per il suo comportamento oltre i limiti del regolamento. Non tanto per il modo, veemente, con il quale Rublev si è rivolto al giudice di linea, ma per la gravità di quel che gli ha urlato, le parole.
Andrey Rublev is defaulted from the Dubai semi-final, sending Alexander Bublik through to the #DDFTennis final pic.twitter.com/tclfcXxDYY
— Tennis TV (@TennisTV) March 1, 2024
Increduli i due giocatori, Bublik incluso, che ha chiesto di poter continuare la partita, ma la decisione del giudice arbitro è stata presa. La discussione è continuata a bordo campo per alcuni convulsi minuti, con Rublev che giurava di non aver affatto offeso in russo il giudice di linea.
Con questa squalifica, Rublev perderà il prize money e punti del torneo, e anche la quinta posizione del ranking mondiale a favore di Zverev.
Arriva immediatamente il primo commento a favore del russo da parte di Davidovich Fokina, che scrive sui social: “Molto ingiusto che squalificano Rublev senza prima accertarsi che quanto capito dal giudice di linea sia corretto. Questa regola dovrebbe essere rivista e modificata. Vergognoso. Abbiamo bisogno del VAR nel tennis”
Very unfair that they disqualify Rublev without first ensuring that what the line judge understood is correct. That rule should be reviewed and changed. Shameful. We need VAR in tennis.@AndreyRublev97 @atptour
— Alejandro Davidovich Fokina (@alexdavidovich1) March 1, 2024
Così anche Daria Kasatkina, sempre a difesa di Andrey: “Quindi puoi semplicemente squalificare un giocatore, togliergli punti e soldi, senza nemmeno controllare il replay del video??? Che barzelletta, un’altra conferma che serve il VAR nel tennis e la linea elettronica che invita a tutti i tornei”
So you can just default a player, take his points and money away, without even checking a video replay??? What a joke, another confirmation we need a VAR in tennis and electronic line calling on all tournaments
— Daria Kasatkina (@DKasatkina) March 1, 2024
Mario Cecchi
TAG: Andrey Rublev, ATP 500 Dubai 2024
Assolutamente No ! Basta leggere l’ articolo successivo…
” … if a serious violation… has been reported … no later of the next changeover…the ATP supervisor may be called, … IMMEDIATE DEFAULT … “
Mi pare che a suo tempo il grande McEnroe fu squalificato e ancor prima Connors, vedere nella situazione internazionale una persecuzione contro i russi mi sembra fantasia, sono professionisti, cittadini del mondo. Nel circuito rappresentano se stessi, nient’altro. É probabile che chiunque altro si fosse rivolto in quel modo ad un giudice di linea, che ha riferito, sarebbe stato squalificato. Nessun complotto….torno a dormire…
Questa mini arringa che cerca di far passare Rublev come più pericoloso di Kyrgios, merita il premio per la miglior arrampicata sugli specchi senza arti dell’anno.
Uno ha sbroccato in malo modo dopo aver subito un palese torto arbitrale,
l’altro ,senza quasi mai essere stato provocato, ha agito da bullo per buona parte della sua carriera.
(lo dico da persona che ritiene Kyrgios un fenomeno in questo sport e Rublev un noioso sparapalline).
Fai lo sbruffone in quanto sai che è altamente improbabile che su mio suggerimento -che sono un signor nessuno per Rublev e il suo stuff- si degnerebbero di agire (troppo sbatti).
Non lo giustifico, ma la Williams l’ha sempre passata liscia in casi simili.
Cone mai?
@ Taigo (#3949056)
Ok. Forse partiamo solo da due prospettive diverse.
Io non conosco il regolamento e la mia non è una valutazione tecnica sul rispetto del regolamento, sulla correttezza della sanzione rispetto al regolamento stesso e sulla correttezza “dell’iter procedimentale” attraverso cui si è arrivati alla decisione.
La mia è una valutazione a-tecnica sull’episodio.
Da questo punto di vista il warning mi sembra una sanzione essenzialmente ininfluente e quindi da un certo punto di vista “inesistente”, anche perché la partita era comunque nelle fasi finali ed il warning non avrebbe prodotto alcun effetto.
Questa mi porta a dire che con il warning l’episodio sarebbe rimasto nella sostanza impunito e quindi non ci sarebbe stato l’effetto deterrente che una sanzione dovrebbe avere.
La squalifica invece impone una riflessione e la necessità di impegnarsi per evitare certi comportamenti sia da parte di chi l’ha commessa sia da parte degli altri tennisti che vedono che se si superano certi limiti si rischia di andare a casa.
Sulla difformità di giudizi hai sicuramente ragione.
Il problema è che non è facile trovare uniformità di interpretazioni nella valutazione di comportamenti scorretti tenuti durante eventi sportivi… Questo perché la decisione deve essere immediata e la valutazione non può che essere sommaria e legata anche al modo di pensare di colui che decide.
