Tra due bandiere: la storia di Martin Vassallo Argüello, tra Italia e Argentina
Martin Vassallo Argüello, nato il 10 febbraio 1980 a Temperley (Argentina), è un ex tennista professionista noto per le sue prestazioni sia sotto la bandiera argentina che quella italiana, riflettendo un caso interessante di una carriera legata al cambiamento di nazionalità. Questa decisione non è insolita nello sport e deriva da legami personali, familiari o di formazione con più di un paese.
Vassallo Argüello ha iniziato a giocare a tennis all’età di nove anni, puntando a dedicarsi al tennis in modo completo a tredici, scelta che l’ha portato a lasciare da parte altre passioni come il calcio. La sua carriera ha preso il volo sotto la guida di Horacio de la Peña a partire dal dicembre 2006, con la terra rossa diventata fin da subito la superficie preferita, essendo quella su cui si era formato. Fan accanito del Boca Juniors, ha anche coltivato interessi fuori dal tennis, tra cui oltre all’amato calcio anche il ballo e l’equitazione.
Il picco della carriera di Martin è arrivato nel 2009, quando è salito al numero 47 nel ranking ATP in singolare, con l’ottimo risultato conseguito ad Acapulco, dove raggiunse le semifinali. Ha partecipato a tutti i tornei del Grande Slam, con gli ottavi di finale a Roland Garros 2006 come miglior piazzamento. Ha anche vinto un titolo ATP in doppio (Acapulco, 2007), raggiungendo il suo best ranking nella specialità al 71esimo posto nel giugno 2007.
Il suo cammino professionale ha tuttavia incontrato turbolenze, in particolare nel 2007, quando è stato coinvolto in uno scandalo di scommesse durante l’Orange Prokom Open in Polonia. Nonostante non sia stato formalmente accusato, l’incidente lo ho messo nell’occhio del ciclone, e sollevato interrogativi riguardo all’integrità nel mondo del tennis.
Vassallo Argüello ha giocato per l’Italia prima di tornare a competere per l’Argentina, un cambiamento di nazionalità che riflette la sua eredità e i legami con entrambi i paesi. Questa dualità ha arricchito la sua esperienza professionale, permettendogli di attingere da due diverse culture tennistiche. Ha fatto il suo debutto in Davis Cup per l’Argentina nel 2009 contro i Paesi Bassi. Durante la sua carriera, Vassallo Argüello ha vinto otto titoli Challenger. Si è ritirato dal tennis professionistico nel 2011.
La parabola dell’italo-argentino riflette l’interessante dinamica di atleti che nella propria vita sportiva rappresentano più di una nazione. Il caso di Martin è particolare, poiché dopo esser passato sotto bandiera italiana, è tornato albiceleste (sul sito ATP infatti è considerato un tennista argentino). Una tematica di stretta attualità, visto che in questo periodo molto si parla del caso di Luciano Darderi. In una recente intervista, Darderi si è detto pronto a rispondere all’eventuale convocazione di Volandri per giocare con la maglia azzurra in Coppa Davis, sentendosi un’italiano nato in Argentina.
Marco Rossi
TAG: Martin Vassallo Arguello
Vassallo di nome e di fatto. Che tristezza.
Infatti cinsarebbe di che scrivere al riguardo.
Ciao Massimo grazie!
Occhio…..che una rondine non fa primavera!! Diamo tempo ai nostri giovani ragazzi di crescere, di fare esperienza, di capire come ci si deve rapportare in un mondo professionistico che va velocissimo.Un torneo vinto non vuol dire essere pronti per la Davis, senza contare che se dovesse essere convocato, chi lascerebbe fuori Volandri? Insomma mi pare prematuro fare proclami, con tutto il rispetto per Darderi. Giocasse, vincesse, facesse il suo percorso, se poi si meriterà di essere convocato, perché no? Magari ne avessimo di dubbi su chi convocare!Inoltre, sulla questione della Nazionalità….credo sarebbe ora di finirla, altrimenti dovremmo cominciare a dire che la medaglia d’oro di Jacobs alle olimpiadi non è nostra, che Crippa non è il nostro Italiano campione europeo dei 10.000 metri, ( la sua è una storia commovente, adottato in un orfanotrofio da una coppia Italiana) che Fiona May e figlia Larissa non sono nostre etc etc etc….vi sono decine e decine di storie così. Potremmo scrivere pagine intere….lasciamo stare.
