Luciano Darderi: tra sogno ATP e dilemmi contrattuali
09/02/2024 15:43 
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Luciano Darderi ITA, 2002.02.14
Nel panorama del tennis, dove le storie di passione, sacrificio e talento si intrecciano creando trame avvincenti, quella di Luciano Darderi emerge con prepotenza, portando con sé non solo l’eco di un futuro promettente ma anche l’ombra di scelte difficili. A 22 anni, Darderi ha già segnato un traguardo significativo nella sua ancora giovane carriera, raggiungendo per la prima volta i quarti di finale in un torneo ATP e assicurandosi il suo best ranking, 121 al mondo. Questo successo lo proietta nella working class del tennis mondiale, affiancandolo a nomi come Fognini, Zeppieri e Nardi, e segna l’avvio di un percorso che promette di essere ricco di soddisfazioni.
La storia di Darderi è quella di un talento italo-argentino che porta con sé il ricordo dolceamaro dell’addio al tennis del suo idolo, Juan Martin Del Potro, e l’aspirazione di seguire le orme dei grandi. La sua è una narrazione che si snoda tra le spiagge di Villa Gesell in Argentina e i campi da tennis italiani, tra i ricordi di un’infanzia immersa nel tennis e la realtà di un giovane atleta determinato a lasciare il segno. La passione per il tennis è stata per Darderi un amore a prima vista, un fuoco che lo ha spinto a superare ogni ostacolo e a dedicarsi anima e corpo a questo sport.
Il trasferimento in Italia da ragazzo e la scelta di rappresentare questo Paese sul campo internazionale rappresentano il culmine di un viaggio iniziato nelle terre argentine, segnando un ponte tra due realtà tennistiche ricche di storia e tradizione. Le esperienze come sparring partner di alcune delle più grandi stelle del tennis mondiale hanno offerto a Darderi preziose lezioni sulla necessità di lavorare sodo e di affrontare le avversità con coraggio, insegnamenti che porta con sé nella sua scalata verso la top 100.
Tuttavia, il percorso di Darderi non è privo di incertezze. Una questione ancora aperta riguarda la decisione di firmare o meno un contratto con la federazione italiana, una scelta che potrebbe avere implicazioni significative per il suo futuro sportivo. Le condizioni di questo accordo sono riservate e pongono Darderi di fronte a un bivio che testimonia le sfide che i giovani talenti devono affrontare nel mondo del tennis professionistico. La firma di un contratto con la federazione potrebbe rappresentare un importante trampolino di lancio, offrendo supporto e risorse per il suo sviluppo; tuttavia, le implicazioni a lungo termine di tale impegno richiedono una riflessione approfondita e una valutazione attenta dei pro e dei contro.
In questo contesto, la storia di Darderi si arricchisce di una nuova dimensione, quella di un atleta alle prese non solo con le sfide fisiche e tecniche tipiche dello sport di alto livello ma anche con le complessità legate alla gestione della propria carriera. La sua determinazione a migliorare il ranking e a restare al passo con i migliori, pur in un contesto competitivo come quello italiano, dove diversi giocatori lottano per un posto al sole, dimostra la sua resistenza e la sua capacità di guardare al futuro con ottimismo, indipendentemente dalle incertezze del presente.
La scelta di Darderi, sia che decida di firmare il contratto con la federazione italiana sia che opti per un percorso diverso, sarà un momento decisivo nella sua carriera, un passo che potrebbe avvicinarlo ulteriormente al suo sogno di entrare nella top 100 mondiale.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Italiani, Luciano Darderi
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@ Ignazio (#3925285)
Tutto giusto,concordo pienamente. Ma con la decisione di giocare per una o la altra nazione, non penso che abbia molto a che fare. Dovesse diventare qualcuno, la sua residenza sarebbe immediatamente portata in in paradiso fiscale. Esattamente come hanno fatto quasi tutti !
