Sinner, una vittoria “rotonda”, da Campione completo
“A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni.”
Prendo volentieri in prestito le belle parole di Alessandro Baricco per descrivere lo stato d’animo attuale di chi ha raccontato su Livetennis la straordinaria cavalcata di Jannik Sinner agli Australian Open 2024. Sono passati più di due giorni dall’incredibile successo dell’azzurro in finale su Medvedev, ma l’emozione è ancora forte, palpabile, intensa. Non ci si stanca mai di rivedere il match point, quel gioioso crollo a terra, occhi chiusi, ad assaporare un momento sognato da una vita. E noi con lui, a inveire contro il mondo intero in quei due maledetti set iniziali, con la speranza che quel contro break alla fine del secondo non fosse solo un “brodino”, ma la scossa. Così è stato, la rimonta è arrivata per la gioia sua e di tutti noi, e non è stata un miracolo. Tutt’altro.
Oltre 48 ore di vento, sole e freddo invernale non hanno affatto sopito l’emozione per la vittoria ma consentono di tornare con maggior lucidità e profondità sullo straordinario Australian Open giocato da Jannik, per un’analisi più dettagliata di quel che ci ha raccontato il torneo, le sue meravigliose sette vittorie che l’hanno trasformato in Campione Slam, il tennis che ha giocato e ha stroncato la resistenza dei migliori avversari. Senza la pretesa di essere esaustivi, e con l’intenzione di tornare presto sul tema per analizzare altri aspetti visto che di materiale da trattare ce n’è proprio tanto, …ed è bellissimo farlo!
Una vittoria “rotonda” perché completa
Uno Slam non lo si vince per caso. Mai. Possono esserci casi fortunati, nel senso di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. In passato – qualche lustro addietro, a dire il vero – abbiamo raccontato di vincitori Slam bravi a giocare il miglior tennis della vita con un tabellone non impossibile, rivali fortissimi incappati in momenti no, qualche assenza. Dall’avvento dei Big Three, non è praticamente mai accaduto, visto che alla fine uno di loro in una finale Slam c’è praticamente sempre stato, salvo rarissime occasioni (es: US Open 2020, proprio per citare uno Slam “diverso” e tutto particolare). Jannik Sinner si è strameritato la vittoria a Melbourne perché ha giocato meglio di tutti e ha sconfitto avversari fortissimi. I migliori possiamo dire senza ombra di dubbio. Lasciamo perdere i primissimi match, ugualmente dominati in modo impressionante, ma dagli ottavi Jan ha trovato rivali veri. Verissimi. Khachanov è un tennista forte, con qualche limite, ma al quarto turno è uno che non vuoi proprio ritrovarti al di là dalla rete, perché lotta fino all’ultima palla e ha potenza ed esperienza nella battaglia, anche sulla lunga distanza. Sinner l’ha demolito ben bene. Nei quarti ha superato Rublev, n.5 del mondo, quindi per ranking il peggiore che potesse incontrare. Vero che il tennis del moscovita va quasi sempre a “sbattere” contro quello dell’azzurro, ma Andrey ha disputato una partita di grande spessore, e se mai avesse vinto quel tiebreak in cui era in netto vantaggio il match si sarebbe sicuramente incendiato ancor più e complicato. Jannik ha compiuto uno dei capolavori del torneo infilando un filotto di punti magistrali, che ha stroncato testa e gambe del rivale.
La semifinale vs. Djokovic, beh, ca va sans dire… Sinner ha scalato l’Everest sportivo del momento, battere il più forte nel torneo dove il più forte non aveva mai perso in semifinale (o finale). E come l’ha fatto, stroncando la resistenza del n.1 a furia di pallate, di un’intensità di spinta brutale, con l’incredibile merito di aver retto l’impatto del primo set perso nel torneo con la grande occasione sprecata per chiuderla. Un momento cruciale, ha dimostrato la capacità di reazione, solidità mentale e forza tecnica di Jannik, pronto a cancellare con un clic la prima vera difficoltà del torneo, incurante di chi fosse l’avversario, pronto a ripartire ancor più forte e riprendersi il comando del match, vincendolo. La finale è stata un film da Oscar, troppe cose, troppe situazioni, una rimonta incredibile. Solo un certo Borg era riuscito a rimontare due set di svantaggio nella sua prima finale Slam e vincerla. Siamo al top del top. Sull’Olimpo dello sport.
Questi descritti sono solo alcuni degli aspetti che, tirando le somme, portano alla conclusione che la vittoria di Sinner agli AO24 è stata totale. Completa. Sinner ha giocato meglio di tutti, e l’ha fatto per 7 partite, senza grandi sbavature. Sinner ha condotto il gioco, ha imposto il suo tennis ma è anche stato bravo a cambiare all’occorrenza. Sinner ha reagito nei momenti difficoltà, contro Djokovic in SF e nella F vs. Medvedev, superando una partenza difficile per la tensione all’atto conclusivo e una possibile rimonta del n.1 in semi. Jannik ha mostrato nel torneo una formidabile capacità tecnica, fisica, mentale. Non è mancato niente, ha messo in campo tutto quel che deve avere un grande Campione. Scacco Matto -> Slam.
