Rune, Becker e… la fretta, a generare caos
“La fretta è una cattiva consigliera”. La saggezza popolare quasi mai mente. Affrettare i tempi, non essere in grado di pazientare per compiere i passi giusti, difficilmente ti permette di arrivare lontano, o rende il viaggio scomodo, periglioso. Il turbinio di fatti, parole e cambiamenti nella vita sportiva di Holger Rune delle ultime settimane sembrano aver una linea comune nella sua fretta di arrivare in cima, dove sono sbarcati Alcaraz e Sinner, dove anche il danese vuole assolutamente arrivare. In fretta. Avvolgiamo il nastro dei ricordi di qualche mese, cercando di capirci qualcosa.
Torino, ATP Finals. Chi scrive ha avuto la fortuna di assistere a bordo campo ad alcuni allenamenti di Holger, con il suo team al completo e mamma al seguito. Ne avevo già scritto nel corso del (bellissimo) torneo, ma il focus del racconto era sul gioco, su quel che Boris stava cercando di comunicare al suo giovane pupillo nelle prime settimane di lavoro insieme. C’era enorme curiosità per vederli all’opera, perché il tedesco è personaggio complesso ma mente fina nel vedere e analizzare il gioco, mentre Holger ha innata quella baldanza un po’ spaccona del “ora ti faccio vedere io”, con una mamma un tantino invadente sempre presente. Un triangolo scaleno, a dir poco esplosivo… E infatti, è esploso. Perché?
Quel che ricordo distintamente delle ore di training è la cura di Becker nel dettaglio. Alla fine di ogni sessione di palleggio, il campione di Wimbledon era prodigo di parole per Holger, sulla chiusura del colpo con la mano sinistra sul rovescio, sull’equilibrio al momento dell’impatto della risposta, su come caricare la racchetta al servizio. E via dicendo. Parole precise, dettagli che fanno da differenza. Rune ascoltava, forse. Non un cenno d’intensa, quasi mai un’occhiata sullo sguardo di Boris. Una comunicazione importante, ma a senso unico. Senza uno scambio. Solo scambiando pareri e sensazioni si cresce, il confronto è sempre necessario. Attenzione: magari Holger era poi un fiume in piena fuori dal campo, questo lo scrivente non può saperlo… ma era abbastanza netta la sensazione di un giovane pronto a spaccare la palla ad ogni colpo, meno ad ascoltare. Ancor più stridente il quadretto quando il danese si sedeva in panchina a bere e rifiatare. Con mamma, in rigoroso danese non comprensibile ai forestieri, dialoghi continui, con gesti di colpi e movimenti. Boris restava nei pressi della rete, a testa china sulle corde della sua racchetta. Evidentemente pensieroso. A vederlo così, pure un po’ zoppicante per i postumi delle sue caviglie martoriate da troppi scatti gladiatori da giocatore, sembrava triste. Quasi un ospite non desiderato. Affermazione un po’ forte, ma c’era la sensazione che questo triangolo non avrebbe funzionato.
Facile pensare che sia stata mamma Aneke a spingere la rottura. Trapela dalla Danimarca che invece è tutta farina di Becker e soprattutto di Holger, tanto che mamma ha pure fatto un passo indietro, affidando la cura del figlio al colosso del management IMG, da pochi giorni responsabile dei contratti, scelte e mille cose del giovane top10, comunicazione inclusa. Holger ha scelto di svoltare, che il rapporto con Boris non funzionava, come quello a dir poco effimero con Luthi, durato il tempo di un brunch domenicale.
Holger in una dichiarazione sui social scrive: “Dopo la fine del rapporto con Christensen, che durava da circa 15 anni, ho provato diverse soluzioni. In questo periodo ho capito cose mi serve per stare bene e per crescere tennisticamente come voglio. Per coltivare le mie ambizioni ho bisogno di avere al mio fianco professionisti che condividano la mia stessa visione. Persone di cui io mi possa fidare ciecamente, che siano sempre a mia disposizione. Questo è quel di cui ho bisogno affinché mi senta sicuro. Detto, tutto questo, ringrazio di cuore Lars, Severin e Boris: vi voglio bene”.