Atteso che il sentimento non ha nulla a che vedere, molto spesso con la ragione, è chiaro che in lui oltre aspetti sentimentali ci sono atri di tipo razionale che lo portano a riflettere su le implicazioni di una scelta come quella di decidere per chi giocare e chi rappresentare. L unico appunto che mi permetto di chiarire però è questo. Se lui è la sua famiglia sono venuti in Italia è innanzitutto perché era certamente più semplice lavorare in Italia che nel suo paese natio. Se io faccio una scelta opportuna e opportunistica ,e poi ne faccio un altra esattamente contraria per qualsiasi motivo rischio di innescare polemiche inutili e in fondo di non essere mai ne completamente mai né bianco né nero . In ogni caso scelga lui. Ma sinceramente lo trovo quantomeno discutibile. Non bisogna mai dimenticare quello che si è ricevuto. !
Grazie Walden per aver espresso così bene un concetto che a molti, troppi, riesce difficile comprendere
Se ci fosse stato un turno di Davis prima delle olimpiadi Luciano darderi sarebbe stato convocato al 100% dal coach argentino..
e li’ sarebbe stato costretto a scegliere.
tipo il caso banchero
Io scapperei da uno stato estremista e strapieno di tasse come l’Italia! E non me ne fregherebbe niente della cittadinanza italiana solo perché sono un tennista emergente!
@ Koko (#3925194)
La May è nata in inghilterra vicino Londra, da famiglia di origine caraibica e per anni ha (giustamente) partecipato a gare sotto la bandiera del Regno Unito, fra cui le olimpiadi.
Poi si è sposata con il suo allenatore italiano (Iapichino) e, altrettanto giustamente, ha acquisito anche la nazionalità italiana. Niente da dire.
Io pero’ semplicemente avrei stabilito la regola (SPORTIVA, valida almeno per tutte le discipline olimpiche) che, avendo gareggiato per anni per la gbr, non avrebbe poi potuto a piacimento gareggiare per l’italia, pur avendo la doppia nazionalità.
Semplice e senza deroghe
@ CannoniereKarlovic (#3925162)
Ok ma significa poco: anche Lapadula sembrava Italianissimo con una potente nazionale azzurra! Il richiamo dell’orticello se ti vedi limitato è per alcuni irresistibile.
@ Mak (#3925161)
La May però è Italiana anche per matrimonio e per la figlia/e. A rigore è più Giamaicana che Inglese. Non si capisce perchè debba caratterizzarla l’Inghilterra sopra le altre nazionalità solo perchè ha un passaporto più internazionale e una lingua più diffusa!
Non avrebbe senso per Darderi una scelta simile, e credo che il padre Gino lo sappia bene questo. In Italia si gioca un Masters 1000 e le Finals, in Argentina nemmeno un 500. In più Luciano si è trasferito in Italia a 10 anni e suo fratello Vito a 4, quindi dire che siano completamente argentini e per nulla italiani è errato. Anzi, almeno Vito credo si senta molto più italiano che argentino. Vi consiglio una sua intervista online che si trova su youtube.
@ walden (#3925144)
Io non mi scandalizzo di nulla, ho solo espresso il mio punto di vista cercando di allargare l’analisi.
Ovviamente Fiona era e resta britannica e il tuo riferimento alla legge italiana in termini di cittadinanza lo condivido in pieno.
Fosse per me direi stabilirei, quantomeno negli sport olimpici, che chi ha partecipato almeno ad un importante evento internazionale con una determinata bandiera, non possa poi nel corso della carriera cambiarla, tranne nel caso di asilo politico / rifugiato, indipendentemente dalle doppie o triple cittadinanze variamente (e magari giustamente) acquisite secondo le (difformi) leggi locali.
Tornare Argentino ci sta ma sarebbe una scelta Lapadulesca: sostanzialmente inutile se non dannosa! Penso di non poter arrivare ad essere una star superiore ad un Sonego e mi coltivo un orticello Argentino (non piccolissimo dati i loro spazi aperti) incarnando il nuovo Berlocq! Per l’Italia ormai distante dal terraiolismo classico farebbe poca differenza. Per lui sarebbe come per il calciatore esploso in Abruzzo che da nazionale Peruviano non ha impressionato a livello internazionale!
non è andata proprio così…
Ragionamneto ineccepibile, ma hai dato un’occhiata su quanti “italiani” giocano nelle nazionali a squadre di calcio, pallacanestro, pallavolo, rugby e almeno un tempo hockey. Perchè nessuno si scandalizzava quando Fiona May, grazie al matrimonio era diventata atleta italiana? In compenso le nostre assurde leggi di impronta sovranista impediscono a migliaia di ragazzi e ragazze nati in italia di garreggiare con i nostri colori. Se Darderi preferirà giocare per l’Argentita rientra nei suoi diritti.
