Tennis e viaggi, un sogno possibile
Ultimamente si parla tanto del tennis in tv, vista la rivoluzione dei diritti 2024 con Sky Sport diventata la vera “casa del tennis”. Ma chi il nostro sport lo ama veramente, è ben consapevole che seguire dal vivo Sinner, Djokovic e tutti i campioni della racchetta regala emozioni diverse. Uniche. Grazie alle ATP Finals a Torino, gli appassionati italiani hanno un’altra grande opzione oltre agli storici Internazionali d’Italia, e la prestigiosa kermesse di fine stagione è stata un altro forte stimolo a viaggiare nella bella città sabauda, unendo alcuni giorni di vacanza alla scoperta di luoghi incantevoli spinti dalla passione tennistica. Viaggiare e assistere dal vivo al grande tennis è un sogno possibile. Può sembrare complicato organizzare il tutto: viaggio, sistemazione, biglietti… Oltre ai costi, molti possono essere scoraggiati dalle difficoltà legate al mettere a puntino ogni aspetto, per non avere brutte sorprese. Per questo affidarsi a chi conosce bene organizzazione, tennis e viaggi è un’ottima opzione. Esattamente questo hanno pensato gli ideatori della start-up toscana Tennis on Tour, una società giovane che racchiude nel semplice nome il concetto di base che anima il loro business: tennis da seguire dal vivo sul tour, scoprire le interessanti città che organizzano tornei Pro, tra turismo e passione sportiva. Incuriositi dal progetto, lanciato sui social qualche settimana fa, abbiamo fatto due chiacchiere con Alesso Laganà, ideatore della società e “vecchia” conoscenza di chi bazzica i court intorno a Firenze e segue il tennis sul web e nei tornei Challenger. Laganà è convinto che l’eccezionale momento del tennis in Italia sia una bella opportunità per andare oltre alle proposte “classiche” e cavalcare con la valigia in mano la propria passione tennistica.
Alessio, da dove nasce l’idea di Tennis on Tour?
Questo progetto parte da lontano, nel senso che lavoro da quindici anni all’interno del mondo del tennis nel ruolo di addetto stampa nei tornei internazionali, di organizzatore di eventi ed anche di insegnante. Per otto anni ho diretto un portale web chiamato Grantennis Toscana che è stato un piccolo esperimento sociale nella mia regione ed ha raggiunto numeri incredibili per una realtà online locale in grado di offrire servizi unici nel suo genere per i circoli e i giocatori. Dopo la fine di questa avventura e alcuni anni di “riflessione”, sentivo che fosse arrivato il momento per un altro progetto sempre finalizzato all’offerta di servizi nei confronti dell’appassionato, ma partendo da un’ottica diversa e maggiormente in linea con le attuali tendenze. Il recente boom del tennis in Italia grazie a campioni come Jannik Sinner, Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini ha confermato la bontà dell’idea.
A tal proposito, quanto influisce la crescita del tennis italiano sulla nascita di Tennis on Tour?
A dir la verità l’idea era in cantiere già da diversi anni, ma è innegabile che vi sia un collegamento con la grandissima crescita di cui il mondo del tennis italiano è protagonista. Il pubblico a cui mi rivolgo è quello degli appassionati che pullulano nei circoli, e il successo di questo periodo ha contribuito ad allargare la platea. Così come la gente ha fame di tennis in TV, in rete e sui giornali, allo stesso modo credo (e spero) che abbia voglia di muoversi, viaggiare e essere presente all’interno dei palcoscenici più belli del circuito ATP.
Ma ci tengo a sottolineare un altro aspetto sottovalutato. A mio parere è molto positivo che lo sviluppo del tennis italiano possa permettere la creazione di nuovi posti di lavoro rivolti a persone che hanno passione e coraggio di mettersi in gioco. Non ci sono soltanto i profitti delle principali multinazionali, ma ci sono anche tante piccole incubatrici, start up, realtà del mondo dell’informazione e della tecnologia che stanno sviluppando di nuovi progetti legati al mondo del tennis. Questo fenomeno merita attenzione e sostegno da parte degli spettatori.