@ marians1988 (#3932170)
Caro marians1988,benvenuto nel club!!!
Aggiungo Cucelli prima si chiamava Kucel ed era credo Sloveno …
Ricordo che il povero Mulligan che visse in Italia.molti anni dopo una sconfitta in Davis nella finale Europea del ‘ 68 con la Spagna ( perse mi pare con il n.2 Gisbert oltre che con un Santana in declino) fu lapidario dai parrucconi che lo accusavano di impegnarsi.poco perché non amava il tricolore
@ GIALAPPA SBANDY REMIX (#3931870)
Però una cosa fammetwla dire: esageri coi messaggi.. il dono della sintesi non è per te eh 😉
@ GIALAPPA SBANDY REMIX (#3931873)
Visito da poco questa sezione eppure qualcosa ho già afferrato.. come mai tutti i tuoi messaggi hanno sempre un voto contro?
Un’idea su chi ti metta il pollice all’in giù ce l’ho..
Purtroppo la gente ideologizzata è la peggiore.
Eh, ma sarei curioso di sapere in che lingua lo tifavano dagli spalti e se lui capiva qualcosa ! 😆
Ma chi ? Lo dici tu.
Un conto è un’opinione, un conto è un dato di fatto.
Nel caso di Darderi adesso rode a molti aver capito – forse – finalmente che non è italiano ma argentino, ma questa non è un’opinione.
E’ un dato di fatto, non è un pensiero.
Io non ti voglio imporre il mio pensiero che ” secondo me ” e non ” secondo te ” ma è la realtà che si impone da sola.
Se PER TE Darderi è Italiano ( sai di che città è ad esempio ) per la realtà è Argentino e la sua città è Vila Gesell sull’Oceano Atlantico.
Non è imporre un’opinione, mica posso spostare Vila Gesell in Italia per rispettare la tua opinione, no ?
C’era stato anche il caso di Katy Caverzasio.
Comunque l’attuale n.1 doppista Margaroli è svizzero, vive a Lugano da quando aveva 6 anni, seguedo da Brescia la sua famiglia e quindi i primi 6 anni li ha vissuti a Brescia.
Suo padre organizza il challenger indoor di Milano che si terrà fra qualche settimana. E’ italiano.
Margaroli sarà italiano o svizzero ?
Se avessimo bisogno di un doppista, e giocasse per l’Italia sarebbe sensato, giusto, sbagliato, che cosa ?
Io quando gioca tifo per lui, anche se rappresenta la Svizzera, chissenefrega, poi comunque è simpatico, cordiale ed una brava persona, per cui si merita il tifo che conquista.
Poi per me i ticinesi ( non i t-cinesi quelli sono un’altra cosa, nulla contro i cinesi, comunque, sono quelli che non chiamo ticinesi perchè razzisti nei confronti degli italiani che considerano inferiori ) sono amici nostri vicini che ammiro e pure l’articolo n.1 della costituzione del Canton Ticino me li rende ancora più simpatici di quello che sono.
Ma chi ? Lo dici tu.
Un conto è un’opinione, un conto è un dato di fatto.
Nel caso di Darderi adesso rode a molti aver capito – forse – finalmente che non è italiano ma argentino, ma questa non è un’opinione.
E’ un dato di fatto, non è un pensiero.
Io non ti voglio imporre il mio pensiero che ” secondo me ” e non ” secondo te ” ma è la realtà che si impone da sola.
Se PER TE Darderi è Italiano ( sai di che città è ad esempio ) per la realtà è Argentino e la sua città è Vila Gesell sull’Oceano Atlantico.
Non è imporre un’opinione, mica posso spostare Vila Gesell in Italia per rispettare la tua opinione, no ?
Bravissimo : hai spiegato il tutto alla perfezione.
Ma poi chi dice che non conta la nazionalità etc. etc.
Ma perchè guardano i mondiali, allora ?
