Murray: “Il calendario è un problema, ma i giocatori sono ipocriti, si lamentano e poi volano per le esibizioni”
Quando vogliamo ascoltare una voce fuori dal coro, senza peli sulla lingua e molto spesso assai saggia, c’è un’unica direzione da prendere: south London, dove vive Sir. Andy Murray. Molte volte nel corso della sua lunga carriera lo scozzese ha offerto opinioni taglienti, spesso cariche di ironia in post social diventati leggendari, esprimendo le proprie opinioni o rispondendo ad altri colleghi sui temi più vari. “Muzza” anche stavolta ha sparato a zero sui colleghi, a suo dire ipocriti nel criticare duramente la stagione tennistica e il lungo calendario, ma poi prontissimi ad accettare i dollari di ricche esibizioni e volare anche molto lontano per staccare assegni pesanti. Questa l’estrema sintesi del suo pensiero, raccolto dal quotidiano The National. Riportiamo le parti più significative del pensiero di Andy, frasi davvero dirette che certamente non passeranno inosservate.
“Cosa cambierei nel tennis se mai fossi una sorta di commissioner? Il calendario stagionale, senza indugio. Se potessi fare quello che voglio, e non ci fossero contratti in vigore che mi impediscano di spostare le cose, ci sono ovvie cose che farei. Accorciare la durata dell’anno, per avere una off-season più lunga”. Oltre a questo, in una dichiarazione di un paio di giorni fa, Andy aveva affermato che il Sud America si meriterebbe un evento 1000.
Continua nel suo pensiero Murray, criticando così i colleghi: “Non so, potrebbero servire delle restrizioni sulle esibizioni. Penso solo che a volte i giocatori siano un po’ ipocriti rispetto allo schedule annuale del tennis, è un parlare continuo sul calendario troppo lungo, ma poi volano in tutto il mondo nella off-season e non solo per fare esibizioni, e questa è una loro scelta. Ma sembra semplicemente ipocrita perché non è obbligatorio giocare esibizioni. E nemmeno devono giocare tutti i tornei dell’ATP Tour. Possono per esempio decidere di non venire qui a Dubai (dove è stata realizzata l’intervista, ndr) o di non dover giocare a Indian Wells. Sì, ciò potrebbe danneggiare la loro classifica, ma possono scegliere di perdere alcuni eventi. Quindi sì, Mi piacerebbe vedere una off-season più lunga”.
“Non vorrei vietare in assoluto le esibizioni. Vorrei solo chiedere ai giocatori di essere un po’ più selettivi nel modo in cui parlano del tour, del programma e di tutto quando sono a giocare. E ora vedo che ne stanno inserendo altre nel corso della stagione di esibizioni…”.
I giocatori in effetti tendono a giocare spesso esibizioni nella parte finale dell’anno, ma questi eventi alternativi ora stanno spuntando anche nel corso della stagione. L’Ultimate Tennis Showdown per esempio si è svolto a febbraio, Rafael Nadal e Carlos Alcaraz si sfideranno in The Netflix Slam all’inizio di marzo a Las Vegas, mentre il Six Kings Slam, con un vero parterre de roi almeno annunciato (Nadal, Alcaraz, Novak Djokovic, Medvedev, Sinner e Rune) è in programma in Arabia Saudita ad ottobre, prima della trasferta in Cina e delle Finals, quindi in un momento cruciale per definire le posizione per Torino e il ranking di fine anno.
Murray non si è fermato qua. Ha continuato nella sua critica dello status quo, puntando il dito contro i migliori giocatori, quelli che già hanno guadagni altissimi, mentre un’iniezione di denaro nel tour sarebbe importante per coloro che non arrivano minimamente a certi compensi. “Sono i migliori giocatori del mondo che possono giocare in esibizione, dove guadagnano un sacco di soldi, ma il resto dei giocatori non hanno questa opportunità e l’attenzione dovrebbe invece spostarsi su di loro. I giocatori che sono al vertice guadagnano un sacco di soldi con prize money, sponsorizzazioni commerciali, gettoni di presenza e tutto, e poi anche le esibizioni. Sono i giocatori di livello leggermente inferiore che ovviamente non hanno queste opportunità. Loro vogliono più tornei, perché è l’unica via per loro di guadagnare più soldi. Deve esserci un po’ di equilibrio” conclude Murray.
