Flavio Cobolli: l’ascesa di un nuovo protagonista del tennis italiano
Flavio Cobolli si sta rapidamente affermando come uno dei nomi più promettenti del tennis italiano, subito dietro le imprese già consolidate di Jannik Sinner. Il giovane romano, nato nel 2002, ha iniziato l’anno con risultati sorprendenti, evidenziando una crescita esponenziale che ha catturato l’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori. Il suo raggiungimento del terzo turno agli Australian Open, partendo dalle qualificazioni, e i quarti di finale nell’ATP 250 di Montpellier in Francia sono testimonianza di un’ottima partenza di stagione. Questi risultati hanno contribuito a migliorare significativamente la sua posizione nel ranking ATP, portandolo al numero 71.
Il cammino di Cobolli non si ferma qui. L’obiettivo è continuare a evolvere e migliorare ulteriormente il proprio gioco. Attualmente, il suo dritto si distingue per potenza e capacità di trovare angoli impossibili, mentre emergono alcune lacune nel servizio e nel rovescio. Per colmare questi buchi tecnici e continuare il suo percorso di crescita, Cobolli e il suo coach, nonché padre, Stefano, hanno scelto di partecipare a una serie di tornei sul cemento outdoor negli Stati Uniti.
La decisione di intraprendere questa trasferta americana è stata dettata dalla volontà di sperimentare e imparare, come spiegato dal coach Stefano a SuperTennis. Questa scelta strategica segue un’importante settimana di lavoro presso la Ferrero Tennis Academy, dove Cobolli ha avuto l’opportunità di allenarsi con una stella come Carlos Alcaraz. Questa esperienza, definita cruciale da Stefano, ha segnato un punto di svolta nella preparazione pre-stagione di Cobolli.
Con il suo attuale ranking, Cobolli ha ora la possibilità di programmare con maggiore attenzione la sua stagione, scegliendo tornei che possano offrirgli preziose opportunità di apprendimento e crescita. Il programma prevede una serie di impegni che lo vedranno protagonista in diversi tornei negli Stati Uniti, tra cui:
Ecco il programma dei tornei di Flavio Cobolli
– ATP 250 Delray Beach 🇺🇸 (12-18 febbraio)
– ATP 250 Los Cabos 🇲🇽 (19-25 febbraio)
– ATP 500 Acapulco 🇲🇽 (26 febbraio-4 marzo)
– Masters 1000 Indian Wells 🇺🇸 (6-17 marzo)
– Challenger Phoenix 🇺🇸 (12-17 marzo)
– Masters 1000 Miami 🇺🇸 (20-31 marzo)
Questo tour rappresenta una sfida impegnativa ma, allo stesso tempo, un’occasione unica per Cobolli di misurarsi con avversari di alto livello e di ambientarsi su superfici diverse, affinando così le sue competenze tecniche e tattiche.
La strada che Cobolli ha davanti a sé è sicuramente ardua, ma i risultati finora ottenuti e la chiara strategia di crescita delineata dal suo team lasciano presagire un futuro luminoso per questo giovane talento del tennis italiano. Gli appassionati seguiranno con interesse le sue prossime mosse, sperando che possa continuare a sorprendere e a scalare le classifiche internazionali.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Flavio Cobolli, Italiani, Stefano Cobolli
Lorenzi (mio idolo peraltro) e’ entrato in top 100 alla soglia dei 30 anni.
Dunque, in buona sostanza, e senza alcuna offesa… ma che g@zzo stai a di’?
Per me una buona scelta, nel senso, la trasferta sarà sicuramente difficile, troverà americani ed australiani che sono nati sul cemento outdoor, però mi piace, vuol dire ambizione, perché andare ad infognarsi sulla terra sudamericana contro pallettari argentini e spagnoli? Anche solamente trovare giocatori tipo Tirante, Comesana, Diaz Acosta, Burruchaga, Navone, sarebbero sfide complicatissime.
Mi sembra un tour troppo impegnativo, senza un attimo di respiro. Penso che qualcuno lo salterà,anche perché ad aprile iniziano anche i grandi tornei sul clay
programmazione tosta, difficile, ma è quello che deve fare un giocatore che sta in quella posizione. e poi non si è sempre invocato, qui dentro, un maggior coraggio da parte dei nostri giovani per andare a giocare all’estero? ecco qui, cobolli sta facendo quello che molti chiedevano.
quello su cui invece riflettevo è quanto sia complicato organizzare una tournee del genere in quanto a logistica.
Arnaldi ha come miglior risultato la 38a posizione e credo che quest’ anno possa anche puntare ad entrare nei primi 20. Certo non sarà facile ma neppure impossibile. Il problema è restarci ed avere una continuità di risultati anche perché nelle posizioni 25-60 ( ma la fascia si potrebbe ampliare) ci sono molti giocatori di livello ed i valori spesso si equivalgono. Ad esempio Sonego è stato numero 21 e credo che potrebbe anche aspirare a tornare in quelle posizioni perché ha dimostrato in più occasioni di avere picchi degni di un top 15 ma se si guarda a singoli tornei ( es Roma) anche qualcosa di più. Insomma nelle migliori delle ipotesi a fine anno potremmo anche avere 4-5 top 30 ma nelle peggiori anche solo 1.
Cobolli mi sembra un giocatore molto molto forte di testa.