La sensazione di gestione, da Campione affermato
Ripensandoci a freddo, la misura della straordinaria forza di Sinner, della sua qualità e livello di prestazione raggiunto, viene dal fatto che in tutto il torneo, inclusi i due match più duri contro Djokovic e Medvedev, mai ha dato la sensazione di essere al limite delle proprie possibilità, sull’orlo di spezzarsi, rompere l’incantesimo. Quando in finale è andato sotto di due set, Jannik non era praticamente entrato in moto… Lì ha pagato la tensione del momento, dell’evento. Era quasi scontato accadesse, anche se nel pre partita quasi tutti gli analisti affermavano che l’azzurro avrebbe vinto, addirittura tre set a zero… No, quello sarebbe stato quasi disumano, ma Jannik è tutto il contrario, è un fantastico esempio di normale umanità. È un bravissimo, straordinario, eccezionale atleta “normale”. Proprio la normalità è la sua straordinarietà. Ha dovuto lavorare tanto, in campo e su se stesso, per arrivare dove è adesso.
Non ha avuto sconti. Ne ha masticata di polvere. Di delusioni. Ripensiamo al Match Point non sfruttato vs. Alcaraz a NY. Ripensiamo alle batoste contro Tsitsipas a Melbourne. Ripensiamo alla seconda sfida a Wimbledon vs. Djokovic, dove mai è stato davvero in corsa per vincere. Ripensiamo a quando si faceva male assai spesso e vincere più match 3 su 5 sembrava un traguardo impossibile. Non parliamo di lustri ma solo di mesi addietro. Sinner ha lavorato, bene e duramente. È cresciuto di fisico e di mentalità, trovando una sicurezza e consapevolezza che l’ha fatto esplodere al massimo livello lo scorso autunno. Lo Slam sembrava diventato possibile dopo le Finals e la Davis. Possibile, non scontato. Agli Australian Open è stato straordinario per come ha gestito tutto il torneo. Vincere di slancio tre match, durando pochissima fatica – al contrario di Medvedev, …vero Daniil? – è stato decisivo per farlo arrivare fresco e focalizzato alle partite decisive. Mentre molti, da Zverev a Djokovic, si sono “incasinati” in prestazioni così così, lasciando per strada energie fisiche e mentali, Sinner ha tarato i suoi forzi ma è riuscito a vincere agile, senza accumulare scorie nel braccio, nelle gambe e nella testa. Ha vinto, ha preso fiducia, si è sentito sempre più libero e sciolto. Lo si è visto nei quarti, e poi in semifinale, dove è partito con una veemenza e potenza strabiliante, tanto da annichilire il n.1 con un’intensità brutale. Irresistibile. Ma anche in quello sforzo contro Djokovic, pur conducendo, pur tirando a mille all’ora, mai ha dato la sensazione di essere sopra le sue capacità, al limite, ad un secondo dal crack. No. C’era la sensazione netta e palpabile di misura, di controllo, che tutto quello di magnifico che stava producendo punto dopo punto fosse assolutamente “normale”, in gestione, a grande velocità ma non oltre i suoi limiti.
E in finale, i primi due set non era “fuori controllo”, proprio non c’era affatto. Teso, bloccato dall’emozione per la partita più importante della sua vita. C’ha messo un’ora e mezza a scuotersi, ma c’è riuscito e non per grazia divina, o per gentile concessione di un Medvedev fortissimo, deciso come mai a vincerlo ‘sto Slam dopo due finali perse. Sinner ha reagito dopo il secondo break nel secondo set. Lì, mentalmente ha sentito che peggio non poteva andare, e che non era il caso di rovinare un così grande torneo con una “derrota fatal”. No. Si è rifiutato di assecondare tristemente quel che era stato fino a quel momento, e di pura lucida rabbia agonistica ha finalmente tagliato le corde alle zavorre mentali che bloccavano braccio e gambe. Due pallate micidiali, contro break. Jannik Sinner s’è tolto la tuta ed è sceso davvero in campo. Da Jannik Sinner. Ha iniziato a muovere il rivale, ad esplodere il suo tennis, si è ripreso il tempo di gioco, il centro del campo, il comando delle operazioni. Rimonta, vittoria. L’ha fatto con classe, con misura, anche qua senza dare la sensazione di esser andato oltre i propri limiti. È stato straordinario a ritrovarsi dopo un’avvio difficile e quindi giocare un gran tennis, ma nemmeno il suo “migliore”. Non ha giocato sopra ritmo, al limite, l’ha solo ritrovato. Come hanno fatto alcuni grandi campioni in passato. Reazione -> vittoria. Anche per questo, la finale degli AO24 è stata un capolavoro, una sorta di Laurea, di Master, di quel che certifica uno status superiore, di Campione completo.
Mentalità, quel che “assicura” future vittorie
La parola “assicurare” per mille motivi entra malvolentieri nel mio vocabolario. E infatti non v’è alcuna certezza che questo Slam di Sinner “assicuri” altri prossimi successi nei Major o grandi tornei. Ma tirando le somme di tutto quello che ho descritto finora insieme alle sue frasi a caldo dopo la vittoria, abbiamo un quadro di eccellenza assoluta, che ci fa capire la mentalità vincente di questo ragazzo e che non corriamo affatto il rischio di aver già toccato l’apice, ma solo una base di partenza su cui costruire grattaceli verso l’infinito.