Chissà se qualcuno dei suoi colleghi risponderà a queste parole e critiche. Andy ha parlato chiaro, e forte.
Marco Mazzoni
TAG: Andy Murray, Calendario ATP, Esibizioni, Marco Mazzoni
@ Pier no guest (#3945568)
Attore nato e pure patetiço
Ti sei mai chiesto perché “Andino mio” (Che non è un mio prediletto ma lo stimo per l abnegazione) cammino così?
Per distrarre l’avversario?
Se vuoi te lo spiego. Perché a seguito dell’intervento alle anche deve, tra un punto è l’altro, “togliere” il peso e camminare ciondolando.
Sostenere lo faccia per distrarre è molto sciocco e denota scarsa stima del campione e mancata conoscenza del problema (che lo portò a ritirarsi).
Poi se si vuole fare brutta figura liberissimo .
@ Pier no guest (#3945369)
Il tuo vero?Concordo in pieno!Forse non hai visto le ultime penose esibizioni di Andino tuo…. 😆
Commento sciocco.
Quei tornei,senza avere giocatori di richiamo per chi paga il biglietto andrebbero deserti o quasi e verrebbero di conseguenza cancellati dal calendario,come quello di Cordoba,altro che soldi e punti per gli altri!!!
Murray eviterei anche di fingere di essere zoppo per far perdere la concentrazione all’avversario piu’ giovane di 12 anni,mendicando dei primi turni in giro per i vari tornei …con 64 milioni di dollari guadagnati in carriera di prize money(oltre a sottobanco e sponsorizzazioni)…
@ Massimo.bianco29@yahoo.it (#3944843)
Vorrà dire che altri avranno la possibilità di guadagnare soldi e punti
Praticamente,quasi in tutti i 250 non vedresti più i top ten!!!
Finalmente…!
Ci voleva Murray (evidentemente i giornalisti o dormono o capiscono solo di calcio) per proclamare l’IPOCRISIA di molti giocatori, soprattutto i migliori!!, che lamentano un calendario “troppo lungo”, cioè una delle affermazioni più stupide e assurde mai sentite.
Già perchè il calendario ogni tennista se lo fa da solo, secondo le proprie esigenze, economiche, fisico/tecniche, di classifica, familiari, ecc.
Ovviamente nei limiti appunto del calendario, che quindi più è LUNGO e VARIO, più offre possibilità di scelta ai tennisti, a tutti i tennisti, compresi quelli fuori dai top 20, che ne hanno più bisogno.
E fra i tennisti più bisognosi del calendario lungo ci sono quelli che si infortunano/ammalano durante l’anno, che quindi devono saltare uno o più mesi di attività; certo non i big e i semi-big, che forse vorrebbero chiudere l’anno con il Masters a fine settembre, per poi potersi “riposare” (leggi: volare freneticamente nei cinque continenti per giocare esibizioni e guadagnare altri milioni di dollari, da aggiungere alle centinaia di milioni che già hanno).
io vieterei anche e soprattutto i gettoni di presenza dati ai migliori nei vari tornei.
Parole sacrosante di Murray che sottoscrivo
Più che un mille Murray aveva auspicato che venisse istituito un vero e proprio swing sudamericano, e questa sua proposta aveva raccolto forti adesioni da protagonisti di rilievo, e non solo sudamericani.
Poi essendo un fighter che non vorrebbe perdere nemmeno a braccio di ferro con il figlio figurati se giocava un torneo prima di uno Slam come ci arrivava…
Ma secondo te Murray ha bisogno di dollari?
A Melbourne ogni anno è cosi’,quanti sono i top player che giocano prima di uno Slam?
Per favore, l’italiano delle elementari…
il calendario non è un problema, se uno è stanco non prende parte ad un torneo se invece è in forma continua a giocare.
Non vorrei che al Sir bruci il non essere stato contattato dagli sceicchi a ottobre…
Sono concetti banali per quanto sono ovvi.
Il calendario atp ufficiale andrebbe accorciato di qualche settimana.