Essere forti di testa non significa fare ace sulla palla break o vincere l’80% dei tie break.
Significa essere in grado di migliorare il proprio gioco apportando le modifiche necessarie.
La cosa non è affatto facile. I tennisti professionisti hanno colpi automatizzati e riuscire ad apportare una modifica è molto difficile.
Modificare l’impostazione di alcuni colpi all’inizio può essere frustante e mandare in confusione perché ci vuole tempo affinché il cambiamento tecnico sia metabolizzato e dia i suoi frutti.
Oltre a un ottimo coach ci vuole tanta umiltà, determinazione e capacità di gestire la frustrazione del momento per perseguire un risultato tecnico a medio o lungo termine.
Richiede inoltre una grande conoscenza e controllo del proprio corpo e anche molto equilibrio per effettuare il percorso del miglioramento tecnico in modo graduale ma costante.
Si, anche a me mi sembrano un po’ troppi. Praticamente un mese e mezzo di fila. Ok che non arriverà sempre in fondo ma forse dovrà rinunciare a qualcosa
Musetti, ovviamente a parte Sinner, è senza alcun dubbio quello che ha più talento dei giovani e, d’altra parte, i risultati sono lì ad urlarlo fortemente.
Detto questo il talento può non bastare, deve trovare la testa per darsi continuità, la voglia di migliorarsi e la capacità di correggere i suoi difetti tecnici e tattici.
Però, nei fatti, gli altri giovani (Arnaldi, Cobolli e non solo loro) hanno il talento per fare una buona carriera, magari qualche bel risultato, ma non certo per inserirsi in posizioni diciamo dalla 15-20 a salire. Musetti queste possibilità invece le ha, deve solo fare di tutto per non sprecarle.
gran rematore da fondo, giustamente ora si concentra sul rapido outdoor dove ci sono tanti punti e tanti soldi. tra due mesi avrà molte informazioni in più su cui lavorare e in base al quale prendere una direzione piuttosto che un’altra.
Gli auguro ogni bene ma non credo entri mai nei 30.ma spero di sbagliarmi.diciamo una carriera alla lorenzi che è una gran carriera
mi ha molto sorpreso Cobolli.
Sinceramente, tra i tanti prospetti, avevo più aspettative su altri e invece…..
ad ogni modo, sono qui a tifare per te (ma lo facevo già prima)
Il fatto che Musetti abbia vinto un 250 ed 500 a vent’anni ormai è passato in giudicato…
Ho guardato alcune partite di Cobolli. Mi piace l’atteggiamento sempre costruttivo, specie dopo aver sprecato un’occasione. Mi piace la correttezza in campo, che non sproloqui tra se’ e se’. Tecnicamente mi hanno sorpreso le doti di difesa, mi pare che possa migliorare più che altro nella concentrazione, perché effettivamente qualche occasione l’ha un po’ sprecata, qualche palla break di troppo l’ha mancata, ma poi con costanza ha recuperato spesso.
Onestamente, talento emergente Alcaraz non si può leggere.
Carlitos è un fuoriclasse assoluto.
Come Sinner.
Attenzione Arnaldi e Musetti che fra un pó Cobolli vi ruberà la scena almeno in Italia
ALCARAZ: “Talento emergente”!!??
Concordo, mi sembra un articolo esagerato.
Soprattutto metterlo subito dietro Sinner mi pare ingiusto soprattutto nei confronti di Arnaldi, già consolidato top 40.
Che ad oggi, in un confronto con il romano, soprattutto sul veloce, sarebbe superiore.
La pressione fa parte del gioco, va gestita, cavalcata e usata come stimolo o accantonata vivendo nella propria bolla.
Chi si fa schiacciare non ha le caratteristiche giuste per primeggiare in questo sport.
Flavio gioca bene, per me rimane leggerino, ma ha voglia di arrivare ed è tenace, potrebbe essere un Lorenzi giovane.
Sono le iscrizioni, ma dipende moltissimo dai risultati.
Los Cabalos e Phoenix li gioca solo se il torneo prima esce al primo o al secondo turno…d’altra parte se è in tabellone nei 1000 e nei 500 il rischio di primi turni ingiocabili c’è ed è forte, avere una strategia alternativa ha un senso.
Normale per un ragazzo giovane che deve accumulare punti. Se dovesse andare avanti nei tornei, c’ è sempre la carta del forfait dell’ ultimo minuto per riposarsi.
La programmazione mi sembra piuttosto impegnativa
Giusto !!
Giusto per non mettergli pressione sulle spalle.
Io questi ragazzi non li metterei sotto i riflettori, soprattutto in queste fasi della loro carriera, ancora agli inizi e tutta da costruire. Giusto rallegrarsi dei loro successi, ma senza rischiare di mettere loro addosso l’ansia da prestazione. Cobolli è un ottimo prospetto, lasciamolo lavorare in tranquillità, senza troppo aspettative. Tanto più che questi giovani hanno la fortuna di potersi muovere assai più liberamente all’ombra di Sinner, seguendone non solo le gesta ma anche gli esempi di condotta dentro e fuori dal campo.
Per cui, forza Cobolli, gioca senza pensieri e continua a lavorare come stai facendo.
In bocca al lupo ragazzo.
Mi hai sempre dato una sensazione di gran tigna ora alza il livello tecnico
Forza Cobb !!