Una dichiarazione d’intenti forte: si fa come dico io. Voglio qualcuno al fianco che mi aiuti, ma io ho il comando delle operazioni. In questo si spiega facilmente perché Boris ha mollato: pretendeva di metterci del suo, di spiegare a questo talento acerbo come sgrezzarsi, come tagliare zavorre per decollare. Come cambiare. Sicuramente Rune non condivideva il punto di vista di Becker, e addio è stato. Poco importa che il tedesco abbia fatto il primo passo, come il tutto si è rotto non lo sapremo mai. Quel che conta è che Rune ha scelto di correre con la sua visione, con la propria testa. E ha voglia di recuperare il tempo perduto rispetto ad Alcaraz prima e Sinner poi, rivali che oggi vede da lontano e che vuol disperatamente raggiungere.
Il suo 2023 è stato ricco di alti e bassi, guastato da problemi alla schiena arrivati sulla terra battuta e che l’hanno penalizzato fino all’autunno. Difficile raccogliere ottimi risultati con un tennis muscolare come il suo senza essere a posto fisicamente. Ma lui ha forte, fortissimo in testa il suo autunno 2022. Quello dell’esplosione, quando ha randellato a destra e a manca spiazzando ogni rivale. Compiendo un record storico a Bercy, quando ha battuto 5 top10 in un torneo, roba pazzesca. Quel torneo, quel suo tennis, è la sua pietra angolare, è dove vuole essere. Non accetta di non esser più quello, che altri hanno fatto meglio e l’hanno superato. Lo si vede da tante piccole cose, come il disgraziato post social nel quale metteva con un cerchio rosso il campo periferico a US Open, rispetto alle grandi arene assegnate a Jannik e Carlos. Beh, in quel campo “dimenticato da Dio”, poi Holger c’ha lasciato le penne, quindi gli organizzatori del torneo non c’avevano visto poi così male…
Questo piccolo episodio è uno dei vari nel quale il danese ha mostrato insofferenza per risultati non in linea con le sue aspettative. Questo il vero nocciolo del problema: forse è necessario che qualcuno, mamma (ma si è tirata indietro?), il nuovo coach, il nuovo management, faccia capire a Holger che ha tutto il potenziale per arrivarci lassù, magari scalzare pure Jannik e Carlos, ma che serve il tempo per curare al 100% il fisico, migliorare vari aspetti del suo gioco, ancora troppo altalenante e carente in alcune fasi, e la sua mentalità, ancora troppo rabbiosa e poco stabile. Forse proprio l’esempio di Sinner dovrebbe illuminarlo. Jannik è arrivato doveva voleva arrivare, a vincere tornei top e battere uno dopo l’altro tutti i top. Ma… ha faticato, ha capito dove non andava bene, si è preso il tempo per sbagliare e migliorare. Con questa fretta di farcela, Rune può solo incancrenire frustrazioni e problemi che, per un carattere un po’ “fumino” come il suo, rischiano al contrario di rallentare ancor più la sua scalata. Del resto, un ancestrale detto nei nativi americani recita “Chi corre sempre, saprà sempre meno cose di colui che resta calmo e riflette”. Già, la saggezza popolare…
Marco Mazzoni
TAG: Boris Becker, Editoriale LiveTennis, Holger Rune, Marco Mazzoni
Io per non saper ne leggere né scrivere invece di guardare Rune andrò a vedere Dune 2…
Passatemi la battuta,ma non amo particolarmente quelli che si credono onnipotenti..
@ Pier no guest (#3924284)
Carissimo, ti prego, no: poi white christmas ci diventa panda no guest.
In effetti il pandologo come gusti musicali sembra essere migliore rispetto ai gusti tennistici
Io direi che potremmo mandare la signora mamma del bimbominchia ad occuparsi d’altro. Il bamboccio è bravo, ma manca d’umilta. Una qualità fondamentale per un vero campione. Vedremo.