Dopo l’epidemia di COVID-19 il settore dei viaggi è profondamente cambiato e le restrizioni vissute hanno fatto riscoprire la voglia di vedere il mondo ancora più di prima. Anche il tennis può beneficiare di questa tendenza?
Assolutamente sì. Ho seguito con notevole interesse l’evoluzione del settore dei viaggi di gruppo, che ha vissuto un boom straordinario dopo il COVID. Quella che prima era una modalità turistica di nicchia è diventata una tipologia di viaggio alternativa ma aperta a tutti, che unisce la mobilità alla socialità, alla voglia di conoscere altre persone e di condividere “experience” che difficilmente vivresti da solo. Tennis on Tour, che viene gestito in collaborazione con un’agenzia di viaggi toscana specializzata in tour di gruppo, nasce da qui ed è proprio il modo in cui vorrei impostare i nostri tour. Il tennis, in tutto questo, è allo stesso tempo il motivo principale del viaggio e il pretesto per fare le valigie ed andare a scoprire nuove città e nuovi territori.
Quali tornei saranno al centro dei tour del 2024, e dove immagini di viaggiare in futuro?
Nel 2024, oltre ai “grandi classici” Roma e Montecarlo, ci saranno destinazioni più “particolari” che pochi appassionati hanno avuto la possibilità di visitare. Penso al Master 1000 a Madrid, a Berlino, sede a settembre della Laver Cup, a Umago e a Parigi Bercy in ottobre. Per ora iniziamo con le capitali europee, ma niente vieta in futuro di allargare ulteriormente il raggio di azione ed andare alla scoperta di mete ancora più lontane e ambiziose. Questo dipenderà dalle richieste delle persone che si affideranno a noi e dal successo dei tour organizzati. Intanto partiamo, e capiremo meglio come muoversi strada facendo.
Un’iniziativa interessante, che si unisce alle tante altre che, grazie all’esplosione del tennis in Italia, sono sbocciate e soprattutto sui social stanno raccogliendo grande seguito. Si va dal collezionismo di oggetti alle opere d’arte ispirate a campioni e luoghi della disciplina, passando per molti tutorial di gioco con video lezioni e molto altro ancora. Berrettini prima e Sinner poi hanno dato una spinta incredibile alla crescita dell’interesse del tennis in Italia e anche all’imprenditorialità. E siamo solo all’inizio…
Mario Cecchi
TAG: Alessio Lagana, Tennis on Tour, viaggi e tennis
Per me rimarrà purtroppo un sogno…
Mi piacerebbe veder un torneo al femminile, li fate?
Mi piacerebbe Umago, mare e tennis, wow!!!
Ma perchè per il grande tennis ?
Anzi : per vedere il GRANDE TENNIS si può benissimo andare a vedere i challenger, dappertutto anche in Italia.
Ci sono una marea di tornei in Italia, l’anno scorso ho ripreso a viaggiare proprio nei tornei.
E si va pure al mare. Ad un’oretta da Cordenons siamo al Lido di Jesolo, un gioiellino di città turistica balneare di una bellezza strepitosa.
L’anno scorso ho potuto assistere alle partite di Cobolli e Darderi, che ora giocano davanti al pubblico dei grandi tornei ATP sul circuito maggiore.
Pure Gasquet.
Mensik l’ho visto al Challenger di Zug ( Svizzera ).
Mi sembra che anche Seppi avesse il progetto qualcosa di simile. Qualcuno ne sa di più?
Tennis e Viaggi un Sogno possibile, dice il simpatico Titolo. Peccato che se non hai Sghei, resti chiuso in casa, ammesso che la casetta ci sia. Che tristezza.
Tennis e Viaggi un Sogno possibile dice, il Titolo. Se hai tanti Soldini aggiungo io. Che tristezza.
Allora tutti dietro ha Sinner!!!
Ora che gli italiani vincono a diritto ormai settimanalmente mi sembra davvero ottimo
Ci voglio andarci..
In effetti avere un pacchetto biglietti partite/volo/hotel sarebbe molto utile, mesi fa, così per curiosità, cercavo combinazioni simili per alcuni tornei e non ne trovavo
ottima idea.