Non dovrebbero nemmeno organizzarli i mondiali, gli europei, le competizioni con rappresentative nazionali, perchè tanto non bisgona tifare per la nazionalità, no ?
Bisogna fare come i bambini piccoli : loro hanno sempre ragione.
Si tifa per chi vince, per il più forte, non per chi è del tuo paesello o del tuo Paese inteso come Nazione.
Chi vince ha sempre ragione. L’anno scorso tutti a tifare il Napoli. Da quest’anno in poi per il resto dell’eternità tutti a tifare Inter ! 😎
E quindi ora tutti a tifare Sinner e Darderi, mica perchè sono italiani, ma perchè entrambi non perdono in totale da 19 partite.
chi sarebbero ? Quelli che tifano Darderi perchè è italiano o i pongisti italiani Cin-Hu Tchao Sung che magari non parlano nemmeno italiano ma fanno vincere l’Italia in uno sport dove proprio non ne vincerebbe una altrimenti, o i patriotti nazionalisti che non vogliono che i non italiani giochino per l’Italia ?
Chi sono ?
Io sono un patriotta nazionalista, ma fidati che di invasato non ho nulla, l’invasato sarai tu che non rispetti ed offendi a vanvera.
Basta che non mi tocchino il mio preferito : il Joao Ribeiro do Prieto dos Santos Filho de Coimbra LAGO, se no m’arrabbio !
W IL LAGO !
Perchè si scade nel ridicolo. Uno può si scegliere di giocare per chi vuole e nessuno dice nulla, ma cosa mi dici a me che tifo per i tennisti italiani ( pensa : sono italiano !!! OK, di origini svizzere perchè qui da me per un paio di decenni hanno dominato la zona i Grigioni ed a 3 km fino a 250 anni fa era Svizzera … e magari pure inglesi o slovene, mia madre non ha un cognome tipico italiano, ma pure il mio bisnonno materno con lo stesso cognome è nato ancora prima che si facesse l’Italia in Italia ) che ho visto vincere e giocare finali a Martin Vassallo Arguello con gli inni nazionali e la bandiera tricolore e non argentini ed adesso quei successi sono targati ARG ?
Pure la madre mi diceva : ” dai ogni tanto arriva con la bandiera argentina. ” Le rispondevo : ” ma sono italiano e tifo Italia con la bandiera argentina ? Nulla contro l’Argentina ma è come se andassi a tifare l’Inter con la Bandiera del Boca Juniosn “.
Cioè : OK, Martin e LuSiano giochino pure per l’Italia e noi siam contenti visto che tra l’altro ci rappresentano bene a livello di successi, ma poi cambiare nazionalità è prendere in giro il pubblico, i tifosi.
Poi secondo Rino Tommasi nel tennis non c’è nazionalità, i campioni sono di tutti, ma bisogna spiegarlo agli Svizzeri ( Federer o Hingis ) Spagnoli ( Moya Ferrero Nadal … ) serbi ( Djokovic ) o americani ( Sampras, Agassi, Courier, Connors, McEnrore ) che non esistono le nazionalità.
O anche ai Russi ( Safin Kafelnkov Daniil Medvedev ). per l’Atp loro non hanno nazionalità comunque.
Finale a sorpresa a Roma. Wild Card Cobolli di Roma contro Luciano Darderi … di ? Firenze ? o di Villa Gesell.
Tu, sinceramente, ok che sei contento che in ogni caso vinca un italiano ( ma allora facciamo quarti di finale anche ) … per chi tiferesti ?
Neutrale perchè due italiani uno contro l’altro ? Oppure per Darderi perchè tanto a Roma tiferebbero tutti per Cobolli tranne i laziali della Lazio che gli tiferebbero contro.
Ma facciamo così : a Torino finale del Challenger da 175 chi tifi ? Cobolli o Darderi ? E perchè ?
Basta che non mi tocchino il mio preferito : il Joao Ribeiro do Prieto dos Santos Filho de Coimbra LAGO, se no m’arrabbio !
W IL LAGO !