Nasci da incendiario, muori da pompiere [cit. Ligabue]
Va bene la ringrazio e mi scusi per il disturbo. Lei aveva buone intenzioni ma ce ne sono stati alcuni nel recente passato che non ne avevano, palesemente. Per cui mi è partito l’embolo contro di lei che non ne aveva di cattive. La ringrazio per la comprensione. Cordialità.
@ Detuqueridapresencia (#3924105)
Sono d’accordo con te, per quanti sforzi faccia non riesco a capire la dinamica di queste scelte, mah, viva l’originale!
Non c’è peggio di chi si sente il primo della classe senza averlo mai dimostrato.
Milano? Marzo? LIVE???
Cioè ti prego, dimmi che sotto sotto sei uno dei Depeche Mode e ti lascio anche il mio nickname… Gratuitamente!!!
Veramente il detto sarebbe chi nasce quadrato non muore tondo..semmai si nasce incendiario e si muore pompiere…per ora Rune sembra un incendiario ma magari verso i 50 anni entrerà nella protezione civile…
Si nasce quadrati e si muore rotondi.
Ma la vedo veramente dura smussare i suoi spigoli, perchè Rune mi sembra il tipo che non ammette sue colpe…
Fidel
Anche perché, per adesso, il suo score nelle finali è pessimo, vero che non ne ha giocate tante, ma ne vince meno del 50%, su 9 ne ha perse 5, di cui 3 da favorito più o meno ampiamente.
Vedo Rune molto in confusione da mesi e mesi.
Anche i risultati non mentono.
pensa se si mette anche un immagine come la tua 😆
De gustibus
Difficile fare previsioni su un ventenne, Rune ha dimostrato di essere competitivo più di Ruud, Aliassime e qualcun’altro. Una volta sistemato la linea guida con il coach giusto, può essere la famosa mina vagante che non vince in finale, ma che ti sbatte fuori alle semifinali un Alcaraz, un Medvedev, un Zverev.
@ Detupresenciaquerida2 (#3923955)
Ottimo nuovo nickname, da conservare assolutamente, altroché effetti – civetta
Quando Boris era ancora in cella ergo poco poteva sapere su statistiche e risultati Holger Vicius batteva uno come Sinner a Montecarlo, ho scritto tutto
Difficile fare una previsione simile non trovi? Dove arrivarono Mac e Jimbo? E come carattere erano su quel livello se non peggio. Ma pure Agassi non scherzava e crollò in classifica per poi rimettersi in carreggiata alla grande.
Tre personaggi che, non dimentichiamolo, vennero amati dal pubblico nell’ultima parte della carriera (Jimbo al RG contro Chang aveva tutto, tutto il pubblico a favore).
Questo è un ragazzo forte con una realtà alle spalle che come l’ha portato in alto lo sta “consumando”.
Io spero si riprenda e sia protagonista di sfide accese con la nuova generazione.
Intanto complimenti Marco, i tuoi articoli sono molto interessanti e l’analisi lucida e senz’altro condivisibile.
Mi ricordo cosa disse Paolo Bertolucci alludendo a Musetti:”L’allenatore osserva e consiglia (anche perchè, e parlo per esperienza personale, chi sta fuori dal campo vede molte più cose del giocatore), ma se poi l’atleta non capisce e non applica, non ci saranno mai miglioramenti”.
Per Rune è la stessa cosa, deve ascoltare e mettere in pratica, poi se non funziona si cambia, ogni riferimento Jannik è casuale.
Ah no?
Fils, Van Assche, Michelsen, Prizmic, Mensik, Shang ….
Andiamo a vedere anche i più giovani?
provo a rispndere io, che si evince dalla testimonianza oculare di Mazzoni:
1)la madre
2) è un circolo chiuso.
3)tutte e due le cose
Si, è raro per me, ma Rune mi da il voltastomaco..come Tsisipas del resto..tutti gli altri giocatori anche con le loro stranezze e bizzarre al limite mi fanno sorridere come Rublov, che adoro o come Bublik che adoro anche di più…alcuni atteggiamenti di Shelton non mi piacciono ma siamo nella normalità, poi non credo sia un crack ma su questo si vedrà in futuro…per il resto Rune è fortissimo e quando dico che non andrà da nessuna parte mi riferisco al suo carattere che sarà, sempre secondo me, un fardello che gli renderà la vita difficile…
ottimo articolo, bella analisi . Forse qualcuno dovrebbe spiegare al ragazzino danese che rendersi antipatici non aiuta .
