Jasmine Paolini: Una storia di successo, radici multiculturali e sogni olimpici
LiveTennis Youtube – Jannik Sinner parla delle Olimpiadi di Parigi 2024
Nella Castelnuovo di Garfagnana, tra le verdi colline della Toscana, è nata una stella del tennis che sfida ogni stereotipo: Jasmine Paolini. Con un padre lucchese, una madre polacca di Lodz, e nonni ghanesi e italiani, Jasmine incarna una cittadinanza globale fin dalla culla. Cresciuta tra i campi del circolo tennis Bagni di Lucca, dove, come lei stessa racconta, “i bambini regnavano sovrani”, ha imparato presto che le dimensioni del luogo non definiscono la grandezza dei sogni racconta al Corriere della Sera l’azzurra.
La storia di Jasmine Paolini è un esempio luminoso di come la diversità, il lavoro e la passione possano convergere verso il successo, ispirando non solo gli appassionati di tennis ma chiunque creda nel potere dei sogni e nella forza della determinazione. Con la sua grinta e il suo talento, Paolini non solo ha scalato le classifiche mondiali ma ha anche contribuito a riscrivere la narrativa del tennis italiano, dimostrando che non importa da dove vieni o quanto sia grande il tuo paese: con impegno e passione, i sogni possono diventare realtà.
Ora, a 28 anni, Paolini si è guadagnata il titolo di regina di Dubai e si colloca alla numero 14 nel ranking mondiale, un traguardo che porta con sé non solo la gloria personale ma anche la conferma di un’era d’oro per il tennis italiano. Il suo nome, che ricorda le principesse Disney, simboleggia una favola moderna di tenacia e talento, costruita su una base di lavoro costante e passione.
L’ascesa di Paolini non è solo frutto del suo impegno individuale ma si inserisce in un contesto più ampio di successo collettivo che vede l’Italia protagonista sul palcoscenico mondiale del tennis. Con vittorie che spaziano dai titoli Slam a quelli WTA e ATP, il movimento tennistico italiano vive un periodo di splendore senza precedenti, grazie anche a figure come Jannik Sinner e Matteo Berrettini, che ha contribuito a portare il tennis nelle case degli italiani, aumentandone la visibilità e l’interesse.
“Dietro la mia vittoria c’è un lavoro che va avanti da anni, ma anche l’onda collettiva di questi mesi pazzeschi. La Sinnermania ci ha fatto svoltare: Jannik ha portato il tennis al Tg1 e luce anche su noi ragazze. Prima non c’era la giusta visibilità, nemmeno quando la generazione di Pennetta, Schiavone, Vinci e Errani vinceva tornei pesanti. È una questione di cultura: non solo italiana, del mondo. Ma oggi è cambiata l’aria che si respira”.
“Parlo polacco, da piccola ci andavo ogni anno, ho tanti ricordi. Ognuno ha i suoi tempi: ora entro in campo con una mentalità diversa, convinta di potermela giocare con chiunque Non c’è nulla di male né a dire di sì a Sanremo né a rifiutare l’invito, io ci sarei andata ma capisco perfettamente Sinner che voleva restare tranquillo e allenarsi per Rotterdam”.
Dietro ogni grande atleta, c’è sempre un team di supporto e per Paolini, figure chiave come il coach Renzo Furlan e la capitana Tathiana Garbin, hanno giocato un ruolo fondamentale. La loro guida e fiducia hanno permesso a Jasmine di esprimere al meglio il suo carattere resiliente e la sua determinazione, qualità che l’hanno portata a conquistare importanti vittorie e a sognare traguardi ancora più ambiziosi, come le WTA Finals e una medaglia olimpica a Parigi. “Singolare, doppio con la Errani o magari misto: uno con cui giocare spero che lo troverò… (ride) Corro su ogni palla, sfrutto la mia velocità. Anche quando sono sotto nel punteggio, penso: io questo match posso ribaltarlo, se voglio”.
La storia di Paolini è anche un inno alla multiculturalità e all’integrazione, dimostrando come le radici diverse possano arricchire e ispirare. Parla polacco, celebra le sue origini italiane e polacche, e si muove con disinvoltura sul palcoscenico mondiale, portando con sé un pezzo di Italia e una varietà di influenze culturali. Nonostante le pressioni e l’attenzione mediatica, Jasmine mantiene i piedi per terra, ricordando l’importanza delle sue origini e della famiglia, con la visita alla nonna che diventa un rituale di connessione e gratitudine.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Italiane, Jasmine Paolini
Già che frequenti tutti e sai tutto avrai sicuramente letto i messaggi su whatsapp ricevuti dalla Paolini e anche la lista delle telefonate, vero?