Perchè si scade nel ridicolo. Uno può si scegliere di giocare per chi vuole e nessuno dice nulla, ma cosa mi dici a me che tifo per i tennisti italiani ( pensa : sono italiano !!! OK, di origini svizzere perchè qui da me per un paio di decenni hanno dominato la zona i Grigioni ed a 3 km fino a 250 anni fa era Svizzera … e magari pure inglesi o slovene, mia madre non ha un cognome tipico italiano, ma pure il mio bisnonno materno con lo stesso cognome è nato ancora prima che si facesse l’Italia in Italia ) che ho visto vincere e giocare finali a Martin Vassallo Arguello con gli inni nazionali e la bandiera tricolore e non argentini ed adesso quei successi sono targati ARG ?
Pure la madre mi diceva : ” dai ogni tanto arriva con la bandiera argentina. ” Le rispondevo : ” ma sono italiano e tifo Italia con la bandiera argentina ? Nulla contro l’Argentina ma è come se andassi a tifare l’Inter con la Bandiera del Boca Juniosn “.
Cioè : OK, Martin e LuSiano giochino pure per l’Italia e noi siam contenti visto che tra l’altro ci rappresentano bene a livello di successi, ma poi cambiare nazionalità è prendere in giro il pubblico, i tifosi.
Poi secondo Rino Tommasi nel tennis non c’è nazionalità, i campioni sono di tutti, ma bisogna spiegarlo agli Svizzeri ( Federer o Hingis ) Spagnoli ( Moya Ferrero Nadal … ) serbi ( Djokovic ) o americani ( Sampras, Agassi, Courier, Connors, McEnrore ) che non esistono le nazionalità.
O anche ai Russi ( Safin Kafelnkov Daniil Medvedev ). per l’Atp loro non hanno nazionalità comunque.
Basta che non mi tocchino il mio preferito : il Joao Ribeiro do Prieto dos Santos Filho de Coimbra LAGO, se no m’arrabbio !
W IL LAGO !
Si, ma se c’è un’inesattezza in tutto un articolo non è che puoi giudicarlo completamente sbagliato.
Poi che si senta quel che vuole anche LuSiano Darderi, è argentino, non è che io perchè sono andato a vivere a Barcellona sono diventato catalanno, anni fa, perchè mi sentivo catalano. Non fossi rientrato perchè morì mio padre, e mi fossi sposato con una catalana o spagnola o greca o hawaiana ( conosciute anche due tipe di honolulu a Barcellona io ed un mio amico ) ed avessi messo al mondo a Barcellona un figlio, mica quello era italiano.
Ma nemmeno catalano, visto che la cultura era italiana, ovviamente Dipende, però, perchè a scuola ovviamente sarebbe andato in una escola catalana.
A tutti gli effetti però, nascendo a Barcellona sarebbe stato cittadino catalano, e spagnolo come nazionalità, mica italiano. Se poi lui fosse rientrato a 12-14 anni in Italia sempre catalano con genitore italiano.
Rick De Voest cercate informazioni (adesso il sito ATP non reca più il luogo di nascita, su altri siti ).
E’ nato a Milano.
Ho chiesto a lui di persona al torneo challenger di Milano 3 Basiglio come fosse la storia.
Mi ha spiegato che i suoi genitori sono olandesi, trasferiti per motivi di lavoro in Sud Africa, ma lui era nato a Milano perchè si era no trasferiti per motivi di lavoro due anni a Milano.
E lui i primi 2 anni della sua vita li ha vissuti a Milano.
Quindi è cosa ? Sudafricano, Olandese o … Milanese ???
Direi la prima. Non perchè giocava come Sudafricano, ma perchè Milano anche se i primi 2 anni della sua vita sono stati una parentesi, non hanno influito sulla sua cultura e sulla sua lingua, i genitori hanno vissuto sempre in Sud Africa e lui idem, per cui era ovviamente sudafricano.
Certo, avrebbe potuto anche giocare per l’Olanda e credo essendo nato a Milano, ma vado a supposizione personale, vissuto a Milano 2 anni, che potesse giocare la Coppa Davis anche con il Milan o L’Inter ! 😆
Fino al tuo su 10 commenti 8 erano come questo tuo : molto interessanti riguardo l’articolo della notizia.
Ma se non vi interessa la notizia ma levatevi .. no ?
Non vedi che state disturbando il sito ?