Sulla mamma c’è poco da dire;la mamma è la mamma (forse qualcuno ricorda che anche la mamma di tsitsipas interveniva a voce alta a sproposito e l’hanno cacciata).
Spero di riuscire a farti ridere tanto…
…se ci raggiungi a Milano a marzo,ti prometto/iamo che ti faremo ridere ancora di più live!!!
Mi sembra di ricordare che anche Musetti ha affermato di non volere modificare il suo gioco che per lui va bene così.
I risultati li stiamo vedendo.
Se non cambia vedremo gli stessi risultati anche per Tamarrune
@ Detuqueridapresencia (#3923983)
Provvederò immediatamente a cambiare nick, non si preoccupi.
Nessun scimmiottamento o altro.
Le porgo i miei più cordiali saluti.
Mettere Rune nella stessa categoria di chi ha sfondato il tetto dei 7000 punti ATP è poco realistico. Per ora è nella fascia 5-10 ATP e ha molto da dimostrare per livelli superiori!
bell’articolo
Bel pezzo anche se il fuggi fuggi da Aneketraz, come l’ho chiamato io, è il chiaro segno che il ragazzo per ora non vuole mettersi a disposizione.
L’unica cosa con cui non sono d’accordo con Mazzoni è la parola “fretta”: il problema non è la fretta di voler arrivare al vertice. La parola segreta dei campioni è “umiltà”. Onestamente quando Sinner ha mollato improvvisamente Piatti, tutti abbiamo pensato che avesse avuto fretta. Preso a 13/14 anni e portato in top 10 in 7 anni, un risultato eccezionale. Eppure Sinner non era contento, non si sentiva di progredire come avrebbe voluto e, parole sue, “si è buttato nel fuoco”. La differenza con Rune è l’atteggiamento con cui l’ha fatto: sapeva di cosa aveva bisogno ma si è messo a disposizione degli allenatori. Ha detto proprio che voleva provare un “nuovo modo di lavorare e un nuovo modo di vedere le cose da fare”. E il dialogo ed il confronto tra Sinner e il suo staff è continuo. Rune ha fretta ma non si mette a disposizione perchè si sente già completo, non è umile. Ma se continuerà a perdere forse arriverà alla conclusione che le sue certezze forse non sono così incrollabili. Il rischio di uno “tsitsipas 2” è enorme. Meglio per Jannik….
E meno male che secondo un utente Mazzoni non avrebbe detto nulla.
Però chiedo a Marco di sbilanciarsi: chi potrebbe dare il suo apporto, tecnico e caratteriale a Rune? E… C’è una figura simile oppure, a suo parere, quello è un “circolo chiuso”? E lo è perché la madre è dominante o è il ragazzo a non riuscire a farne a meno?
Grazie
La battuta la accetto. Di risate me ne faccio tante (tu sei una discreta fonte di divertimento, peraltro).
Resta il fatto che trovo scorretto scimmiottare i nick altrui. Se la cosa è involontaria basta poco per correggere. Altrimenti, se è voluta …………. bah …….. fate vobis
Che ci sia un odio verso il soggetto da parte tua è evidente visto che rientra tra i tuoi godimenti quotidiani come lo era Shelton ma che “non vada da nessuna parte” dipende che intendi . Per me la classifica raggiunta a quell’età schifo schifo non è.
Se poi si dovesse riprendere bene per lui ma a quel punto… Dove dovrebbe arrivare secondo te per essere “arrivato da qualche parte? “
Non vedo all orizzonte comunque ventenni di livello come Rune….il futuro è suo
sempre un piacere leggere i tuoi pezzi, Marco.
Sto seguendo la Errani avanti 6-0, 5-1 con la Maria. Incredibile l’intelligenza tennistica della ragazza . Se avesse un fisico un po’ piu potente sarebbe ancora tra le prime 20.