“Ho chiuso gli occhi crollato a terra dopo il match point e non ho pensato al trofeo, alla vittoria, ma alla prestazione, che alla fine mi ero ripreso e ho giocato bene dopo una partenza difficile”. “Avere questo trofeo, è una sensazione incredibile. Mi sento grato di averlo qui. Ma so che devo lavorare ancora più duramente, perché gli avversari troveranno il modo di battermi e devo essere preparato. Vediamo cosa ci riserverà il futuro”. Consapevolezza sì, ma anche tanta voglia di crescere. Il primo pensiero non andato alla soddisfazione di avercela fatta, ma al suo tennis, all’aver toccato un gran livello e di poterlo ancora migliorare perché niente è scontato, gli avversari sono forti e d’ora in poi ancor più vogliosi di batterlo. Ha pensato al team che si è costruito, coeso, di qualità, pronto a sostenerlo in ogni momento della sua prestazione e allenamento. Un team decisivo al Sinner vincente di oggi, alla mentalità di chi ha lavorato tanto e bene per massimizzare un talento innato. Questa la Mentalità del Campione, colui che non si ferma mai, che non si accontenta, che vede le vittorie come opportunità di crescita personale per arrivare ancor più in alto. Parole che Jannik ripete da anni, anche quando non aveva raggiunto risultati straordinari. Team. Lavoro. Processo. Stare in una posizione per passare alla successiva. Queste sono parole che ripete da tempo, nelle quali crede, che animano la sua giornata. Sono le chiavi della mentalità vincente, dei Campioni che hanno segnato un’epoca nello sport.
Jannik Sinner con questa vittoria a Melbourne ha scritto una pagina indelebile della storia del gioco e del tennis italiano. Ma c’è molto, molto di più. L’intero torneo e il suo successo in finale ha dimostrato che Sinner ha raggiunto una maturità fisica, tecnica, mentale da Campione completo.
Marco Mazzoni
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Quando non si hanno più argomenti si diventa maleducati, da perfetti “troglioni”, nel tuo caso questo epiteto è perfetto
@ Rovescio al tramonto (#3916128)
Appunto, soprattutto la tua!!!
@ Alex77 (#3915691)
a gentaglia e leoni di tastiera si risponde per le rime. sei un deficiente ed idiota, tu e quell’altro imbecille con la foto del che. uno viene qui per discutere e confrontarsi, senza credere di avere la verità rivelata, ma per analizzare fatti e situazioni riguardo ad uno sport che gli piace e per discutere del percorso di un (finalmente) fenomeno italiano (che per inciso, già siamo stati miracolati ad averne uno così nei primi 5, visti i tempi di magra precedente), e che accade? come al solito ci si ritrova di fronte idioti
Le opinioni non contano nulla, fossero anche quelle di Buddha.
A voler essere obbiettivi Medvedev era alla terza partita di seguito che arrivava al 5° set ed alla quarta dall’inizio del torneo. Ma proprio perchè parliamo di “torneo” e non di “sfida” , come era fino a quando ci fu il Challenge Round, in un torneo viene premiato il tennista che sa meglio gestire le proprie risorse. Se andiamo a vedere i due cammini, quello di Siner è stato, almeno sulla base dei valori in campo, più arduo, e nonostante questo lo ha superato con minor dispendio di nergie. Quindi non di maggior stanchezza di Medvdev si deve parlare, ma di miglior comportamento di Jannik su tutto il torneo. La vittoria in finale non è stata che la ciliegina sulla torta.
@ Max966 (#3915238)
Seti riferisci ad Aldo Cazzullo sei in errore, perché non è il noto giornalista ad aver fatto quell’ affermazione ma un lettore che ha inviato una lettera al Corriere della Sera…
Anche perché i 3 Fab si sono spartiti il bottino mentre mi pare che Sinner tra un po’ sarà l’uomo da battere in ogni slam !!!!
@ Giampi (#3915732)
Si, ma io non guardavo tanto il palmares, quanto le prestazioni. E ogni volta che vedevo Jannik notavo continui progressi complessivi, i quali sono clamorosamente emersi da circa 5-6 mesi ad oggi. Il “vedremo” mi rende tranquillo, non sono certamenhte un veggente, ma son convinto che non ancora abbiamo visto il Sinner migliore. Ed è tutto dire!
Anche io pensavo così ma oggettivamente, visto il palmares di Carlitos, non si poteva dire e anche Jannik diceva che non si poteva fare il confronto..adesso si può cominciare a dirlo..per dirla alla Jannik, vedremo..