Come dimenticarsi di Martino Mulligano(ai tempi era chiamato così ndr)!!!
Lascia perdere : i primi 7 commenti prima del tuo hanno scritto solo boiate o contro altri utenti, ad esempio contro di me, ma loro sono gli illuminati.
I FLAMER provocatori che di tennis non ne sanno di nulla, ed ovviamente gli brucia quando qualcuno parla di tennis, di vicende di tennis, perchè il tennis LO AMA E LO APPREZZA e non va a scrivere sotto le notizie per attaccare altri utenti, ma vasul posto a vederlo e le cose le sa.
Tant’è vero che come ho scritto ieri, la redazione di Livetennis ne prende spunto.
E a loro brucia il di dietro, sono tutti adesso nel bidè con l’acqua che evapora …
Avevo scritto riguardo Martin Vassallo Arguello.
Ho conosciuto pure i genitori, persone di cultura, gentili ed educate come anche Martin che ha ricevuto molto da loro a riguardo.
Io ai tempi girando per i tornei ho tifato anche per gli argentaliani : lui, Tenconi, Jorquera, in doppio Schneiter ed Artoni, poi c’erano altri argentini, però che giocavano come argentini, che mi dicevano ” eh, allora tifa per noi anche ! Anche noi siamo italiani ma giochiamo come argentini. Erano ad esempio Diego Junqueira o Mariano Delfino. “.
Comunque argentini puri erano pochi.
Martin anche come tratti fisioniomici è molto più sudamericano che italiano.
Poi c’erano pure gli altri : el Polaco ( Brzezicki ) o Roitman ( argentinizzato da Reutemann ??? Come il pilota di Formula Uno ) o Guzman. Origini chiare europee.
…
Ma il ridocolo del cambio di nazionalità è che NELLA REALTA STORICA si sono suonati gli inni nzazionali italiani nelle finali, non quelli argentini, e le bandiere prima delle finali erano quelle italiane e non argentine durante la presentazione.
Ora per gli archivi invece sono state finali giocate o vinte dall’argentina.
Ma allora aveva ragione quel tennista che mi diceva : NON SONO ITALIANI. giocano come italiani ma sono argentini.
Poi mi diceva ad Oberstaufen : guada qui : questo ti sembra italiano ?
E mi fa vedere un nome arabo e dopo ( ITA ) nelle qualificazioni ad Oberstaufen.
…
Io ritengo che debbano vietare il cambio di nazionalità durante l’attività agonistica sportiva professionale, ma va contro certi interessi di sponsor e business e politici.
Il Kazakistan senza russi ( pure russi italiani come Goloubev tennisticamente cresciuto a Bra in Italia ) l’Italia non l’avrebbe mai eliminata, ad esempio i Coppa DAvis nemmeno se ad arbitrare ci andava il presidente del Kazakistan.
@ Mak (#3931430)
Grazie Mak
La generazione liquida (che intacca anche persone di una certa età, perlopiù ideologizzate..) ormai non è ancorata più a nulla e vuole far passare il tutto come “diritti” da esercitare..
Realisticamente, il fenomeno c’è e molte nazioni ne usufruiscono (vedasi Stati Uniti), si chiede soltanto al giocatore ed alla persona, di essere coerente e scegliere. Niente di più.
qua siamo nel patologico…..
Sono abbastanza vecchio da ricordare il “caso” di Martin Mulligan, aussie purissimo oltre che eccellente tennista, che da un certo momento in poi (sposata una ragazza italiana) prese la nostra cittadinanza, venne naturalizzato italiano e giocò nella nostra nazionale di Coppa Davis. Ovviamente a quei tempi non c’era possibilità di fare polemiche sui social! 😀
Altro purosangue!!!
La storia di Mezzadri è curiosa. Cresce in Svizzera e gioca per i rossocrociati i tornei junior. La FIT lo convince a giocare per il tricolore ed inizia con l’Italia la sua carriera professionistica senza però arrivare nei 100. Nel 1987 ritorna a giocare per la Svizzera, entra nei 100 e raggiunge il BR al nr. 26, 11 mesi dopo aver lasciato l’Italia.