Anche a Berrettini Sinner non ha mai scritto nulla sui social, eppure Matteo ha detto che gli è stato tanto vicino in questo momento buio.
Non è che per forza uno deve scrivere sui social per farsi vedere dagli altri, ma soprattutto da te…
Dai, il fegato ti si ingrossa ad ogni successo di Jannik, ormai lo sappiamo e faresti più bella figura a tacere su di lui…
Passi per gli italiani di origine polacca o ghanese.
Però…
Un fidanzato napoletano… Ti siamo vicini in questo doloroso.
Che bel commento fuori dal tempo…
Basta farsi un giro a scuola, una qualsiasi, per vedere la che tanto temuta “multiculturalità” non è un processo in divenire, ma è già realtà da un bel po’.
Qualcuno la combatte, ma senza vera convinzione: solo perché porta un po’ di consenso politico, ancora per qualche tempo. Poi vedrai che anche gli alfieri della razza pura faranno una clamorosa giravolta “multiculturale”.
Nulla da aggiungere.
Top post.
Sembrerebbe superfluo sottolinearlo ma …. purtroppo la mistificazione regna sovrana …. o è solo rosicamento forse
Quanto alle differenze linguistiche, vi posso dire che mia figlia ha un fidanzato napoletano, studente universitario alla Federico ll, che,quando parla in dialetto con i suoi parenti, lei non capisce niente, a differenza del tedesco che conosce abbastanza bene
Parole sante
@ Racchetta (#3944737)
Io quello che mi chiedo è ma sta gente ha studiato. Grazie Racchetta per aver spiegato come stanno le cose.
@ Giuseppe (#3944844)
Esatto, sono tutti svizzeri, indipendentemente dalla lingua che parlano.
Sud tirolesi idem in Italia.
Vorrei chiedere a chi continua a menarla con sta storia che JS non sarebbe italiano, ma perché non andate in Slovenia e Croazia a promuovere l’italianità?
Con questo multiculturale avete rotto, parliamo di tennis, le p… lasciamole a bruxelles
Oggi sposi?
Sono svizzeri romanci, di solito la definizione dipende dalla lingua madre (svizzeri tedeschi, svizzeri romandi/francesi, svizzeri italiani, svizzeri romanci).
Tutti comunque sono solo svizzeri (tranne naturalmente quelli che posseggono più passaporti).
@ Manuel (#3944744)
In linea generale la vedrei anch’io bene come coppia mista, ma Jannik dovrà fare delle scelte.
Giocherà ovviamente il singolare e potenzialmente potrebbe giocare anche il doppio con Sonego ed il misto con Paolini, ma rischierebbe di trovarsi spompato se andasse avanti in tutte e tre i tornei.
Credo dovrà scegliere se fare il doppio o il misto.
Situazione similare per la Paolini che ha singolo, probabile doppio con la Errani e l’eventuale misto.
Se nel 2024 si parla ancora di razze siamo proprio messi male, noi che, storicamente, avendo dominato il mondo conosciuto, abbiamo importato gente dagli stati annessi, dagli eserciti che ci hanno demolito come potenza, siamo a tutti gli effetti un popolo di “sangue misto”. C’è solo da vergognarsi a parlare ancora di razza.
Razza umana!!!
@ zedarioz (#3944723)
grazie al cielo il tennis non guarda al colore della pelle o a chi sono i tuoi antenati. Diverisita’ non aiuta a fare vincenti…
Bravo! Sottoscrivo!
Tu usi delle sostanze favolose! Voglio diventare tuo amico… 🙂
@ zedarioz (#3944723)
Bravo e grazie per averlo scritto! Sottoscrivo ogni rigo. All estremo: qui c’è gente che dice di non usare la K perché non è nell’ alfabeto italiano,… Jasmine la scrivera Giasmin 😀
Pare anche che si siano scambiati un limone,nella cabina dei piloti con loro applauso!!!
300 commenti sul live della finale.
Menomale che il tennis femminile non è seguito da nessuno, che dovevo farmene una ragione,conseguentemente al mio commento impopolare sulla finale di Bolelli Valvassori, tanti commenti di doppisti improvvisati che hanno oscurato gli appassionati di tennis femminile nelle fasi finali degli ultimi Australian Open.
@ GIALAPPA SBANDY REMIX (#3944714)
E i grigionesi che parlano romancio che tipo di svizzeri sono?
A, ovviamente c’è sempre lo zampino di Riccardo Piatti.
Dappertutto.
Cecchinato in semi al Roland Garros ? Vagnozzi coach, che arriva da Massimo Sartori sempre in grandi rapporti di collaborazione con Riccardo Piatti.