Sei maleducato oltre che un gran “trollione”, ma capisco che sia difficile per te argomentare seriamente, se poi parli di “critoche” è ancora più difficile
@ Starghost (#3915063)
Fuori tema devo una risposta…
https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_gettito_fiscale_in_rapporto_al_PIL…
Se permetti per me conta molto di più l’opinione di uno stimato e preparato giornalista come Cazzullo che la tua…
giumart
a livello di mano ha fortemente ridotto il gap, oltre ad aver messo pure muscolo in più. ma in effetti il diverso percorso credo abbia ancor più divaricato il lato mentale e di approccio, nettamente a favore di sinner, e degno di esser paragonato a djok o nadal. tuttavia, non sono d’accordo con chi come panatta lo dipinge giò n.1. ancora secondo me deve lavorare per esser stabilmente tale, cosa che sicuramente farà. gia ora sicuramente si può considerare un top 3 stabile
guardate che quelli di prima erano critoche costruttive su fatti
i deficienti poi rispondono senza pensare definendo gli altri troll,
analisi perfetta di un patetico troll come pierluigi
@ Dr Ivo (#3915415)
Atipico non me lo sono inventato,l’ho sentito con queste orecchie. Atipico di solito non è nel mio vocabolario. E poi volendo, cosa cambia? Diverso dagli altri, non è forse un comportamento atipico? enzo
Bravissimo come sempre Mazzoni, competente, chiaro ed incisivo. Riprendendo quanto scritto da Zedarioz, io ho sempre sostenuto, in tempi non sospetti, di avere molta più fiducia in Jannik che in Alcaraz in quanto avevo perplessità sulla conferma a lunga gittata di quella spaventosa esplosione ad altissimo livello mostrata dallo spagnolo. Al contrario Jannik ha proceduto per gradi, step by step, acquisendo progressivamente sempre maggiore padronanza dei propri mezzi tecnici ed atletici ed aggiungendovi gradualmente una migliore incisività tattica. E proprio per queste considerazioni sostenevo convinto che, a lungo andare, Jannik avrebbe superato Alcaraz, anche perchè il nostro campione ha una solidità mentale che Alcaraz non ha. E’ vero che Alcaraz magari ha ancora più delicatezza di mano (ad esempio sono quasi sempre alcuni suoi colpi che popolano gli highlights e strappano tantissimi “ooohhh” di ammirazione), ma poi vedi che è stato sconfitto da Sinner, che ormai ha più solidità nel governare il match, più incisività tattica, una testa superiore. Ecco, la testa, fondamentale requisito per eccellere e, fra l’altro, per scongiuirare possibili effetti negativi del successo. Credo infatti che Jannik, estremamente serio, starà sempre sul pezzo e continuerà a migliorare ancora.
Sono d’accordissimo ed è reciproco il tuo pensiero finale
Quel personaggio è un tuttologo populista. Brrrr….
Appena sentita la conferenza stampa.
Domanda del giornalista se nel suo ringraziamento ai suoi genitori si riferisse a qualche caso in cui i figli sono stati limitati.
Risposta di Sinner: ho presente solo la mia situazione. Ho fatto anche un po’ di “casino” perché ora ci sono tanti giornalisti fuori di casa dei miei genitori.
Un modo pacato di criticare certo giornalismo d’assalto, assumendosi lui la colpa di questa situazione.
Che classe !
Non solo collega … nello specifico gli indizi oltre ad essere molteplici sono pure gravi, precisi e concordanti e conseguentemente i dissidenti sono da condannare …
E questa lotta, per me, sarà una cosa bellissima, molto più interessante di un dominio di un uomo solo al comando.
Giornalista e’ una parola grossa
@ Alex77 (#3915452)
pensala come vuoi. ho espresso solo un mio pensiero. mi sono commosso a vederlo vincere. inutile discutere con te
In Bacheca
In pratica una marea di “c…..e” a cui tenti, per me pateticamente, di porre rimedio per farti passare per obiettivo nell’ultima frase con gli elogi “finti” a Jannik, avanti un altro troll
Entro i 22, massimo 23 anni, di norma, il campione ha già vinto almeno uno slam o comunque un torneo di prestigio. Così hanno fatto Nole, Nadal e Federer, tanto per citare solo i campionissimi più recenti. Se poi scaviamo nel passato più remoto, la musica non cambia. Ho detto “di norma”, quindi tanti complimenti a quelli che hanno sfondato, o sfonderanno, in età più avanzate. Quindi Sinner è un campionissimo nella norma, certo non è stato precoce (Becker trionfò a Wimbledon a 17 anni…). Ovviamente ha le carte in regola e il tempo necessario per battere tutti i record! E lo farà!
è stato un pò fortunato nelle circostanze, ma ha la stoffa e la mentalità del campione, e tutto sommato sia medvedev che lui meritavano la vittoria.
quanto a sinner
1-in davis ha perso Djokovic, non ha tanto vinto lui. non sfruttando 3 mp
2-il doppio è un altro sport
3-in semi ao, nole non era neanche l’ombra di sè stesso (e comunque ha vinto un set)
4- in finale, per i primi due set non ha visto proprio la palla. già ad inizio terzo, medveddev ha accusato un calo di velocità negli scambi nell’ordine del 15%, ed ancor più andando oltre.
in ogni caso ha ancora margini, è davvero un professionista serio e una mentalità spaventosa.
non ci sono parole per i miglioramenti fisico-tecnici che è risuscito a raggiungere da un anno a questa parte. chapeau
Io spero cominci a diventare antipatico… devono odiarlo per quanto ha vinto, vince e vincerà in futuro. Deve dominare
Non ha detto italiano atipico, ha detto “perché lui è diverso dagli altri”, ma non ha neppure menzionato la parola italiano…
Mi tocca difendere Binaghi perché la tua perfidia è somma.
@ antoniov (#3915330)
Certo, è ovvio che non sempre si può vincere.
Il mio post era contro quelli che dicevano dopo wimbledon che “con Alcaraz non ce ne sarà per nessuno” e robe del genere e adesso invece ci sono quelli che dicono che Alcaraz non abbia margini di miglioramento.
A parte che Sinner già lo batteva in precedenza, ma per nostra fortuna Sinner sembra proprio avere la testa di uno di quelli che arrivati al top non si fermano a godersi il panorama ma lavorano durissimo per restarci a lungo.