Il dramma che questi signori,vorrebbero imporre il loro unico pensiero dominante sempre.e comunque!!!
Condivido quanto hai scritto.
Perché nello sport, così nella vita, oltre che gli interessi privati, ci sono anche etica e valori, variabili a seconda del contesto storico sociale. E per questo c’è un interesse pubblico, che dovrebbe equilibrare i due interessi.
Chiaramente negli ultimi decenni l’asse dell’equilibrio, qui come altrove, si è spostato talmente verso il privato che, chi parla di valori, viene tracciato di perbenismo, radical-chic e altro.
Ma se si vuole porre il discorso anche solo sull’aspetto economico, basterebbe considerare che le federazioni sportive sono finanziate da soldi pubblici e investono direttamente (bene o male è altro discorso) negli atleti, allenatori, impianti e attrezzature. D’altra parte lo sport ha una funzione pure sociale, come dice la Costituzione.
E negli sport minori, dove non c’è il professionismo, ma nei fatti i metodi di allenamento sono professionistici, ci pensano le forze armate ad assumere centinaia di sportivi (pagati con fondi pubblici) per permmtere loro di continuare la loro attività.
Beh, ecco, qui mica si parla di poter liberamente giocare per l’Inter o il Poggibonsi.
Qua si parla di atleti (parlo IN GENERALE) che per decenni ricevono o comunque beneficiano di strutture e poi a un tratto decidono di cambiare bandiera, magari perché acquistano nazionalità per matrimonio o perché hanno trisavoli di altra nazione (vedi quel che fa l’Italia costantemente), o perché sono di nazioni povere o invise (vedi Kenya , Cuba, etc nell’atletica) e le leggi di quelle ricche consentono facilitazioni nei cambi di casacca (a differenza di quel che legiferano per i poveri cristi) o perché i loro team privati pensano che cambiare nazione (senza manco alcun legame) gli garantisca maggiore autonomia senza rotture di alcun tipo (vedi Ceccarelli nello sci).
O, per me facciano tutti quello che gli pare, non mi cambia nulla.
Ma che almeno si capisca la questione e si dicano le cose come stanno.
😆 😆 😛 😛 😀 😀 😀
Penitentiagite
E Mezzadri
Facesse come vuole, non li leggo neanche più tutti questi invasati patrioti nazionalisti.
Per fortuna i ragazzi più giovani non hanno queste paturnie da orgoglio malato.
Io mi ricordo quando facevamo la corte a Paul Annaccone
Detentrice della coppa Davis. Mannaggia al correttore.
Me lo ricordo benissimo. Non avevamo nessuno o quasi e quindi mendicavano un tennista che vincesse qualche titolo, arrivò e poi se ne andò.
Francamente ora, essendo l’Italtennnis al n 1 come movimento e come dentrice della colla Davis , se continuerà a giocare per l’Italia sarò contento perché è bravo e salirà molto nel ranking e lo tiferò. Se deciderà di gareggiare sotto la bandiera del Paese dove è nato no problem , tiferò ancora per lui quando giocherà contro tennisti che non siano italiani e lo ringrazierò per il 250 che ha annoverato nel nostro palmares e bonne chance, noi abbiamo problemi di abbondanza ora .
Vedo che l’ argomento è caldo! 🙂
Ma perché non lasciate libere le persone di scegliere per chi giocare? Finché giocherà per l’Italia lo sosterrò come per tutti gli atleti azzurri. Se ritornerà con l’argentino tiferò contro di lui se gioca con un italiano.
Ma perché si parla sempre e solo di lui e mai di Jorquera, Tenconi, Bahamonde, Fracassi?
(e a questo punto infiliamoci pure l’australiano Mulligan o il belga Tieleman o il paraguayano Daniel Lopez Casaccia).
Forse perché fu il solo che, avendo raggiunto discreti risultati di classifica, poi ripudiò la bandiera italiana, salvo poi tornare, una volta abbandonato il tennis giocato, ad operare nei circoli tennistici italiani?
Che sia coinvolta la CIA? O addirittura i poteri forti?