Durante l’off season possono essere ammesse esibizioni (che poi uno ci partecipi a discapito di allenamenti e preparazione sarebbe un suo problema)
Durante il calendario ufficiale atp dovrebbe essere vietato partecipare ad eventuali esibizioni.
Dunque, se qualcuno privatamente le dovesse organizzare, i tennisti che liberamente ci partecipano dovrebbero ricevere una squalifica.
Altro che Djokovic Pospisil e tutta la CGILantiATP
Murray ha fondamentalmente ragione, anche se c’è da dire che del calendario si lamentano in tanti ma quelli che fanno le esibizioni sono i top, e i top non si lamentano del calendario perchè non hanno bisogno di fare tutti i tornei ma se li scelgono, e di soldi ne hanno da buttare.
O perché a Brisbane, Adelaide e Auckland si guadagnava di meno se non si passavano i turni?
Basterebbe trattenere una percentuale da esibizioni e sottobanco per un fondo di perequazione soprattutto se le cifre sono note! Parte della Gloria dei big è dovuta a chi con loro perde per cui un minimo devono compensare gli sconfitti e i nuovi talenti. Il problema è che chi è in cima vuole mantenere il suo status e distacco abissale!
ma infatti bisognerebbe lasciarli fare nel giro di qualche anno alle esibizioni andranno solo i fanatici non avendo tradizione tennistica le competizioni
Giusto…quello che colpisce è che il denaro è più importante della gloria..ad esempio tutti stanno giocando questi tornei prima di Indian Wells e Miami…alcuni addirittura (Dubai) dovranno fare 18 di volo e cambiare continente…è ovvio che mettono in conto di poter uscire presto dai 1000 ma se questo va bene per i Bublik che l’ha detto chiaramente, non si capisce il senso, che so, di uno come Rublev che gioca un torneo dietro l’altro come se non ci fosse un domani…
Ipocrita è chi, a rischio dell’incolumità fisica, corre dietro a una pallina per avere sempre di più perché l’egoismo è una brutta Bestia, Andy.
Noi litighiamo su questo sito sulle esibizioni e ha intascare sonoi tennisti. Ma che ce ne frega falli guadagnare a noi non tolgono niente.
Quindi come fanno tutti gli anni,lo gioca chi vuole fare un allenamento agonistico pre AO.
Piccolo dettaglio era già lì per giocare lo Slam!!!
Hai presente quanto costa organizzare un torneo?
Io ricordo lo show di milano con schiavone, pennetta e le sorelle williams. Li dovevi pagare 4 giocatrici. Se fai un torneo devi distribuire il price money, organizzare l’ospitalità per un centinaio di persone in alberghi stellati, trasporti, eventi collaterali, servizi per i giocatori ecc ecc. Oltre a pagare i gettoni altrimenti i più forti non vengono, se il torneo non è obbligatorio.
Una sola partita NAdal-Federer a Città del messico davanti a 50.000 persone, pur dando un milione a testa ai tennisti per un’oretta e mezza di gioco, incassa tra tv e sponsor più di un’intero torneo 500. Però se si guarda solo il guadagno, la competizione muore e tanto vale che il tennis diventi un circo come il Wrestling.
O è sport professionistico e agonistico, dove c’è anche il valore della competizione che è sacro, o è circo. Già io sono contrario al bye per le teste di serie, studiato apposta per agevolare i più forti.
Alcaraz sembra abbia percepito $900.000 solo per partecipare all’ATP 250 del Buenos Aires, quando per il vincitore di quel torneo sono stati accantonati $97.000… questo è lo scandalo.
Quando il murciano ha chiesto agli organizzatori dell’ATP 500 Vienna $800.000 solo per farsi vedere da quelle parti il direttore del torneo Herwig Straka gli ha fatto una sonora pernacchia!
Queste sono cose gravi che a mio avviso non dovrebbero succedere. Se poi vuole andare a Las Vegas che ci vada e prenda tutti i soldi che vuole. Ma i tornei ufficiali dall’ATP non dovrebbero ricorrere a tali mercanteggiamenti per accaparrarsi i giocatori. Se ci vuoi andare ci vai, altrimenti vattene… insomma, ci siamo capiti.