P.S.: al netto di infortuni ed eventi non pronosticabili, la sconfitta di Nole fa presagire una lotta molto equilibrata tra i primi 4 per il n. 1 in classifica in parallelo alla lotta per i grandi tornei.
@ Giampi (#3915213)
Fortissimo!
E’ un classico della mente umana essere molto ma molto influenzata dalle emozioni legate alla novità ultima e così che questa sorpassi nelle percezioni il vissuto di altre emozioni del passato… bene, adesso la novità dirompente è decisamente lui, Jannik Sinner. E quindi sto cercando di fare un esercizio di oggettività tra me e me nel paragonarlo a precedenti fuoriclasse dello sport italiano e la conclusione che ne sto traendo è questa: se diventerà uno dei massimi vincenti del nostro sport lo si vedrà (e col valore aggiunto di essere uno sport in cui – pur con tutto il rispetto per Pietrangeli e Panatta – ai massimi livelli non abbiamo mai vinto un granchè) ma quello che mi sento di dire già fin da ora il più oggettivamente possibile è che quanto ad umiltà, impegno massimo a migliorarsi, equilibrio di carattere e forza mentale, serietà di comportamento e riservatezza ma al tempo stesso grande affabilità e disponibilità (non è certamente un ‘musone’, anzi tutt’altro…) è decisamente avviato ad essere il più bell’esempio che lo sport italiano possa annoverare e proporre a livello globale
Questa è buona!
Scusate la ripetizione. Ma forse giusto così per ribadire il concetto sul marziano.
Da uomo di legge ricordo che 3 indizi fanno una prova.
Jannik ha battuto Nole:
1)
a Torino
2)
in Davis in semifinale con lo storico recupero da 0/40 poi break e game finale senza storia.
3)
Pochi minuti dopo nel doppio
4)
Semifinale nello Slam.
Gli indizi sono addirittura 4 come prova che oggi e sottolineo oggi Sinner è più forte di Nole e lo sarà sempre di più col tempo, non credo che Nole tutte le 4 volte che ha perso con Jannik fosse indisposto. Si fa torto alla grandezza di Nole nascondersi dietro queste miserie.
Detto ciò Nole resta il più grande tennista di tutti i tempi e difficilmente ci sarà un tennista che si avvicinerà ai suoi mostruosi record.
Poi ovviamente Nole è il più grande tennista di tutti i tempi e
Me lo ricordo anche io ma non ricordo chi lo ha scritto. Comunque concordo con te e penso che Jannik e Carlos incroceranno spesso la racchetta e qualche volta vincerà l’uno qualche voltra l’altro. Molto probabilmente in finale perché si alterneranno come numero 1 e 2 e quindi saranno TdS in parte bassa e alta.
Poi verranno Landaluce e Debru e Jannik e Carlos torneranno a fare i challenger AHAHAHAHAH scusa ma non ho potuto esimermi dal perculare un po’ i nostri trollozzi ………..
È passato dal 29% al 48% totale di successi totali contro i top ten, con un campione ben più ampio.
Caro Andy, diciamo che non l’aveva detta proprio così, l’utente parlava di appagamento dopo la premiazione come n 1 e in vista di Malaga… tirato, come concetto, ma lecito.. diciamo che con le ultime 2 sconfitte, no “excuse” per Nole, Jannik inizia a soffrirlo assai!
Comunque, è quasi pleonastico osservare che anche per i Campioni ai momenti e/o ai periodi positivi facciano da contraltare quelli non positivi o meno positivi. Non sono macchine, ma esseri umani, nonostante gli esseri umani non sono tutti uguali tra di loro per cui anche tra di loro emergono alla distanza delle scale di valori !
Monster.
È questa la fondamentale differenza tra la god run dei vari Aliassime e Rune del 2022 e l’attuale livello di Sinner.
@ Detuqueridapresencia (#3915295)
Scusa, ti ho confuso… Ricordo che un utente come noi, che scrive spesso, ipotizza la “spremitura” Alcaraz dicendo che ha già dato il meglio.
E che Excalibur faccia rotolare altre teste!
Nemmeno voglio sapere chi sia sto DM
Hanno ragione: ha contratto il coronasinner23
Amico Zerdarioz, sono d’accordo con te. Non ricordo di aver detto la farse attribuitami su Alcaraz, giusto per la precisione.
Penso che si faccia un po’ di confusione anche su Alcaraz.
Non mi trovo d’accordo con chi, come DETU, dice che lo spagnolo è stato spremuto troppo giovane e ora ha dato il meglio.
La differenza tra alcaraz e Sinner è solo nel fatto che lo spagnolo è cresciuto fisicamente e tecnicamente molto più velocemente di Jannik, quindi ha avuto un inizio impetuoso di carriera, che sfruttando anche il ban di Nole in america e australia nel 2022, lo ha portato al primo posto mondiale. Quindi ha avuto una salita inarrestabile e senza ostacoli, che a mio parere non lo ha fatto trovare pronto ad affrontare le prime difficoltà della carriera e quindi si è momentaneamente un po’ smarrito. Ma analizzerà le difficoltà e tornerà fortissimo e vincitore slam. Il meglio anche per lui, ovviamente a 20 anni, deve ancora venire.