Si,mi riferivo a lui,e mi riferivo agli ultimi avvenimenti con l’aggiunta anche del super coach…
In tutto questo può considerarsi fortunato ad essere ancora in top 10.
@ Massimo.bianco29@yahoo.it (#3923997)
Se ti riferisci a “Muso”, beh, se hai la pazienza di rileggere molti miei commenti alle sue partite degli ultimi mesi puoi trovare le critiche relative.
Basterebbe che tu cambiassi il nome, con quelli che ti abbiamo messo io o il mio alias!!!
P.S.: Per una volta accetta la battuta e fatti una risata!!!
Grazie Marco, e buon lavoro!
Penso che potremo sopravvivere all fallimento di Rune. Io non vedo il mio sonno in pericolo al pensiero.
Anche i soli crampi vengono per questi motivi.
Caro sig.Mazzoni il suo pezzo ha descritto perfettamente cosa sta accadendo in casa Rune,ma voglio farle la seguente domanda: nel caso la situazione fosse capitata ad un italiano,avrebbe scritto (e riportato) le stesse cose?
Perché a me pare che anche da queste parti ci sia un talento puro(anche se ancora non ha mai raggiunto i livelli del danese),che
sta vivendo una fase di involuzione a dir poco preoccupante,lo dico a prescindere fal fatto che sia italiano (lo sottolineo da amante di questo sport e dei suoi talenti)e non mi sembra che il caso sia trattato come si dovrebbe (a mio giudizio),sbaglio?
ecco, questo è il punto fondamentale di tutta l’analisi di Mazzoni.
licenziare due coach nel giro di due mesi, e poi fare le affermazioni che ha fatto, vuol dire solo una cosa: che vuole un coach che gli dica quello che vuole sentirsi dire e fare quello che lui ha già deciso di fare. siccome difficilmente accadrà, tanto vale che si alleni da solo.
@ artadian (#3923970)
ciao, è una risposta difficile, anche perché alla fine sono un amante e osservatore, un tecnico del gioco, ma non un prep. fisico. Quel che posso dirti e confermarti, è che ho parlato di questi temi con alcuni prep fisici di altissimo livello che hanno lavorato con alcuni dei migliori tennisti ita e non solo, e la componente psicosomatica è sottovalutata per un aspetto, se ci pensiamo, banale. Il tennis è uno sport nel quale si tende a ripetere infinite volte un gesto provato in allenamento, con gli aggiustamenti del caso di velocità, ecc, a seconda della situazione. Quel gesto è automatico, tante volte è ripetuto. MA: con la tensione tutta la parte motoria del corpo interessata nel gesto è per così dire stressata, tesa, meno efficiente. Da qua, possono venire infortuni. C’è anche della letteratura USA che parla di atleta in pessima fiducia che tende a farsi male da solo.
spero di averti risposto
buon tennis!
m.
Quasi quasi preferisco un articolo al giorno su Rune che quelli su Sinner…mi migliorano l’umore..non avevo bisogno di vederlo dal vivo perchè avevo chiaro quanto poco Rune rispetti gli altri e non sia disposto ad “obbedire”, che etimologicamente vuol dire appunto ascoltare, neanche di fronte ad allenatori del carisma e della personalità di Becker e Luthi…bene così, un brutto personaggio che non andrà da nessuna parte…
Egregio signore, nel caso non se ne sia accorto, lei sta utilizzando un nick simile al mio (tra l’altro io sono utente registrato). Le chiedo gentilmente di cambiarlo perché siamo due persone diverse e non ho voglia che a me vengano attribuite cose che non ho scritto, che io le condivida o meno. I nick non sono identici ma la confusione è al 99% possibile.
Ho chiesto alla direzione di intervenire. Mi auguro che lei sia tanto gentile da precederli. Non le costa molto cambiare nick, vero? O devo pensare che sia fatto apposta a confondere le acque? Le chiedo solo un piccolo atto di cortesia e correttezza.
Grazie per l’attenzione
La domanda sorge spontanea
Ma se questo davvero pensa di saperne più di un Muratoglu e di un Becker (uno che mi pare abbia vinto sì e no 2 ITF contro nessuno) allora che lo cerca a fare un coach?
