La Favola Jordan Thompson (Video)
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Vedere per credere, sennò sarebbe difficile anche solo immaginarla, la settimana a Los Cabos dell’australiano Jordan Thompson, protagonista assoluto del 250 messicano. Il 29enne di Sydney si è reso interprete di un torneo “folle”, in cui ha fatto bottino pieno portandosi a casa sia il singolare che il doppio, tutto in una notte finita oltre le 3 del mattino americane. Erano, infatti, le 8 e mezza italiane, quando l’aussie ha completato le quasi 6 ore spese in campo per portarsi a casa i due titoli, entrambi ai danni di Casper Ruud. Il norvegese, per distacco il miglior giocatore del torneo prima della finale, si è dovuto arrendere nell’ultimo atto del singolare alla tenacia di Thompson, che ha salvato 11 delle 13 palle break concesse, e successivamente alla maggior esperienza della coppia australiana composta da Max Purcell e Thompson stesso nella semifinale del doppio.
Una notte da leoni quindi per il nuovo numero 32 del mondo, che per la prima volta, alla soglia dei 30 anni, ha conquistato un titolo ATP in singolare. Titoli che, seppur a livello Challenger, non gli sono mai mancati, essendo che ne ha vinti ben 11, di cui 2 nel 2023. Il motivo principale, però, per cui l’australiano non dimenticherà mai questa settimana, non sta nel titolo in sé, quanto per le difficoltà incontrate nelle partite vinte. Infatti, venerdì, prima di battere in semifinale il favorito Alexander Zverev dopo 3 ore e 40 minuti, ha realizzato un’eccezionale rimonta in una partita che, per come si era messa, aveva tutta l’aria di essere un brusco “check-out” dal torneo messicano. Nel quarto di finale contro Alex Michelsen sembrava tutto finito. Thompson, difatti, si è ritrovato sotto 6-0, 4-1, 15-40 e successivamente anche con diversi matchpoints a sfavore, ma, complice anche un po’ di ingenuità del giovane americano, è riuscito a risollevarsi vincendo la partita. Domenica, tuttavia, la grande festa è stata smorzata dalla stanchezza accumulata nei 3 match vinti e dalla fretta di tornare in hotel per riposarsi un po’ prima di partire per Acapulco. A Los Cabos, l’australiano ha collezionato complessivamente 17 ore e 25 minuti in campo, salvando 38 palle break su 49, che, però, dal punto di vista economico sono state indubbiamente ripagate, visto l’importante incasso di 180mila euro. L’appagamento dal punto di vista monetario, però, non potrà mai superare quello della realizzazione personale. Dopo essere stato a un passo dal baratro, infatti, è riuscito a vincere un torneo ATP per la prima volta, avverando il sogno di ogni ragazzo che inizia a giocare a tennis, e il fatto stesso di esserci riuscito a 29 anni dopo tanta gavetta rende la soddisfazione ancora più grande. “Non c’è tempo per scoraggiarsi, devi semplicemente continuare a lavorare duro” sono, infatti, le parole di un giocatore che non è al livello dei più grandi, ma che sicuramente è già un esempio per molti.
Francesco Bruni
TAG: Jordan Thompson
5 commenti
In italiano “avendone vinti ben 11”
Epico!
Bellissimo articolo
L’impresa di Jordan è uno dei motivi della bellezza del tennis
La Favola di Jordan è che appena ha tagliato i Baffoni da Sparviero, ha fatto Best Ranking e ringiovanito di 10 anni.
Per i progressi mostrati quest’anno, se lo merita tutti.