Sinner invece avendo lacune fisiche e tecniche da colmare, ha avuto una crescita graduale, è andato incontro a dolorose sconfitte, e quindi la sensazione che stia completando un percorso verso l’apice fa sperare che una volta arrivatovi, conoscendo già il sapore amaro delle sconfitte, non si troverà impreparato davanti alle difficoltà e sconfitte che inevitabilmente arriveranno. Nessuno è invincibile e Sinner lo sa meglio di tutti. E penso che chi lo segue sa benissimo che non andrà sempre come negli ultimi 4 mesi, ma lo sosterremo lo stesso soprattutto nei periodi difficili. La mia curiosità per il 2024 è sempre relativa al rendimento sulla terra rossa che secondo me è una superificie molto meno ostica di quello che si pensi per Jannik, e adesso si è aggiunta la curiosità nel vedere come metabolizzerà un successo così epocale senza perdere focus sul lavoro e rimanendo umile e dedito al lavoro in campo. E’ una delle poche prove che deve ancora affrontare per completare le sue esperienze.
Ogni commento è superfluo.
@ Stern58 (#3915244)
E per qualcuno a Torino nel round robin Nole ha perso perché non si è impegnato ahahahah
Il presidente della Federtennis, Binaghi: Non mi piace che Sinner vada a Sanremo, lui è un italiano “atipico”, inadatto a certe manifestazioni festaiole. Grazie tante, il nostro ha rimarcato “atipico” perchè sa benissimo che dal tennista italiano “tipico” c’è ben poco da sperare. Almeno è stato sincero enzo
W/L contro i top ten (ultimi 12 mesi)
SINNER 16-5 72.6%
DJOKOVIC 14-6 70.0%
ALCARAZ 11-7 61.1%
MEDVEDEV 14-9 60.9%
negli ultimi 6 mesi
SINNER-MEDVEDEV 4-0
SINNER-DJOKOVIC 3-1
SINNER-ALCARAZ 1-0
totale 8-1 contro i top 3
Si è vero, grandissimi entrambi, Cahill preAo aveva dichiarato “ è pronto ( per vincere uno Slam)”, direi che c’aveva visto giusto
La notizia è vera, lo ha detto pure Popovic!
Bravo M.Mazzoni, bell’articolo
competente e istruttivo.
Ehh ma Nole ha perso perché aveva la febbre secondo la stampa serba…
AHAHAH RIDICOLI!!!
Pare che un noto giornalista, su un giornalone, abbia affermato di non sentirsi in grado di tifare per Sinner in quanto questi non risiede in Italia.
Credo che il campione se ne farà una ragione. E anch’io…
e vai, stavo in pensiero 🙂 Nole aveva la febbre
In bacheca.
Il mio è diventato “Semola”..c’è una somiglianza fisica con il futuro Re Artù, capelli arruffati, magrezza, timidezza, semplicità…e poi con l’aiuto del mago merlino e dell’assistente, il gufo Anacleto, il giovane e poco considerato scudiero si fa strada a fari spenti per diventare Re…la mamma di Rune e Tsitsipas concorrono per il ruolo di maga mago’…
Grazie Sig. Mazzoni,condivido in toto.
Disamina esaustiva.
Complimenti.
Cortesemente le chiedo in questa sede se sia possibile registrarmi in maniera corretta,ho mandato email ripetutamente,ma mai nessuna risposta per risolvere il problema.
Mi scusi,il suo lavoro è davvero prezioso e impagabile,livetennis è diventato almeno per me un rifugio piacevole per pochi intimi(si fa per dire) che apprezzano il tennis a 360°.
Un saluto di cuore.
Grazie.
Chiaro e forte.
In bacheca.
Nell’intervista post finale, Cahill che non è proprio l’ultimo arrivato ha detto che ha la fortuna di lavorare con il migliore allenatore che abbia mai conosciuto. Grande Vagnozzi.
Stefanos Tsitsipas: “Sono nato campione. Sinner e Alcaraz? Sono uno stimolo”
Uno stimolo? AHAHAHAH detto da mister toilet break fa ancora più ridere: cito il mio cpyright Stipsipas ………
Bello anche frecciarossa 😀
Si tranquillo Detu 🙂
Sinner forse non sa ancora in che guaio si è cacciato: Sanremo, le tasse, i politici… Lontano il più possibile dall’Italia. Darsi malato la settimana del Foro Italico. La vedo come unica soluzione
Bellissimo articolo.
Dove sono finiti tutti coloro che si divertivano a mettere i numerini per far vedere quale era la classifica dei giocatori che Sinner aveva battuto per vincere i tornei?
Tanto ci sarà sempre lo sapete
un musico fallito, un pio o un teorete
un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate.
Articolo da incorniciare davvero perchè esprime in modo encomiabile realtà e sensazioni sul nostro Jannik, anzi sul nostro CaterSinner tennisticamente parlando 🙂
Quando penso a quei buontemponi che hanno sostenuto che Jannik abbia vinto solo perchè ha giocato meglio e l’avversario peggio oppure che Jannik ha giocato più riposato e l’altro meno riposato e così via … non so se sia meglio riderci su o compatirli 🙂
Comunque mi permetto un piccolo OT per sottolineare quanto siamo davvero il Paese di Pulcinella. Arrivo di Jannik a Fiumicino, prelevato dalla Polizia in pompa magna (che sembrava quasi un delinquente, poverino, attorniato in aeroporto da tutti quegli agenti in borghese… per proteggerlo da chi poi non si sa), per fare “tappa in un albergo top secret” (così da Rainews).