Capito adesso Caribou, o devo farti un disegnino?
Italiano o argentino poco cambia…Luciano si tifa e basta! Giocatore e ragazzo speciale!
Se Darderi tornerà a giocare come Argentino non si potrà certo fargliene una colpa. Quello è e quello resterà – lui stesso, pur professando simpatia per il paese adottivo – ha sempre dichiarato con grande onestà di sentirsi Argentino, e di aver scelto la bandiera italiana per motivi meramente pratici e professionali.
Se però Luciano o suo fratello Vito dovessero un giorno diventare dei big del tennis sventolando la bandiera albiceleste, un po’ di colpa potremo senz’altro attribuirla alla storicamente poco lungimirante Federazione Italiana Tennis e Padel e Pickleball e Ping-Pong, che fece carte false per accaparrarsi i servizi dell’Argentino Ciurletti, ma pur di non firmare due foglietti si fece scappare L’ITALIANISSIMA Liuda Samsonova (che sarebbe di gran lunga la numero 1 d’Italia) e pur di non cacciare un bell’assegno (non credo servisse tantissimo, certo non più di quanto è stato investito, giusto per fare un esempio, su Alvisi, Delai, Pigato e Paoletti) si è appena giocata una ragazza che, IMHO, diventerà una star assoluta del tennis mondiale, L’ITALIANISSIMA Tyra Caterina Grant, formatasi con mamma Cinzia sui campi in duro di Vigevano. Di Djokovic non parlo perché alla fine lui Italiano non è, però insomma, era venuto da noi disperato, quasi come un profugo di guerra, a elemosinare un passaporto e un po’ di sostegno… che gli vennero negati perché, come racconta lo stesso Nole, c’erano Naso e Fognini che erano più forti…
E quella stessa fitpppp ora, con Luli in aria di Top 100, si mette a negoziare e a proporre contratti, quando avrebbe certamente potuto sbrigare la pratica anni fa a una frazione infinitesimale del costo…
Diamo a Cesare quel ch’è di Cesare: “Binaghi ha fatto anche cose buone” (too much?). E coi recenti risultati del settore maschile non si discute. Ma con questa storia delle naturaluzzazioni (e soprattutto snaturaluzzazioni) hanno sempre fatto un grandissimo casino.
Spero che (almeno lui),non lo faccia!!!
Secondo meco.e lo senti tu conta poco.
È più importante come si sente lui! e se uno anche nato fuori dai confini italiani si sente di voler abbracciare il tricolore mi sembra stupido rammaricarsene.
E poi parliamoci chiaro.. a chi non piace l’Italia?
Quando ieri ho scritto che le sue vittorie non mi esaltavano neanche 1/10 di quelle di nardi o zeppieri ho subito qualche critica.
ora spero abbiate capito che darderi ama l’argentina ed è italiano solo per gli aiuti della Fitp. io sono nazionalista e tifo per tutti i nostri ragazzi ma darderi non lo sento nostro.
Questo ragazzo, come il fratello più piccolo, ha fatto grandi sacrifici per essere italiano.
Ha lasciato l’Argentina giovanissimo raccattando i soldi per mantenersi in Italia giocando per i circoli che riconoscevano gettoni di presenza e campi per allenarsi.Poi se la federazione italiana ha altri interessi (vedi Sansanova) è un’altra storia.
Nello sport non mi piacciono i cambi di nazionalità, tranne casi particolari in cui uno è costretto a rinunciare alla propria bandiera per motivi politici, casi rari ma nemmeno troppo.
Purtroppo, negli ultimi decenni, la pratica delle federazioni più ricche di comprarsi atleti delle federazioni più povere è esplosa, complice regole difformi fra singoli sport e fra singoli stati.