Ho provato ad investire della questione i più prestigiosi staff, a livello mondiale, di giornalismo investigativo (Le Iene, Zona Bianca, Report, Fuori dal coro), ma nessuno mi ha mai considerato. (in realtà una volta ho ricevuto una risposta da un certo Venceslao Sgarboni, che mi ha scritto una mail, che però era un po’ criptica, contenendo, ripetuta per mille volte, una sola una parola: “Capra! Capra! Capra! Capra! Capra!”).
Ai postatori l’ardua sentenza.
@ospite
Bravo! la quarta rete mi dice che d’ora in poi avrai sempre cartabianca…
@ Taigo (#3931348)
Buongiorno ☀️ Sei poco informato su un articolo di 2 giorni fa ( Martedì) sul Messaggero ha detto di sentirsi un Italiano d’Argentina.. Prontissimo e felice di rispondere sia alla Davis che alle Olimpiadi con la maglia Azzurra.. Saluti buon Tennis a tutti
Martin è stato un mercenario in balia del vento e delle scommesse, che prima soffiava verso la Penisola e poi lo ha spinto verso l’America del sud, dove ha ballato l’ultimo Tango.
@ Massimo.bianco29@yahoo.it (#3931298)
e Aga-Menone? 😆
Ma Darderi non ha affatto detto questo, rileggetevi quello che avete scritto pochi giorni fa. Si sente sia (anzi molto) argentino, essendo peraltro nato e cresciuto in quel Paese, ma ci tiene alle origini italiane. Sull’essere pronto a vestire la maglia dell’Italia… beh, anche questa è un’inesattezza. In primo luogo ha detto di essere pronto a rappresentare la nazionale che lo chiamerà a rappresentarla in Davis o alle Olimpiadi (senza ulteriore specificazione), in secondo luogo, se avesse le idee così chiare avrebbe già firmato da tempo il famoso contratto top secret della FITP (anche questa presunta riservatezza, trattandosi di contratti di una federazione sportiva, fa ridere).
In altre parole, il vostro modo di fare cronaca mi ricorda i famosi TG4 di Emilio Fido, divertentissimi, per carità, ma poco utili per informarsi davvero.
Non sai in che impiccio ti sei buttato…. Adesso, con l’approvazione del suo alias (cioè se stesso) comincerà a sproloquiare e a quotare senza sosta, rendendo illeggibile il post
Eppure, sarebbe facile, basterebbe una semplice regola.
Nel caso di atleti con nazionalità plurima fin dalla giovane età, che si scelgano liberamente la bandiera sportiva, senza possibili successivi cambi. Quantomeno negli sport olimpici.
In caso di acquisizioni di ulteriori nazionalità in età adulta, se l’atleta ha gia’ rappresentato una determinata bandiera in competizioni internazionali, non potrà poi rappresentarne altre.
Restrittivo, lo capisco, ma almeno non sarebbe ammesso il vergognoso mercato così diffuso in tante discipline olimpiche (atletica in primis).
Ma capisco che ciò è un’utopia, perché gli interessi economici privati e/o il peso specifico di federazioni più ricche e potenti hanno nettamente il sopravvento.
mi pare tu non abbia capito molto in realtà, anche se mi sembra sia abbastanza la prassi.
Vassallo è un caso anomalo e merita un articolo, perchè è stato prima argentino, poi italiano e poi nuovamente argentino.
Ti risulta per caso che i nominativi che citi abbiano cambiato sponda due volte ?
Il concetto ti è chiaro ?
…. stavo per scrivere ……… questa è a dura verità ….. 😆
Fosse vero!
Ora mi aspetto l’articolo su Tenconi,Juarez,Ribeiro Lago,Claverie,etc…
😆 😆 😆
Almeno questa è la speranza
Ma no… Nell’ultimo post riguardante Darderi, c’era l’espresso invito di Bianco a sentirsi privatamente fra di loro!
Così si daranno sempre ragione senza ammorbare questo sito.
Aiuto! Ora il Remix scriverà il quarto volume della Divina Commedia e si scateneranno orge di messaggi con 50 quote illegibili (e incomprensibili anche quando leggibili) a ping pong fra il Remix e il Pandologo.
Lasciate ogni speranza o voi che entrate 😳 😳 😳 😳 😳 😳 😳 😳 😳 😳 😳 😳