Eccoli qui, era così top secret l’albergo che su internet e youtube si possono vedere le immagini del Ministro Abodi che rende tutto contento la sua intervista (del resto ha vinto lui a Melbourne) piazzato come un palo di fronte all’ingresso dell’Hotel Rome Cavalieri, dove la sua auto di Stato aveva appena scaricato a favore delle telecamere il povero Jannik (che non vedrà l’ora di lasciare tutto quel carrozzone per rifuguarsi nella sua Sesto).
Studio per diventare n. 1. Questo disse Sinner ed ovviamente fu definito da alcuni arrogante.
Invece, con quella spontanea affermazione, Jannik aveva compiuto un enorme salto mentale in avanti proprio verso quel traguardo che ,dopo domenica, appare più vicino.
Aveva riportato in italiano una grande massima latina: NEMO REPENTE FIT SUMMUS.
si gioca sempre in due e fai cosa l’altro ti permette di fare, se gioco io contro med è chiaro che sembra un alieno, sinner per un set e mezzo non c’era e med è un campione e chiaramente ha fatto quel che voleva
🙂 aggiungerei anche “che la forza sia con te”.
Qualche anno fa ricordo che un utente coniò il nome Frecciarossa, anche questo azzeccato
Mi permetto di proporre un analisi un po’ controcorrente…
Leggo da domenica,che senza un calo fisico e mentale di daniil,sinner difficilmente sarebbe potuto rientrare in gioco..
Mettiamola così: Medvedev ha dovuto giocare ad un livello MOSTRUOSO per poter pensare di battere questo sinner I primi 2 set, perché probabilmente,se avesse giocato ai suoi ,pur altissimi standard,avrebbe preso una sonora lezione..
Non voglio sminuire quel campione di daniil sia chiaro, meriterebbe più slam in bacheca..ma questo sinner,haivoi,oggi lo si batte solo giocando mostruosamente bene o trovando il ns Jan in una giornataccia..
Avremo fortunatamente una veloce controprova a Rotterdam dove,salvo imprevisti,i 2 saranno probabilmente rivali in un remake dell’anno scorso..
Sinner ha fame,tanta fame..e dal giorno in cui vinse le Next Gen aveva solo 1 cosa in testa ..diventare numero 1 del mondo!!!
Sempre piacevole leggere gli articoli di Mazzoni. In questo caso poi il soggetto gli ha reso tutto facile
Chiera quello “Sono nato campione?”
Quanti slam e quante finali ha vinto in carriera?
UNO SLAM NON LO SI VINCE PER CASO. Questa è la giusta riflessione di Mazzoni che poi è la sintesi di tutto il suo più bello, a mio parere, articolo o commento che abbia mai scritto.
bello bellissimo l’abbraccio con la meloni (niente politica eh, solo come rappresentante dell’italia) e quanto è bella questa “norman brooks”, è bellissima, lo so che è solo sua, ma anche solo vederla in mano a un italiano da veramente soddisfazione. Unico appunto… binaghi, ma non se ne poteva stare zitto su sanremo? ma farà cosa cavolo gli pare no?
Alla faccia di cazzullo e Gramellini
Si infatti… concordo
E poi le ore in più giocate possono fare la differenza quando il riposo è di un solo giorno. In questo caso ci sono stati due giorni interi di riposo e quindi la scusa delle ore giocate non regge.
Accidenti, troppo gentile! Spero solo di aver dato un contributo positivo e obiettivo sulla vittoria di Jannik, arrivata non per caso ma figlia di un lavoro straordinario che parte da lontano e vuol arrivare lontanissimo…
Vero sul team, si poteva sottolineare maggiormente l’apporto di tutti, ma c’è tempo per farlo.
Forza Jan!
(tra parentesi, se anche Sinner NON mantenesse tutte le altissime attese che abbiamo in questo momento, la felicità che mi ha dato vederlo vincere questo Slam non me la toglierebbe nessuno proprio perché, come scriveva giustamente Giampi qui sotto, arriva alla fine di una serie MOSTRUOSA di vittorie e quindi NON è assolutamente uno Slam “casuale” figlio di circostanze irripetibili, tabellone fortunatissimo, eventi imponderabili ecc. ecc.)
Grande Mazzoni. Articolo da brividi.
Grazie
Del resto quella frase invece era sintomo di umiltà.
Studio significa “aspiro a qualcosa ma so che senza lavorare non ci arriverò mai”.
Numero uno significa “so che posso arrivare in alto, ne sono consapevole” ed essere consapevole di qualcosa significa sapere dove si può arrivare, lavorando
Molti confondono umiltà con mancanza di vanagloria / modestia.
L’umile non è uno che si sminuisce. L’umile è chi conosce i suoi pregi e difetti, non si bulla dei primi e lavora in silenzio per mitigare i secondi.
Pertanto i beceri possono anche andare a spazzare il Po dal Monviso all’Adriatico e non presentarsi più alla ribalta per sparare idiozie
Alex approfitto di questa lista di discussione live (quell’altra cui mi riferisco non lo è più) per ribadire che il ragionamento sulla storia del festival sullo snobismo di alcuni puristi NON e ribadisco NON era riferito a te.
Penso che oramai sai come scrivo e che se devo criticare qualcosa o qualcuno lo dico senza peli sulla lingua. Ergo se ti dico che NON mi riferivo a te ma facevo un discorso generale FIDATI
OK? 🙂
Analisi ottima. Avrei sottolineato maggiormente l’importanza del suo team, davvero di altissimo profilo. Quando Sinner scelse Vagnozzi la gente si è messa a ridere, invece il campo ha confermato che è ottimo allenatore. Non si deve essere stati ottimi tennisti per diventare ottimi coach, anzi nella maggior parte dei casi è vero il contrario!