Altri casi, se possibile ancora peggiori, sono quando un atleta singolarmente con la sua equipe si sceglie una nazione qualsiasi, per avere più autonomia e maggiori prospettive di partecipazione ai grandi eventi (vedi Ceccarelli, nello sci).
In ogni caso, l’italia (fra rugby , atletica, etc) ha sicuramente un saldo positivo.
Darderi è un buon giocatore, gli auguro ogni bene, ma per me resta argentino, anche se si è trasferito in Italia da bambino e se ha (grazie al nonno paterno) la doppia cittadinanza.
Ciò non toglie che uno può tifare chi meglio crede, indipendentemente peraltro dalla sua nazionalità
Amico caro,perdono di credibilità so quelli che per il vil denaro o interessi di altro tipo,tradiscono le proprie origini e le loro terre!!!
Darderi e suo fratellino fanno gola alla Federazione Italiana, peccato che loro si sentono Argentini e ormai i giochi sono fatti.
Ma già gioca per l Italia mi pare….. Quindi vorrebbero tornare Argentini mi pare di capire, boooo. Ne capiremo di più nelle prossime puntate:)
I fratelli Darderi hanno avuto un supporto dalla FIT per sviluppare la loro passione e girare per il mondo. Non dovrebbero esserci dubbi di sorta nel firmare il contratto con la Federazione. Se deve pensarci o deve alzare le sue pretese può tornar dov’era! Spero che i cattivi consiglieri stiano alla larga da Luciano!
Cambiare nuovamente nazionalità gli farebbe perdere, innanzitutto, di credibilità! Professionalmente sa bene che la Federazione Argentina non è’ nelle condizioni di competere con l’organizzazione tennistica italiana!
Ma cosa ci vuoi fare? È un fenomeno, sa tutto lui.
Segreto professionale…. 😉
questo ragazzo non si sente italiano, perché la FITP insiste?
Ce ne sono altri da seguire mi sembra.
Gli auguro tutto il bene ma, per me, chi se ne frega. ciao
questo ragazzo non si sente italiano, perché la FITP insiste?
Ce ne sono altri da seguire mi sembra.
Gli auguro tutto il bene ma, per me, chi se ne frega. ciao
Si tratta di rinnegare la propria nazionalità,per ottenere vantaggi di natura economica e professionale,tutto qui.
Ognuno tragga le proprie conclusioni.
@ walden (#3924812)
Ve bene, però se invece di scrivermelo tu nei commenti questa informazione/deduzione/speculazione io la potessi trarre direttamente dalla lettura dell’articolo, che allude a non meglio precisati “dilemmi contrattuali”, quest’ultimo assolverebbe meglio alla sua funzione informativa e noi, comuni mortali, non dovremmo scomodare Sherlock Holmes.
Un articoletto basato sull’area fritta.
Ti ricordi il caso Giorgi e tutto quello che accadde con Bimaghi?
Ecco,ora prova a pensare quali siamo le clausole di questo contratto…
Siamo ad un punto di svolta. Se si sentono italiani firmano il contratto con la Federazione e la chiudiamo con i commenti degli utenti che li considerano più argentini. Se non firmano, ahinoi, dovremo dare ragione a chi non riesce ad esultare per le sue vittorie in modo analogo a quanto avviene per Arnaldi Cobolli Zeppieri Nardi. Io non giudico, attendo gli eventi.
@ sasuzzo (#3924817)
Delbonis
Ho sbagliato post 🙂
Un lancio di palla al servizio insolitamente alto quello di Nardi. Non si vedeva dai tempi dell argentino di cui non ricordo il nome e ritiratosi da poco.
Credo che non ci voglia Sherlock Holmes per capire che si tratta in sostanza, di rinunciare definitivamnete alla nazionale Argentina per un possibile futuro in quella italiana. Giustamente si fa notare che sarebbe un impegno destinato ad influire negli anni, e si sa che in questo momento le prospettive argentine sono piuttosto “magre” ma non è detto che lo saranno per sempre. Credo centri anche il discorso del fratello Vito, anche lui una promessa.
Il contenuto del possibile contratto con la Federazione sarà pure riservato, però, se proprio se ne deve parlare, almeno sarebbe il caso di fornire qualche informazione in più. La seconda parte dell’articolo più che criptica è incomprensibile.