Per insegnare al coach?
bellissimo pezzo, Marco. condivido l’analisi parola per parola.
e aggiungo: per carattere il danese non mi sembra incline nel cambiamento per fare quanto indicato debba fare, e per questo destinato forse a non raggiungere i suoi due più forti giovani avversari.
Ottima analisi come sempre, Marco. Complimenti.
PS: invidia pura per la possibilità che hai avuto di vedere con i tuoi occhi la sessione di cui parli e che spiega più di mille altre parole qual era l’atteggiamento di Rune nei confronti di Becker
@ marco.mazzoni (#3923967)
Caro Marco, ma secondo te, fine osservatore del tennis, gli infortuni, che avvengono spesso quando è irrimediabilmente sotto, possono avere una componente psico-somatica?
Visto il suo carattere e la sua incapacità di accettare anche la realtà. E forse anche di giustificarsi con la mamma, presenza veramente troppo ingombrante.
@ Il vecchio del forum (#3923953)
Grazie, ma dammi del tu 😉
@ Detupresenciaquerida (#3923955)
Grazie 🙂 buon tennis
Dei tre (Sinner, Alcaraz e Rune), HVNR è sicuramente quello che vincerà meno, quand’anche dovesse migliorare tecnica e carattere. È così già adesso, ma azzardo una previsione anche per i prossimi 12 anni.
Ho avuto modo di assistere ad una sessione di training di Rune a novembre a Torino, non so se la medesima descritta da Marco,e meglio non avrebbe potuto descriverla.Essendo a pochi metri dal campo si notava la presenza a dire poco ingombrante della signora Rune che calamitava tutta l’attenzione del ragazzo declassando la figura di Becker quasi al ruolo di raccattapalle.
Marco, bellissimo pezzo.
Lo aspettavo dopo aver sbirciato il tuo commento dell’altro giorno.
Che aggiungere? Nulla.
Tu hai avuto la possibilità di seguire tutto a Torino e ti sei accorto di tante cose.
Rune ha un gran potenziale, ma se continua così finirà come i canadesi o qualche altro incompiuto.
Nell’ultimo anno ha fatto molti passi indietro e rischia di farne altri in questi mesi, considerando la confusione che circonda lui e chi lo consiglia.
E davanti a lui, oltre l’alieno serbo ed i 3 fuoriclasse, c’è gente che non scherza, a cominciare da Zverev che vedo da tempo in grandissima ripresa, Rublev sempre sul pezzo, Tsisipas che si riaffaccerà ai piani altri.
Ora come ora, il danese se la può giocare con gli americani, il polacco e qualcun altro, gli altri da me nominati gli sono decisamente davanti.
Comunque nel tennis le cose possono pure cambiare in pochi mesi.
Il talento c’è, la testa adesso latita.
Grazie Mazz per avere condiviso le tue impressioni.
L’unica cosa che deve fare Rune è lasciare la madre a casa, per il resto ha voglia di arrivare e qualità, quindi presto o tardi arriverà.
Se penso a Jannik, che dopo i quarti al RG sperava di essere lìlì e poi ha dovuto prendere sberle per 3 anni prima di agguantare un certo livello…ma Jannik non era proprio pronto di testa ad essere lassù, Holger si crede già un top, che per varie sfighe non riesce a produrre il suo tennis dominante e il discorso è inverso, più facile per un verso e più difficile per un altro.
Bravo sig. Mazzoni, analisi introspettiva non banale.
Rune mi sembra chiaramente immaturo, come giocatore, rispetto ad Alcaraz e Sinner pure se con il primo è coetaneo.. il suo carattere da “principino” di “cocco di mamma” allontana l’umiltà e la possibilità che possa accettare visioni diverse dalle sue, o almeno provare a dare una chance a consigli diversi dalla sua visione.. questo è il vero punto focale, poi, dopo, certo, si può parlare di come migliorare nel gioco ecc ecc, ma prima urge che faccia chiarezza lui su cosa vuol diventare come uomo prima che giocatore