Ripropongo il mio copyright
CaterSinner
😎
Piano con gli eccessivi trionfalismi comunque.
Ricordo in un altro sito di tennis un commento di un utente agli Us Open 2023, prima dei questi di finale dove scriveva all’incirca che Alcaraz avrebbe sbriciolato sia Zverev che Medvedev perché nessuno dei due possiede neanche lontanamente il tennis per poterlo battere (non in quel momento ma proprio non possiede il tennis in generale per batterlo …), ricordiamo tutti come son andate le partite, no?
Alcaraz è stato rullato ( si RULLATO )ben oltre quel che dica il punteggio sia da Medvedev agli US Open che da Zverev agli Australian Open.
Piano con le patrimonio ti di invincibilità.
Sinner ha fatto un’impresa grandissima, festeggiamo.
Obiezioni? Uno che da settembre ha vinto 27 partite vs due sconfitte? Battuto 4 volte di seguito Medvedev, 3 Diokovic, 2 Rublev…uno che a 22 anni, praticamente in tutte le statistiche, frequenta i primi 20 della storia del tennis..se la salute lo assiste ci sarà da divertirsi i prossimi anni…
analisi di Mazzoni perfetta.
PRIME CONSEGUENZE!
Secondo la Gazzetta Carlos Alcaraz ha cambiato sport e si è dato alo calcio, la Juve lo ha ingaggiato immediatamente! 😎
Sinner, sul cemento, ora è il giocatore più forte del mondo ed è una strana sensazione poterlo dire, ma è così, è italiano il più forte tennista del mondo in questo momento.
Un’ode a Sinner assolutamente meritata e che ci possiamo fare tra noi. Meno male, però, che il Nostro delle lodi (come delle critiche) si ciba con moderazione, essendo non solo molto centrato ma anche il miglior giudice di se stesso. Questa, del resto, è la sua forza. Voltar pagina, subito. Lo fa dopo ogni punto o incontro perso, magari malamente; e lo fa a maggior ragione dopo una vittoria per quanto prestigiosa come quella di Melbourne.
Sul fatto che da oggi Jannik diventa l’uomo da battere ci sta poco da discutere. Ci saranno inciampi e inevitabili battute d’arresto, ma il Caterpillar pusterese da qui in avanti non lo vorrà incontrare nessuno!!!
Nelle semifinali Sinner ha impiegato 3 ore e 22 minuti per battere Djokovic, mentre Medvedev ha impiegato 4 ore e 26 minuti per battere Zverev. Un’ora di differenza, quindi dire che il russo era tantissimo più affaticato di Jannik non regge. Questo lo scrivo per onor di cronaca. Comunque io sto ancora gongolando.
(del tipo “Nole ha giocato male, altrimenti mica perdeva”)
da oggi sostituiremo Nole con Jan
Ottima analisi Marco, come sempre. Battere il 5, l’1 e il 3 del mondo dai quarti in su dovrebbe tappare la bocca a qualsiasi obiezione (del tipo “Nole ha giocato male, altrimenti mica perdeva”), ma allora dovremmo fare lo stesso a ogni partita e veder arrivare agli atti finali dei tornei solo le prime teste di serie… Qualcuno pensa davvero che, quando Seppi ha battuto Federer agli Australian Open, fosse solo “colpa” di Roger sminuendo così tout court l’impresa del nostro giocatore? Certo, probabilmente Federer non era al top quel giorno (né, probabilmente, Nole in semifinale con Jannik), ma bravissimo chi approfitta di queste occasioni. Altrimenti, ripeto, sarebbe inutile giocare i tornei in 5, 6 o 7 turni: facciamoli iniziare dai quarti con le 8 teste di serie e buonanotte
Bellissimo e completo pezzo di Mazzoni, che condivido al 99%, sopratutto dove sottolinea che sulla vittoria non ha influito, proprio per il cammino mostrato in 7 match, tabelloni, giorni di riposo aggiuntivi come sostiene invece un “buon tempone”.. Jannik ha dominato il torneo, non solo gli avversari, “gestendolo” proprio anche negli orari, durata degli incontri ecc ecc.. unica cosa dove dissento leggermente da Mazzoni è la finale dove, per me, indubbiamente Jannik ad un certo punto ha cambiato marcia, ma ha potuto farlo anche perché Medvedev è calato e non poteva essere diversamente dopo quei primi 2 set dove ogni colpo era angolato e sulla riga o linea, con un servizio mostruoso.. gli è bastato calare un attimo e subito Jannik è riuscito ad “entrare”, questa la mia opinione.. detto questo, vittoria strameritata per tutto quello mostrato complessivamente dal “giovane”!!
AAA cercasi i beceri che lo avevano crocifisso per mesi per una frase ingenua e fuori contesto “studio per diventare numero uno”
In quello che molti hanno visto come arroganza o troppa sicurezza immotivata, c’era invece solo la sua consapevolezza che solo studiando e tanto, poteva sperare di arrivare un giorno a combattere per il primo posto del ranking.
Questi ultimi due anni lo hanno dimostrato. Un’etica del lavoro e del sudore che andrebbe insegnata nelle scuole.