Forse il regolamento su queste cose è troppo vago e generico… Forse dovrebbero essere tipizzate in modo più specifico le possibili violazioni comportamentali e relative sanzioni, in modo da ridurre i margini interpretativi e rendere tutto un po’ più chiaro e meno incerto
Marcello, in questo caso il problema non è l’ipocrisia del mondo ma semplicemente che tu non riesci a capire e vedere certe cose.
@ MARMAS (#3949036)
Rispetto il tuo punto di vista, ci mancherebbe altro, ma non lo condivido. Che Rublev si sia comportato male e che meritasse una sanzione non ci piove. Tuttavia invito anche te a rivederti l’episodio di Shangai, dove Rublev (che sicuramente ha dei seri problemi comportamentali) è sbottato contro dei fotografi, rei a suo dire di essersi mossi durante un punto, in modo molto più aggressivo e intimidatorio di quanto visto ieri. Però in quel caso il Giudice di sedia ha applicato il PPS e gli ha dato un warning.
Quanto al “modo” in cui Rublev avrebbe lanciato il fantomatico insulto (da lui comunque negato) questo dovrebbe essere considerato indifferente ai fini della sanzione non solo perché il regolamento punisce l’insulto in quanto tale, ma anche perché nel caso di specie – se osservi bene il filmato – il Supervisor ha fatto riferimento solo ed esclusivamente al fantomatico insulto che Rublev avrebbe lanciato (secondo il testimone) senza fare alcun accenno al “modo” in cui lo avrebbe fatto.
Sclerato
Cade sempre nei soliti errori,quest’anno sembrava aver messo la testa a posto,mantenendo la calma agli Australian Open prima nel match con De Minaur e soprattutto contro Sinner in quel famoso tie-brek del secondo set dove il russo lo ha perso da che era in vantaggio per 5-1,lì meriti di Sinner ma il 90% dei giocatori avrebbe dato di matto in primis Rublev nel perdere quel set così invece anche nel terzo è rimasto comunque attaccato alla partita,è rimasto lucido con il cinese Zhang dopo aver perso il primo set,anche con Bublik per 3/4 della partita non si è mai scomposto nonostante ha sprecato tantissime occasioni per chiuderla e con il kazako che con le sue Bublikate riesce a mandare ai matti molta gente,inspiegabile poi il momento in cui è esploso,posso capire dalla possibilità del doppio break 5-2 al 4-4 ma sul 5-5 40-30 che senso ha avuto?Per Rublev non sarebbe cambiato nulla,il game era andato,se la sarebbe al massimo andata a giocare al tie-brek decisivo dove visto la maggior solidità nel gioco partiva favorito
La denominazione sintetica della violazione (verbal abuse) non comporta affatto che il “cosa ha detto” debba essere scisso dal “come lo ha detto” e che il come non debba essere valutato nella scelta della sanzione.
Il disvalore del fatto va valutato nella sua interezza e, a mio parere, il disvalore più grande è insito proprio nel modo in cui Rublev si è rivolto al giudice di linea, strillandogli in faccia a pochi centimetri di distanza.
Mi sembra chiaro che se avesse detto le stesse parole bofonchiando tra sé e sé la cosa sarebbe stata ben diversa.
A me poi Rublev piace ma, ripeto, si valuta il fatto non la persona… E il fatto, nella sua interezza, è brutto… È brutto nei confronti del giudice di linea, è brutto nei confronti degli spettatori ed è brutto il messaggio che passerebbe se non venisse sanzionato con una sanzione efficace.
Aggiungo anche che, per come la vedo io, l’espulsione dal torneo (con perdita dei punti e soldi conquistati) mi sembra sufficiente e una squalifica anche nei tornei successivi mi sembrerebbe, questa si, esagerata.
Spero quindi di rivedere Rublev già a IW e che questa squalifica possa consentirgli di riflettere e impegnarsi a fondo per cercare di correggere certi comportamenti in campo che non sono né belli da vedere né funzionali a migliorare le sue performance
Come mai non c’era il Falco a fare giustizia?
Scusami, ma tu che evochi giustamente il rispetto delle regole a favore del giudice di linea te lo sei mai letto il regolamento? No, perché non vorrei che facessi come quelli che danno del cornuto all’arbitro senza conoscere la regola del fuorigioco.
Il regolamento ATP definisce il “Verbal Abuse” come “any statement about an official, opponent, sponsor, spectator or any other person that implies dishonesty or is derogatory, insulting or otherwise abusive“.
In quel caso, se insulti qualcuno, in linea generale il regolamento prevede che “the player shall be penalized in accordance with the Point Penalty Schedule“, ossia con l’applicazione in sequenza del warning, del point penalty e del game penalty. “However, after the third Code Violation, the Supervisor shall determine whether each subsequent offense shall constitute a default“.