Sinner ? Ovvio, non ve lo dico nemmeno. Sempre Vagnozzi che arriva dall’ambiente Piatti, a già dimenticavo, nonostante i rosicamente dei sinnroidi, Sinner l’ha costruito Riccardo Piatti da quasi zero a top 10, praticamente.
la JAsmine Paolini ? Indovina ? Renzo Furlan, anni ed anni tennista seguito da Riccardo Piatti, fino a fine carriera. Ovvio : coach indipendente che collabora con la federazione il grande classe 1970, ma l’aver avuto come maestro Riccardo Piatti qualcosina ha influito.
Non dimentichiamoci poi del Ljubo, grande coach amico di Federer e che in Croazia ha messo in piedi pure un centro tennistico dove curare atleti tennisti.
Poi gli dite dietro di tutto, ma Riccardo Piatti è una persona di una bontà, di un altruismo e di una umanità rarissime, ed i risultati sono tutti meritatissimi frutto di grande e scrupoloso lavoro.
La vedo dura. Sinner rischierebbe di beccare una stesa in allenamento se provasse a sfidarla in singolare ! 😆
Comunque mi sono rivisto la finale … ma ho visto partire dei winner razzo missili sia di di diritto stretto incrociato che di rovescio lugolinea, che han lasciato di stucco sul posto l’avversaria ma stratosferici veramente.
Patapam e parte il razzomissile vincente !
Alle Olimpiadi l’eventuale doppio misto Sinner-Paolini avrebbe buonissime possibilità di medaglia. Spero che venga iscritta come coppia.
Il punto è che , solo sottolineare certe cose, nel 2024 , appare ridicolo e superato
I giovani sono ben più avanti di certe paternali .
Non vedo quale sia il problema .
Jannik è un italiano appartenente a una minoranza linguistica, non un tedesco cittadino italiano. Sono due cose ben diverse, lui con la Germania non c’entra niente. Agamenone è un argentino con nazionalità italiana, se vogliamo fare un (pur inutile) distinguo.
Sinner non ha tempo per mandare complimenti : lui è uno che pensa seriamente al suo lavoro ed è concentrato a capire dove sia meglio concedere un’intervista dopo Vanity Fair 😆
C’entra perchè se non ti sei accorto, c’è una certa corrente reazionaria che soffia sull’europa e sul nostro paese. E ricordare agli ignoranti quanto le diversità arricchiscano un paese, non fa mai male.
Dai cori contro Balotelli (non esistono negri italiani, si cantava negli stadi) ai ministri che parlano di “razza” italiana.
Per fortuna adesso il processo non è più modificabile, quindi spero di non sentire robe allucinanti per esempio su Larissa Iapichino e Mattia Furlani, che siccome sono mulatti non rappresenterebbero la razza italiana o putt…ate del genere.
E lo sentiamo per Jannik, che siccome è di madre lingua tedesca e vive all’estero e parla varie lingue, viene ritenuto mezzo italiano…
Ogni occasione per combattere l’ignoranza è buona.
Il suo nome ricorda le Duchesse della Diseny ma anche Paperino Paolino ! 😯 😕 😀 😛 😆
Ma di Più :
Jasmine Parvenah in Le Bon alias la moglie del front man leader dei Duran Duran che ha disintegrato miliardi di cuori di tante ragazzine degli anni ’80.
NOTIZIE GOSSIP:
– sembra che Jannik non abbia mandato i complimenti alla nostra Jasmine;
– fotografati Rafa Nadal e Nole Djokovic nello stesso aereo per Indian Wells mentre si facevano i selfie guancia a guancia.
” Quello che dicono ”
Ma Jannik Sinner E’ TEDESCO.
Pure lui dice che è andato a Bordighera che non capiva quello che dicevano le persone ( Ok, se parlano in dialetto la è meno comprensibile del francese anche per i linguofoni italiani … ) ed ha dovuto imparare l’italiano.
Nasce madrelingua tedesco, in famiglia Sinner si parla un dialetto del tedesco. Un loro dialetto come dice lui. Cultura tedesca.
Non per questo non è cittadino italiano. E’ un tedesco cittadino italiano.
In Svizzera mica sono svizzeri ! In Canton Ticino sono svizzeri italiani, che vivono nella cosidetta Svizzera Italiana.
W l’Italia il Ghana e la Polonia !
Comunque non so cosa sia successo, ma ho fatto appena a tempo a fare i complimenti al coach Renzo Furlan via facebook, mi ha risposto ringraziandomi ma ora esce ” utente non presente “.
Credo che i social-isti dei social abbiano fatto un danno un altra volta.
@ Bob (#3944678)
Magari hai ragione ma forse è una punzecchiatura a quelli che dicono che Jannik è tedesco 🙂 A me è piaciuto l’articolo. Bravo
Pare evidente il perché…
che c’entrera’ la diversita’ nel successo di un tennista ce lo dovete spiegarre