Veramente ha detto un’altra cosa: se fai le esibizioni in giro per il mondo poi non rompere che il calendario è troppo fitto….
Vogliono giocare di meno e guadagnare di più
Acuta riflessione, Sparring. Condivido.
Aloha
Che saccentone questo Murray…pure lui le esibizioni per $ credo le abbia fatte, tutti i tennisti a quei livelli giocano per sé e per i soldi
A me invece sembra un pó contraddittorio. Per me se c’é chi si lamenta dei troppi tornei obbligatori e poi fa le esibizioni é perché ha realizzato che nel tennis girerebbero tanti piú soldi di quelli che formano i montepremi dei tornei a cui sono “costretti” a partecipare. Cioé, se io Alcaraz sono pagato milioni per esibizioni e lezioni, perché devo farmi Montecarlo, Barcellona, Madrid, Roma e Parigi? Peró se non li faccio tutti e Medvedev si perdo la posizione in classifica e mi pagano meno nelle esibizioni. Quindi sono “costretto” a giocare tanti tornei a “basso” guadagno per mantenere la posizione e guadagnare di piú nelle esibizioni.
Quindi Murray é contraddittorio perché dice che i giocatori potrebbero saltare Indian Wells per giocare meno, ma poi riconosce che é l’ATP che dovrebbe accorciare la stagione, quindi togliendo tornei.
Il problema é capire come possano nelle esibizioni girare piú soldi che nei tornei che hanno una storia. Capirlo aiuterebbe a risolvere anche il punto dei compensi ai giocatori di basso ranking
L’esibizione è un modo perfetto per fare soldi.
Non devi scannarti per il punto, perchè colpi (a volte impensabili in partita) e risultato sono frutto di accordi precedenti a tavolino.
Non rischi infortuni, il pubblico si diverte entusiasta di aver speso i soldi (tanti) di biglietto e tutti se tornano a casa felici e contenti!
È in banca a las Vegas per incassare i soldi dell’esibizione…
🙁 🙁
Ecco…i soliti anglosassoni che criticano gli altri…che antipatico Murray
Ma Murray, non ha partecipato a gennaio al Kooyong Classic di cui “Le cifre che ciascun tennista percepirà non sono state e non verranno rivelate”. Chiedo per mio cugggino quello con 3 g!! 😎
a proposito, qualcuno sa come stia Alcaraz?
Infatti anche se non è il solo…
Proprio cosi
Post perfetto
Andy non e’ mai banale e ha tutte le ragioni del mondo. Poi quando ci sono quelli disposti a pagare 150K per un’oretta di lezione e i “maestri” di turno che, dopo essersi scavigliati, si preoccupano principalmente di essere pronti per lezione e esibizione, tutto il discorso diventa pura utopia.
Per me ha detto la più lampante delle ovvietà (e, beninteso, ha fatto benissimo a farlo): se ti lamenti del calendario, non vai in giro ovunque fiutando il denaro. Se lo vuoi fare, taci e ti adegui. Do ragione al sempre ottimo Andy anche sul discorso dei giocatori di seconda fascia, ma lì, purtroppo, c’è poco da fare: quei giocatori portano meno soldi, perché generano meno interesse. È crudele, ma non credo possano controllarlo gli enti organizzatori…
Ma infatti.
Un 1% dei contratti di sponsorizzazione stornato in un fondo, risolverebbe un bel po’ di problemi.
Centro!
A qualche Alcaraz a caso fischieranno un po’ le orecchie.
D’accordo su tutto. Ma se i giocatori stessi non fanno un fondo di solidarietà, ma anzi i migliori pretendono gettoni di presenza stratosferici per partecipare ai tornei non obbligatori, non cambierà nulla. I top 10 viaggiano, tutto compreso, tra i 15 e i 60 milioni l’anno di guadagno. Quelli tra il 100 e il 250, guadagnano a seconda della qualificazione negli slam, altrimenti poco, gli altri giocano a spese proprie.
E adesso verrà sommerso di critiche.
Questo è un mondo in cui, se dici la verità più ovvia in modo semplice, passi per un cretino che non ha capito come si fa a stare al mondo.