Ebbene, a Rublev questa sequenza non è stata applicata, contrariamente alla prassi usuale, per cui – per quanto riprovevoli siano le sue esplosioni di rabbia (generalmente rivolte verso di sé) – nei suoi confronti è stata fatta giustizia sommaria sulla base del sentito dire. Punto.
Inoltre dal punto di vista prettamente sportivo questa squalifica rischia di alterare tantissimo i valori ed i risultati:
Innanzitutto perché ferma il cammino di un giocatore regolarissimo che non perde quasi mai contro giocatori più indietro in classifica di lui
Perché non rende merito all’eventuale vittoria (conquistata sul campo) di un Bublik che è in un periodo di forma fantastico, che riesce ad essere continuo nonostante il suo carattere ballerino che fino ad ora ha troppo contrastato il suo gran talento.
Perché riduce il merito dell’eventuale vittoria finale di Ruud di nuovo in ascesa: oggettivamente una finale vinta contro Rublev varrebbe di più di una vittoria contro bublik
Sono due cose completamente diverse.
Kyrgios è un pazzo scatenato, ma spesso ci gioca col suo comportamento, come facevano Mcenroe e Connors.
Ero presente al foro italico in tribuna quando lancio ‘la sedia in campo nel match contro Ruud.
gesto totalmente volontario, che scaldo’ il pubblico a dismisura con tanti fischi
Rublev invece è più pericoloso nei suoi atteggiamenti, potremmo dire che è quasi bipolare, bravissimo ragazzo fuori dal campo ma incapace di controllarsi.
” a prescindere da cosa avrebbe detto”
-quindi è giusto mettere il diritto e il regolamento sotto i piedi perché vorremmo che fosse punito più di quello che la casistica prevede?
-Sai quanti episodi simili nei tornei atp /wta accadono e ricevono a stento un warning? Vatti a sentire i bestemmioni di Musetti ,Fils a Santiago,Nadal agli AO . Questi ultimi due,possono anche avere la ragione dalla loro parte ma si sente distintamente un insulto al giudice e non vengono squalificati.
-Perché per Rublev bisogna agire diversamente e sul “sentito dire”?Quello accaduto ieri non è applicazione delle regole perché “bisogna dare l’esempio”,ma aver voluto danneggiare un ragazzo più debole e meno protetto,per favorire l’ascesa di altri . Ti ricordo che le conseguenze di una squalifica non sono quelle di un warning,sono pesantissime e condizionano la vita sportiva di un tennista per il futuro. Una decisione del genere ,non può essere presa in pochi secondi senza dare la possibilità al tennista di dimostrare la sua innocenza
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Sbarella, non sardella ovviamente..
Alt, non confondiamo.. Rublev in campo sardella spessissimo, è vero, ma contro se stesso, urlando e prendendosi anche a racchettate.. Ma è un altro discorso che non ha nulla a che fare con ieri e non offende nessuno..
L’utente, immagino cercasse di fare capire che chi ha questo tipo di carattere, ovvero incapacità di controllo, può essere pericoloso, per l’incolumità propria e degli altri.
Le cose vanno prevenute, ad ogni modo c’è tatno lavoro per lo psicologo del russo
Sempre più convinto che viviamo in un mondo troppo politicamente corretto (ma troppo ipocrita).
Ovvio che la reazione è stata sopra le righe, ovvio che meritava un punto di penalizzazione, se volete anche un game, ovvio che sono atteggiamenti che in primis vanno a scapito del giocatore..mah…
Non sono tutti dei robot, super concentrati e super equilibrati e maturi già a vent’anni.
Fortunatamente l’animo umano ogni tanto si manifesta con atteggiamenti imperfetti come una sfuriata a bordo campo perfino di un professionista super pagato
Leggo tanti commenti di utenti molto “giustizialisti”, che addirittura consigliano ad una persona che neppure conoscono di curarsi.
Abbiate un po’ più di elasticità e comprensione..
Prima di procedere ad una squalifica su basi così dubbie devi passare dal var, altrimenti un warning sarebbe stato sufficiente. Credo che Rublev abbia sbagliato ad urlare in faccia troppo da vicino al giudice di linea, cosa che ha aggravato la sua posizione. Rimane certo che il russo, seppur mi stia simpatico, ha bisogno di fare un bel percorso sul piano psicologico, per imparare a gestire la rabbia in maniera più sana. Non è un belvedere ogni volta assistere a gesti di autolesionismo (terribile esempio per il pubblico giovane) o scatti d’ira del genere.
Giustissima la squalifica a prescindere da ciò che Rublev ha detto. Non puoi urlare con fare minaccioso a 30 cm dalla faccia del giudice di linea che per regolamento non può nemmeno rispondere.